ECONOMIA- Pagina 57

Fondazione Crt risponde alle richieste del ministero

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Il Consiglio di Indirizzo di Fondazione CRT, riunitosi in data odierna, ha approvato alla presenza del notaio Remo Morone il documento finale contenente le risposte alle misure richieste lo scorso 23 luglio dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Il documento, – si legge nella nota della Fondazione – che raccoglie le proposte di modifiche dello statuto e dei regolamenti, è stato approvato a seguito di un lavoro intenso condotto nelle ultime settimane dalla Fondazione CRT e nei prossimi giorni, rispettando quindi il termine ultimo prescritto per il 22 agosto 2024, sarà inviato e sottoposto al vaglio dell’Authority.

 

La presidente, Anna Maria Poggi, che ha aperto il Consiglio ringraziando il segretario generale, il vicesegretario generale e la struttura per il lavoro e l’impegno profuso in questo particolare momento ha commentato che “quello odierno è un passaggio importante per Fondazione CRT che spero sia il preludio di una nuova fase per l’Ente”.

 

“Abbiamo operato con senso di responsabilità mostrando anche la solidità dell’ente e la coesione all’interno degli organi sociali”, ha aggiunto.

 

“Spero – ha proseguito Poggi – che le modifiche che abbiamo proposto incontrino l’approvazione da parte dell’Autorità di Vigilanza, con la quale il dialogo è stato e sarà continuo e proficuo. Resteremo in ogni caso a disposizione per recepire eventuali ulteriori richieste di precisazione”.

Tanti avvocati, mancano gli idraulici: anche in Piemonte pochi giovani vogliono diventare artigiani

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In tutto il Paese, come evidenzia lo studio della CGIA di Mestre,  si fatica a reperire nel mercato del lavoro giovani disposti a fare gli autisti, gli autoriparatori, i sarti, i pasticceri, i fornai, i parrucchieri, le estetiste, gli idraulici, gli elettricisti, i manutentori delle caldaie, i tornitori, i fresatori, i verniciatori e i batti-lamiera. “Senza contare che nel mondo dell’edilizia è sempre più difficile reperire carpentieri, posatori e lattonieri. Più in generale, comunque, l’artigiano di domani sarà colui che vincerà la sfida della tecnologia per rilanciare
fare che è il vero motore della nostra eccellenza manifatturiera.”, osserva la CGIA.

• A Vercelli, Rovigo, Lucca e Teramo le flessioni percentuali più elevate

Tra il 2023 e il 2012 è stata Vercelli la provincia con il -32,7 per cento ad aver registrato la variazione negativa più elevata d’Italia. Seguono Rovigo con -31, Lucca con -30,8 e Teramo con il -30,6 per cento. Le realtà, invece, che hanno subito le flessioni più contenute sono state Napoli con il -8,1, Trieste con il -7,9 e, infine, Bolzano con il -6,1 per cento. In termini assoluti le province che hanno registrato le decurtazioni più importanti sono state Torino con -21.873, Milano con -21.383, Roma con -14.140, Brescia con -10.545, Verona con -10.267 e Bergamo con -10.237 (vedi Tab.1). Per quanto riguarda le regioni, infine, le flessioni più marcate in termini percentuali hanno interessato l’Abruzzo con il -29,2 per cento, le Marche con il -26,3 e il Piemonte con il -25,8. In valore assoluto, invece, le perdite più significative hanno interessato la Lombardia con -60.412 unità, l’Emila Romagna con -46.696 e il Piemonte con -46.139. Il dato medio nazionale è stato pari al -22 per cento.

Chi vuol male alla Val Susa così bella e strategica?

