Effettuati 3.549 bonifici e definita una quarta tranche di beneficiari che porta lo stanziamento complessivo del Bonus a 131 milioni di euro
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Si conclude con successo oggi il Cuap – Corso Universitario di Aggiornamento Professionale per la Valutazione d’Impatto Sociale realizzato dall’Università degli Studi di Torino nell’ambito del piano strategico di Torino Social Impact come prima azione del Centro di Competenze per la Valutazione di Impatto nato a novembre.
91 partecipanti e 42 enti del terzo settore coinvolti, 125 ore di didattica per oltre 20 docenti e 15 progetti sviluppati, 84 valutatori di impatto certificati. Sono questi i numeri del primo corso, che confermano la grande attenzione del territorio per nuovi modelli di business in grado di coniugare obiettivi di rendimento economico e obiettivi di impatto sociale.
Il corso, sostenuto dalla Camera di commercio di Torino tramite il Comitato Imprenditorialità Sociale, è stato reso possibile grazie alla sinergia con l’Università degli Studi di Torino, ed alla collaborazione del Centro di Ricerca Internazionale Tiresia Politecnico di Milano, del Cottino Social Impact Campus e delle agenzie di formazione del sistema cooperativo.
Il Cuap sulla valutazione di impatto rientra nell’offerta formativa del Dipartimento di Management dell’Università di Torino.
Iniziato a gennaio di quest’anno, il percorso formativo ha visto la frequentazione di oltre 90 partecipanti appartenenti ad Enti del Terzo Settore, Cooperative sociali, Ordine dei Dottori Commercialisti, Volontariato Sociale. Più di 20 docenti, esperti della valutazione d’impatto in ogni ambito, hanno preso parte al progetto. Per citarne alcuni, oltre a Paolo Biancone direttore del Cuap: Mario Calderini, Giuseppe Chiappero, Flavia Coda Moscarola, Emiliano Giovine, Gabriele Guzzetti, Federico Mento, Filippo Montesi, Roberto Randazzo, Elisa Ricciuti, Silvana Secinaro, Valentina Tosi, Paolo Venturi, Flaviano Zandonai. Il corso ha dovuto fare i conti con il Covid-19, virando sulla modalità online senza perdere il suo carattere partecipativo. I gruppi in cui sono stati divisi i partecipanti hanno preparato e presentato ai colleghi d’aula 15 project work su altrettante esperienze di valutazione d’impatto, 15 casi pratici che hanno rappresentato la voglia di mettersi in gioco e sperimentare quanto appreso durante le lezioni. A seguito di un esame, dal corso escono 84 valutatori di impatto/chief value officer certificati, titolati all’accompagnamento esterno o interno delle imprese nel percorso di valutazione d’impatto sociale.
Giunti al termine del percorso, la volontà di tutte le parti coinvolte è quella che ha spinto la creazione del corso stesso: diffondere la cultura dell’impatto sociale e la sua valutazione, dando vita sul territorio torinese ad una community di esperti disposti a confrontarsi e continuare ad accrescere le loro esperienze e competenze.
Tutto questo fermento ha, inoltre, portato alla pubblicazione di un volume scientifico “La Valutazione d’impatto sociale. Aspetti metodologici e applicativi” che ha tra gli autori, oltre al prof. Biancone e la prof.ssa Secinaro, alcuni dei tutor che hanno lavorato al fianco dei gruppi nella creazione dei project work, e alla nascita di una rivista scientifica, lo European Journal of Social Impact and Circular Economy, edito dall’Università di Torino, che ha come Editor-in-chief il prof. Biancone e nel comitato scientifico professori tra cui: Mario Calderini, Angelo Miglietta, Marco Pironti, Patrick O Sullivan e Marios Trigkas. Scopo della rivista scientifica, rivista online Open Access, è quello di contribuire allo sviluppo del metodo di ricerca teorico e pratico legato ai campi dell’impatto sociale e dell’economia circolare.
Dato il successo, è stata prevista una seconda edizione del corso in partenza entro la fine di quest’anno.
Ente Erogatore Dipartimento di Mangement – Università di Torino
Direttore del Corso Prof. Paolo Pietro Biancone
Coordinamento Torino Social Impact
Main Sponsor Camera di commercio di Torino – Comitato Imprenditorialità Sociale
Ore di didattica 125 di cui 40 frontali
Partecipanti 91
Docenti e relatori 20
Enti del terzo settore coinvolti 42
Project work presentati 15
Prossima edizione Dicembre 2020
Nuove opportunità per le startup del Life Sciences al Bioindustry Park di Colleretto Giacosa, che punta sull’innovazione, in un settore tra i più dinamici e in rapida evoluzione in Italia e nel mondo.
