ECONOMIA- Pagina 427

Salvare l’anno scolastico con Westudents. Se le istituzioni si svegliano…

… continua a leggere su Electomag:

Salvare l’anno scolastico con WeStudents. Se le istituzioni si svegliano..

La Regione ringrazia Lavazza per la donazione di 10 milioni

“Un grazie di cuore a Lavazza per questo gesto di profondità generosità, che rappresenta per noi e per tutti i piemontesi un grande abbraccio e un sostegno enorme in uno dei momenti più difficili che la nostra comunità abbia mai affrontato”

Così il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi esprimono il grazie della Regione Piemonte a Lavazza per i 10 milioni di euro donati oggi al territorio, 6 dei quali versati sul conto della Regione Piemonte istituito per le donazioni a sostegno dell’emergenza sanitaria coronavirus.

Da “Il Milione” di Marco Polo al Coronavirus

Un viaggio a ritroso nel tempo ci riporta al fantastico viaggio di Marco Polo fino all’attuale contagio e alla nuova gaffe di Christine Lagarde della BCE (Banca Centrale Europea)

Tutti conoscono il libro “Il Milione”” di Marco Polo e moltissimi lo hanno letto o ne hanno visto  uno dei tanti film che ne sono stati tratti.

Le memorie dei suoi viaggi attraverso l’Asia e la via della seta, nonché le cronache del Catai (Cina) di cui fu alto funzionario (nonché amico dell’imperatore), vennero dettate a Rustichello da Pisa (suo compagno di cella) che le trascrisse nella lingua franco-veneta di allora, ma di difficile comprensione oggi. Dal carcere dove fu rinchiuso a Venezia, per tre anni, a partire dal 1296 , parte l’epopea di un mondo sconosciuto e affascinante e per la prima volta si parla della Via della Seta. Il viaggio nell’allora Catai durò dal 1271 al 1295. Ventiquattro anni densi di scoperte, di conoscenze, nuovi saperi e nuovi sapori.

L’Europa di quel tempo scoprì il Celeste impero venendo, per la prima volta, “contaminata” da seta, polvere da sparo, carta, bussola, carte geografiche e spaghetti, ma dopo arrivò anche la peste, il contagio portato dai tartari e avvenne la prima “globalizzazione”. Cristoforo Colombo, sempre per raggiungere la Cina di Marco Polo, ma per una via più breve, scoprì l’America e da allora cambiò nuovamente la storia del mondo. La copia del Milione che recava con sé, durante la traversata, non lo portò nelle Nuove Indie, ma nel nuovo Mondo.
A settecento anni di distanza dal primo viaggio di Marco Polo una nuova contaminazione arriva dalla Cina.

Nuovamente il mondo cambia (stavolta in peggio) e l’Unione europea e il fantasma Europa, dimentica dei suoi grandi fondatori, è il simulacro di allora e non riesce a gestire il contagio, se non in ordine sparso, Paese per Paese. L’Europa sta alla finestra ad aspettare che tutto finisca e Christine Lagarde della Banca Centrale Europea, in mondo visione, lancia la sua più grande corbelleria ed epica gaffe.  Praticamente uno gnomo!!! Per contro, chissà se la Cina – con la sua nuova contaminazione – non dia la stura anche al “Nuovo Rinascimento” italiano?
Fra le stranezze che ci riserva la vita, un nuovo rapporto può nascere nello scambio Italia e Cina. Come in tutti i gialli, il finale è incerto e non prevedibile.

Tommaso Lo Russo

Bus e treni regionali, servizi ridotti

Piano di riduzione di bus e treni regionali completato. Tutte le aziende piemontesi del Trasporto Pubblico Locale hanno attivato la riduzione dei servizi annunciata venerdì scorso dalla Mobility Emergency Unit, l’unità di lavoro costituita da Regione Piemonte, Agenzia della mobilità piemontese, Trenitalia e GTT  per fronteggiare l’emergenza coronavirus

Dopo Trenitalia e GTT anche tutte le aziende di trasporto locale hanno rimodulato i servizi in base alle effettive esigenze del territorio. «La frequentazione dei mezzi è precipitata con riduzioni anche del 97% – sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi -.  È impressionante, ma è un dato positivo, perché significa che le persone stanno a casa. I servizi erogati sono equiparabili a quelli di un sabato in periodo estivo, con le scuole chiuse. Siamo in contatto con tutte le aziende per monitorare la situazione e siamo pronti ad operare ancora ulteriori riduzioni se il quadro generale di contenimento del virus lo richiederà».

