ECONOMIA- Pagina 211

L’Eurovision come scacchiere geopolitico

L’Eurovision, che ha acceso i riflettori mondiali su Torino nei mesi scorsi, rappresenta da sempre un’occasione irripetibile per comprendere l’Europa, le sue radici e le sue tensioni. Ecco un’analisi dell’evento che esula dal puro spettacolo. 

Anche se conosciuto come un evento musicale e sociale, le sue conseguenze sono strettamente connesse agli eventi di geopolitica. Infatti, esso è nato nel 1956 con lo scopo di consolidare l’unione dei popoli europei dopo laSeconda Guerra Mondiale. Nonostante si celebri la musica come strumento di dialogo tra i popoli, l’Eurovision Song Contest, ha da sempre un ruolo strategico nello scacchiere geopolitico di alleanze, contraddizioni e conflitti tra i Paesi europei partecipanti. Infatti, nel corso degli anni, l’Eurovision è stato considerato come un palcoscenico ideale per far prevalere il proprio soft power. Facendo valere le singole posizioni dei Paesi all’interno del salotto europeo, dai Paesi scandinavi e quelli balcanici post-disfacimento jugoslava a quelli l’area post-sovietica.Sebbene il regolamento vieti di inserire messaggi politici nei testi delle singole canzoni, il divieto è stato più volte infranto, come recentemente è successo quest’anno con la canzone dell’Ucraina. Oltre all’esclusione della Russia dall’evento da parte dell’European Broadcasting Union, –che organizza l’evento – 24 ore dopo l’invasione dell’Ucraina. 

SOFIA SCODINO

Formazione e assistenza per mille lavoratori che saranno impegnati nei cantieri Tav

Si è riunito ieri nella sala del Consiglio della Città Metropolitana di Torino il tavolo dell’Osservatorio della Torino-Lione dedicato ai cantieri della tratta transfrontaliera.

Alla prima riunione dell’organismo istituito a luglio dal Presidente Calogero Mauceri, erano presenti Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, le Unioni Montane, il Prefetto di Torino, i sindaci dei Comuni interessati dai lavori (Bruzolo, Bussoleno, Chiomonte, Giaglione, Salbertrand, San Didero, Susa, Torrazza Piemonte) e TELT, promotore pubblico incaricato della sezione internazionale.

Al centro dell’incontro c’è l’evoluzione dei lavori nei prossimi mesi: alla luce di tutte le approvazioni ministeriali previste per i lavori definitivi, entra nel vivo la nuova fase dell’opera.

La riunione è stata aperta dal Presidente Mauceri che ha ricordato lo spirito dei tavoli: “Creare momenti istituzionali di aggiornamento e confronto di tutti gli attori interessati, in uno spirito partecipativo e collaborativo tra tutti gli attori”. TELT ha aggiornato i sindaci sulle lavorazioni in corso in Italia (3 cantieri attivi a Chiomonte/Giaglione, San Didero e Salbertrand); inoltre ha confermato che nei primi mesi del 2023 si concluderà la gara per lo scavo del tunnel su territorio italiano, che significherà una svolta per la cantierizzazione italiana dell’opera transfrontaliera.

Il promotore pubblico ha presentato dettaglio, collocazione e timing dei lavori per i prossimi anni: 4 siti per altrettante lavorazioni nel 2023 tra Chiomonte/Giaglione, San Didero e Salbertrand (autoporto, svincolo, Maddalena e sito di valorizzazione), incluso l’avvio dei lavori per il tunnel in cui passeranno i treni; a partire dal 2024, si aggiungeranno i lavori alla Colombera a Chiomonte e quelli a Susa e Torrazza; nel 2025 i cantieri saranno a regime, con i siti di Maddalena e Colombera a Chiomonte, e poi Susa, Salbertrand e Torrazza.

Ai sindaci sono stati illustrati obiettivi e modalità operative di ciascun sito, il recepimento delle prescrizioni ministeriali, le attività di monitoraggio ambientale e sulla salute dei cittadini che accompagnano i lavori sul territorio; per i cantieri maggiori, sono state presentate le soluzioni di viabilità progettate ad hoc al servizio dei lavori, con l’obiettivo di non interferire con la mobilità locale ordinaria.

Formazione e assistenza verrà fornita nella selezione dei lavoratori impegnati nei cantieri della Tav Torino-Lione, che sta per entrare nella fase più importante dell’opera.

Un accordo è stato siglato infatti da Regione Piemonte e Agenzia Piemonte Lavoro con Telt (Tunnel Euroalpin Lyon Turin), soggetto pubblico che realizza la tratta transnazionale della nuova linea  ad alta velocità.

