ECONOMIA- Pagina 262

L’Ucid in visita al Caat

L’Ucid visita il mondo dei mercati generali andando alla scoperta del CAAT venerdì  11 marzo  alle 7 del mattino

 

L’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti Sezione di Torino) si apre al mondo agroalimentare  grazie a un’iniziativa davvero interessante, la visita al CAAT, Centro agroalimentare di Torino,  resa possibile grazie alla volontà del Presidente del CAAT, Marco Lazzarino, che è anche vicepresidente dell’Ucid.

La visita avverrà  venerdì  11 marzo prossimo alle 7 del mattino e si articolerà  nella presentazione del Centro agroalimentare, seguita dalla colazione per iniziare la giornata in modo proficuo e sereno insieme.

Sarà l’occasione per i soci UCID  e eventuali loro accompagnatori di poter entrare al CAAT e conoscere il più  grande mercato agroalimentare presente nel Nord Italia.

Il CAAT rappresenta, infatti, un modello non soltanto per la sostenibilità e la sicurezza alimentare, ma anche per l’economia circolare. Al suo interno è inoltre presente una forte realtà di solidarietà; dal novembre 2007 e’ diventato operativo, infatti, presso il CAAT, il progetto denominato “Rete Alimentare Sociale” che vede la presenza fattiva dell’Azienda Sanitaria Locale 5 e dell’Associazione Onlus Banco Alimentare del Piemonte. Questa associazione ha il compito di gestire tutte le fasi operative e di coordinare tutte le associazioni di volontariato che possono beneficiare di un’importante quantità di prodotti ortofrutticoli non più commercializzabili, ma ancora nella condizione di consentirnel’utilizzo alimentare da parte delle mense per gli indigenti. Nel progetto il CAAT si è reso parte attiva, fornendo gratuitamente il suo contributo  in termine di strutture e di organizzazione,confermando il suo impegno a favore del progetto “Rete alimentare sociale”.

Il CAAT è, inoltre, uno tra i primi centri agroalimentari a averdato vita all’introduzione di una nuova piattaforma digitale, in grado di consentire lo snellimento e la velocizzazione nei rapporti  tra produttori e grossisti, da una parte, e grossisti e acquirenti dall’altra.

Mara Martellotta

Quale futuro dell’auto per Torino e per il Paese?

La FORD punta su Detroit. La TESLA investe in Europa vicino a Berlino. Dopo l’evasivo discorso di Tavares , il  Governo oltre agli incentivi pensi a come usare la Golden share o la CDP. 

