ECONOMIA- Pagina 379

Crolla il fatturato di bar e ristoranti dopo la prima settimana di chiusura serale

La  prima settimana di chiusura alle 18 per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie ha prodotto risultati pesanti sul fatturato, calato drasticamente

L’Epat ha monitorato la situazione di 350 operatori associati di Torino e provincia rilevando una perdita tra il 75% e il 100% dei ricavi rispetto alla settimana precedente. Le stime del 2020 a confronto con il 2019, indicano una perdita di 1 miliardo e 100 milioni di euro. Invece per tutto il Piemonte la perdita stimata è di un miliardo e 700 milioni. La  chiusura alle 18 sta a significare per il mese di novembre, un deficit aggiuntivo di 101 milioni di euro a Torino e 191 nella  regione. La perdita media per ogni azienda a novembre è stimata in 9mila euro.

La Fiat 500 3+1 Full Electric si promuove alla centrale

La centrale “Politecnico” di Iren co-protagonista della campagna di lancio 

L’impianto termico di integrazione e riserva, situato a Torino, è stato infatti scelto come sfondo per gli shot fotografici contenuti nel media kit internazionale di presentazione della novità in casa FCA.

L’avveniristico design della centrale, esaltato da una prestigiosa copertura a vele progettata dall’architetto Jean-Pierre Buffì, ha quindi accompagnato virtualmente la nuova vettura in giro per il mondo, comparendo su centinaia di testate e siti specializzati, italiani ed internazionali.

La centrale “Politecnico” Iren, costruita nel 2008, costituisce ormai un simbolo riconosciuto della città, grazie anche al particolare effetto che esercita la luce nella sua architettura: di giorno le vele di acciaio risultano illuminate e valorizzate dai raggi solari, mentre di notte la struttura è illuminata scenograficamente, grazie a un sistema di luci che originano dall’interno e filtrano attraverso le lastre metalliche.

Immobiliare, Fiaip Piemonte: aumentano i bilocali in vendita

Buon momento per chi acquista  Aumentano i bilocali in vendita nei centri urbani piemontesi: un altro effetto della pandemia che, seppur indirettamente, continua a influenzare il mercato.

Dalle rilevazioni di Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), benché il trilocale nel 2020 continui a essere l’appartamento più richiesto e venduto con il 35% dell’offerta sul mercato, stupisce l’incremento di abitazioni con due stanze (living e camera da letto) messe in vendita. Rispetto al 2019, nelle principali città della regione, l’offerta dei bilocali è cresciuta di quasi 2,5 punti percentuali, rappresentando oggi il 32% delle soluzioni in vendita. In leggera contrazione i quadrilocali (20% dell’offerta), mentre sono stazionari i 5 vani (11%) e i monolocali (2%).

«L’aumento dell’offerta immobiliare dei bilocali è sintomatica delle trasformazioni in atto», commenta Paolo Papi, presidente di Fiaip Piemonte. «Oggi chi cambia la prima casa, cerca una stanza in più – spiega -. È dunque probabile che si lasci un appartamento con due stanze per passare a un trilocale. Ma c’è anche un’altra componente da tener conto. Il bilocale è il tipico taglio immobiliare ad uso investimento, per turismo, affitti brevi a trasfertisti e studenti. Con un calo di queste finalità – spiega Papi – non è raro che un proprietario decida di sbarazzarsi dell’immobile, vendendolo». Al contrario: «Chi dispone di una casa con metrature più ampie è più incline a mantenerla, reputandola confortevole e adeguata alle proprie esigenze».

La  tendenza si individua prevalentemente nei centri urbani più grandi della regione. «Potrebbe essere il momento buono per comprare bilocali – spiega il presidente Fiaip -. Chi intende investire nel mattone, oggi può trovare occasioni interessanti, perché sul mercato c’è un surplus d’offerta rispetto alla domanda»Infatti circa il 40% di chi cerca un alloggio guarda ai tre vani e solo il 25% punta al bilocale.  Dunque in testa alle ricerche c’è il trilocale, mentre si delinea un andamento generale verso case dalle dimensioni più grandi: unadomanda creata non solo dalle famiglie, ma anche dalle coppie che riesce a incontrare più rapidamente l’offerta presente sul mercato.