È previsto che a inizio del 2023 siano avviati due tavoli  con le parti sociali e gli enti di formazione, per decidere i protocolli attuativi e le scuole e gli enti nei quali verrà attivato il programma. Percorsi che integrano e non sostituiscono la formazione obbligatoria per l’accesso ai cantieri. Si stima che per i cantieri della Torino-Lione dal 2023 a fine lavori (nel 2032 con l’entrata in servizio della linea) saranno necessari circa mille lavoratori: il 60% manodopera per lo scavo meccanizzato e la logistica interna, 20% la logistica esterna, e un altro 20%  quadri, impiegati e personale tecnico.

Artigianato in piena economia di guerra

Quarta indagine trimestrale congiunturale del 2022: andamento occupazionale da +0,46% a -4,78%; ipotesi assunzione apprendisti da -12,58% al -21,825%; previsioni produzione totale dal -3,57% al -17,275…

 

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Piemonte): “Questi dati dipingono un evidente quadro del forte clima depressivo che stanno vivendo le nostre imprese, molte delle quali navigano a vista, strozzate da bollette che rappresentano un cappio al collo che spegne silenziosamente le loro prospettive di vita”.

Ad un mese dalle elezioni politiche, un sondaggio tra le imprese artigiane piemontesi evidenzia le priorità da mettere in agenda:  riduzione fiscale (79,5% del campione); abbattimento caro-energia (62%), emergenza che dovrà essere affrontata per prima dal nuovo Governo in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Segue la semplificazione fiscale (43,7%) e al quarto posto (17,9%) l’attuazione di tutti gli obiettivi del PNRR e quindi delle riforme ad esso collegate: giustizia, appalti e fisco.

 

 

 Si è svolta ieri presso Palazzo Reale (Salone delle Guardie Svizzere), la celebrazione del Cinquantennale di Confartigianato Imprese Piemonte dal titolo:” … e s’affretta, e s’adopra. …” Dalle botteghe al PNRR: uno sguardo su 50 anni di creatività, coraggio e cambiamenti.

Una giornata di eventi dedicati all’artigianato, alla storia di Confartigianato Imprese Piemonte ed alle prospettive della sua futura azione in rappresentanza delle piccole e medie imprese, che costituiscono una componente essenziale del tessuto imprenditoriale italiano.

L’evento è stato un momento importante di analisi e riflessione per le PMI artigiane, attraverso lo svolgimento di una tavola rotonda con il prof. Aldo Bonomi, istituzioni, politici e i vertici di Confartigianato, al fine di offrire uno spaccato del tessuto imprenditoriale regionale e confrontarsi con le istituzioni e i vari portatori di interesse del territorio sul ruolo dell’artigianato e delle PMI, quale valore indispensabile e imprescindibile per far ripartire l’economia locale.

“La ricorrenza del cinquantesimo anniversario della nostra Federazione, fondata come Federazione Regionale dell’Artigianato del Piemonte il 23 ottobre del 1972 – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – è un’occasione speciale per poter ricordare il senso di appartenenza ed il valore artigiano che sono alla base della nostra Associazione. Un’eredità messa a dura prova dal rallentamento dell’economia reale, dai profondi cambiamenti strutturali della stessa e da una crisi che si protrae oramai da oltre un decennio.”

Sono stati illustrati i risultati dell’indagine congiunturale relativa al 4° trimestre 2022, con un focus sulle priorità che il neo Governo dovrà affrontare nell’immediato a tutela delle micro e piccole imprese.

 

Dalla quarta indagine trimestrale congiunturale del 2022 elaborata da Confartigianato Imprese Piemonte emerge un pesantissimo clima di sfiducia nel prossimo futuro per le imprese artigiane.

 

Guardando l’andamento occupazionale, il saldo ha una significativa variazione negativa, passando dal +0,46% al –4,78%. Anche in riferimento alle ipotesi di assunzione di apprendisti il saldo peggiora notevolmente, scendendo ulteriormente dal –12,58% al –21,82%.

 

“La pandemia sanitaria prima, la ‘pandemia energetica’ poi, il rincaro delle materie prime, l’inflazione, l’instabilità internazionale e la guerra in corso in casa nostra -commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – stanno colpendo duramente le nostre imprese. Siamo nel pieno di una ‘economia di guerra’, una situazione più preoccupante di quella che fu l’austerity conseguente alla crisi petrolifera dei primi anni Settanta, di cui forse non c’è una piena consapevolezza. Infatti, guardando i numeri in percentuale sull’andamento occupazionale, che registrano una flessione di quasi 5 punti, e l’ipotesi di assunzione apprendisti, che registra una flessione di 8 punti circa, non possiamo che essere preoccupati per il futuro. Questi numeri esprimono incertezza e pessimismo da parte delle nostre imprese su cui gravitano condizioni oggettive che ne limitano la sopravvivenza e lo sviluppo”.

