ECONOMIA- Pagina 250

Artigianato, il Piemonte crede nella ripartenza ma “servono riforme strutturali”

A dicembre 2021, le imprese artigiane piemontesi attive sono 117.315, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte nel primo semestre dell’anno 2022 non vi saranno variazioni significative

 

a dicembre 2021 l’occupazione nell’artigianato in Piemonte si colloca sulle 238.298 unità lavorative (130.717 autonomi e 107.581 dipendenti), dal 2007 al 2021 perdita di 75.235 posti di lavoro

 

 apprendisti, rispetto ai 20.116 del 2020, a dicembre 2021 sono 28.118 (+8.002)

 

credito: i prestiti alle imprese di piccole dimensioni è inferiore rispetto a quelle medio grandi

 

Giorgio Felici (Presidente Confartigianato Imprese Piemonte):

“L’artigianato piemontese crede nella ripartenza, ma per avviare realmente la ripresa ed utilizzare le risorse del PNRR non solo per fini emergenziali, ma di carattere strutturale, occorrono vere riforme ed il pieno coinvolgimento delle imprese artigiane e delle piccole imprese, il cui modello coniuga sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Per contrastare il rincaro delle tariffe dell’elettricità occorrono, oltre agli interventi del Governo, un Piano Energetico Nazionale con corrette scelte strategiche. La variante Omicron, che rischia di rallentare la ripresa, va contrastata con l’intensificazione delle vaccinazioni estese a tutta la popolazione”.

 

 

 

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha elaborato il compendio dati del secondo semestre 2021 sulla base degli indicatori più significativi che riguardano l’andamento del comparto artigiano nella nostra regione.

Le indagini congiunturali trimestrali condotte da Confartigianato Imprese Piemonte nel 2021 sono caratterizzate, nei primi tre trimestri, da un certo pessimismo, attenuato dalle previsioni positive nel quarto, sul quale influiscono le prospettive di superamento della crisi pandemica, grazie al buon esito della campagna vaccinale, nonché le opportunità legate alla ripresa del settore delle costruzioni, favorita dal superbonus, ed alle risorse derivanti dal PNRR.

“Gli artigiani piemontesi – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – credono, nel complesso, nella ripartenza, dopo il dramma del lock down ed i precedenti anni di recessione. Per avviare realmente la ripresa e far sì che le risorse del PNRR non vengano utilizzate a fini meramente emergenziali, ma di carattere strutturale, occorrono vere riforme ed il pieno coinvolgimento delle imprese artigiane e delle piccole imprese, il cui modello coniuga sostenibilità sociale, economica ed ambientale”.

Per quanto riguarda il credito, la quantità dei prestiti alle imprese di minori dimensioni continua ad essere inferiore rispetto a quella erogata alle imprese medio-grandi. Inoltre, i tassi d’interesse bancari attivi sui prestiti connessi ad esigenze di liquidità sono, nel periodo dicembre 2019 – giugno 2021, mediamente doppi per le piccole imprese (da 5,82% a 6,08%) rispetto a quelle medio-grandi (da 2,99% a 3,00%).

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio dell’Artigianato della Regione Piemonte, a dicembre 2021, le imprese artigiane piemontesi attive sono 117.315; secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte nel primo semestre dell’anno 2022 non vi saranno variazioni significative, ma si assisterà ad una situazione di stallo, anche alla luce degli ultimi provvedimenti governativi di contrasto e contenimento della pandemia. Conseguentemente, nella prima metà del 2022 si riscontrerà una sostanziale tenuta della consistenza numerica delle imprese con un piccolo incremento pari 79 unità produttive, con le seguenti variazioni per dimensione: da 0 a 1 addetti: + 80; da 2 a 4 addetti 0; da 5 a 10 addetti -1; da 11 a 20 addetti e oltre i 20 addetti 0.