Chi invece vive in periferia e cerca una nuova casa, è più portato a guardare soluzioni indipendenti o semi-indipendenti per godere di maggiori libertà e spazi all’aperto. Negli ultimi mesi, complice anche la bella stagione, su cinque nuove richieste tre hanno riguardato case e villette con giardino o cortile. «Non è insolito – sottolinea Papi – che chi ha goduto di una casa in campagna, in affitto per villeggiatura, valuti un cambiamento abitativo non più temporaneo verso questa soluzione».

Il diritto dell’arte e il collezionismo ai tempi del Coronavirus

“Art and Law Conversation” è giunta quest’anno alla sua settima edizione, con un appuntamento in via telematica il 5 novembre prossimo sul tema “Il diritto dell’arte e il collezionismo ai tempi del Coronavirus “

L’arte nel più ampio scenario dei diritti che dominano in questo ambito e del collezionismo al tempo del Covid 19. Questo sarà il tema conduttore dell’appuntamento di quest’anno di “Art and  Law Conversation”, giunto con successo alla sua settima edizione.

Come ogni anno, nel mese di novembre l’associazione BusinessJus, la prima in Italia ad aver creato, nel lontano 2009, una specifica Commissione scientifica al Diritto dell’arte, riunisce tale Commissione presso la Casa d’Aste e Galleria d’Arte torinese Sant’Agostino, giovedì 5 novembre prossimo dalle 16 alle 18.

Consapevoli delle recenti norme imposte dal Dpcm e dalla situazione di emergenza Covid, è stato scelto di proseguire la tradizione di questo appuntamento annuale, proponendolo, però, invia telematica. Ogni interessato potrà collegarsi alla diretta You Tube al link seguente: www.santagostinoaste.it/art-and-law-conversation-7.asp .

BusinessJus è affiancata, oltre che dalla Casa d’Aste Sant’Agostino, da ArtLawyers.legal (www.artlawyers.legal ), un network di avvocati specialisti in diritto dell’arte fondato dagli avvocati Simone Morabito e Francesco Fabris, attivi a Torino, Milano e Venezia; da Yes4to (www.yes4to.it ) e NexTo (www.nex.to.it ), due associazioni torinesi che costituiscono un pilastro fondante nell’elaborazione di proposte unitarie per il futuro della città e la formazione della classe dirigente cittadina; da KathARTis, neo associazione di collezionisti e amanti dell’arte contemporanea,  fondata e coordinata dal dottor Antonio Martino (https://www.facebook.com/groups/collezionistidiartecontemporanea ).

La conversazione, coordinata dalla responsabile della Casa d’Aste Sant’Agostino Vanessa Carioggia, sarà articolata in un susseguirsi di interventi che confermano il carattere variegato della tematica affrontata, dal titolo “Il diritto dell’arte e il collezionismo ai tempi del Coronavirus”. L’ideatore, l’avvocato Simone Morabito, presidente di BusinessJus e co-fondatore di ArtLawyers.legal dello Studio legale Tributario Morabito, interverrà sul tema “I profili giuridici della Street Art e i suoi utilizzi ai tempi del Covid 19”. L’avvocato Francesco Fabris parlerà sul tema “Il gesto del collezionista: riflessi antropologici, artistici e giuridici”. Il professor Paolo Turati, economista, esperto di arte e di mercati finanziari, interverrà sul tema “A.C/D.C: il cambiamento epocale del mercato globale dell’arte dall’Ante Coronavirus al Post Coronavirus”. Sul tema dell’approvazione della soglia di valore nelle esportazioni e sulla speranza di rilancio  del mercato ai tempi del Covid 19 parlerà  l’avvocato Virginia Elisa Montani Tesi, dello Studio Legale Montani Law e Studio Legale Tributario Morabito; l’avvocato Angela Saltarelli dello studio legale Chiomenti interverrà  trattando la tematica del collezionismo e mercato dell’arte ai tempi della pandemia, con alcune considerazioni legali, mentre  l’intervento conclusivo sarà affidato al dottor Antonio Martino, che parlerà del cambiamento subito dal collezionismo,  a partire dal momento della comparsa del Coronavirus e di quali strategie potrebbero migliorare il sistema dell’arte contemporanea.

