ECONOMIA Archivi - Pagina 61 di 447 - Il Torinese

ECONOMIA- Pagina 61

Tornano gli sportelli di “Chiedi al commercialista”

Ripartono dopo la pausa estiva gli Sportelli “Chiedi al commercialista”, un servizio di consulenza organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Torino in collaborazione con le amministrazioni comunali di Torino e di 10 centri della provincia. Sono ben 121 i commercialisti iscritti all’Albo che prestano il loro servizio in maniera totalmente gratuita, fornendo colloqui, di mezz’ora ciascuno. Il servizio è riolto soprattutto ai giovani che vogliono intraprendere un’attività economica e alle associazioni di volontariato .

Il primo sportello a ripartire, il 12 settembre, è quello presso Informagiovani di Torino, in via Garibaldi 25. Poi sarà la volta di Chieri (16 settembre), Alpignano (17 settembre), Nichelino (18 settembre), Ciriè (19 settembre), Rivoli (23 settembre), La Loggia e Moncalieri (24 settembre), None (25 settembre), Vinovo (26 settembre), Pinerolo (30 settembre) e infine presso 12 Biblioteche civiche di Torino (10 ottobre).

I colloqui vengono svolti in presenza negli sportelli di Torino, con colloquio telefonico nelle altre località.

Gli Sportelli sono utili per “evitare fraintendimenti ed errori nell’ intraprendere un’attività economica, “ dice Laura Carossiareferente di questo servizio per l’Ordine dei Commercialisti di Torino : “Ad esempio, i vantaggi, i limiti, le modalità d’accesso al regime forfettario. Quale tipo di società conviene costituire, se individuale, di persone o di capitali, oppure la differenza fra l’associazione senza fini di lucro, che gode di vantaggi fiscali, e la società commerciale.”

Il bilancio di questi anni di volontariato è decisamente positivo: migliaia di giovani hanno usufruito di questa consulenza”.

Indirizzi, orari e modalità di prenotazione degli sportelli sono pubblicati sul sito dell’Ordine dei Commercialisti di Torino, all’indirizzo www.odcec.torino.it

Profilo Professionale dell’Infermiere: norma superata o ancora da attuare?

14 settembre 2024 – ore 9
Aula Dogliotti dell’Ospedale Molinette
 Torino – Corso Bramante 88
La professione infermieristica contemporanea compie trent’anni. Era infatti il 14 settembre 1994 quando il Ministero sancì per la prima volta che l’infermiere non era un esecutore di procedure prestabilite ma un professionista sanitario con la responsabilità di decidere autonomamente o in collaborazione le cure Infermieristiche da attuare per quel determinato paziente.
Per celebrare l’anniversario il Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Piemonte e della Valle D’Aosta – rappresentato dai Presidenti Paola Ascolese, Ivan Bufalo, Stefania Calcari, Giovanni Chilin, Remo Galaverna, Simona Milani, Paola Sanvito e Giulio Zella – ha organizzato una mattinata di approfondimenti e dibattiti sul tema. L’incontro, che si terrà sabato 14 settembre 2024 presso l’Aula Dogliotti dell’Ospedale Molinette di Torino,(Corso Bramante 88, Torino) rappresenta un’importante occasione di riflessione e confronto sul ruolo e l’evoluzione della professione infermieristica in Italia.
Il programma della giornata prevede un’apertura dei lavori alle ore 09:00, con i saluti delle autorità. Interverranno Barbara Mangiacavalli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, e Giovanni Lavalle, Direttore Generale dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Valerio Dimonte – Presidente Corso di Laurea in Infermieristica UNITO e Alberto Dal Molin – Presidente Corso di Laurea in Infermieristica UPO
Dalle 10 seguiranno una serie di interventi e relazioni moderati da Ivan Bufalo e Paola Sanvito – rispettivamente Presidente e Vicepresidente del Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Piemonte – che approfondiranno il significato e l’impatto del DM 739/94, analizzando la sua attualità e le sfide ancora aperte per la piena realizzazione del profilo professionale dell’infermiere.
Giuseppe Marmo, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, approfondirà “Il DM 739/94 nel processo di professionalizzazione dell’Infermiere”; Edoardo Manzoni, filosofo e Direttore Generale dell’Istituto Palazzolo di Bergamo, tratterà “L’agire professionale autonomo e responsabile. La chiave di lettura etica ed epistemologica”; Ivana Finiguerra – Direttore Direzione Professioni Sanitarie AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano parlerà de “L’agire professionale – Coerenza del Sistema Organizzativo al DM 739/94”; Sara Campagna  – Professoressa Associata di Scienze Infermieristiche – Università degli Studi di Torino esporrà i “Risultati di una ricerca sull’agire professionale degli infermieri”; concluderà Mangiacavalli parlando di “Attualità del DM 739/94 in Italia – Obiettivo da raggiungere o passato da superare?”
L’evento si concluderà con un dibattito moderato da Giulio Zella, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Vercelli, offrendo un’opportunità unica per tutti i partecipanti di esprimere opinioni e condividere esperienze.
L’iscrizione è gratuita e può essere effettuata tramite la piattaforma regionale “ECM Piemonte” utilizzando il codice evento 48331.
Per maggiori informazioni, si prega di contattare la Segreteria Organizzativa dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino al numero 011 66.34.006. Dichiara Bufalo: «Questo anniversario rappresenta un momento cruciale per riflettere non solo sui progressi fatti, ma anche sulle sfide future. Il DM 739/94 ha segnato una svolta storica per la nostra professione, ma c’è ancora molto da fare per garantire che gli infermieri possano esercitare pienamente il loro ruolo professionale in un contesto che riconosca il valore e la complessità del loro lavoro

