ECONOMIA- Pagina 6

Politiche per il cibo, a Torino da tutta Europa per condividere iniziative e strategie

Le politiche per il cibo e il coinvolgimento attivo e sistematico delle parti interessate nelle decisioni e nelle attività sono al centro degli incontri con le delegazioni della rete CleverFood provenienti da Limerick, Sarajevo e Osmangazi, ospiti ieri e oggi della Città di Torino.

Presenti anche rappresentanti di Eurocities e SlowFood e gli studenti internazionali del Master in Food Studies di UniSG e UniTO.

Oggi sono intervenuti  anche i partner del progetto CoFarm4Cities, che mira a sviluppare un modello sostenibile di agricoltura urbana e a rafforzare sistemi alimentari locali. Insieme saranno a Cascina Falchera.

Da anni Torino porta avanti con convinzione una politica alimentare urbana integrata, attenta ai temi della giustizia sociale, della sostenibilità ambientale, della salute e del diritto al cibo per tutti. Crediamo fortemente che momenti come questi, di confronto internazionale e scambio tra città, siano fondamentali per imparare gli uni dagli altri, rafforzare il nostro impegno comune e dare visibilità alle buone pratiche che nascono dal basso, in connessione con reti più ampie.

Iniziative come l’Atlante del Cibo, il progetto Torino Solidale, o gli orti comunitari di Cascina Falchera sono esempi concreti di come Torino lavori per costruire una città più equa e resiliente, mettendo al centro la partecipazione attiva della cittadinanza.

Inoltre, per affrontare le sfide complesse legate al sistema alimentare alla fine dell’anno 2023 la Città ha istituito il GIPA, Gruppo Interdipartimentale e interassessorile delle Politiche Alimentari,  uno strumento innovativo di governance trasversale, capace di unire competenze e visioni. Il GIPA ha concentrato il proprio lavoro su diversi aspetti, tra cui la sostenibilità ambientale, la sicurezza e lo spreco alimentare, l’agricoltura urbana e la promozione culturale e si è anche impegnato nella promozione della trasformazione del sistema alimentare attraverso la realizzazione di Living Lab innovativi.

TORINO CLICK

Credito, ‘Confidare’ approva il Bilancio 2024 e cresce ancora

Più 30% nel primo trimestre 2025 rispetto al 2024. Il Presidente Ferrari: “Risposte certe e tempi brevi per le imprese”. Il DG Ricchiuti: “Umanizzare i processi per accelerare sviluppo PMI”.

TORINO,  8 Maggio 2025 – ‘Confidare’, il confidi piemontese con oltre 50 anni di storia nel settore del rilascio di garanzie e credito alle PMI, ha approvato il Bilancio 2024. E guarda al presente con rinnovati impegno e fiducia nel futuro, forte di dati che confermano un trend e un momento più che positivi.

Con sede nel centro storico di Torino, l’istituto di credito nato nel 1972 e rafforzatosi negli anni attraverso successive fusioni, conta oggi più di 30.000 soci distribuiti fra imprese appartenenti ai più svariati settori merceologici, supportati da un team di oltre 60 dipendenti.

Siamo soddisfatti del percorso sin qui compiuto”, esordisce soddisfatto il presidente Adelio Giorgio Ferrari. “Proseguiamo con determinazione nel cammino intrapreso per facilitare l’accesso al credito dei piccoli produttori, mediante piani strategici di sviluppo fondati su un modello di business dinamico, che prevede un mix funzionale fra puntualità negli adempimenti e servizi finanziari sempre più richiesti quali garanzie, credito diretto, fidejussioni, finanza agevolata e consulenza specifica. L’obiettivo è fornire risposte certe in tempi brevi per supportare l’evoluzione del business dei nostri soci, in un clima di collaborazione, confronto e scambio con realtà bancarie nazionali e locali di ogni grado, e l’occhio sempre attento rivolto a un mercato variabile in continuo mutamento”.

Mentre per Andrea Ricchiuti, Direttore Generale di ‘Confidare’, “Il 2025 è iniziato con un deciso balzo in avanti. Rispetto al primo trimestre 2024, registriamo infatti una crescita significativa nel comparto core delle garanzie (+30%) e nell’erogazione di credito diretto (+250%). Valori confortati da una politica operativa sempre più fondata e orientata a un approccio tailor made del supporto alle aziende, che fa del valore dell’ascolto tecnico e della visione strategica specifica i propri punti di forza. In un mondo sempre più algoritmizzato e datizzato, ove la standardizzazione delle procedure diventa il must da seguire, noi preferiamo invece puntare sull’umanizzazione dei processi. Un approccio inedito per chi opera nel mondo del credito, capace di trovare equilibri e formule sempre nuove per consentire il miglior dialogo possibile tra natura del soggetto da affidare e rispetto di parametri, normative e procedure”.

