ECONOMIA- Pagina 210

A scuola di montagna con Uncem

I paesi e la montagna da scoprire, accanto alle grandi capitali del turismo.
Per le scuole. Dall’infanzia alla secondaria di secondo grado. I territori montani sono protagonisti del nuovo catalogo del turismo scolastico 2022/2023 realizzato da BusCompany Linea Verde Viaggi, con il supporto e la collaborazione di Uncem. Il tour operator torinese, con il quale Uncem e molte Unioni montane di Comuni collaborano ormai da quindici anni, ha lanciato le nuove proposte per le scuole di ogni ordine e grado, da scoprire qui: https://www.lineaverdeviaggi.it/index.php?linea=01&option=com_content&view=article&id=7

Un’offerta ampia che Emanuela Galleano di BusCompany e lo staff del tour operator hanno sviluppato unendo percorsi “tradizionali” a Torino e in altre grandi città italiane, “mete storiche” dei viaggi di istruzione, ai paesi e alle eccellenze dei territori montani e rurali piemontesi. Accanto a Museo Egizio e Museo del Cinema, docenti e dirigenti scolastici possono così trovare, ad esempio, i Ciciu di Villar San Costanzo, Venasca e la Fabbrica dei Suoni, la castagna di Nomaglio, le dighe di Ceresole Reale ed Entracque, Ostana e la rinascita alpina, Scopriminiera di Prali, il Museo del Sapone di Pietraporzio, oltre a Susa e Novalesa, le arpe di Piasco, le Grotte di Bossea, la filiera del legno di Brossasco e della Val Varaita e tanto altro nelle vallate alpine. Percorsi da uno a tre giorni, a prezzi anticrisi e misurati sulle esigenze delle scuole in collaborazione con Enti e associazioni del territorio. Una formula apprezzata da Uncem che anche questa volta ha dato volentieri il suo patrocinio, promuovendo il catalogo e le sue opportunità. Perché se ci vai con la classe, con le insegnanti, ci torni con le famiglie.

Arte, storia, ambiente, tradizioni, musica, tecnologia, gusto: ce n’è per tutti, in tutte le valli. L’applicazione della cultura diventa conoscenza. E le “gite” non sono più solo in città, nelle tradizionali mete del turismo scolastico. Andare “a scuola di montagna” è possibile e consente attività formative in classe prima e dopo il viaggio. Per imparare divertendosi, in sinergia con i territori e la loro vitalità.

Opere nei Comuni, 7 milioni dalla Regione

IN 11 COMUNI DEL TORINESE E NELL’UNIONE MONTANA DEL PINEROLESE

Il presidente Alberto Cirio con gli assessori Tronzano, Ricca e Marrone:

L’obiettivo è rendere più veloce la realizzazione di interventi di estrema importanzaper i singoli centri e spesso attesi da anni”

La Regione Piemonte ha firmato con 11 Comuni del Torinese e con l’Unione Montana del Pinerolese le intese per avviare le procedure degli accordi di programma che prevedono un contributo complessivo di quasi 7 milioni di euro per realizzare la prima tranche di opere e progetti di interesse pubblico.

A sottoscrivere ogni documento il presidente della Regione Alberto Cirio con i sindaci dei Comuni interessati e con l’assessore Mauro Vignola dell’Unione Montana del Pinerolese.

“Questa operazione – commenta il presidente Cirio con gli assessori Andrea Tronzano, Fabrizio Ricca e Maurizio Marrone – rappresenta il risultato di una manifestazione di interesse per il finanziamento da parte della Regione, con risorse proprie, dello Stato e del Fondo di sviluppo e coesione, di opere già dotate del progetto definitivo e di un contributo stanziato dal Comune interessato. L’obiettivo è rendere più veloce la realizzazione di interventi di estrema importanza per i singoli centri e spesso attesi da anni”.

