ECONOMIA- Pagina 261

Da parco fuor del vento a metaverso: monopoli si trasferisce nel mondo virtuale

“Mi sono comprato un appezzamento accanto al rapper Snoop Dogg: un lotto mi è costato 70.903 SAND, ma presto sono sicuro che lo rivenderò a 200.000, c’è molta richiesta di gente che vuole vedere Dogg da vicino quando taglia l’erba nel suo giardino…”

 

Fermi tutti! Chi è Snoop Dogg? Cosa sono 70.903 SAND? Chi ha mai visto il giardino del rapper?
Chi mi ha parlato di questo favoloso affare non è un ragazzino col telefonino in mano e lo sguardo perso sul visore, ma uno stimato professionista, membro di un consiglio d’amministrazione di una società di medie dimensioni, apparentemente sano di mente.
Non oso chiedergli chi è questo Dogg, il Carneade del XXI secolo (ma scommetto che lui non sa chi sia Carneade…) e furtivamente lo cerco su Google, scoprendo che trattasi di un personaggio notissimo, che però, guarda guarda, da cinque giorni è stato denunciato per violenza sessuale compiuta su una ballerina.
E poi scopro che SAND non è una favolosa spiaggia ai Caraibi, ma una criptovaluta ricercatissima dai giocatori “play-to-earn” per usare Sandbox, “che combina tecnologia blockchain, DeFi e NFT in un metaverso 3D” (testuale su un sito Internet specializzato nello spiegare, con parole semplici, le novità del mondo virtuale…).
Allora provo a spiegarvelo io casa fa quel mio amico, e molti altri come lui che hanno soldi da buttar via.
Sandbox è un gioco. Permette ai giocatori di creare e personalizzare i propri giochi e risorse digitali con strumenti di progettazione gratuiti. I beni virtuali creati possono poi essere monetizzati come NFT (una specie di opera d’arte unica e non duplicabile) e venduti su The Sandbox Marketplace.
SAND è la criptovaluta necessaria per girare in questo mondo virtuale; può essere guadagnato giocando a giochi e concorsi in The Sandbox (e così lo si ottiene gratis, se si è capaci), o acquistato su piattaforme di negoziazione.
I giocatori possono crearsi una “vita parallela” attraverso degli avatar che girano il mondo visitando posti inesistenti abitati da altri fantasmi creati da altre persone.
Questo mondo è stato creato nel 2011 da Arthur Madrid e Sebastien Borget che nel 2018 hanno avuto la felice intuizione di concedere agli utenti di possedere le loro creazioni come NFT; in pochi mesi c’è stato un boom di adesioni, con un afflusso incredibile di richieste, che hanno fatto lievitare la quotazione di SAND da pochi centesimi fino ad un massimo di 7,5 euro!
E poi che si fa con quella roba?
Semplice, gli utenti possono comprare terreni, case, villaggi vacanze, creare vestiti alla moda, creare animali da compagnia, e così via. Una volta creati, gli oggetti possono essere venduti su Marketplace.
Inoltre, i titolari possono puntare SAND all’interno del gioco per guadagnare premi, inclusa una quota delle entrate derivanti da tutte le transazioni in token SAND.
SAND ha fatto un balzo nelle quotazioni nell’ottobre 2021, quando ha sfiorato i 7.5 euro di prezzo.
In quel momento i “maghi della finanza” si sono scatenati con le loro previsioni (c’è sempre chi si butta sull’affare, consigliando il “parco buoi” a comprare qualcosa facendo balenare affari strepitosi): come ricavato da un sito fra i più attivi nel leggere il futuro delle criptovalute, “Al momento della scrittura, gira intorno ai 6.5 euro di prezzo, ma SAND potrebbe ritentare l’assalto agli 8 e entro fine 2021. Ed i prossimi target price di SAND dovrebbero essere:
2021: 6-8 euro
2022: 8-14 euro
2023: 10-18 euro
2024: 15-21 euro
2025: 18-25 euro”
https://www.webeconomia.it/comprare-the-sandbox/
Forse sarebbe meglio se il mago si dedicasse alla lettura della mano, dei tarocchi o dei fondi di caffè: oggi (8 marzo alle ore 19:07) il SAND è scambiato al prezzo di 2,5 euro.
Vabbé vuol dire che il mio amico professionista ha comprato un terreno inesistente vicino a quello del mitico Snoop Dogg, lo avrà incrociato un paio di volte scambiando due parole sul tempo siccitoso che lo obbliga a dedicarsi un’ora al giorno ad innaffiare la pelouse, trovandosi con un valore ridottosi ad un terzo di tre mesi fa…

Forse ho fatto meglio io, che ho comprato per pochi soldi colorati quattro case ed un albergo a Parco della Vittoria; state attenti, che se passate di lì mi dovrete sborsare ben 200.000 lire.
Come dite?
Le lire non esistono più?
Ah, ah, ah, e allora SAND?

 