Dal punto di vista economico-finanziario, “Rispetto al 2023, i risultati sono incoraggianti: abbiamo accolto 792 nuovi soci, con un incremento del +47% rispetto all’anno precedente. L’utile netto si attesta a 246.081 euro, il margine di intermediazione cresce del +15,9%, le commissioni nette del +19,3%, mentre il risultato della gestione finanziaria registra un aumento complessivo del +24,1%. Il quadro patrimoniale si conferma solido e prudente, con un CET1 – indicatore di stabilità bancaria – che si conferma al 33%”, precisa Ricchiuti.

Per quanto concerne l’attività produttiva, il 2024 ha segnato un incremento rilevante: 28,7% nelle garanzie erogate rispetto all’anno precedente e stock complessivo in essere in crescita dello 0,73%. In generale, abbiamo finanziato ben 410 progetti di investimento e 179 Start-Up, a riprova della nostra capacità di intercettare e accompagnare le esigenze vitali del tessuto imprenditoriale nazionale”, conclude il Direttore.

Maggiori informazioni sul sito www.confidare.it

cs

 

 

Cresci Piemonte, tempi dimezzati per l’iter regionale

Tempi dimezzati per l’iter di competenza regionale collegati alle procedure urbanistiche per interventi finanziati con Pnrr e risorse europee, nazionali e regionali.

Prende forma il primo step del provvedimento Cresci-Piemonte, che oggi il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, insieme agli assessori all’Urbanistica, Marco Gallo, e agli Enti Locali, Enrico Bussalino, al Bilancio, Andrea Tronzano e alla Semplificazione, Gianluca Vignale, ha presentato ai presidenti e ai vicepresidenti delle commissioni consiliari durante un tavolo di lavoro al Grattacielo Piemonte a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari.

Il provvedimento, nato dal confronto e dalle sollecitazioni degli enti locali e delle associazioni di categoria, punta a ridurre le tempistiche di approvazione dei procedimenti urbanistici legati alla realizzazione di programmi e progetti finanziati con Pnrr e fondi europei del periodo 2021-2027.

«A fine marzo ci eravamo impegnati a lavorare a una misura che riducesse i tempi di approvazione degli strumenti urbanistici legati alle opere finanziate con risorse europee e Pnrr e oggi abbiamo presentato l’esito del tavolo di lavoro – ha dichiarato il presidente Cirio –. Si tratta di un primo step che riguarda le varianti strutturali e semplificate che coinvolgono l’80 per cento dei nostri Comuni. Gli uffici stanno ancora lavorando a un approfondimento sull’applicazione di queste procedure anche alle varianti generali, ovvero i nuovi piani regolatori che coinvolgono in particolare le grandi città, come Torino e gli altri capoluoghi, come è stato anche sollecitato oggi dai gruppi consigliari, in particolare dal Pd. Entro i prossimi dieci giorni, presenteremo una proposta di estensione, fin dove è possibile, della portata di questa legge speciale anche ai piani regolatori».

In merito alla nuova legge urbanistica il presidente ha aggiunto: «Occorre una sua revisione profonda che la giunta sta avviando per poi sottoporla al Consiglio, affidando ai Comuni maggiore autonomia decisionale sui propri piani regolatori; anche per tale tema questo tavolo può essere un valido strumento di confronto».

«Questo tavolo è un punto di partenza focalizzato sulle competenze regionali. Agiamo sulle procedure e non sul merito, con un provvedimento che non vuole allentare attenzione all’ambiente – aggiunge l’assessore Gallo –. In un’ottica di ulteriore snellimento procedurale, l’attivazione delle conferenze potrà avvenire anche prima dell’effettiva efficacia del finanziamento connesso al progetto, così che i tempi di attesa delle risorse saranno impiegati già per la soluzione dell’iter degli aspetti urbanistici. Nei prossimi giorni incontreremo province, associazioni degli enti locali e associazioni datoriali di categoria per venire incontro alle esigenze specifiche dei territori».

«Una misura che fin da subito ha visto un percorso condiviso con enti locali, Province e Città Metropolitana e che offre sostegno concreto ai Comuni che affrontano la realizzazione di opere strategiche – evidenzia ancora l’assessore Bussalino –. L’iniziativa prevede contributi significativi a favore dei Comuni sotto i 5.000 abitanti per la redazione delle varianti urbanistiche e con un deciso snellimento delle procedure, che porterà a dimezzare i tempi burocratici. Un intervento che rafforza l’autonomia dei territori e ne accelera lo sviluppo».


