ECONOMIA- Pagina 258

Confindustria: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto bocciano il Decreto Energia

 

 

“SISTEMA INDUSTRIALE A RISCHIO PARALISI, SERVE DETERMINAZIONE”

 

I Presidenti Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto), Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna) e Marco Gay (Confindustria Piemonte) a seguito delle misure approvate dal Consiglio dei Ministri per arginare il caro energia, esprimono profonda insoddisfazione e preoccupazione.
Pur nella consapevolezza che l’intero sistema industriale italiano è a rischio paralisi tra aumenti delle materie prime, difficoltà di approvvigionamento delle forniture e costo dell’energia, nel decreto manca la determinazione di cui c’è assoluto bisogno in periodi eccezionali come quelli che stiamo vivendo.
Tra le imprese del Nord c’è fortissima preoccupazione: occorre intervenire immediatamente, con ogni misura possibile e sostenibile, per compensare l’aumento dei costi dell’energia – anche attraverso un price-cap/tetto sui prezzi – e gli effetti delle sanzioni legate alla guerra per i settori o le imprese direttamente colpite. L’Italia e la sua industria stanno pagando il prezzo più alto d’Europa.
La trasparenza del mercato energetico deve poter permettere di legare al costo delle forniture il prezzo al cliente, non ai valori oscillatori delle speculazioni quotidiane. Anche il sistema fiscale che grava sui prodotti energetici va reso lineare, chiaro e trasparente. Non è possibile che le imposte raddoppino il costo del carburante e siano la sommatoria di accise accumulate nei decenni senza più alcun riferimento alla situazione attuale. Perché non prendere esempio dal Portogallo dove il governo ha chiesto alla UE la riduzione dell’aliquota IVA dal 23% al 13%?
La scelta di intervenire con “sconti” e ristori temporanei limitati nel tempo e negli impatti, poi, è in contrasto con le previsioni, anche quelle meno pessimistiche, di alti livelli dei prezzi sui mercati energetici prolungati nel tempo.
Sono poi irricevibili, causa insostenibilità, le ipotesi o gli scenari di riduzione “teorici” dei consumi energetici dell’industria. Le strategie europee, a partire dal Fitfor55, costruite e calate dall’alto, vanno riviste in una logica di transizione “sostenibile”, non di obiettivi astratti irraggiungibili per tutti i settori industriali, dalle plastiche all’auto. La transizione va discussa, condivisa e programmata insieme all’industria. Visto il diverso impatto del costo dell’energia nei vari Paesi europei le imprese italiane sono quelle la cui competitività è maggiormente a rischio.
Il Paese deve definire rapidamente un vero e proprio Piano Energetico nazionale che preveda un nuovo mix di forniture e fonti. Occorre accelerare la realizzazione degli impianti di rinnovabili sbloccando, nell’interesse nazionale, gli iter autorizzativi, oggi di fatto bloccati in molti ambiti ed aree. Contemporaneamente è indispensabile accelerare l’aumento del prelievo nazionale di gas, anche con nuove esplorazioni, e riattivare gli investimenti previsti sui rigassificatori.
Il PNRR può essere parzialmente rivisto e rimodulato in funzione della necessità di sostenere gli investimenti in campo energetico, mentre con maggiore decisione devono essere riprese le riforme timidamente approcciate in questi mesi: prima di tutte quella del fisco, intervenendo strutturalmente sul cuneo fiscale. Gli effetti dell’inflazione sui salari rischiano di essere ulteriormente “deprimenti” per l’economia e per le imprese italiane.

L’importanza della luce nella trasformazione del vino

 

“Il gusto di luce”, alla scoperta del ruolo fondamentale della luce nel processo di trasformazione del vino

 

Prende il via oggi alle 18 una serie di eventi per presentare una società  specializzata nell’illuminotecnica, Helitec srl.

L’incontro di oggi, 21 marzo, è  intitolato “Il gusto della luce” e sarà  incentrato sul tema del vino,  con la presenza di Antonio Coscia della Cantina Costa Catterina e con Andrea Tirreno di Helitec srl.  Verrà  anche trattato il tema della modalità in cui la luce influisca sia nel processo  di trasformazione,  sia di conservazione del vino.