Questi gli interventi finanziati:

– riqualificazione urbana dell’area circostante il Municipio di Buttigliera Alta (320.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 106.700 euro)

– progetto “Il borgo e il pittore” a Frassinetto (1.242.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 138.000 euro)

– restauro della torre porta e la ripavimentazione del Ricetto di Oglianico (197.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 50.000 euro)

– completamento e il miglioramento a Pinasca dell’area mercatale di piazza Imi e realizzazione di un nuovo parcheggio (176.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 44.000 euro)

– riqualificazione energetica della bocciofila comunale di San Giorgio Canavese (500.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 310.000 euro)

– risanamento conservativo e l’efficientamento energetico di un edificio in frazione Fondo a Traversella (108.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 27.000 euro)

– efficientamento energetico della scuola primaria “Guglielmo Marconi” di Villafranca Piemonte (1.200.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 300.000 euro)

– ristrutturazione dell’ex scuola elementare “Gianni Rodari” a San Gillio da adibire a nuovo palazzo municipale (872.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 218.000 euro)

– restauro delle facciate di Palazzo d’Oria e del palazzetto di Ciriè (488.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 122.000 euro)

– secondo lotto del Parco della Seta di Bruino mediante rifunzionalizzazione dell’area naituralistica e delle presenze monumentali del Castello dei Malines (426.270 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 106.570 euro)

– progetto UPSLOWTOUR dell’Unione Montana del Pinerolese (1.000.000 di euro dalla Regione più un cofinanziamento dell’Unione di 460.000)

– realizzazione a Mappano di un Centro polifunzionale per fasce giovanili, famiglie e soggetti socialmente fragili (400.000 dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 100.000 euro).

Piccola ricezione turistica, in arrivo i fondi regionali

Sei milioni di euro a fondo perduto per le piccole e medie imprese e gli enti no profit che si occupano di ricezione turistica. Lo prevede la proposta di delibera della Giunta regionale, che ha ottenuto parere favorevole all’unanimità in Terza commissione (presidente Claudio Leone).

La cifra, proveniente dal fondo regionale per lo sviluppo e la coesione, va a integrare gli stanziamenti statali, in primo luogo quelli del Pnnr. Gli interventi ammessi sono quelli in sintonia con la programmazione regionale, nell’ottica di favorire e sostenere sviluppo e offerta turistica con servizi e strutture sempre più all’avanguardia, rilanciando il settore dopo la pandemia e fornendo nel contempo un sostegno nell’attuale momento di crisi energetica.

Come ha spiegato l’assessore Vittoria Poggio, sono due le linee di erogazione, concordate con le varie Associazioni e i soggetti interessati: tre milioni a sostegno del miglioramento della qualità e dell’offerta finalizzata alle attività outdoor, i rimanenti tre milioni per gli interventi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture.

Per chiarimenti sono intervenuti Matteo Gagliasso (Lega) e Alessandria Biletta (Fi).

Ognissanti da tutto esaurito negli hotel di Torino

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Quando si protesta perché ti concedono più libertà

A cura di lineaitaliapiemonte.it 

Posto che l’innalzamento al tetto del contante, dagli attuali 2000 a 10mila euro, non è prioritario, bisogna riconoscere che si tratta di un importante segnale di cambiamento psicologico: lo Stato si fida del cittadino fino a prova contraria e non lo considera evasore a prescindere. Non è poco ma c’è anche altro. E non ha nulla a chè vedere con l’acquisto in contanti di una borsetta Vuitton…

Continua a leggere:

 

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/10/27/leggi-notizia/argomenti/messaggi-in-bottiglia/articolo/quando-si-protesta-perche-ti-concedono-piu-liberta-di-marco-corrini.html

Guerra e pace, intervista all’analista Paolo Magri (Ispi)

C’è spazio per la pace?