A dicembre 2021 l’occupazione nell’artigianato in Piemonte si colloca sulle 238.298 unità lavorative, di cui 130.717 autonomi e 107.581 dipendenti; nel 2007 gli addetti, tra titolari e dipendenti, erano 313.533, con una perdita complessiva, nel periodo considerato, pari a 75.235 posti di lavoro.

In base al monitoraggio dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Piemonte, aggiornato al dicembre 2021, si evince che gli apprendisti, rispetto ai 20.116 del 2020, sono 28.118. Sul consistente aumento degli apprendisti in quest’anno dopo la forte riduzione del 2020, ha inciso il miglioramento delle prospettive economiche ed occupazionali a seguito dei provvedimenti del Governo, del positivo andamento della campagna vaccinale e conseguente contenimento della pandemia, nonché delle positive aspettative legate all’attuazione del PNRR.

Secondo le stime della Banca d’Italia il nostro Paese conclude il 2021 con un tasso di crescita del PLI pari al 6,2%, mentre la crescita nel 2022 dovrebbe essere del 4% e nel 2023 del 2,5%. Un sostegno considerevole all’economia proviene dalla legge di bilancio, che in particolare conferma i bonus edilizia, e dagli interventi delineati nel PNRR quale volano per le riforme e gli investimenti pubblici.

Preoccupazione desta però il pesante rialzo dei prezzi, ed in particolare delle materie energetiche, con l’inflazione che, secondo le stime, salirebbe dall’ 1,9% nel 2021 al 2,8% nel 2022, mentre per il 2023 e 2024 è previsto un rallentamento all’1,5% ed all’1,7% rispettivamente.

“E’opportuno che lo Stato si riappropri della titolarità di alcuni asset strategici come l’energia e il credito. Con particolare riferimento al caro tariffe energetiche – conclude Felici – gli interventi del Governo, pur auspicabili, non saranno significativi senza un concreto Piano Energetico Nazionale con scelte strategiche non ideologizzate, in grado di consentire alle imprese di continuare l’attività. Altro ostacolo sulla via della ripresa è dato dalla diffusione della variante Omicron, per contrastare la quale è indispensabile intensificare le azioni volte a far sì che venga vaccinato l’insieme della popolazione”.

L’esperienza di Starbucks in onda a Parlaconme

Giampaolo Grossi – General Manager at Starbucks Italy Srl. Mercoledì 26 gennaio alle ore 18.00 su Radio Vida Network.

“Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non finirai mai la tua strada”

Dopo il grande successo radiofonico e le molte interazioni avvenute sui canali social di Parla Con Me e di Simona Riccio, Founder della trasmissione e SMM del Caat, relativi alla prima parte della puntata dove l’ospite è stato Giampaolo Grossi – General Manager at Starbucks Italy Srl, domani andrà in onda la seconda parte.
Nella prima puntata è emersa l’importanza dell’utilizzo corretto del canale social Linkedin, da dove è nato l’incontro tra Simona e Giampaolo e di quanto è fondamentale l’esempio e l’educazione della Famiglia nella crescita della persona, sia a livello umano che professionale al fine di poter essere il manager pronto all’ascolto e a dare supporto ai suoi collaboratori. Ai giovani ed ai meno giovani Giampaolo ha spiegato la sua vita professionale, da quando è uscito dalla scuola ed è andato a lavorare in America lasciando la sua famiglia fino ai giorni d’oggi, passando per sacrifici enormi e lavori decisamente umili, ma dignitosi e da rispettare. 18 colloqui in giro per il mondo ed arriva a ricoprire il ruolo di General Manager, nessuno regala nulla!
Starbucks lavora sull’uguaglianza razziale e sociale, Giampaolo, che grazie alla sua vita in giro per il mondo promuove l’inclusione di genere, sesso, colore, etnia e religione, ha spiegato come Starbucks affronta questo tema aggiungendo l’impegno costante di fare squadra. Quella squadra di calcio al quale lui ha fatto parte per anni essendo anche stato un calciatore professionista.
Questi solo alcuni motivi per i quali Simona ha voluto fortemente Giampaolo nella sua trasmissione, perché crede che il settore di cui si occupa da molti anni, l’agroalimentare, abbia fortemente bisogno di fare squadra.