Torino – Lione, Salvini: “L’Italia rispetta i tempi, primo treno nel 2032”

/
La realizzazione della Tav Torino-Lione va avanti secondo i piani per quanto riguarda almeno la parte italiana. Lo afferma a Cernobbio il ministro di Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini.

“Se tutto procede secondo i piani nel 2032 ci sarà il primo treno che prenderà servizio lungo la Torino-Lione, 65 chilometri di tracciato in condivisione Italia-Francia”.  Così Salvini nel suo intervento al Forum TEHA a Villa d’Este.

“Al momento posso dire con orgoglio che noi stiamo rispettando pienamente i tempi, non sempre i partner riescono a fare altrettanto”, ha concluso.

PSA “come il Covid”: in due anni, provvedimenti sottodimensionati

Un problema che richiedeva da subito una linea dura  

La filiera suinicola piemontese e nazionale si trova in una situazione per certi versi simile all’emergenza sanitaria, con le dovute proporzioni, generata dalla pandemia di Covid-19, delle cui conseguenze siamo purtroppo tutti a conoscenza” riferisce il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia dopo aver esaminato la nuova possibile estensione delle zone di restrizione, atte a circoscrivere una malattia virale, la Peste Suina Africana, che nonostante non si trasmetta all’uomo, sta avendo numerose e nefaste conseguenze sull’intera economia zootecnica e non solo.

Confagricoltura ha stimato in oltre 20milioni di euro al mese le perdite dirette per la filiera suinicola nazionale, ma in realtà sono in crescita se si considera il possibile allargamento delle aree del Piemonte (in cui si contano al 30 giugno scorso 1.164 allevamenti suinicoli) nelle quali è stato riscontrato un focolaio: ad esempio, nella zona 1, sarebbero coinvolti 40 allevamenti per un totale di circa 44.600 capi che passerebbero con la nuova delimitazione territoriali in cui non è possibile movimentare gli animali, a 71 e coinvolgerebbero circa 100.000 capi.

La nuova ordinanza contro la diffusione della Psa, con regole valide per Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna in vigore fino al 30 settembre 2024, prevede l’abbattimento dei suini domestici contagiati, norme di prevenzione e innalzamento dei livelli di biosicurezza, quarantena nelle province di Lodi, Pavia e alcune attigue del Piemonte.

La nostra regione, secondo l’ultimo rapporto di ISMEA, è al secondo posto (16%) per consistenza di suini dopo la Lombardia, dove viene allevata circa la metà del patrimonio nazionale di maiali, con produzioni di elevata qualità, quasi interamente destinate al circuito delle DOP ” precisa Lella Bassignana, direttore di Confagricoltura Piemonte registrando dal vivo le preoccupazioni degli allevatori. “In mancanza di adeguati ristori, a breve molte aziende saranno costrette a chiudere i battenti. L’epidemia, infatti, avanza e porta con sé numerose questioni da risolvere: dai costi per lo smaltimento degli animali fermi in allevamento, alla necessità di estendere la cassa integrazione ai lavoratori delle aziende colpite dalla crisi, alla mancanza di reflui necessari al funzionamento degli impianti a biogas e molto altro” rimarca Bassignana.