 

Analoga decrescita vertiginosa tocca le previsioni di produzione totale, il cui trend prosegue la propria discesa: dal –3,57% si passa al –17,27%, disperdendo completamente i timidi segnali di ripresa registrati nel trimestre precedente.

Il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini conferma il generale peggioramento delle previsioni, passando dal –6,38% al –17,04%.

Le previsioni di carnet ordini sufficienti per meno di 1 mese aumentano dal 36,02% al 38,41%; quelle di carnet da uno a tre mesi salgono dal 42,55% al 44,09%; quelle di carnet superiore ai tre mesi diminuiscono dal 21,43% al 17,50%, confermando le difficoltà di programmazione oltre al brevissimo periodo.

 

Le proiezioni di investimenti per ampliamenti diminuiscono dall’11,80% al 7,95%, quelle per sostituzioni crescono lievemente dal 15,22% al 15,91%. Infine, gli intervistati che non hanno programmato investimenti aumentano dal 72,98% al 76,14%. In riferimento alle previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni, la proiezione conferma il trend negativo degli ultimi mesi e passa dal       –29,97% al –35,68%.

 

Le previsioni di regolarità negli incassi si riducono lievemente, passando dal 65,22% al 64,32%, le stime di ritardi crescono dal 33,85% al 35,45%, mentre le previsioni di anticipi negli incassi rimangono quasi nulle, scendendo dallo 0,93% allo 0,23%.

 

“I dati rilevati dal nostro Ufficio studi – continua Felici – dipingono un evidente quadro del forte clima depressivo che stanno vivendo le nostre imprese, molte delle quali navigano a vista, perché strozzate da bollette che rappresentano un cappio al collo che spegne silenziosamente le loro prospettive di vita”.

 

“Sappiamo che il gioco, soprattutto in materia energetica, è in mano ad attori che travalicano i confini nazionali ed istituzionali – prosegue Felici – per cui è necessario agire tempestivamente e con unità per porre fine alle enormi speculazioni in atto, sottraendosi una volta per tutte al giogo che grava sulle spalle delle famiglie e delle imprese italiane.”

 

Ad un mese dalle elezioni politiche che hanno premiato il centrodestra, in particolare il partito di Giorgia Meloni, chiudendo un’epoca di elezioni senza vincitori e senza sconfitti, di alleanze spurie e di governi tecnici, un sondaggio tra le imprese artigiane piemontesi evidenzia le priorità da mettere in agenda, quali sono gli interventi maggiormente richiesti, ma anche il sentimento degli imprenditori rispetto al nuovo quadro politico.

 

Nella classifica delle priorità rispetto ai provvedimenti a favore delle PMI ci sono: riduzione fiscale (79,5% del campione); abbattimento caro-energia (62%), emergenza che dovrà essere affrontata per prima dal nuovo Governo in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi. Segue la semplificazione fiscale (43,7%) e al quarto posto (17,9%) l’attuazione di tutti gli obiettivi del PNRR e quindi delle riforme ad esso collegate: giustizia, appalti e fisco. Ricordiamo che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona, resta inscindibile l’efficientamento della macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’UE per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle Amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line.

“Nel nostro Paese – sottolinea Felici – persiste un’elevata pressione fiscale. Il confronto internazionale evidenzia che per quest’anno il carico fiscale previsto è pari al 43,3% del PIL, superiore di 1,8 punti al 41,5% della media dell’Eurozona. Chiediamo inoltre di ridurre il ‘peso delle imposte percepito’ da imprese e professionisti a causa dell’attuale sistema di pagamento dei saldi e degli acconti. Vanno poi eliminate o semplificate le comunicazioni che le imprese devono porre in essere riguardo a sovvenzioni e contributi pubblici ricevuti. Ciò in base al principio secondo cui un ente pubblico dovrebbe evitare di richiedere al cittadino informazioni già possedute dalla P.A. Voglio ricordare che secondo una recente ricerca di Confartigianato Imprese, per districarsi tra scadenze e adempimenti al titolare di un’azienda di piccole dimensioni servono 238 ore l’anno, 56 ore in più rispetto alla media dei Paesi Ocse. Giornate di lavoro aggiuntivo che vengono sottratte all’attività.”

