Confesercenti: in città alberghi pieni al 90 per cento
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I 20.000 percettori del reddito di cittadinanza firmatari del patto per il lavoro, sugli 80.000 complessivamente assegnatari in Piemonte di questa misura, saranno chiamati dalla Regione a frequentare percorsi di formazione della durata massima di 200 ore basati su due elementi: competenze digitali e trasversali funzionali ad un’attivazione più incisiva nella ricerca di un’occupazione; sviluppo di competenze di base tarate sul fabbisogno effettivo della persona e renderla così più spendibile sul mercato del lavoro.
L’iniziativa è dell’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, che la finanzia con 4 milioni di euro, e sarà attuata tramite i Centri per l’Impiego coordinati dall’Agenzia Piemonte Lavoro.
“Se il reddito di cittadinanza serve per sostenere e dare dignità a chi non può, ben venga. Se diventa uno strumento per abusare dei soldi pubblici, non va bene. Ma dire che il reddito di cittadinanza così com’è non ci piace, possiamo farlo in sede politica. In sede istituzionale abbiamo il dovere di renderlo utile – chiarisce il presidente della Regione Alberto Cirio – In Piemonte crediamo di avere trovato il modo per fare questo, garantendo al contempo formazione e giustizia. Apprezzo il fatto che il Governo nella nuova ridefinizione della misura abbia deciso di stringere le maglie. Noi, da buoni sabaudi, abbiamo preso una norma dello Stato ma l’abbiamo modulata per piegarla alle esigenze che riteniamo reali del mondo del lavoro, prima fra tutte quella di riqualificarsi. Ma questo risponde anche a un criterio di giustizia: stiamo parlando di soldi pubblici, pagati a fatica dai contribuenti”.
“Aiutare i cittadini a trovare lavoro grazie alla riqualificazione è un nostro dovere, ma lo è anche fare le cose giuste”, puntualizza Cirio, precisando che “ecco perché il percettore di reddito di cittadinanza che rifiuterà di partecipare alle attività formative, mirate a renderlo più forte e qualificato, verrà segnalato. Perché con il suo diniego, quello che dovrebbe essere un aiuto in attesa della ricollocazione diventerebbe una misura meramente assistenziale, il che è profondamente sbagliato e deve essere evitato a ogni costo”.
L’assessore al Lavoro e Formazione professionale Elena Chiorino rileva che “il reddito di cittadinanza è una misura che purtroppo non aiuta a trovare lavoro, era facilmente prevedibile già quando era stato ideato e i dati oggi lo confermano. La nostra è una misura indipendente da quelle del Governo, interamente regionale. La novità si traduce nell’obbligatorietà della formazione con un doppio obiettivo: a chi è seriamente in cerca di lavoro si forniscono degli strumenti “personalizzati” per facilitare la ricollocazione e l’incrocio fra domanda e offerta, ma nel contempo si traduce in una stretta nei confronti dei ‘furbetti’ che nel frattempo lavorano in nero. Chi non parteciperà, perderà il diritto al sussidio. Ci sembra un’azione rispettosa del denaro pubblico e di tutti i cittadini che non percepiscono il reddito di cittadinanza, ma pagano regolarmente le tasse”.
Il primo di questi incontri è in programma l’8 novembre e verterà sul tema de “Il lavoro è per l’uomo o l’uomo per il lavoro?”. La testimonianza sarà della famiglia Rinaudo di Granda Zuccheri spa. L’appuntamento sarà dalle 18.30 alle 20. I lavori saranno introdotti dal Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, Alessandro Svaluto Ferro. Interverrà anche, per la sezione teorica, il professor Daniele Ciravegna, emerito di Economia politica all’Università di Torino.
I successivi due incontri si terranno lunedì 15 e lunedì 22 novembre prossimi.
Il 15 novembre, dalle 18.30 alle 20, il dibattito sarà incentrato sul tema “L’umanità può disinteressarsi del Creato?”, nell’ambito della più vasta tematica dell’ecologia umana e integrale. Introdurrà i lavori don Daniele Bortolussi, Assistente ecclesiastico Ucid Torino, il professor Daniele Ciravegna fornirà il suo contributo nella sezione teorica e per la parte esperienziale interverrà Fabio Gerosa, di Fratello Sole Energie Solidali.
