ECONOMIA- Pagina 331

Organizzatori Eventi:  ora c’è una voce per tutelare il settore

Riceviamo e pubblichiamo / L’Unione Nazionale Organizzatori Eventi prende atto del nuovo decreto, emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 3 novembre, comprendendo lo stato di emergenza derivante dalla crescente ondata di contagi da COVID-19.

Allo stesso tempo intende sottolineare quanto queste misure colpiscano ulteriormente il ramo degli eventi, andando a incidere negativamente sul settore e sul vastissimo indotto che esso coinvolge.

Non si sono potute portare a compimento le manifestazioni programmate, inoltre è mancata anche la necessaria pianificazione a lungo termine, scoraggiata dalla costante incertezza causata certamente dalla pandemia, ma che in nessun modo è stata arginata dalle politiche intraprese.
Una situazione, questa, che si manifesta a seguito di un anno durante il quale l’intero comparto è stato fortemente penalizzato dalle incertezze sia sociali, sia normative e burocratiche, che hanno portato il fatturato ad un calo che in media supera il 90%.
Ciò nonostante si sono realizzati importanti investimenti per garantire la sicurezza, la sanificazione degli spazi e la gestione dei flussi di visitatori, dimostrando che si può operare e lo si può fare nel rispetto delle norme e del buon senso. Investimenti necessari per poter lavorare e dare lavoro, ma che ora rischiano di trasformarsi in uno spreco di preziose risorse che va a gravare ancora di più su un settore che per primo ha dovuto subire i danni causati dalla pandemia.

Attualmente l’U.N.O.E. – Unione Nazionale Organizzatori Eventi comprende le 48 aziende che si occupano di organizzazioni di eventi più rappresentative d’Italia, che realizzano diverse tipologie di manifestazioni, dagli eventi enogastronomici alle sagre tipiche, dalle mostre mercato a eventi storici e tematici e convention: tutte sono state colpite dal fermo totale delle loro attività già dallo scorso febbraio e non sono mai concretamente ripartite.
L’U.N.O.E. e il suo Direttivo sono solidali con gli operatori del settore, in particolare quelli con sede nelle regioni rosse, e conferma la determinazione di essere la voce di una categoria portatrice di valore economico e sociale sia a livello nazionale sia locale; l’attività istituzionale proseguirà garantendo agli associati e agli operatori del comparto una reale rappresentatività, in modo che le future normative nazionali e locali tengano conto anche delle istanze degli organizzatori di eventi, troppo spesso inascoltate poiché inespresse a livello unitario.

Superare la crisi contingente per puntare a iniziative strutturali: così U.N.O.E. traccia la rotta per il prossimo futuro.

U.N.O.E.
Sede Legale: Palazzo Grazioli – Via del Plebiscito 102, 00186 Roma
Numero Segreteria: 375 58 32 295
e-mail: segreteria@unoe.it

Presidente: Alessandro Pollak
Vice Presidente: Alessia Littarru, Carla Marivo
Consiglieri: Myriam Vallegra, Roberto Auteri, Nicoletta Cardillo, Lucio Bencardino

Ufficio Stampa: comunicazione@unoe.it

Una nuova città in Cina, sarà progettata dal Politecnico

La proposta presentata dal team formato da Politecnico e South China University of Technology classificata al terzo posto del concorso internazionale indetto per progettare la città

 

Il concorso internazionale di Urban Design “Future ShanShui City: Dwellings in Lishui Mountains”, è stato indetto dalla Municipalità di Lishui insieme al Shanghai One-Tenth Art Space per individuare il futuro masterplan di un’area di 152 chilometri quadrati della città – Torino ne misura 130 – distribuiti lungo il fiume Ou.

Il Politecnico di Torino, selezionato lo scorso luglio tra i 10 finalisti, ha vinto il terzo premio su 93 candidature internazionali, rientrando pertanto tra i tre gruppi che nei prossimi anni affiancheranno l’amministrazione nel definire le direzioni urbanistiche e architettoniche della nuova città.

La proposta presentata, elaborata insieme alla South China University of Technology e premiata da una giuria composta, tra gli altri, dal maestro dell’architettura cinese Cui Kai, dal professore di Yale Alan Plattus, dall’archistar Ma Yansong (MAD) e dal Premio Pritzker Ryue Nishizawa, diventerà anche un grande plastico che sarà esposto nel Museo della Città di Lishui.