“Non è un momento in cui le ragioni della pace hanno molto spazio, credo certamente alla pace, ma fotografo con realismo una fase in cui si parla più di armi che di disarmo, si parla più di guerra che di negoziato ma non dobbiamo smettere di crederci e rimanere idealisti con i piedi per terra e realisti senza sprofondare nel cinismo”. È pessimista Paolo Magri, vicepresidente e direttore dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, analista e noto opinionista televisivo su scenari globali, politica estera americana, Medio Oriente e terrorismo. È pessimista ma lascia aperta la porta alla speranza quando si rivolge ai giovani del Sermig che l’hanno invitato a discutere sul tema “Le ragioni della pace”, una serie di incontri promossi dall’Università del Dialogo.
D Gli scenari di crisi che spaventano il mondo, in particolare la guerra in Ucraina, riecheggiano con forza proprio al Sermig, una vecchia fabbrica di armi che negli anni Ottanta migliaia di persone hanno trasformato in Arsenale della Pace, in un luogo di incontro e di dialogo
R Dobbiamo essere onesti, stiamo vivendo una stagione di grande riarmo, l’obiettivo finale è chiaro, basta vedere il riarmo della Germania e della Gran Bretagna e la stessa Italia si pone il problema di riarmare. L’Europa parla di esercito europeo, il dibattito da mesi è su questo, parliamo di rinascita della Nato e di sviluppo della difesa europea, ma tutto ciò non sarà possibile perché non abbiamo abbastanza denaro da investire nella difesa nei prossimi anni
D  E poi c’è una grave crisi economica mondiale, le prospettive non sono rosee
R Il clima è davvero cupo. I grandi economisti del mondo riuniti di recente a Washington hanno detto che l’ora più buia deve ancora arrivare nell’economia per le tensioni internazionali nel mondo e per il concatenarsi delle crisi che avvolgono il pianeta. Si fa una grande fatica in questo momento a parlare e a pensare alla pace perché siamo nel pieno della tragedia ucraina nel cuore dell’Europa senza tralasciare il fatto che ci sono tante altre guerre in corso nel mondo, con un Medio Oriente in perenne fibrillazione, dalla Siria allo Yemen e alle guerre africane
D È un momento molto complicato…
R Lo stesso Papa ha parlato più volte di guerra mondiale a pezzi con tutti in conflitti ancora in corso e oggi c’è una guerra in più in cui, da una parte, c’è una potenza nucleare che attacca un Paese indipendente e dall’altra parte ci sono la Nato e l’Europa che armano il Paese aggredito e quindi in qualche modo sono in guerra contro la Russia che ha attaccato l’Ucraina con il rischio di una guerra nucleare per cui le ragioni della pace vanno sottolineate con più forza e con un po’ di ottimismo
D Un’altra guerra, dove sono finite le Nazioni Unite?
R L’Onu, in modo clamoroso, ma non è questa la prima volta, interviene solo sulla questione del grano e dei cereali, dimostrando tutta la sua impotenza nell’imporre la pace tra i belligeranti e lasciando a uno come Erdogan, non proprio così affidabile, il ruolo di mediatore tra le parti
D Ma è giusto armare l’Ucraina?
R Una guerra di aggressione è immorale, ha detto il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, “chi è aggredito ha il dovere di organizzare la difesa anche usando le armi ma il ricorso alle armi non provochi però mali e disordini più gravi”. Secondo il cardinale Parolin quindi armare gli ucraini è giusto ma la sua è una posizione un po’ diversa da quella del Papa che non ha mai negato il diritto degli ucraini a difendersi ma ha sottolineato con forza l’importanza di arrivare a una soluzione pacifica e a tenere una posizione più equilibrata tra russi e ucraini nonostante tutto
D C’è la guerra, un giorno tornerà la pace ma resteranno le conseguenze del conflitto Ucraina
R Una Russia anche clamorosamente sconfitta potrebbe continuare a creare problemi in nord Africa e in Medio Oriente. Sperando ovviamente che una terza guerra mondiale sia da escludere malgrado i folli pensieri atomici di Putin, uno scenario probabile potrebbe essere una seconda guerra fredda con un mondo nuovamente diviso tra blocchi, da un lato le democrazie e dall’altro i sistema non democratici. Quindi un mondo più regionalizzato anche a livello economico e non globalizzato dove si fanno affari con tutti.
                                       Filippo Re

Fenomeno autostrade: tra vincoli e svincoli, al via un laboratorio permanente su logistica e trasporti

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A  100 anni dall’inaugurazione della prima arteria italiana

  • Convegno all’Unione Industriali Torino su storia, presente e futuro dei trasporti italiani
  • Presentato il progetto di un laboratorio permanente sulle infrastrutture stradali e non solo, il primo think tank sui temi della logistica e dei trasporti da Piemonte, Liguria, Veneto fino all’Europa
  • Paolo Manzone, autore del libro che dà il titolo al convegno aprirà il suo “cantiere” anche a studenti superiori e dell’università insieme al prof. Franco Gaboardi (Unito): “Vogliamo portare l’occupazione dei neolaureati da 67 a 80%” attraverso progetti di formazione ‘sul campo’ e contatto diretto con imprese e lavoro”

Torino, 27 ottobre 2022 – Comprendere la macchina burocratica che gestisce la rete autostradale italiana e migliorarla anche in chiave europea è l’ambizioso obiettivo degli organizzatori del convegno dal titolo “Fenomeno autostrade: tra vincoli e svincoli” svoltosi oggi, giovedì 27 ottobre alle ore 17,30 nella Sala Piemonte all’Unione Industriali Torino, in via Fanti 17 in collaborazione con Autostrada dei Fiori. Tra gli scopi principali c’è la volontà di aumentare l’occupazione dei neolaureati e le opportunità di crescita professionale degli studenti anche attraverso un laboratorio permanente che sappia far dialogare imprese e giovani alla ricerca di lavoro: il primo think tank sui temi della logistica e dei trasporti.