La luce, infatti, svolge un  ruolo fondamentale nel processo di trasformazione  del vino, dalla nascita dell’uva al suo affinamento e maturazione, influenzando la struttura biologica, il sapore e il profumo.

Gli equilibri,  proprio come in ogni rapporto d’amore, sono fondamentali.

Agli ospiti verrà  offerta una degustazione della Cantina Costa Catterina e un test per la fotofobia attraverso un  tour guidato con “Esperienza di luce”. La sede è  Helitec Srl. Via Cervino 26, a Torino. Registrazione ore 17.30.

Per accredito scrivere a patrizia.c@investomagazine.com

Mara Martellotta

Lavori edili e ristrutturazioni in difficoltà per il caro energia e materie prime

Il rincaro dei costi dell’energia e delle materie prime dilata i tempi dei lavori e delle ristrutturazioni edilizie

Inoltre aumentano i contenziosi, in particolare nel caso delle aziende più piccole.

Lo rivela uno studio condotto da Patrizia Polliotto, presidente del comitato regionale dell’Unione italiana consumatori (Unc).

Una situazione che – afferma  Polliotto – rischia di “sbilanciare quell’ampio asset di ditte individuali e piccole e medie imprese per lo più a conduzione familiare con un numero fra due e dieci dipendenti che fanno i conti con pesanti sopravvenienze in termini di incremento generale dei costi vivi di circa il 40% rispetto allo stesso periodo del 2021”.

Vi sono difficoltà  anche per i lavori legati Bonus 110% e Bonus facciate – conclude la presidente del comitato regionale Unc – “ove i rincari in capo alle imprese edili stanno dilatando i tempi di fine lavori di un 20% in media, creando tensioni”.

Si apre la Settimana del Lavoro 2022. Verso la sostenibilità

/

Un’utopia concreta: unire lavoro di qualità e sviluppo sostenibile

Dal 21 al 26 marzo a Torino Polo del ‘900, altre sedi + Live streaming, programma completo su settimanalavoro.it
6 giorni di incontri pubblici con docenti, ricercatori, manager, rappresentanze politiche, sindacali e sociali, sui temi legati alla transizione ecologica e i principali cambiamenti che l’organizzazione lavoro deve di conseguenza affrontare: la governance e le politiche del clima, la bioeconomia, la riorganizzazione del lavoro per qualità, tempo e competenze, i green job e le aspettative dei lavoratori, la funzione dell’istruzione per creare lavoro sostenibile, la lotta allo spreco e l’agricoltura per consumi alimentari sani e puliti, le tecnologie digitali come risorsa per l’ambiente.

La Settimana del Lavoro, alla sua terza edizione, è un evento biennale organizzato da ISMEL, Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, come progetto integrato del Polo del ‘900, con il sostegno di Fondazione CRT.

Confagricoltura su Peste Suina: “Agire in fretta per il depopolamento”

Il presidente della Giunta regionale ha adottato  l’ordinanza relativa alle ulteriori misure di regolamentazione dell’attività venatoria di controllo faunistico del cinghiale per l’eradicazione della peste suina africana.

L’ordinanza prevede, tra l’altro, l’indicazione puntuale delle pratiche per il depopolamento dei cinghiali, con le misure da applicarsi all’interno dell’area infetta e negli altri territori.

“La nostra organizzazione – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte  Enrico Allasia – che collaborerà con gli enti e le istituzioni del territorio per assicurare la pronta adozione delle misure previste dall’ordinanza, invita tutti i soggetti interessati a attivarsi per contribuire, in piena sicurezza e nel rispetto delle disposizioni di legge, all’attuazione del piano di contenimento dei cinghiali per assicurare l’eradicazione dell’infezione e la messa in sicurezza degli allevamenti suinicoli”.

Ci voleva Prodi a svegliare il Sistema Torino?