L’Ateneo torinese ha partecipato con il DAD Dipartimento di Architettura e Design come capofila e con il DIST Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio: i 44 docenti, ricercatori, dottorandi e studenti che hanno lavorato al progetto fanno capo ai gruppi di ricerca della China Room (DAD e DIST) e dell’Istituto di Architettura Montana del DAD.

La proposta è stata illustrata attraverso 277 tavole grafiche ed è partita dal presupposto che la valle al centro dell’area rappresenta oggi uno dei pochi spazi agricoli ancora disponibili nella Provincia dello Zhejiang e che per questo vada salvaguardata e valorizzata.

Il progetto – dal titolo “Prosperous Lishui” – ha definito due spazi complementari: al centro, la grande valle, dove ad una produzione agricola intensiva si affiancano centri logistici e di ricerca, collegati da trasporti via acqua (per le persone) e aerei (per i prodotti agricoli); sulla pendice delle montagne circostanti è stata progettata una città lineare, dove i nuovi insediamenti residenziali e le infrastrutture si integrano lungo i fianchi delle montagne.

Questo sistema, incorniciato da una grande riserva naturale, è basato su mobilità lenta, corridoi ecologici e la conservazione delle strutture insediative esistenti. La ricerca di un rinnovato equilibrio tra città e campagna, non solo nelle “forme” del paesaggio ma anche sul piano economico e sociale, è stata la sfida principale del concorso: una visione che corrisponde alla nuova direzione che il Governo Cinese ha intrapreso sui temi dell’urbanizzazione.

Il Rettore Guido Saracco ha così commentato il prestigioso riconoscimento: “Questo premio consolida ancora di più la reputazione del nostro Ateneo in Cina, dove siamo di fatto un punto di riferimento istituzionalmente riconosciuto. Per poter ampliare ulteriormente le collaborazioni e il nostro impatto sul territorio cinese stiamo progettando insieme a Fondazione Links una Legal Entity a Pechino, che ci consentirà di sfruttare al meglio le tante occasioni di ricerca applicata e di mercato che offre questo Paese”

Protopapa: “Dl florovivaismo ottima notizia anche per il Piemonte”

Sostegno alla attivita’ produttive, valorizzazione e tutela delle nostre aziende e figuri professionali:

 

anche il settore del Florovivaismo puo’ contare sul provvedimento portato avanti da Marzio Liuni, parlamentare piemontese della Lega e imprenditore agricolo del settore florovivaistico; e’ il primo firmatario del Decreto Legge 1824 che prevede appositi marchi di qualità, distretti produttivi, un tavolo permanente all’interno del Ministero delle Politiche Agricole.

“Da tempo, il settore florovivaistico attendeva una legge che riconoscesse in pieno la figura del florovivaista e la filiera ed esso collegata – spiega Marzio Liuni che aggiunge: Dopo diciotto mesi di duro lavoro e confronto tra le parti politiche, la legge è stata votata alla Camera dei Deputati praticamente all’unanimità”. Inoltre, prosegue “…sono stati presentati diversi ordini del giorno finalizzati al finanziamento ad hoc per le pesanti perdite che il settore ha subito la scorsa primavera a causa dell’emergenza sanitaria Covid che ha penalizzato il settore florovivaistico”.

“Esprimo viva soddisfazione per l’importante risultato ottenuto a livello parlamentare dalla Lega ed in particolare dall’onorevole Marzio Liuni” dichiara l’assessore all’Agricoltura e al Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa affermando anche che “Questa buona notizia si va ad aggiungere all’azione di sostegno creata dalla Regione Piemonte nell’attuazione della misura 21 del Psr dove il comparto florovivaistico è stato inserito come settore che beneficerà di aiuti diretti a seguito del Covid 19″.

Protopapa spiega anche che “L’approvazione alla Camera del Dl ‘Florovivaismo’ è un’ottima notizia per l’intero comparto a livello nazionale, viene dato un giusto riconoscimento ai tanti professionisti del settore, che in Piemonte rappresentano oltre 900 aziende, collocando la nostra Regione tra le prime in Italia nel settore. Il comparto florovivaistico è rappresentato in tutte le province piemontesi e contribuisce in modo significativo all’economia agricola del Piemonte”.