 

Alla domanda se il caro bollette e il costo delle materie prime potrebbero impattare negativamente sulle imprese mettendone a rischio la stessa sopravvivenza, la maggioranza del campione ha risposto affermativamente (39,2%), il 28,9% ha risposto che potrebbe verificarsi, il 16,7% ha risposto negativamente, mentre il 15,2% non sa.

 

“Abbiamo apprezzato lo sforzo messo in campo in questo periodo per fronteggiare il caro bollette e il rincaro delle materie prime – prosegue Felici – ma ne dobbiamo lamentare l’assoluta insufficienza. L’azzeramento degli oneri generali di sistema ai valori odierni della bolletta dell’energia elettrica praticamente incide per meno del 10% del totale dei costi: è veramente poca cosa. Certo, abbiamo un ulteriore aiuto con contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta per i maggiori costi del gas e dell’elettricità sostenuti nel 2022 rispetto a quelli del 2019, ma siamo veramente lontani dal considerarlo un aiuto importante. Serve prevedere un credito d’imposta reale del 50%, ma calcolato su tutto il 2022 e non da applicare per i conteggi al solo periodo primaverile, dove i consumi del gas sono in buona parte delle imprese molto bassi, ed intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta e il loro finanziamento mediante altre forme di gettito. È poi fondamentale, oltre a proseguire nella pressione verso la UE affinché si trovi una intesa su un “price cap”, puntare all’autoproduzione energetica per mettere al riparo il sistema produttivo dalle oscillazioni del mercato e dalle speculazioni sul costo dell’energia.”

 

 “Nella programmazione dell’economia – continua Felici – la politica non può essere autoreferenziale. Occorre recuperare capacità di ascolto, altrimenti si rischiano leggi inapplicabili, norme che non servono a nulla e declamate come se fossero soluzioni”.

 

“Alla  luce  del sentiment del mondo artigiano nei confronti della politica locale -conclude Felici – emerge l’esigenza di ri-pensare il Piemonte per dare risposte alle nostre specifiche problematiche e urgenze: una Regione che ha numeri da Sud Italia (soprattutto Torino), che vede più di altre regioni fuggire i giovani, con un elevato tasso di disoccupazione giovanile, che è carente di collegamenti e di infrastrutture, non solo quelle relative alla viabilità, ma pensiamo alle infrastrutture sanitarie, agli ospedali, ecc. In questo difficile contesto è fondamentale che il Governo regionale sia “coraggioso” e “rivoluzionario” nell’affrontare, con urgenza, le criticità che da troppo tempo sono un freno e un fardello per il nostro sistema territoriale. È indispensabile, per questo, tagliare radicalmente la burocrazia, proporre bandi a misura di piccole e piccolissime imprese, creare strumenti per una vera “fiscalità di vantaggio” e dare nuovamente “dignità di rappresentanza” alle parti datoriali: è necessario ascoltare la voce delle imprese. Senza interventi massicci che vadano a correggere le incongruenze del nostro sistema produttivo l’ennesima flessione congiunturale è destinata a peggiorare, indebolendo l’intero sistema economico. Ricordiamoci che l’Italia è costituita prevalentemente da micro e piccole imprese radicate sul territorio.”

 

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha redatto la quarta indagine trimestrale 2022 utilizzando un questionario telematico rivolto ad un campione significativo di 2.250 imprese selezionate nei comparti di produzione e di servizi che rappresentano maggiormente l’artigianato della nostra Regione.

Danni da gelate: in arrivo i fondi regionali

Il presidente della Regione Cirio e l’assessore all’Agricoltura Protopapa: “Una boccata di ossigeno in un momento complesso anche per le nostre imprese agricole”

Sono 710 le aziende agricole piemontesi che beneficeranno dei ristori per i danni causati dalle gelate del 7 e 8 aprile 2021, evento riconosciuto come calamità naturale, nelle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli e nella Città Metropolitana di Torino.

La risorsa finanziaria complessiva, derivante dal Fondo di solidarietà nazionale in Agricoltura e assegnata al Piemonte, è di 13,4 milioni di euro. Per le produzioni vegetali il contributo complessivo è di 11.422.735 euro e per le produzioni apistiche è di 1.236.115.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa, in seguito alla fase istruttoria, ha stabilito di erogare la percentuale massima di contributo alle aziende agricole danneggiate.

Sulla base di tale decisione, nei prossimi giorni si provvederà alla liquidazione dei contributi ai beneficiari ammessi a finanziamento.