L’anno che sancisce il rapporto tra Stato e infrastrutture stradali come lo intendiamo oggi è il 1921. La prima autostrada italiana è stata inaugurata nel 1924: era la Milano-Laghi, l’attuale A8 e in quegli anni veniva chiusa al traffico la notte, in quanto non c’erano le esigenze di traffico attuali. Altre importanti strade di collegamento rapido sorsero nel decennio successivo lungo il triangolo economico del nord: dalla Torino-Milano (1932) alla Genova-Serravalle (1935).

“Fino al 1975, l’Italia era tra i primi 4 paesi europei per sviluppo della rete autostradale, un prestigio che si è andato a perdere nel corso del tempo – dichiara Paolo Manzone, autore del libro ‘Fenomenologia delle autostrade italiane: vincoli e svincoli’, presentato oggi nella sua nuova edizione, da cui è nata l’idea dell’incontro e del laboratorio permanente –. Conoscere la storia e il presente per migliorare il futuro, tenendo conto delle esigenze, sempre nuove, nel mondo dei trasporti è il punto di partenza della nostra ricerca e aprire questo ‘cantiere’ agli studenti e alle imprese coinvolte è il contributo che vogliamo fornire insieme al mio staff”.

Nell’incontro all’Unione Industriali si è analizzato lo stato di salute delle infrastrutture stradali, in particolare nel Nord-Ovest, tentando di tracciare gli scenari futuri delle arterie autostradali anche alla luce delle necessità, sempre maggiori, legate alla logistica portuale – Genova, Savona e Trieste -, e ai rapporti economici tra il Piemonte e la Liguria. Un convegno, un libro e ora anche per coinvolgere istituzioni, addetti ai lavori insieme a scuole e università come dimostrato dalla presenza di una settantina di studenti del corso di Laurea in Economia e Statistica per le organizzazioni (Unito) tra il pubblico presente oggi all’Unione Industriali.

“L’incontro di oggi è un primo passo verso il progetto di collaborazione tra imprese, scuola e università per sensibilizzare e informare, studenti e imprenditori, sui temi collegati alle nostre autostrade – spiegano gli organizzatori Paolo Manzone e il professor Franco Gaboardi, docente di Diritto ed Economia e Contabilità Pubblica presso il Dipartimento di Economia e Statistica Cognetti de Martiis e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino – intendiamo ampliare l’attuale piano di ricerca con un nuovo progetto che si occuperà dell’intero sistema viario che collega i porti del mar Ligure al resto d’Europa, creando un’unica grande rete di scambi e collaborazioni tra gli utenti dei percorsi di terra e di mare: un sistema di cooperazione che si baserà principalmente sull’informazione e l’interrelazione, un vero e proprio think tank su logistica e trasporti”.

“Tra gli obiettivi principali – conclude Gaboardi – c’è il desiderio di contribuire ad aumentare le opportunità di lavoro e formazione di studenti e neolaureati, portando l’occupazione media dal circa il 67 all’80% dei giovani, proprio come nel caso di quelli presenti qui oggi, primi beneficiari del progetto”.

Ma chi era davvero Enrico Mattei?

 

“Nel luglio del 1987, dopo un colloquio con Mario Ronchi alla cascina Albaredo di Bascapè, raggiungo il breve prato della notte del 27 ottobre.