Caro direttore, Torino , lo ripeto come farebbe qualsiasi Presidente di Azienda che incontra i suoi azionisti per discutere il Budget del prossimo anno, dal 1996 al 2019 ha perso 18 punti rispetto a MILANO e 8 punti rispetto alla media nazionale. Torino , la Città dove negli anni 60 e 70 per trovare lavoro bastava una lettera di presentazione del Parroco, è la prima Città per disoccupazione giovanile. Dati pesanti per una Città che nel 900 ha trainato lo sviluppo del Paese. 

Dati pesanti che certificano come le scelte fatte dal 1993 al 2016 da tutte le Amministrazioni di sinistra presentino un Bilancio Consuntivo negativo non solo del Comune ma di tutta la economia cittadina.

Perché la minore crescita ha condizionato gli incassi di tutte le aziende comprese quelle del commercio dei bar e della ristorazione.  Eppure a Ottobre dopo la fallimentare esperienza grillina la maggioranza dei pochi che sono andati a votare ha rivotato a sinistra.

Già mercoledì mattina , su La Stampa , Luigi La Spina aveva cambiato linea rispetto agli obiettivi di Castellani & co.che puntavano tutto su Turismo, Cultura e Loisir, e aveva scritto , come un GIACHINO qualsiasi , che  Industria e Trasporti saranno decisivi per il futuro della Città. 

Pensate come saremmo messi se noi non avessimo salvato la TAV che , lo ribadisco, va avanti troppo lentamente.

Mercoledì pomeriggio arrivava il colpo di cannone di Romano Prodi.

Il Professore malgrado abbia sbagliato anche lui  , svendendo le Partecipazioni statali , a partire dalle Autostrade pressoché regalate ai Benetton , rimane uno dei pochissimi leader del nostro Paese ad avere una visione e rapporti internazionali.

 Torino , secondo Prodi, non attrae più investimenti per mancanza di leadership, e’ una pesante bocciatura per gli ultimi Sindaci.Se la Fondazione Burzio lo avesse invitato dieci anni fa , Torino ci avrebbe guadagnato. Purtroppo Prodi dice le cose dopo le elezioni comunali che invece hanno scelto un politico che faceva parte della squadra dei Sindaci che non hanno saputo attrarre investimenti importanti dall’estero perché, lo ricordo, le Olimpiadi le abbiamo ottenute grazie al forte impegno dell’Avvocato Agnelli e del Presidente Ciampi.

Avrei voluto vedere le facce dei tanti big , professori universitari e esponenti del Sistema Torino, che hanno sempre votato e laudato le Amministrazioni di sinistra.

Cosi come voglio vedere cosa mi diranno coloro che alle mie severe analisi degli ultimi anni  osservano che sono troppo duro e negativo.

Sono duro nelle mie analisi perché so bene che il calo economico di Torino pesa tantissimo sulla vita della metà della Città che sta male , sulle decine di migliaia di famiglie che sono costrette ad andare alla CARITAS a prendere pacchi di pasta e di riso . Ai tanti giovani che trovano se va bene un lavoro a tempo determinato a 800 euro al mese mentre i pochi che vanno a votare sono quelli che hanno casa al mare e in montagna e votano aa sinistra perché organizza mostre e spettacoli se no la gente alla sera si annoia. 

Se qualche amico sfoglia la raccolta de La Stampa  troverà un mio articolo che ebbi l’onore di scrivere come rappresentante del Governo nel 2009.

Il Sindacato, i circoli culturali, le associazioni cattoliche che malgrado la forte denuncia di Mons. Nosiglia hanno sempre votato a sinistra  proveranno a interrogarsi sul Declino della Città.

 

Mino GIACHINO 
SILAVORO SITAV

Uncem agli Stati generali del mondo del Lavoro

Il consigliere nazionale Uncem Giovanni Barocco ho partecipato agli Stati generali del mondo del Lavoro a Courmayeur dal 16 al 18 marzo. 