Se gli imprenditori agricoli devono continuamente migliorare gli standard di prevenzione contro tutti i contagi, anche la popolazione deve fare la sua parte: Confagricoltura Piemonte invita a smaltire gli avanzi del cibo nell’umido, considerando l’ipotesi che alcuni carni potrebbero venire dai Paesi dell’Est, dove ci sono migliaia di focolari di Psa tra cinghiali e suini allevati, ed essere contagiate: se quello che avanza finisce nella spazzatura, dove spesso vanno a grufolare i cinghiali, si contribuisce a diffondere la malattia.

Il settore chiede con forza una svolta nel depopolamento degli ungulati, principali vettori del virus, e che si adotti ogni misura utile a ristorare dei danni diretti e indiretti di tutte le aziende che oggi risiedono all’interno delle aree coinvolte.

Monferrato Green Farm, agricoltura e verde al centro

DALL’11 AL 13 OTTOBRE PER TRE GIORNI

 

Dall’11 al 13 ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm seconda edizione.

L’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, artigianato, industria e commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente, dopo il grande successo, di partecipanti e di pubblico, dello scorso anno ha ottenuto la qualifica di Fiera Nazionale e, pertanto, sarà inserita nel calendario 2025 delle Fiere Nazionali della Regione Piemonte.

Ad organizzarla è la società casalese D&N Eventi Srl in collaborazione con Comune di Casale Monferrato, Unione dei Comuni della Valcerrina e Confartigianato Imprese Alessandria. L’iniziativa si svolge con il patrocinio di Città di Casale Monferrato, Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione Comuni del Monferrato, Unione Collinare Terre di Vigneti e Pietra da Cantone e Camera di Commercio di Alessandria. Partner sono Confagricoltura, Coldiretti, Apsroflor, Associazione APS Madreselva, Istituto Luparia di San Martino di Rosignano, Fattorie del Toce, Ediltecna, Ferrari BK, Vivai Varallo, Locande dell’Arte, Arte e Parti,, mentre sponsor sono Cosmo e Amc

La mostra propone oltre alla presenza di numerosi stand, corsi e laboratori, conferenze e convegni, ristorante e birrificio, tipicità alimentari ed è a ingresso gratuito. .

Grazie alla collaborazione con l’Unione dei Comuni della Valcerrina quest’anno sarà dedicata, in una parte significativa della Fiera, un’area dedicata ai prodotti delle attività del territorio e, grazie al lavoro in sinergia con l’associazione Madreselva Aps di Villadeati verrà presentato un progetto per valorizzare il prodotto principe del Monferrato, ovvero il vino, finalizzato ad evidenziare l’importante traguardo raggiunto di ‘Capitale Europea del Vino’ da parte del Gran Monferrato.

Si rinnova inoltre il ponte lanciato con la Provincia di Mantova ed il Comune di Curtatone, dopo la partecipazione di D&N Eventi con un suo rappresentante all’Antichissaima Fiera delle Grazie di Curtatone, dove ha presieduto la commissione Bancofiera, su invito espresso della locale amministrazione.

 

 

 

 

 

Orari

Venerdì 17 – 23

Sabato/Donenica: 10.30/23

 

Per informazioni e prenotazioni degli ultimi stand disponibili rivolgersi ai seguenti contatti


cel
l. 366 28 29 982
mail: commerciale@deneventi.it

 

Quando il turismo è accessibile la via Francigena è di tutti. Il bilancio del progetto regionale due anni dopo

Mappati 150 luoghi lungo 36 chilometri, tre nuove aree sosta e 20 chiese rese accessibili tra Valle di Susa e Canavese.

Attivati 16 tirocini per l’inclusione

Dopo due anni di lavoro, si è concluso il progetto «Via Francigena For All», una delle iniziative più significative presentate nel 2022 dalla Regione Piemonte in occasione di un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Con un budget complessivo di 1,6 milioni di euro, il progetto ha reso accessibile a tutti, in particolare a persone con disabilità, parte dell’iconico cammino della Via Francigena, riconosciuto come itinerario culturale dal Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche e culturali, rendendo il Cammino un’esperienza il più inclusiva possibile.