CV

Fca e Peugeot, il marchio della grande fusione

I colossi Peugeot e Fiat Chrysler Automobiles hanno svelato  il logo di Stellantis

Si tratta del nuovo gruppo che sorgerà dalla fusione paritetica dei rispettivi business. La presentazione del logo rappresenta un altro passo verso il completamento della fusione, previsto entro la fine del primo trimestre 2021, con il soddisfacimento delle condizioni di closing, l’approvazione da parte degli azionisti delle due società nelle rispettive assemblee straordinarie e l’adempimento dei requisiti antitrust e normativi.

Quando le imprese delocalizzate tornano a casa

Il progetto reshoring’ è stato presentato negli spazi di Leonardo, azienda che ha radici storiche e un presente importante in Piemonte dove, con oltre 4.000 persone, contribuisce a generare occupazione qualificata e una filiera ad alta intensità di conoscenza e innovazione, che si riflette sui valori di competitività e produttività del lavoro.

Sono intervenuti Chiara Appendino Sindaca di Torino, Marco Pironti Assessore all’Innovazone, Marco Zoff Managing Director della Divisione Velivoli di Leonardo, Giuseppe Santangelo CEO Skypersonic Inc e Evgeny Klochikon CEO Parkofon/Sheeva  

L’emergenza COVID ha riportato in auge il termine ‘reshoring’ ovvero il fenomeno economico che consiste nel rientro a casa delle aziende che in precedenza avevano delocalizzato il loro business in Paesi stranieri UE ed Extra-Ue.

Molte le motivazioni che lo possono attivare, come ad esempio la limitazione degli spostamenti indotta dall’emergenza sanitaria; fattori contingenti come il costo del lavoro (un ingegnere in USA costa 3-5 volte quello italiano) e l’ottenimento di visti a lungo termine (sempre più difficili).

A tutto ciò si aggiunge il fattore attrazione dei territori, ovvero quella capacità degli ecosistemi locali, specie della ricerca e dell’innovazione, di offrire nuovi ambienti per sviluppare e testare le tecnologie emergenti.

Torino Reshoring è promosso dalla Città di Torino e dal suo team innovazione con l’intento di fare leva sulla identità di città laboratorio, sempre più riconosciuta a livello internazionale, e intercettare domanda di “reshoring” da parte di aziende con un dna italiano, sia per motivi logistici dei fondatori sia per motivi di mercato.

Il progetto – caratterizzato da una doppia anima, innovazione e business economica per il territorio – mira a creare un programma di avvicinamento verso Torino per aziende internazionali con focus R&D, a partire dai verticali di maggior interesse per il territorio nel contesto e in linea con i meccanismi di partecipazione di Torino City Lab.

Presentare un progetto come Torino Reshoring proprio in questo momento di grande cambiamento e sfida a livello globale è audace e ambizioso da parte nostra – dichiara Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Crediamo fortemente nella crescita che Torino è riuscita a dare al suo ecosistema dell’innovazione che oggi ha raggiunto 70 partners, nazionali e internazionali. È davvero un grande stimolo per noi provare a cogliere la domanda e l’interesse da parte di aziende estere molto innovative che fanno della ricerca e sviluppo nel campo delle tecnologie emergenti il loro focus. Ci auguriamo di poter generare ricadute interessanti a livello qualitativo da questi team mondiali che stanno sposando la nostra visione di città della ricerca e della sperimentazione avanzata”.

Tanti fattori abilitano il capoluogo piemontese a essere appetibile a livello internazionale:

Torino è appena stata nominata sede dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A) – uno dei tasselli principali della strategia definita dal Ministero per lo sviluppo economico (MISE) in ambito AI – il cui obiettivo è creare una struttura di ricerca e trasferimento tecnologico capace di attrarre talenti dal “mercato” internazionale e, contemporaneamente, diventare un punto di riferimento per lo sviluppo dell’AI in Italia, in connessione con i principali trend tecnologici (tra cui 5G, Industria 4.0, Cybersecurity);

Torino è la città che ha portato in Italia Techstars, un network mondiale che supporta la crescita e lo sviluppo delle startup attraverso programmi di accelerazione d’impresa;

Torino è stata scelta da ENAC per promuovere la ricerca e l’innovazione nel campo degli aeromobili a pilotaggio remoto e sviluppare nuovi modelli di servizio smart city, a basso impatto ambientale, modello che successivamente potrà essere replicato su altre realtà nazionali. Torino sarà dunque un osservatorio privilegiato per valutare gli adeguamenti normativi che rispondano allo sviluppo tecnologico del settore e fornirà un supporto allo sviluppo di servizi innovativi capaci di generare opportunità di lavoro nel settore degli aeromobili a pilotaggio remoto.

