Il 24 si apre con una bella notizia per i torinesi e non solo – commenta l’Assessore alle attività produttive della Regione Piemonte Andrea Tronzano – con la riapertura del tratto ferroviario Torino Caselle Ceres a far data dal 20 gennaio. Questo collegamento permetterà di trasformare la viabilità tra la città, l’aeroporto e le valli di Lanzo migliorando sia i flussi turistici su Torino, ma anche la qualità della vita di chi abita nella Valli di Lanzo. Le infrastrutture da sempre sono un grande veicolo di sviluppo e questa è un’opera su cui la Regione ha creduto tantissimo investendo risorse proprie e che ora vede finalmente la luce.
L’analisi dell’Ascom di Torino – «Il Natale 2023 sta rivelando un buon trend per i commercianti; la partenza un po‘ lenta fino allo scorso week end, in attesa delle tredicesime, ha lasciato il posto ad un incremento negli acquisti già da sabato scorso. I primi giorni si sono comunque rivelati in linea con lo scorso anno, ma si attende una spesa complessivamente più ricca, grazie anche a buste paga leggermente più alte per le nuove regole Irpef, al recupero sui rincari energetici e, probabilmente, anche grazie ad una ritrovata fiducia generale». Così la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa sull’andamento degli acquisti natalizi.
I regali più acquistati ad ora sono i prodotti enogastronomici, scelti da circa i tre quarti degli acquirenti: oltre ai gourmet box, che prediligono spesso i prodotti del territorio, ci sono gli acquisti per i pranzi e le cene, che vedono protagonisti, tra gli altri, anche i nostri bravissimi maestri pasticceri con dolci proposte che non mancheranno di stupire. Il 50% regalerà giocattoli, prodotti per la bellezza e per la cura della persona. Vanno moltissimo i capi di abbigliamento, con un trend in leggero aumento rispetto al 2022, ma con uno scontrino più basso e la tendenza ad acquistare articoli piccoli, come guanti, sciarpe, cinture. Molto bene anche i libri, che saranno scelti da oltre il 40% dei clienti.
I ristoranti, infine, segnano il sold out per le cene aziendali, per la Vigilia e il Pranzo di Natale. Quest’anno le prenotazioni sono arrivate fin da ottobre; un bel segno di voglia di convivialità e di apprezzamento per la nostra cucina.
«Vediamo un ritorno all‘acquisto nei negozi di vicinato – sottolinea la presidente Coppa -. Siamo felici di poter constatare che in questo Natale si torna ad amare lo shopping nelle vie, dove è più bello, e più facile, trovare l‘idea giusta passeggiando tra tantissime vetrine creative, eleganti e attraenti. E poi, dentro al negozio, si trova sempre un sorriso, un consiglio, una stretta di mano, che un e-commerce potrà mai sostituire».
A Natale anche l’occhio vuole la sua parte e per questo c’è grande attenzione alle confezioni: i pacchetti sono protagonisti, con carte pregiate, fiocchi e decorazioni elaborate. Un piacere del regalo che si esprime anche nella cura del packaging e che conferma la voglia di fare davvero un pensiero con il cuore, indipendentemente dal valore economico dell’acquisto.
La kermesse degli acquisti continuerà anche dopo il 5 gennaio con i saldi che completeranno il quadro economico del settore commerciale.
SCENARI OCCUPAZIONALI
Il mercato del lavoro si conferma molto dinamico e in crescita, nella manifattura garantita maggiore stabilità occupazionale. Tessile, Itc, industrie alimentati e trasporti i comparti con più richiesta
In Piemonte il mercato del lavoro è molto dinamico e in costante crescita. È quanto emerge dalla seconda edizione di ‘Piemonte Industria 2023: scenari occupazionali’, realizzato da Confindustria Piemonte, Regione Piemonte, Ires Piemonte e l’Agenzia Piemonte Lavoro e presentato nell’ambito di ‘Io Lavoro’ al Lingotto Fiere di Torino. Complessivamente a livello regionale sono state registrate in totale 777.806 attivazioni di contratti di lavoro dipendente, il dato più alto dal 2017. Il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti nel 2022 è in crescita rispetto all’anno precedente, ma rimane invece al di sotto dei valori del 2017 e del 2018. Ciò è dovuto a una rapida crescita delle cessazioni, le quali raggiungono a loro volta nel 2022 il picco degli ultimi sei anni.