Mara Martellotta

Nespolo: “Una fiera universale per il rilancio di Torino”

Sul numero in edicola di Torino Magazine / Il celebre artista torinese Ugo Nespolo, intervistato da Guido Barosio sul numero di Torino Magazine Autunno 2020 da oggi in edicola, ha le idee chiare: “Serve uno scatto, un momento forte per interrogarsi sul futuro della nostra città, un progetto di cultura unitario e identitario. Io penso a una grande fiera universale sulla Torino del futuro, a un momento condiviso di orgoglio torinese'”. 

Aggiunge  Nespolo: “Bisogna fare il punto, partendo dalla nostra storia per guardare avanti. Occorre riproporre e ripresentare le nostre eccellenze artistiche di ogni epoca, raccontandole, valorizzandole e, soprattutto, mettendole in connessione col futuro, creando un ponte attraverso i secoli e le generazioni. Dalla consapevolezza delle nostre radici, della nostra storia, si può ripartire guardando avanti, immaginando quello che ci aspetta e cosa vogliamo”.

Secondo Nespolo, “alle istituzioni manca la capacità di circondarsi di intellettuali. Di creare un gruppo, una squadra, selezionata sulla base delle competenze. E poi questo gruppo deve essere libero di progettare, di valutare, arrivando a una sintesi, alle idee da sviluppare, al progetto” Nell’intervista Nespolo invita anche “a smetterla con la logorante rivalità” tra Torino e Milano: “Le due città  sono completamente differenti”.

Con l’app iThanks no allo spreco del cibo

Il 1 Ottobre 2020 a Milano, presso il Talent Garden Calabiana, iThanks è stata premiata come la startup italiana più innovativa, vincendo il premio di Atena Startup Battle, contest ideato e promosso da TMP Group e patrocinato dalla Commissione Europea

Tra gli altri esperti del settore che hanno partecipato sia come giudici che come sponsor, troviamo: Davide Maestri, Direttore Generale di TMP Group, Licia Garotti, partner dello Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, Matteo Masserdotti, CEO di Two Hundred e Marco Di Pilla, Corporate Business Partner di Talent Garden; ed esperti nel campo dell’innovazione, tra cui: Amazon Web Services, Digital Magics, Google For Startups, The FabLab.

iThanks è l’app concepita a Torino che si pone l’obiettivo di automatizzare e quindi risolvere il problema dello spreco del cibo nei supermercati, aiutando nel difficile e minuzioso compito del controllo delle scadenze.
I vantaggi che porta sono molti, tra i quali, ridurre i tempi di controllo e migliorare le prestazioni generali del punto vendita, ridurre lo spreco del cibo e quindi la CO2 eventualmente prodotta dal cibo buttato. Inoltre è l’unica app che può restituire analytics precisi e specifici relativi agli scaduti.

I due creatori di iThanks sono Marco Cartolano, CEO e co-founder con decennale esperienza nel settore GDO e direttore di filiale, e Andrea Gasco, CTO e co-founder con altrettanta esperienza nel settore GDS elettronica e in quello informatico.

I due giovani fondatori hanno come obiettivo innovare e automatizzare il settore della GDO e contrastare lo spreco del cibo, aiutando i negozi e il pianeta con una soluzione innovativa che unisca tecnologia ed ecologia: quindi una soluzione eco tech.

Fondazione Somaschi Onlus rafforza il servizio di SocialHousing

Una Casa per Tutti, per famiglie in difficoltà grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo

            Un progetto di accompagnamento all’autonomia per persone e famiglie in difficoltà basato su azioni concrete, mirate a fortificare le competenze necessarie per un’indipendenza “vera”: ricerca di una casa, di un lavoro e gestione finanziaria.

            È questo l’obiettivo di “Una Casa per Tutti”, sperimentazione che Fondazione Somaschi Onlus sta avviando in questi giorni con gli ospiti del “SocialHousing Le Case in Prestito” di San Mauro Torinese dedicato all’accoglienza di individui e nuclei familiari in situazioni di forte disagio socio-economico. Si tratta in tutto di 9 appartamenti: 8 sul territorio di San Mauro Torinese (di cui 6 presso la comunità religiosa dei Padri Somaschi Villa Speranza), più uno a Castiglione.