Quale futuro dell’auto per Torino e per il Paese? I pareri sindacali sono diversi . Per Chiarle ( già della CISL) il programma di TAVARES e’ interessante , mentre Airaudo è più pessimista e pensa alla cassa integrazione . Per i francesi che guidano Stellantis, Torino , l’Italia e Katmandu pari sono. Non una parola su Mirafiori. Ancora in stand By la Gigafactory a Termoli mi auguro che  il viaggio parigino di CIRIO e LORUSSO , non serva solo a a capire le condizioni che Stellantis pone al Governo italiano .
A questo punto il Governo che si è mosso solo dopo la minaccia di un Tavolo con i parlamentari di tutte le 10 Regioni interessate e che nel Decreto energia ha stanziato 1 miliardo l’anno per più anni , valuti anche la utilità di usare la golden share o di entrare nello azionariato con la CDP. Molto dipenderà dai contenuti della Mozione Parlamentare che l’on. Molinari aveva presentato a metà gennaio riprendendo la mia proposta. La Mozione ora sta raccogliendo i contributi di tutte le forze politiche e dovrebbe essere votata tra pochi giorni in Parlamento e sarà da guida al Governo per la politica industriale dell’auto .
Torino e l’Italia non possono rinunciare ad avere un ruolo nel futuro dell’auto, che ha ancora importanti contenuti innovativi e ingegneristici.
Siamo purtroppo in ritardo perché il Governo non aveva inserito nella Legge di Bilancio 2022 neanche una lira per l’auto senza che Torino e il Piemonte alzassero la voce.
Ora sarà evidente a tutti i laudatores dei Sindaci di sinistra che non aver puntato con forza sulla industria oltre che sul turismo e sulla cultura ha portato Torino e il Piemonte al declino ma ha tolto al Paese almeno un punto di PIL all’anno ? Se calcolate quanto ha perso la FIAT per gli errori dei suoi dirigenti , per le divisioni sindacali e per il laissez faire di Sindaci che non si sono neanche incazzati col trasferimento della sede fiscale, avrete la dimostrazione di quanto ho scritto all’inizio.
La colpa più grave degli ultimi vent’anni è stata quella di non rendere più competitiva l’area torinese così un amministratore come Tavares, per nulla condizionato dai sentimenti , che ha come obiettivo quello di aumentare gli utili e di conseguenza i suoi emolumenti, sceglie i siti industriali più competitivi e così nella sua Conferenza stampa ha detto che gli stabilimenti italiani dipenderanno dal mercato.
Torino, ora, spaventata dai possibili  tagli di importanti aziende dell’indotto e di migliaia di posti di lavoro  conseguenti all’arrivo dell’auto elettrica , scopre tardivamente la importanza della manifattura ma , abbandonata dalla famiglia  che ha venduto a Peugeot , si trova con interlocutori deboli sia a livello amministrativo che industriale.
Il tutto mentre La FORD punta molto su una Detroit rilanciata , la TESLA investe 5 miliardi  nel suo nuovo  stabilimento europeo vicino a Berlino e Tavares,nella conferenza stampa tenuta nel Paese dei tulipani,  dice che il futuro del Bel Paese nell’auto  e’ legato all’andamento del mercato . A questo si aggiunga che il Governo italiano nella ultima  legge di Bilancio non aveva previsto una lira per il settore senza che Sindaco e i piemontesi nel governo o in parlamento si agitassero troppo.
Ora, anche se un po’ tardivamente, CIRIO e LORUSSO vogliono andare da Tavares a Parigi a chiedere qualcosa, con quali carte in mano? Poche.
Le uniche carte sono nelle mani del Governo che oltre agli incentivi e alla politica industriale dell’auto potrebbe pensare alla golden share o a entrare nel capitale di Stellantis alla pari dello Stato francese.
L’industria dell’auto ha ancora un futuro, in parte da scoprire perché i dubbi sul tutto elettrico crescono mentre salgono anche ipotesi legate ai combustibili che potrebbero usare i motori tradizionali dell’ultima generazione.
Torino è in ritardo perché  , la politica torinese , morti Donat-Cattin e l’Avvocato Agnelli , non ha più avuto peso a Roma, peggio , chi ha amministrato la Città negli ultimi anni l’ha portata al declino e soprattutto non ha creato le condizioni competitive per attrarre investimenti esteri. Ora , in ritardo nella realizzazione della TAV, con due giunte, quella comunale e regionale , deboli, che credibilità abbiamo con Tavares?
Il Governo grazie alle nostre pressioni e all’impegno di Molinari e Giorgetti ha deciso di stanziare nel Decreto  Energia un miliardo all’anno per i prossimi anni da usarsi per incentivare gli acquisti non solo dell’elettrico ma anche delle auto Diesel di ultima generazione e quelle ibride e per la prima volta una parte per una politica industriale del settore necessaria per garantire un futuro all’indietro che sarà penalizzato dal motore elettrico.
Ben diverso però l’approccio con Tavares se il Governo decidesse di calare l’asso della golden share o della partecipazione allo azionariato della CDP.
Tutti i maggiori Paesi industrializzati del mondo vogliono mantenere una forte presenza nel settore automotive e noi rischiamo di perderla?  Non è possibile . Di un settore così pervasivo e innovativo il Piemonte ha e avrà ancora bisogno se vuole rilanciarsi appena troverà una squadra competente e alla altezza del compito.
Quando Torino non era bellissima , come è ora, e la Città era più grigia,  la politica però è l’associazionismo  avevano maggiore peso e sostanza. Morti Donat-Cattin e l’Avvocato Agnelli, Torino a Roma non ha più contato.
Dagli anni 90 , quando il PIL piemontese valeva ancora il 10% del PIL nazionale, chi ha amministrato Torino non si accorse del declino , così come gesti male il Buco di Bilancio . Oggi il PIL piemontese vale il 7,5% della economia nazionale , il PIL procapite ci vede tra il decimo e l’undicesimo posto tra le venti regioni italiane e Torino è in testa a tre classifiche negative : mancanza di sicurezza, disoccupazione giovanile e inquinamento.Questo è ciò che ci lascia chi ha amministrato Torino e il Piemonte negli ultimi venticinque anni.
Ecco perché dobbiamo  difendere a tutti i costi l’industria dell’auto ma dobbiamo contemporaneamente rilanciare Centro ricerche , accelerare il Manifacturing Center, rilanciare Aeroporto , non perdere tempo sulla Linea 2 della Metro e soprattutto accelerare la costruzione della TAV.
Ecco perché ho detto che siamo disponibili a  difendere il settore auto come abbiamo difeso la TAV.
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV SIAUTO