“Costruiamo un futuro certo per i nostri giovani con la formazione-lavoro e diamo alla nostra Regione competenze specializzate, pronte ad entrare nel mondo del lavoro, favorendo la competitività del tessuto industriale. Con le Academy di filiera il Piemonte, terra di manifattura e di eccellenza, offre uno strumento innovativo in più per formare e inserire velocemente nel mondo del lavoro professionisti qualificati, capaci di valorizzare proprio quelle nostre eccellenze che costituiscono quel Made in Italy che il mondo ci invidia” commenta Elena Chiorino, assessrore all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario della Regione Piemonte.
L’indagine ‘Scenari occupazionali’ analizza nel dettaglio l’andamento degli undici settori principali dell’economia piemontese: Trasporti e logistica; Fabbricazione e riparazione di apparecchiature e macchinari; Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo; ICT; Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco; Fabbricazione di mezzi di trasporto; Chimica e gomma-plastica; Industrie tessili, dell’abbigliamento, degli articoli in pelle; Altra industria; Public utilities; Legno, carta, stampa. In questi settori, il totale delle attivazioni lavorative nel 2022 è risultato in crescita del 6,1% rispetto al 2021. Dall’analisi emerge come la manifattura possa garantire rapporti di lavoro più stabili, un dato che potrebbe però anche indicare un declino del settore.
Fatto cento il totale degli undici settori analizzati, emerge una crescita delle Unita lavoro/anno (Ula) del 42,7% nel Tessile, abbigliamento, e articoli in pelle, Ict (+35%), Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco a +15,5% e nei trasporti e logistica a +11%. In termini assoluti nel saldo attivazioni/cessazioni risultato in crescita 10 settori su 11 dell’analisi, cala solo il settore fabbricazione di mezzi di trasporto con un -1.218. Se si amplia lo sguardo al periodo 2017-2022, relativamente alla variazione percentuale di attivazioni, sono solo 4 i settori in crescita: public utilities, Itc, Altra Industria e Trasporti e logistica. Calano gli altri 7 settori, con un picco negativo di -29,7% per chimica e gomma plastica e -25,1% per la fabbricazione di mezzi di trasporto.
Le figure professionali più ricercate nel 2022 per le cosiddette qualifiche alte, sono state: programmatore informatico, sviluppatore di software, analisti e progettisti di software, tecnico commerciale e consulente aziendale. Nelle qualifiche intermedie, si cercano soprattutto impiegati amministrativi, addetti ai magazzini, addetti alla logistica, riparatori e manutentori. Nelle qualifiche basse, si cercano soprattutto conduttori di macchine utensili, personale non qualificato, conduttori di mezzi pesanti.
A livello provinciale si osserva che quasi la metà esatta delle Ula (50,4%) riguarda la Città Metropolitana di Torino. Sono però altre le provincie dove la manifattura cresce maggiormente. Su tutte, svetta Biella, che mostra una crescita del 33,0% delle Ula rispetto al 2021. La crescita, in ogni caso, rimane nettamente positiva su ogni provincia, con l’eccezione del Verbano Cusio Ossola che subisce un netto calo che è anche la provincia piemontese dove, in generale, si riscontrano meno assunzioni nel settore manifatturiero. In termini di flussi di attivazioni contrattuali e relativi saldi assunzioni/cessazioni, solo la provincia di Asti chiude il 2022 leggermente negativa.
I dati evidenziano che il capitale umano si dimostra sempre più la vera risorsa strategica per le imprese e che il ricambio generazionale è uno dei temi che emerge come impatto rilevante nelle prospettive delle aziende: la stima degli occupati over 60 nel biennio 2019-2020, nei settori analizzati è del 27,8%.