Infine il 22 novembre prossimo, sempre dalle 18.30 alle 20, verrà trattato il tema “Che cosa significa “dimensione comunitaria dell’esistenza””, nell’ambito della più ampia tematica del Welfare State e Welfare Community. Interverranno, oltre al professor Daniele Ciravegna, don Danilo Magni, Direttore dell’Opera Torinese del Murialdo, e per la sezione esperienziale Laura Orestano di SocialFare Srl.
Gli incontri si terranno presso il Salotto delle Idee in corso Palestro 14, a Torino.
ucid@ucidtorino.it
Mara Martellotta
Le nostre imprese sono già provate da periodi di lock down totali o parziali e vogliono lavorare in sicurezza, in vista delle festività di Natale”.
E’ l’appello che la presidente di Ascom Torino Maria Luisa Coppa, rivolge sotto forma di lettera al prefetto di Torino e al sindaco Lo Russo. Nella missiva si sottolinea come i consumi siano ancora troppo deboli e le continue manifestazioni in Centro possono mettere a rischio la moderata ripresa del settore Terziario nella stagione autunnale, in vista anche delle prossime festività natalizie.
Coppa afferma che i commercianti torinesi hanno bisogno lavorare “anche con l’approssimarsi di eventi importanti e del Natale. Siamo certi che le Istituzioni comprendano lo stato d’animo degli imprenditori che si sono messi in regola immediatamente con la campagna vaccinale, per poter riprendere le loro attività in sicurezza e nel rispetto di tutti. Le imprese non possono pagare un altro pesante prezzo con le continue manifestazioni che vedono il centro e via Po ogni sabato ostaggi di manifestanti”
Si sono aperti il 2 novembre i termini per presentare le domande al bando della Regione Piemonte che offre incentivi per chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni delle montagne piemontesi.
Si tratta di una misura innovativa introdotta dalla Regione Piemonte per contrastare lo spopolamento delle vallate alpine e per agevolare le persone o le famiglie alla ricerca di una vita dai ritimi più lenti, a contatto con la natura, in cui magari iniziare una nuova attività o continuare il proprio lavoro in smart.
Il bando prevede che chi risiede in un centro urbano in Italia e intenda acquistare o restaurare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti, da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, possa ricevere contributi da 10 a 40 mila euro. La Giunta regionale ha stanziato per questa iniziativa 10 milioni e 475 mila euro.
Le domande possono essere presentate fino al 15 dicembre 2021, mediante l’applicativo informatico il cui link è disponibile sulla pagina dove è pubblicato il bando, all’indirizzo: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/residenzialita-montagna
“Una promessa mantenuta e l’offerta di una scelta di vita nuova – dichiara Fabio Carosso, vicepresidente e assessore alla Montagna della Regione Piemonte –. Conosco le nostre montagne: abbiamo comprensori sciistici di fama mondiale accanto a valli e borghi da riscoprire che pagano lo spopolamento. Durante i primi mesi del mio mandato ho visitato molte delle Unioni montane, incontrato i sindaci di piccoli Comuni e subito ho chiesto al settore Montagna di lavorare alla realizzazione di un’iniziativa che potesse aiutare i giovani a scegliere la montagna per viverci”.
In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte.
Possono presentare domanda i nati a partire dal 1955 di cittadinanza italiana, europea o extra-europea, titolari di permesso di soggiorno di durata non inferiore ai 10 anni. Per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.
Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni, che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.
Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.
I bonus casa, in scadenza al 31 dicembre prossimo, sono riapparsi nell’agenda del Governo nella bozza di Manovra di Bilancio 2022. Messi in ombra dal superbonus 110%, i vari bonus casa al 50%, ecobonus per singole unità immobiliari al 65%, bonus mobili e bonus verde, da una prima lettura del Documento, parrebbero essere confermati per altri 3 anni. Non così il bonus facciate, che verrebbe cancellato.
