ECONOMIA- Pagina 7

Economia Piemonte, situazione di stallo: automotive e moda in crisi

Dalla quarta indagine trimestrale congiunturale del 2024 i valori previsionali rilevati confermano il trend negativo dei precedenti trimestri. La previsione di produzione totale, già preceduta dal segno meno nella terza indagine trimestrale, rimane ancora negativa passando da 16,19% a 12,79%. L’andamento occupazionale passa da 6,08% a 3,69%, mentre il dato sull’ipotesi apprendisti si riduce passando da 21,45% a 18,62%.

 

Le previsioni circa l’andamento occupazionale vedono passare il dato, da –6,08% a            –3,96%.

In merito all’ipotesi di assunzione di apprendisti, il saldo negativo si riduce, passando dal –21,45% al –18,62%.

Rimane ancora negativo il dato relativo alle previsioni di produzione totale, che passa da –16,19% al –12,79%.

Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini mantiene un valore negativo passando dal –14,74% al –12,79%.

Le proiezioni di investimenti per ampliamenti salgono leggermente e passano da 7,32% a 7,91%; salgono anche quelle per sostituzioni che passano da 13,81% a 15,45%; infine, scende la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti dal 78,87% al 76,64%.

La percentuale di previsione di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni passa da      –31,34% a –28,04%.

Scende la previsione di regolarità negli incassi, che varia dal 69,18% al 66,23%; aumenta la stima dei ritardi, passando dal 30,62% al 33,42%; le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi passando dallo 0,21% al 0,35%.

Commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte: “Questa analisi ci fotografa un Piemonte collocato in una posizione di stallo. Pesa la crisi dell’automotive che investe, con effetto domino, tutto l’indotto e la filiera componentistica che rischia la sua stessa sopravvivenza. Questo clima di incertezza si abbatte soprattutto su Torino che con il +87% conquista il tragico primato di città più cassintegrata d’Italia. Anche le tensioni geopolitiche influiscono negativamente sull’economie locali, rallentando una ripresa che ci aspettavamo più robusta. Il settore manifatturiero, in particolare, sta risentendo di queste difficoltà, con una produzione in calo e vendite del made in Italy che stentano a riprendersi. Settori chiave come l’automotive e la moda vivono una crisi profonda, aggravata dalla recessione dei nostri principali partner commerciali, come la Germania. Inoltre, l’intervento sulle detrazioni edilizie contenute nel disegno di legge di bilancio frena anche questo comparto e l’attività di ristrutturazione delle abitazioni. Ma, mentre questi settori hanno subito una importante frenata, ci sono aree in crescita come quelle dei servizi e del turismo che aiutano ad alleviare gli esiti negativi della crisi legata, in primis, al crollo dell’automotive”.

Continua Felici: “Nel dettaglio si evidenzia che scende di circa 3 punti percentuali la previsione di regolarità negli incassi, che varia dal 69,18% al 66,23%, aumenta di circa 3 punti percentuali la stima dei ritardi, passando dal 30,62% al 33,42% e le previsioni di anticipi negli incassi continuano a rimanere minimi passando dallo 0,21% al 0,35%. Mentre sono sostanzialmente stabili le proiezioni di investimenti per ampliamenti che salgono leggermente e passano da 7,32% a 7,91%, migliorano di circa 2 punti percentuali anche quelle per sostituzioni che passano da 13,81% a 15,45% e scende la percentuale di imprese che non hanno programmato investimenti dal 78,87% al 76,64%. Nonostante la Banca Centrale Europea abbia ridotto i tassi di un quarto di punti, (il quarto dallo scorso giugno), che porta al 3% il costo del denaro, gli effetti sulle imprese non è percettibile. Inoltre, questa estrema cautela della BCE, capace solo di mettere in campo una politica monetaria priva di visione, non si addice ad un contesto geopolitico ed economico di profondo cambiamento rispetto allo scorso semestre.