I tempi sono incerti per le attività produttive e la Regione investe altri 80 milioni di euro dei Fondi FESR per sviluppare la capacità di ricerca e innovazione con l’obiettivo di contribuire alla crescita economica del territorio per il bando 2024.
La Giunta piemontese da’ il via libera alla dotazione finanziaria per la seconda edizione del bando Swich, che verrà pubblicato nei primi mesi del 2024, rivolto alle micro, piccole e medie imprese e alle start up innovative, ma anche alle grandi imprese e agli organismi di ricerca purché in collaborazione con le Pmi, con sede operativa o produttiva in Piemonte. Il bando, che persegue l’obiettivo di sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione, anche con l’introduzione di tecnologie avanzate, delle imprese e del sistema di ricerca piemontese, anche per il 2024 poggerà su una dotazione finanziaria di 80 milioni di euro a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 21-27).
La prima edizione del bando, che chiuderà il prossimo 31 gennaio, ha registrato infatti un notevole riscontro partecipativo – ad oggi 100 progetti presentati e 310 richiedenti tra imprese e organismi di ricerca – tanto che sono state chiuse anzitempo due linee di finanziamento a causa del raggiungimento delle soglie limite delle richieste pervenute.
«In virtù proprio della grande partecipazione – sottolinea l’assessore regionale all’Innovazione e Ricerca, Matteo Marnati – abbiamo deciso di incrementare la dotazione finanziaria con altri 80 milioni di euro per permettere di aprire un secondo bando nel primo semestre del 2024. Un risultato, quello fin qui ottenuto, che dimostra e conferma non solo la grande potenzialità del nostro sistema industriale, in modo particolare delle PMI, ma anche la volontà e la capacità di innovazione con investimenti in nuovi sistemi intelligenti ed altamente tecnologici».
Due gli obiettivi del bando: sostenere lo sviluppo o l’avanzamento di risultati scientifici e tecnologici di rilievo, negli ambiti di ricerca individuati nella Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente 21-27 e, nel caso di progetti in uno stadio già avanzato in termini di risultati di ricerca già conseguiti, sostenere la validazione degli stessi e la loro immissione nei processi produttivi delle imprese. Lo scopo è pertanto quello di sostenere tutta la filiera della ricerca e sviluppo.
Informazione promozionale
“Scopri come prenotare il parcheggio in anticipo può farti risparmiare tempo e stress. Consigli pratici e strategie per una sosta senza preoccupazioni.”
Prenotazione del parcheggio: come risparmiare tempo e stress
In un contesto in cui ogni istante ha un valore inestimabile, la corsa contro il tempo e gli altri automobilisti per trovare un parcheggio diventa un’esperienza estenuante. La sfida inizia con la scarsità di spazi disponibili, un problema che coinvolge quasi 40 milioni di veicoli che circolano in Italia. Questa carenza trasforma la ricerca di un posto auto da un’attività ordinaria a un momento di stress e frustrazione, lasciando gli automobilisti a confrontarsi con una situazione spesso logorante.
Fortunatamente, nell’epoca dell’Internet delle Cose, esistono servizi come ParkingMyCar che ci aiutano notevolmente, semplificando in maniera molto importante il processo di individuazione e prenotazione anticipata di parcheggi online.
Perché prenotare il parcheggio
Prenotare il parcheggio non rappresenta soltanto un lusso, ma costituisce una strategia intelligente per risparmiare tempo e stress, evitando la fastidiosa ricerca di uno spazio libero. Assicurarsi il proprio posto in anticipo garantisce la tranquillità di trovare disponibilità al momento dell’arrivo, eliminando l’ansia spesso associata al viaggio verso la destinazione.
In aggiunta, questa pratica consente di avere più tempo per valutare attentamente quale soluzione sia più adatta alle proprie esigenze, considerando la qualità e la varietà dei servizi offerti, nonché gli aspetti economici. Queste applicazioni vanno oltre la semplice prenotazione, trasformandosi in veri assistenti personali che agevolano il raggiungimento della destinazione e forniscono aggiornamenti in tempo reale sullo stato di occupazione dei parcheggi.