Gli effetti degli interventi sulle detrazioni edilizie, anche nel Piemonte ricadono su una ampia platea di imprese della filiera, che comprende edilizia, installazione di impianti e altri lavori specializzati nelle costruzioni, produzione di manufatti per l’edilizia e i servizi immobiliari e degli studi professionali di ingegneria e architettura; il comparto edile del Piemonte, infatti, offre lavoro a oltre 49mila imprese artigiane che impiegano 150mila addetti.
“Gli incentivi vanno tutti riconfermati – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – poiché da oltre 20 anni hanno consentito la tenuta delle attività del settore delle costruzioni e dell’indotto, soprattutto negli anni più bui della crisi”.
“Per questo – afferma Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Piemonte Edilizia – abbiamo il timore che la ripresa in corso possa venire rallentata dal ridimensionamento di questi interventi fiscali espansivi che, in modo tangibile, stanno sostenendo la crescita degli investimenti in abitazioni. In particolare la cancellazione del bonus facciate e la possibilità di applicare il 110% solo ai condomini potrebbe frenare il comparto edilizia e penalizzare soprattutto le piccole imprese artigiane”.
“Vanno, al contrario, nella direzione giusta – prosegue Tanino – le risoluzioni parlamentari sulla ‘Nota di Aggiornamento al DEF 2021’ approvate la scorsa settimana, nelle quali si indica la necessità di una proroga dei vari bonus edilizi”.
“Tutto questo però – conclude Felici – richiede una strategia temporale più ampia, che vada oltre ai continui rinnovi annuali dei bonus e che sia coerente con la tempistica reale degli interventi edilizi: dalla progettazione alla chiusura del cantiere passano spesso parecchi mesi”.
Confartigianato Imprese Piemonte sottolinea la necessità di confermare nella prossima legge di bilancio il pacchetto di bonus edilizi. Gli incentivi interessano una filiera con oltre 2 milioni di addetti, più di 8 su 10 nelle MPI.
Il processo di elettrificazione è ben più complesso e ha dei costi ben maggiori rispetto a quanto viene presentato. E c’ è sempre un comun denominatore: i soldi che per avviare il tutto deve tirar fuori lo Stato. Ovvero i contribuenti. Forse Greta non lo sa.
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Il 2 e 3 dicembre torna la nuova edizione del Festival “Il mio posto nel mondo” che il Museo del Risparmio in collaborazione con il Museo Lavazza dedica agli studenti delle scuole secondarie di II grado per promuovere la riflessione sull’importanza di investire nel capitale umano, individuando e coltivando i propri talenti.
Sono già iscritti 4.000 studenti da tutta Italia nelle due giornate e il festival sarà aperto anche a tutti coloro che vogliono scoprire come coltivare il talento “ribelle”, seguendo in diretta streaming le video interviste a testimonial d’eccezione come:
Gabriella Greison, fisica, scrittrice, performer teatrale, Ilaria Galbusera, atleta della Nazionale italiana di pallavolo sorde, Roberto Battaglia, manager e autore de “Startupper in azienda. Liberare il potenziale imprenditoriale”, Filomena Floriana Ferrara, Direttore Fondazione IBM Italia, Corporate Social Responsibility Leader e Master Inventor IBM, Marco Piccolo, Amministratore Delegato Reynaldi Srl e imprenditore etico, Ilaria Fava, avvocato esperto di innovazione, start up e venture capital, Elena Loewenthal, Direttore Fondazione Circolo dei lettori, scrittrice ed editorialista, Michele Mariani, Executive Creative Director Armando Testa, Francesco Vena, CEO Amaro Lucano.
Successo di pubblico allo stand di ‘Marazzato’ all’edizione 2021 di ‘Ecomondo’, prossimo al 70° compleanno di una felice storia familiare e industriale insieme iniziata nel lontano 1952.
Uno spazio completamente rinnovato ha salutato in maniera benaugurante la presenza dell’azienda ambientale piemontese, che ha potuto contare su un’ampia affluenza di pubblico specializzato e visitatori.
L’impresa fondata nel Dopoguerra da Lucillo Marazzato, oggi un Gruppo con oltre 250 dipendenti diretti, più di 200 mezzi d’opera costantemente rinnovati (la maggior parte tutti Euro 6) e 8 filiali dislocate nel Nord-Ovest, recentemente insignita per il secondo anno consecutivo da Deloitte del ‘Best ManagedCompany’ e del ‘Premio Industria Felix’ per la solidità e l’efficacia gestionale maturata nel tempo, con all’attivo una rodata partnership su più fronti con il Politecnico di Torino, ha presentato per l’occasione importanti novità.