Caro Direttore,
Chi vuole male alla Val Susa? E’ una bella Valle con vestigia storiche importanti, dall’arco romano alla Sacra di S.Michele,  con un notevole flusso turistico , che conserva alcune aziende importanti (Azimut) anche se ne ha perse molte negli ultimi decenni a causa della crisi del tessile e ora sembra aver perso capacità attrattiva danneggiata dalle violenze dei Notav. Cosicché la Bassa Valle si stima abbia un PIL procapite sceso al livello delle regioni del Sud.
Una Valle che ha dato natali a persone di grandissimo spessore, da Medail di Bardonecchia che intuì prima di tutti la possibilità di traforare le Alpi da Bardonecchia a Modane a Des Ambrois di Oulx , personaggio politico di prima grandezza all’epoca di Carlo Alberto, che scrisse gran parte dello Statuto Albertino, grande sostenitore del primo Traforo alpino del Frejus. Cosicché la Valle venne scelta da autorevoli investitori esteri, primo fra tutti Augusto Abegg che a soli 19 anni da vita a quella che diventerà poi il Cotonificio della Valsusa.
Negli anni 80 si impiegarono  per difficoltà locali, oltre 10 anni per costruire la autostrada che collegasse il Nord Italia alla Francia traverso il Tunnel autostradale. Ricordo quando venne abbattuto il diaframma di quel Tunnel nel maggio 79, arrivarono il Primo Ministro francese Barre e da parte italiana il capo del Governò Andreotti e il Ministro Donat-Cattin (che accompagnai in elicottero) oltre a Botta, Calleri , Picchioni, là Savio e molti Bardonecchiesi da Mario Corino a Sergio Ambrois. La autostrada la dobbiamo agli on.li Botta e Frojo che ottennero la adesione dei Comuni.
A fine degli anni 90 però con il progetto della TAV impattante e mal illustrato (ecco i danni della incompetenza)  dalla Regione esplosero le proteste dei Notav.
L’aumento del traffico, il ritardo nel fare lavori di adeguamento ad alcune gallerie e viadotti hanno portato alla concentrazione dei lavori di ristrutturazione in corso che deviano il traffico causando code lunghissime con la aggiunta del traffico che usa la via del Bianco causa la manutenzione di quel Traforo autostradale.
Ieri mattina, ferragosto,  dalla tangenziale svolto per prendere la A32 ,la autostrada per Bardonecchia e Lione, e appena passato il casello inizia la coda come vedi dalla foto. Una coda lunga verso la barriera autostradale cui seguiranno altre riduzioni e salti di carreggiata sino alla altezza del cantiere della TAV. Tra 17 giorni poi aumenterà il traffico data la chiusura per quattro mesi del Traforo del Bianco.  La Val di Susa strategica non solo per Cavour , Medail e Des Ambrois ma anche per tutta l’Europa che ha previsto il nuovo Tunnel della ferrovia AV, la cosiddetta TAV. Una linea ferroviaria che consentirà di trasferire il 50% del traffico merci e passeggeri dalla strada ( che inquina e causa incidenti stradali) alla rotaia ( il mezzo di trasporto che non inquina). . Eppure in Valle per tanti anni contro l’opera ha dettato legge il Movimento NoTAV appoggiato dalla sinistra ex PCI e da tanti Sindaci del PD oltre che dai grillini teorici della Decrescita felice. Oggi dopo due decenni di lotte rimane la decrescita infelice della Bassa Valle che ha un PIL ormai a livello delle regioni del Sud. Una Valle scelta per le vacanze dai reali prima, da Carducci e Giolitti poi e dalla borghesia torinese nel dopoguerra tanto che il dialetto piemontese che si parla a Bardonecchia e’ quello torinese.
Spiace che non siano i valsusini a protestare per l’ulteriore ritardo nella costruzione della TAV , un’opera che beneficerà per prima proprio la Valle , prima con i lavoratori del cantiere e poi terminata l’opera portando più turismo alla Stazione Internazionale e togliendo traffico e smog dalla strada per portarlo su rotaia.
Chiudo col rammarico perché non sono ancora arrivati i ristori per il pesante evento alluvionale dello scorso anno a Bardonecchia. Sin qui ha supplito una brava e volenterosa Sindaca e la cittadinanza. Questa estate sembra ripagare i danni dello scorso anno , avvicinandoci alla prima stagione invernale che verrà gestita dal recente accordo tra il Sestriere e Bardonecchia.
Una Valle bella e affascinante sia dal punto di vista storico e paesaggistico ma frenata negli ultimi trent’anni dagli oppositori alla Tav e dagli errori di chi doveva realizzarla ,
anche se la società civile torinese, che ho avuto l’onore di guidare, sostituendosi ai partiti , con la grande Manifestazione del 10 Novembre 2018 disse con grande forza SITAV.
Fu la prima volta che la gente scese in piazza per scegliere un futuro di crescita attraverso la realizzazione di una grande rete di trasporto green come la ferrovia.
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO

Fondi al Politecnico per un campus più sostenibile

Il finanziamento per l’Edilizia Universitaria e le Grandi Attrezzature 2024 andrà ad aggiungersi ai fondi già stanziati per l’ampliamento e la riqualificazione degli spazi

Il Segretariato Generale del Ministero dell’Università e della Ricerca ha annunciato la ripartizione dei 75 milioni di euro stanziati dal Fondo per l’edilizia universitaria e le grandi attrezzature per l’anno 2024, come previsto dal Decreto Ministeriale n. 774 del 10 giugno 2024.

Al Politecnico di Torino andranno 1.027.871 euro, attribuiti in proporzione al numero degli studenti in corso iscritti ai corsi di laurea e di laurea magistrale nell’area scientifico-tecnologica, come indicato dall’articolo 1 comma 2 del Decreto.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dai vertici dell’Ateneo, che grazie al cofinanziamento ministeriale presenterà un ambizioso programma di interventi di efficientamento energetico che interesseranno l’involucro e gli impianti degli edifici, anche in un’ottica di building automation per il controllo e il monitoraggio dei consumi energetici. Saranno inoltre realizzati progetti finalizzati all’adeguamento alle norme sulla sicurezza del patrimonio edilizio.

“Il programma di interventi si inserisce nel quadro delle azioni previste per raggiungere l’azzeramento delle emissioni nel 2040, ovvero 10 anni prima del traguardo fissato a livello internazionale – sottolinea il Rettore Stefano Corgnati –abbiamo già pronto un piano di interventi ambizioso, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica e con il piano di sviluppo edilizio che guidano il mio mandato”

Ristoranti aperti ad agosto

Ad agosto nessun problema per cenare fuori casa a Torino, i ristoranti sono aperti in ogni quartiere. Lo rileva la mappatura realizzata da Ascom Confcommercio Torino e provincia sulle attività di ristorazione sui che restano aperte in città per offrire residenti e visitatori l’opportunità di esplorare e gustare la nostra offerta gastronomica.

«Lontani i tempi in cui Torino si svuotava con la chiusura della Fiat e il conseguente esodo verso il Sud, oggi la città resta viva e animata anche ad agosto– sottolinea Maria Luisa Coppa, Presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia – e la ristorazione ne è una dimostrazione. In ogni quartiere si possono, infatti, trovare ristoranti aperti tutto il mese, anche a Ferragosto. La città si conferma in grado di offrire una variegata ristorazione di qualità sia per i cittadini rimasti in città sia per i turisti che scelgono il nostro territorio per le vacanze estive. La presenza di ristoranti aperti in misura maggiore in centro rispetto a quartieri più periferici è proprio il segnale della volontà degli imprenditori di rispondere ad un turismo che apprezza sempre di più l’offerta enogastronomica torinese».