«La norma illustrata quest’oggi è un intervento significativo di semplificazione per Comuni, professionisti e addetti del settore urbanistico, della progettazione e per la realizzazione delle opere legate ai fondi del PNRR – spiega l’assessore Gian Luca Vignale – risponde alle esigenze di accorciare i tempi e ridurre i passaggi per l’approvazione delle varianti urbanistiche ai Piani Regolatori Comunali, agevolando e facilitando la realizzazione dei progetti senza nulla togliere alle valutazioni e ai controlli. È ciò a cui mira il processo di semplificazione delle procedure regionali: snellire i procedimenti, rendere più efficiente la macchina regionale e migliorare il servizio agli enti locali, ai professionisti, alle imprese e ai cittadini piemontesi».

Andrea Tronzano, assessore regionale alle Attività produttive, sottolinea ancora: «Semplificare questo tipo di procedure significa creare le condizioni per attrarre nuovi investimenti, rendere più rapide le scelte imprenditoriali e favorire l’insediamento di attività produttive. È un passo concreto per sostenere lo sviluppo economico del Piemonte, aumentare l’occupazione e rafforzare la competitività dei nostri territori».

In particolare, per le varianti strutturali che non richiedono la valutazione ambientale strategica (Vas) si riducono i tempi della prima conferenza da 60 a 30 giorni, per la seconda conferenza da 90 a 45 giorni e si passa da 60 a 30 giorni per la pubblicazione e la formulazione delle osservazioni. In caso di Vas le tempistiche sono coordinate con la normativa nazionale.

Tempi ridotti anche per le varianti semplificate: per quanto riguarda i tempi di pubblicazione e del parere finale, che passano da 30 a 15 giorni, se non è necessaria la Vas, e dei soli tempi per il parere finale da 30 a 15 giorni.

Per quanto riguarda le tempistiche della verifica di assoggettabilità alla Vas, la riduzione dei tempi da 90 a 60 giorni è ancora soggetta a un approfondimento giuridico da parte degli uffici legislativi.

Un’altra novità è rappresentata dal fatto che, anche in assenza del progetto edilizio, la variante semplificata potrà essere utilizzata per il conseguimento della conformità urbanistica dell’intervento, se l’area d’intervento è inferiore a cinque ettari.

Le nuove norme, una volta approvate, saranno valide fino al 2030, e sono rivolte a tutti i comuni del Piemonte. Per agevolare il rispetto dei nuovi tempi, la Regione ha previsto lo stanziamento di 1 milione all’anno, destinato ai comuni con meno di 5 mila abitanti e alle Unioni dei Comuni.

Più famiglie torinesi in difficoltà: spendono meno per il cibo

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Con 2.609 euro si registra un moderato incremento della spesa mensile, ma aumentano le famiglie torinesi  in fascia di debolezza, costrette a scelte più sobrie.

In crescita la spesa non alimentare, per viaggi e vacanze, ma anche per visite mediche e attività sportive. In netto calo la spesa per vestiario e calzature. In lieve aumento la capacità di risparmio, ma solo per alcune famiglie.

Presentati a Palazzo Birago i nuovi dati dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, l’indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino che, in linea con l’analisi nazionale Istat, monitora i consumi e le abitudini di acquisto di 240 nuclei residenti a Torino, attraverso la compilazione di due diversi questionari per le spese a maggiore o minore frequenza.
“Dopo un anno di aumento deciso, rallenta nel 2024 la crescita dei consumi delle famiglie torinesi, registrando un calo nell’ambito delle spese alimentari e, nel non alimentare, un incremento limitato solo ad alcune voci, come pasti fuori casa, vacanze e visite mediche – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Crescono le famiglie in fascia di debolezza e diminuiscono quelle di fascia agiata, ma soprattutto si amplia il divario tra loro in termini di possibilità di spesa e risparmio”.

Le spese delle famiglie nel 2024
A fine 2024 la spesa media mensile delle famiglie torinesi si è attestata a 2.609 euro. Sebbene si tratti del valore più elevato registrato negli ultimi dieci anni (al lordo dell’inflazione), la crescita dell’ultimo anno è stata moderata (+0,5% rispetto al 2023; +12 euro).

A frenare i consumi delle famiglie torinesi, sono state le spese alimentari che, dopo un 2023 di forte recupero, tornano ai livelli del 2022, attestandosi a 407 euro (-2,9%; -12 euro). Al contrario, continua la crescita delle spese non alimentari che, nel 2024, raggiungono quota 2.202 euro (+1,1%, +24 euro).