Il focus del progetto riguarda i tratti dell’itinerario Canavesano, tra Ivrea e Viverone, e la variante della Valle di Susa, tra Villar Focchiardo e Avigliana, coinvolgendo tutto il territorio limitrofo e la sua offerta turistica culturale, naturalistica, sportiva ed enogastronomica. Una grande opportunità per Comuni e filiere locali, che si candidano a diventare eccellenze del turismo in chiave sociale.

Capofila è la Regione Piemonte, attraverso la Direzione regionale Coordinamento Politiche e Fondi Europei – Turismo e Sport, con i partner di progetto Agenzia di promozione e di accoglienza turistica locale Turismo Torino e Provincia e Regione Ecclesiastica Piemonte con la Consulta Regionale per i beni ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta e il supporto di Visit Piemonte. Sono coinvolti nella realizzazione progettuale enti e associazioni che fanno parte del tavolo regionale per il Turismo Accessibile, in particolare Unione Italiana Ciechi e Ente Nazionale Sordi e Strutture regionali degli Assessorati con deleghe alle politiche sociali e lavoro; a cui si aggiungono Agenzia Piemonte LavoroClub Alpino Italiano – Montagna TerapiaASL TO – Centro Regionale Autismo, CPD-Consulta per le persone in difficoltàAmministrazioni locali e Associazione Via Francigena di Sigerico di Ivrea.

 

“Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti dal progetto biennale di Regione Piemonte ‘Via Francigena for all’ in risposta al bando ministeriale per il finanziamento di interventi sul turismo accessibile e inclusivo per le persone con disabilità” – dichiara Marina Chiarelli assessore al Turismo, Cultura, Sport, Politiche giovanili e Pari opportunità della Regione Piemonte“È stato fatto un lavoro con le comunità locali collocate sul percorso del cammino storico morenico canavesano e valsusino sia a livello infrastrutturale, sia sociale, per valorizzare l’autenticità del territorio e renderlo ancora più accogliente. Le barriere architettoniche e socioculturali che ostacolano l’inclusione sono state abbattute attraverso una progettazione inclusiva e un lavoro condiviso tra istituzioni e associazioni. Le prime con degli interventi di adeguamento strutturale e di facilitazione alla fruibilità del percorso, le altre con azioni educative e informative. Grazie a questo lavoro il territorio interessato potrà definirsi turisticamente ‘for all’. A concludere il progetto sarà la camminata inclusiva in Val di Susa di domani 7 settembre alla quale ci aspettiamo la partecipazione di molte persone”.

 

“Non è un caso che accessibilità faccia rima con inclusività perché ritengo che garantire servizi qualificati sulla disabilità sia un indicatore di civiltà. Ed è proprio quello che è accaduto con «Via Francigena for all», virtuoso progetto che ci ha permesso di attivare – tramite Agenzia Piemonte Lavoro – ben sedici tirocini. Il Piemonte ha bisogno di un’accoglienza qualificata, con la consapevolezza che un turismo sostenibile sia anche in grado di generare lavoro e opportunità occupazionali di qualità” ha dichiarato Elena Chiorinovicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

 

“La Via Francigena è un patrimonio di storia e spiritualità impresso nell’identità profonda e sacra della Valsusa. Con questo progetto diventa anche accessibile alle persone con disabilità, abbattendo le barriere che fino ad ora le escludevano. Sull’antico cammino dei pellegrini creiamo un turismo moderno e accessibile, che permetta un ulteriore rilancio del territorio grazie all’attrattività internazionale che la giusta sensibilità sociale garantisce al giorno d’oggi”. Dichiarazione assessore regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone.