Prenotare online è un atto ecologista
Optando per la prenotazione online del parcheggio, si riduce significativamente il tempo trascorso alla ricerca di uno spazio libero, con conseguente riduzione delle emissioni inquinanti e un notevole risparmio di carburante. Questa pratica non solo favorisce il nostro benessere individuale, ma contribuisce anche alla salute del pianeta.
Numerose opzioni di parcheggio
Il nostro percorso verso una prenotazione efficace del parcheggio ci conduce a esplorare diverse tipologie. Che sia per il parcheggio in ambito urbano o per soste presso porti, stazioni dei treni o aeroporti, essenziali per iniziare un viaggio senza imprevisti.
Le opzioni di parcheggio sono molteplici. Alcune aree di sosta, per esempio, offrono un pratico servizio navetta che rende più comodo il viaggio verso il punto desiderato. Altre, invece, offrono comfort dedicati a una clientela VIP o business, come lounge per l’attesa, piccoli spuntini o servizi di manutenzione per l’automobile.
Raccomandazioni per prenotare il giusto parcheggio
Per assicurarsi il posto con il miglior rapporto qualità-prezzo, è essenziale agire con anticipo. Questo non solo aumenta le possibilità di ottenere il parcheggio desiderato, ma consente anche di confrontare prezzi e servizi tra diversi fornitori. È importante considerare anche la stagionalità: periodi turistici, condizioni meteorologiche avverse e eventi rilevanti nella zona possono influenzare notevolmente la competizione per ogni singolo posto auto o moto.
Inoltre, consultare le recensioni è fondamentale. È pratica consolidata tra gli utenti online e, anche in questo contesto, è utile per garantire la qualità del parcheggio. Non da meno, è essenziale valutare la distanza dalla destinazione finale per ottimizzare al massimo il tempo disponibile.
Servizio di parcheggio personalizzato
Oltre alla semplice offerta di parcheggio, alcuni gestori arricchiscono l’esperienza con servizi extra. Opportunità come il lavaggio a mano del veicolo o la disponibilità di colonnine di ricarica per veicoli elettrici costituiscono un valore aggiunto che arricchisce l’offerta standard, rendendo la prenotazione anticipata ancora più allettante.
Considerando le informazioni presentate, prenotare in anticipo il parcheggio si configura come una soluzione pragmatica per affrontare la quotidianità con un vantaggio aggiuntivo.
Lo slogan coniato da Armando Testa nel 1959 in una delle più celebri campagna pubblicitarie dedicate alla denominazione ASTI DOCG recitava “Oggi è festa”. A distanza di sei decenni, Asti Spumante e Moscato d’Asti si confermano protagonisti nelle case degli italiani e nelle feste in famiglia nei cinque continenti. Saranno circa 30 milioni, il 30% sul totale produttivo di quest’anno, le bottiglie delle storiche bollicine aromatiche che verranno stappate nelle prossime settimane. Di queste 9 su 10 sbarcheranno sulle tavole di tutto il mondo, mentre in Italia pandoro e panettone saranno accompagnati dalla denominazione spumantistica più antica del Belpaese, con oltre 3 milioni di bottiglie consumate.
Lo rileva il consorzio Asti Docg in una stima sui consumi previsti di Asti Spumante e Moscato d’Asti tra Natale e Capodanno. La geografia delle bottiglie presenti sulle tavole parla tutte le lingue del mondo, a partire dall’Est Europa, in particolare Russia, Ucraina, Polonia, Lettonia e Lituania, dove si concentra il 30 % del mercato, con l’Asti Spumante sugli scudi. Stessa quota per l’Europa occidentale dove, oltre all’Italia , con il 10%, rimane alto il gradimento del Regno unito ( 6% della domanda complessiva), ma anche di Germania e Austria. Gli Stati Uniti si confermano una destinazione ottimale per un altro 25% in un mercato mosso dalla domanda del Moscato d’Asti. Tra i paesi extraeuropei, il consorzio segnala gli emergenti latino americani, a partire da Perù e Messico, e l’Asia, oggi a tutti gli effetti l’area più strategica.