Intervenendo, durante la sessione dei lavori dedicati a “Turismo e Sport in Montagna: Proposte per uno sviluppo sostenibile”, il consigliere Barocco ha messo in rilievo lo sforzo che i Comuni montani, svolgono ogni giorno per mantenere la montagna viva 365 giorni l’anno e per garantire le stesse opportunità di vita e sviluppo alle proprie comunità. Riflettendo sugli investimenti da effettuare per garantire un offerta turistica di qualità per lo sviluppo di attività turistiche di carattere sportivo Barocco è stato chiaro: “È sempre più necessaria un’azione preventiva su queste decisioni, un’azione concertata tra le autorità che rappresentano le comunità locali, le autorità pubbliche e gli attori interessati. È necessario passare da una logica del no a prescindere ad una logica del per. Mettere intorno ad un tavolo tutti gli attori per giungere a una soluzione condivisa, a una mediazione è decisamente più difficile e sfidante. Mai come in questo momento capiamo il valore della mediazione degli interessi contrapposti per giungere a soluzioni condivise. Dobbiamo sempre aver presente che si devono tutelare e coniugare le attività con tutela ambientale. La conservazione dei siti e la valorizzazione degli ambienti di vita dev’essere tenuta presente ma al contempo non dobbiamo dimenticare la possibilità delle comunità locali di perseguire uno sviluppo economico che permetta loro di vivere in montagna 365 giorni l’anno. Lo sviluppo del turismo dev’essere visto in una logica di territorio. Il turismo deve quindi essere in grado non solo di valorizzare il patrimonio esistente, ma anche di restituire un potere di attrazione ai territori destinati all’abbandono”.

Casa, eppur si muove: in Piemonte gli investitori più attivi tra 45 e 54 anni. E solo l’11% ricorre al mutuo

/

COMPRAVENDITE

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate in Piemonte attraverso le agenzie attive in regione nel 2021. Obiettivo della ricerca è quello di evidenziare il motivo dell’acquisto delle abitazioni ed analizzare caratteristiche e scelte di chi compra per investimento.

L’analisi dei capoluoghi piemontesi evidenzia come sia Vercelli la città con il più alto tasso di acquisti per investimento (28,6%), seguita da Asti (29,5%) e da Torino (19,7%). A Torino la percentuale di investitori è in calo negli ultimi due anni: nel 2019 arrivava al 25,4%, nel 2020 al 24,7%, mentre nel 2021 siamo al 19,7%. Anche gli altri capoluoghi analizzati evidenziano tassi di investimento in calo rispetto al 2020, ad eccezione di Asti che registra un lieve aumento e passa dal 24,7% al 25,0%

Nel 2021 in Piemonte il 13,2% delle compravendite è stato concluso da investitori, mentre abitazione principale e case vacanza compongono rispettivamente l’83,2% ed il 3,7% sul totale delle transazioni. Anche a livello regionale negli ultimi due anni si registrano percentuali di investimento in calo, si passa dal 15,0% del 2019, al 14,2% del 2020, per arrivare all’attuale 13,2%.

Analizzando le caratteristiche e le scelte di chi ha investito in Piemonte si registra che la fascia di età più attiva su questo segmento di mercato è quella compresa tra 45 e 54 anni (31,1%) e nel 69,7% dei casi si tratta di famiglie. La tipologia più acquistata per investimento è il bilocale con il 41,2% delle scelte, seguito dai trilocali con il 25,0% delle preferenze. In Piemonte l’88,8% di chi acquista per investimento lo fa in contanti, mentre solo l’11,2% delle compravendite avviene grazie all’ausilio di un mutuo bancario.
Rispetto al 2019 ed al 2020 non si registrano particolari tendenze per quanto riguarda gli acquisti per investimento: anche negli ultimi due anni, infatti, la fascia di età più attiva sul mercato era quella compresa tra 45 e 54 anni, la tipologia più acquistata era il bilocale e la maggior parte degli acquisti si concludeva in contanti.