Studio e analisi approfondita dell’accessibilità

Un aspetto di grande rilievo riguarda l’analisi approfondita dell’accessibilità, in particolare dei due tratti oggetto del progetto (in futuro dell’intero percorso francigeno piemontese), condotta da esperti del CAI e dell’Associazione Europea Vie Francigene – Francigena Service: lavoro che potrà agevolare la comunicazione turistica e diventare un vero e proprio ‘manuale’  per  futuri interventi per migliorare l’accessibilità sul territorio. La traccia GPX e gli itinerari completi sono disponibili sul sito di visitpiemonte.com

 

Mappatura e Miglioramento dell’Accessibilità

Uno dei principali risultati è stata la mappatura di 150 luoghi chiave, strutture ricettive, uffici turistici, servizi e punti di interesse storico-culturale. Per ciascuna struttura sono state definite indicazioni operative per migliorarne l’accessibilità, grazie al lavoro congiunto di Turismo Torino e Provincia e della CPD-Consulta per le Persone con Disabilità. Azione che ha permesso di creare un quadro chiaro delle esigenze di accessibilità lungo il percorso

Mezzi Fuoristrada e Formazione

Per rendere accessibili anche i tratti più disagevoli del cammino, sono stati acquistati ausili fuoristrada (tipo Joëlette) progettati per accompagnare persone con ridotte capacità motorie. La Regione Piemonte, in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI), ha inoltre organizzato sessioni di formazione per la conduzione di questi ausili, garantendo che il personale fosse adeguatamente preparato per assistere i visitatori lungo i percorsi.

Infrastrutture e Segnaletica Accessibili

Un ulteriore passo avanti verso l’accessibilità è stato compiuto con la realizzazione di tre aree di sosta accessibili nei comuni di Villar Focchiardo, Avigliana e Bollengo. In ciascuno dei comuni attraversati sono stati installati 13 pannelli visivo-tattili, con contenuti in Braille, per le disabilità visive, e QR-code con il racconto della località in lingua italiana, inglese, francese e LIS, per le disabilità uditive.

 

Valorizzazione dei Siti Culturali con «Chiese a Porte Aperte»

Sono stati valorizzati 20 nuovi siti sacri, resi accessibili tramite l’App «Chiese a porte aperte», grazie alla quale i visitatori possono accedere a questi luoghi con un sistema di apertura automatizzata. Ogni sito è stato oggetto di una ricerca storico-artistica approfondita, con la curatela di testi e storyboard in tre lingue. Sono stati implementati servizi di videosorveglianza, nuovi sistemi di illuminazione e allestimenti, installati pannelli multisensoriali e resi disponibili contenuti audio e video nella lingua dei segni, nonché materiali scaricabili per la preparazione della visita. Lavoro realizzato in collaborazione con la Regione Ecclesiastica e la Consulta per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto del Piemonte e Valle d’Aosta.

Tra i luoghi di maggiore rilevanza: la Cripta della Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Cattedrale con la Tomba di McCarthy e la Chiesa di San Nicola da Tolentino di Ivrea; la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Bollengo, la Chiesa di San Rocco di Montalto Dora e molte altre chiese e cappelle dislocate lungo il percorso nelle aree morenico- canavesana e in Valle di Susa, garantendo un’esperienza di visita completa e inclusiva.

Inclusione Lavorativa

Infine, il progetto Via Francigena For All ha avuto un impatto significativo anche dal punto di vista sociale, promuovendo l’inclusione lavorativa. Sono stati infatti attivati 16 tirocini extracurriculari a soggetti iscritti al collocamento mirato, favorendo la loro integrazione nel mondo del lavoro e la loro partecipazione attiva alla società.

Poste, anche a Torino possibile richiesta documenti online

Per l’elaborazione dell’attestazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) 2024 e accedere alle agevolazioni riconosciute (bonus asilo nido, bonus per i libri scolastici, riduzione per la tariffa della mensa scolastica, riduzione per tasse universitarie e borse di studio…), i cittadini della provincia di Torino possono richiedere anche online i dati dei rapporti intercorrenti con Poste Italiane relativi all’anno 2022.

Tutti i clienti del Gruppo Poste Italiane, ovvero i possessori di un conto corrente, di un libretto postale, o titolari di carte prepagate Postepay, possono accedere al sito www.poste.ite richiedere la giacenza media e il saldo di tutti i prodotti (intestati e cointestati) in un unico documento, necessario per richiedere l’ISEE per il 2024. Per richiedere il documento sul sito di Poste è necessario essere registrati a www.poste.it ed aver associato un numero di telefono ad uno dei propri prodotti finanziari.