“in italia e nel mondo – ha spiegato il presidente del consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero – I nostri vini sono da sempre sinonimo di famiglia, feste e Brindisi soprattutto casalinghi. Una tradizione che si rinnova da oltre un secolo per due prodotti oggi quanto mai contemporanei, la cui versatilità si presta per una mixology a bassa gradazione sempre più richiesta sul mercato. Per il Natale 2023 abbiamo lanciato con il nostro bartenderGiorgio Facchinetti il cocktail Christmas Vibe, a base di Moscato d’Asti, anice stellato, scorza d’arancia e soda ai frutti rossi con cannella”.
Il vitigno moscato bianco dà vita alla tradizione spumantistica più antica d’italia ed è coltivato in 51 comuni della Provincia di Alessandria, Asti e Cuneo. Sono 1013 le aziende consorziate, divise tra 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 aziende vitivinicole e 15 cantine cooperative. Il 90% della produzione viene esportata.
Mara Martellotta
Si è tenuta giovedì 21 dicembre, con la presenza del 91,1% degli aventi diritto, la 32esima Assemblea Soci di Turismo Torino e Provincia – che annovera 77 soci tra pubblici e privati – presieduta dal Presidente Maurizio Vitale.
Nel corso dell’Assemblea è stato approvato all’unanimità il piano attività e budget 2024.
È stato altresì evidenziato l’intenso lavoro che l’ATL ha svolto nel corso del 2023 al pieno raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati; grazie alla presenza costante sui territori sono circa 390 le azioni specifiche realizzate nel corso del 2023, tra le quali
Ø il coordinamento degli enti quali Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino in occasione dell’evento Nitto ATP Finals che ha permesso la realizzazione della cupola geodetica (Casa Tennis), le degustazioni guidate presso l’Archivio di Stato in collaborazione con Visit Piemonte (Casa Gusto) e l’animazione presso il Fan Village;
Ø il progetto Outdoor Active attivo dal 2022 sul territorio dell’Alta Val Susa come area test e implementato nel 2023 sul resto del territorio provinciale sia montano sia collinare. Questa applicazione, conosciuta a livello mondiale dagli appassionati dell’outdoor, può considerarsi il più qualificato database contenente itinerari da percorrere a piedi e che ci sta aiutando in modo significativo per la promozione del territorio verso un target di appassionati e non. Possiamo dire che sono già attivi e consultabili su questo sistema circa 500 percorsi di cui 349 nell’area dell’Alta Val Susa;
Ø il progetto Vie Storiche di Montagna grazie al finanziamento di una legge regionale, che ci sta permettendo di valorizzare e sviluppare questi itinerari nel territorio della provincia di Torino;
Ø il progetto Via Francigena for All iniziato nel 2023 e che vedrà la sua prosecuzione nel 2024 con l’obiettivo di rendere accessibile due tratte di questo percorso (una Valsusina e una Canavesana) a tutti i target di turisti;
Ø il progetto Up Slow Tour in sinergia con l’Unione Montana del Pinerolese per la valorizzazione del prodotto bike che nel 2023 è giunto al terzo anno di collaborazione e siamo in fase di rinnovo per il 2024;
Ø la redazione del progetto relativo al Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese con l’obiettivo di valorizzare quella porzione di territorio sia sotto l’aspetto eno-gastronomico che della fruizione da parte di escursionisti e cicloturisti.
Maurizio Vitale, Presidente di Turismo Torino e Provincia “Ringrazio i Soci tutti della fiducia accordataci. Siamo particolarmente soddisfatti che i dati di pre-chiusura del bilancio d’esercizio 2023 registrino un incremento del valore della produzione del 10% verso il 2022 e stimiamo per il 2024 di raggiungere un ulteriore +12%”.
Guardando invece agli obiettivi strategici del 2024 l’ATL manterrà costante l’attenzione rivolta agli investimenti effettuati da Regione Piemonte, Città di Torino e Camera di Commercio e in generale da tutti i Soci con l’obiettivo di valorizzare il comparto turistico di Torino e della sua provincia.