Occorre restituire fiducia alle Pmi perché il costo del denaro continua a rappresentare un vincolo per la ripresa. Ricordiamo che la stretta monetaria ha rallentato le scelte di investimento delle imprese come le evoluzioni di processo, l’acquisto di nuovi macchinari, la rivoluzione degli spazi di lavoro ecc. Tutto questo costa e le Pmi non possono permetterselo e quindi riducono drasticamente la loro capacità di stare sul mercato e di esprimere tutto il loro potenziale, minandone la competitività.”

Conclude Felici: “L’indagine congiunturale conferma il trend negativo delle indagini precedenti. La previsione di produzione totale, già preceduta dal segno meno nella terza indagine trimestrale, passa dal 16,19% al 12,79%. L’andamento occupazionale ancora rimane negativo da –6,08% a –3,69%, mentre il dato sull’ipotesi apprendisti varia passando da 2–1,45% a 1–8,62%. Questi dati ci restituiscono un’economia regionale che resiste, nonostante l’indebolimento dell’economia nazionale e le difficoltà che registrano alcuni settori. Certo il quadro generale è fosco e instabile ed è difficile fare previsioni a lungo termine ma il nostro punto di forza è il tessuto differenziato”.

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la quarta indagine trimestrale congiunturale del 2024 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra regione.

CS

Montagna, ministro Calderoli: con nuova legge basta cittadini di serie B

Cuneo, 14 dic. – “Si sono concluse le celebrazioni della Giornata internazionale della Montagna in quel delle due Frabose, un appuntamento fondamentale per approfondire gli aspetti dei temi montani, lo stato dell’arte attuale e le prospettive per il futuro. Continuerò sempre a ritenere inaccettabile che i cittadini delle Terre Alte vengano trattati dallo Stato come di serie B, ecco perchè grazie alla nostra nuova legge per la montagna intendiamo riconoscere e promuovere la vera montagna con misure concrete. Sostegno a famiglie e imprese, garanzia di servizi pubblici essenziali, tutela dell’ambiente e del patrimonio e contributi a supporto della vera montagna. Questo è il nostro obiettivo. Un grazie ai Sindaci, ai tanti relatori di alto livello, al presidente Cirio e alle tante istituzioni presenti. Ringrazio Unimont per il lavoro titanico con il nostro Libro bianco sulla montagna, uno strumento necessario per conoscere e quindi anche per deliberare. Appuntamento al prossimo anno!”
Così attraverso i propri canali social il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, salutando le Frabose e l’edizione 2024 della ricorrenza.

Semiconduttori, alleanza Piemonte – Lombardia

Lombardia e Piemonte rinsaldano l’alleanza strategica avviata un anno e mezzo fa con la costituzione della “Cabina economica del Nord Ovest” intensificando la collaborazione, in particolare, su temi centrali come automotive e semiconduttori. L’obiettivo è fare rete per tutelare i rispettivi sistemi produttivi ed economici, agevolando sinergie tra aziende, centri di ricerca e filiere produttive.

Dal punto di vista politico-istituzionale, le due Regioni uniranno sempre più le forze rispetto a istanze comuni da portare ai tavoli nazionali ed europei. Sotto questo profilo sono rilevanti le presidenze assunte dalla Lombardia in ARA (Automotive Regions Alliance) e dal Piemonte in ESRA (European Semiconductor Regions Alliance). Inoltre, a breve riprenderà la collaborazione con la Liguria, dando nuovo slancio al “Triangolo industriale del Nord Ovest”.