In provincia di TORINO in totale sono 102 le aziende che riceveranno 1.774.000 euro di ristori:

– 59 beneficiari per produzioni vegetali

– 40 beneficiari per produzioni apistiche

– 3 beneficiari per produzioni apistiche più vegetali

“Questi fondi rappresentano una boccata di ossigeno importante per i nostri agricoltori, che dopo le gelate dello scorso anno questa estate hanno dovuto fare invece i conti con l’emergenza della siccità e adesso con i rincari di energia e carburanti. La Regione è già al lavoro per predisporre ulteriori misure che possano aiutare il settore ad affrontare questo momento difficile per le nostre famiglie e le nostre aziende”, dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

“I ristori vanno a coprire l’ammontare complessivo dei danni da gelate che hanno colpito i raccolti e trasmessi all’Assessorato regionale all’Agricoltura dai territori interessati dall’evento calamitoso del 2021 – precisa l’assessore regionale Marco Protopapa – I fondi assegnati sono a sostegno delle aziende agricole piemontesi per favorire la ripresa delle attività produttive e tra queste rientrano anche le aziende apistiche”.

Uncem: “la rigenerazione urbana esclude il Piemonte”

“Nessun progetto per la ‘rigenerazione urbana’ verrà finanziato in Piemonte e nel nord Italia. Per effetto di criteri di scelta dei progetti che si basano sull’Indice di vulnerabilità sociale e materiale, assurdo e iniquo, siamo alle solite. Tutti tagliati fuori. Quell’indice Uncem dice da un po’ che è malfatto e divide al posto di unire. Non sana differenze e sperequazioni. Le aumenta. Ma quello che preoccupa è che i progetti di questo bando, la cui graduatoria è stata pubblicata ieri sera dal Ministero dell’Interno, vengano scelti senza valutazioni nel merito. Tutto il Piemonte e tutto il nord è escluso. Tagliato fuori. È la seconda volta che succede. Questa per il bando per i Comuni con meno di 15mila abitanti, e prima per le Città più grandi. In quel caso, erano stati trovati altri 900milioni per finanziare gli esclusi delle regioni del centro-nord. Ora non basta trovare qualche soldino in più. Il Ministero dell’Interno deve annullare le graduatorie. Intervenga il Parlamento per mettere un argine a questa deriva per la quale i progetti vengono scelti con criteri assurdi e dannosi”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.

Victoria’s Secret apre in via Roma: 30 posti di lavoro. Ma fatica a trovare figure specializzate

In via Roma – Galleria San Federico a Torino apre lo store di 1000 metri di Victoria’s Secret, il celebre brand che in Italia ha venti punti vendita.

 

Nel Torinese  “abbiamo più di 30 negozi con tutti i nostri marchi (oltre a Victoria’s Secret) se consideriamo la grande Torino, quasi la metà in centro. E’ sempre stata una delle città più importanti per noi in Italia, e abbiamo investito diversi milioni, diamo lavoro a 150 persone”, spiega all’Ansa Matteo Morandi, ceo di Percassi Retail, franchising partner del brand Victoria’s Secret per l’Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Nel negozio di Torino sono state fatte venti assunzioni su un totale di trenta previste, anche se è difficile trovare persone, in particolare  “figure specializzate come un direttore di negozio e visual merchandiser. E’ un problema generale: stiamo cercando 200 persone in Italia e 600 in Europa”, conclude Morandi.

Il Cinquantennale di Confartigianato Piemonte

Lunedì 24 ottobre, ore 9.00

Palazzo Reale-Salone delle Guardie Svizzere

 

… e s’affretta, e s’adopra…”.

Dalle botteghe al PNRR:

uno sguardo su 50 anni di creatività,

coraggio e cambiamenti

Programma

Introduzione dei lavori e Relazione di Giorgio Felici

Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte

Proiezione del video

Saluti delle autorità

 

Tavola Rotonda con il sociologo Prof. Aldo Bonomi, istituzioni, politici e i vertici di Confartigianato Imprese

Modera i lavori Eugenio Giannetta

(Giornalista di Avvenire)

Lunedì 24 ottobre, a partire dalle alle ore 9.00 pressoPalazzo Reale (Salone delle Guardie Svizzere), si svolgerà la celebrazione del Cinquantennale diConfartigianato Imprese Piemonte dal titolo:” … e s’affretta, e s’adoper …” Dalle botteghe al PNRR:uno sguardo su 50 anni di creatività, coraggio e cambiamenti.

Una giornata di eventi dedicati all’artigianato, alla storia di Confartigianato Imprese Piemonte ed alle prospettive della sua futura azione in rappresentanza delle piccole e medie imprese, che costituiscono una componente essenziale del tessuto imprenditoriale italiano.