Molteplici le attività previste articolate in ordinarie – collegate alle 5 mission statutarie ovvero Marketing e promozione, Accoglienza sul territorio, Osservatorio – Data Analysis, Formazione, Convention Bureau – e straordinarie tra cui:
Ø la realizzazione del nuovo sito turismotorino.org;
Ø il progetto Residenze Reali Sabaude, a seguito dell’erogazione di fondi da parte del Ministero del Turismo in favore dei comuni a cui afferiscono beni iscritti al patrimonio UNESCO;
Ø la prosecuzione del progetto Via Francigena for All;
Ø il coordinamento della quarta edizione di Nitto ATP Finals.
Pininfarina ha ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere, in conformità con gli standard UNI/PdR 125:2022, previsti anche dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
“La parità di genere è un valore imprescindibile per Pininfarina – dichiara l’ad Silvio Angori – la certificazione appena ottenuta testimonia di quanto l’azienda abbia fatto, nel tempo, per creare un ambiente di lavoro sempre più accogliente e rispettoso delle diversità. Siamo consapevoli che altro ancora resta da fare. Se da un lato siamo fortemente impegnati a intraprendere i passi necessari nella giusta direzione, dall’altro siamo fieri di aver conseguito l’obiettivo della certificazione, poiché esso è il risultato di valori condivisi e vissuti quotidianamente da tutti in azienda”.
Pininfarina è convinta che l’inclusione sia una condizione imprescindibile per uno sviluppo sostenibile del business, e per questo sta promuovendo al suo interno, da tempo, una cultura capace di garantire un luogo di lavoro accogliente e rispettoso di ogni diversità, dove le persone che da sempre hanno un ruolo centrale all’interno dell’organizzazione, possano godere di diritti e opportunità che permettano loro di sviluppare competenze e di generare valore per loro stessi e per l’azienda. L’annuncio della certificazione, dunque, conferma la missione aziendale di sostenere la crescita umana e professionale di coloro che contribuiscono al successo professionale di Pininfarina.
“La valorizzazione delle diversità con la creazione di una cultura aziendale inclusiva è oggi una priorità nell’ambito del nostro più ampio programma ESG, che vede l’azienda impegnata ormai da qualche anno sui temi della diversità, uguaglianza e inclusione – affermano Roberto Mattio, Responsabile delle Risorse Umane del Gruppo e Laura Cumino, Responsabile del Progetto di Certificazione di Pininfarina – Il conseguimento di questa prestigiosa certificazione conferma i risultati fino a oggi raggiunti sulle tematiche di genere, grazie a un team che ha dedicato impegno e dedizione a questo obiettivo. Continueremo a lavorare insieme per consolidare e ampliare i nostri sforzi, mantenendo Pininfarina all’avanguardia nel promuovere un ambiente lavorativo equo e inclusivo”.
Mara Martellotta
Il lavoro cresce grazie alle donne e alle alte qualificazioni: sono questi alcuni elementi positivi che emergono dal primo rapporto annuale ‘Lavoro, imprese e competenze a Torino 2023’ predisposto dall’Osservatorio sul Mercato del Lavoro del Comune di Torino e presentato nella sala Colonne di Palazzo Civico.
Dopo l’anticipazione del luglio scorso, il primo rapporto dell’Osservatorio sul mercato del lavoro ha ampliato lo sguardo nello spazio e nel tempo grazie a serie storiche più lunghe e all’apporto delle nuove fonti informative messe a disposizione dai partner del progetto. Ai dati sulla popolazione, l’offerta di lavoro e la domanda di lavoro dipendente si sono aggiunti quelli sull’istruzione, sulla dinamica delle imprese, sulla disoccupazione amministrativa nei Centri per l’impiego e sugli infortuni sul lavoro, oltre a un’appendice dedicata all’esperienza delle clausole sociali per l’inserimento lavorativo della Città di Torino.