Un fiore per la ricerca Dal 12 marzo al 18 aprile

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LA MARGHERITA PER AIRC 2022

Da nove anni AICG sostiene Fondazione AIRC e la ricerca sul cancro con la margherita solidale italiana 100%

Volto della campagna è Margherita Granbassi che conferma così il suo impegno al fianco dei ricercatori AIRC

Dal 12 marzo al 18 aprile torna a far parlare di sé la «MARGHERITA per AIRC».

In provincia di TORINO hanno aderito: GARDEN CENTER PERAGA (Mercenasco); HORTILUS GARDEN CENTER (Ivrea); LE SERRE FLORICOLTURA GARDEN CENTER (Piobesi Torinese); VIRIDEA (punti vendita di Settimo Torinese e Collegno).

Per il nono anno consecutivo AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) e i suoi associati, da sempre sensibili e attenti alle iniziative di ricerca e prevenzione sanitaria e di solidarietà, confermano il sostegno alla ricerca sul cancro di Fondazione AIRC proponendo la margherita, fiore che simboleggia la purezza e la fortuna.

La Margherita solidale avrà anche quest’anno il supporto di un’altra Margherita: la conduttrice televisiva e campionessa mondiale di scherma Margherita Granbassi, da anni al fianco di AIRC per informare e sensibilizzare il pubblico sull’importanza della ricerca: “Anche quest’anno a primavera torna a fiorire la Margherita per AIRC, cercatela in uno dei tanti Centri Giardinaggio che aderiscono all’iniziativa. Scegliendo questo fiore ci faremo un bel regalo e daremo un contributo concreto al lavoro di un giovane ricercatore impegnato a rendere il cancro sempre più curabile”.

Aderire all’iniziativa è un’occasione concreta per aiutare la ricerca sul cancro, per trasmettere un forte messaggio di sensibilità e di impegno sociale, nonché di promozione del prodotto italiano da parte dei Centri di Giardinaggio AICG, confermando la grande attenzione della Associazione per la produzione italiana e il Made in Italy.

I fondi raccolti dai garden center durante l’edizione della Margherita 2021 hanno contribuito a sostenere l’ultima annualità della borsa di studio della dott.ssa Giorgia Colombo per il suo progetto biennale “Bersagliare la Nicotinamide Fosforibosiltrasferasi extracellulare (eNAMPT) nel trattamento del carcinoma mammario triplo negativo”. Il progetto della dottoressa Colombo si svolge a Novara presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro e si concluderà il 31 dicembre 2022.

I fondi raccolti in occasione dell’edizione 2022 saranno destinati ad una nuova borsa di studio assegnata a un giovane ricercatore.

MADE IN ITALY

  • La «MARGHERITA per AIRC» è una eccellenza interamente italiana: é prodotta in Riviera Ligure di Ponente, in particolare nella Piana di Albenga, dove ogni anno ne vengono coltivati circa 10 milioni di vasi, ed è garantita da FDAI – Filiera Agricola Italiana Spa.

La principale caratteristica del fiore della margherita, pianta perenne che resiste anche a temperature inferiori allo zero, è quella di chiudersi durante le giornate senza sole o di pioggia mentre, di giorno, in presenza di sole ne segue gli spostamenti. Le margherite piacciono molto alle farfalle e alle api.