            “Una Casa per Tutti” è un progetto innovativo reso possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Abitare il cambiamento”. Il contributo erogato, pari a 19.500 euro, andrà a coprire una parte del costo di attività che favoriranno l’emersione degli ospiti dalla condizione di fragilità. Queste risorse sosterranno inoltre la spesa di efficientamento energetico dell’ala di Villa Speranza dedicata all’housing sociale, permettendo un risparmio immediato del 30-40% sui costi di gestione che verrà così reinvestito per sostenere il progetto.

            Finora il SocialHousing di Fondazione Somaschi ha accolto oltre 35 nuclei familiari, con una permanenza media di circa 18 mesi. L’obiettivo di ogni percorso di accoglienza, guidato dall’equipe multidisciplinare della Onlus, è che ogni nucleo possa ritrovare l’energia necessaria a raggiungere la piena autonomia lavorativa e abitativa, ma per la maggior parte di loro è un risultato molto difficile da ottenere.

            Terminato il percorso, infatti, solo poche famiglie riescono ad accedere al mercato libero della casa perché faticano a raggiungere una solida capacità reddituale da lavoro o mancano di garanzie sufficienti a procurarsi un contratto d’affitto.

            Da questa evidenza nasce il progetto “Una Casa per Tutti”, come spiega Roberta Baglioni, responsabile del servizio SocialHousing di Fondazione Somaschi a San Mauro Torinese: “Abbiamo capito che era necessario da un lato potenziare l’attività per la stabilità lavorativa degli ospiti, dall’altro soffermarsi sui problemi riscontrati per il reperimento di abitazioni sul mercato libero. Il rallentamento determinato dalla pandemia ci ha permesso di mettere a fuoco le azioni necessarie per condurre la sperimentazione e ora siamo pronti a partire insieme ai nostri partner di progetto: Città di Torino e di San Mauro Torinese, C.I.S.A., Associazione CONSAF, Consorzio Sociale Abele Lavoro, Centro per l’Impiego di Settimo Torinese.

            La lista dei primi 9 candidati che usufruiranno di azioni di orientamento al lavoro e tirocinio presso aziende intenzionate ad assumere è già pronta. La collaborazione con le agenzie per il lavoro permetterà di partire entro l’anno con i più giovani per proseguire a inizio 2021 con coloro che rientrano tra i beneficiari del “buono servizio al lavoro disabili”, per persone in categoria protetta L.68/99, e del “buono servizio al lavoro disoccupati”, per disoccupati over 30.

La formazione professionale riguarderà diversi ambiti, scelti in base ai profili dei candidati.

            “Per aiutare le famiglie ad accedere al mercato libero della casa – aggiunge Baglioni – avvieremo una vera e propria attività di matching con i proprietari di immobili accatastati a San Mauro Torinese e comuni limitrofi o sul territorio di Torino nord-ovest. Per questo ci avvarremo del supporto di professionisti qualificati in questo ambito, con competenze specifiche in materia tributaria e fiscale a favore dei locatori. Inoltre avvieremo uno sportello di ascolto e consulenza specifico per l’educazione finanziaria a disposizione degli ospiti che devono far fronte in modo autonomo e sostenibile alle spese di ingresso, trasloco e cauzioni”.

Ristoranti e bar scendono in piazza: “#siamoaterra”

Oggi è il giorno della pacifica protesta dei commercianti del settore bar e ristorazione

Si sono trovati in piazza Carignano vestiti di nero, in mano i cartelli di pizzerie, caffè, gelaterie, ristoranti, aziende. Un flash mob che riproduce l’allestimento dei tavolini di un ristorante obbligato alla serrata. “La tavola è apparecchiata a terra perché le nostre attività sono a terra”, dice la presidente Ascom Maria Luisa Coppa.