Da quest’anno, inoltre, per i cittadini della provincia di Torino sarà possibile richiedere online l’attestazione valida ai fini ISEE 2024 anche per i minori, selezionando l’opzione ”Per un minore”.

Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, raccoglie tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE relative ai prodotti finanziari, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti e dei libretti di risparmio attivi/estinti nel corso dell’anno 2022, il valore nominale dei Buoni Fruttiferi Postali (cartacei e dematerializzati), saldo e giacenza media delle Postepay nominative, delle Postepay con IBAN e delle Carte Enti Previdenziali, la situazione dei Fondi di Investimento e del Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative.

Anche quest’anno le attestazioni valide ai fini ISEE 2024, con i dati aggiornati al 31.12.2022, potranno essere consultate accedendo alla Bacheca da App o dal sitowww.poste.it , aprendo il messaggio «Attestazione patrimoniale valida ai fini ISEE 2024» e scaricando il documento.

Le nuove modalità di accesso al servizio confermano il processo di digitalizzazione avviato da Poste Italiane: tramite il sito internet www.poste.it, ad esempio, i clienti registrati possono facilmente gestire il Conto BancoPosta o il Libretto di Risparmio, sottoscrivere un Buono Fruttifero on line, richiedere la spedizione di un pacco, attivare il servizio seguimi o acquistare prodotti filatelici. Si ricorda infine che le APP di Poste Italiane sono gratuite e sono utilizzabili in mobilità anche da chi non è titolare di un rapporto con l’Azienda, come un vero e proprio Ufficio Postale a casa dei cittadini.

Per tutti i dettagli sul servizio è possibile consultare il sito https://www.poste.it/prodotti/rilascio-certificazione-ai-fini-isee.html.

Il Consorzio dell’Asti Docg alla conquista dei mercati emergenti e sempre al fianco delle Atp di Torino

Di MAURIZIO TROPEANO

“Siamo al fianco delle Atp Final di Torino e lo saremo anche in futuro”. Stefano Ricagno, presidente del Consorzio dell’Asti Docg, conferma  la volontà di continuare la collaborazione con gli organizzatori dell’evento in attesa di capire se il capoluogo del Piemonte continuerà ad ospitare il torneo tennistico. Dal suo punto di vista “la nostra partecipazione rappresenta uno degli strumenti che per rafforzare il legame con questa terra ma anche sicuramente un veicolo di promozione a livello internazionale”. Lorenzo Sonego, che aprirà gli eventi del Consorzio alla Douja d’or, rappresenta al meglio il concetto di una visione glocal per un Consorzio che esporta il 93% delle sue bottiglie sui mercati esteri ma che nasce tra i vigneti di 51 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo che rientrano nelle aree paesaggistiche riconosciute dall’Unesco.

Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese rappresentata dal Consorzio, tra i più antichi d’Italia, nasce dal lavoro di 50 case spumantistiche, 778 aziende viticole, 153 vitivinicole, 17 vinificatrici e 15 cooperative.
Il raccolto previsto dalla vendemmia, appena iniziata, sarà leggermente al di sotto del milione di quintali, con un ritorno al disciplinare produttivo in termini di resa media/ettaro che, quest’anno, si avvicina ai 100 quintali. Le previsioni ipotizzano un raccolto abbondante, più dodici per cento sul 2023, e con un’alta qualità – : “Tra il buono e l’ottimo”, spiega Guido Bezzo responsabile del laboratorio del Consorzio – anche perché, almeno quest’anno, risparmiata dagli effetti negativi del cambiamento climatico. Il Consorzio sta mettendo a punto una strategia per contrastare gli effetti del cambiamento climatico che potrebbe anche portare ad una modifica del disciplinare ampliando la coltivazione ai versanti che presentano una conformazione geomorfologica più resiliente.