Nel centro cittadino c’è l’imbarazzo della scelta, tra locali tradizionali e nuove proposte. Partendo dal Po, ai Murazzi è aperto il Porto Urbano; risalendo lungo piazza Vittorio si incontra la Drogheria e, più avanti, l’Antico Ristorante Porto di Savona e, poco distante Planet, in via Principe Amedeo. In zona piazza Castello ci sono lo Sfashion Cafè e l’Arcadia. Il Pastificio Defilippis accoglie chi sceglie via Lagrange, mentre in via San Francesco da Paola cucine aperte per Le Vitel Etonné e La via del sale. Spostandosi verso il Quadrilatero, si trova il Forno Ricca, in piazzetta IV Marzo e, per chi preferisce la cucina vegetariana e vegana, la Mezzaluna, in Piazza Emanuele Filiberto. In zona Università ci sono, ad esempio, Hambre Burger in via Montebello 2 e la storica pizzeria Mammamia di corso san Maurizio. Per gli amanti del classico, in piazza Solferino l’omonimo ristorante è aperto tutto il mese. Proposte sfiziose arrivano da Savurè, in via Piave, CheeseTO in Via Des Ambrois, El Puig d’Estelles in Via XX Settembre e M**BUN in via Rattazzi.

La zona della Gran Madre si conferma un luogo vivace e per agosto restano aperti rinomati ristoranti come il Monferrato, Aroma, Vineria Rabezzana e il plant based L’Orto già Salsamentario, tutti in via Monferrato. Poco più in su, verso la collina, troviamo la storica trattoria Decoratori e Imbianchini in via Lanfranchi e, salendo ancora, il fresco della Trattoria Con Calma accoglie torinesi e turisti in strada comunale del Cartman, mentre in strada Val San Martino è aperto il Birilli.  Per chi preferisce la zona lungo il fiume, ecco Pantagruele, in corso Moncalieri.

Man mano che ci si allontana dal centro l’offerta è più circoscritta, ma comunque interessante.  In Crocetta, locali come il Bistrot Papillon in Corso Montelungo, e Slurp in via Massena, mantengono viva la scena gastronomica della zona. In Cit Turin si possono trovare proposte stellate come il Piano 35, in cima al grattacielo di corso Inghilterra, e più popolari come Forchetta e Scarpetta, sempre in corso Inghilterra.

In San Salvario la vita serale prosegue anche in agosto con ristoranti aperti come Scannabue, in Largo Saluzzo o Bottega Baretti in via Sant’Anselmo. Altra zona di movida, il quartiere Vanchiglia, non fa mancare la sua proposta gastronomica in locali come Bachalau Osteria in corso Regina Margherita o il vegetariano Soul Kitchen in via Santa Giulia.

Anche nei quartieri più periferici non mancano i ristoranti aperti, tanto che agosto potrebbe rappresentare una buona occasione qualche nuova scoperta. A Regio Parco, ad esempio, troviamo aperti Fratelli La Cozza e la Fabbrica Di Birra Metzger; in Borgo San Paolo c’è la trattoria Mombercelli (fino al 24 agosto); a Mirafiori si danno il cambio Lentinis’, che chiude solo la settimana di Ferragosto, e All’Oca di Pulcinella, che riapre il 17 agosto. In San Donato è sempre aperta l’Osteria Barcellona, in Barriera di Milano cucine attive per tutto il mese da Edit in piazza Teresa Noce e Tut vin in Borgo Dora.

I prezzi al consumo a Torino nell’ultimo mese

Nel mese di Luglio 2024 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dall’Ufficio di Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 119,7 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +0,9% rispetto al mese di Luglio 2023 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,1% sul mese precedente e +1,6% su luglio2023. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto segnalano una variazione del +1,2% rispetto al mese di giugno 2024 e del +1,1% rispetto all’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano -0,1% rispetto al mese precedente e -0,4% rispetto a luglio 2023.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,2% su base congiunturale e -0,5% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari -0,6% sul mese precedente e +0,3% sull’anno precedente,

Beni Energetici +2,5% sul mese precedente e -5,3% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +4,1% sull’anno precedente,

Altri Beni INVARIATO sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +1,0% su base congiunturale e +3,0% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,5 sul mese precedente e +1,9% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni -0,1% sul mese precedente e +0,8% sull’anno precedente,

Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +1,9% sul mese precedente e +5,7% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti +0,8% sul mese precedente e +1,7% sull’anno precedente,

Servizi vari INVARIATO sul mese precedente e +1,3% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,5% rispetto al mese precedente e +1,9% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Luglio si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