“Le donne occupate crescono così come gli impieghi dove sono necessari alta formazione e competenze e questi credo siano elementi positivi. Sicuramente ci sono luci e ombre in questo report e, proprio su queste ultime, dobbiamo riflettere per poter dare maggiori opportunità di sviluppo al territorio. Mi riferisco, ad esempio, al tema dell’attrattività delle imprese sul quale questa Città e gli Enti Istituzionali che partecipano all’Osservatorio del mercato del lavoro devono ragionare insieme. Per avere maggiore occupazione occorre portare nuove imprese. E penso a quanto già sta avvenendo nel settore aerospaziale dove pubblico e privato stanno lavorando per garantire la nascita di un’intera filiera. Pertanto dobbiamo investire per dare prospettive a nuovi settori e a quelli già radicati che si trovano davanti alle sfide del futuro. Ovviamente credo sia importante non ragionare mai in termini di cinta daziaria, ma di area metropolitana con il coinvolgimento della Città metropolitana, della Regione e di tutti gli enti territoriali che insistono su questa area“, così l’Assessora al Lavoro Giovanna Pentenero ha commentato il primo Rapporto dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro.
Analizzando il report si evince che Torino ha visto diminuire la popolazione del 6% nell’ultimo decennio (nel 2022 i residenti erano circa 842.000, quasi 53.000 in meno rispetto al 2012), una tendenza analoga a quella che si osserva a Genova, ma opposta a quella registrata a Bologna (+2%), Roma (+1%) e a Milano (+5%). Questa contrazione non è da attribuire soltanto ai trasferimenti verso i comuni dell’hinterland metropolitano, come accadde negli anni ’80, ma a un peggioramento dei saldi anagrafici (la differenza tra entrate le uscite) interno e con l’estero, non più sufficienti a compensare un saldo naturale (la differenza tra nascite e decessi) da tempo negativo e in tendenziale peggioramento.
I dati relativi all’offerta di lavoro dipingono invece un quadro in complessivo miglioramento. Superato lo shock dell’emergenza sanitaria del 2020/21, a Torino nel 2022 l’occupazione è cresciuta del 2% rispetto all’anno precedente, fino a quota 361.000 occupati (+8.000), a parziale recupero dei 23.000 posti di lavoro persi tra il 2019 e il 2020. La ripresa è da attribuire esclusivamente alla componente femminile, mentre si registra un’ulteriore contrazione dell’occupazione maschile. La maggiore difficoltà di impiego dei maschi maturi e a medio-bassa qualificazione non è però un fenomeno recente, ma è un fatto da attribuire anche alla perdita di peso dell’industria nell’ambito dell’economia torinese.
Molto positivi sono i dati sulle persone in cerca di occupazione (elaborati a livello provinciale per garantire l’attendibilità delle stime), in diminuzione del 10,6% rispetto al 2021 e del 14,5% rispetto al 2019. Si tratta di valori incoraggianti anche alla luce della contestuale decrescita degli inattivi in età da lavoro (-6,8% rispetto al 2021), un altro importante segnale di miglioramento in seguito all’aumento dell’inattività causata dalla pandemia. Gli inattivi in età adulta restano numerosi, nel 2022 circa 140.000 a Torino e oltre 400.000 in tutta la provincia, ma costituiscono anche il bacino di offerta potenziale a cui attingere, attraverso adeguate politiche, per compensare gli effetti negativi dell’invecchiamento delle forze di lavoro.
Anche i dati sulla domanda di lavoro dipendente sono confortanti. Nel 2022 i contratti di lavoro sottoscritti nel capoluogo hanno raggiunto quota 206.000, il 18% in più rispetto all’anno precedente, mentre le persone assunte sono arrivate ad essere quasi 133.000 (+15%). Sebbene questi aumenti siano da ricondurre principalmente al crescente turnover, segnalano comunque una maggiore dinamicità del mercato, nel quale più persone possono incontrare più opportunità di impiego che in passato.
La qualità dei contratti di lavoro è in tendenziale miglioramento dal 2018, ma il peso del lavoro a termine resta elevato (circa 8 contratti su 10), così come il ricorso al part-time (circa 1 contratto su 3). Nel complesso, solo 37% dei contratti sottoscritti dura più di 6 mesi o è a tempo indeterminato.