La condizione economica delle famiglie torinesi
Elaborando i risultati è possibile classificare ex post i nuclei famigliari torinesi in quattro gruppi in base alla condizione economica familiare (debolezza, autosufficienza, livello medio, benessere/agiatezza). Nel 2024 si assiste a un generale peggioramento: rispetto al 2023 sono più che raddoppiate le famiglie in fascia di “debolezza”, passate dal 12,9% al 29,2%; si ridimensiona la classe “autosufficienza” (dal 29,6% al 18,8%). Stabili le famiglie in condizione economica “media”, ma in diminuzione quelle “agiate” (dal 21,7% al 14,5%). In particolare, difficoltà si trovano le persone sole: il 66% si colloca nella fascia di debolezza; se si aggiungono anche i single della fascia di autosufficienza (il 23,4%), quasi 9 persone sole su 10 nel 2024 vivono in una condizione economica sotto la media.

Le spese alimentari
La spesa alimentare nel 2024 è stata pari a 407 euro (-2,9% rispetto al 2023; -12 euro). I cali più significativi hanno riguardato le carni e salumi (il 20,3%; -3 euro), il latte e i formaggi (il 13,2%; -3 euro), il pesce (il 5,5%; -2 euro) e le bevande (il 6,6%; -2 euro). Diminuiscono i cibi pronti da asporto o a domicilio (il 5,2%), dove la flessione ha riguardato, per il secondo anno consecutivo, le spese in cibi “take away” (-1 euro), stabili i cibi da banco/gastronomia. Crescono lievemente tutte le altre categorie (+1 euro), compresa la voce “pane e cereali” (il 13,5%).

Le spese non alimentari
La spesa non alimentare nel 2024 è stata pari a 2.202 euro, in crescita del +1,1% (+24 euro) rispetto a fine 2023. Tra le varie voci, quella dell’abitazione (a cui si sommano anche le utenze domestiche) continua ad essere la componente principale: nel 2024 rappresenta il 48,1% delle spese non alimentari, pressoché stabile rispetto allo stesso periodo del 2023.

A Torino l’Executive Master EMPA

Per volontà della SAA e di FEPECS, preposto alla formazione del Personal Car Shopper per rispondere ai bisogni del nuovo mercato auto

Il mercato automobilistico è in completa trasformazione, guidata da nuove tecnologie, dall’accelerazione digitale e da un radicale cambiamento nelle aspettative dei consumatori.  L’acquisto di un auto, un tempo dominato dal venditore tradizionale, si confronta oggi con milioni di clienti che, più autonomi e informati, desiderano trasparenza, consulenza personalizzata e un’esperienza basata sulla fiducia, non sulla pressione commerciale

È emersa con prepotenza l’esigenza di formare una figura professionale in grado di accompagnare  il cliente nel complesso percorso di scelta, un  vero e proprio Assistente Personale Automotive che sia guida esperta piuttosto che mero venditore.

È da questa concreta e crescente necessità del mercato, avvertita sia dai consumatori che dagli operatori più lungimiranti del settore che nasce FEPECS, Federazione Personal Car Shopper, fondata allo scopo di definire, dar voce a una nuova figura professionale, il Personal Car Shopper, un professionista formato, certificato e capace di unire competenze tecniche, digitali, relazionali ed etiche, per offrire un supporto completo, trasparente e personalizzato al cliente lungo tutto il percorso di acquisto.

La SAA School of Management dell’Università di Torino, da sempre attenta all’evoluzione del mercato e impegnata nell’offrire  percorsi formativi di eccellenza rispondenti alle reali esigenze del mondo del lavoro, ha riconosciuto l’importanza strategica di questa trasformazione e la necessità di un percorso di alta formazione strutturato per professionalizzare questa nuova figura.

Dall’incontro tra l’esigenza del mercato, la visione innovativa di FEPECS e l’expertise accademica e manageriale di SAA, nasce l’Executive Master in Personal Automotive Assistant (EMPA). Il Master è stato concepito con l’obiettivo specifico di preparare i nuovi operatori e manager della vendita Automotive, trasformandoli in Assistenti Personali Automotive, Personal Car Shopper, dotandosi delle competenze tecniche, digitali, relazionali e etiche indispensabili per operare con successo nel nuovo paradigma della vendita Automotive.

A guidare i partecipanti in questo percorso trasformativo sarà una facukty multidisciplinare di eccellenza, composta da docenti universitari, esperti del mercato, professionisti affermati  e innovatori del settore automotive, esperti di aree chiave quali la comunicazione, il digitale, la leadership.

Mara Martellotta

Regione, ecco i corsi 2025: formazione gratuita e specializzata per giovani e adulti

La Regione ha approvato i nuovi corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) per l’anno 2025. Interamente gratuiti grazie a un finanziamento di 2,5 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo, i corsi sono frutto della collaborazione tra scuole secondarie di secondo grado, agenzie formative accreditate, università e imprese del territorio.