Questo però è il futuro prossimo. Il presente è legato anche alla necessità di potenziare la lotta alla contraffazione e al contrasto dell’italian sounding. Il Consorzio spende ogni anno 250 mila euro per le azioni di prevenzione e contrasto, spiega Giacomo Pondini, il direttore del consorzio che ha appena dato mandato all’ufficio legale di cercare di bloccare l’uso del marchio Asti da parte di una società cinese che commercializza bevande e additivi aromatici in quel mercato. “Noi facciamo la nostra parte ma per combattere l’italian sounding ma anche gli effetti negativi del cambiamento climatico servirebbe un’azione coordinata con il sostegno dello Stato”.
Ma ci sono anche problemi congiunturali. “Un eventuale blocco del mercato russo per un possibile aumento della tassazione potrebbe creare non pochi problemi alla nostra denominazione”, spiega ancora Ricagno. Il presidente del consorzio dell’Asti Docg non può nascondere le preoccupazioni per le incertezze che potrebbero frenare le vendite in un mercato strategico che nei primi sei messi dell’anno ha continuato a crescere trainando le ottime performance della denominazione sui mercati dell’Europa dell’est e su quelli asiatici. La crescita della domanda russa sia di Spumante che di Moscato (+11%) compensa i cali degli Usa – che restano comunque il primo mercato – e di Germania e Italia.

In crescita la Gran Bretagna mentre si registra un forte incremento su mercati emergenti a partire dalla Polonia, a quasi 2 milioni di bottiglie e un balzo tendenziale del 55%, fino alla Corea del Sud (+28%) e alla Francia (+27%). Ancora Ricagno: “Il nostro mercato rimane in linea di galleggiamento e, visto il periodo complicato a livello globale per il vino, è di per sé già una buona. Rispetto alla media-mercato del vino italiano, la denominazione si conferma molto più aperta verso le piazze emergenti”

Back to School, risparmiare con il materiale scolastico di seconda mano

I risultati della recente ricerca di Wallapop

 

Back to School in Piemonte, una ricerca a di Wallapop, ha indicato un risparmio fino a 143 euro per studente acquistando e vendendo materiale scolastico di seconda mano. Mancano ormai pochi giorni al rientro a scuola degli studenti e le famiglie si stanno preparando al necessario per questo nuovo anno scolastico. Per coloro che devono acquistare libri di testo e materiale essenziale, il ritorno tra i banchi comporta un investimento di spese non indifferente: con l’inflazione e l’aumento dei prezzi che anche quest’anno influiranno su questa tipologia di acquisti; lo dimostrano le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che prevede un incremento del 18% della spesa scolastica per ogni studente rispetto al 2023. Secondo una ricerca condotta da Wallapop, è possibile prendere degli accorgimenti per ridurre l’investimento. Piattaforma leader nella compravendita di prodotti di seconda mano, che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile, emerge l’utilità che le famiglie piemontesi possono trarre dall’acquisto e dalla vendita di materiale scolastico riutilizzato. La ricerca Wallapop evidenzia che quest’anno il budget delle famiglie piemontesi, per l’acquisto di articoli scolastici, sarà circa 213 euro per studente, ma utilizzando piattaforme “second hand” questa spesa si riduce notevolmente. Vendendo il materiale scolastico degli anni precedenti, i residenti in Piemonte ritengono di poter guadagnare fino a 86 euro e di avere un risparmio fino a 57 euro se acquistano prodotti riutilizzati anziché nuovi. Se acquistassero prodotti second hand per l’imminente ritorno a scuola il loro budget si ridurrebbe del 67%, passando da una previsione di 213 euro a soli 70 euro per studente.

Le principali ragioni che i piemontesi indicano per vendere e acquistare materiale scolastico inutilizzato, presentano radici economiche, ambientali e domestiche. Le prime motivazioni che li spingono a vendere questi oggetti sono parimerito al guadagno che ne deriva e l’impatto ambientale di questa scelta. Secondo la ricerca di Wallapop, il 55% dei torinesi considera la vendita di questi articoli una sorta di entrate che possono coprire le spese degli stessi materiali per l’anno successivo. Allo stesso tempo ritengono sia l’opzione più sostenibile: il 35% degli intervistati considera anche la gestione delle proprie stanze di casa, e decide di vendere materiale scolastico per liberare spazio tra le mura domestiche.

