ECONOMIA- Pagina 373

Profondo rosso per il vino piemontese Fatturato in calo di 300 milioni

L’emergenza covid ha causato una contrazione del fatturato di  300 milioni di euro solo nel primo quadrimestre del 2020.

Le  piccole cantine sono quelle che soffrono di più. Ecco che scende in camopo Piemonte Land of Perfection, maxiconsorzio che rappresenta tutti i principali consorzi di tutela del la regione. E’ pronta una serie di richieste alle istituzioni regionali e nazionali, come la distillazione d’emergenza delle eccedenze vinicole,  pari a 250-280 mila ettolitri per un valore di 43 milioni di euro. Poi lo stoccaggio, con una quantità stimata in 600 mila ettolitri,  la riduzione delle rese in vigneto e in cantina: gli ettari  sono circa 34 mila, per un volume attorno ai 731 mila quintali di uva e un valore di 58 milioni.

Sui treni regionali il 10 per cento degli utenti rispetto all’epoca pre-covid

Sulla rete ferroviaria regionale di Trenitalia nel primo giorno della Fase 2 dell’emergenza coronavirus, in Piemonte hanno viaggiato  circa 15 mila persone

Si tratta del 10% della quota quotidiana di viaggiatori del periodo precedente l’emergenza sanitaria, con riempimento medio dei mezzi dell’11% dei posti disponibili in 345 convogli regionali in circolazione da lunedì  in Piemonte per l’avvio della fase di ripresa.

Sono state attivate 150 corse giornaliere in più,  in accordo con la Regione e sono state inoltre potenziate le attività di sanificazione e igienizzazione su tutti i treni. In tutta Italia  sono operativi circa 3.800 treni regionali Trenitalia oltre a  12 Frecce e 6 InterCity .

La protesta di estetiste e parrucchieri: “Fateci lavorare!”

Questa mattina indossando  mascherina, guanti e camice, e rispettando le distanze di sicurezza collegati fra loro da un nastro rosso, estetiste e parrucchieri hanno inscenato un flash mob, davanti al palazzo della Regione di piazza Castello

L’evento è stato coordinato da Federvie Piemonte per sensibilizzare e chiedere garanzie per il loro settore colpito dalla crisi dovuta al Coronavirus. Alcune decine di  professionisti hanno esposto cartelli per dire  che ”l’Italia muore per la burocrazia” e  ‘non ripartire significa morire”. La categoria sollecita  la Regione ad attivarsi con il Governo affinché la riapertura dei centri venga  anticipata al 19 maggio.

(foto: il Torinese)

La rivoluzione corre sulla rete

Lo shopping online è approdato da diverso tempo sul web ma con la pandemia si comincia a parlare di una vera e propria rivoluzione dell’eCommerce.

L’avvento del Covid-19, infatti, ha avuto un impatto rivoluzionario sullo scenario retail. Milioni di italiani hanno comprato in rete per la prima volta. Sono stati obbligati a superare ogni scetticismo e confermare che comprare online è comodo.

Parliamo di rivoluzione perché l’eCommerce nel 2019 valeva un 7 per cento delle vendite totali. Prima del coronavirus la domanda dell’eCommerce era trainata dal settore turismo, dopo il lockdown, crescono altri settori tipo il food e beverage, abbigliamento, informatica ed elettronica…

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Il virus colpisce Uber e la sharing economy

La sharing economy non sarà più la stessa: è difatti certo che il coronavirus ha distrutto uno dei settori più in crescita al mondo. Questo accadrà perché il nuovo paradigma del distanziamento sociale renderà di per sè meno attraente l’economia della condivisione di spazi con altre persone. È grande la paura di una carenza di igiene e una conseguente possibilità di contagio.

Per un virus che si diffonde anche attraverso le superfici, i veicoli condivisi o le auto a noleggio, potrebbero diventare meno desiderabili, perché visti dai consumatori come possibili veicoli del virus. Nella car sharing oltre la questione abitacolo, entrare nella autovettura appena usata da qualcun altro, pone problemi legati al timore di contrarre il coronavirus.

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Il Corriere anticipa il governo: patrimoniale o furto nei conti correnti

Inevitabile, d’altronde, a fronte della politica del lìder minimo che vuole distruggere l’intero sistema produttivo italiano offrendo, in cambio, un po’ di elemosina a chi è costretto a restare sul divano ed a chi preferisce farlo anche se non è costretto…

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“Riparti Piemonte”, in arrivo 800 milioni Semplificazioni alla burocrazia

La Giunta regionale ha approvato ieri il disegno di legge Riparti Piemonte, lo ha annunciato il governatore Alberto Cirio in video conferenza. Il provvedimento definisce le misure “per mettere benzina in questa nostra Regione che ha bisogno di ripartire”, ha detto il presidente

Costituito da 60 articoli  stanzia oltre 800 milioni di euro per la ripartenza del Piemonte e una serie di disposizioni che semplificano le procedure della pubblica amministrazione.  437 milioni di euro sono fondi della Regione, 354 sono fondi europei, 18 milioni rappresentano il fondo sanitario che spetta alla Regione Piemonte.