Chi può partecipare

Possono iscriversi:

  • giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola superiore o di diploma professionale di tecnico;

  • studenti ammessi al quinto anno della scuola secondaria di secondo grado;

  • candidati senza diploma, ma con competenze acquisite in percorsi formativi, lavorativi o scolastici successivi all’obbligo d’istruzione (previa verifica delle competenze).

È previsto un test di ammissione per l’accesso.

Come si svolgono i corsi

I percorsi IFTS offrono una formazione tecnica avanzata in ambiti strategici come:

  • disegno e progettazione industriale,

  • marketing dei prodotti locali,

  • amministrazione economico-finanziaria,

  • logistica e programmazione della produzione,

  • informatica applicata alla medicina,

  • edilizia innovativa,

  • allestimento scenico,

  • artigianato del Made in Italy,

  • installazione e manutenzione di impianti,

  • progettazione e gestione di database.

Ogni corso ha una durata annuale di 800 ore, suddivise tra teoria, pratica e laboratorio, con una forte componente di apprendimento sul campo: almeno il 50% delle ore è curato da professionisti del settore e include attività in alternanza scuola-lavoro. Le aziende partner possono inoltre offrire contratti di apprendistato agli studenti più meritevoli.

Al termine del percorso, e dopo il superamento della prova finale, si ottiene un certificato di specializzazione tecnica superiore, riconosciuto a livello nazionale.

Una formazione che crea occupazione

“Con i corsi Ifts offriamo ai giovani e agli adulti un’opportunità concreta di specializzazione tecnica di alto livello, in stretta sinergia con il mondo produttivo – commenta Elena Chiorino, vicepresidente e assessore regionale alla Formazione professionale – È un modello virtuoso di formazione mirata che risponde alle reali esigenze del tessuto economico piemontese e consente un rapido inserimento lavorativo. Investiamo 2,5 milioni di euro perché crediamo nel valore del saper fare e nella formazione come leva strategica per garantire occupazione di qualità e sviluppo per il nostro territorio”.

La Cina spaventa il mercato dell’auto europeo mentre Mirafiori attende il rilancio

Secondo John Elkann “ il destino dell’industria automobilistica europea si gioca quest’anno”. L’allarme  è lanciato dal presidente di Stellantis John Elkann e dall’amministratore delegato di Renault Luca De Meo in un’intervista pubblicata dal quotidiano francese Le Figaro. I due vertici dell’auto affermano che quest’anno per la prima volta “la Cina produrrà più dell’Europa e degli Stati Uniti messi insieme.” Le nubi sul mondo dell’auto continuano ad addensarsi minacciose, mentre Mirafiori attende il rilancio annunciato tra le preoccupazioni dei sindacati. Nonostante il clima, nella nostra regione un’impresa su due nel comparto automotive afferma di essere pronta a fare nuovi investimenti.  Intanto la cassa integrazione nell’industria piemontese nel primo trimestre è salita del 127%. Il 2025 è un “momento cruciale”, sostiene Elkann. “Il livello attuale del mercato è un disastro, è in gioco una strategia  anche per gli Stati, visto che il comparto rappresenta 400 miliardi di entrate fiscali in Europa”, gli fa eco  De Meo. Le immatricolazioni di nuove vetture vendute nell’Unione Europea sono scese dello 0,2% rispetto a marzo 2024 e dello 0,4% nel trimestre. I dati comunque positivi di Italia e Spagna nel mese di marzo non hanno compensato il crollo di Francia e Germania.

Al Politecnico di Torino la prima vigna urbana hi-tech al mondo

CAMPUS GRAPES

Oltre 90 mila euro raccolti attraverso il crowdfunding:

prende vita Campus Grapes, il vigneto cittadino firmato Citiculture.

Nelle prossime settimane la posa della prima barbatella.

 Campus Grapes diventa realtà: nasce la prima vigna urbana hi-tech al mondo. Il progetto pionieristico, ideato dalla start up torinese Citiculture, sorgerà nel cuore del Politecnico di Torino, su una superficie di circa 1.000 metri quadri, trasformando lo spazio universitario in un laboratorio a cielo aperto per la sostenibilità, la scienza e la socialità. Oltre 750 le piante di vite in vaso che saranno collocate entro il mese di giugno. Nelle prossime settimane la posa della prima barbatella.

Stamani nella Sala delle Colonne del Comune di Torino, è stato presentato il piano operativo alla presenza delle istituzioni e delle aziende sostenitrici e partner. Lanciata, inoltre, la collaborazione con 1 Caffè Onlus.