Gianluigi De Marchi 

demarketing2008@libero.it

Giachino: Pnrr ultimo treno per economia e lavoro

Intervenendo al Convegno in corso a Assolombarda sulla Logistica Italiana, la manifattura e il PNRR, il Presidente di SAIMARE spa , Mino GIACHINO ha sostenuto che il PNRR è l’ultimo treno per la economia e il lavoro italiano.
“Lo debbono assolutamente prendere per colmare il grave distacco accumulato negli ultimi vent’anni dalla economia e dalla Società italiana. 
L’Europa ha capito che la politica della austerity adottata nel 2011 ha frenato lo sviluppo e ha creato forti diseguaglianze sociali ha deciso di aiutare molto di più il nostro Paese che negli ultimi vent’anni ha perso oltre 20 punti di PIL procapite rispetto alla media europea con un’alta disoccupazione , giovanile in particolare.
I fondi del PNRRsono l’ultimo treno che dobbiamo assolutamente prendere realizzando le infrastrutture strategiche , dalla Nuova Diga di Genova alla TAV e contemporaneamente fare le riforme della logistica e degli interporti dopo gli ultimi dieci anni inconcludenti .
Il  Governo valuti di utilizzare il Metodo Genova per non sforare i tempi previsti. Il Ministero dei Trasporti insieme al MISE lavori a un PATTO LOGISTICA E INDUSTRIA che incentivi la vendita dei trasporti franco destino,  cosa che offrirebbe alla logistica italiana un mercato potenziale di 170 miliardi di euro. Il MIT sblocchi realmente lo Sportello dei controlli nei porti, ora sbloccato solo sulla carta.
 Infine Presidenza del Consiglio e MIT mettano tra le priorità , interventi per l’autotrasporto che non si deve assolutamente fermare se non si vuole strozzare la ripresa in atto. I trasportatori non sono figli di un Dio minore e ,come vediamo anche dai TIR che portano aiuti umanitari in Ucraina , sono essenziali come sono stati essenziali durante il COVID”.
Mino Giachino

La Città di Torino predisporrà il bilancio sociale e di genere

La Città di Torino procederà alla redazione del Bilancio di genere, declinandolo congiuntamente al Bilancio Sociale, in modo da acquisire un quadro dettagliato della situazione territoriale, dell’organizzazione interna e delle politiche in atto.

Lo prevede la mozione (prima firmataria: Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) approvata il 7 marzo 2022 dal Consiglio Comunale all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti).

Presentato nella seduta del 3 marzo 2022 delle Commissioni Diritti e Pari opportunità, Quarta e Prima, il documento chiede inoltre di valutare l’opportunità di definire possibili obiettivi di miglioramento delle proprie politiche di genere, dandone anche conto alla cittadinanza e a tutti i suoi interlocutori privati e pubblici in una dimensione di piena trasparenza

Nel dibattito in aula, la prima firmataria Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha sottolineato l’importanza di ottenere dati disaggregati per genere per realizzare politiche più efficaci, maggiore trasparenza e performance dell’Amministrazione migliori, come richiesto anche dall’Unione Europea.

La consigliera Nadia Conticelli (PD) ha confermato che la redazione del bilancio sociale e di genere è già prevista dal Dup e ha evidenziato la necessità di praticare politiche quotidiane per la parità di genere.

Il bilancio con dati disaggregati in base al genere può essere utile anche per risparmiare risorse – ha affermato Ivana Garione (Moderati).

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione a predisporre il bilancio sociale e di genere per realizzare il principio di uguaglianza e pari opportunità, senza un predominio di un genere sull’altro. Non si tratta però di strumenti semplici – ha dichiarato – ma serviranno per migliorare le performance complessive dell’ente.

Imprese a conduzione femminile: in Emilia Romagna e Piemonte generano l’11% del fatturato

I dettagli dell’inchiesta del trimestrale IFM e Cerved presentati nel 39° evento del Premio Industria Felix: medie più basse in Liguria (7,6%) e Valle d’Aosta (5,6%)

Giovedì saranno premiate le migliori 59 aziende con sede legale nelle quattro regioni: tra queste anche quelle “rosa”

L’Emilia Romagna e il Piemonte sono le regioni del Nord Italia che vantano tra le più alte percentuali di aziende a conduzione femminile che generano più fatturato sopra il milione di euro di ricavi. In Emilia Romagna le società di capitali “rosa” individuate sono circa 11.200 e hanno prodotto l’11,8% del fatturato complessivo di 300 miliardi di euro realizzato da un totale di 57mila imprese, impegnando il 15,6% su 1,2 milioni di addetti. In Piemonte, invece, le società sono 7.850 e hanno prodotto l’11,4% su un fatturato complessivo di 215 miliardi di euro realizzato da 38mila imprese, impegnando il 14,2% su 922mila addetti.

Medie più basse invece per Liguria e Valle d’Aosta. In Liguria si contano circa 2.650 imprese a conduzione femminile che hanno prodotto il 7,6% su un fatturato complessivo di 47 miliardi di euro realizzato da 13mila imprese, impegnando il 10,7% su 187mila addetti. In Valle d’Aosta, invece, le aziende sono 217 (sopra il mezzo milione di ricavi) e hanno prodotto il 5,6% su un fatturato complessivo di 3,7 miliardi di euro realizzato da circa 1.300 imprese, impegnando l’11,2% su 15mila addetti.

Maggiori dettagli dell’inchiesta condotta dal trimestrale di economia e finanza Industria Felix Magazine, diretto da Michele Montemurro, in supplemento a Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Cerved, saranno forniti giovedì 10 marzo nell’evento digitale organizzato da “IFM” in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, A.C. Industria Felix, con il sostegno di Confindustria, con il patrocinio di Simest, con la media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews, con la partnership istituzionale di Veneto Lavoro e con le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking e Grant Thornton, durante il quale interverranno il vicepresidente nazionale di Confindustria Vito Grassi, il communication & research director di Cerved Guido Romano, il consigliere delegato di Askanews Marco Di Marco, l’ad di Simest Mauro Alfonso, per Banca Mediolanum il senior manager dell’Investment banking Marco Gabbiani e gli wealth advisor Monica Lanzi, Francesco Mecca, Diego Data e Roberto Jura, il partner e consigliere d’amministrazione di Ria Grant Thornton Gianluca Coluccio, il docente dell’Università Cattolica Francesco Lenoci, lo scrittore e vice direttore del Day time Rai Angelo Mellone e le conclusioni saranno affidate al docente dell’Università Luiss Guido Carli e portavoce del Comitato scientifico di Industria Felix Cesare Pozzi.

Nella circostanza saranno premiate le 59 società più performanti a livello gestionale, affidabili finanziariamente e talvolta sostenibili con sede legale in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta a conduzione femminile, under 40 e straniera, a vocazione internazionale, le pmi innovative, le piccole, medie e grandi imprese, quelle per miglior crescita secondo Cerved e le migliori per settori: 22 per il Piemonte, 18 per l’Emilia Romagna, 11 per la Liguria, 8 per la Valle d’Aosta. Qui di seguito i nomi.