 

Costruzioni: in Piemonte il fatturato cala del 3,5 per cento

La fotografia dell’Osservatorio sui bilanci 2020 delle Srl scattata dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti  

COSTRUZIONI: IN ITALIA FATTURATO IN CALO DEL -3,3%, ADDETTI IN AUMENTO DEL +4,5%

A livello geografico la flessione dei ricavi risulta più accentuata nelle regioni centrali, in particolare, nelle Marche le Srl del settore costruzioni hanno subito una perdita del 10,2%, mentre in Trentino-Alto Adige e in Umbria la riduzione è stata di poco superiore all’8% I comparti più colpiti: lavori di costruzione specializzati (-4,1%) e quello della costruzione di edifici (-3,3%), mentre l’ingegneria civile fa segnare un incremento (+0,6%)

Il comparto delle costruzioni ha registrato una flessione del fatturato pari al -3,3% rispetto all’anno precedente con un aumento degli addetti del +4,5%. È la fotografia scattata dall’Osservatorio sui bilanci 2020 delle Srl del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Il campione analizzato riguarda 92.480 società su un totale di 649.725. 

Le Costruzioni, nel corso del 2020, hanno subito un calo dei ricavi,  molto più contenuto delle Srl in generale che hanno segnato, invece, una diminuzione complessiva del fatturato dell’8,5%. Trend positivo anche nella crescita degli addetti con una performance superiore dell’andamento globale (0,7%). Il valore della produzione, invece, si è ridotto del 2,4%, da cui deriva il risultato del valore aggiunto che ha subito una flessione del 2,4% (-8,4% per tutte le Srl). 

In merito all’andamento del fatturato per macroaree territoriali, le Srl del Centro registrano un calo maggiore (-5,7%) rispetto alle altre aree. In particolare, il Nord Est presenta un decremento contenuto dei ricavi (-1%), seguito dal Nord Ovest (-1,7%), mentre il  Sud segna una riduzione quasi in linea con la media nazionale (-2,2%). 

Passando dalle macroaree alle singole regioni, fatta eccezione per il Trentino-Alto Adige, il calo dei ricavi risulta più accentuato nelle regioni centrali. In particolare, nelle Marche le Srl del settore costruzioni hanno subito una flessione dei ricavi del 10,2%, mentre in Trentino-Alto Adige e in Umbria la riduzione è stata di poco superiore all’8%. Nel Nord-est, a fronte di un calo contenuto nell’Emilia-Romagna (-1,2%), si rileva un incremento nel Friuli-Venezia Giulia (+1,6%), mentre il Veneto registra un valore negativo (-3,6%) anche se più contenuto rispetto al Trentino-Alto Adige. Nel Nord-ovest, la Valle d’Aosta è l’unica regione a far segnare un aumento dei ricavi (+4,5%), mentre Liguria (-4,5%), Piemonte (-3,5%) e Lombardia (-2,4%) fanno rilevare andamenti negativi. Nel Sud, le uniche regioni in crescita sono il Molise (+3,1%) e la Sardegna (+0,2%). La Puglia, invece, mostra il calo più elevato (-4,3%), seguita dall’Abruzzo (-3%), dalla Calabria (-2,4%) e dalla Sicilia (-1,2%), mentre la Campania segna un calo molto più contenuto (-0,4%). 

Focalizzando l’attenzione sui comparti, risulta che i più segnati dalla riduzione del fatturato sono quello dei lavori di costruzione specializzati (-4,1%) e quello della costruzione di edifici (-3,3%), mentre il comparto dell’ingegneria civile fa segnare un incremento (+0,6%). Tra i sotto-comparti, si segnala il forte calo dello sviluppo di progetti immobiliari (-10,2%) e il calo comunque significativo del completamento e finitura di edifici (-6,2%), seguito da altri lavori specializzati di costruzione (-3,6%), mentre i sotto- comparti con il segno più sono costruzione di strade e ferrovie (+3,5%), costruzione di opere di pubblica utilità (+3,2%) e demolizione e preparazione del cantiere edile (+1,2%). 

L’osservatorio online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti ( www.fondazionenazionalecommercialisti.it).