L’assessore allo Sviluppo delle attività produttive del Piemonte Andrea Tronzano evidenzia che “ci misuriamo su sfide che non possiamo affrontare in solitudine: l’auto da rigenerare e rinvigorire o in alcuni casi da riconvertire, i semiconduttori da rafforzare, l’energia da garantire a costi adeguati, l’aerospazio come pilastro di crescita sicuro nei prossimi 5 anni, la manifattura sempre centrale nello sviluppo. Per questo abbandoniamo i nostri campanili e andiamo verso questa cooperazione interregionale con Lombardia e Liguria. Sono certo sia la strada giusta e che sia la strada che tutto il sistema industriale e artigianale vuole che la politica percorra. Ci sono tante luci nell’economia attuale e non tutto sta andando male come sembra emergere da letture parziali. Vogliamo fortificare quelle e sostenere I settori in crisi in collaborazione con il Governo. In questo senso ci siamo sentiti telefonicamente con il ministro Urso, che ci ha illustrato le finalità del tavolo con Stellantis del prossimo 17 dicembre sulle misure per le aziende della componentistica. Il Piemonte, la Lombardia e il Governo si aspettano impegni chiari e sostenibili anche da Stellantis”.

“Lavoriamo insieme – afferma l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi – per concretizzare politiche e strategie di filiere di respiro interregionali, nella consapevolezza che molte tematiche economiche non possono essere circoscritte ai confini regionali. Fare sistema tra Regioni affini da un punto di vista economico significa creare nuove opportunità per le nostre imprese, per i nostri ecosistemi e i nostri lavoratori e rafforzare le istanze condivise rispetto all’interlocuzione con le istituzioni sovraregionali”.

Nei prossimi mesi Lombardia e Piemonte proporranno due eventi di rilevanza europea: prima a Novara sual tema dei semiconduttori, poi in Lombardia per un appuntamento sull’automotive. Sarà un modo per rimettere al centro dell’agenda nazionale ed europea le esigenze di comparti che necessitano di tutela e rilancio.

Ripristinato il Fondo per il settore auto: quasi 1 miliardo per il 2024

 
Torino prima per cassa integrazione e prima per calo delle esportazioni. La Città capirà che deve fare di più per difendere il motore di sviluppo che l’ha rilanciata nel secondo dopoguerra? Questi dati mi ronzavano in testa mentre seguivo la Assemblea di ANFIA la associazione del settore, svoltasi  a Roma presente molte aziende del settore automotive , il Ministro Urso , alcuni sindacalisti e il sottoscritto invitato proprio il mio ruolo nella nascita del fondo Giorgetti per l’automotive e per il ruolo che svolsi nel 2008-2011 al Governo finanziando la prima rottamazione dei camion.
L’Assemblea ha fatto il punto sulla situazione della filiera industriale più importante d’Europa. Un settore che ha grandi ricadute economiche tanto che è stato detto stamane ogni posto di lavoro nelle fabbriche dell’auto ne fa perdere altri 3 nella componentistica e nei servizi. Un settore nel quale in 25 anni è cambiato il mondo , nel 2000 il 34% della produzione avveniva in Europa , nel 2024 la quota europea e’ sceso al 18% mentre la Cina è salita al 32% del mercato mondiale.  Nel 2000 in Cina si producevano 2.000.000 di auto , nel 2023 la produzione è salita a 30 milioni. L’imperativo è non essere asfaltati come ha detto il Presidente di Anfia Vavassori. Sono a rischio se non verrà cambiata la decisione europea che ha puntato tutto solo sull’auto elettrica, 180.000 posti di lavoro con enormi conseguenze sociali.
E’ un settore in cui c’è ancora molta innovazione in particolare con l’uso della Intelligenza Artificiale . Un settore ancora molto importante per la nostra economia.  Decisiva sarà la decisione europea .
Importante  l’intervento del Ministro Urso cui l’Anfia ha riconosciuto di essersi mosso molto bene . Il Ministro ha stretto alleanze in Europa con altri 6 per ottenere la modifica della grave decisione europea , votata purtroppo dal PD. Perché la prospettiva non è quella di avere una industria a emissioni zero ma di avere zero industria. La politica industriale si fa a livello europeo , ha proseguito Urso , perché l’Europa ha le risorse e qui il riferimento è a quanto prevede per l’industria dell’auto il documento di Draghi.
Scettico sui dazi il Ministro  Urso ha chiesto all’Europa di stanziare i fondi per difendere un settore fondamentale per la economia dei Paesi più importanti dalla Germania alla Francia, dalla Italia alla Spagna. Senza dimenticare Polonia e Romania.
Il Governo vuole agire su tre fronti :
1)- modifica della decisione europea;
2)-forte stanziamento per gli ammortizzatori sociali;
3)-ripristino dei fondi per il settore tra i 750 milioni e il miliardo per il 2025.
Al tavolo della prossima settimana saranno presenti anche il Minusteo dell’Ambjente, del Lavoro e della Edonomia a dimostrazione che per il governo Meloni il settore è una priorità.
Mino Giachino 

