ECONOMIA- Pagina 240

Indicatori positivi per le imprese piemontesi nonostante guerra e inflazione

LE PREVISIONI  PER IL III TRIMESTRE 2022

 

L’indagine congiunturale realizzata in giugno da Unione Industriali Torino e Confindustria Piemonte raccoglie le valutazioni delle imprese a poco più di tre mesi dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, una guerra di cui, a oggi, nessuno è in grado di prevedere esiti e durata. Gli effetti economici della guerra si sommano a quelli determinati dall’escalation dell’inflazione e dei prezzi di materie prime ed energia.

Il peggioramento del quadro economico complessivo trova, per ora, debole riscontro nelle aspettative delle imprese piemontesi: gli indicatori, infatti, non si discostano in misura apprezzabile dai livelli di marzo e dicembre. Questo riguarda sia gli indicatori anticipatori (previsioni a breve su produzione, ordini e occupazione) che quelli a consuntivo (tasso utilizzo impianti, investimenti, ritardi incassi, CIG).

Un risultato di questo genere è sorprendente solo in apparenza. In effetti, conflitto, inflazione e rincari hanno determinato principalmente un forte aumento dell’incertezza e un accorciamento della visibilità sui trend di mercato. Tuttavia, non hanno ancora avuto impatto sulle prospettive a breve termine di produzione e ordini, in un momento in cui l’economia italiana ed europea erano in buona accelerazione. In sintesi, si può dire che le nostre imprese sfruttino ancora il buon impulso della ripresa post-Covid.

I risultati della nostra indagine, peraltro, sono sostanzialmente in linea con analoghi sondaggi sul clima di fiducia condotti a livello nazionale e internazionale, che registrano in genere un lieve peggioramento della fiducia delle imprese ma restano al di sopra della soglia tra espansione e contrazione dell’attività.

Non va dimenticato, inoltre, che alcuni comparti dei servizi sono in piena crescita, a partire da turismo e ICT.

La rilevazione di giugno è stata condotta su un campione di quasi 1.200 imprese manifatturiere e dei servizi. Le previsioni su produzione, ordini e occupazione restano favorevoli, con indicatori allineati ai valori di marzo. Scende ulteriormente il ricorso alla CIG. Stabili gli investimenti; continua a peggiorare la redditività, in coerenza con i forti aumenti dei costi degli input energetici e delle commodity. Oltre 3 aziende su 4 segnalano aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia.

 

A livello territoriale, gli indicatori sono favorevoli per le imprese torinesi (+18,2% contro una media regionale del +13,3%) e si mantengono positivi in tutte le aree, con la sola eccezione di Vercelli (-2,1%). In particolare AlessandriaCanaveseNovaraTorino e Verbania hanno attese sulla produzione superiori alla media regionale (rispettivamente +21,9%, +16,0%, +19,8%, +18,2% e +20,0%). Le altre province registrano saldi più prudenti: Asti +10,8%, Cuneo +10,4% e Biella +3,6%.

Per quanto riguarda i settori, le valutazioni più incoraggianti vengono dalla meccatronica, da edilizia e indotto, cartotecnica e alimentare. Continua il periodo non brillante di chimica e manifatture varie.

Contrariamente a quanto osservato in passato, le previsioni delle imprese di minori dimensioni sono allineate o addirittura migliori della media.

 

Commenti sulle previsioni del terzo trimestre 2022

 

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali Torino: «Le nostre imprese dimostrano una grande e perfino sorprendente capacità di reazione e adattamento a una situazione geopolitica ed economica estremamente incerta, nella quale è particolarmente complesso prendere decisioni dato il moltiplicarsi delle incognite. Penso alla escalation dei prezzi di elettricità e gas, alla carenza di materie prime e al relativo aumento del loro costo, alla siccità che causa gravi danni, ma anche all’inflazione che colpisce praticamente tutti i beni di consumo mettendo in difficoltà le famiglie. Senza ovviamente dimenticare il Covid che sta nuovamente riprendendo vigore, non sappiamo con quali conseguenze. Nonostante ciò, sia le imprese medio-grandi, sia quelle di minori dimensioni hanno continuato e continuano a investire, vedendo opportunità anche in questa crisi dalle molte sfaccettature. Alla ripresa di settembre, però, se questi fattori d’incertezza non saranno almeno in parte sotto controllo, molti settori industriali, a partire da quelli più energivori, andranno incontro a seri rischi e questa spinta potrebbe esaurirsi».