Con quale tema inizia la seconda puntata è identificabile in una citazione di Giampaolo Grossi?
“Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non finirai mai la tua strada”
E in un periodo molto particolare come questo che stiamo percorrendo, dove molte sono le difficoltà imprenditoriali da superare insieme, la troviamo calzante. In un periodo difficile come questo, c’è chi apre, c’è chi chiude, c’è chi non molla e che, amando follemente l’Azienda per la quale lavora, cerca quotidianamente di fare cambiare pelle per rispondere ai continui cambiamenti ai quali ogni azienda, in Italia e nel mondo, deve fare i conti.

?Uno di questi è Giampaolo Grossi.

“La trasmissione continua a stimolare e creare spazi a confronti tra persone che hanno molti valori ed esperienze da raccontare e da trasmettere ai molti giovani che ascoltano l’interessante podcast e che interagiscono sulla rete. Di nota sono le interazioni effettuate direttamente dai relatori con i naviganti, cosa non scontata. Ascoltando la rete ne abbiamo intercettata una che ci è molto piaciuta di Maurizio Fiengo:
Ho ascoltato la prima parte dell’intervista! Riflettevo su due cose:

– perché a scuola (includo anche l’università) non ci vengono trasmessi questi valori attraverso esempi come Giampaolo Grossi? E dire che tra scuola e università ho passato tra i banchi buona parte della mia vita! Fortunatamente la Rete e i Social ci fanno conoscere persone così vere e di ispirazione;

– e i media? Quanto vorrei interviste come queste di Parla con me (vogliamo citare anche Alessandro Ossola?) su radio come RDS Radio Dimensione Suono, Radio 105, Radio Deejay o RTL 102.5 tanto ascoltate dai giovani!”
Trasmettere per educare…”

La trasmissione viene trasmessa in diretta web-radio da Radio Vida Network sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vida Network.

Per collegarsi e ascoltare la trasmissione:

– collegarsi al sito www.vidanetwork.it
–  app ufficiale RADIO VIDA NETWORK scaricabile gratuitamente per IOS e ANDROID
– nei maggiori aggregatori di radio
– su speaker Alexa e Google Home

Dal giorno successivo sarà possibile ascoltare la puntata senza stacchi pubblicitari sul nostro sito www.parlaconmeofficial.it

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PARLACONME è il titolo della trasmissione radiofonica ideata da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e LinkedIn Top Voice Italia, in onda da dicembre 2020 su Radio Vida Network (www.vidanetwork.it ) che si pone l’obiettivo di porre al centro dell’attenzione l’intera filiera agroalimentare, coinvolgendo numerosi ospiti in studio e collegamento telefonico dall’Italia e dal mondo.
Simona Riccio, laureata in Comunicazione Internazionale e Pubblicitaria presso l’Università per Stranieri di Perugia, con un’esperienza ultra-ventennale nel settore del biologico è Social Media Marketing Manager e Ambassador del Caat – Centro Agroalimentare di Torino e svolge altre consulenze nel settore dell’Agrifood & Organic.
Gli obiettivi principali di PARLACONME consistono nel valorizzare, promuovere, tutelare e far conoscere la filiera agroalimentare italiana, creare consapevolezza sul ruolo importante che riveste nel valorizzare l’identità della cultura materiale del nostro Paese e sull’importante ruolo strategico che dovrebbe avere, oltre a creare occasioni di confronto e collaborazione tra i vari attori del sistema.
PARLACONME vuol dare voce a numerosi soggetti appartenenti alla filiera agroalimentare, dando loro la possibilità di raccontare le proprie storie ed esperienze, le proprie criticità ma, soprattutto, le numerose opportunità che si dimostrano capaci di cogliere, creando quella sinergia in grado di rendere il settore agroalimentare trainante per l’economia italiana e tale da costituire un’eccellenza a livello internazionale. Confronti e opportunità che permettano a molti cittadini di conoscere meglio un universo culturale fatto d’identità e amore per la buona tavola e di un’alimentazione sana e consapevole.