     

 

 

 

 

L’evento sarà un momento importante di analisi e riflessione per le pmi artigiane, attraverso lo svolgimento di una tavola rotonda con il prof. Aldo Bonomi, istituzioni, politici e i vertici di Confartigianato, al fine di offrire uno spaccato del tessuto imprenditoriale regionale e confrontarsi con le istituzioni e i vari portatori di interesse del territorio sul ruolo dell’artigianato e delle pmi, quale valore indispensabile e imprescindibile per far ripartire l’economia locale.

Infine, per omaggiare la maestria del lavoro artigiano, Confartigianato Imprese Piemonte ha organizzato, sempre a Palazzo Reale, una mostra fotografica che racconta il legame esistente tra territorio e artigianato: 27 fotografi del Piemonte, che attraverso i loro scatti hanno saputo raccontare storie comuni di lavoro e passione.

La ricorrenza del cinquantesimo anniversario della nostra Federazione, fondata come Federazione Regionale dell’Artigianato del Piemonte il 23 ottobre del 1972 –commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato imprese Piemonteè un’occasione speciale per poter ricordare il senso di appartenenza ed il valore artigiano che sono alla base della nostra Associazione. Un’eredità messa a dura prova dal rallentamento dell’economia reale, dai profondi cambiamenti strutturali della stessa, da una crisi che si protrae oramai da oltre un decennio.

Verranno illustrati i risultati dell’indagine congiunturale relativa al 4° trimestre 2022, con un focus sulle politiche regionali e sulle priorità che il neo Governo dovrà affrontare nell’immediato a tutela delle micro e piccole imprese.

 

 

Confindustria Piemonte in trasferta a Barcellona

FODERE SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DELLE INTERCONNESSIONI PER CONTRIBUIRE A CREARE UN MERCATO ENERGETICO EUROPEO
GAY (CONFINDUSTRIA PIEMONTE): SERVE POLITICA STRUTTURALE EUROPEA

 

Foment del Treball Nacional, la federazione che dal 1771 rappresenta gli imprenditori e l’industria catalana, ha organizzato presso la propria sede il meeting annuale di Fodere (Forum pour le développement des entreprises des régions europeennes), l’organizzazione che riunisce dal 1987 le associazioni dei datori di lavoro delle cinque regioni europee più industrializzate: Baden-Württemberg, Piemonte, Rhône-Alpes, FER-Genève e Catalogna.

Fodere, e particolarmente questa riunione tenutasi a Barcellona, rivestono un ruolo strategico in questo delicato momento. Cinque regioni europee a forte vocazione industriale e manifatturiera, hanno infatti ribadito la necessità di fare sistema a livello europeo su tutti i temi legati all’energia. Auspichiamo una nuova politica strutturale che sappia governare difficoltà che mai prima d’ora l’Unione europea aveva fronteggiato. Facendo sistema, il Piemonte e le altre quattro regioni che compongono Fodere, si conferma la volontà di innovare e crescere con l’Europa, anche sviluppando i progetti sulle grandi interconnessioni energetiche necessarie a superare la dipendenza dalla Russia, che hanno l’Italia e il Piemonte al centro” ha commentato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte.

Il presidente dell’organizzazione imprenditoriale catalana Foment, Josep Sánchez Llibre, ha auspicato una promozione della reindustrializzazione dell’economia per “evitare una crescita sociale squilibrata” e di “adeguare la transizione energetica alla competitività delle imprese“. Fodere sottolinea le difficoltà legate alla formazione nell’economia europea, e come la mancanza di personale qualificato, ne mini la competitività tenendo conto della sfida tecnologica e della necessità di promuovere la ricerca e l’innovazione di tutti i settori industriali.

I membri di Fodere hanno condannato la grave violazione del diritto internazionale che l’aggressione russa rappresenta, auspicando la fine del conflitto e ribadendo la loro solidarietà all’Ucraina. Nelle conclusioni dell’incontro si sottolinea “l’importanza di avere interconnessioni fisiche a livello energetico, come il gasdotto Bar-Mar (Barcellona-Marsiglia), che contribuiscono a creare in Europa un mercato dell’energia” e di combattere la dipendenza dal gas russo, in linea con la recente comunicazione della commissione REpower UE. Secondo gli appartenenti a Fodere, le interconnessioni energetiche “aiutano ad aumentare la competitività a livello europeo” ed è “necessario approfondire il collegamento Nord-Sud, insieme al collegamento Est-Ovest” anche per migliorare il collegamento per il trasporto di merci in tutto il continente.