Leonardo ha accolto con favore questo primo atto del progetto “Torino Reshoring”, che ben rappresenta la volontà di creare a Torino un ecosistema favorevole alla crescita, all’innovazione, allo sviluppo di nuove idee e progetti concreti. In questa direzione Leonardo, come noto, ha creduto, voluto e sostenuto fortemente il progetto “Città dell’Aerospazio”, un’iniziativa aggregante, che mette insieme realtà diverse – aziende, PMI, Università, istituzioni locali e cittadini – creando una contaminazione di competenze in un settore in cui, in Piemonte, Leonardo da sempre rappresenta il filo conduttore.

TESTIMONIAL DI TORINO RESHORING

Skypersonic Inc – www.skypersonic.net

Skypersonic Inc – rappresentata dal CEO Giuseppe Santangelo – azienda italoamericana con sede a Detroit, sta programmando di potenziare la presenza in Italia con un centro R&D a Torino – negli spazi di Leonardo (inaugurazione stamattina) – da far crescere magari come base EMEA.

 

Sheeva – www.sheeva.ai   

L’azienda Sheeva rappresentata da Evgeny Klochikhin nata dalle attività di sperimentazione del progetto Parkofon, che è stato accelerato a Torino nell’ambito del Programma Techstars – Smart Mobility  (Classe 2019-2020) e che ha condotto attività di testing accedendo a Torino City Lab. Questa esperienza – anche se non riguarda il ritorno di un’azienda italiana –  è significativa nel rappresentare il potenziale di Torino City Lab e dell’ecosistema torinese dell’innovazione a supporto dello sviluppo di soluzioni innovative per l’ambiente urbano.

La partecipazione a Torino Reshoring è rivolta a imprese internazionali con sede all’estero, interessate ad attivare sul territorio Torinese attività di R&S e testing di media durata.

Gli ambiti di attività sono aperti all’innovazione tecnologica per l’ambiente urbano nei principali contesti della smart city e in coerenza con le attività di Torino City Lab (www.torinocitylab.it ).

Le priorità per il primo anno sono:

–      Focus territoriale: Nord America (USA) in collaborazione con la Camera di Commercio di Detroit e New York.

–      Contesti settoriali prioritari: Industria 4.0; Mobilità terrestre e aerea; Salute; Food e Agritech; Cultural Heritage/Turismo

Attraverso Torino ReshoringTorino City Lab intende offrire un servizio di orientamento e supporto, finalizzato ad attrarre e ospitare in città attività di R&S e testing, mettendo a disposizione ambienti di test in area urbana (oggi disponibili) e, grazie all’aiuto dei suoi partner e della Città di Torino, attività di facilitazione e sostegno.

Sulla base delle richieste pervenute, con Torino Reshoring saranno facilitate:

▪          la ricerca di uffici/spazi dedicati alle migliori condizioni;

▪          il supporto

–      nelle attività di “Talent Acqusition” anche grazie al rapporto con gli Atenei Torinesi;

–      nell’identificazione di servizi di “Business advisory” nei settori di interesse

–      ad azioni di confronto per lo sviluppo di casi d’uso di interesse in collaborazione con i Dipartimenti della Città di Torino di volta in volta competenti e con i partner di TCL;

–      a testing, compreso l’accesso ad asset della Città e dei partner, e all’utilizzo delle aree di stress test attive negli ambiti: droni; veicoli connessi e a guida autonoma; learning technologies.

–      nel contatto con gli enti territoriali deputati per aspetti di natura amministrativa;

–      di comunicazione tramite le reti nazionali e internazionali di TCL.

▪          l’attivazione di progetti/programmi di ricerca congiunta con gli Atenei e gli Enti di ricerca del territorio.

“Imu e rifiuti, sgravare gli immobili”

La richiesta arriva da Ape Confedilizia Torino

“L’Ape Confedilizia prende atto delle decisioni del Governo centrale e del Governo regionale in relazione alla pandemia di Covid 19 in atto – dichiara PierLuigi Amerio, presidente di Ape Confedilizia di Torino e provincia – ma contesta e sottolinea i ritardi e le carenze manifestate dagli Amministratori centrali e locali nell’assumere decisioni e nell’ottenere il rispetto delle stesse da parte della cittadinanza (troppi assembramenti, poco rispetto nell’utilizzo delle mascherine e del distanziamento).