Il primo acceleratore di startup dedicato alle Smart cities

Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center in collaborazione con Techstars lanciano “Torino Cities of the Future Accelerator”
con OGR Torino come quartier generale

Sarà OGR Torino il quartier generale di Torino Cities of the Future Accelerator, il primo acceleratore italiano di startup dedicato alle Smart Cities.
L’iniziativa, promossa da Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center in collaborazione con l’acceleratore americano Techstars, rientra nella più ampia partnership avviata nel 2019 con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della città di Torino come ecosistema internazionale per l’innovazione e la sua affermazione come modello di successo in Italia e in Europa.

Torino Cities of the Future Accelerator, evoluzione del Techstars Smart Mobility che ha già accelerato 23 startup internazionali in due anni, offrirà ampie opportunità di crescita alle realtà che sviluppano soluzioni innovative in ambiti strategici per città più efficienti e funzionali, soprattutto in settori quali trasporti, housing, energy, infrastrutture e servizi base come istruzione e assistenza sanitaria.

Il programma prende il via oggi con una classe composta da 12 startup ad alto potenziale di crescita provenienti principalmente da paesi europei. Tre le imprese italiane selezionate, tutte con sede a Torino: Family+Happy, che ha ideato un servizio su misura di selezione di babysitter certificate; Strategic BIM, che propone la gestione digitale e in remoto di grandi edifici e di Gymnasio, che ha sviluppato una tecnologia per il fitness domestico.
Accanto alle imprese italiane parteciperanno la svizzera HivePower e la francese Voltaage, entrambe con team italiano, l’ucraina Inputsoft, le inglesi Lawyerd, Optimiz e X Works, la tedesca Natix, la rumena Nrgi, l’ungherese Volteum, impegnate in settori quali energy, trasporto aereo, mobilità e gestione del copyright.

Torino Cities of the Future Techstars Accelerator intende far leva sul talento imprenditoriale per sviluppare soluzioni di frontiera che rendano le città di domani maggiormente sostenibili, inclusive e resilienti secondo una logica SDG.” – ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo – “In una prospettiva di ecosistema, il rafforzamento della partnership con Techstars rappresenta un prezioso volano per l’attrazione di startup ad alto potenziale che possano stabilizzarsi e crescere sul nostro territorio. È quindi con entusiasmo” – continua il Presidente Profumo – “che la Compagnia di San Paolo rinnova il proprio sostegno a questo programma, che costituisce un fondamentale tassello della strategia pluriennale messa in campo dalla nostra Fondazione al fine di posizionare Torino sulla mappa europea degli ecosistemi dell’innovazione”.

“Il nostro programma con Techstars si evolve nel segno della Next Generation EU e dell’Agenda 2030 dell’Onu, in linea con la mission di Fondazione CRT e i valori di OGR Torino”, dichiara Massimo Lapucci, Segretario Generale di Fondazione CRT e CEO di OGR Torino. “Il successo delle prime due edizioni dedicate alla Smart Mobility ha aperto la strada per ampliare il focus del progetto alle smart cities. Con Torino Cities of the Future Accelerator, crescita del capitale umano, inclusione sociale, sostenibilità ambientale si confermano temi centrali nella strategia per lo sviluppo dei territori e il miglioramento complessivo della qualità della vita delle persone nella comunità”. 