Un progetto condiviso: raccolti oltre 90.000 euro

Campus Grapes prende vita grazie al successo della prima fase del crowdfunding, conclusa con il raggiungimento di 90mila euro, risultato della generosa partecipazione di 10 aziende sponsor del territorio torinese – Exclusive Brands Torino, Engas, Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, Eventum/Grapes in Town, Lavazza Group, Luca&Violina, I Magredi, Reale Foundation, SellaLab, Zenit – oltre a numerosi sostenitori corporate e privati. Un segnale forte della fiducia e dell’entusiasmo che circondano questa iniziativa innovativa e partecipativa.

Il progetto entra ora nella seconda fase di raccolta fondi, aperta attraverso la piattaforma Produzioni dal basso, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori risorse che serviranno per completare e arricchire lo spazio con panchine, illuminazione, segnaletica interattiva e altre infrastrutture per la fruizione pubblica, sempre più accogliente e funzionale.

Vigna urbana, simbolo di rigenerazione e innovazione green

«Con Campus Grapes, inauguriamo un nuovo modello di rigenerazione urbana e innovazione green, trasformando le città in luoghi di benessere, inclusione e sperimentazione scientificaha dichiarato Luca Balbiano, amministratore delegato e fondatore di Citiculture -. Una vigna urbana come simbolo concreto per migliorare la qualità della vita in città, rafforzare i legami sociali e ridurre l’impatto ambientale».

La futura vigna si inserisce all’interno del più ampio piano di riqualificazione del verde dell’Ateneo, «e fa parte del Piano di Decarbonizzazione e Resilienza a cui il Politecnico di Torino sta lavorando – ha spiegato Patrizia Lombardi Vicerettrice per Campus sostenibile e Living Lab del Politecnico -, con l’obiettivo di fornire soluzioni basate sulla natura per rafforzare la capacità di adattamento al cambiamento climatico non solo della comunità universitaria ma anche ai cittadini. A questo si aggiunge la forte valenza didattica e scientifica del progetto».

Il vigneto, infatti, sarà a disposizione della comunità del Politecnico e in particolare di studenti e studentesse della nuova Laurea Magistrale in Agritech Engineering, «diventando un laboratorio all’aperto per testare soluzioni di adattamento al cambiamento climatico e pratiche dell’agricoltura 4.0: un ecosistema vivo in cui teoria e pratica si incontrano» ha aggiunto il referente scientifico Danilo Demarchi.

Altrettanto fondamentale è la dimensione sociale e comunitaria del progetto. Campus Grapes sarà un punto di incontro, di aggregazione per la comunità accademica, ma è teso ad allargare la propria funzione partecipativa all’intera cittadinanza, grazie anche alla progettazione di iniziative virtuose e benefiche in collaborazione con Associazioni del territorio.

L’evento, organizzato in collaborazione tra 1 Caffè Onlus prima realtà sociale digitale nata per sostenere i piccoli-medi enti non profit italiani attraverso la diffusione della cultura del gesto del dono – e Citiculture, segna inoltre l’inizio di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di progetti ad alto impatto sociale e ambientale. «Affiancheremo questo progetto nello sviluppo di attività culturali, educative e solidali, con l’obiettivo di rendere il vigneto una piattaforma fisica e simbolica per promuovere il dono, la consapevolezza ambientale e l’attivismo civico» ha commentato Pietro Mazza Midana socio onorario e membro del Direttivo di 1 Caffè Onlus.

Fin dall’inizio, 1 Caffè Onlus ha creduto nel valore di Citiculture, attivandosi come partner promotore per rendere possibile questo primo importante appuntamento. La convinzione che l’incontro tra innovazione tecnologica e impegno sociale rappresenti una leva fondamentale per generare cambiamento positivo e partecipazione attiva nelle comunità è al centro di questa collaborazione.


Ambasciatori d’eccezione

Per celebrare la nascita di Campus Grapes, Citiculture oggi ha premiato alcune personalità di spicco del territorio che, con la loro professionalità e dedizione, hanno contribuito in modo significativo “nel coltivare il futuro di Torino”:

  • Luca Argentero, attore

  • Davide Avino, amministratore delegato di Argotec

  • Arturo Brachetti, artista

  • Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte

  • Sarah Cosulich, direttrice della Pinacoteca Agnelli

  • Marco Gay, imprenditore

  • Barbara Graffino, imprenditrice

  • Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino

  • Daisy Osakue, atleta olimpica

  • Don Luca Peyron, ideatore del Centro Nazionale per l’IA

  • Giacomo Portas, presidente Environment Park

  • Patrizia Sandretto Re Rebaudengo – Presidente Fondazione Sandretto

A ciascuno è stata consegnata un’opera in legno e offerta l’adozione di una barbatella, simbolo della crescita e della connessione tra natura, scienza e comunità, diventando a tutti gli effetti “ambasciatori di Campus Grapes”.