PIEMONTE (22): Alessandria (2): Metlac, Paglieri. Asti (3): Antica Distilleria Quaglia, Araldica Castelvero Soc. Coop Agricola, Doga Italia. Biella (1): Soft Nw. Cuneo (3): Acqua Sant’Anna, Garnero Group, Merlo. Novara (2): Igor, Nubilaria. Torino (8): Acus, Bluethink, Commerciale Tubi Acciaio, Fiorentini Alimentari, Goma Elettronica, L.M.A., Luxoft Italy, S.T.C. . Vercelli (3): Asm Vercelli, B.R.V. Bonetti Rubinetterie Valduggia, Nova Coop Società Cooperativa.

EMILIA ROMAGNA (18). Bologna (6): Coloplast, Herambiente, Myappfree, Polonord Adeste, Rhein 83, Valla. Forlì-Cesena (2): Eresult, Herboplanet. Modena (2): Pulcranet, Uteco-Contec. Parma (2): Kosmosol, Mutti. Piacenza (3): Absolute, Fiorani e C., S.A.I.B. . Ravenna (1): Cooperative Agricole Viti-Frutticoltori Italiani Riuniti Organizzati. Reggio Emilia (1): Docfinance. Rimini (1): Cereria Terenzi Evelino.

LIGURIA (11). Genova (6): Gismondi 1754, Integra Società Cooperativa, P.L. Ferrari & Co, R.S. Service, Restart, Silomar. Imperia (1): Arimondo. La Spezia (2): Resinpro, Sanlorenzo. Savona (2): Ids, Saglietti.

VALLE D’AOSTA (8): Aosta (8): Av Pluda, C.V.A., Chacard, Deval, Enval, La Crotta Di Vegneron Soc. Coop. Agr., Les Aigles Società Cooperativa Sociale, Nuova Auto Alpina.

Il bilancio 2021 della Fondazione CRT è tra i migliori negli ultimi 5 anni

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Tutti i numeri registrano una forte crescita, in linea con i livelli pre Covid.

Il consuntivo si chiude con un avanzo di ben 89,2 milioni di euro (33,9 milioni in più rispetto ai 55,3 del 2020), facendo segnare un aumento del 61,2%, frutto dell’efficiente gestione operativa e della prudente ed equilibrata gestione del patrimonio, prioritariamente finalizzata a fornire risorse per l’attività istituzionale della Fondazione, anche rafforzando l’azione di Gruppo.
Sono i numeri del al progetto di bilancio 2021, varato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT, presieduto da Giovanni Quaglia, che sarà sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo.
Si evidenziano, in particolare, l’incremento dei dividendi incassati (+55% sul 2020) derivanti da Cassa Depositi e Prestiti e dagli enti creditizi e assicurativi – tornati a distribuire utili dopo lo stop imposto dai regolatori nel 2020 – e l’incremento del risultato di negoziazione (+28% rispetto al 2020).
L’ottimo risultato di gestione rafforza ulteriormente la solidità e l’operato della Fondazione CRT, creando i presupposti per mettere a disposizione 52 milioni di euro per l’attività istituzionale del 2022 ed effettuare accantonamenti significativi: 17,8 milioni destinati alla riserva obbligatoria, 13,4 alla riserva per l’integrità del patrimonio, 2,5 al Fondo nazionale per il volontariato, 0,2 milioni al Fondo nazionale per iniziative comuni delle Fondazioni.
Il Fondo di stabilizzazione delle erogazioni sale a 158,3 milioni (a fronte dei 143,8 del 2020), continuando a garantire continuità e forza all’attività istituzionale futura della Fondazione.
Il patrimonio netto della Fondazione CRT arriva a superare i 2,3 miliardi di euro. Sempre ampiamente positiva la posizione finanziaria netta (328 milioni di euro).
Nel 2021 la Fondazione CRT ha attivato quasi 60 milioni di euro per l’attività istituzionale, rendendo possibili circa 1.300 progetti in molteplici ambiti: la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico, paesaggistico e il rilancio del settore culturale messo a dura prova dalla pandemia; lo sviluppo dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica, la formazione del capitale umano e dei giovani talenti, il rafforzamento delle competenze; la salvaguardia dell’ambiente, il sostegno al welfare, la tutela della salute pubblica, l’inclusione delle persone in difficoltà, la promozione dell’imprenditoria sociale, il consolidamento del sistema di primo intervento del 118 e della protezione civile. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha continuato ad affiancare ulteriori iniziative a prevalente contenuto sociale orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), mettendo complessivamente a disposizione del territorio oltre 62 milioni di euro.

“Nel trentennale della Fondazione CRT, questi eccellenti risultati di bilancio sono la dimostrazione che la nostra forza economico-finanziaria continua a crescere, nonostante le complessità e le incertezze del quadro nazionale e internazionale, evidenziando altresì la bontà di un modello di gestione diretta del patrimonio che, caso raro nel panorama delle fondazioni italiane, si avvale interamente della struttura finanziaria interna – afferma il Presidente Giovanni Quaglia –. Diamo oggi un nuovo, importante segnale di stabilità e fiducia al territorio, intessuto di persone, istituzioni, associazioni non profit e realtà del Terzo Settore che possono contare sulle risorse e sul supporto tangibile della Fondazione”.