 

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: «Dalla lettura dei dati della nostra indagine congiunturale emerge in maniera forte la centralità del sistema produttivo e manifatturiero della nostra regione e del Paese, che seppur in un momento di grande incertezza, sanno continuare a reagire ed hanno per quanto possibile assorbito i rincari vertiginosi di energia e materie prime. I prossimi mesi non saranno sicuramente facili per la situazione geopolitica e l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, del conseguente aumento dell’inflazione. A questi si è aggiunta di recente la quasi parità Euro/Dollaro che, se da un lato probabilmente favorirà le nostre esportazioni, dall’altro aumenterà ulteriormente i costi delle forniture di gas e petrolio. Per rinforzare ed accompagnare il nostro sistema produttivo occorre, oggi, un’accelerazione nello scaricare a terra le risorse del NextGenerationEU e della prossima programmazione dei Fondi strutturali europei con un indispensabile partenariato pubblico-privato, che coinvolga le aziende di tutte le dimensioni. Servono azioni concrete che non ci stancheremo di ribadire come necessarie per il futuro economico e sociale del nostro territorio e dei nostri giovani».

 

Riportiamo in dettaglio i principali risultati dell’indagine

Per il terzo trimestre del 2022, le attese sulla produzione delle circa1.200 imprese piemontesi registrano un assestamento (-0,7 punti percentuali) rispetto al secondo trimestre. Il 25% delle rispondenti prevede un aumento dei livelli di attività, contro l’11,8% che ne prevede la riduzione, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +13,3%. Trend analogo per gli ordinativi, con un saldo del 10,0% e un calo di 3,5 punti rispetto alla scorsa rilevazione.

Per contro, il 19,8% delle aziende prevede un aumento dell’occupazione, contro il 4,9% che si attende una diminuzione: il saldo, pari a +14,9 punti percentuali, aumenta di 1,2 punti rispetto a marzo.  Restano prudenti le attese sull’export, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a +0,6%, probabilmente a causa del rallentamento delle economie mondiali e alla difficile situazione del commercio globale. Rallentamento economico e impennata dell’inflazione non frenano gli investimenti, che aumentano di 1,5 punti: il 27,8% delle rispondenti ha programmi di spesa di un certo impegno (erano il 26,3% a dicembre). Il ricorso alla cassa integrazione interessa il 5,1% delle imprese, in calo di 1,6 punti percentuali rispetto a dicembre, segno della buona tenuta delle imprese piemontesi. Migliora ulteriormente il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Indicazioni positive, sia pure con sfumature diverse, vengono sia dalle imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) che da quelle più piccole (sotto i 50 addetti).

Con la rilevazione di giugno sono state introdotte alcune domande relative all’aumento dei prezzi: oltre il 70% delle rispondenti ha rilevato aumenti di prezzo di materie prime (75,5) energia (75,7%) e trasporti (73,3%).

 

livello territoriale, le previsioni si mantengono positive in tutte le aree, con la sola eccezione di Vercelli (-2,1%). In particolare, AlessandriaCanaveseNovaraTorino e Verbania hanno attese sulla produzione superiori alla media regionale (rispettivamente +21,9%, +16,0%, +19,8%, +18,2% e +20,0%). Le altre province registrano saldi più prudenti: Asti +10,8%, Cuneo +10,4% e Biella +3,6%.