“Siamo alla terza edizione del programma di accelerazione di Techstars dedicato alle Smart Cities, dopo aver lavorato per due anni sulla Smart Mobility. Abbiamo portato a Torino molte realtà innovative – spiega Maurizio Montagnese, Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center – alcune delle quali hanno avviato collaborazioni anche con la Municipalità e le imprese del territorio. Uno dei principali obiettivi di Intesa Sanpaolo Innovation Center, insieme con gli altri corporate partner, è sempre stato quello di dare vita a un ecosistema attrattivo per le aziende innovative di tutto il mondo. Un ecosistema che, a sua volta, favorisca la nascita di nuove progettualità e iniziative imprenditoriali. Il fatto che le 3 startup italiane selezionate quest’anno siano torinesi ne è una testimonianza tangibile. Lavoreremo affinché il programma possa continuare a creare nuove opportunità sul territorio, per fare di Torino una città che anticipa i tempi e realizza progetti innovativi concreti”.

“Dopo il successo dei programmi Smart Mobility nel 2020 e nel 2021, nonostante le difficili condizioni di mercato degli ultimi anni – sostiene Martin Olczyk, Managing Director di Techstars –  sono più che entusiasta di lavorare con la classe inaugurale del Torino Cities of the Future Accelerator. Siamo orgogliosi di continuare la nostra collaborazione con Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center e di avere una rete di alumni di successo oltre ad un ecosistema unico come quello offerto dalla città di Torino composto da mentori esperti, aziende innovative e startup-friendly e iniziative cittadine strategiche per l’innovazione tecnologica. Siamo entusiasti di accogliere startup provenienti da tutto il mondo, in quella che nelle prossime 13 settimane, e speriamo anche oltre, sarà la loro casa, OGR”.

Piemonte-Blonde d’Aquitaine, un matrimonio gastronomico che funziona

In attesa che le istituzioni piemontesi e torinesi inizino, con l’immancabile calma, a comprendere le opportunità per il territorio subalpino legate al teorico nuovo patto italo francese, i privati non rimangono fermi ad aspettare.

Anche perché, in molti casi, i rapporti transfrontalieri sono millenari, in altri plurisecolari, altri ancora più recenti ma consolidati. Come nel caso della Blonde d’Aquitaine, che non è una ragazza occitana ma la razza di una vacca originaria del Sud Ovest della Francia che ha cominciato ad essere allevata in Piemonte a partire dalla seconda metà del 900.

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Giachino: “Il settore auto ha bisogno di politica industriale”

“E’ molto positiva l’apertura del governo a stanziamenti per incentivi al rinnovo di auto e mezzi di trasporto inquinanti, che rappresentano il 30% del parco circolante italiano e che contribuiscono non poco all’inquinamento.

Ma il settore auto ha bisogno di una politica industriale che accompagni la ristrutturazione delle aziende dell’indotto, che occupano centinaia di migliaia di addetti e che il nostro Paese non può assolutamente permettere di perdere”. Così, in una nota, Mino Giachino, leader dell’associazione Si Tav Si Lavoro.

“E’ bene che i parlamentari delle sette Regioni interessate – aggiunge il sottosegretario ai Trasporti dell’ultimo governo Berlusconi – facciano sentire la loro voce e diano il loro contributo a partire dalla discussione della mozione Molinari”.

Dalla Regione le tolleranze edilizie per abbattere la burocrazia

Snellire la burocrazia e semplificare le procedure, definendo con precisione le “tolleranze edilizie”, ovvero quelle piccole difformità riscontrate fra quanto eseguito in cantiere e il progetto approvato, che non si configurino come violazioni di legge.

 

È questo l’obiettivo della delibera approvata dalla Giunta regionale del Piemonte, che ha fornito le prime indicazioni applicative sulle tolleranze edilizie.

La modifica riguarda la legge regionale 8 luglio 1999, n. 19 “Norme in materia edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 sulla tutela ed uso del suolo”. La tolleranza è un concetto che è stato introdotto dal legislatore, sia piemontese che nazionale, per rendere più efficienti le procedure in ambito edilizio. Spesso nella realtà del cantiere le opere autorizzate sono realizzate con piccole modifiche, che però non costituiscono difformità tali da essere considerate violazioni edilizie. Si tratta di piccole variazioni quali ad esempio una diversa partizione interna delle camere di una abitazione o lo spostamento di un muro ad una breve distanza rispetto a quanto previsto nel progetto.