“La Fondazione CRT conferma la propria capacità di value creation – direttamente e attraverso l’azione sinergica di ‘Gruppo’ con gli enti collegati – con effetti positivi sull’economia reale del nord-ovest in ottica Paese, ponendo le basi anche per l’attivazione degli interventi che saranno originati dall’esecuzione del PNRR – dichiara il Segretario Generale Massimo Lapucci –. Con un avanzo di oltre 89 milioni di euro, pari ad un aumento del 61,2% rispetto al 2020, e forti di una robusta posizione finanziaria netta attestata oltre i 320 milioni di euro, il bilancio 2021 consolida l’ottimo trend degli ultimi anni riportandoci ai livelli pre-pandemia ed evidenziando la correttezza delle scelte strategiche e operative improntate ad una visione di sostenibilità nel lungo periodo”.

Agricoltura, Carenini rieletto presidente Cia

Gabriele Carenini, 44 anni, orticoltore e cerealicoltore di Valmacca (Alessandria), è stato rieletto presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte. Si tratta del suo secondo mandato consecutivo, rimarrà in carica altri quattro anni, fino al 2026.


A confermare Carenini al vertice dell’Organizzazione è stata l’Assemblea dei delegati, svoltasi sabato 5 marzo alla Tenuta La Romana di Nizza Monferrato.

Alla sessione pubblica dell’incontro, sono intervenuti l’assessore regionale all’Agricoltura del Piemonte, Marco Protopapa e numerosi parlamentari, assessori e consiglieri regionali, sindaci e rappresentanti del mondo agricolo e dell’economia del territorio.

Le conclusioni sono state affidate al direttore generale di Cia Agricoltori italiani, Claudia Merlino.

«Sono grato ai soci che mi hanno confermato la fiducia – ha detto Carenini -, ci aspettano sfide molto impegnative, ma l’esperienza maturata in questi anni certamente sarà di aiuto a me e a tutta l’Organizzazione. Ho avuto la fortuna di lavorare a fianco di collaboratori straordinari, in Piemonte Cia Agricoltori italiani può contare su un tessuto associativo e una dirigenza molto qualificati e determinati. Siamo agricoltori a servizio degli agricoltori e questo fa la differenza. Rinnovo l’impegno ad agire all’insegna dell’ascolto e della vicinanza concreta ai soci, portando all’attenzione dei tavoli di Torino e Roma le emergenze che necessitano di interventi immediati e di programmazione a lunga scadenza e rafforzando il più possibile la rete di relazioni politiche e istituzionali dell’Organizzazione, con serietà e nel rispetto dei ruoli».

Nella relazione di fine mandato, Carenini ha ricordato le battaglie che più hanno caratterizzato l’attività dell’Organizzazione negli ultimi quattro anni, con in testa i temi dei lupi e della fauna selvatica, sui quali Cia Piemonte ha organizzato, tra l’altro, una manifestazione nella sede del Consiglio regionale del Piemonte; la devastazione dell’alluvione, affrontata coinvolgendo direttamente il Parlamento; i ristori conseguenti alla pandemia, con particolare attenzione ai comparti più danneggiati, come agriturismo e florovivaismo; l’emergenza delle risorse idriche, su cui è stato organizzato un confronto con tutti i soggetti interessati nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte.

Guardando al futuro, il presidente rieletto ha focalizzato il suo intervento sui temi sintetizzati dallo slogan dell’Assemblea: reddito, sfida green e digitale.

«Territorio, cibo, ambiente, clima e welfare – ha osservato Carenini – hanno subito una profonda trasformazione, nella quale il settore agricolo è chiamato ad assumere un ruolo da protagonista. I meccanismi di intervento devono essere concertati con chi, come noi, abbia il polso vivo della situazione. Le molte risorse che l’Europa mette a disposizione, devono avere un’utilità effettiva, senza sprechi in step farraginosi e infruttuosi. Il futuro di imprese, cittadini e territori dipenderà dalla capacità di saper interpretare i modelli di sviluppo all’interno dei mutamenti del contesto in cui ci si trova, con duttilità e velocità di azione e decisione».

In primo piano, i nuovi orientamenti di Pac, Psr e Pnrr, il turismo e l’enogastronomia, la ricerca, l’innovazione e l’Università, l’acqua e irrigazione, la scommessa sui giovani e la capacità di fare squadra.

Vivere il territorio, è il tema di “Parlaconme” in onda oggi

Protagonista della puntata  è  Rossana Turina, imprenditrice agricola e Presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e delle Valli

 

Rosanna Turina, Presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli, imprenditrice agricola, sarà l’ospite della puntata di mercoledì 9 marzo prossimo della trasmissione PARLACONME sulla Radio web Radiovidanetwork condotta da Simona Riccio, founder e social Media Manager del CAAT.

Titolo della puntata  sarà  “L’importanza di far conoscere il nostro territorio attraverso chi lo vive”.

Rossana Turina è già stata ospite di Simona Riccio e insieme hanno avuto modo di condividere anche il palco della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, che ha riscosso un ottimo successo.

Nella puntata del 9 marzo il fil rouge della trasmissione sarà  dato dal legame tra il settore agricolo e agroalimentare e il turismo. Rossana Turina è, prima di tutto, un’imprenditrice agricola che guida la sua azienda agricola di kiwi e lavanda con annessa ospitalità agrituristica. Da anni si è  fatta portavoce della promozione del territorio e del turismo attraverso un canale di eventi che consentono di far conoscere meglio questa terra e le tradizioni gastronomiche locali.

Tra tutte le iniziative da lei ideate molto originale e di successo è  stato l’evento realizzato lo scorso anno, che ha previsto un pomeriggio  sensoriale nella lavanda all’interno della sua splendida azienda. Sono stati organizzati  piccoli giochi sensoriali alla scoperta dei profumi e dei sapori della lavanda, affiancati da esperienze pratiche di assaggio dei prodotti dell’agriturismo. È stato un pomeriggio in cui i partecipanti  hanno potuto intraprendere un viaggio esperienziale per scoprire le caratteristiche e le peculiarità del fiore viola più  famoso al mondo. Il percorso emozionale non poteva che concludersi con un picnic serale tra i filari di kiwi e le splendide  piante di lavanda.