 

Nel manifatturiero, le attese per il secondo trimestre 2022 sono, come per le scorse rilevazioni, più prudenti rispetto al terziario, con indicatori ancora positivi ma in ulteriore assestamento rispetto a marzo. I saldi ottimisti-pessimisti per ordini e produzione sono pari a +6,5% e +10,6%, e in calo, rispettivamente di 4,6 e a 2,3 punti rispetto al secondo trimestre. Nonostante il perdurare di inflazione e guerra in Ucraina l’export torna positivo, dopo la frenata di marzo, con un saldo pari a +2,0%, in recupero di 4,6 punti. Stabile, invece, l’occupazione, con un saldo che resta intorno al 13%. In aumento gli investimenti, che interessano il 29,6% delle aziende, stabile il tasso di utilizzo delle risorse (78%). Cala ancora il ricorso alla CIG, che ritorna ai valori pre-crisi (6,3%).

A livello settoriale, gli indicatori restano positivi per quasi tutti i settori.

Le attese della metalmeccanica (17,7%) restano superiori alla media regionale, come accade da oltre un anno, con un ricorso alla CIG ormai fisiologico (6,9%) e il 32,8% delle rispondenti che prevede investimenti in macchinari. Ottima performance per meccatronica (+26,0%) ed edilizia (+18,9%). Buon andamento anche per il comparto alimentare, con un saldo del 15,5%, investimenti sopra la media regionale (35,7%) e un ricorso alla CIG ai minimi (2,8%).

Le materie plastiche, dopo lo scivolone di dicembre e il recupero di marzo, totalizzano a giugno un saldo ottimisti-pessimisti del +8,3%. Per contro il comparto della gomma, registra un saldo negativo (-23,1%). Previsioni ancora positive, pur in assestamento, per tessile (2,8%), saldo in pareggio per le manifatture varie (0,0%) e legno (+27,8%).

 

Nei servizi il clima di fiducia è ancora decisamente favorevole, con indicatori analoghi a quelli osservati a marzo. Il saldo relativo ai livelli di attività è pari al 19,9% (era 19,2% la scorsa rilevazione), quello relativo agli ordinativi è pari a +19,0% (da +19,5%), quello sull’occupazione è pari +17,8% (con una variazione +2,7 punti percentuali). Gli investimenti aumentano di 2,2 punti (23,2%), cala ancora il ricorso alla CIG (da 2,7% a 1,9%). Migliora ulteriormente il tasso di utilizzo delle risorse (84,9%).

livello settoriale, le attese delle aziende del terziario sono tutte ottimistiche per il secondo terzo 2022, pur con qualche segno di assestamento nei saldi ottimisti-pessimisti. Tiene bene l’ICT, con un saldo sui livelli di attività che passa da +22,2% a +24,2%. Buona performance anche per i servizi alle imprese (22,7%), commercio e turismo (17,6%), altri servizi (20,8%). Leggero assestamento per trasporti e utility, ma ancora attese positive: rispettivamente +12,5% e +5,6%.

 

Uso prolungato del condizionatore. Alternative al risparmio

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Tra i rialzi delle materie energetiche dovute alla crisi internazionale che stiamo vivendo e l’inflazione ai massimi storici, che si tradurranno in bollette sempre più alte per gli italiani, diventa sempre più difficile riuscire a raffreddare la casa e l’ambiente di lavoro. Proprio nel momento in cui i cambiamenti climatici ci stanno facendo vivere quella che si prospetta l’estate più calda di sempre. L’uso dei climatizzatori, che sembrano l’unica soluzione alle ondate straordinarie di calore e ai mesi torridi che ci attendono, potrebbe far lievitare i costi delle utenze considerevolmente.

Un’ora di condizionatore acceso può tradursi in una spesa che varia dai 50 centesimi a un euro, a seconda della tariffa applicata dal proprio gestore. Bisogna infatti considerare sia il prezzo dell’energia elettrica che gli oneri di sistema, i servizi di rete, le imposte e l’Iva. Con una spesa media di 4 euro al giorno, considerando 6 ore di utilizzo quotidiano del dispositivo, in un mese si possono arrivare a pagare anche 126 euro in più. Esistono però altre soluzioni per combattere le temperature estreme.

Una delle alternative più economiche al condizionatore è il ventilatore. I consumi associati a questi elettrodomestici variano notevolmente in base al tipo di modello, ma per un classico ventilatore a piantana sono in genere inferiori a 1 euro al giorno con ben 12 ore di utilizzo. Sul mercato si possono trovare varie tipologie, come quelli di nuova generazione, smart e controllabili a distanza con il telefono, quelli senza pala, quelli da soffitto e quelli da tavolo.