Prezzi al consumo, tutti gli aumenti in città

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Nel mese di Luglio 2024 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dall’Ufficio di Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 119,7 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del +0,5% rispetto al mese precedente e del +0,9% rispetto al mese di Luglio 2023 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,1% sul mese precedente e +1,6% su luglio2023. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto segnalano una variazione del +1,2% rispetto al mese di giugno 2024 e del +1,1% rispetto all’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano -0,1% rispetto al mese precedente e -0,4% rispetto a luglio 2023.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva +0,2% su base congiunturale e -0,5% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:

Beni Alimentari -0,6% sul mese precedente e +0,3% sull’anno precedente,

Beni Energetici +2,5% sul mese precedente e -5,3% sull’anno precedente,

Tabacchi INVARIATO sul mese precedente e +4,1% sull’anno precedente,

Altri Beni INVARIATO sul mese precedente e +0,2% sull’anno precedente.

Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +1,0% su base congiunturale e +3,0% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:

Servizi relativi all’Abitazione +0,5 sul mese precedente e +1,9% sull’anno precedente,

Servizi relativi alle Comunicazioni -0,1% sul mese precedente e +0,8% sull’anno precedente,

Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona +1,9% sul mese precedente e +5,7% sull’anno precedente,

Servizi relativi ai Trasporti +0,8% sul mese precedente e +1,7% sull’anno precedente,

Servizi vari INVARIATO sul mese precedente e +1,3% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,5% rispetto al mese precedente e +1,9% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Luglio si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/

Fondi per il recupero degli edifici storici

Sulla Missione 1 avviati progetti per 77,4 milioni pari all’87 per cento delle risorse assegnate al Piemonte

 

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Grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la Regione ha destinato 3 milioni di euro per il restauro di edifici rurali. Questi fondi sono stati distribuiti tra 26 beneficiari, tra cui figurano ben 10 enti ecclesiastici grazie all’avanzamento della graduatoria che consente di aggiornare le ultime assegnazioni per la rigenerazione dei piccoli siti culturali, coinvolgendo in Piemonte circa 300 soggetti privati. Le due misure previste sono due: la rigenerazione dei piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale; e la tutela e valorizzazione dell’architettura del paesaggio rurale.

 

«Il Piemonte è una delle Regioni più avanti nella realizzazione degli obiettivi del PNRR  – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Marina Chiarelli – e questi interventi rappresentano da un lato un’iniezione di liquidità nell’economia reale, dall’altro di stimolo a recuperare i nostri patrimoni che servono ad allargare l’offerta turistica nei piccoli centri del nostro Piemonte ma anche a far conoscere a noi stessi queste perle spesso dimenticate o poco conosciute che sono come una segnaletica culturale del nostro passato».

 

Dando uno sguardo all’ultimo report della Regione sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in Piemonte emerge un progressivo impiego di risorse già impiegate. Al 30 giugno 2024, su un totale di 1,63 miliardi di euro assegnati, risultano avviati progetti per 1,59 miliardi che corrispondono al 97,61 per cento delle risorse complessive.

 

Nel dettaglio, i progetti già conclusi ammontano a 114,15 milioni, mentre altri per un valore di circa 1,29 miliardi (pari al 80,68 per cento dei finanziamenti) sono in corso. Sono inoltre stati avviati progetti aggiuntivi per oltre 193,7 milioni.

 

Sul fronte della Missione 1 Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo su 89 milioniassegnati alla Regione Piemonte, sono stati avviati progetti 77,4 milioni pari all’87 per cento delle risorse. Di questi, otto progetti sono già stati conclusi, 222 sono in corso e 127 avviati.

 

«Questi dati indicano un progresso sostanziale nell’attuazione del PNRR in Piemonte, con una gestione che punta a realizzare gli obiettivi fissati, trasformando le risorse disponibili in progetti concreti e operativi – ha aggiunto l’assessore ChiarelliLa Regione prosegue così nel suo percorso di utilizzo efficace dei fondi europei per lo sviluppo del territorio».