All’incontro annuale di Fodere hanno partecipato: il presidente di Foment del Treball, Josep Sánchez Llibre, e il segretario generale, David Tornos; il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay e il segretario generale, Paolo Balistreri; Etienne Bechet da Balan, vicepresidente Auvergne – Rhône Alpes – Mouvement des Enterprises de France – Medef; Blaise Matthey, Segretario generale, Véronique Kämpfen, direttore della comunicazione e Yannic Forney, capo dei progetti di politica generale della Federation des Entreprises Romandes Ginevra – Fer Ginevra; e Manuel Geiger, direttore di Ubm – Baden-Württemberg Unternehmer-Württemberg EV.

Fodere è stato creato nel 1987 con l’intenzione di riunire le organizzazioni delle imprese delle cinque regioni più dinamiche, industrializzate e geograficamente interconnesse d’Europa. L’obiettivo principale è agire davanti alle istituzioni europee e al pubblico amministrazioni per promuovere azioni che favoriscano lo sviluppo delle imprese e delle economie produttive.

La presidenza di Fodere cade ogni anno a rotazione su una delle sue attività organizzazioni, nel 2023 a raccoglier eil testimone sarà la Fer di Ginevra. All’evento hanno partecipato anche il Ministro degli Affari e del Lavoro del governo catalano, Roger Torrent, l’eurodeputato Javi López, membro della commissione per l’ambiente, Salute pubblica e sicurezza alimentare, e l’eurodeputato Jordi Solé, membro supplente della commissione per Industria, Ricerca ed Energia. Da segnalare anche la presenza di Maria Teresa Fábregas, Direttore della Task Force per la ripresa e la resilienza della Commissione europea, che è incaricata di guidare l’attuazione d

Dal vino all’innovazione digitale il Piemonte si presenta a Bruxelles

IL PIEMONTE DEL TURISMO, DEI PRODOTTI TIPICI E DELLE TECNOLOGIE PROTAGONISTA PER TRE GIORNI 

Dal 25 al 27 ottobre presso la sede della Regione: al centro i territori dell’Alto Piemonte con l’offerta food&wine,l’innovazione digitale e tecnologica, la cybersicurezza

Tre giorni a Bruxelles alla scoperta delle eccellenze agro-alimentari e turistiche e delle avanguardie tecnologiche e della sicurezza informatica del Piemonte: sarà la sede della Regione in Rue du Trône 62, con l’annesso ristorante “Io sono il Piemonte”, ad ospitare dal 25 al 27 ottobre una vera e propria occasione di visibilità internazionale.

Il programma della tre giorni si sviluppa in una serie di workshop B2B per il settore turismo e agroalimentare, cooking show con chef dell’Alto Piemonte e aperitivi con degustazione vini, networking dinner e seminari aperti a tour operator e buyer belgi, stampa del settore, ospiti istituzionali e opinion leader: un’iniziativa voluta dalla Regione Piemonte, coordinata da VisitPiemonte, alla quale parteciperanno tutte le Atl del territorio e che viene organizzata in collaborazione con la Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte e la sua azienda speciale Fedora e Ceipiemonte. Alla realizzazione della parte dedicata all’innovazione e alla cybersicurezza collaborano invece Consorzio Top-Ix, CSI-Piemonte e Fondazione Links.

L’Alto Piemonte in vetrina a Bruxelles è il frutto di un’iniziativa sviluppata dalla Regione Piemonte per portare nella capitale dell’Europa le eccellenze di questa zona: non solo quelle territoriali, turistiche ed agroalimentari ma anche quelle tecnologiche, in un’ottica di sistema integrato che promuova lo sviluppo complessivo della competitività del sistema produttivo. «L’obiettivo – evidenzia l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati, fra i promotori dell’iniziativa – è cercare di avviare un percorso di valorizzazione e promozione finalizzato a rafforzare la presenza delle nostre imprese in tutti gli ambiti, dall’innovazione tecnologica e cybersicurezza fino alle eccellenze enogastronomiche e turistiche dell’Alto Piemonte».

“Il mercato belga e quello del Benelux in generale hanno fatto registrare in anni recenti un buon incremento del numero di viaggiatori che hanno scelto il Piemonte per le loro vacanze e possiamo considerare questo bacino a tutti gli effetti uno tra i più interessanti per la nostra offerta turistica – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio – I movimenti turistici belgi attualmente si concentrano maggiormente sui territori della Città Metropolitana di Torino, del Distretto turistico dei Laghi e di Langhe Monferrato Roero. Quest’ultima area nel corso del 2021 ha visto un significativo aumento, insieme ad Alessandrino e Cuneese. Puntare ora l’attenzione sull’Alto Piemonte con questa iniziativa ci permette di lavorare nella direzione di diversificare l’offerta, facendo conoscere nuove mete di qualità del Piemonte”.