Ogni pianta di Margherita recherà un’etichetta “parlante” con QR code, grazie al quale sarà possibile accedere a una serie di contenuti speciali: testi, video e immagini per scoprire più nel dettaglio il progetto, le caratteristiche e le informazioni sulla coltura e sulla manutenzione della margherita, oltre alle informazioni su Aicg, AIRC e il progetto di ricerca finanziato in questi anni.

COME E DOVE

Sono numerosi in tutta Italia i centri giardinaggio associati ad AICG (l’elenco completo si trova sul sito www.aicg.itdove si potranno acquistare le piante di margherita solidale al prezzo di 4.50 euro: per ogni margherita venduta, 1.50 euro sarà devoluto ad AIRC per sostenere la nuova borsa di studio istituita anche grazie all’impegno di AICG.

LE BORSE DI STUDIO SOSTENUTE CON LA MARGHERITA PER AIRC

L’iniziativa “Margherita per AIRC”, nata nel 2014 dalla collaborazione tra AICG – Associazione Italiana Centri Giardinaggio e Fondazione AIRC, ha infatti permesso di finanziare alcuni dei migliori giovani talenti della ricerca. Solo negli ultimi anni è stata istituita una borsa di studio triennale assegnata alla Dottoressa Olga Tanaskovic (2017-2019) che ha potuto lavorare sui meccanismi biologici alla base della leucemia e quindi, con i fondi raccolti nel 2020, è stata finanziata una nuova borsa di studio assegnata alla dottoressa Negar Arghavanifard, il suo progetto di ricerca si è svolto presso IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare di Milano e si è focalizzato sui percorsi molecolari condivisi dalle cellule tumorali e da quelle della placenta. I fondi raccolti dai garden center durante l’edizione della Margherita 2021 hanno contribuito a sostenere l’ultima annualità della borsa di studio della dottoressa Giorgia Colombo per il suo progetto biennale “Bersagliare la Nicotinamide Fosforibosiltrasferasi extracellulare (eNAMPT) nel trattamento del carcinoma mammario triplo negativo”.

Un milione di utenti per l’app di Iren

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Al via l’integrazione con IrenGO, l’app per la mobilità sostenibile

 

 

Reggio Emilia, 25 febbraio 2021 – IrenYou, l’app per i clienti Iren, raggiunge un milione di clienti attivi, con un tasso di adesione di 7 utenti unici su 10 e oltre 150mila operazioni effettuate alla settimana, e si integra con IrenGO, la soluzione digitale per la mobilità elettrica e sostenibile.

 

Traguardi raggiunti grazie alle numerose funzionalità offerte dalla piattaforma: dalla gestione di tutti i contratti/bollette attivi con la multiutility (luce, gas, acqua) alla possibilità di effettuare i pagamenti di tutti i propri servizi energetici (IrenPay) fino all’accesso diretto al proprio conto bancario con la possibilità di controllare le proprie spese energetiche. Un’integrazione di servizi che punta all’unificazione e all’ottimizzazione della customer experience e che si arricchisce di un ulteriore tassello: da oggi, tutti i Clienti del Gruppo Iren abituati a navigare IrenYOU, passando dalla sezione servizi troveranno anche IrenGO, l’app integrata per fruire tutti i servizi dedicati alla mobilità elettrica e sostenibile.

 

Oltre a rendere disponibili sul mercato soluzioni complete per l’e-mobility, dai veicoli leggeri alle flotte di e-car aziendali, dalle stazioni di ricarica per famiglie alle colonnine più evolute per aziende ed enti pubblici, IrenGO completa la gamma di soluzioni proposte con un’app innovativa, che rende facile e immediata l’esperienza di ricarica del proprio veicolo elettrico.