Gruppo Imprese Chieresi: due progetti sociali e formativi

Il Gruppo Imprese Chieresi ha ottenuto fondi da due istituti di credito -Banca Territori del Monviso e Cassa di Risparmio di Savigliano- per lanciare progetti sociali a supporto delle famiglie in stato di necessità e di studenti meritevoli


Chieri, 10 dicembre 2024 – Una sinergia tra il GIC – Gruppo Imprese Chieresi e due istituti di credito del territorio -la Banca Territori del Monviso (BTM) e la Cassa di Risparmio di Savigliano (CRS)- permetterà di lanciare nuove e importanti iniziative sociali-formative sul territorio.

GIC e CRS, che ha garantito il supporto finanziario, hanno istituito una borsa di studio da 2.000 euro a favore di studenti meritevoli che frequentano i diplomi e corsi professionali istituiti al CIOFS “Santa Teresa” di Chieri per rispondere alle necessità del tessuto produttivo locale e organizzati in collaborazione con diverse aziende aderenti al Gruppo Imprese Chieresi. Tale borsa di studio permetterà di aggiungere valore al diploma sperimentale, voluto fortemente dal GIC e implementato dalle sorelle del CIOFS.

In parallelo, grazie al supporto finanziario della BTM, il GIC ha inoltre deciso di sostenere economicamente alcune famiglie in situazione di fragilità residenti nei Comuni del Sistema Locale del Lavoro 101, in questo caso dando priorità a percorsi scolastici della scuola primaria. La Banca Territori del Monviso ha erogato un contributo di 2.000 euro, al quale il Gruppo Imprese Chieresi aggiungerà una quota almeno di pari entità,

«Sono piccoli progetti, segno di un territorio coeso nel quale è importante tenere legati gli aspetti economici a quelli sociali: per questo accolgo con particolare piacere l’interesse e il concreto sostegno fornito da due banche che fanno del legame con il territorio un loro vero punto di forza e che si dimostrano attente alle esigenze delle nostre Comunità -dichiara Dario Kafaie, presidente del Gruppo Imprese Chieresi- Con il Direttivo del GIC, la Direzione del CIOFS e i Comuni andremo a definire le modalità operative per erogare questi aiuti economici, integrando le cifre messe a disposizione anche con fondi propri della nostra Associazione».

«Siamo orgogliosi di poter contribuire al sostegno delle future generazioni e di rafforzare il tessuto sociale del nostro territorio. L’erogazione di queste borse di studio è una dimostrazione concreta del nostro impegno verso i giovani, affinché possano crescere professionalmente e umanamente, sempre con uno sguardo rivolto alle proprie radici e alla comunità che li ha sostenuti. Crediamo fermamente che investire nelle opportunità educative e formative rappresenti un elemento cruciale per un futuro prospero e coeso, dove l’economia e il sociale siano sempre in sintonia. Il nostro legame con il territorio, fondato su valori di solidarietà e supporto reciproco, è ciò che ci motiva a proseguire con questa importante iniziativa», sottolinea Raffaele Serra, responsabile della filiale di Chieri della banca Cassa di Risparmio di Savigliano.