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Nota tecnica

Dal punto di vista vitivinicolo, l’elemento sperimentale sta nella scelta di diversi tipi di clone, di filari e pergole, e in diversi tipi di varietà di vite e bacca, anche per ridurre al minimo l’intervento di fitosanitario, oltre che nella scelta di piantare le vigne in vaso. La selezione delle viti è fatta in collaborazione con il Vivaio Rauscedo, uno dei più grandi vivai d’Europa e tra i pionieri nello sviluppo delle varietà resistenti Piwi.

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Citiculture, startup innovativa che progetta, crea e manutiene vigne urbane come strumento di generazione di impatti ESG, wellbeing e brand reputation. Offre soluzioni su misura per le aziende che desiderano integrare una vigna urbana come strumento di wellbeing aziendale, marketing sostenibile e compliance legata al Bilancio di Sostenibilità.

Dunque, attraverso la creazione di vigneti urbani, la start up torinese punta a trasformare le città in luoghi di innovazione green, migliorando la qualità della vita, la coesione sociale e riducendo l’impatto ambientale. Sono azioni concrete che mettono in evidenza come si possa migliorare il benessere delle persone e dei contesti urbani è possibile, con idee innovative che affondano le radici nella tradizione dei territori, tenendo però lo sguardo al futuro. Nel contesto dell’urbanizzazione crescente, la viticoltura urbana rappresenta un esempio di come le città possano evolvere, integrando elementi naturali e sostenibili, migliorando il benessere collettivo e creando nuovi spazi di socialità e inclusione. Il progetto Citiculture si rivolge ad aziende, amministrazioni pubbliche, professionisti del settore green e a tutti coloro che credono che nel cambiamento concreto. Sito web: www.citiculture.com

Il Politecnico di Torino dal 1859 è una delle istituzioni più prestigiose della cultura politecnica e un centro di eccellenza per la formazione e ricerca in Europa, con strette relazioni e collaborazioni con il sistema economico-sociale.

Il Politecnico promuove la ricerca, teorica e applicata, la capacità di realizzare processi produttivi concreti ed affidabili e di organizzare servizi, offrendo tecnologie di eccellenza. Gli studenti laureati presso il Politecnico di Torino possiedono un vasto e variegato bagaglio di conoscenze e competenze, in accordo con la natura interdisciplinare dei vari campi del mondo scientifico contemporaneo.

Attualmente, quasi 40.000 studenti sono iscritti al Politecnico, di cui il 20%internazionali. L’Ateneo offre un’offerta formativa ampia e diversificata che negli ultimi anni si è arricchita anche di corsi volti a formare nuove professionalità, come quello in Agritech Engineering, che si propone di offrire una formazione completa a un ingegnere in grado di gestire e generare innovazione tecnologica nel campo dell’Agricoltura 4.0.

Le competenze inter/multi-disciplinari che caratterizzano il corso coniugano agronomia e tecnologia in ambito ingegneristico, fornendo un solido approccio metodologico, a supporto delle strategie aziendali.

Sito web: www.polito.it

1 Caffè Onlus è la prima realtà sociale digitale, nata nel 2011 per sostenere i piccoli e medi enti non profit italiani, promuovendo la cultura del gesto del dono. Il Direttivo, composto da Luca Argentero, Beniamino Savio e Pietro Mazza Midana, si è ispirato alla tradizione partenopea del caffè sospeso, che invita a lasciare al bar un caffè pagato per chi è meno fortunato.

Attraverso la propria piattaforma di crowdfunding, 1 Caffè Onlus supporta ogni anno 52 realtà solidali — una a settimana — aiutandole a promuovere progetti di assistenza in diversi ambiti sociali, tramite campagne di raccolta fondi. Il modello adottato è quello del microfunding, che permette di donare anche solo l’equivalente del costo di un caffè, rendendo la solidarietà un gesto semplice e accessibile a tutti.

Forte dell’esperienza maturata in oltre dieci anni di attività e del dialogo con più di 900 realtà non profit, 1 Caffè Onlus svolge anche il ruolo di intermediario tra aziende e Terzo Settore, supportando la costruzione di progetti di Corporate Social Responsibility (CSR) ad alto impatto sociale sul territorio.

L’associazione assiste le aziende nella selezione e valutazione degli enti beneficiari, garantendo che le operazioni di CSR siano orientate verso una donazione sempre più consapevole, efficace e sicura.

Dal 2023, 1 Caffè Onlus ha inoltre avviato Campo Base, un centro polivalente dedicato agli enti non profit piemontesi e alla comunità locale. Ospitato all’interno di Villino Caprifoglio – bene artistico-culturale torinese restaurato dall’associazione – Campo Base è un innovativo spazio di co-working solidale, dove la sharing economy si applica al Terzo Settore: un luogo di incontro tra chi offre tempo e competenze e chi cerca supporto per realizzare progetti ad alto impatto sociale.