Alla luce delle decisioni assunte – prosegue Amerio – è necessario dare un segnale importante ai proprietari di casa, che già per il lockdown di primavera si sono visti decurtare o addirittura annullare per alcuni mesi il pagamento dell’affitto. Analoga situazione saranno costretti a vivere con il lockdown d’autunno, subendo enormi danni per la sospensione dei procedimenti di sfratto per morosità.”

Alla luce di quanto sopra l’Ape Confedilizia di Torino, chiede immediati interventi di tutti i Comuni della Provincia di Torino affinchè i proprietari di immobili siano sgravati dal versamento dell’Imu e della tassa rifiuti.

Si chiede, in particolare, al Comune di Torino di accelerare il più possibile la procedura della morosità incolpevole, che costituisce un particolare ristoro per la proprietà immobiliare.

Con il nuovo apprendistato regionale opportunità per disoccupati over 30

La disciplina regionale sull’apprendistato si rinnova con un Testo unico che è stato siglato oggi, 6 novembre 2020, da Regione Piemonte, parti sociali, associazioni imprenditoriali, Ufficio scolastico regionale, Anpal servizi e Fondazioni Its.

Diverse le novità presenti nel testo che regolamenta in maniera puntuale contenuti formativi e aspetti contrattuali delle diverse tipologie in cui si articola l’apprendistato, ossia il contratto a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione dei giovani fino ai 30 anni, che prevede un periodo formativo da 6 mesi a 3 anni (5 per le figure artigiane).

L’apprendistato professionalizzante, per giovani tra i 18 e i 29 anni, volge ad una qualificazione professionale ai fini contrattuali mentre l’apprendistato duale, di 1° livello per giovani tra 15 e 24 anni e di Alta formazione e ricerca per giovani tra i 18 e i 29 anni, consente di conseguire tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando e alternando momenti di formazione in impresa e presso un’istituzione formativa.

Tra le novità introdotte dal Testo unico, oltre al chiarimento di alcuni aspetti di incertezza e all’introduzione di ulteriori misure di flessibilità dei percorsi, l’apprendistato professionalizzante sarà accessibile anche agli over 30 beneficiari di un trattamento di disoccupazione e gli apprendisti potranno attivare anche più contratti duali in continuità per titoli di studio superiori. Queste nuove regole saranno accompagnate da un servizio di help desk per gestire i nodi complessi e fornire risposte puntuali.

La Regione ha investito per l’apprendistato 10 milioni di euro di fondi Por Fse solo per il 2021, garantendo alle imprese piemontesi un’offerta formativa disponibile per tutte le tipologie. Il Testo unico è il risultato di un grande processo partecipativo che ha visto coinvolte tutte le istituzioni formative, fra cui IeFP (formazione professionale), scuole secondarie superiori, Fondazioni Its, Atenei, le associazioni datoriali, le parti sociali i consulenti del lavoro. La capillarità territoriale è un elemento di primaria importanza per raccordare, in prossimità dei bisogni delle imprese, delle famiglie, dei giovani e delle strutture formative, supporti adeguati e specifiche misure di accompagnamento. Un ruolo importante viene svolto dalle Camere di commercio e dai Servizi per l’impiego anche coordinati con le Agenzie del lavoro private.

«L’apertura dell’apprendistato ai disoccupati over 30ha detto l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Elena Chiorinoè una importante opportunità di ricollocazione. Con la nuova intesa abbiamo avviato un modello organizzativo e formativo che, superando la visione sequenziale “prima studi e poi lavori”, promuove la sinergia tra diversi contesti di apprendimento in una logica circolare di formazione continua, sostenendo l’innovazione delle imprese e gli sbocchi lavorativi qualificati per gli apprendisti».

Fondi per disoccupati e inoccupati nei cantieri pubblici

Al via il bando regionale destinato agli enti pubblici che potranno prendere in carico personale per finanziare interventi in ambito ambientale, culturale, artistico, turistico, e di pubblica utilità sociale.