«Banca Territori del Monviso è da sempre impegnata nel sostegno delle iniziative locali che mirano a favorire la crescita sociale e culturale del nostro territorio. La nostra collaborazione con il Gruppo Imprese Chieresi per il lancio di questi importanti progetti sociali e formativi rappresenta un ulteriore passo verso la costruzione di una comunità più coesa e solidale. Siamo convinti che, con l’azione congiunta delle istituzioni e delle realtà locali, sia possibile fare la differenza per il futuro delle famiglie e degli studenti meritevoli. È un investimento in formazione e inclusione che siamo orgogliosi di supportare», dichiara l’Avvocato Franco Gambino, amministratore del CdA di Banca Territori del Monviso.

Biraghi punta sull’innovazione Green

Per il nuovo pack dell’azienda lattiero casearia piemontese il 20% di plastica in meno. Mara nel 1934 a Cavallermaggiore, nel cuneese, l’azienda Biraghi rappresenta un vero punto di riferimento per tutto il settore lattiero caseario italiano, proprio perché garanzia di bontà e qualità e promotrice di valori importanti come il rispetto delle tradizioni e del territorio e, più in generale dell’ambiente che di circonda. Uno dei prodotto storici dell’azienda Biraghi è il gorgonzola DOP, che nel tempo è diventato protagonista dell’omonima sagra che si svolge proprio a Cavallermaggiore e attrae ogni anno migliaia di turisti amanti dell’erborinato. Il Gorgonzola DOP rappresenta una tradizione che fa storia da diversi decenni e che, grazie all’ottimo apporto del sistema produttivo agricolo locale, permette a Biraghi di portare sulle tavole degli italiani un prodotto ideale a soddisfare ogni tipo di palato. I suoi segreti riguardano la filiera corta (latte locale della provincia di Cuneo) e i numerosi controlli che ne attestano la qualità.

Siccome i prodotti Biraghi si distinguono per la loro versatilità, la confezione del Gorgonzola DOP continua a a mantenere tutti quanti gli elementi dall’alto contenuto di servizio per il consumatore: il comodo vassoio per portare in tavola la fetta di formaggio senza crosta laterale e il coperchio salvafreschezza, che permette di conservare il prodotto in frigorifero fino a sette giorni dall’apertura. Ora il nuovo pack ha una nuova connotazione green: il vassoio e la cupola che funge da coperchio, che continuano a mantenere ovviamente intatta la conservabilità del prodotto e le sue caratteristiche organolettiche, sono realizzati con utilizzo di plastica 100% riciclata. Per l’intera confezione viene utilizzato il 20% in meno di plastica rispetto al pack precedente.

“In Biraghi – commenta il direttore marketing Daniele Di Palma – cerchiamo continuamente l’innovazione per offrire ai nostri consumatori i prodotti che desiderano nelle confezioni più adatte, che siano anche dall’alto contenuto di servizio. In questa occasione abbiamo voluto utilizzare un packaging innovativo per il Gorgonzola DOP per diminuire la plastica, e per rilanciare la necessità di riciclo da parte di tutti”.

 

Mara Martellotta

Nominati i 5 vicepresidenti AMMA

 

 

Definite e approvate dal Consiglio di Amministrazione anche le deleghe.

La Presidente Giorgia Garola ha comunicato, nel primo consiglio generale DELL’IMMAGINE, successiva alla sua elezione del 13 novembre, i nominativi dei Vicepresidenti e le rispettive deleghe. Riccardo Cerrato, AD di CMS ITALIA avrà la delega per le aziende impiantistiche e general contractor; Francesco Joly, Responsabile delle relazioni esterne FINDER, avrà la delega di capitale umano nella formazione; Edoardo Pavesio, Presidente di SILATECH, che viene confermato come Vicepresidente, avrà la delega all’Automotive; Andrea Romiti, Amministratore unico di Apr, anche lui confermato, avrà la delega dell’aerospazio; Cristina Tumiatti, Sales and Marketing Manager SEA Marconi Technologies, già componente del Consiglio di Presidenza, va la delega Diversity and Inclusion.