Rossana Turina è  anche la fondatrice del format #Aspassoconme, che ha trovato spazio già nella precedente edizione di PARLACONME.  Si tratta di un format nato durante la fase del lockdown e che accompagna l’ascoltatore alla scoperta delle bellezze che circondano l’agriturismo in Val Pellice. Questo è un territorio tutto da scoprire,  di cui si possono cogliere le più piccole sfumature e i particolari della natura. Rossana Turina è  poi diventata la Presidente del Consorzio Turistico Pinerolese delle Valli, che nasce con l’obiettivo di promuovere questa terra e attrarre nuovi flussi turistici, attraverso un’offerta integrata, capace di prevedere azioni di marketing territoriale, di promozione e commercializzazione di prodotti turistici.

La parola chiave è  quella di “turismo sostenibile”, un elemento che guida i passi del nuovo consorzio,  rivolgendo una grande attenzione al turista come persona, con le proprie caratteristiche e esigenze. Nella puntata di PARLACONME, partendo dalla storia dell’azienda agricola di Rossana si approderà alla promozione dei prodotti, del territorio, del turismo e dello sport, con un’attenzione particolare rivolta alle persone, rese protagoniste della scoperta di un territorio dove emergono le eccellenze agricole italiane.

MARA MARTELLOTTA

La trasmissione viene trasmessa in diretta web Radio da Radiovidanetwork sul sito www.vidanetwork.it  e tramite App Radio Vida Network.

Dal giorno dopo sarà  possibile seguire la puntata senza interruzioni sul sito www.parlaconmeofficial.it

Per la Festa della Donna arriva a Torino il progetto di Break the Silence

Abbattere gli stereotipi a scuola

Associazione Break the Silence e Capello point insieme per sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto e ai diritti delle donne attraverso laboratori, giochi e questionari. Per un mese si raccoglieranno fondi a sostegno del progetto 

 

Una raccolta fondi per sostenere e promuovere il “Progetto Scuole” dell’associazione Break The Silence, nata nel 2020 per iniziativa di un gruppo di volontarie contro la violenza sessuale e di genere. Un progetto ambizioso che punta alle scuole per educare i più piccoli al rispetto, alla sessualità consapevole e all’affettività attraverso laboratori, giochi e questionari interattivi. Perché è fra i banchi delle aule che si può disegnare un futuro migliore, sensibilizzando le nuove generazioni sui diritti di genere: loro, adulti di domani.

Ma per farlo c’è bisogni di fondi. Così, al fianco dell’associazione, nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, si schiera la Capello Point, prima catena italiana dedicata alla vendita di prodotti professionali per capelli ed estetica. Dall’8 marzo, per un mese, sarà attivata la campagna di raccolta fondi “La Bellezza di Donare”: per ogni prodotto della linea Beauty Clinic venduto, la società devolverà un euro a favore dell’associazione. Ma non solo perché, nel corso del mese, saranno organizzati workshop tematici che arriveranno a coinvolgere più di mille persone fra dipendenti della Capello Point e della Networking Marketing. Duplice l’obiettivo: sensibilizzare e dare maggior consapevolezza.

Marco Leonardi, responsabile Marketing di Capello Point: “Abbiamo deciso con grande piacere di supportare l’associazione Break The Silence per rompere il silenzio che circonda i temi della violenza e dei diritti di genere, per molti ancora un tabù. Riteniamo che la sensibilizzazione e la consapevolezza siano le uniche strade percorribili per costruire un mondo migliore. Per questo da una parte supporteremo il Progetto Scuole e dall’altra pianificheremo dei workshop tematici per i nostri dipendenti. La speranza è che questo piccolo gesto possa aiutare il lavoro dell’associazione impegnata quotidianamente nel rompere il muro di silenzio attraverso una preziosa opera di sensibilizzazione e informazione rivolte agli adulti di oggi e di domani”.

 

Capello Point

Capello Point è la prima catena italiana dedicata alla vendita di Prodotti Professionali per Capelli ed Estetica, con oltre 60 punti vendita diretti e in franchising situati nei più importanti centri commerciali e nelle principali città italiane. I negozi Capello Point, il sito capellopoint.it e il Network di Consulenti attive sul territorio Italiano sono il punto di riferimento per chi cerca prodotti e servizi di alta qualità, per poter ottenere a casa gli stessi risultati ottenuti in salone o nel centro estetico.

 

Break The Silence

Break The Silence ITA è un progetto contro la violenza sessuale e di genere, nato a Giugno del 2020 a Torino; ad oggi, Break The Silence ITA si è costituito come APS, dopo un anno e mezzo dalla sua nascita, e conta al suo interno circa 30 referenti in tutta Italia come collaboratori e collaboratrici. Nonostante le peculiarità che caratterizzano ognuno di noi, abbiamo un obiettivo comune: rompere il silenzio. Il progetto di Break The Silence ITA si occupa di trattare, anche sui social, tematiche legate alla violenza sessuale e di genere in ogni sua forma, con l’obiettivo di sensibilizzare riguardo all’argomento. Per questo motivo ha preso spontaneamente vita la pagina Instagram @breakthesilence_ita, per dare voce a chi l’ha persa, a chi è stata rubata, a chi non riesce a farsi sentire da solo.