 

L’app IrenGO, disponibile anche in forma autonoma su Apple App Store e Google Play Store, consente di ricaricare veicoli elettrici in semplicità e autonomia. Le funzionalità sono complete:

  • ricerca della colonnina, fra stazioni IrenGO e quelle di altri operatori con cui esistono accordi di interoperabilità sono visibili e operabili oltre 22.000 punti di ricarica sull’intero territorio italiano;
  • pianificazione dei percorsi per capire dove e quante volte ricaricare la propria auto elettrica per arrivare a destinazione. La ricerca della colonnina è raffinabile tramite criteri quali tipologia di vettura, tipo di ricarica, costi, connettori, provider e presenza di strutture ricettive o di intrattenimento nelle immediate vicinanze;
  • notifica dello status delle stazioni di ricarica, per verificare col dovuto anticipo se la stazione è disponibile, occupata, in manutenzione o già prenotata;
  • registrazione delle ricariche effettuate e dei pagamenti effettuati.

 

I pagamenti delle ricariche avvengono tramite l’utilizzo di un wallet, un borsellino digitale interamente gestibile tramite l’app, in grado di effettuare i pagamenti ma anche di tenere traccia delle spese di ricarica sostenute. A completare il servizio c’è la tessera IrenGO, una carta precaricata tramite portafoglio interno all’app, che è possibile richiedere gratuitamente e che abilita la ricarica alle colonnine, anche senza l’utilizzo dello smartphone.

 

 

L’assessore Tronzano: “La Regione non aumenta l’Irpef”

“Nonostante debiti sul bilancio per 6 miliardi, non tocchiamo le aliquote e quindi la Regione non aumenta l’IRPEF”, commenta l’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano.

“Abbiamo dovuto allineare gli scaglioni alla legge nazionale, – aggiunge – ma la Regione non tocca le aliquote che rimangono le stesse. Manteniamo le detrazioni per famiglie numerose e per figli disabili”. Due azioni quindi, da parte della Regione: non si aumentano  le aliquote  e si mantengono comunque le detrazioni, nonostante l’introduzione dell’assegno unico.

Patenti professionali, ecco il bonus per i nuovi autisti

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Nel dl Milleproroghe è stato approvato l’emendamento che istituisce il fondo “Programma patenti giovani autisti per l’autotrasporto“, che prevede lo stanziamento di 3,7 milioni per il 2022 e di 5,4 l’anno dal 2023 al 2026 per l’erogazione di voucher ai giovani tra i 18 e i 35 anni che prendono la patente per la guida dei mezzi pesanti.
Si tratta di un voucher di importo non superiore a 2.500 euro, da utilizzare nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2026.
Il bonus patente autotrasporto sarà erogato per il periodo dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2026 ed è un contributo pari all’80 per cento della spesa sostenuta e comunque di importo non superiore a 2.500 euro.
Spetta ai cittadini di età compresa fra 18 e i 35 anni per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone e di merci.
Il voucher patente autotrasporto potrà essere richiesto per una sola volta, non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non risulta ai fini del computo del valore dell’Isee.
Le indicazioni e i termini per presentare le domande per ottenere il bonus, così come le modalità di erogazione del voucher, saranno definiti con un decreto del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

In Piemonte previsti nuovi bacini per l’accumulo idrico

“Il Piemonte – ha dichiarato l’assessore – sta vivendo un momento critico dovuto alla mancanza di precipitazioni, che sta coinvolgendo pesantemente il comparto agricolo e, se la siccità si protrae, potrebbero rendersi necessari interventi di tipo irriguo per il grano. È nostra intenzione avviare una riforma della governance del sistema irriguo per ridurre la frammentazione degli interventi e provvedere a nuovi regolamenti attraverso un confronto con i soggetti interessati. Abbiamo importanti progetti da portare avanti, quali quelli di Serra degli Ulivi e del Sessera. Il primo sta procedendo, grazie anche ai fondi che arriveranno con il Pnrr, mentre per il secondo il Governo ha chiesto una serie di approfondimenti per verificare meglio le necessità del territorio”.

“Stiamo inoltre seguendo – ha aggiunto – alcuni bandi attivati nel 2019 per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture e per l’adeguamento dei pozzi irrigui e stiamo per chiudere quelli per il rispetto delle norme ambientali da parte dei consorzi”.

Il dibattito è stato aperto da Paolo Demarchi (Lega), che ha sottolineato che “senza l’intervento degli agricoltori l’ecosistema sarebbe decisamente più a rischio e la desertificazione procederebbe in modo più deciso” e ha messo in guardia sulle conseguenze della guerra in Ucraina sull’agricoltura.

