Grazie al Corso Universitario di Aggiornamento Professionale promosso dal Centro di Competenze di Torino Social Impact
Si conclude con successo oggi il Cuap – Corso Universitario di Aggiornamento Professionale per la Valutazione d’Impatto Sociale realizzato dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del piano strategico di Torino Social Impact come prima azione del Centro di Competenze per la Valutazione di Impatto nato a novembre.
91 partecipanti e 42 enti del terzo settore coinvolti, 125 ore di didattica per oltre 20 docenti e 15 progetti sviluppati, 84 valutatori di impatto certificati. Sono questi i numeri del primo corso, che confermano la grande attenzione del territorio per nuovi modelli di business in grado di coniugare obiettivi di rendimento economico e obiettivi di impatto sociale.
Il corso, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino tramite il Comitato Imprenditorialità Sociale, è stato reso possibile grazie alla sinergia con l’Università degli Studi di Torino, ed alla collaborazione del Centro di Ricerca Internazionale Tiresia Politecnico di Milano, del Cottino Social Impact Campus e delle agenzie di formazione del sistema cooperativo.
Il Cuap sulla valutazione di impatto rientra nell’offerta formativa del Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
Iniziato a gennaio di quest’anno, il percorso formativo ha visto la frequentazione di oltre 90 partecipanti appartenenti ad Enti del Terzo Settore, Cooperative sociali, Ordine dei Dottori Commercialisti, Volontariato Sociale. Più di 20 docenti, esperti della valutazione d’impatto in ogni ambito, hanno preso parte al progetto. Per citarne alcuni, oltre a Paolo Biancone direttore del Cuap: Mario Calderini, Giuseppe Chiappero, Flavia Coda Moscarola, Emiliano Giovine, Gabriele Guzzetti, Federico Mento, Filippo Montesi, Roberto Randazzo, Elisa Ricciuti, Silvana Secinaro, Valentina Tosi, Paolo Venturi, Flaviano Zandonai. Il corso ha dovuto fare i conti con il Covid-19, virando sulla modalità online senza perdere il suo carattere partecipativo. I gruppi in cui sono stati divisi i partecipanti hanno preparato e presentato ai colleghi d’aula 15 project work su altrettante esperienze di valutazione d’impatto, 15 casi pratici che hanno rappresentato la voglia di mettersi in gioco e sperimentare quanto appreso durante le lezioni. A seguito di un esame, dal corso escono 84 valutatori di impatto/chief value officer certificati, titolati all’accompagnamento esterno o interno delle imprese nel percorso di valutazione d’impatto sociale.
Giunti al termine del percorso, la volontà di tutte le parti coinvolte è quella che ha spinto la creazione del corso stesso: diffondere la cultura dell’impatto sociale e la sua valutazione, dando vita sul territorio torinese ad una community di esperti disposti a confrontarsi e continuare ad accrescere le loro esperienze e competenze.
Tutto questo fermento ha, inoltre, portato alla pubblicazione di un volume scientifico “La Valutazione d’impatto sociale. Aspetti metodologici e applicativi” che ha tra gli autori, oltre al prof. Biancone e la prof.ssa Secinaro, alcuni dei tutor che hanno lavorato al fianco dei gruppi nella creazione dei project work, e alla nascita di una rivista scientifica, lo European Journal of Social Impact and Circular Economy, edito dall’Università di Torino, che ha come Editor-in-chief il prof. Biancone e nel comitato scientifico professori tra cui: Mario Calderini, Angelo Miglietta, Marco Pironti, Patrick O Sullivan e Marios Trigkas. Scopo della rivista scientifica, rivista online Open Access, è quello di contribuire allo sviluppo del metodo di ricerca teorico e pratico legato ai campi dell’impatto sociale e dell’economia circolare.
Dato il successo, è stata prevista una seconda edizione del corso in partenza entro la fine di quest’anno.
I Dati del Corso:
Ente Erogatore Dipartimento di Mangement – Università di Torino
Direttore del Corso Prof. Paolo Pietro Biancone
Coordinamento Torino Social Impact
Main Sponsor Camera di commercio di Torino – Comitato Imprenditorialità Sociale
Ore di didattica 125 di cui 40 frontali
Partecipanti 91
Docenti e relatori 20
Enti del terzo settore coinvolti 42
Project work presentati 15
Prossima edizione Dicembre 2020
Ma diciamocela tutta: non è questa la vera notizia. La vera notizia sono le commissioni istituite dal Rettore Saracco. Commissioni atte a redigere delle proposte rivolte alla Città di Torino. Tradotto, il Prof. Guido Saracco si mette in proprio. Detto in altri termini, se partiti di centrosinistra ci state, bene, viceversa vado avanti da solo. Indubbiamente una accelerata. C’è qualcuno dietro a questa (quasi) ufficiale candidatura? Ovviamente non è dato a sapere, ciò che è sicuramente certo è il disastro Torino. Prima, nel settore auto era la prima.
Il Chiampa Nazionale. Deputato della Repubblica e proponente della rotazione auto con Fiat che vendette molte vetture. Conosciuto e stimato soprattutto per essere stato Sindaco di Torino che ha gestito le Olimpiadi 2006 fortemente volute dall’ Avvocato per antonomasia Gianni Agnelli Presidente Fiat. Governatore del Piemonte sconfitto al secondo giro dal centrodestra. Chiampa che ha sempre avuto un buon rapporto con Enzo Ghigo, tra i più bravi governatori del Piemonte. Un’amicizia oltre la politica che ha portato Ghigo a far votare Sergio Chiamparino al ballottaggio contro Roberto Rosso. Ci ha visto lungo Ghigo, prima responsabile di Publitalia e grande capo di Forza Italia. Chi lo conosce bene sostiene che si informa bene prima di parlare e di decidere politicamente.Infatti, insieme al Chiampa fu tra i promotori di Tne. Tocco’ poi a Mercedes Bresso cercare di gestire il tutto mettendo il Prof Mario Calderini a capo di FinPiemonte. Milanesissimo ed allora docente del Politecnico di Torino.
credibili sul piano internazionale la vedo dura, la vedo durissima. Come tutte le grandi crisi mondiali, anche la crisi determinata dal coronavirus, lo può essere. Fino a tre mesi fa c’erano idee “latenti” ma non c’erano soldi. Ora, forse, ci sono e spenderli un attimo sarà. Possibilmente spenderli bene per il rilancio della nostra città. Direi per la rinascita della nostra città. Come il mito dell’ Araba Fenice che dalle sue ceneri è risorta. Abbiamo poche carte da giocare e le dobbiamo giocare fino in fondo. Dopo la ” follia” pentastellata non possiamo più permetterci questi fatali errori. Chiara Appendino non è responsabile di questo disastro. Semplicemente inefficace perché indeguata ai compiti che si era assegnata. Ci vuole un Sindaco che attragga investimenti stranieri. Che capisca e conosca la materia. Tocca ai due schieramenti tradizionali essere all’altezza del compito. Magari ci scappa anche la possibilità di potercela fare.
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