In questi mesi, oltre al consolidamento delle grandi aziende, al Parco si è operato per rafforzare spazi e servizi a supporto dell’imprenditorialità, mirati alle startup. In quest’ottica è stata attivata la ricerca di nuove opportunità di visibilità in ambito internazionale, cha ha fruttato la partecipazione del Bioindustry Park, in qualità di sponsor, alla Redefining Early Stage Investments (RESI) CONFERENCE, dall’8 al 10 giugno in versione completamente digitale.
All’evento partecipano più di 400 investitori in grado di accelerare lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore delle “4 Ds”: drugs, devices, diagnostics e digital health. Un appuntamento di grande richiamo per startup in cerca di capitali iniziali e Business Angels o startup e PMI innovative interessate a finanziamenti di serie A e B per il consolidamento e la crescita.
Un’opportunità da cogliere, in un momento in cui l’innovazione nel Life Sciences risulta cruciale sia dal punto di vista socio-sanitario che per il rilancio dell’economia globale. Per stimolare l’adesione, Bioindustry Park offre un’agevolazione riservata a aziende insediate, accademie, incubatori e soci bioPmed.
In parallelo Bioindustry Park sarà impegnato a BIO Digital, appuntamento made in USA di riferimento per il settore Life Sciences, confermato in modalità virtuale. L’evento è mirato alla creazione di partnership nel settore e sarà il contesto ideale in cui promuovere i propri servizi a supporto dell’innovazione e dell’internazionalizzazione e per dare visibilità a aziende, startup, enti e associazioni insediate al Parco.
«Stiamo lavorando per un Bioindustry Park sempre più attrattivo per le startup. A loro offriamo un sistema di relazioni consolidate nel settore Life Sciences, con partnership a livello locale e internazionale – spiega la presidente Fiorella Altruda – l’accesso a consulenze specialistiche e accompagnamento a 360° per chi decide di insediarsi. Servizi che rivolgiamo anche alla rete più ampia di realtà che ruotano attorno al Polo d’innovazione bioPmed a cui aderiscono un centinaio di realtà tra imprese, centri di ricerca, enti, fondazioni ed associazioni». Ad oggi sono nove le startup insediate al Parco e più di una trentina, in quattro anni, quelle accompagnate in varie fasi del loro percorso.
E non va molto meglio anche per le proiezioni sui 12 mesi, con meno del 7% degli agenti che ritiene di ottenere un miglioramento.
Sono alcune delle indicazioni emerse da un sondaggio condotto tra oltre 6mila agenti da Usarci, Ugl, Fisascat Cisl. Il quadro che emerge è drammatico, ma in fondo era ampiamente prevedibile…
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Peggioramento delle condizioni economiche a 12 mesi. Gli agenti di commercio vedono nero
“Il merito del mercato è quello di ridurre enormemente il numero delle questioni che devono essere decise per via politica”, scrisse Milton Friedman poco meno di sessant’anni fa.
“Il vero potere sarebbe naturalmente appartenuto ai tecnici [che] si sentivano indispensabili e largamente superiori agli uomini del governo”, denunciò Victor Serge durante la deriva sanguinaria dell’Unione Sovietica circa novant’anni fa.
Questa archeologia del pensiero dimostra quanto di tali impostazioni – auspicata la prima e incriminata la seconda – si sia attuato nell’attuale gestione della ormai usurata e continuamente manipolata emergenza virale…
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TARI:
Il 10 e il 31 marzo scorsi erano state apportate le modifiche delle scadenze in relazione alla pandemia COVID19 al fine di tutelare i soggetti colpiti dall’emergenza. In quell’occasione era stato deciso di sospendere i termini ordinari di versamento delle prime due rate dell’acconto della TARI 2020, rispettivamente, per le utenze non domestiche (prima rata 16 marzo, seconda rata 15 maggio) e per le utenze domestiche (prima rata 30 aprile, seconda rata 29 maggio), demandando agli organi competenti la loro rideterminazione per l’anno corrente;
L’Amministrazione comunale, preso atto che l’emergenza sanitaria in corso ha indebolito la città nel suo complesso, con ricadute negative non solo sulle attività produttive e turistiche, ma anche sulle famiglie e sull’intero tessuto socio-economico, ha deciso di rivedere nuovamente le scadenze. Questo provvedimento dovrà essere discusso e approvato in una delle prossime sedute del Consiglio Comunale.