L’Agenzia della mobilità piemontese ha contattato tutti i gestori dei servizi per sottolineare la necessità di contribuire a contenere la diffusione dell’epidemia, contemperando le necessità di garantire l’erogazione dei servizi minimi essenziali, di assicurare la tutela sanitaria dei lavoratori e dei passeggeri, di ripetere gli interventi di sanificazione e di proseguire con gli interventi quotidiani di disinfezione dei mezzi.

Importanti anche le misure organizzative richieste ai gestori: bloccare la salita e discesa dei viaggiatori dalla porta anteriore, favorendo l’utilizzo della porta centrale e posteriore; evitare la vendita di titoli di viaggio a bordo agevolando l’acquisto su canali alternativi; inibire l’accesso dell’area dell’autobus vicina al conducente e relativi posti a sedere, ad esempio la prima fila dei sedili e la relativa porzione di corridoio; mantenere la distanza interpersonale.

Le modifiche dei servizi sono comunicate all’utenza direttamente dalle aziende di trasporto attraverso i canali consueti, prediligendo siti e social. Oltre ai siti di Trenitalia (trenitalia.com), GTT (gtt.to.it), Agenzia della mobilità piemontese (mtm.torino.it), Servizio Ferroviario Metropolitano (sfmtorino.it) e Servizio Ferroviario Regionale (sfrpiemonte.it), muoversinpiemonte.it e muoversiatorino.it,  informazioni specifiche vengono fornite da ogni singola azienda

Appello bipartisan in Comune: Metro 2 tra le opere prioritarie del Governo

La sindaca Chiara Appendino e i capigruppo di tutte le forze politiche del Consiglio comunale di Torino chiedono che il Governo inserisca la Metro 2  tra le opere prioritarie previste dal provvedimento speciale, il decreto Modello Genova, per fronteggiare la crisi del sistema economico dovuta all’emergenza Coronavirus

I gruppi consiliari della Sala Rossa chiedono:

“Lo snellimento procedurale e la concessione di risorse aggiuntive per accelerare l’avvio e la conduzione dei lavori dell’opera, per la cui realizzazione sono già state stanziate risorse, oltre a cambiare il volto della città potenziando il sistema dei trasporti urbani, aumentandone l’efficacia e il livello di sostenibilità economica e ambientale, risulterà essenziale per creare le condizioni affinché Torino possa ripartire”

Fca ferma la produzione a Mirafiori e Grugliasco

A partire da oggi, lunedì 16 marzo, per 15 giorni Fca sospende la produzione a  Mirafiori e Grugliasco, così come negli altri stabilimenti in Europa

La scelta è dovuta all’emergenza sanitaria ormai diffusa in tutti i paesi europei e non solo.

Con le fabbriche di Fca sono molti altri in Piemonte gli stabilimenti che hanno deciso di fermarsi (almeno) per due settimane.

La tecnologia Csi contro il coronavirus

Allargamento dello smart working, potenziamento del sistema di videoconferenze, supporto all’Unità di Crisi presso la Protezione Civile piemontese e al sistema sanitario e scolastico regionale

Sono alcune delle attività che il CSI Piemonte sta portando avanti in questi giorni per aiutare i propri consorziati ad affrontare l’emergenza coronavirus con responsabilità, sicurezza ed efficienza. E a rispondere con sempre maggiore tempestività alle domande e alle esigenze di tutta la comunità piemontese.

Smart working e telelavoro

In questo momento è essenziale garantire il governo della macchina pubblica osservando le norme igieniche e di comportamento suggerite per ridurre al minimo i rischi di contagio.

Dall’inizio dell’emergenza il CSI ha progressivamente allargato il ricorso allo smart working e al telelavoro da parte dei propri dipendenti, arrivando fino a circa l’80% del personale. A seguito dell’emanazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri (DPCM) del 11 marzo 2020, infine, il CSI ha deciso che tutti i dipendenti del Consorzio fossero abilitati al lavoro agile, con la sola eccezione dei presidi alle Unità di Crisi e di chi si occupa di servizi infrastrutturali, facility management e servizi essenziali.

Ma il Consorzio sta anche lavorando per ridurre le necessità di mobilità e di spostamento dei dipendenti di Regione Piemonte, Città di Torino e Città Metropolitana di Torino, operando da remoto grazie alla virtualizzazione delle postazioni di lavoro che accedono ai servizi del CSI Piemonte.