“Innanzitutto voglio ringraziare i colleghi che hanno deciso di dedicare parte del loro tempo all’AMMA – ha spiegato Giorgia Garola, comunicando le nomine al Consiglio di Presidenza – ho scelto una squadra dalle grandi capacità ed esperienza. I prossimi anni dovremo affrontare nuove sfide di transizione ecologica e ambientale, intelligenza artificiale e cultura digitale. Nuovi prodotti e servizi, sostenibilità e ambiente, inclusione e diversità, reti e internazionalizzazione, formazione e capitale umano. Sono i temi che affronteremo insieme. Dovremo farlo sviluppando ulteriormente le nostre già grandi capacità di innovazione”.

“Il nostro tessuto industriale deve imparare a riconoscere vocazioni diverse molteplici – ha sottolineato ancora la Presidente Garola – come sono già quelle che convivono nell’associazione, ma altre ne nasceranno portate dai rapidi cambiamenti in corso. È fondamentale esserne consapevoli per supportare al meglio le aziende nel cogliere le opportunità che ne deriveranno, con lungimiranza, coraggio e intraprendenza. Insieme abbiamo definito le linee programmatiche della mia Presidenza, tenendo conto che l’inarrestabile cambiamento in atto necessita di un’attenta analisi di uno scenario, e la determinazione delle azioni necessarie da realizzare in tempi certi”.

Le deleghe assegnate ai Vicepresidenti rappresentano infatti il cuore del programma di Giorgia Garola per i prossimi quattro anni, progetto che pone al centro la formazione e le competenze, così come il rafforzamento del lavoro di networking nel principale gruppo merceologico dell’Unione Industriale, e il rafforzamento della capacità di attirare nuovi associati che si affianchino nell’attuale 623, che rappresenta oltre 53 mila addetti, pari al 40% degli occupati nel settore metalmeccanico torinese, provenienti dai settori aerospazio, mobilità sostenibile, meccatronica, aziende impiantistiche e general contractor.

“Nei prossimi quattro anni – conclude Giorgia Garola – intendiamo guardare oltre i confini nazionali, accelerando l’internazionalizzazione delle nostre imprese, aiutando così l’attrattività del territorio torinese. Tra le deleghe, ci sono due temi che ad AMMA, e a me personalmente, stanno molto a cuore, ovvero la sostenibilità e l’inclusione, che sono ormai imprescindibili premesse di ogni organizzazione di impresa”.

 

Mara Martellotta

Presentata a Torino la nuova Società Editrice Allemandi

Michele Coppola, Presidente; Luigi Cerutti, Amministratore Delegato.

 

È stata presentata oggi a Torino, negli spazi di Gallerie d’Italia, la nuova Società Editrice Allemandi che guiderà il rilancio della storica casa editrice fondata nel 1982 da Umberto Allemandi e che lo scorso 5 dicembre è stata acquisita da Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

All’appuntamento sono intervenuti: Umberto AllemandiMichele Coppola, nominato dall’Assemblea dei soci Presidente della nuova società editrice Allemandi; Piero Gastaldo, Presidente di Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo; Roberto Giordana, Direttore Generale di Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

L’acquisizione si colloca nell’ambito di un’operazione che vede il consolidamento della storica casa editrice torinese nel settore editoriale e il suo rinnovato posizionamento come player di assoluto riferimento nel mercato dell’informazione con la testata «Il Giornale dell’Arte», fondata nel 1983, e delle pubblicazioni dedicate all’arte, all’architettura, all’antiquariato, al design, e, più in generale, alla divulgazione culturale e alla critica contemporanea, con l’obiettivo di costituire una delle principali piattaforme di conoscenza e divulgazione culturale a livello professionale.