«Era necessario – ha commentato l’assessore all’Urbanistica della Regione Piemonte, Fabio Carossofornire un primo strumento semplice e chiaro agli operatori del settore per poter distinguere proprio questo tipo di opere. Il risultato è un importante contributo per la semplificazione in ambito edilizio, soprattutto nel quadro dei finanziamenti nazionali, ed è il frutto della collaborazione fra tutti i soggetti che partecipano al processo: ordini, collegi professionali, costruttori, autonomie locali».

Le Olimpiadi di Pechino parlano anche piemontese

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Il Politecnico di Torino è l’unica realtà straniera che ha collaborato alla progettazione degli spazi per i Giochi Olimpici di Pechino.

Il coordinatore del progetto, Michele Bonino, professore del Politecnico e delegato del Rettore alle Relazioni internazionali con la Cina e i Paesi Asiatici, spiega che “Il governo cinese ha puntato sull’identità nazionale reclutando soltanto progettisti locali.

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Innovazione: sinergia tra industria, mondo accademico e difesa

Il Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, ha ricevuto a Torino David van Weel, Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges della NATO.

 

La visita dell’alta autorità si inquadra nell’ambito del processo di valutazione dell’offerta italiana di ospitare la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e dell’ufficio regionale in Europa della futura struttura del Defence InnovationAccelerator for the North Atlantic (DIANA) della NATO.

L’incontro si è tenuto presso la sede della Regione Piemonte, aTorino in piazza Castello alla presenza del Presidente della Regione,Alberto Cirio, del Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, del vice Sindaco, Michela Favaro e dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione, Andrea Tronzano. Le istituzioni hanno illustrato la grande disponibilità e le grandi opportunità che il territorio offre per l’insediamento dell’ufficio regionale Nato in Europa, tutto ciò grazie a un ecosistema particolarmente solido.  

L’offerta nazionale per la partecipazione all’iniziativa, lanciata dai capi di Stato e di Governo al summit di Bruxelles del giugno 2021 nell’ambito dell’agenda NATO 2030, consiste nella realizzazione di una rete federata di centri di sperimentazione e acceleratorid’innovazione con il compito di supportare la NATO e i paesi alleati nel proprio processo di innovazione, sostenendo le start-up a sviluppare le tecnologie necessarie a preservare la superiorità tecnologica e facilitando la cooperazione tra settore privato e realtà militari.

L’Italia propone di ospitare il Regional Office presso le strutture nella costituenda Città dell’Aerospazio, dove si insedierà, a fianco dei laboratori e degli spazi per le start-up, il Business IncubationCentre dell’Agenzia Spaziale Europea. Nelle more del completamento della Città dellAreospazio, saranno comunque disponibili per l’immediato degli uffici presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino.

Verrà, inoltre, messo a disposizione del progetto il costituendo acceleratore Aerospace & Advanced Hardware e saranno rese disponibili le capacità di sperimentare tecnologie innovative presso il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale (CSSN) della Marina Militare di La Spezia e il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA) di Capua, società partecipata dell’Agenzia Spaziale Italiana, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Regione Campania.

Un volta identificati, i due uffici regionali, uno in Europa e uno in Nord America, fungeranno da hub dell’intera rete DIANA e sovraintenderanno alle attività degli acceleratori e dei vari test center. La rete NATO dovrà innestarsi negli ecosistemi di innovazione esistenti, evitando sovrapposizioni e duplicazioni, e dovrà svilupparsi sfruttando sinergie e opportunità derivanti dalle analoghe iniziative dell’Unione Europea nel settore.

All’iniziativa si accompagna, inoltre, la creazione di un fondo di capitale di rischio, il NATO Innovation Fund, che sosterrà con finanziamenti mirati le start-up degli acceleratori di impresa.