L’analisi della domanda di lavoro dipendente per livello di qualificazione professionalemostra a Torino la costante perdita di peso delle professioni a bassa qualificazione, ormai ridotto al 15% del totale nel 2022, e un consistente aumento della domanda di personale ad alta qualificazione che, sempre nel 2022, ha per la prima volta superato quella di personale intermedio (43% vs. 42,5%). Nel rapporto tra domanda e offerta permangono tuttavia dei problemi di ‘mismatch’, ossia di disallineamento tra i fabbisogni professionali delle organizzazioni e il livello e i contenuti delle competenze detenute dalle persone. L’approfondimento tematico dedicato all’istruzione della popolazione in età da lavorosegnala una tendenza alla polarizzazione, con un positivo aumento delle persone con diplomi ITS e titoli universitari, il cui peso complessivo passa dal 27% del 2018 al 30% del 2021, ma una quota relativamente alta (29%) di adulti che detengono soltanto un titolo primario.Il livello di qualificazione dell’occupazione fatica però a tenere il passo della maggiore scolarizzazione indotta dalle politiche europee e nazionali. Nel 2020, a fronte di una quota di occupati nella Città metropolitana con un titolo di studio terziario pari al 26%, solo il 20% deteneva posto di lavoro classificato ad alta qualificazione. Anche se i dati sul flusso delle assunzioni già presentati segnalano un chiaro miglioramento della qualità delle professioni richieste, nel torinese la maggior parte dell’occupazione (61%) rimane a media qualificazione professionale.
In chiusura, il rapporto presenta alcuni dati sulla sicurezza del lavoro nella Città metropolitana di Torino messi a disposizione dall’INAIL. Sebbene il periodo di osservazione (2018-2022) appaia fortemente condizionato dalla pandemia da Covid 19 e dal combinato delle misure di contenimento della stessa, tra le informazioni non congiunturali spicca l’aumento dell’età media degli infortunati, probabilmente da correlare alla tendenza all’invecchiamento delle forze di lavoro. Questa tendenza è più evidente tra i casi mortali, più della metà dei quali ha riguardato lavoratrici e lavoratori di età superiore ai 55 anni.
Oggi la Regione Piemonte rappresentata dall’assessore alle infrastrutture e trasporti Marco Gabusi ha partecipato alla cerimonia di consegna della prima fresa transfrontaliera per il tunnel di base Torino-Lione, avvenuta oggi a Schwanau, Germania: una fase fondamentale degli accordi di finanziamento tra Francia Italia e Unione Europea.
Alla cerimonia di ricezione oltre alla Regione Piemonte e TELT, il promotore pubblico binazionale incaricato della realizzazione dell’opera, erano presenti il raggruppamento ELYOT, composto da Eiffage Génie civil, Spie Batignolles Génie civil, Ghella e Cogéis.
Si tratta della prima delle due frese che attraverseranno il confine italo-francese tra il Piemonte e la regione Auvergne Rhone Alpes e la numero 4 delle 7 totali previste, concepita per scavare 18 km di una delle due gallerie del tunnel di base, tra la discenderia di Villarodin/Bourget-Modane, in Francia, e il sito di sicurezza sotterraneo di Clarea, in Italia.
La fresa, chiamata tecnicamente “gripper”, ha una testa di diametro 10,4 metri e 14 motori capaci di generare una potenza totale di 4.900 kw: la tunnel boring machine (TBM) ha un peso di 3200 tonnellate ed è lunga 334 metri, come un grattacielo di cento piani.
“Il ritiro della prima fresa in questo momento significativo rappresenta un passo tangibile verso una connessione più stretta tra Italia e Francia. Questa consegna simboleggia un ulteriore tassello che conferma la volontà di concludere un opera che ci consentirà di superare le barriere geografiche, unendo le nazioni attraverso una rete ferroviaria europea più integrata e sostenibile”, dichiara l’assessore Marco Gabusi.