L’assessore Chiorino: «Sostenere e offrire opportunità a chi, già in difficoltà, è stato ulteriormente penalizzato da crisi e pandemia»

Facilitare l’inserimento lavorativo e favorire l’inclusione sociale di chi, specie in un periodo in cui le difficoltà sono accresciute dalla crisi economica e dalla pandemia, il lavoro lo ha perso o fa fatica a trovarlo. È questo l’obiettivo del bando da due milioni e mezzo di euro, approvato dalla Giunta regionale del Piemonte, che consente agli enti pubblici che hanno i requisiti, di presentare la richiesta di finanziamento per l’apertura di cantieri di lavoro per disoccupati e inoccupati.

«Uno stanziamento – ha sottolineato l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino – che fa seguito a quello di sei milioni erogato nello scorso mese di agosto rivolto ai “disoccupati senior”, over 58. Con questa misura intendiamo offrire delle opportunità di lavoro a una fascia più ampia di disoccupati, in condizioni di particolare disagio sociale e maggiormente penalizzate dalla crisi innescata dalla pandemia. Politiche, quindi, non di mero assistenzialismo fine a se stesso ma supporto ai cittadini in difficoltà che chiedono, legittimamente, la dignità del lavoro».

Le attività di cantiere possono essere integrate con interventi di politica attiva nel rispetto degli standard omogenei di servizio nel territorio regionale, per favorire l’inserimento lavorativo dei soggetti utilizzati nei cantieri. Per questo bando vengono utilizzate risorse del bilancio regionale per 2.495.000 euro. Le attività ammissibili nei cantieri di lavoro sono in ambito ambientale, dei beni culturali e artistici, del turismo e servizi di utilità pubblica o sociale, nonché della costruzione di opere di pubblica utilità. Si va dalle attività forestali e vivaistiche alla manutenzione del patrimonio pubblico urbano, dalla salvaguardia di beni archivistici, all’attività di promozione turistica, dall’allestimento di mostre all’accudimento di persone anziane o disabili.

I destinatari della misura sono i disoccupati non percettori di trattamenti previdenziali, in condizione di particolare disagio sociale: lavoratori e lavoratrici con età superiore o uguale a 45 anni; con basso livello di istruzione e con condizioni sociali e familiari di particolare difficoltà e gravità anche in raccordo con i servizi socio assistenziali; provenienti dal cantiere precedente per il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

«Il nostro obiettivo – ha concluso l’assessore Chiorino – è creare opportunità per persone disoccupate in prospettiva del re-inserimento lavorativo e sociale, attraverso l’acquisizione e il consolidamento di competenze professionali e la conoscenza diretta del mondo del lavoro».

Gli enti pubblici interessati hanno tempo fino al 27 novembre 2020 per presentare la domanda.

Per ulteriori informazioni consultare la pagina:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/cantieri-lavoro-disoccupati-bando-2020

 

Il calore del termovalorizzatore raggiunge anche le reti di Rivoli, Collegno e Grugliasco

Con questo intervento si amplia ulteriormente la più grande rete di teleriscaldamento interconnessa a livello italiano

Iren, attraverso la propria controllata Iren Energia, ha esteso la fornitura di calore per il teleriscaldamento erogato dal termovalorizzatore di Torino Gerbido verso i Comuni limitrofi di Collegno, Grugliasco e Rivoli realizzando così la più grande rete metropolitana interconnessa esistente a livello italiano.
Infatti dopo i collegamenti con Torino e con Beinasco, il calore prodotto dal termovalorizzatore raggiunge ora i 5,2 milioni di metri cubi dei quartieri già teleriscaldati dei Comuni di Grugliasco, Rivoli e Collegno interconnessi così dalla rete metropolitana torinese che ha raggiunto i 71,2 milioni di metri cubi.
A tal fine, sono stati completati in questi giorni i lavori di realizzazione della dorsale di collegamento (in doppia tubazione della lunghezza di oltre 4 km) tra il termovalorizzatore e la centrale termica collocata presso la Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino a Grugliasco. Qui è stata inoltre realizzata la sottostazione di scambio termico della potenza di 40MW della centrale stessa da cui parte la rete sovracomunale.
Questa connessione consente di sfruttare ulteriormente l’assetto cogenerativo del termovalorizzatore di Torino, che produce contestualmente energia elettrica e termica per teleriscaldamento. La disponibilità di questo calore consente di ridurre l’utilizzo delle caldaie di integrazione e riserva installate presso la centrale termica di Grugliasco e del ciclo combinato cogenerativo installato presso la centrale di via Genova a Rivoli, riducendo quindi le emissioni complessive
“Questo ulteriore intervento dimostra il costante impegno di Iren per iniziative volte alla transizione energetica del territorio – ha dichiarato il Presidente di Iren Renato Boero – e rientra pienamente nella strategia di multicircle economy avviata con il Piano Industriale 2020-2025. Inoltre, il teleriscaldamento si conferma come una delle eccellenze del Gruppo e tra le migliori tecnologie per migliorare la qualità ambientale dei territori serviti”.