L’assemblea dei soci ha confermato Luigi Cerutti nella carica di Amministratore Delegato della società. Cerutti è entrato in Allemandi nel 2020 come direttore Generale e ne ha assunto il ruolo di CEO nel 2021.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione è composto da Michele Coppola (Presidente); Enrica DavidFabrizio PaschinaLaura FornaraGiulia ScagliariniEnea CesanaLuigi Cerutti ed è già al lavoro per la finalizzazione dell’ambizioso piano industriale che ha come obiettivo il posizionamento a livello europeo della casa editrice.

Il numero di gennaio 2025 de Il Giornale dell’Arte sarà l’ultimo firmato da Umberto Allemandi. Il CdA provvederà alla nomina del nuovo direttore del giornale entro i primi giorni di gennaio 2025.

Ha avviato i lavori un commosso Umberto Allemandi. In sala i dipendenti, giornalisti e collaboratori, che Allemandi ha ringraziato per lo straordinario percorso insieme, durato oltre 40 anni. Per Allemandi «non potevamo trovare nessun partner migliore di quelli che sono qui riuniti per assicurare nel secondo tempo della nostra storia uno straordinario sviluppo nelle attività di servizio culturale e artistico, e soprattutto la piena centralità dell’Italia nell’informazione universale su attività opere e operatori nel settore arte, un ruolo mondiale che finalmente diviene possibile dopo quanto per quarant’anni giorno dopo giorno abbiamo preparato».

Michele Coppola, afferma: «La scelta di investire in una realtà qualificata come Allemandi significa per prima cosa riconoscere la storia e il ruolo svolto in questi quarant’anni sia come casa editrice, sia come editore libero che ha raccontato l’attualità nell’arte e nella cultura, diventando un punto di riferimento prezioso che va tutelato e accompagnato negli anni a venire. La solida composizione del Consiglio di Amministrazione, voluto dai nuovi investitori, rappresenta il modo migliore per proseguire questa storia di successo confermandone la responsabilità e le ambizioni».

Dalla Regione 50 milioni per il sistema sci in Piemonte

Sviluppare, valorizzare e riqualificare. Ecco le tre parole chiave che danno contenuto e sostanza al bando neve della Regione presentato oggi al Grattacielo Piemonte dal presidente Alberto Cirio e dall’assessore alla Montagna con delega al sistema neve Marco Gallo davanti a una platea del mondo dello sci al gran completo. La giunta regionale investe 50 milioni per la riqualificazione del sistema neve piemontese che vuol dire 50 stazioni sciistiche, quasi 300 impianti e oltre 1300 chilometri di piste. In altre parole, il terzo domaine skiable d’Italia. Destinatari gli enti locali piemontesi, primi fra tutti gli 80 comuni interessati da comprensori sciistici. Ma anche le Province e la Città Metropolitana di Torino, le Unioni di Comuni, le forme associative che coinvolgano enti locali anche costituite con lo specifico scopo di partecipare al finanziamento.

«Questo bando è la conferma dell’impegno della Regione per sostenere uno degli asset più importanti del turismo del Piemonte come dimostrano i numeri, ma anche il principale motore economico per molte vallate – dicono il presidente Alberto Cirio e l’assessore Marco Gallo -. Ecco perché questi 50 milioni, lo stanziamento più corposo di un pacchetto complessivo di risorse che si avvicina ai 70 milioni, comprendendo tra gli altri anche i contributi per gli impianti delle Universiadi di Torino, sono un investimento strategico sul futuro delle terre alte. Occorre investire anche per attrarre nuovi capitali dall’estero, come è accaduto con il fondo inglese Icon per le stazioni della Vialattea e di Bardonecchia. Segno che le nostre montagne hanno appeal, come confermano anche i tre milioni di giornate di sci ogni anno, ma per conservarlo devono sapersi innovare, tenere il passo di un settore in continua evoluzione». Mentre l’assessore Gallo anticipa un pezzo di futuro: «Stiamo studiando la formula per lanciare anche in Piemonte il biglietto unico. L’idea è di partire con la sperimentazione il prossimo anno, iniziando da maestri di sci e tesserati Fisi, per testare il format migliore». Sul palco erano presenti tra gli altri Giampiero Orleoni, presidente di Arpiet Piemonte, Sergio Gibelli, vicepresidente di Anef Torino, Roberto Colombero, numero uno di Uncem Piemonte e Francesca Delmastro Delle Vedove, vicepresidente di Anci Piemonte. 