C’è una lapide sul terreno, in memoria di Mattei, Bertuzzi, McHale. All’intorno, tanti alberi e una fitta siepe. In un angolo, un cancello bianco, chiuso. Di quando in quando il silenzio è rotto dal rombo di un aereo che passa basso scendendo su Linate”. Con queste parole Italo Pietra concludeva il suo libro ‘Mattei La pecora nera’ il libro dedicato ad Enrico Mattei, uno dei più geniali ed autorevoli figli dell’Italia del Novecento, partito dalle Marche come operaio e giunto alla presidenza dell’Eni, la sua creatura, dopo aver salvato l’Agip dalla liquidazione cui era condannata alla fine della seconda guerra mondiale, considerata un inutile residuato del regime fascista. La sua vita ebbe termine, come tutti sanno, il 27 ottobre del 1962 mentre rientrava da una due giorni in Sicilia, di cui molto di è detto e scritto. Il Morane-Saulnier mentre era in fase di avvicinamento a Linate cadde e con lui morirono il pilota Irnerio Bertuzzi, asso dell’aviazione della Repubblica Sociale ed il giornalista americano William McHale, della testata Time-Life, incaricato di scrivere un articolo su di lui. Il testo di Italo Pietra, già comandante partigiano nell’Oltrerpo Pavese e direttore de ‘Il Giorno’, quotidiano voluto da Mattei, dal 1960 al 1972 è una delle pietre miliari, anche se datato, dei lavori a lui dedicati. L’aereo cadde in territorio del comune di Bascapè, piccolo centro della Provincia di Pavia incuneato tra i territori di quelle di Milano e di Lodi. Qui si trova l’area commemorativa dei 3 scomparsi in quello che all’epoca venne classificato come un incidente ma che oggi la caparbia tenacia di un magistrato, l’ex procuratore di Pavia, Vincenzo Calia, può ragionevolmente fare ritenere un attentato. Il magistrato ha riassunto i risultati degli anni di lunghe indagini e ricostruzioni giudiziarie in un testo che vale davvero la pena di leggere: ‘Il caso Mattei. Le prove dell’omicidio del presidente dell’Eni dopo bugie, depistaggi e manipolazioni della verità’. Oggi, anche a distanza di oltre trent’anni dalla descrizione che diede Italo Pietra l’area di Bascapè non è molto dissimile. Al suo esterno dei cartelli posti ‘a ricordo del fondatore di Eni nel luogo in cui perse la vita’ spiegano sinteticamente chi era e all’interno una lapidericorda i tre scomparsi nel tragico incidente. In questi giorni sono state organizzate alcune iniziative per ricordare il presidente Mattei ed i suoi 2 compagni di sventura. I Pionieri dell’Eni hanno posto corone e fiori davanti a quella lapide. Personalmente, e d’intesa con l’Associazione Culturale Tigulliana, di Santa Margherita Ligure mi recato sul posto per deporre un vaso di  fiori al Memoriale Enrico Mattei, rimanendo in raccoglimento per pochi istanti. E’ stato un modo per omaggiare una persona che ho sempre stimato sin da ragazzo, di cui ho letto quasi tutto quello che c’è attualmente in circolazione, di cui ho rivisto la pellicola ‘Il caso Mattei’  magistralmente diretta da Franco Rosi

Ma chi era veramente Enrico Mattei ?  Un Uomo che vedeva molto al di là del tempo in cui viveva, che sapeva creare lavoro ed assicurare al lavoro italiano energia a buon mercato, un Uomo che capiva i tempi, che capiva che il mondo stava cambiando, che sicuramente non si faceva troppi scrupoli per arrivare agli obiettivi che si prefissava, ma che sognava un’Italia aperta al mondo

 

. Forse la definizione sentita in un bar di Bascapè è quella che gli si cuce maggiormente addosso: “Era un grande italiano, un patriota, un partigiano’. E la sua opera andrebbe studiata maggiormente nelle scuole perché è comunque un pezzo di storia dell’Italia odierna.

Massimo Iaretti

Casa, in aumento la richiesta di piccoli tagli: ritornano gli investitori, boom dei trilocali

Il desiderio di comprare casa nella prima parte del 2022 è ancora in crescita. Continua, quindi, l’onda lunga che si è venuta a determinare post pandemia e che ha trovato sostegno negli ultimi due anni in un mercato creditizio estremamente favorevole. Il trend dell’economia e l’aumento dei tassi di interesse stanno però cambiando lo scenario anche se gli effetti saranno evidenti più avanti, in particolare sulla disponibilità di spesa che i potenziali acquirenti metteranno sul tavolo per acquistare la casa. Al momento nella banca dati del Gruppo Tecnocasa emerge un incremento di richieste che, nelle grandi città, sono concentrate soprattutto sul trilocale che ne raccoglie il 40,2%. Seguono il quattro locali e il bilocale con percentuali molto vicine tra di loro, rispettivamente 24,2% e 24%.

 

Aumenta la concentrazione della domanda di bilocali e monolocali che confermerebbe il ritorno degli investitori sul mattone. Dopo la frenata causata dalla pandemia gli italiani scelgono ancora una volta la casa sia per proteggere i risparmi dalla forte inflazione sia per metterla reddito grazie al progressivo ritorno degli studenti universitari e dei turisti. Si nota, al contrario, una diminuzione della concentrazione della domanda sui tagli più ampi, come conseguenza dell’aumento dei prezzi che sta interessando le metropoli e dell’esaurirsi della spinta data dalla pandemia alla ricerca di abitazioni più ampie. Saranno i prossimi mesi a confermare se il trend si è effettivamente invertito.