Il “Design Tech” ridisegna gli spazi del futuro

Ecco come adattarli alle nuove esigenze di un’epoca post Covid

Il settore del design sta al passo con i tempi, proponendo nuove soluzioni e nuove mappe concettuali in questa società post Covid e intrecciando un dialogo sempre più serrato con l’architettura e la tecnologia, delineando anche i contorni di un mondo nuovo in cui sia auspicabile abitare in futuro.

Tutto ciò diventerà realtà nel complesso denominato ‘Design Tech”, nell’area milanese ex Expo 2015.

“Sta per inaugurare a Milano, nell’ex area Expo – spiega il dottor Alessandro De Cillis, uno dei co founder del progetto – un grande Hub del Design denominato “Design Tech”, promosso dalla scaleup italiana Hi-Interiors, guidata dal ceo Ivan Tallarico,  e che ha trovato la sua naturale collocazione all’interno di ‘Mind’ ( acronimo che indica “Milano Innovation District”), ma che suggerisce immediatamente i concetti di mente e innovazione. Si tratta del primo Hub italiano di innovazione tecnologica dedicato al Design, ospitato nell’ex padiglione Intesa Sanpaolo di Expo 2015, progettato dall’architetto Michele De Lucchi”.

“Questo polo dell’innovazione precisa Alessandro De Cillis – si è ispirato ad un progetto piuttosto ambizioso e articolato che vede il coworking affiancarsi all’ideazione di uno spazio in grado di mettere in contatto tra loro professionisti del mondo dell’arredo,della tecnologia e del design, aziende e start up, in un ampio scenario di competenze“.

“In un periodo di Covid come quello che stiamo vivendo – aggiungeDe Cillis –  dal lockdown in poi, si sono presentate esigenze assolutamente nuove, come la necessità del distanziamento, che ha richiesto un brusco cambiamento dei modelli organizzativi di vita e di lavoro. Non è detto che questa esigenza non si possa figurare come ciclicamente necessaria e tale da imporre il rispetto delle norme di distanziamento e sicurezza, pur nella pratica di quelle stesse attività che venivano compiute, con altre modalità, in tempi precedenti. Il design, allora, diventa uno strumento assolutamente indispensabile al servizio della tecnologia per il raggiungimento di questo scopo, vale a dire per soddisfare la creazione di nuovi scenari per la progettazione, per nuovi modelli d’uso, per una gestione ridisegnata degli spazi e per l’ideazione di nuove modalità di coesistenza degli esseri umani in ambiti lavorativi condivisi ma, al tempo stesso, distanziati”.

“Abbiamo individuato proprio nel periodo del lockdown – precisa il co founder dell’Hub del Design De Cillis –  la priorità di ridisegnare gli spazi, attraverso un modello che potesse essere esportato anche in altre città italiane e all’estero, e che è risultato vincente già nella sua fase iniziale, nella sua capacità di attrarre investitori. Partendo dal Co-working abbiamo poi coinvolto il sistema del Co- Factory e quello del Co-living. La Co-Factory rappresenterà una vera e propria fabbrica che supporterà la produzione di prototipi di nuovi prodotti da parte di start up e aziende”.

“Design Tech – conclude Alessandro De Cillis – diventerà così un incubatore capace di diffondere le tecnologie digitali nel settore del design, che si sta dimostrando in grado di evolversi seguendo le esigenze dei tempi anche difficili che stiamo vivendo. A questo scopo sia la scaleup Hi-Interiors sia Lendlease hanno deciso nei mesi scorsi di lanciare una call per realizzare il primo coworking Covid complaint, in cui riunire architetti, designer, professionisti del settore insieme alle start up”.

Mara Martellotta

 

(nella foto in alto, da sinistra, Talarico e De Cillis)