 

 

Gli interventi sono distribuiti in quasi tutte le provincie del Piemonte.

 

Montecrestese, Verbania – Parrocchia Maria Vergine Assunta

 

A Montecrestese, in provincia di Verbania saranno eseguiti lavori per 119.000 euro per il restauro dell’Oratorio di San Marco Parrocchia Maria Vergine Assunta, riportando alla luce un pezzo fondamentale della storia locale. La chiesa fa parte della diocesi di Novara e dell’unità pastorale di Domodossola. Tra i numerosi piccoli nuclei abitati che costituiscono l’attuale comune di Montecrestese e che si sviluppano su un ampio territorio sulla costa montana fra la valle Isorno e la Val Vigezzo, la località venne scelta per l’edificazione della chiesa che risale alla fine del XI secolo.

 

Omegna, Verbano-Cusio-Ossola – Antichi Ospedali

 

A Omegna il recupero funzionale e conservativo degli antichi ospedali sarà reso possibile con 150.000 euro, un progetto che mira a recuperare la memoria storica della città.

 

 

Galliate, Novara – Santuario del Varallino

 

In Provincia di Novara l’Oratorio di San Pietro in Vulpiate, conosciuto come Santuario del Varallino, riceverà 150.000 euro per il restauro degli apparati decorativi delle 10 cappelle raffiguranti i misteri del rosario, un tesoro artistico e spirituale inestimabile chiamato così proprio per la somiglianza con il più celebre Sacro Monte di Varallo Sesia. Nato come chiesetta di campagna già nel 1500, attirò attorno a sé molti fedeli spinti lì dalla devozione per l’immagine ritenuta miracolosa della Vergine Maria.

 

Villamiroglio, Alessandria – Chiesa di Santa Liberata

 

Con un finanziamento di 118.952 euro, la Parrocchia dei Santi Filippo e Michele potrà procedere alla valorizzazione e restauro della chiesa di Santa Liberata la cui edificazione viene fatta risalire al XVII secolo. Della sua esistenza se ne parla negli atti di una visita pastorale effettuata nel 1619, in cui si riferisce della chiesa e dell’adiacente romitorio, piccolo convento in cui i monaci si ritiravano in preghiera a contatto con la natura.

 

Crevacuore, Biella – Santuario della Madonna delle Fontane

 

Questo santuario vedrà l’esecuzione di opere di restauro conservativo delle coperture delle navate, del tiburio e della sacrestia, per un importo di 149.990 euro. Secondo la tradizione nel 1534 una pastorella muta ritrovò la parola pregando la Madonna raffigurata su un sasso, inglobato in seguito nell’edificio sacro. La chiesa, ispirata al fatto miracoloso, ha una semplice facciata preceduta da un porticato a cinque arcate. All’interno si possono ammirare un dipinto della Madonna con bambino del XV secolo ed affreschi ed opere di artisti biellesi del ‘700 e del ‘800. Interessante la fontana in pietra, presenza ricorrente nei Santuari biellesi, posta sul piazzale antistante la Chiesa.

 

Carpignano Sesia, Novara – Oratorio di Santa Maria di Lebbia

 

Il ripristino dell’oratorio sarà reso possibile grazie a un contributo di 80.000 euro, un investimento che sottolinea l’importanza di preservare i piccoli gioielli architettonici della regione. La costruzione dell’oratorio risale al 1400. Inizialmente le dimensioni erano assai modeste, come lasciano intuire alcuni archi successivamente murati per prolungare l’aula. Risale alla metà del 1500 il campaniletto a cuspide, mentre il portico antistante la facciata, che poggia su quattro colonne di granito, è della metà del 1600. Nel XVIII secolo fu realizzata la sacrestia allo scopo di ospitare l’eremita a cui era affidata la custodia dell’oratorio.