 

Simona Riccio: “Vi racconto ‘Parlaconme’ e il mondo dei social”

Social Media Manager del CAAT e founder  della trasmissione PARLACONME

“Essere diventata Social Media Manager del CAAT è  capitato nella mia vita in modo abbastanza casuale –  spiega Simona RiccioNon avevo mai sentito parlare di centri agroalimentari e non sapevo che ruolo potessero ricoprire all’interno della filiera. A quel punto ho poi contattato il Direttore Generale del CAATGianluca Cornelio Meglio attraverso un messaggio privato su Linkedin e dopo qualche giorno mi sono recata presso il suo ufficio dove abbiamo avuto un lungo colloquio che mi ha colpita moltissimo. Il vero grande entusiasmo e innamoramento nei confronti del Centro è avvenuto qualche giorno dopo, quando sono stata invitata da lui e dal Presidente Marco Lazzarino a visitare il Centro una mattina alle 6.00. Come se fosse adesso ricordo benissimo quanto sia rimasta stupita e affascinata appena è stata aperta la porta della galleria. Il CAAT si presentava come una città intera composta di persone che lavoravano in piena notte, quando la maggior parte degli altri dormono, al fine di farci pervenire il miglior prodotto sugli scaffali e sulle nostre tavole ilmattino presto, appena ci alziamo! E’ stato un amore a prima vista. Per me ricoprire il ruolo di Social Media Marketing Manager del Centro Agroalimentare è anzitutto un grande onore e mi rende decisamente soddisfatta perché trovo sia meritevole di attenzione nei confronti di quello che il CAAT rappresenta e, secondo me, si tratta anche di un ruolo di grande responsabilità. La comunicazione per me è tutto, non si può non comunicare e soprattutto sono dell’idea che, se non si comunica in maniera corretta, non si può pensare che gli altri sappiano e siano consapevoli. Nel nostro caso sapere di essere colei che valorizzerà il Centro e le persone che lavorano all’interno attraverso canali digitali, che potranno essere letti da tutte le persone che navigano in rete e non solo, è motivo di grande orgoglio e ringrazio sempre il Direttore ed il Presidente che mi hanno dato la fiducia nel farlo”.

“Il mio compito è  spesso coinciso con quello di narrare il ruolo di operatori e grossisti – prosegue Simona Riccio, Social Media Manager del CAAT –  protagonisti della vita del Centroagroalimentare, felici di mostrare con entusiasmo le loro merci belle e profumate e di far capire la durezza del loro lavoro, che richiede tempi e turni piuttosto pesanti, a partire dalla notte fonda, quando le merci iniziano ad arrivare al CAAT e prendono avvio le contrattazioni al miglior offerente”.

“La consapevolezza di quello che il consumatore acquista – aggiunge Simona Riccio – avviene attraverso la ricerca di informazioni che oggi vengono sempre più ricercate e fornite attraverso il canale web, sia da parte di persone più giovani, sia da parte dei meno giovani. Quando si giunge al momento della sceltafinale del prodotto da acquistare, se non vi è consapevolezza delcomplesso lavoro che vi è dietro di esso, lo stesso prodotto che viene scelto sarà come tutti gli altri, anche se dovesse essere ilmigliore. Rendere consapevoli i consumatori che presso il centro agro-alimentare ci sono professionisti anche di terza e quarta generazione non può che costituire un’ulteriore garanzia che ciòche stanno acquistando rappresenta un prodotto scelto con attenzione e altrettanto consapevolmente distribuito. Raccontare per me significa far parlare direttamente gli operatori. C’è una netta differenza e soprattutto l’ascoltatore, attraverso le nostre live,per esempio, non può che apprezzare una comunicazione veritiera e trasparente”.

“Il mio compito di comunicatrice non è soltanto concentrato nella sede del CAAT – spiega Simona Riccio – dove opero attraverso i social, ma si estende anche all’ambito della trasmissione da me ideata dal titolo PARLACONME, trasmessa sulla radio web Radiovidanetwork,  attraverso la quale veicolo un messaggio che ritengo di grande importanza, quello della bontà  dei prodotti del made in Italy.

Da ormai più di venti anni mi occupo del settore agro-alimentare. Sono nata nel settore del biologico, per il quale ho un debole ancora oggi e penso che lo avrò per sempre, ma alla base di tutto questo è presente in me la certezza di vivere in un’Italia ricca di prodotti eccellenti invidiati da tutto il mondo, ma che spesso proprio nel nostro Paese non sono adeguatamente compresi. Questo fatto lo ritengodecisamente grave soprattutto nei confronti dei prodotti e delle persone che si impegnano quotidianamente per far sì che questi medesimi prodotti Made in Italy siano di eccellente qualità”.

“PARLACONME  – aggiunge Simona Riccio – rappresental’evoluzione della mia prima partecipazione alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola nel 2020 in cui, grazie al Direttore Lorenzo Sola, ho avuto la possibilità di condurre un palinsesto con oltre ventiinterventi di relatori di alto rilievo legati al settore agroalimentare. È stato riscosso un successo notevole tanto che il Direttore della Radio Vida Network Fabio Bonanno mi ha proposto di condurre una trasmissione radiofonica tutta mia. Ho accettato dopo un’attenta riflessione, non essendo una speaker, anche se avrei avuto la possibilità di condurre in autonomia una trasmissione tutta mia.

Dopo avere costruito il mio Team composto da Alessio Criscuolo (già regista della radio) – Regista, Autore, Grafico e Speaker radiofonico, e Simone Stricelli, amico da anni, Creative Director, Brand Manager, Digital Strategist, la trasmissione è cresciuta veramente molto ed è riuscita a aumentare la consapevolezza in coloro che si occupano di questo settore al fine di valorizzarlo, tutelarlo, comunicarlo e raccontarlo attraverso i nostri microfoni, i social network e i media. Anche alcuni sponsor hanno fortemente creduto nel ruolo e nell’importanza della trasmissione, sostenendo e veicolando i nostri produttori e invitando i consumatori a andare nei mercati ad acquistare prodotti provenienti dalla filiera agroalimentare del made in Italy.