A cominciare dai traguardi raggiunti dal proprio ‘Centro Ricerca & Sviluppo’ sito presso l’impianto di ‘Azzurra Srl’, Società del ‘Gruppo Marazzato’, passando per le novità in materia di innovazione e digitalizzazione, che il Gruppo sta portando avanti in un percorso strutturato, fino ad arrivare all’introduzione dell’efficace tecnologia Blockchain applicata al settore rifiuti.
Spazio in Fiera anche alla partnership con ‘Rete Demetra’, ilnetwork di imprese ambientali italiane nato ad Asti nel 2020 in piena pandemia dall’unione di sette player affermati del settore.
“Siamo soddisfatti del percorso sin qui compiuto”, dichiarano i Fratelli Alberto, Luca e Davide Marazzato, terza generazione di imprenditori alla guida dell’impresa di famiglia. “La vetrina di ‘Ecomondo’ rappresenta sempre un punto d’incontro e un volano produttivo per instaurare relazioni ottimali con fornitori, clienti e addetti ai lavori, specie in un momento di cambiamento globale come quello in corso in tema di economia circolare”, chiosano i Vertici dell’impresa con sede a Borgo Vercelli.
Ottava edizione di “Art & Law Conversation”, promossa dall’Associazione Scientifica Business Jus presieduta dall’avvocato Simone Morabito, il 5 novembre prossimo presso la Casa d’Aste Sant’Agostino, in corso Tassoni 56
Torino si riconferma ancora una volta capitale dell’arte contemporanea con numerose kermesse che ritornano in presenza, quali Artissima, Paratissima, Flashback, la Notte delle Arti contemporanee, e con una serie di eventi di carattere culturale che, da sempre, hanno caratterizzato questo periodo dell’anno.
Tra questi degni di nota è l’ “Art & Law Conversation”, arrivata quest’anno alla sua ottava edizione e organizzata dall’Associazione scientifica Business Jus. È in programma venerdì 5 novembre prossimo presso la Casa d’Aste Sant’Agostino dalle 16 alle 18, in corso Tassoni 56.
Oltre ad essere organizzata dall’Associazione Scientifica Business Jus, è anche promossa dal network professionale ArtLawyers-Avvocati dell’Arte, patrocinata da due tra i più famosi e influenti think tank della città di Torino, NexTO e YesTO.
Tema centrale della conferenza di quest’anno sarà “L’opera d’arte e la sua circolazione nel mondo reale e in quello digitale dopo la pandemia”.
Interverrà e aprirà i lavori il presidente dell’associazione Business Jus, l’avvocato torinese Simone Morabito dello Studio torineseMorabito, uno dei pochissimi professionisti in Italia specializzato in diritto dell’arte applicato alle nuove tecnologie. Il suo intervento sarà sul tema dei “ Profili giuridici degli NFTs, non fungibleTokens”. Interverrà poi l’avvocato Francesco Fabris, membro veneziano della commissione scientifica Businessjus e co-fondatore di Artlawyer, che tratterà la tematica del Blockchain edei certificati di autenticità.
Il professor Paolo Turati, economista esperto del settore, terrà poi un intervento in merito “ai cenni comparativi sugli elementi strutturali del mercato dell’arte e dei suoi servizi online, rispetto a quelli hybrid e “live”, con brevi considerazioni sulla funzione della Blockchain”.
Gli ultimi due interventi saranno affidati all’avvocato Virginia Montani Tesei, istitutrice dell’omonimo Premio presso Art Verona,che discuterà discuterà dei profili giuridici de “la conservazione di un’opera d’arte digitale”, e all’artista torinese Pietro Campagnoli, che parlerà della circolazione internazionale delle opere d’arte, in relazione alla sua esperienza personale di artista.
Come nelle precedenti edizioni , modererà la conferenza la padrona di casa, la dottoressa Vanessa Carioggia della casa d’Aste- galleria d’Arte Sant’Agostino.
Mara Martellotta