Gli industriali: “Lo sviluppo del Piemonte richiede collegamenti efficienti”

Nel Rapporto 2021 dell’Osservatorio territoriale infrastrutture luci ma anche ombre. Coscia: “Fondamentale monitorare anche le opere più piccole, che sono essenziali” 

 

Come per il Pil piemontese, anche per le infrastrutture l’anno scorso ha rappresentato un anno di ripartenza. Otto grandi opere però risultano ancora in grave ritardo e altre nove hanno subito un ulteriore slittamento. È quanto emerge dal Rapporto 2021 dell’Osservatorio territoriale infrastrutture Piemonte. Realizzato da Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte, in collaborazione con la Regione Piemonte, il rapporto Oti Piemonte monitora 50 opere infrastrutturali e due corridoi europei dal 2001.

L’Europa sta cambiando profondamente in queste settimane. Nel fare impresa, l’unica risposta che possiamo dare è quella di svolgere al meglio il nostro lavoro, nonostante tutto. Ecco perché non possiamo indietreggiare, dobbiamo guardare avanti” ha dichiarato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, intervenendo alla presentazione del rapporto che si è tenuta nell’area del cantiere della Torino Lione a Chiomonte Cantiere Torino presso il Museo archeologico La Maddalena con il supporto tecnico di Telt. “Oti Piemonte nacque nel 2001 per sensibilizzare e stimolare i soggetti politici ed economici, affinché i programmi infrastrutturali venissero pianificati, e gli interventi realizzati con risorse adeguate.Confindustria Piemonte crede molto nella logistica e nei trasporti. Alla Regione abbiamo avanzato dieci proposte, per portare il sistema Piemonte ad essere più competitivo e attrattivo, aumentando la produttività delle imprese e garantendo al contempo la sostenibilità ambientale. Perché questa è la nostra volontà, e l’obiettivo che rilanciamo oggi” aggiunge.

Lo sviluppo infrastrutturale, sia delle reti materiali che immateriali, è uno dei temi centrali per il rilancio dell’economia nell’attuale congiuntura economica e per una strutturata capacità di internazionalizzazione per le nostre imprese, peggiorata da due anni di crisi sanitaria e ora colpita da una forte incertezza geopolitica internazionale. In quest’ottica, far parte del progetto OTI Piemonte, insieme a Confindustria Piemonte e Regione Piemonte, è per noi strategico perché il programma rientra appieno nelle politiche delle Camere di commercio: monitorare le criticità e raccontare lo stato di avanzamento dei progetti infrastrutturali ritenuti strategici per il territorio è un elemento imprescindibile per sostenere la nostra economia e le nostre imprese. E non parlo solo di grandi opere, ma anche di opere di collegamento più piccole, ma essenziali per l’accessibilità a tutti i nostri territori regionali” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Dei 50 progetti monitorati da Oti, a fine 2021, per 19 i lavori sono in corso e 3 sono le opere completate. Per gli altri 28 i cantieri non sono ancora iniziati. Nove sono ancora proposte, sette sono in fase di progettazione preliminare, sei sono in fase di progettazione definitiva, altre sei sono in fase di progettazione esecutiva o con appalto in corso. Per quanto riguarda le reti TEN-T, che ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dal Green Deal Europeo (trasferire il 75% delle merci trasportate su ferrovia) vanno avanti anche se in maniera non uniforme. Sull’asse ferroviario Torino-Lione si conferma la data di ultimazione lavori nel 2030 (operativo nel 2032), mentre il Terzo Valico Appenninico, che sarà operativo dal 2025, a fine 2021 era stato realizzato per il 60% e riceverà dal Pnrr 3,4 miliardi di finanziamenti.