I consumatori, soprattutto dopo la fase pandemica, hanno compreso sempre più l’importanza di acquistare prodotti italiani, sani, buoni, garantiti e sostenibili con particolare attenzione al biologico. In poche parole ho parlato di un mondo intero chedovrebbe essere comunicato e reso conosciuto già a partire dalle medesime aziende, per rendere ancora più consapevoli i consumatori stessi nei confronti dei prodotti che vanno ad acquistare. Essi sono “semplicemente” da indirizzare nel luogo dove si vuole vadano ad acquistare. Non sto dicendo che questo compito sia facile, ci mancherebbe, ma se si vuole sostenere il prodotto italiano, bisogna iniziare a raccontarlo per quello che è ein maniera semplice, concentrando l’attenzione su quello che interessa al consumatore. Le tendenze sono spesso spiegate sui miei canali social e sono frutto di studi approfonditi di riviste di settore e partecipazioni a webinar di livello nazionale einternazionale. I consumatori non aspettano altro che essere soddisfatti nelle loro esigenze e bisogni, soprattutto se si parla di sostenibilità”.

”Nel mondo agroalimentare – spiega Simona Riccio – ho da sempre rivolto una particolare attenzione al settore del biologico, avendo a cuore il mondo ortofrutticolo e condividendo questa passione attraverso canali, analisi, studi, webinar e convegni cui partecipo come relatrice.

Prima di arrivare ad essere relatrice ho studiato molto e non ho assolutamente finito di farlo perché,  secondo me, nella vita si studia sempre e risulta fondamentale mantenersi aggiornati e al passo con le novità.

Il settore agroalimentare rappresenta un comparto in cui gli attoricompiono enormi sacrifici, richiede un impegno costante efaticoso, ci si alza in piena notte, ogni anno si devono affrontaremille problemi che non possono mai garantire la buona riuscita del lavoro medesimo. Quindi credo che o lo si ami o lo si odi; solo nel primo caso si può  essere nella condizione di comunicarlo  con l’entusiasmo necessario. Io lo amo e mi piace lavorare per difenderlo con i denti e con le unghie pur di farlo emergere per quello che è…non so se ci riuscirò, ma ci provo tutti i giorni!”

“I social network sono un mezzo di comunicazione potentissimo – precisa la Social Media Manager Simona Riccio – che, se utilizzati in modo appropriato, non possono che fare bene al nostro settore che è molto più ampio di quello che si possa pensare. Lo abbiamo dimostrato ampiamente durante le puntate della trasmissione “Parla Con Me”, dove abbiamo coinvolto talmente tante persone che si pensavano appartenenti a mondi distanti l’un l’altro e,invece, si sono trovati a darne un valido contributo. Bisogna solo cercare di affidarsi a professionisti seri, che abbiano a cuore il Made In Italy e che non usino i social pensando che basti un post fatto tanto per fare…ma che usino i social per emozionare, coinvolgere e creare sinergie oltre che relazioni e conversazioni. Tuttavia non credo che i social possano andare a sostituire l’informazione giornalistica. Si tratta di due modi di comunicarecompletamente diversi, che presentano approcci diversi e stili differenti. Per esempio, io non sono una giornalista e mai lo sarò. Ho un approccio da social network che mi rispecchia molto come carattere. Mi trovo a mio agio in quello che rappresenta un social e cioè una città fatta di milioni di persone che creano connessioni e rispettano le regole. Quelle regole che molte volte non vengono rispettate…ahimé !”

“Una serie di temi che mi stanno particolarmente  a cuore –  aggiunge Simona Riccio –  sono  quelli dello spreco alimentare, dell’inclusione, della sostenibilità, che possono essere tutti veicolati  attraverso gli strumenti della comunicazione digitale.

Provengo da una famiglia modesta, mia madre lavorava alla Venchi Unica e mio padre era camionista. Una vita fatta di sacrifici con alti e bassi, ma non mi è mai mancato nulla, mi hanno fatto studiare e mi hanno trasmesso moltissimi valori che cerco, a mia volta, di trasmettere anzitutto a mio figlio, e poi a tutti coloro che hanno piacere di leggermi e seguirmi sui social. Uno di questi valori è che non si butta via nulla. I miei hanno vissuto la guerra dove si mangiava la buccia delle patate, si nascondevano gallette negli armadi, si mangiava la neve e il pane scarseggiava a tavola. Guai pensare di sprecare…ne parlo moltissime volte con l’Onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge Antispreco e ne sono onorata, e ne parliamo spesso a Parla Con Me al fine di sensibilizzare tutti…!”.

“L’inclusione per me è fondamentale – spiega Simona Riccio – iniziando dall’importanza dell’empowerment non solo femminile, che ha molto bisogno a prescindere da tutto. Il medico chirurgo che si è preso in carico mia madre in ospedale mentre nessuno la calcolava tra i suoi lamenti è stato un giovane medico di colore che si è reso disponibile anche dopo la dimissione di mia madre; ho studiato all’Università a Perugia dove, essendo un polo internazionale, ho avuto modo di imparare tradizioni e cultura dalle persone con tutti i colori della pelle. Un carissimo Amico è Marco Bongi, Presidente di APRI Onlus (Associazione Pro-Retinopatici ed Ipovedenti) che, seppur sia ipovedente, è una persona alla quale voglio bene e che mi ha insegnato molto sulla disabilità e soprattutto in merito alla modalità sbagliata con cuiquesta venga valutata dal mondo civile e dal mondo del lavoro e,ancora, Alessandro Ossola, il mio mito in assoluto, ParalympicAthlete – Bionic People President, che si sta dando da fare come mai ho visto per fare comprendere quanto la disabilità stia negli occhi di chi la vuole vedere. C’è ancora molto da fare, molto devono fare le istituzioni, ma noi siamo qui…pronti a agire e veicolare tutto attraverso la nostra potenza sui social. Ma abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di aziende che ci supportano per dare di più! Noi siamo una potenza…ma insieme siamo più forti”.

“Ho ottenuto il riconoscimento – aggiunge Simona Riccio – risultando prima nella classifica annuale Top Voices in Italia quale unica voce che si occupi del settore agroalimentare. Questo importante traguardo è arrivato in un momento molto particolaredella mia vita, ero molto demotivata perché ero appena stata licenziata ed è stato un grande aiuto e stimolo per credere in mestessa e dare il meglio di me.