Cassa integrazione record in Piemonte: + 127% nel primo trimestre

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È  il peggior dato dal 2021
Nel primo trimestre del 2025 la cassa integrazione in Piemonte ha segnato un balzo preoccupante, facendo registrare un incremento del 127% rispetto allo stesso periodo del 2024. A fornire i dati è l’INPS, tramite il suo Osservatorio, che segnala oltre 8 milioni di ore autorizzate ogni mese. Una situazione definita allarmante dalla CGIL, che sottolinea come non si registrasse un livello simile dal 2021, in piena pandemia.

Secondo il sindacato, è urgente un piano straordinario per rilanciare la manifattura, attrarre investimenti e rafforzare gli strumenti di protezione del lavoro. “Il precariato non può essere la base per far ripartire il Paese. Il referendum dell’8 e 9 giugno deve riportare al centro il tema del lavoro e del salario”, osserva il segretario Giorgio Airaudo.

La crescita del ricorso agli ammortizzatori sociali interessa sei province su otto. Stabili solo Biella, mentre gli aumenti più marcati si registrano ad Asti (+432%), Vercelli (+287%) e Torino (+152%). Anche Cuneo segna un’impennata (+135%).

Proprio Torino è la provincia che traina l’intera regione: da sola ha totalizzato 17 milioni di ore autorizzate nei primi tre mesi del 2025, superando l’intero monte ore concesso nel corso del 2023. Il settore più colpito è quello manifatturiero, con un incremento di 13 milioni di ore, di cui 9,5 milioni solo nell’automotive e nel suo indotto. Questo comparto rappresenta oltre il 90% delle ore autorizzate a livello regionale. Al secondo posto, il commercio.

Confagricoltura: “Infortuni sul lavoro in calo”

“L’agricoltura in prima linea nella difesa dei suoi lavoratori”

 

Il settore dell’agricoltura è uno dei comparti ad alto rischio di infortuni per il quale la Regione Piemonte sviluppa azioni specifiche di prevenzione, nell’ambito del Piano regionale di prevenzione.

I dati INAIL sull’incidenza degli infortuni in agricoltura in Piemonte mostrano una tendenza decrescente nel tempo, con un tasso grezzo di infortuni riconosciuti sceso da circa 22 eventi per mille addetti a 10 eventi per mille addetti tra il 2010 e il 2020.

Sono i numeri a certificare l’impegno profuso dalle aziende agricole in questi anni sul tema prioritario della sicurezza sul lavoro. È un percorso che vede Confagricoltura da sempre attenta e in prima linea, ma che tuttavia richiede una mole ingente di risorse per essere portato avanti, penso soprattutto al rinnovo del parco macchinari, ma anche alla necessaria opera di formazione degli addetti. Ecco perché occorre procedere tutti uniti verso l’obiettivo di ridurre sempre più il numero e la gravità degli infortuni”. Sono le parole di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, nel giorno in cui si celebra la Festa del Lavoro in molti paesi del Mondo.

“La tecnologia e l’innovazione ci vengono incontro, ma rappresentano anche un costo non da poco, che in questo delicato momento storico le imprese del settore primario faticano a sostenere da sole. Ben vengano quindi i fondi messi a disposizione in questi anni dallo Stato e dai bandi CSR della Regione Piemonte per attrezzature più performanti e sicure, accompagnando così gli imprenditori agricoli”, sottolinea Allasia.

Non abbassare la guardia, quindi, applicando tutte le strategie che mettano imprenditori e lavoratori nella condizione di tutelare la propria salute. Alla base di queste, l’informazione e la formazione hanno una ricaduta fondamentale sulle buone pratiche negli ambienti di lavoro e Lella Bassignana, direttore della Federazione regionale degli imprenditori agricoli e presidente di Agripiemonteform ci crede fortemente, attivando ogni anno piani mirati di miglioramento formativo: “Le aziende agricole hanno esigenze differenti a seconda dell’attività svolta: per questo motivo il catalogo dei corsi erogati è ampio e cerca di soddisfare tutte le loro necessità” sottolinea. “Questa nostra mission incontra quella promossa dal Governo nelle ultime ore, con il DL 1° maggio, che intende premiare le aziende virtuose, con le carte in regola e che adottano misure riguardanti la formazione certificata sui temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Confagricoltura Piemonte e Agripiemonteform si fanno ancora una volta promotrici di pratiche che innalzano i livelli di attenzione interni alle imprese agricole, supportandole con modelli organizzativi e disciplina.