Per il nodo di Torino è stata conclusa la tratta Lingotto-Bengasi della linea 1 della metropolitana e ora sono attivi tutti i cantieri per la realizzazione delle 4 nuove stazioni, galleria e pozzi di ventilazione nella direzione Collegno-Cascine Vica, che dovrebbero essere in funzione nel 2024. Per quanto riguarda la linea 2 è stato completato il progetto definitivo. Fermi, invece, i lavori per la realizzazione dalla quarta corsia della tangenziale di Torino ed il suo completamento ad est. Buone notizie invece sul collegamento ferroviario Torino-Ceres, incluso nel Pnrr. Avanzano in parallelo anche i lavori anche sul Passante Ferroviario con le sistemazioni in superficie di corso Grosseto e si cominciano ad intravedere le estremità del sottopasso di corso Potenza, così come il collegamento con la bretella per l’aeroporto di Caselle.

Anche sul tema della logistica il segno è positivo a partire dall’iniziativa del governo di ampliare le ZLS consentendo di estendere le opportunità ai territori con alto potenziale e con vocazione logistica come il cuneese e l’astigiano oltre che nei tre nodi logistici S.I.TO di Orbassano, C.I.M di Novara e polo logistico alessandrino per i quali sono anche stati stanziati finanziamenti in particolare per l’adeguamento agli standard europei nei terminal.

Per quanto riguarda i progetti di viabilità, Oti Piemonte registra l’avanzamento ed il rispetto dei tempi prestabiliti per la tangenziale di Fossano. I lavori per la realizzazione della tangenziale di Cuneo invece non registrano significativi avanzamenti, nonostante una forte mobilitazione da parte del territorio e della politica locale affinché l’opera prosegua di pari passo con la realizzazione dell’ospedale unico a Confreria. Segnali positivi arrivano invece per la superstrada Novara-Vercelli che, a inizio 2022 ha visto l’approvazione del finanziamento con un contributo di 50 milioni di euro da parte del Cipess e la previsione di apertura cantieri nel 2023. Buone notizie arrivano dalla Pedemontana piemontese che nel 2021 ha ottenuto, il via libera definitivo del Cipess e per cui nel 2022 verrà aperto il bando per i lavori. Sulla Asti-Cuneo il nuovo cronoprogramma prevede la conclusione della tratta Roddi-Verduno a fine 2022 con una riduzione dei tempi di lavoro di circa un anno. La tratta Verduno-Cherasco sarà realizzata in 2 anni 1/2 a far data dall’ottenimento delle autorizzazioni ambientali.

Sempre nel cuneese, sul Colle di Tenda a maggio è stato definito il progetto di ripristino della viabilità tra Italia e Francia con un costo aggiuntivo di 45 milioni di euro e a settembre sono ripresi i lavori. Fermi, invece, i lavori per la realizzazione del traforo Armo-Cantarana e della variante di Demonte.

Con riferimento al sistema ferroviario, avanzamenti sulla Biella-Santhià, per la quale è stata conclusa l’elettrificazione della linea. Sulla Biella-Novara l’avanzamento è ancora inferiore alle aspettative, ma la Regione ha confermato la volontà di completare l’elettrificazione della linea. In ritardo, invece, i lavori per il raddoppio della Torino-Pinerolo e restano senza una data di scadenza opere come l’adeguamento della ferrovia Torino-Savona, il raddoppio della Fossano-Cuneo, ma anche la messa in sicurezza di un tratto soggetto a frana dell’autostrada Torino-Aosta e il nodo idraulico di Ivrea.

Per la Banda Ultralarga, un apporto decisivo è dato dal Pnrr che destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro la rete di nuova generazione. Ad inizio anno è stato pubblicato il report sullo stato dei cantieri in Piemonte: sono 249 i Comuni con i lavori completati e il collaudo già certificato e qui gli operatori sono in condizione di aprire il servizio. Sono invece oltre 150 i cantieri chiusi in attesa di collaudo, mentre 606 i Comuni con progetto esecutivo approvato.

Infine, il lavoro di Oti Piemonte va avanti e si sviluppa, e dal secondo semestre del 2022, il monitoraggio includerà ulteriori 20 opere di collegamento, di connessione di minore entità ma fondamentali per l’utilizzo delle opere principali e l’accessibilità ottimale ai territori.