A oggi i tecnici del CSI hanno già provveduto alla remotizzazione di circa 4000 postazioni di lavoro, che nei prossimi mesi diventeranno circa 7000. Tutte saranno raggiungibili da rete pubblica per favorire la possibilità di smart working e telelavoro.

Riunioni tecniche e istituzionali a distanza

Grazie al lavoro del CSI il governo regionale può già oggi contare su sistemi di videoconferenza che permettono a Presidente, Assessori e Consiglio regionale di lavorare in piena sicurezza ed efficienza.

Si sta però lavorando per estendere questa possibilità al maggior numero di utenti: 60 le utenze di video conferenza disponibili già oggi, che saliranno nell’immediato futuro a circa 150 (+90).

Intanto il 10 marzo il Consiglio regionale del Piemonte ha effettuato una riunione in videoconferenza della Commissione Sanità per la gestione dell’emergenza, e l’11 marzo si è tenuta, sempre in videoconferenza, la seduta dei capigruppo del Consiglio.

Protezione Civile

Personale del CSI sta affiancando dal primo giorno di emergenza l’Unità di Crisi della Protezione Civile della Regione Piemonte di corso Marche a Torino, per fornire assistenza sistemistica. In totale si tratta di oltre 10 professionisti del CSI, coinvolti ogni giorno dalle 8 alle 20 e, in reperibilità, in orario notturno.

Fra le principali attività ci sono la gestione delle videoconferenze, l’elaborazione dati e la fornitura e manutenzione dei collegamenti di rete più che mai necessari in questo momento.

Numero verde 800333444

L’operatività del numero del Contact Center regionale è stata potenziata per rispondere al meglio all’aumento delle chiamate da parte della cittadinanza.

È stata ampliata la fascia oraria di risposta, che è stata portata a 12 ore giornaliere (8-20) dal lunedì a venerdì, ed è stato rinforzato il personale che gestisce il servizio: ai circa 20 operatori che ci lavorano, infatti, sono state aggiunte altre 7 persone.

Inoltre, sempre nell’ambito del Contact Center regionale sta per partire a breve un servizio informativo specifico a supporto di tutte le scuole piemontesi, riguardante gli strumenti e soluzioni di didattica a distanza messi a disposizione dal MIUR per la durata dell’emergenza.

“Siamo un’azienda chiave per la pubblica amministrazione, che oggi ci sta chiedendo sforzi eccezionali per contribuire alla gestione e alla risoluzione di questa crisi sanitaria”, commentano Pietro Pacini e Letizia Maria Ferraris, rispettivamente Direttore Generale e Presidente del CSI Piemonte.  “Per questo vogliamo ringraziare tutto il personale del Consorzio che ogni giorno lavora senza sosta per aiutare il CSI e i suoi clienti ad affrontare questo difficile momento al meglio delle proprie possibilità”.

E’ tempo di smartworking anche in gelateria

Mentre le gelaterie sono chiuse Alberto Marchetti ha lanciato ai suoi collaboratori un’idea che ha subito conquistato tutti: due ore di collegamento ogni giorno, dedicata alla formazione

Anzitutto un modo per fare squadra, anche ai tempi del Coronavirus. E poi l’occasione, preziosa, per dedicarsi alla conoscenza delle materie prime e di tutti i produttori grazie ai quali le gelaterie di Alberto Marchetti riescono ad offrire un gelato così amato e apprezzato.

Da anni Alberto Marchetti studia e ricerca per portare le piccole storie e i prodotti eccezionali del territorio all’interno delle proprie gelaterie, per fare in modo che la gente conosca, apprezzi, assaggi tutto ciò che di buono la natura ci regala e rischia di scomparire.

“Voglio approfittare di questa pausa per aiutare i miei ragazzi a capire ancora meglio ed in maniera più approfondita cosa c’è dietro (e dentro!) il mio gelato. Qualche volta la frenesia della quotidianità non ci permette di approfondire argomenti che per me sono la vera base di un buon gelato e questa è l’occasione giusta per farli innamorare del mestiere più bello del mondo!

Tutti i giorni, puntuali alle 10.30, ci collegheremo dalle nostre case, tutti insieme per due ore di “lezione”. Parlerò della mia idea di gelato: semplice, fresco e buono. Ma non sarò solo perché collegati con me ci saranno, giorno dopo giorno, tutti i produttori con i quali collaborano. E sarà dalla loro voce che ascolteremo tutto quello che c’è da sapere sullo zucchero, sulla nocciola, sul latte…

Contadini, imprenditori e anche chef…il sabato e la domenica saremo infatti collegati con degli chef che ci insegneranno qualche trucco in cucina!