Se il trilocale prevale a livello italiano è il bilocale la tipologia più ricercata a Milano (47,9%), unica tra le grandi città a fare eccezione per la presenza importante di investitori e single tra gli acquirenti e per essere la città più costosa d’Italia, con un prezzo medio di 4160 € al mq per una tipologia usata e 4750 € al mq per il nuovo. Il 33,2 % di chi desidera acquistare un bilocale a Milano mette in conto una disponibilità di spesa compresa tra 250 e 350 mila €. Il quattro locali prevale in modo importante a Genova (47%) città dove i prezzi sono decisamente più contenuti (1050 € al mq).

L’analisi della domanda nei capoluoghi di regione che non sono grandi città, conferma il trilocale come tipologia più ricercata con percentuali naturalmente più elevate (53,5%), seguito dal quattro locali (23,6%). Più staccato il bilocale che raccoglie il 19,1%. A differenza delle grandi città in queste realtà urbane sono i trilocali e i quadrilocali a vedere crescere la concentrazione della richiesta. Questo perché i prezzi sono più accessibili. Il capoluogo di regione in cui è più elevata la percentuale di richieste di trilocali è Catanzaro (58,3%).

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Una giornata a Biella artigiana

Entriamoinbottega! 

 Sabato 5 novembre: tradizione e innovazione in un distretto a vocazione creativa

Dopo Dogliani che ha aperto i Fatti a mano Tour fuori Torino, ecco la proposta molto articolata di un tour che ci porta in un territorio ad altissima e antica tradizione artigianale, Biella e dintorni. Una tradizione di eccellenza legata alle caratteristiche del territorio che dal noto campo tessile si è andato allargando ad altri prodotti mantenendo inalterate le caratteristiche di tenacia, originalità, visione del futuro, rispetto dell’ambiente. Tutto questo apprenderemo insieme sabato 5 novembre in una giornata che siamo certe lascerà il segno.  

Programma

Ore 7,30 – punto di ritrovo in Corso Bolzano e partenza con Bus turistico e accompagnatore

Ore 9,30arrivo in Biella. Visita del laboratorio e punto di vendita Calzificio di Barbera Sandro & figli

Ore 11spostamento a Sagliano Micca con ingresso e visita guidata esclusiva del Cappellificio Cervo

Ore 13 pranzo

Ore 14,30/15 partenza per Trivero

Ore 15,30 – ingresso e vista guidata del Lanificio Ermenegildo Zegna, porta di accesso dell’Oasi Zegna

Ore 17 – ripartenza per Torino con arrivo previsto intorno alle ore 19

Quota a persona: 80 euro (su base 20 adesioni)

Nella quota di partecipazione sono previsti i seguenti servizi:

Bus turistico per transfer andata e ritorno

Accompagnatore

Assicurazione sanitario /bagaglio

– Visita del Calzificio Andrea Barbera & figli

– ingresso e visita guidata esclusiva del Cappellificio Cervo

– Pranzo (da segnalare eventuali intolleranza, allergie o         esigenze alimentari)

– Ingresso e vista guidata del Lanificio Zegna presso l’Oasi Zegna

La quota non comprende tutto quanto considerato extra rispetto al programma

Per info

Organizzazione tecnica ONEIROS Incoming By IL MONDO in VALIGIA di C. & D. Viaggi sas

per conto di

www.fatto-mano.it  

info@fatto-a-mano.it  

adelaidevalle58@gmail.com chiara.caratto65@gmail.com

Alla Prenotazione richiesto saldo di euro 80 da effettuarsi con bonifico bancario

IT42E36087016006447562123817 intestato a C & D. VIAGGI SAS DI CRISTINA MARIANI & C. CAUSALE : DOGLIANI

oppure: SATISPAY (il mondo in valigia) – o presso i nostri uffici di Via Caraglio 6 Torino

Tel 011.7732249 – Cell 3288811318
www.oneirosviaggi.itwww.mondoinvaligia.itFb e Instagraminfo@mondoinvaligia.it

Al momento dell’iscrizione si prega di fornire copia della carta d’identità e del codice fiscale

LE ISCRIZIONI SONO APERTE E SI CHIUDERANNO IL 2 novembre:

PENALI DI ANNULLAMENTO: 100% della quota di partecipazione per chi annulla dopo il 2 novembre