Sean Sacco (M5s) ha ricordato che “il M5s aveva depositato una proposta di legge di governance sui consorzi che è stata bocciata” e che “è forse il caso di ragionare, con le associazioni, su come ridurre il fabbisogno d’acqua in agricoltura”.

Marco Grimaldi (Luv), che ha domandato se siano già state emesse ordinanze per limitare l’uso di acqua in agricoltura, infine, l’assessore ha risposto che è avvenuto solo in alcuni Comuni per impedire le bagnature dei giardini

Le imprese femminili dimostrano grande capacità di resilienza: in Piemonte aumentano rispetto a un anno fa

Secondo i dati forniti da Unioncamere in Piemonte le imprese femminili al 31 dicembre 2021 sono 96.433, in aumento rispetto alle 95.879 del 2020. Sara Origlia (Presidente del Movimento donne Impresa di Confartigianato Piemonte): “Occorre canalizzare risorse per sostenere l’imprenditoria femminile, che concorre in modo determinante alla tenuta economica del nostro Paese”

 

“Le imprese femminili hanno pagato il prezzo più alto a causa della crisi pandemica, pensiamo ad esempio ai servizi alla persona come le parrucchiere e le estetiste, (le prime chiusure durante il lockdown e le ultime aperture), alle imprese legate alla moda o quelle che svolgono attività riconducibili al turismo o agli eventi, alle quali si collegano le pasticcerie e la ristorazione, le pulitintolavanderie: tutte imprese ad alta vocazione imprenditoriale femminile. Imprese rosa, che hanno anche saputo affrontare le difficoltà con uno spirito guerriero, cercando di modificare in itinere gli obiettivi da raggiungere, applicando una delle doti femminili più rappresentative: la vocazione naturale al cambiamento”.

Con queste parole, Sara Origlia titolare di un laboratorio artigianale di pasticceria secca e Presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Piemonte, ha commentato i dati sull’imprenditoria femminile in Piemonte, elaborati da Unioncamere Piemonte.

 

A fine dicembre 2021 le imprese femminili con sede in Piemonte ammontavano a 96.433 unità, in aumento rispetto alle 95.879 del 2020, ma ancora leggermente inferiori rispetto alle 96.591 di fine 2019. Le aziende in rosa rappresentano una fetta importante del tessuto imprenditoriale regionale, raggiungendo una quota del 22,5% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte.

Nel corso del 2021, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha registrato la nascita di 6.138 imprese femminili, a fronte delle 5.403 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, positivo per 735 unità, traducendosi in un tasso di crescita del +0,8%.

Sebbene il dato sia meno brillante rispetto a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (+1,1%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 6,4%, a fronte del 5,9% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 5,6%, contro un 4,8%). La dinamica mostrata dalla componente femminile del tessuto imprenditoriale piemontese appare, tuttavia, meno intensa rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+1,5%).

 

“Lo tsunami della pandemia – continua Origlia – non ha spento la vocazione imprenditoriale femminile, anche se abbiamo compreso ancora una volta come nel nostro Paese c’è un grande problema ancora insoluto: la conciliazione lavoro-famiglia, soprattutto in questi anni in cui le imprenditrici hanno dovuto dividersi in quattro per affrontare problemi aziendali, dedicarsi alla cura della famiglia, con le chiusure di scuole e asili. A questo punto, considerati i numeri in crescita relativi alle imprese condotte da donne in Piemonte, chiediamo politiche di sostegno che aiutino le donne ad uscire da questa situazione che le ha gravemente penalizzate sia sul piano personale, sia lavorativo”.

L’Italia è al primo posto in Europa per il maggior numero d’imprese a conduzione femminile, ben 1.336.227. Se l’Italia è il “Paese dell’anno”, come ha decretato “The Economist”, questo numero dimostra che il merito è anche delle donne e della loro grande capacità di reagire e affrontare un momento così difficile come quello vissuto con la pandemia.