Una vasta gamma di dispositivi il cui principale difetto, però, è quello di non refrigerare gli ambienti domestici. I ventilatori infatti spostano semplicemente l’aria da una parte all’altra, senza far abbassare la temperatura. L’effetto ristoro c’è, e solo a patto di posizionarsi vicini al flusso, ma quando gli ambienti superano i 35° C, questi dispositivi si rivelano particolarmente inefficaci.

Sul mercato esistono anche ventilatori nebulizzatori, che spruzzano goccioline nell’aria. Ottimi per gli ambienti esterni, dove proteggono anche dagli insetti, ma dentro casa possono far aumentare l’umidità e quindi la temperatura percepita.

Una valida alternativa ai ventilatori a piantana sono quelli a torre, in genere più silenziosi e compatti.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Covid-19 regala “porte girevoli” ad amministratori comunali trombati o profittatori

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Nel decreto-legge in materia di misure urgenti a sostegno alle imprese e agli operatori economici connesse all’emergenza da Covid-19 è stata infilata una norma che sospende alcune delle incompatibilità esistenti relativamente a incarichi pubblici. Cos’hanno a vedere gli “incarichi pubblici” con l’emergenza Covid? Secondo gli intenti dichiarati la misura serve a “non disperdere le competenze e le professionalità acquisite dagli amministratori locali nel corso del loro mandato specialmente durante l’emergenza epidemiologica da Covid- 19”. Quali sarebbero queste “competenze acquisite”? Ma se pure così fosse, come incidono tali competenze con quelle occorrenti per svolgere incarichi apicali di amministrazione o di gestione presso amministrazioni pubbliche? Le solite “manine” all’italiana…

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Il design che fa bene all’impresa

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Le imprese «design driven» esprimono la connessione tra il design e le filiere industriali più radicate nel territorio e danno lavoro a 120mila addetti. La mappatura e l’analisi di questi dati sono raccolti nella ricerca «Economia del Design in Piemonte 2022», realizzata da un gruppo di studiosi dell’Università di Torino, del Politecnico e della Fondazione Santagata per l’Economia della cultura sulla quale il Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore di venerdì 15 luglio accende i fari. La ricerca ha individuato sul territorio 2.616 realtà tra aziende e liberi professionisti, suddivise in 1.694 aziende “core design” (freelance, studi di design e comunicazione, servizi al progetto) e 922 aziende “design driven” (che utilizzano il design come elemento caratterizzante della produzione). A queste andrebbe aggiunto un terzo gruppo di imprese (“design hidden”), che utilizzano il design solo come input aggiuntivo e pertanto non quantificabile. Nel “core design” lavorano oltre 5mila persone, metà delle quali nella provincia di Torino, dove si concentrano tre quarti delle società di capitali del settore, che generano 376 milioni di euro di fatturato sul totale regionale di 423 milioni. Una cifra che si stima superi abbondantemente i 500 milioni, a livello regionale, prendendo in considerazione anche le altre forme giuridiche societarie e le partite Iva.

Gli artigiani: “La crisi idrica rischia di estendersi dall’agricoltura alle attività produttive”

La crisi idrica dovuta alla  gravissima siccità rischia di estendersi dall’agricoltura alle attività produttive.

Lo afferma Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino, che chiede di sfruttare le risorse europee “per realizzare gli invasi e affrontare l’emergenza”.

Per l’esponente degli artigiani  “La carenza d’acqua  rischia  di trasformarsi da straordinaria a strutturale e non possiamo farci trovare impreparati. Ad, esempio, è già una realtà il calo del 39,7% della produzione idroelettrica nei primi 5 mesi del 2022. Abbiamo provveduto a individuare il perimetro delle imprese manifatturiere e di quelle dei servizi alla persona ‘idro-esigenti’, con un occhio particolare alle Mpi e alle imprese artigiane”. Secondo lo studio in Piemonte nei 10 settori manifatturieri ‘idroesigenti’ ci sono 10.928 imprese di cui 6.892 a carattere artigianale, nelle quali lavorano 124.887 addetti. Sono  circa 15 mila le imprese dei servizi”.