Alla formazione non mancheranno anche i momenti di didattica più leggera ed esperienziale, con protagonisti della scena torinese non necessariamente legati al cibo, ma che ci fanno capire che la bellezza, l’allegria e la creatività non vengono a mancare nemmeno nelle situazioni fuori dall’ordinario cime quella che stiamo vivendo.
Ci sono momenti che paiono lunghi, invece sono dei trampolini utili per lanciarsi nel futuro che sarà”

Banco Farmaceutico: non dimentichiamo i poveri

Riceviamo e pubblichiamo / In questi giorni, il nostro modo di vivere è cambiato. Le nostre giornate sono segnate dal sacrificio che ciascuno, per il bene di tutti, deve fare. Per alcuni, ha preso la forma della sospensione delle proprie abitudini. Per altri, anzitutto per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e i farmacisti, ma anche i trasportatori o i cassieri dei supermercati, ha preso la forma di un sovraccarico di responsabilità, dovendo stare a contatto con persone malate o che potrebbero esserlo. 

 

Ci teniamo a esprimere a tutti la nostra vicinanza. E, in particolare, a chi è malato, ai suoi amici e parenti o a chi non può andare a trovare i propri genitori nelle case di riposo.

Vorremo, poi, invitare ciascuno a non dimenticarsi dei poveri; di quanti, anche in tempi di normalità, stanno peggio di noi, e della rete di realtà assistenziali che si prende cura di loro. Proprio ora che stiamo riscoprendo il valore delle abitudini che davamo per scontate, val la pena ricordarci di chi, a quelle abitudini, ha rinunciato perché è povero. In questo momento di grandi limitazioni, dedicare un pensiero al bene di chi non ha nulla, sperando che questa situazione non lo danneggi ancora di più, può arricchire la nostra umanità e farci affrontare questo periodo nella dimensione della speranza.

Anche noi di Banco Farmaceutico stiamo lavorando da casa e cercando di fare il possibile per continuare a raccogliere farmaci per chi ha bisogno.

Perché il nostro lavoro prosegua, abbiamo bisogno di chiedere alle aziende farmaceutiche di mantenere quella disponibilità che hanno sempre avuto ad accogliere nostre eventuali e mirate richieste di medicinali e prodotti farmaceutici per le realtà assistenziali.

Sappiamo che la filiera farmaceutica, con grande fatica, è impegnata nell’assicurare la produzione, lo stoccaggio e la distruzione di medicine in tutta Italia; chiedendo alle aziende di non dimenticarsi dei più fragili, siamo consapevoli di chiedere uno sforzo ulteriore e importante, ma anche indispensabile.

Pensiamo, infatti, che – soprattutto in questo momento di incertezza – orientarsi anche al bene dei più deboli contribuirà a rafforzare la tenuta sociale del nostro Paese.

Facciamo nostro l’appello del Papa che, nell’affidare l’umanità a Maria, ha auspicato che “possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova”

Locatelli (Prc): “Insufficienti le misure negli ambienti di lavoro”

“Troppe dichiarazioni di principio e pochi fatti” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino a proposito delle misure di contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro contenute nel protocollo d’intesa siglato a livello di governo e di parti sociali

Ancora per Locatelli: “Il protocollo contenente le misure di contrasto della diffusione del virus negli ambienti di lavoro, al di là dell’impegno in linea di principio sulla salvaguardia delle condizioni  di sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro, condizioni che dovrebbe valere in ogni caso, lascia che si possa continuare con le attività produttive.  Si lascia che questa possibilità sia agita azienda per azienda in presenza di un problema di sicurezza generale. Una cosa sbagliata soprattutto nelle aree ad alta densità di attività industriali e di contagio – penso in particolare a Bergamo, Brescia e alla Lombardia – dove l’errore  commesso è stato quello di pensare di garantire in ogni caso la continuità produttiva rispetto al rischi di diffusione del contagio.  Se i parchi urbani devono rimanere chiusi a maggior ragione lo devono essere le aziende che non svolgono attività essenziali. In assenza di queste misure elementari fanno bene i lavoratori a scioperare. La salute delle persone, delle lavoratrici e dei lavoratori, viene prima del profitto dei padroni”.