Prima dell’approvazione si è tenuto un dibattito in videoconferenza della Prima Commissione (Bilancio), presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

L’assessore ai rapporti con il Consiglio Maurizio Marrone ha aperto i lavori, chiedendo “venia perché il testo non è ancora stato adottato in Giunta. Si pensava di concludere per l’ora di pranzo, per incardinarlo subito. Ma le interlocuzioni di alcuni assessori con le parti sociali non ci hanno permesso di votare il provvedimento, che comunque verrà approvato nella giornata di oggi.  La Commissione è comunque utile per l’eventuale gruppo di lavoro e per calendarizzare le prossime sedute”.

Il presidente della Prima Riva Vercellotti ha auspicato “il contributo di tutto il Consiglio affinché questo provvedimento possa essere condiviso e approvato celermente, per poter aiutare i tanti piemontesi che attendono queste risorse. Spero si trovi una convergenza, affinché tutti siamo parte attiva di questo percorso”.

Domenico Ravetti (Pd) ha sottolineato: “Abbiamo dato disponibilità al presidente Cirio per affrontare questo percorso con responsabilità. Il Piemonte ha bisogno che siano messe in circolo risorse. Noi siamo disponibili a far approdare il provvedimento in Aula rapidamente: ci saranno punti che condivideremo, altri meno. Però vogliamo il documento. Si parte quando si incardina il Disegno di legge. Che oggi dopo le conferenze stampa non si abbia ancora il documento, è grave. Chiediamo che il nostro provvedimento a prima firma Gallo, sia attratto da questo Ddl. Siamo basiti perché non abbiamo nemmeno ricevuto una telefonata per avvertirci che il testo non c’era. E stasera c’è un’altra conferenza stampa: non ci sono le condizioni per farci lavorare”.

Anche Sean Sacco (M5s) si è detto “perplesso. Siamo venuti a conoscenza del provvedimento con una conferenza stampa. Prima di discuterne non solo nel Consiglio, ma nemmeno in conferenza dei Capigruppo, come se fosse stato già approvato. Peraltro in quel provvedimento mancano tante categorie, senza capire la ratio per le scelte operate. Ora mi sarei aspettato di vedere il testo prima della conferenza stampa annunciata già oggi pomeriggio”.

Per Marco Grimaldi (Luv) “gli errori si possono commettere, sarebbe meglio non reiterarli. È stato fatto anche con le mascherine e oggi siamo allo stesso punto. Ci sono già le campagne social che spiegano a chi arriveranno i fondi, ma non c’è il provvedimento in Commissione. Chiedo di sospendere la Commissione, a questo punto inutile proseguire”.

Silvio Magliano (Moderati) ha domandato: “Perché chiedere il gruppo di lavoro, a questo punto? Avreste potuto fare da soli. Avete già le veline pronte, i comunicati pronti e poi qui non arrivate con il documento. Francamente non lo capisco: da un lato si chiede di collaborare e poi si fa una cosa di questo tipo”.

In senso critico sono intervenuti anche Maurizio Marello, Raffaele Gallo, Diego Sarno (Pd), Giorgio Bertola, Francesca Frediani (M5s).

E’ intervenuto anche Paolo Bongioanni (Fdi), facendo appello al senso di responsabilità di ciascuno al fine di far arrivare al più presto i fondi ai piemontesi. “Faccio notare dai banchi della maggioranza l’importanza della comunicazione di Giunta, che sottolinei come questo Disegno di legge dovrà passare in Aula, con il contributo dei consiglieri, il nostro e quello dell’opposizione”.

L’assessore Marrone ha replicato, ricordando “di essere stato io il primo a chiedere scusa per il ritardo. Però queste polemiche sono eccessive: la Giunta fa la sua parte e lo comunica ai media, come è sempre avvenuto. Poi naturalmente il provvedimento va in Commissione e va in Aula. Questa non credo possa essere una scusa per minare un percorso importante per il Piemonte. Non mi stupisco per i toni polemici, comprendo le esigenze dell’opposizione e conosco la dialettica democratica, tuttavia non vedo motivi di scontro reale. L’interesse generale è riuscire a distribuire quanto prima i fondi a disposizione per i piemontesi: un giorno di ritardo è un conto, una settimana in più visto il contesto sarebbe grave”.