 

(Fotoservizio Mara Martellotta)

Da Fondazione Crt oltre 50 milioni nonostante la pandemia

Approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale. Presidente Quaglia e Segretario Generale Lapucci: “Il blocco dei dividendi crea asimmetria in Europa e mette a rischio la ripresa del Paese”
Torino, 27 ottobre 2020 – Il Consiglio di Indirizzo della Fondazione CRT ha approvato all’unanimità il Documento Programmatico Previsionale (DPP) 2021 che, con una stima prudenziale di oltre 50 milioni di euro, mantiene sostanzialmente stabili le risorse disponibili per l’attività del prossimo anno a sostegno del Terzo Settore e delle realtà non profit nei campi dell’arte, della cultura, della ricerca, del welfare, dell’ambiente e dell’innovazione in Piemonte e Valle d’Aosta.
In particolare, circa 18 milioni di euro saranno messi in campo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico, le mostre e le iniziative culturali; oltre 16 milioni per le attività scientifiche e tecnologiche, la formazione del capitale umano fin dai primi anni di scuola e il rafforzamento delle competenze dei giovani talenti; oltre 16 milioni per la promozione dell’imprenditoria sociale, l’inserimento e lo sviluppo inclusivo delle persone in difficoltà, la salvaguardia dell’ecosistema e degli habitat naturali, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile.
Degli oltre 50 milioni di euro complessivi, Fondazione CRT mobiliterà circa 3,5 milioni per progettualità innovative orientate allo sviluppo del territorio, da realizzare anche in sinergia con due dei propri “bracci operativi”: la Fondazione Sviluppo e Crescita CRT per iniziative a impatto sociale e ambientale e, soprattutto, le OGR Torino. Queste ultime si focalizzeranno sempre più su sperimentazioni capaci di “mixare” arte, cultura, scienza e tecnologia, in linea con una delle priorità dell’Unione europea per un futuro più sostenibile; sull’utilizzo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale per il Terzo Settore e, più in generale, per il bene comune; su programmi di collaborazione tra profit e non profit per diffondere le competenze digitali e realizzare alcuni degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“Questo bilancio è una scommessa della Fondazione per il futuro, un impegno per un obiettivo difficile ma irrinunciabile: contribuire alla ricostruzione della comunità dopo la pandemia, facendo rinascere la fiducia, la speranza, la voglia di credere che, insieme, la ripresa è possibile – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. La scelta condivisa dai Consigli di Amministrazione e di Indirizzo di continuare a garantire un flusso di risorse pressoché invariato per il territorio, dà ossigeno alle realtà del terzo settore e del non profit, oggi quanto mai essenziali per la tenuta del tessuto sociale, culturale e produttivo. Sosteniamo le ‘punte’ di eccellenza dei talenti ma, soprattutto, le ‘fasce’ della fragilità, rese più ampie da una crisi che ha accentuato le disuguaglianze, continuando ad affiancare gli enti anche sul fronte della crescita delle competenze, della raccolta fondi e dell’efficienza operativa, per superare l’emergenza e tornare il prima possibile all’auspicata normalità”.
“L’attenta gestione nel tempo del patrimonio della Fondazione ci permette oggi di trovare il punto di equilibrio tra due elementi da conciliare: far fronte alle necessità eccezionali del territorio tenendo però conto di uno scenario di recessione globale tra i più complessi e incerti di sempre – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Con una solida posizione finanziaria netta e, quindi, buone riserve di liquidità su cui poter contare in questa fase di riduzione generalizzata dei rendimenti e dei dividendi dopo le raccomandazioni dei regolatori europei e nazionali nel settore bancario e assicurativo, possiamo tenere stabile il livello delle erogazioni anche nel 2021, senza dover sostanzialmente attingere al fondo di stabilizzazione”.
Sul fronte cruciale della sospensione dei dividendi alle Fondazioni, il Presidente Quaglia e il Segretario Generale Lapucci, intervenuti più volte nei mesi scorsi anche in sedi pubbliche e istituzionali come l’associazione delle FOB piemontesi, hanno nuovamente ribadito: “Pur comprendendo la prudenza della BCE, di Bankitalia e IVASS, e con le cautele da verificare caso per caso per la tenuta del sistema bancario e assicurativo, emerge il rischio di una doppia penalizzazione per i territori e per l’intero Paese a livello europeo”.