Per diversificare l’offerta di un evento che si prevede di rinnovare periodicamente per rivelare i numerosi volti del Piemonte e generare una maggiore ricaduta sull’intero territorio si è infatti scelto di affiancare alla promozione turistica generale un focus sul food&wine dell’Alto Piemonte, con i vini e i pregiati prodotti enogastronomici. Così i piaceri della buona tavola, tra vini doc e docg e cibi di eccellenza – accompagneranno e sosterranno la promozione di attività outdoor quattro stagioni tra monti, collina e pianura: dagli sport della neve all’escursionismo, dal cicloturismo al golf, dalle splendide fioriture del Biellese e dei Laghi ai meravigliosi paesaggi delle risaie, dalle città d’arte agli sport d’acqua, dai percorsi tra vigne e architetture agli eventi culturali, sportivi ed enogastronomici e fino alle suggestioni storiche e spirituali della Via Francigena.

Il Belgio, con le aree europee adiacenti, annovera le maggiori provenienze turistiche estere per il Piemonte, in particolare per le offerte outdoor della zona montana del Torinese, dei Laghi Maggiore e d’Orta e per i prodotti enogastronomici di Langhe Monferrato e Roero.

Le PMI per la Città della Salute. Un nuovo accordo tra Fondazione Ricerca Molinette e API

 API Torino, l’Associazione delle Piccole e Medie Imprese di Torino e
Provincia, sosterrà Fondazione Ricerca Molinette e le sue attività per favorire lo sviluppo della ricerca
biomedica di eccellenza nel Polo della Città della Salute e della Scienza e presso l’Ospedale Molinette. La
notizia è stata ufficializzata ieri, durante il Consiglio Direttivo dell’Associazione, durante il quale sono
anche state anticipate alcune delle modalità attraverso cui la partnership si concretizzerà nei prossimi
mesi.

Fondazione Ricerca Molinette Onlus è nata oltre vent’anni fa dall’iniziativa comune di Università degli
Studi di Torino e AOU Città della Salute per sostenere l’attività dei gruppi di ricerca che operano
all’interno di Città della Salute e della Scienza, con un’attenzione particolare alla ricerca traslazionale,
cioè volta a trasferire in ambito clinico i risultati della ricerca di laboratorio, attraverso lo sviluppo di
nuovi farmaci e terapie. Una mission molto concreta e proiettata nel futuro, per contribuire a fare di
Torino un polo biomedico all’avanguardia e dell’Ospedale Molinette un presidio sanitario di eccellenza
grazie agli investimenti in ricerca. Concretezza che API Torino ha apprezzato da subito e che si è quindi
tradotta nell’avvio di una collaborazione che promette un fitto programma di eventi e iniziative
caratterizzate dall’impegno comune delle due organizzazioni con l’obiettivo di mobilitare risorse, persone
e competenze a sostegno della miglior ricerca biomedica torinese.

“Con questa charity partnership – afferma il Presidente di API Fabrizio Cellino -, vogliamo ribadire
l’impegno del sistema delle piccole e medie imprese torinesi per il territorio. Un’attenzione che non è
fatta solo di elementi legati alla nostra attività produttiva ma anche dal nostro ruolo di attori sociali oltre
che economici, attenti alla responsabilità d’impresa a tutto campo che abbiamo e che intendiamo
accrescere. Le PMI non solo vogliono generare ricchezza e occupazione, ma anche solidarietà e cura per
chi è in difficoltà”. API sta quindi costruendo una serie di proposte e iniziative co-progettandole con la
Fondazione per mettere in circolo tutte le energie, le competenze e le possibili opportunità a favore di
questa causa.

“L’ufficializzazione della partnership è una testimonianza di come si può fare sistema tra enti di diverso
settore per sostenere un bene collettivo quale la salute di tutti e per tutti”, ha commentato la dottoressa
Cristina Seymandi, Consigliere della Fondazione, che ha redatto e condotto il protocollo sottoscritto da
entrambe le parti.

Il Prof. Massimo Segre, Presidente di Fondazione Ricerca Molinette, ha aggiunto: “Ho subito apprezzato
l’approccio pragmatico con cui questa partnership è nata. Abbiamo già avviato, in collaborazione con i
medici delle Molinette, una rubrica di approfondimento su temi sanitari e di prevenzione sul mensile API
Flash. Presto l’associazione promuoverà attivamente i regali solidali per la ricerca tra i suoi associati. Nel
2023 condivideremo iniziative tese a informare, sensibilizzare e coinvolgere la rete associativa API e la
città”.