Il provvedimento avrà circa 70 articoli. La discussione proseguirà nelle prossime sedute.

(foto archivio)

Con Porta Palazzo riparte anche il recupero delle eccedenze di ortofrutta

Le porte del Caat si sono aperte al progetto che nel frattempo si è allargato anche ai mercati di via Porpora, corso Cincinnato e piazza Foroni

Con la riapertura  in sicurezza e a rotazione dei banchi alimentari del mercato di Porta Palazzo riapre anche il progetto Repopp promosso e sostenuto dalla Città di Torino con la collaborazione di Amiat Gruppo Iren e messo in opera dall’Associazione Eco dalle Città.  Con questo progetto si è già realizzata una svolta in senso ecologico nella vita del mercato. Nell’arco del progetto a partire dal 2016 la raccolta differenziata è passata dal 50% fino all’80% delle ultime due settimane prima della chiusura avvenuta per precauzione anti Covid.  Il recupero e la redistribuzione in loco delle eccedenze di ortofrutta ha salvato dai rifiuti e nutrito decine e decine di cittadini che si mettevano in fila a fine mercato al banco di Eco dalle Città.

Il mercato riapre anche grazie all’iniziativa presa nell’ambito di Eco dalle Città /Repopp di proporre e organizzare un servizio di controllo (filtro entrate e uscite) che sarà formato da giovani disoccupati che riceveranno un rimborso dagli ambulanti tramite Eco dalle Città e la Fondazione di Comunità Porta Palazzo.

Dal 21 marzo, giorno della sospensione del mercato, le Sentinelle dei Rifiuti e gli Ecomori di Eco dalle Città hanno spostato luoghi e anche modalità di attività, per continuare a recuperare eccedenze o donazioni di ortofrutta mettendole al servizio dei bisogni sociali aggravati dalla crisi Covid.

In particolare il progetto Repopp si è allargato a un intervento quotidiano nei mercati di via Porpora, corso Cincinnato e piazza Foroni. Ma soprattutto si sono aperte le porte del Caat, dove, affiancando la storica opera di Banco Alimentare, Eco dalle Città/Repopp ha realizzato un grande recupero di cibo dai grossisti. Con altri prelievi dalla adiacente grande azienda Battaglio, i furgoni della associazione Vivi Balon, operati da Eco dalle Città hanno contribuito a rifornire i nodi della rete comunale Torino solidale per il cibo, e altri centri civici, comitati spontanei, parrocchie, mantenendo una media di 2 tonnellate al giorno di ortofrutta distribuita. Ora si cercheranno altre sinergie per mantenere in larga misura queste nuove attività mentre Repopp riprende la sua opera quotidiana a Porta Palazzo.

Ambulanti in piazza: “Vogliamo lavorare, non siamo di serie B”

E’ senza dubbio la prima manifestazione di piazza, e non solo a Torino, dopo la parziale ripartenza del 4 maggio a Torino

Tra i duecento manifestanti in piazza Castello questa mattina c’erano soprattutto ambulanti extralimentari, quelli che ancora non possono vendere al mercato.

Si sono radunati con striscioni e bandiere sotto la sede della Regione: “Vogliamo lavorare il governatore e Conte ci devono ascoltare. Noi non siamo una categoria di serie B”.

(foto: il Torinese)

Torino e il Piemonte ripartono con 900 mila lavoratori

Torino e il Piemonte ripartono da oggi. Riaprono librerie, cartolerie, negozi di abbigliamento per bambini,  studi professionali, e anche gli hotel sebbene non sia ancora consentito viaggiare tra una regione e l’altra.

Si calcola che circa 900 mila lavoratori, sparsi in 250 mila aziende e attività di vario genere, oggi riprendano la propria attività: più o meno il 70 per cento del totale. Naturalmente bisognerà rispettare le distanze di sicurezza e le norme di protezione dai contagi.

L’ordinanza firmata dal governatore  Cirio prevede  l’obbligo di indossare la mascherina  in tutti i luoghi chiusi con accesso al pubblico. Nei negozi la indosseranno i clienti e i venditori dovranno avere anche i guanti.  Sui mezzi pubblici i posti saranno limitati e segnalati da appositi adesivi e in metropolitana sono indicati percorsi differenziati in entrata e in uscita nelle stazioni. Vietati gli assembramenti e consentita l’attività singola sportiva e motoria. Per andare a far visita ai cosiddetti congiunti bisognerà indossare la mascherina.

A Torino il traffico stradale è visibilmente aumentato.