Consumi in calo del 50 per cento nei bar e ristoranti di Torino

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Il rollo dei consumi  rasenta il 50%. Bar e ristoranti durante la settimana sono vuoti per smart working, super green pass, contagi e quarantene, oltre all’assenza di turisti 

I dati sono dell’Epat Torino che teme la ‘pandemia economica’.  Gli esercenti che  nel periodo di pandemia sono stati obbligati a ricorrere nei modi più diversi a strumenti per integrare la liquidità mancante sono il 70% del totale.

Di questi un 15 % ha operato sui contratti di locazione, il 20 % ha trattato con i fornitori modificando le condizioni, il 25% ha finanziato con proprie risorse mobili o immobili ed il 40 % ha chiesto aiuto  a banche o utilizzando scoperti o accendendo finanziamenti pandemici. Ora devono fare i conti con oltre il 50% di aumento dell’energia e l’inflazione del 3,9%

Caat terzo mercato generale in Italia, ma servono i fondi del Pnrr per svecchiarlo

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“Il Caat (il Centro agroalimentare di Torino) con un volume d’affari di poco superiore al mezzo miliardo di euro l’anno, si colloca tra i primi tre mercati generali italiani. Ma mentre quello di Milano è oggetto di ristrutturazione e a Roma si sta progettando di fare altrettanto, la struttura torinese, vecchia di oltre vent’anni, necessita quanto prima di un rinnovamento e le risorse, potrebbero arrivare dai fondi del Pnrr”.

La richiesta è stata formulata in Terza commissione in Consiglio regionale (presidente Claudio Leone) da Stefano Cavaglià, presidente dell’Associazione piemontese dei Grossisti ortofrutticoli Torino (Apgo) dove è proseguita l’audizione delle principali associazioni agricole per approfondire la questione relativa al sistema della produzione e del commercio del comparto ortofrutta, come richiesto da Monica Canalis (Pd).

Apgo ha inoltre sottolineato come durante il periodo del lockdown l’attività del Caat non si sia interrotta, in quanto giudicata essenziale per garantire gli approvvigionamenti alla catena di vendita, tuttavia la pandemia ha generato una crisi che si estende anche a questo comparto, dove i fatturati subiscono una sorta di altalena tra incrementi e contrazioni.

Il settore, in prospettiva futura, chiede la riforma dei mercati rionali, di valutare la possibilità di orari diurni e un giusto equilibrio nei confronti della grande distribuzione organizzata, che sta sempre più entrando nella produzione.

Domenico Tuninetti del Consorzio del peperone di Carmagnola, ha posto la problematica del ricambio generazionale, per dare non solo continuità ma nuova linfa alle imprese del settore. Inoltre, tra le proposte avanzate, si è soffermato sulla necessità di sospendere il “set-aside”, il regime agronomico introdotto dall’Unione europea nel 1988, che consiste nel ritiro dalla produzione di una determinata quota della superficie agraria utilizzata al fine di controllare la sovrapproduzione di cereali e di altri seminativi, per evitare gli effetti depressivi sui prezzi agricoli.

Gabriele Carenini, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori (Cia) si è detto preoccupato di come i rincari energetici avranno effetti negativi anche sul già sofferente settore zootecnico, incidendo negativamente sul prezzo del latte.

Ma soprattutto il comparto frutticolo rischia di patire conseguenze fortemente dannose, come evidenziato sempre da Cia attraverso il tecnico Maurizio Ribotta, che ha spiegato come il grosso della produzione della frutta italiana sia destinato all’esportazione. In Piemonte attualmente circa seimila ettari sono vocati alla coltura delle mele che vengono vendute a circa quaranta centesimi al chilogrammo. I rincari energetici, è stato valutato, incideranno di circa dieci centesimi sul predetto costo di vendita, per cui i ricavi non saranno sufficienti a coprire le spese di produzione.

Sono intervenuti nell’ordine, per delucidazioni e approfondimenti i consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), CanalisAlberto Avetta (Pd), Matteo Gagliasso (Lega), Valter Marin (Lega) e Carlo Riva Vercellotti (FdI).