“Le imprese femminili – rimarca Origlia – hanno dimostrato grande capacità di resilienza, coraggio e capacità di adattamento. Ogni giorno devono affrontare gli effetti economici della pandemia ancora in corso e il rincaro delle materie prime, del gas e dell’elettricità. che stanno penalizzando in maniera trasversale tutte le imprese. Gli ultimi dati di Unioncamere evidenziano una crescita in Piemonte delle imprese condotte da donne. Questo significa che nonostante tutte le difficoltà, le donne non mollano, dimostrando una capacità di adattamento e forte volontà”.

“Abbiamo, però, bisogno – conclude Origlia – di un welfare a misura di donna che lavora e che svolge un’attività indipendente. Occorre canalizzare risorse per sostenere l’imprenditoria femminile, che concorre in modo determinante alla tenuta economica del nostro Paese, con azioni volte a incentivare la partecipazione femminile all’attività d’impresa, supportandone le competenze e la creatività per l’avvio di nuove iniziative economiche e la realizzazione di progetti innovativi, attraverso finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto”.

Università, Udu denuncia aumenti tasse dal 2010 +68% al nord

‘Peso quote premiali sino a 1/4. Sistema insostenibile, Mur ascolti’

Milano – “L’incremento della tassazione universitaria dal 2010 a oggi ha davvero dell’assurdo: per quanto riguarda il nord si assesta al 68%, con punte, sul territorio nazionale, del 140%”. Questo sarebbe stato causato non solo dal taglio di 1 miliardo del fondo del finanziamento ordinario (con la riforma Gelmini), che ha reso la contribuzione studentesca una parte fondante e sempre più insostituibile dei bilanci degli atenei, ma anche dalla composizione stessa del finanziamento, alla luce del peso crescente delle cosiddette quote premiali, che sono passate dal 7% a un quarto del finanziamento totale. Circostanza che “determina poi disuguaglianze tra atenei e territori”.
E’ la denuncia di Giovanni Sotgiu, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, intervenuto oggi a Milano per presentare i dati di una ricerca sulla tassazione universitaria.
Le misure prese sinora, specie sull’estensione della no tax area, incalza, sarebbero tanto “timide e insufficienti” da finire per penalizzare soprattutto studenti fuori corso, “su cui spessoci sono rincari”, e persone di fascia media, “con importi davvero alti”.
“Speravamo che il Pnrr potesse essere occasione di discussione per una riforma della tassazione ma questo confronto- conclude- non c’è stato”. Detto questo “andremo avanti” sulla strada della gratuità del sistema universitario.
Agenzia DIRE

Cambio frequenze tv: la preoccupazione di Uncem

“I Comuni sono molto preoccupati perché con il cambio delle frequenze televisive, per il passaggio al nuovo standard del digitale terrestre, molti residenti e proprietari di seconde case nei Comuni montani non vedranno più la TV. Già vedono niente oggi. Eppure pagano la tassa di possesso sul televisore. Che rimane senza segnale. Una situazione grave, che ha visto Uncem agire negli ultimi sei mesi chiedendo al Ministero dello Sviluppo economico dei chiarimenti. E interventi. In primis per i Comuni, le Comunità montane, le Unioni montane di Comuni proprietari di impianti di trasmissione. Molti non sanno, e anche al Mise non è chiarissimo, che senza Enti locali la tv in montagna non si sarebbe finora vista. Da trent’anni, i nostri impianti sono decisivi. Spegnerli fa piacere a molto. Sia Rai, sia Mediaset, sia le tv locali cambieranno frequenza. E questo si somma al problema per gli Enti locali e i nostri tralicci. Perché ora, adeguare da parte nostra gli impianti, ha costi rilevanti. Il Mise, in una serie di incontri con Uncem, ha detto di non avere risorse disponibili. E che i cittadini possono passare alla tecnologia TivuSat. Nulla in contrario, niente di ideologico. Peccato però che abbia un costo, installare parabole e dotarsi di decoder. E serve un fondo ad hoc, se si vuole seguire questa strada. Uncem ha fato al Mise, alla dott.sa Eva Spina e alla Sottosegretaria Ascani, una serie di proposte operative per uscire dal problema. Non servono molti soldi. Probabilmente bastano 5 milioni di euro a livello nazionale. Ma dobbiamo evitare che Enti montani e cittadini si sentano nuovamente presi in giro e beffati. Mise faccia in fretta a definire una strategia”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.