Ecco nel dettaglio il bando neve.

Sei le tipologie di intervento

La prima riguarda le piste e gli impianti di innevamento. Si finanziano la sostituzione, la nuova realizzazione, il miglioramento qualitativo, ambientale ed energetico o il potenziamento delle piste da sci e degli impianti di innevamento programmato, inclusi vasche o bacini di approvvigionamento idrico, incluso l’acquisto di impianti già esistenti, di proprietà pubblica o privata.

La seconda punta a riqualificare gli impianti di risalita. Sostituzione, nuova realizzazione, miglioramento qualitativo paesaggistico, ambientale ed energetico o potenziamento degli impianti di risalita, l’acquisto, ammodernamento ed aggiornamento dei sistemi di controllo accessi incluso l’acquisto di impianti già esistenti, di proprietà pubblica o privata.

La terza include tra gli interventi finanziabili le revisioni generali (escluse quelle quinquennali), le ispezioni speciali, i proseguimenti di vita tecnica e la sostituzione e/o scorrimento delle funi degli impianti di risalita esistenti. La quarta riguarda la dismissione degli impianti di risalita non più utilizzati, una misura assai importante dal punto di vista della tutela ambientale. La quinta l’acquisto di battipista anche usati.

L’ultima tipologia intende potenziare e rivitalizzare il turismo montano sia invernale che estivo investendo per esempio in snow park, percorsi di fun bob estivo e tutti gli interventi che consentono in sostanza di utilizzare gli impianti di risalita nelle stagioni non invernali per la pratica di altri sport.

La ripartizione dei fondi

L’investimento più consistente dei 50 milioni che la Regione destina a questo intervento specifico per il sistema neve va allo sci di discesa: 47 milioni e mezzo pari al 95 per cento dell’investimento. Il rimanente 5 per cento è destinato a potenziare lo sci di fondo (2,5 milioni di euro).

Il Piemonte diviso in tre ambiti

La risorse per lo sci di discesa sono ripartite secondo tre ambiti territoriali. Il primo – l’ambito A – comprende le stazioni della provincia di Cuneo. A loro toccherà il 35 per cento dell’intero investimento. Il secondo plafond – pari al 45 per cento del totale – spetta alle stazioni ubicate nell’area della città metropolitana. Il terzo ambito comprende altre province piemontesi: Biella, Vercelli, il Verbano Cusio Ossola e Alessandria (che ha un’unica stazione: Caldirola): si divideranno il 20 per cento dei finanziamenti. Sono stati fissati alcuni tetti massimi: ai comprensori composti da grandi stazioni non locali potranno andare al massimo 12,5 milioni, per i comprensori formati da stazioni locali o microstazioni il finanziamento non potrà superare gli 8,5 milioni.

I tempi del bando

Da gennaio a luglio, sette mesi per mettere a terra i progetti, candidarsi, ottenere l’eventuale assegnazione. A gennaio (il 20, termine presunto) si apre il bando. Ci sono tre mesi di tempo. I termini scadono il 21 aprile (termine presunto). A fine luglio (21, termine presunto) verrà resa nota l’aggiudicazione dei fondi.

cs