Giugno e luglio sono i mesi “clou” per ricerche e pubblicazioni di annunci, ma è settembre il mese in cui si acquistano più libri di testo su Wallapop. Quest’anno le richieste di libri sulla piattaforma hanno registrato un incremento nei mesi sopraindicati, rispettivamente del 150% e 72% rispetto al 2023. La fine dello scorso anno accademico ha coinciso con il periodo in cui sono stati pubblicati più annunci sulla piattaforma, a partire proprio da giugno. Il riutilizzo del materiale scolastico è una prassi ormai consolidata per una grande percentuale di famiglie piemontesi. Quest’anno 7 intervistati su 10 affermano di voler dare vita agli articoli che non usano più. Nonostante molti italiani giochino d’anticipo per preparare il ritorno a scuola, Wallapop prevede che il picco più alto d’interesse per l’acquisto del materiale scolastico sulla piattaforma avverrà nella seconda metà di settembre, confermando la tendenza degli anni precedenti.

Secondo la ricerca di Wallapop, gli oggetti più acquistati saranno i libri, per l’80%,seguiti dai dispositivi elettronici come laptop e tablet, per il 32%. A seguire, gli zaini saranno tra gli articoli più venduti.

 

Mara Martellotta

Artigianato a rischio estinzione, in dieci anni Torino perde 21.873 unità

Dino De Santis (Presidente di Confartigianato Torino): Se questo stillicidio di imprese artigiane non viene affrontato non con provvedimenti spot, ma con politiche strategiche il rischio è che tra qualche anno molti mestieri dell’artigianato, come l’elettricista, l’idraulico e il fabbro potrebbero diventare come i panda, a rischio estinzione”

La difficoltà a reperire artigiani in Italia sta diventando un fenomeno crescente. I dati forniti dall’ufficio studi di Confartigianato indicano che nel 2023 le imprese italiane non sono riuscite a reperire il 45,1% della manodopera necessaria.

A questi numeri si aggiungono quelli forniti dalla CGIA di Mestre che ha elaborato i dati dell’Inps e di Infocamere e Movimprese: se nel 2012 le imprese artigiane erano poco meno di 1.867.000 unità, nel 2023 la platea complessiva è crollata di quasi 410mila soggetti (-73mila solo nell’ultimo anno); ora il numero totale sfiora quota 1.457.000. In questi undici anni si è assistito a una caduta verticale, che si è interrotta solo nell’anno post Covid (+2.325 tra il 2021 e il 2020).

Per quanto riguarda le regioni, il Piemonte si colloca al terzo posto con -46.139 (-25,8%) dopo Abruzzo (-29,2%) e Marche (-26,3%). In termini assoluti invece a perdere più artigiani sono state Torino con -21.873 unità, Milano -21.383. Il dato medio nazionale è di -22%.

“Crediamo sia arrivato il momento di metterci tutti attorno ad un tavolo e discutere di un fenomeno che presenta più aspetti: da una parte assistiamo ad una moria di imprese artigiane e dall’altro registriamo una difficoltà sempre più crescente nel reperire manodopera specializzata – avverte Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Imprese Torino. L’analisi del mismatch va affrontata sotto vari punti di vista. Dobbiamo agire in fretta, condividendo una strategia territoriale e regionale con le istituzioni, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali, mondo dell’istruzione e della formazione, che consenta di poter avviare una nuova stagione politica. È il momento di programmare politiche adeguate e incisive che investano il settore economico e sociale e che siano concertate e condivise con tutti i soggetti interessati, pubblici e privati”.

Da affrontare poi, dal punto di vista sociale, è il tema della crisi demografica. Denatalità e invecchiamento della popolazione inevitabilmente influiscono sulla mancanza di candidati e sulla carenza di capitale umano.

“La produttività cresce se si aumentano e incentivano gli investimenti non solo in attrezzature o strategie green ma anche e soprattutto in competenze – continua De Santis -. Chiediamo un intervento pubblico a sostegno proprio degli investimenti, nuove politiche del lavoro e della formazione, interventi a favore della natalità e delle famiglie, una diversa gestione dell’immigrazione, considerato che nelle imprese una buona quota di dipendenti è straniera.

“Se questo stillicidio di imprese artigiane non viene affrontato non con provvedimenti spot ma con politiche strategiche, il rischio è che tra qualche anno molti mestieri dell’artigianato, come l’elettricista, l’idraulico e il fabbro, potrebbero diventare come i panda, quindi a rischio estinzione conclude De Santis ad esempio occorre porre in essere azioni di accompagnamento ed assistenza per il passaggio del testimone tra il titolare dellimpresa e giovani aspiranti artigiani, facilitandone lingresso attraverso sgravi fiscali e azioni mirate con un patto di continuità aziendale.