“Da un lato – spiegano Giovanni Quaglia e Massimo Lapucci – l’impossibilità per le Fondazioni di redistribuire le entrate derivanti dai dividendi verso soggetti del non profit che, altrimenti, non sarebbero destinatari diretti di quei flussi di liquidità, significa far mancare risorse significative per i territori proprio nel momento di maggiore bisogno. Dall’altro lato – proseguono – il fatto che le raccomandazioni delle autorità regolatorie non vengano applicate allo stesso modo in Europa, rischia di generare un’asimmetria tra Paesi, portando gli investitori a preferire quegli Stati le cui istituzioni bancarie o assicurative si sono dichiarate fin da subito favorevoli alla distribuzione ai propri azionisti. Il tema si riproporrà in modo ancora più evidente nel 2021, quando gli eventuali dividendi sarebbero il risultato di un 2020 di recessione e difficoltà. Ecco perché il blocco di quelle entrate oggi mette a rischio la stessa ripresa del Paese domani”.
Per quanto riguarda la propria attività istituzionale, la Fondazione CRT ha delineato alcuni ambiti di intervento per lo sviluppo di nuove progettualità da attivare nel 2021 e negli anni successivi, catalizzando energie, risorse e competenze per il superamento dell’emergenza pandemica e per il fondamentale obiettivo della ripresa.
Nello specifico, nell’area Arte e Cultura potranno essere avviati laboratori di sperimentazione all’avanguardia per la promozione di luoghi e talenti, coniugando il patrimonio artistico con lo spettacolo dal vivo e il comparto cinematografico, in un’ottica di rilancio delle professionalità del settore e di promozione diffusa in chiave turistica. Inoltre, sarà aperto un dialogo con gli istituti scolastici (dalle scuole dell’infanzia fino alle secondarie di II grado), con insegnanti, studenti, artisti e professionisti in discipline come il video, la fotografia, la musica e le nuove tecnologie, per attivare percorsi di didattica integrata in presenza e on-line e attrezzare e/o potenziare spazi di laboratorio sui linguaggi dell’arte contemporanea.
Nell’area Ricerca e Istruzione saranno attivate azioni di capacity building per trasferire al mondo delle scuole competenze nel campo del fundraising che ne facilitino la sostenibilità e la resilienza. Sul fronte delle iniziative di formazione ad alto impatto sociale si prevede la creazione di una learning community europea con al centro Torino: una vera e propria rete per favorire l’elaborazione, lo sviluppo e l’implementazione di politiche orientate all’impatto sociale coinvolgendo policy-makers e funzionari pubblici di amministrazioni europee. Inoltre, si punterà a rafforzare Torino e il territorio come città del cibo con grande attrattività turistica, per affermarla ancora di più come destinazione leader dell’enogastronomia, coinvolgendo anche diverse tipologie di competenze e professionalità.
Nell’area Welfare e Territorio è in corso di definizione una Agenda della Disabilità che, a partire dal coinvolgimento delle organizzazioni non profit e delle comunità locali, delinei un elenco chiaro di obiettivi per migliorare le opportunità del territorio a beneficio delle persone con disabilità, delle famiglie e delle comunità. Sarà consolidato il network istituito nella fase emergenziale per gli aiuti alimentari, per valorizzare le competenze degli enti coinvolti, efficientare ulteriormente gli interventi ed evitare la dispersione della rete di relazioni funzionale al raggiungimento capillare dei destinatari degli aiuti.
(nella foto di Giorgio Perottino – Getty Images, Quaglia e Lapucci)

La 500 elettrica salverà l’automotive targato Torino?

La produzione della 500 elettrica ha preso il via in queste ore  a Mirafiori, su due turni per un totale di 300 vetture al giorno. Sono previste 270 nuove assunzioni

Molte speranze di Fca puntano sulla nuova 500 elettrica, prodotta nel più grande e storico impianto funzionante al mondo del gruppo, che conta  20.000 lavoratori, tra operai e attività collegate. L’investimento complessivo è di 700 milioni di euro, tra costi di progettazione, sviluppo, ingegneria e costruzione della linea. Un’iniezione di fiducia per la salvezza dell’automotive targato Torino.