Lavoratori stagionali: contributi per le strutture

Per l’anno 2022 Comuni, Unioni di Comuni e Consorzi di Comuni del Piemonte potranno contare su una dotazione finanziaria complessiva di 116.000 euro che la Regione Piemonte assegna per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali che operano nelle aziende agricole.

Lo ha stabilito oggi la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa, e in applicazione della Legge regionale 12/2016, definendo i criteri di assegnazione dei contributi e le tipologie di strutture abitative prefabbricate per l’ospitalità dei lavoratori stagionali in agricoltura.

Il finanziamento previsto, infatti, intende sostenere gli Enti Locali e le Associazioni ad essi convenzionate al fine di provvedere alla sistemazione abitativa dei lavoratori agricoli migranti stagionali che soggiornano e prestano la loro opera nei periodi di raccolta e di attività correlate alla coltivazione.

Il bando regionale,, che verrà pubblicato la prossima settimana, concede sia un contributo forfettario di euro 2.000 per l’acquisto o di euro 500 per la locazione (comprensivi di trasporto ed installazione) di strutture prefabbricate ad uso stagionale ai fini dell’accoglienza della manodopera agricola stagionale, non fissa, sia mediante il finanziamento dell’adeguamento igienico-sanitario in strutture esistenti non residenziali che siano di proprietà pubblica o nella disponibilità effettiva degli Enti Locali richiedenti.

Le strutture abitative prefabbricate potranno essere allocate, da parte delle amministrazioni comunali, presso le aziende agricole che ne faranno richiesta per ospitare i lavoratori che prestano servizio nelle aziende agricole stesse, per un periodo di utilizzo non superiore a centottanta giorni.

Il contributo massimo che può essere assegnato ad ogni ente locale è di 25mila euro e avranno priorità gli enti con minor numero di abitanti al fine di consentire una distribuzione capillare delle strutture abitative e limitare gli spostamenti degli stessi lavoratori stagionali.

“Prosegue anche quest’anno l’impegno dalla Regione Piemonte a sostegno dei Comuni per ospitare i lavoratori stagionali richiesti dalle nostre aziende agricole – sottolinea l’assessore regionale Marco Protopapa – con l’obiettivo di agevolare l’accoglienza della manodopera necessaria per la raccolta dei vari prodotti del territorio”.

Boom turismo in Piemonte. E torna il voucher vacanza

CONFERMATI SCONTI SULLE ATTIVITÀ OUTDOOR  E DA SETTEMBRE ANCHE SUI PERNOTTAMENTI

Il presidente Cirio e l’assessore al Turismo Poggio:  «Una formula di successo che riproponiamo investendo 1,2 milioni di euro»

Ottimi i primi mesi 2022 trainati dal ritorno dei turisti stranieri: i laghi in primavera raggiungono i livelli pre-covid, la montagna quadruplica e le colline raddoppiano rispetto al 2021. Torino a maggio segna +18% perfino sul 2019 grazie a Eurovision e Salone del libro

 

Il Piemonte scommette ancora sul voucher vacanza: inizieranno da domani 14 luglio le vendite delle escursioni e delle attività outdoor scontate del 50% nelle Alpi Biellesi in Val Maira nelle Valli di Lanzo al Lago Maggiore nelle Terre reali del Piemonte a cavallo tra Cuneo e Torino, con una offerta che continuerà ad arricchirsi di proposte su tutto il territorio sul portale www.visitpiemonte.com

Dal 5 settembre poi al via anche la formula 4×2: per chi acquista 4 notti in Piemonte due saranno gratuite, una omaggiata dalla struttura ricettiva e l’altra dalla Regione.

«La nuova formula punta a incentivare una permanenza più lunga sul nostro territorio che solitamente si attesta a una media di quasi tre notti – hanno sottolineato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio -. Il voucher vacanza dopo il successo che ha avuto negli anni passati continuerà a essere uno stimolo in più per scegliere il Piemonte, che questa estate è tra le mete favorite dopo quelle del mare».

Dall’ultimo sondaggio promosso dall’Osservatorio Turistico regionale e VisitPiemonte in collaborazione con METIS Ricerche, il Piemonte risulta una delle mete italiane più gettonate subito dopo quelle del mare come Toscana, Liguria, Puglia, Sicilia, Marche e Sardegna. Ad attrarre sono le attività all’aria aperta (58%), ma cresce anche la voglia di visite culturali (40%). Dati positivi confermati dai numeri dei primi mesi del 2022 su tutti i prodotti di punta del Piemonte. Sui laghi la primavera ha visto valori in linea con quelli pre-pandemia del 2019, con il mese di maggio che ha perfino registrato una crescita di quasi il 10% sugli arrivi e di oltre il 18% sui pernottamenti, mentre rispetto al 2021 i movimenti turistici sono più che raddoppiati grazie al ritorno dei turisti provenienti dall’estero. 

In crescita anche la montagna che, pur non ancora tornata ai livelli pre-covid, vede i valori del primo trimestre quadruplicati rispetto all’analogo periodo 2021, anche in questo caso con un apporto fondamentale dato dal ritorno dei turisti stranieri.

Lo stesso ottimo inizio d’anno si registra anche per le colline piemontesi che tradizionalmente vedono nei mesi autunnali la maggiore concentrazione di turismo. Rispetto al 2021, nei primi cinque mesi i flussi sono più che raddoppiati e perfino più che quadruplicati nel mese di aprile.

Infine, Torino e la sua area metropolitana hanno più che raddoppiato i movimenti turistici nei primi cinque mesi 2022 rispetto allo scorso anno, con una crescita degli arrivi che a maggio è stata perfino del 18% in più sullo stesso periodo pre-pandemia grazie al grande successo attrattivo di eventi come l’Eurovision e il Salone del Libro.

«Se le prime due edizioni del voucher vacanza sono servite per gestire un momento di emergenza – ha sottolineato il Presidente della Federazione dei Consorzi Turistici del Piemonte, Andrea Cerrato –  questa nuova misura fortemente voluta dai consorzi, servirà per un rilancio in particolare sul mercato estero, per questo si passa dalle tre alle quattro notti, e per destagionalizzare il prodotto, per questo i consorzi potranno gestire sia il voucher camere che quello servizi nei momenti di maggiore necessità e opportunità sui diversi territori». «Se anche questo esperimento funzionerà – ha aggiunto – l’iniziativa potrebbe essere ripetuta anche negli anni successivi come forma di promozione su determinati mercati e per determinati momenti dell’anno. Sicuramente è un’altra prova del buon funzionamento di un modello operativo tra pubblico e privato unico in Italia».

I pacchetti potranno essere acquistati fino al 30 giugno 2023, termine entro il quale dovranno anche essere utilizzati. Lo scorso anno sono stati circa 55.000 i voucher acquistati per un totale di 300.000pernottamenti.

Andrea costa cellulare 335 63 80 515

Ufficio di comunicazione assessore alla cultura turismo commercio

Vittoria Poggio

L’assessore Marnati: “Le start up sono un modello per il futuro e il ruolo del pubblico“

La Regione ne ha finanziate 43 con oltre 14 milioni di euro

Le start up innovative sono state le protagoniste dell’evento annuale del programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).

Dall’analisi effettuata dai vari relatori è emerso che una misura che potenzialmente rappresenta un ponte tra la vecchia e la nuova programmazione del Fesr e che meglio ha funzionato in anni difficili come quelli della pandemia è stata “SC-UP”, un bando sperimentale che ha suscitato interesse anche fuori dal territorio piemontese e che supportava la realizzazione di programmi di investimento da parte delle realtà più promettenti mediante un contributo a fondo perduto compreso tra 150.000 e 500.000 euro, in sinergia con gli interventi nel capitale di investitori privati terzi.

Al bando hanno partecipato 87 start up innovative, di cui 43 ammesse a finanziamento per uno stanziamento complessivo della Regione Piemonte di oltre 14 milioni di euro. Molteplici i settori tematici di riferimento: ICT/digital marketing & security (10), medical devices/salute/benessere (9), meccatronica (5), domotica/edilizia sostenibile (5), mobilità (4), agrifood e strumenti di produzione alimentare (4), economia circolare (3), cleantech (2), turismo (1).

Innovazione, sostenibilità e digitalizzazione sono i perni sui quali si deve costruire il futuro e risolvere le criticità con le quali ci troviamo a confrontarci, in modo particolare in questo momento decisamente complicato. Non ci sono alternative: o scegliamo un modello che ci riporta indietro di anni, e questo obiettivo non è perseguibile, o, se guardiamo al futuro, non possono che entrare in gioco idee che trovano il loro fondamento nell’innovazione – ha affermato l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati – Idee e progetti che ci sono ma che spesso non trovano spazio per esprimersi e per espandersi. Le start up sono un modello per il futuro e il ruolo del “pubblico”, della Regione in particolare, è quello di sostenere e accompagnare queste realtà. Alle criticità bisogna rispondere con le eccellenze e la qualità. Dobbiamo costruire il modello del Piemonte almeno fino al 2027 e per farlo abbiamo bisogno di un lavoro di squadra, all’interno della quale un grande ruolo sarà giocato anche dalle Università”

Durante l’evento si è dedicata attenzione all’obiettivo di valorizzare l’ecosistema esistente e le prospettive di miglioramento, focalizzandosi sui due principali ambiti del ciclo di vita di una start up: cosa serve per nascere e cosa serve per crescere. Si sono potute così valorizzare le traiettorie efficaci di sostegno all’innovazione, dall’aiuto pubblico al sostegno di altri investitori che dimostrano di credere nelle prospettive di sviluppo della start up, finalizzate a costruire pilastri solidi attorno cui costruire il futuro industriale del Piemonte.

Congresso di apertura dell’anno sociale del Distretto 108 Ia1 del Lions Club

Sabato 16 luglio 2022 dalle ore 9.15

Museo dell’Automobile Corso Unità d’Italia, 40 – Torino

Si terrà sabato 16 luglio il 28° congresso di apertura dell’anno sociale del Distretto 108 Ia1 del Lions Club International. A partire dalle ore 9.15 al Museo dell’Automobile di Corso Unità d’Italia 40 a Torino, si svolgerà l’insediamento del nuovo Governatore Carlo Ferraris in carica per l’anno 2022-2023, con il Primo Vice Governatore Michele Giannone e il Secondo Vice Governatore Roberto Turri. All’ordine del giorno le linee guida del mandato del neo Governatore: si parlerà delle sfide che caratterizzano questi tempi ardui, con una pandemia che ha modificato le nostre abitudini e una guerra di cui non si conoscono né prevedono gli sviluppi, dell’attività associativa e di volontariato in questo contesto e dei Service che permettono alla Fondazione, ai singoli club e distretti, di intervenire sul territorio laddove vi sia la necessità. Seguiranno i lavori congressuali con la presentazione del bilancio e le relazioni distrettuali.

Saranno presenti, tra gli altri: Giovanna Pentenero, Assessora al lavoro e alle attività produttive; Maurizio Marrone, Consigliere Regionale; Sandro Castellana, Past Direttore Internazionale e Membro della LCIF; Elena Appiani, Direttrice Internazionale; l’immediato Past Governatore, il Presidente Distrettuale Leo, i Presidenti dei Club distrettuali.

Il nostro Distretto, nato nel 1995, conta oggi 1.984 soci, suddivisi in 72 club, di cui il 27% sono donne, un dato in crescita lieve, ma costante. Per incrementare l’impegno delle donne e coinvolgere i giovani è stato implementato anche il comitato New voices dice il neo Governatore Ferraris.

Le attività cardine del Distretto si suddividono principalmente in 5 grandi aree: diabete, ambiente, fame, vista, cancro pediatrico“Nell’anno 2021-22, il totale dei fondi donati attraverso i nostri Service ammonta a 66.2822 euro, così suddivisi: area diabete 12.388 euro, ambiente 13.295 euro, vista 49.640 euro, fame 12.2013 euro, cancro infantili 46.015 euro, altro 41.9469 euro. Su Torino città c’è un Service di grande rilevanza che riguarda l’area “fame” grazie al quale al mattino in alcune strutture vengono servite le colazioni agli ospiti” – continua Ferraris.

I Service del Distretto, declinati nelle attività dei singoli club, sono capillari e rispondono a esigenze e necessità del territorio: solo nell’ultimo anno sono state organizzate circa 3 mila attività Service, per un totale di più di 40mila ore di servizio volontario.

Una delle ultime attività in termine di tempo verso la cittadinanza, riguarda l’unico Centro italiano per la raccolta degli occhiali usatiuno dei tre presenti in Europa (gli altri due hanno sede in Francia e Spagna). Nato nel 2003 a Chivasso, raccoglie occhiali usati da tutta Italia e anche dall’estero per donarli a chi ne ha bisogno. Recentissima è l’apertura di una sede torinese del Centro presso l’Educatorio della Provvidenza: in un solo mese sono già state fatte 450 ore di lavoro nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro con l’Istituto Plana di Torino e 120 ore socialmente utili.

Durante l’evento di sabato 16 luglio, gli Inni Lions Club International saranno suonati dagli Orchestrali dell’Associazione Filarmonica Castellamonte – Scuola di Musica “Francesco Romana”, che nel 2022 festeggia i 200 anni di fondazione.

L’evento è aperto a tutti i soci.

CARLO FERRARIS

Classe 1950, Carlo Ferraris è laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Chirurgia e Oncologia. Nella sua carriera professionale ha ricoperto Ruoli di Direttore di Struttura Semplice e Dipartimentale all’Ospedale Martini di Torino; di Direttore di Struttura Dipartimentale, Direttore f.f.  della S.C. Chirurgia e infine Direttore S.C. Chirurgia all’Ospedale di Chivasso. È stato docente per 10 anni presso la Scuola Infermieri Professionali dell’Ospedale Molinette di Torino.

Autore di più di 50 pubblicazioni in tema di Chirurgia, ha tenuto relazioni in molteplici Congressi Scientifici Regionali, Nazionali e Internazionale, ha eseguito più di 15.000 interventi chirurgici di piccola, media, alta e altissima chirurgia addominale. Attualmente Libero Professionista, presta Servizio presso la Casa Di Cura San Luca di Pecetto Torinese come chirurgo ed endoscopista ed è Direttore Sanitario della GENEA Biomed di Chivasso.

Torino e Piemonte si candidano come sede dell’Authority europea Antiriciclaggio

REGIONE E COMUNE LANCIANO IL COMITATO PROMOTORE PER LA CANDIDATURA 

Sarà presieduto dal magistrato Alberto Perduca  e ne faranno parte istituzioni e stakeholders pubblici e privati

 

Torino e il Piemonte si candidano a ospitare la nuova Autorità europea Antiriciclaggio e per il Contrasto al Finanziamento del Terrorismo che l’Ue ha annunciato di voler istituire e rendere operativa dal 2023.

 

Per farlo, Regione Piemonte e Comune di Torino daranno vita a un Comitato promotore che sarà presieduto da Alberto Perduca, magistrato di grande esperienza, già procuratore aggiunto di Torino e procuratore di Asti, con elevate competenze in materia di antiriciclaggio costruite nel corso della sua lunga carriera e con  esperienze internazionali di altissimo livello.
Il ruolo di vicepresidenti sarà ricoperto dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Il Comitato potrà contare anche sulla preziosa esperienza di Gian Carlo Caselli, nel ruolo di Special Advisor.

 

Raccoglierà e coinvolgerà tutte le energie del territorio, espressione degli enti, associazioni e categorie capaci di offrire un contributo, che potrà risultare determinante per la scelta della sede dell’Autorithy.

 

Il Comitato avrà principalmente il compito di predisporre il dossier di candidatura di Torino e promuovere tutte le attività necessarie a sostenerla in ambito nazionale ed europeo.