Essere Linkedin Top Voice è per me molto importante, mi rende felice, più sicura di me stessa, ma ne sento anche in questa occasione, una forte responsabilità. Essere l’unica Top Voice che effettivamente, tra tutti, si occupa del settore agroalimentare e di comunicazione digitale mi onora e mi responsabilizza ancora di più”.

“La trasmissione PARLACONME, trasmessa dal radio web Radio Vida Network – precisa Simona Riccio – ha preso avvio alla Fiera di Carmagnola del 2020, replicata poi in presenza nell’edizione della Fiera del Peperone del 2021, ottenendo un grande successo. Ora è giunta alla sua seconda edizione, con puntate scandite settimanalmente e ospiti interessanti. Comprendendo l’edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola 2021, siamo giunti alla quarta edizione. Abbiamo avuto 102 ospiti nazionali e internazionali, oltre venti testate che hanno parlato di noi ed oltre 115 articoli, anche di testate locali”

“La formula – precisa Simona Riccio – che mi auguro effettivamente sia vincente, consiste nel credere fortemente nel settore agroalimentare e nelle persone che vi lavorano, rendendolocosì di eccellenza. Sono la prima a crederci e sono fortunata ad avere come collaboratori Alessio e Simone perché operiamo con passione e entusiasmo. Non ci fermiamo mai, cerchiamo di essere sempre a disposizione dei relatori, di farli sentire a proprio agio dal primo approccio all’ultimo, di rendere la comunicazione la più agile possibile e di  farli emergere nel miglior modo possibile sui nostri social e su tutte le nostre piattaforme, per farli anche conoscere ai tanti ascoltatori, farli interagire tra loro e fare nascere delle reciproche sinergie. Appena possiamo andiamo a visitare le aziende, ci rechiamo alle fiere, ci piacerebbe fare anche di più, ma questo per noi, seppur rappresenti un lavoro enorme, non ci viene retribuito da nessuno se non da alcuni sponsor. Ma abbiamo necessità di altre realtà di supporto, perché vogliamo fare di più a favore delle aziende che, magari, non sempre sono in grado di gestire la propria comunicazione o che hanno bisogno di consulenze o visite. Il segreto sta nel considerare quello che è una nostra passione con la stessa professionalità impiegata in un qualsiasi lavoro, anzi, ancora di più nel rispetto di tutti gli ospiti che ci danno credibilità”.


Ogni palinsesto ha un fil rouge – aggiunge Simona Riccio – che lega ogni singolo intervento, dal primo all’ultimo. Si crea un percorso e ogni edizione ha il suo significato. Tutto viene studiato nei minimi particolari e nulla viene lasciato al caso. Si vanno a toccare temi molto importanti e spesso si fanno intervenire relatori pronti a dare il loro contributo in maniera molto determinata e si invitano le istituzioni ad intervenire con fatti concreti. Abbiamo sempre portato relatori che dessero valori aggiunti e fatti concreti dai quali prendere concretamente spunto per procedere al meglio. Spesso facciamo emergere i valori della nostra agricoltura che la rendono ben diversa da come spesso viene percepita, quale una“vecchia signora”, mentre è molto più all’avanguardia di quanto si possa pensare e questo ci aiuta a stimolare gli altri a migliorare. Certo tutto ciò serve per dare valore alle persone ed alla loro professionalità. Solo grazie a loro abbiamo eccellenze italiane, ma quello che sostengo è che spesso il nostro settore è  portato a sottovalutarsi, non riuscendo a creare sinergie e a fare un gioco disquadra. Siamo ancora troppo chiusi, individualisti, non aperti al confronto, non siamo capaci di comunicarci per quello che siamo, affidiamo spesso i nostri social e le nostre comunicazioni a chi non crede nell’azienda. Abbiamo ancora troppe poche aziende (fatte di persone) che non comunicano sui social in maniera corretta, abbiamo ancora un settore politico troppo ballerino. Parlo del nostro settore, dove un ministro dovrebbe coprire la carica per competenza e merito, per un mandato che possa durare per un lungo periodo, invece abbiamo troppi cambi ai vertici e di questofatto a rimetterci è l’intero settore. L’agricoltura ha bisogno di stabilità e competenze. Siamo a cavallo di un cambio generazionale e dobbiamo essere in grado di cavalcare l’innovazione e la digital transformation a tutto tondo, abbiamo bisogno di competenze, professionalità e donne che, insieme agli uomini, possano dare un grosso contributo

MARA MARTELLOTTA

Buoni viaggio taxi, Torino chiede al Governo di prorogarli a tutto il 2022

Nella seduta del 7 marzo, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti) un ordine del giorno proposto da Nadia Conticelli (PD) che chiede di prorogare l’utilizzo dei “buoni viaggio” per il servizio taxi per favorire gli spostamenti durante la pandemia di Covid-19, scaduti lo scorso 31 dicembre.

Considerato che in fase di conversione del “Decreto Milleproroghe” alla Camera dei Deputati sono stati presentati in maniera trasversale diversi emendamenti volti a prorogare la misura al 31 dicembre 2022, che però hanno avuto parere contrario del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze), il documento chiede a Sindaco e Giunta comunale si attivarsi presso il Governo affinché la misura sia prorogata a tutto l’anno 2022 all’interno del Decreto “Sostegni Ter”.

il Comune di Torino ha individuato come beneficiaria la popolazione con oltre 75 anni, poi ampliata a 65 anni, i cittadini e le cittadine con disabilità esclusi dai buoni taxi del Comune e le famiglie maggiormente colpite dalla pandemia che hanno chiesto e ottenuto i “buoni spesa”.

Nel dibattito in aula, la consigliera Elena Maccanti(Lega) ha sottolineato l’importanza della richiesta, annunciando il vto favorevole della Lega: il Comune di Torino ha sinora potuto spendere soltanto 300mila euro e ha ancora 1.150.00 euro da investire.