UTENZE DOMESTICHE
Coloro che desiderano saldare l’acconto in un’unica soluzione, potranno compilare un altro modello F24 sommando gli importi delle tre rate e versare l’importo entro il 5 agosto.
UTENZE NON DOMESTICHE
Per i canoni COSAP E CIMP la Giunta Comunale ha deciso queste nuove scadenze:
COSAP: prima rata/monorata 30 giugno, seconda rata 30 luglio, terza rata 30 settembre, ultima rata 31 ottobre;
CIMP: prima rata/monorata 30 giugno, seconda rata 30 luglio, terza rata 30 settembre, ultima rata 10 dicembre.
Infine, è stata disposta l’esenzione dal pagamento del canone COSAP di natura temporanea in relazione al nuovo Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, “Decreto Rilancio”, con differenti decorrenze, fino al 31 ottobre 2020.
Slow Food: le risorse devono premiare la filiera agroalimentare attenta alla salute dell’uomo e dell’ambiente
L’iniziativa, voluta dai cuochi che aderiscono al progetto dell’Alleanza Slow Food, mette in evidenza come sia necessario per la ripartenza dopo il Covid-19 un grande gioco di squadra che coinvolga tutta la filiera agroalimentare, i ristoranti e i consumatori, perché come ci ricorda Oskar Messner dell’osteria Pitzock in Val di Funes (Bz): «I produttori mettono l’anima nel lavoro che fanno, per noi cuochi il compito è portare quest’anima nel piatto, rispettandola e raccontandola».
«Dobbiamo ripartire dalla solidarietà sociale, dall’economia di relazione e da un grande impegno collettivo per dare valore al territorio e alla sua cultura» spiega Roberta Capizzi, titolare del ristorante Me Cumpari Turiddu, nel centro di Catania e fra le prime firmatarie. «Per questo sosteniamo l’appello di Slow Food».
Tutti insieme possiamo farcela. Bisogna però avere la volontà di mettere in atto un cambiamento vero. Occorre correggere il paradigma della produzione e distribuzione dei prodotti agricoli e avere il coraggio di dire molti “basta”: all’uso di pesticidi, a derrate alimentari che fanno il giro del mondo o sono prodotte a danno degli ecosistemi, a monoculture e allevamenti intensivi.
Non a caso l’appello ha raccolto moltissime adesioni da parte dei parchi italiani. «Da dieci anni nel nostro parco abbiamo avviato una intensa collaborazione tra agricoltori, allevatori locali, piccoli artigiani e ristoranti del territorio e pensiamo che sia questa la strada giusta. Per questo l’appello ci trova assolutamente d’accordo» afferma Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano».
Slow Food auspica che i proclami per un’agricoltura più green, più equa e più rispettosa dell’ambiente, di chi produce e consuma diventino al più presto realtà e che la politica sappia tradurre questa forte esigenza in provvedimenti costruttivi a partire da subito e chiede un intervento in questa direzione nell’iter parlamentare che attende il Decreto Rilancio.
E sulla strada d’Europa si sono incamminati persino Micron e Merkel. Anzi, in questo caso il disastroso presidente francese che non ne azzecca una in politica interna, si è riconquistato il cognome ufficiale, Macron.
È riuscito a convincere Angela Merkel a rompere il fronte degli egoisti anche se l’asse carolingio ha, per ora, ipotizzato un intervento complessivo per circa 500 miliardi, pari alla metà di quello auspicato. Ed anche le condizioni, al momento, non sono ottimali. Ma è comunque un primo passo, importante…
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Macron/Merkel, un primo passo (difficile) per una nuova Europa
Mettere in campo rapidamente uno strumento più agile e meno costoso per salvare le decine di migliaia di piccole e medie imprese che rischiano di subire il colpo di grazia dal Coronavirus e di fallire. E’ questo lo scopo della proposta di legge “Procedura semplificata di composizione assistita della crisi”, che parte dal Piemonte. E’ stata promossa dall’ Ordine dei Commercialisti di Torino e dal suo ente strumentale “Fondazione Piccatti-Milanese”, in collaborazione con l’ Università di Torino (Centro di Ricerca Interdipartimentale su Impresa, Sovraindebitamento e insolvenza) e con il patrocinio dell’ Ordine degli Avvocati di Torino.