 

Villafranca d’Asti – Chiesa di Sant’Antonio Abate e Lorenzo Martire

 

La Parrocchia Maria Santissima Assunta utilizzerà 88.000 euro per il restauro e la valorizzazione di questa chiesa, inclusi i locali della sacrestia e della canonica, contribuendo così alla rinascita del patrimonio locale. La chiesa intitolata a Sant’Antonio abate e successivamente a San Lorenzo, a ricordo della chiesa dell’antico luogo scomparso di Montenerio, risale al Seicento, e fu costruita per volontà degli abitanti.

 

Barge, Cuneo – Castello Superiore e Chiesa di San Giacomo

 

Con 88.000 euro, la Parrocchia San Giovanni Battista lavorerà alla valorizzazione storico-ambientale del Castello Superiore di Barge e del percorso fortificato, includendo la chiesa di San Giacomo in Castello e il paesaggio circostante. La chiesa di San Giacomo, nell’anno 1661, per la sua antichità e quasi in rovina presa in carico dalla comunità che per rispetto agli antenati che la frequentarono, decisero di restaurarla nella forma e decorazione in cui si trova attualmente.

 

 

Cantieri di lavoro over 58: un’opportunità per i lavoratori senior

Chiorino: “Investiamo in misure che supportano l’inserimento lavorativo”

Il vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte: “Contrastiamo disoccupazione e povertà investendo in politiche attive del lavoro”

Una preziosa opportunità di lavoro per 80 persone disoccupate: è quella offerta dalla Regione, che, grazie alle risorse residue accertate da Inps, ha ampliato la platea dei progetti già ammessi a finanziamento relativi ai cantieri di lavoro rivolti alle persone over 58 con un’anzianità contributiva non sufficiente per il pensionamento. Sono 38 i progetti che si aggiungono ai 90 già finanziati nel 2023.

L’intervento “Cantieri over 58” è una misura di politica attiva del lavoro, concepita per ridurre il disagio economico e sociale di persone prive di ammortizzatori sociali, che hanno ridotte se non inesistenti opportunità di reinserirsi nel mercato del lavoro. Il periodo di attività svolto nei cantieri di lavoro prevede il versamento di contributi previdenziali utili per avvicinarsi o raggiungere i requisiti richiesti per la pensione. Oltre a fornire un sostegno al reddito, il cantiere rappresenta dunque un’opportunità di invecchiamento attivo e di socializzazione.

Le risorse

I cantieristi ricevono un’indennità di cantiere e, ove previsto dal progetto approvato, ulteriori benefit totalmente a carico dell’Ente in cui operano. È previsto inoltre il versamento degli oneri contributivi a carico dell’Ente stesso: la Regione, con fondi propri, riconosce il rimborso delle spese sostenute. I costi dell’indennità di cantiere sono coperti con risorse a disposizione della Regione Piemonte presso Inps, che verserà direttamente al cantierista l’indennità di partecipazione al cantiere, in base alle giornate lavorative previste dal progetto. 

L’investimento complessivo per la realizzazione dei 38 progetti finanziati di cantiere è pari a 614.281 Euro, comprensivo dei costi per l’indennità di cantiere e del versamento degli oneri contributivi, mentre i costi per la sicurezza e per le assicurazioni sono a carico dell’Ente attuatore (Comune, Unione di Comune o altro soggetto pubblico). 

Chiorino: “Investiamo in misure che supportano l’inserimento lavorativo”

“Contrastiamo disoccupazione e povertà investendo in politiche attive del lavoro. L’assistenzialismo fine a se stesso ha dimostrato tutte le sue lacune e ha fallito, ecco perché come Regione Piemonte – in linea con il Governo – abbiamo deciso di investire sempre più in misure che supportino l’inserimento lavorativo. I cantieri di lavoro over 58 sono un’importante misura dalla doppia valenza: da una parte rappresentano una mano tesa alle famiglie in difficoltà, dall’altra una boccata d’ossigeno per i comuni impegnati in progetti di riqualificazione e manutenzione. La Regione crede fortemente nel reinserimento socio-lavorativo e nel sostegno a chiunque attraversi un periodo difficile” ha spiegato il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino.