ECONOMIA- Pagina 240

L’uomo e la montagna in mostra a Sauze d’Oulx

Jahan Pari fa il pane in un villaggio iraniano, un pastore si riposa sui monti Zagros, la patata delle Ande e le saline peruviane, un cacciatore della Mongolia con l’aquila dei monti Altai e poi i nomadi tibetani, i villaggi e le montagne in Cina, Indonesia e Vietnam, gli uomini delle renne e le slitte nella neve in Russia, i paesaggi del Marocco e del Ciad.
C’è l’Africa ma soprattutto c’è molta Asia e Sud America nelle fotografie di Carla e Giorgio Milone, compagni nella vita e nella passione per girare nei luoghi più remoti e sperduti del mondo con la macchina fotografica al collo. Sessant’anni di viaggi e di emozioni per scoprire angoli di mondo che possono ancora stupire per la loro bellezza. Quasi sempre luoghi lontani dal turismo di massa e dalle località famose, luoghi nei quali i due fotografi ci sono tornati anche più volte per studiare e approfondire la cultura indigena e la presenza dell’uomo. Si resta affascinati davanti agli scatti fotografici degli autori. Le immagini, gli sguardi, i colori, i paesaggi parlano più di qualsiasi parola scritta. Viaggi, ricordi e fotografie si possono ammirare nella mostra “ L’uomo e la montagna” allestita nella sala conferenze dell’Ufficio del Turismo di Sauze d’Oulx, fino al 4 settembre, ingresso libero.

Carla e Giorgio Milone, autori di diverse pubblicazioni fotografiche e narrative, alcune delle quali presentate al museo Mao di Torino, ci portano là dove “il viaggio, qualunque viaggio, è solo l’inizio di infinite storie e ogni fotografia è l’inizio di una storia”.
Lo stretto rapporto tra l’uomo e la montagna è l’anima della rassegna che fa scoprire, per esempio, come una parete di roccia si trasformi in un rifugio in un villaggio dell’Iran oppure mette in risalto le singolari somiglianze esistenti tra i paesi dell’Alto Atlante Marocchino e i villaggi himalayani fino agli scenari abitati dai nomadi oltre gli Urali, nella tundra tra pietraie e mulattiere, tra riti ancestrali e silenziose preghiere.
Filippo Re

Record di traffico per l’aeroporto di Torino

TorinoAirport segna un nuovo record di traffico di oltre 425 mila passeggeri a luglio. E’ il miglior mese di sempre nella storia dello scalo. In crescita i passeggeri che sono il 23,5% in più dello stesso mese del 2019, precedente al Covid. Risultato reso possibile grazie alle nuove rotte nazionali e internazionali e alla nuova base di Ryanair a Caselle.

Salvare i piccoli esercizi commerciali per far rivivere la montagna piemontese. In arrivo gli aiuti della Regione

PUBBLICATO IL BANDO PER LE BOTTEGHE DEI SERVIZI.

CONTRIBUTI PER 3 MILIONI DI EURO

LE DOMANDE DAL 30 SETTEMBRE AL 15 NOVEMBRE

E’ stato pubblicato sul sito della Regione il bando da 3 milioni di euro per il mantenimento e lo sviluppo delle “botteghe dei servizi” in aree montane, in Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti.

Le domande di contributo potranno essere presentate dal 30 settembre al 15 novembre 2022.

Il bando è rivolto a microimprese singole, iscritte al registro imprese della Camera di Commercio, e a cooperative di comunità, iscritte all’albo della Regione Piemonte, attive al momento della presentazione della domanda di sostegno.

Il contributo massimo previsto per ogni singola domanda è di 50.000 euro, di cui 30.000 per investimenti e 20.000 per spese di gestione.

Le botteghe dei servizi sono esercizi commerciali di prossimità per la vendita al dettaglio di beni alimentari e di prima necessità, in cui si integrano attività di informazione per la cittadinanza: in sostanza veri e propri “terminali” per la pubblica amministrazione sul territorio e nel contempo esercizi che svolgono altri servizi utili a migliorare la qualità di vita dei residenti.

Per il Presidente della Giunta regionale Albero Cirio e per il Vice Presidente ed Assessore alla montagna Fabio Carosso il bando sulle botteghe dei servizi è un ulteriore segnale di attenzione, dopo i bandi sulla residenzialità (10 milioni a favore di chi si trasferisce dalla città alla montagna), sulle scuole (500 mila euro) ed il riparto dei fondi destinati alle Unioni Montane (10 milioni e 700 mila euro). L’obiettivo è ridare nuova linfa alle zone montane, per evitare la desertificazione del territorio e valorizzarne invece i punti di forza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico.

La pubblicazione del bando è stata preceduta da un’indagine conoscitiva avviata dalla Direzione regionale dell’Assessorato allo sviluppo della montagna per mappare le aree carenti di servizi e le zone di maggior fragilità economica, sociale e territoriale.

Dall’indagine, che ha interessato 440 Comuni montani con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, sono emerse informazioni utili sui servizi alla popolazione e sugli esercizi commerciali presenti sul territorio.

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/bando-botteghe-dei-servizi

Torino casa della 500 e base della Maserati

Mirafiori sarà la casa della 500 e anche la base per la gamma premium di Maserati. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio dopo l’incontro che insieme al sindaco di Stefano Lo Russo Torino ha avuto con una delegazione di Stellantis guidata da Davide Mele. Il 20 settembre ci sarà quello con l’amministratore delegato Tavares.

Il presidente ha aggiunto che mantenere gli impegni per la produzione non è però sufficiente a garantire i livelli occupazionali e, per questo, Torino e il Piemonte si candidano a ospitare uno degli hub dell’economia circolare. Ha poi precisato che si stanno raccogliendo i frutti di un metodo nuovo di lavoro, più ordinato, che ci si confronta sulla base di dossier e ordini del giornom e che si parla con i vertici perché occorre un’interlocuzione diretta con chi decide.

Le istituzioni, ha proseguito il presidente, monitorano che il piano industriale, che per Mirafiori prevede 2 miliardi di investimenti, venga attuato in ogni aspetto e si mettono a disposizione perché ciò avvenga non più per dire con tono lamentoso che Stellantis deve stare in Piemonte, ma per dimostrare con i fatti che a Stellantis conviene stare a Torino e in Piemonte. Dal canto suo la Regione metterà a disposizione il sostegno sul piano logistico ed energetico, dimostrando come il territorio può essere competitivo.

Infine, il presidente ha garantito che non ci sarà campagna elettorale che dividerà questo impegno comune.

Comune Rivalta, Tav: “Il progetto va migliorato per la tutela del territorio”

Ora più che mai è necessario proseguire il confronto e la discussione costruttiva con RFI per elaborare il miglior progetto possibile per la città.

A ribadirlo ancora una volta, sia al Prefetto di
Torino che al Commissario straordinario, è stata l’amministrazione comunale di Rivalta,
intervenuta il 22 luglio scorso al secondo incontro dell’Osservatorio tecnico per la realizzazione
dell’asse ferroviario Torino-Lione.

Questo perché, come emerso durante l’incontro e come riportato nella newsletter
dell’Osservatorio consultabile al link https://www.otinord.it/allegati/6993.pdf, «per quanto
riguarda la nuova linea Avigliana–Orbassano, in forza dell’Ordinanza del Commissario
Straordinario del 5 maggio scorso, RFI ha avviato la progettazione definitiva dell’intervento».

«Il lavoro di progettazione – ha spiegato il vicesindaco di Rivalta Agnese Orlandini – che vede
anche il supporto della consulenza di META, sarà lungo e complesso. Al momento si è riusciti a
prevedere la rimodulazione di un segmento della tratta, principalmente finalizzata alla
conservazione delle residenzialità e alla tutela del patrimonio di San Vittore». «Ma – aggiunge il
vicesindaco – restano ancora criticità importanti, soprattutto in merito alla realizzazione della duna,
alla cantierizzazione e alle interferenze con la viabilità oltre che alla mitigazione degli impatti
idrogeologici e ambientali». A oggi queste criticità non sono state ancora recepite dai tecnici di
RFI e Italfer che hanno il compito di redigere il progetto.

Considerazioni analoghe sono emerse anche in occasione della conferenza stampa organizzata
dall’Unione Montana Valle Susa ad Avigliana il 21 luglio, durante la quale è stata illustrata la nota
inviata alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, al Commissario, alla Regione Piemonte e a
Città Metropolitana. Il documento chiede una rivalutazione e un aggiornamento dei futuri
scenari di traffico, anche in funzione delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie di
distanziamento dei treni. Tale aggiornamento, alla luce dei nuovi scenari europei post pandemici
e bellici, consentirebbe una revisione delle conclusioni assunte dall’Osservatorio nel 2017, in
merito alla possibile saturazione della tratta esistente Avigliana–Orbassano e alla reale necessità
del potenziamento infrastrutturale previsto attraverso la realizzazione di una nuova tratta tra
Avigliana e Torino (la variante Collina Morenica).

Il 27 luglio, infine, si è svolta a Palazzo civico una Commissione consiliare congiunta Opere
pubbliche e Politiche del territorio aperta al pubblico, nella quale il consulente della società
META ha illustrato i percorsi migliorativi sulla progettazione intrapresi con RFI. In
quell’occasione l’amministrazione ha ribadito la volontà di perseguire nella richiesta di un
aggiornamento dei dati di scenario futuro in quanto ritiene doveroso, pur continuando a
interagire con il Commissario Straordinario ed RFI, lavorare per attenuare l’impatto dell’opera e
approfondire la necessità di una nuova linea.

Sul trenino nelle miniere di Prali

Felpa, giacca a vento, caschetto, scarpe da ginnastica e via sul trenino alla scoperta della miniera di talco più grande d’Europa, quella di Prali, in Val Germanasca, vallata alpina a una settantina di chilometri da Torino.

Il talco, quel prezioso minerale che viene impiegato in vari settori, dal cosmetico al chimico, dall’alimentare al farmaceutico, abbondava in queste valli e in parte c’è ancora, e per evitare che la chiusura delle miniere ne cancellasse per sempre la memoria è stato realizzato un grande progetto museale. L’obiettivo è quello di valorizzare il lavoro in miniera e di accendere i riflettori sulla cultura e sulla storia di un’intera valle, dalla religione alla cultura valdese, dalla lingua occitana all’economia familiare. Tutto ciò è diventato realtà nell’Ecomuseo delle miniere e della Valle Germanasca. Per andare all’avventura sotto terra e per scoprire segreti e curiosità legati alla vita dei minatori e all’estrazione del talco più puro d’Europa bisogna andare a Prali ed esplorare due miniere, la miniera Gianna e la miniera Paola percorrendo, su un trenino e in parte a piedi, quasi due chilometri di gallerie e cunicoli, senza naturalmente correre alcun pericolo. Tutto è organizzato alla perfezione e la prenotazione è obbligatoria. Il trenino sferraglia nelle gallerie di Prali in assoluta sicurezza. È lo stesso trenino che un tempo portava il “Bianco delle Alpi”, una varietà di talco assai pregiata, e oggi trasporta i visitatori.
All’uscita delle gallerie, al termine del tour, è interessante dare un’occhiata al museo che mette in vetrina gli strumenti utilizzati dai minatori e descrive le condizioni di vita degli stessi lavoratori. Il lavoro minerario ha in passato trasformato radicalmente il modo di vivere degli abitanti e l’ambiente della Val Germanasca. Nelle gallerie venivano impiegati centinaia di minatori, oltre 350, e la miniera di Prali era la più grande d’Europa. Per oltre un secolo e mezzo la coltivazione del talco ha dato un lavoro ai valligiani, un’occupazione stabile e ben pagata, anche se dura e pericolosa, ma pur sempre una valida alternativa all’emigrazione in cerca di fortuna e lavoro. Molti minatori ci lasciavano le penne, non tanto per incidenti in galleria o vittime di esplosioni ma a causa della respirazione della polvere di talco che invadeva i polmoni. Ci si ammalava di silicosi polmonare e molti minatori morivano prima dei settanta anni. Le miniere di Prali sono chiuse dal 1995 ma il talco resiste in valle. Con poche decine di minatori al lavoro e con sistemi più moderni e più sicuri, la vicina miniera di Rodoretto continua a produrre talco pregiato, ogni anno almeno 30.000 tonnellate. La visita nelle gallerie di Prali dura quasi due ore. Le miniere sono visitabili da marzo a novembre, solo su prenotazione. Per informazioni contattare l’Ecomuseo Miniere di Prali, telefono 0121-806987 – info@ecomuseominiere.it. È aperto tutti i giorni tranne il martedì con orario 9,30 -12,30 / 13,30-17,00. E’ obbligatoria la mascherina FFP2. Il biglietto costa 16 euro, ridotto 13,50, scuole 11 euro, gratis 3-5 anni e Abbonamento Torino Musei.      Filippo Re

Coldiretti: sì al Distretto del cibo in Canavese ma senza consumo del suolo

Coldiretti Torino offre la propria collaborazione alla Città metropolitana di Torino per realizzare, anche in Canavese, il Distretto del cibo.

Ma chiede che lo stesso ente accantoni i progetti che prevedono nuovo consumo di suolo e che dimostri, nei fatti, una reale volontà di valorizzare l’agricoltura canavesana.

Nei giorni scorsi una delegazione di Coldiretti Torino con il presidente Bruno Mecca Cici e il direttore Andrea Repossini ha incontrato la consigliera metropolitana delegata allo sviluppo economico e al turismo Sonia Cambursano proprio per lanciare questo nuovo strumento di promozione dei valori agroalimentari del territorio.

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Arte, ambiente, tecnologia con “Esponente 2022” di Fondazione Crt

Arte, ambiente, tecnologia connotano i 90 progetti espositivi sostenuti dalla Fondazione CRT con il bando “Esponente 2022”: i contributi, per complessivi 930 mila euro, renderanno possibili mostre, catalogazione e riordino delle collezioni e, da quest’anno, anche eventi collaterali “off” come laboratori, workshop e performance.

 

Musei e mostre tenderanno a offrire esperienze sempre più innovative, inclusive e sostenibili, in linea con i goal dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: per questo la Fondazione CRT amplia il proprio sostegno anche alle iniziative culturali che orbitano attorno alle attività espositive, per intercettare le diverse esigenze di pubblici eterogenei e alimentare nuove opportunità di occupazione e crescita del territorio”, affermano il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia e il Segretario Generale Massimo Lapucci.

 

I contributi di Esponente sono diffusi capillarmente sul territorio: dal Cristallo di Luce, installazione itinerante che coniuga arte e sostenibilità ambientale “firmata” Share Festival a Torino, alle “Balene di Frankestein” del Parco Paleontologico Astigiano; da “Geometrie d’Acqua” del Mu.Di. il Museo dinamico di Casale Monferrato nell’Alessandrino, alla mostra “Joan Miro’. Genius loci: l’alfabeto del segno e della materia” a Cherasco nel Cuneese. Da “S+T+ARTS4Water” della Fondazione biellese Pistoletto che supporta artisti, ricercatori ed esperti di tecnologia nel rispondere alle sfide territoriali legate all’acqua, alla mostra “Giacomo Manzù scultore e scenografo” a Vercelli; dal progetto C.A.R.S, che coinvolge gli artisti in una cartografia “sentimentale” del paesaggio del Verbano Cusio Ossola, all’iniziativa “Dalla pietra all’acqua” dell’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone nel Novarese.

 

Dal 2005 a oggi, la Fondazione CRT ha reso possibili con il bando Esponente circa 1.200 mostre e attività espositive, per oltre 15 milioni di euro di contributi.

A Torino il turismo estivo si sta riprendendo

Torino è meta turistica anche nei mesi estivi. Il tasso di occupazione delle camere nei mesi di giugno e luglio si attesta al 65%. Nell’estate 2019 era del 70 per cento. Nel mese di agosto, secondo i dati previsionali di Federalberghi, dovrebbe registrarsi un andamento in linea con il 2021 grazie ad alcuni appuntamenti sportivi e congressuali di rilievo a inizio mese e alle tre partite casalinghe della Juventus, in primo luogo il big match con la Roma di sabato 27.

100 milioni al Gruppo Iren per gli obiettivi di sostenibilità

BPER Banca, attraverso la divisione Corporate & Investment Banking guidata da Marco Mandelli, e il Gruppo Iren hanno sottoscritto in data odierna una Linea di Credito Term Loan pari a 100 milioni di euro, della durata di 6 anni, a supporto degli investimenti correlati ad obiettivi di sostenibilità, contribuendo al rafforzamento della solidità finanziaria del Gruppo.

Il finanziamento, di tipo Sustainability Linked, è destinato a sostenere il piano di investimenti previsti nella strategia al 2030 del Gruppo Iren perseguendo gli obiettivi di riduzione dell’intensità carbonica, della riduzione delle perdite di rete idrica, nonché un uso più razionale delle risorse e la progressiva crescita nella produzione di energie rinnovabili.

L’operazione si inserisce nel contesto del rafforzamento della struttura di liquidità del Gruppo adeguata agli attuali livelli di rating e con condizioni di tasso e durata allineate agli standard di Iren. Un’ulteriore operazione che evidenzia la completa integrazione tra gli obiettivi industriali e di sostenibilità e che coniuga questi due aspetti attraverso il meccanismo premio/penalità legato al raggiungimento dei target prefissati.

Marco Mandelli, Responsabile della Direzione Corporate & Investment Banking di BPER Banca, dichiara: “La diffusione della cultura ESG interna ed esterna alla Banca è tra gli obiettivi principali del recente Piano Industriale 2022-2025, che vede un’importante previsione di spesa, tra le altre cose, nell’erogazione del credito green. La linea di credito sottoscritta con un Gruppo importante come Iren ci consente una condivisione di valori importanti, uno su tutti il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, tema fondamentale per entrambe le realtà.”

Anna Tanganelli, CFO del Gruppo Iren ha inoltre commentato: “La sottoscrizione di questa nuova linea di credito con BPER Banca, evidenzia la capacità del gruppo di diversificazione delle fonti di finanziamento supportata dal solido merito di credito riconosciuto dal mercato oltre che dalle consolidate relazioni bancarie anche in ambito territoriale. Al contempo viene rafforzato il ruolo della Finanza come strumento di completo allineamento agli obiettivi di sostenibilità del Gruppo”.