ECONOMIA- Pagina 21

I primi riscontri del gemellaggio territoriale tra Piemonte e Liguria

La partnership sancita dal progetto Nord Ovest Cultura, siglato a Moncalvo lo scorso 28 giugno, ha come obiettivo il coinvolgimento delle comunità locali, finalizzato ad aumentare il senso di comunità sul territorio indipendentemente dai confini, l’evidenziazione dell’importanza di consuetudini, storia locale e tradizioni che diventano parte imprescindibile dell’identità culturale di un territorio. Questa partnership vuole fornire occasione di condivisione e co-progettazione culturale creando momenti artistici condivisi che possono favorire lo scambio turistico e il potenziamento della comunicazione integrata per la promozione delle realtà locali, creando anche nel medio termine un nuovo posizionamento dei comuni e degli enti coinvolti, attraverso la promozione orientata a mercati e target.

È cominciata con la fase che vede la promozione di un calendario concertato delle date di eventi sui mercati turistici italiani ed esteri dei comuni coinvolti, la valorizzazione delle risorse territoriali ed eccellenza oltre all’integrazione di nuovi prodotti turistici, la promozione di un turismo sostenibile, della qualità dell’accoglienza e dell’innovazione, creando opportunità occupazionali e puntando su attività che siano compatibili con la salvaguardia delle risorse e la vocazione dei territori. La prima tappa di condivisione si è tenuta a Piea d’Asti, il 27 luglio, in cui al festival Kaptur, organizzato da Monferrato On Stage, sono saliti sul palco The Originals. Cibi e bevande sono stati realizzati a cura di una delegazione di Pietra Ligure, rappresentata dall’associazione Circolo Giovane Ranzi, e dal team di cucina della Pro Loco di Piea con Monferrato Rural Food. Alle tipicità piemontesi si sono affiancate le preparazioni liguri come la cima alla ligure e le trofei, oltre ai nobili vini come il Vermentino. Il 14 è 15 agosto, a Finale Ligure, nell’ambito del Finale Music Festival, il Piemonte si è affacciato in Liguria con vini e tipicità piemontesi, protagonisti di una data del Ponente Vibes. La delegazione del Monferrato era composta da una rappresentanza di Monferrato On Stage, unitamente al Consorzio del Barbera e dei vini del Monferrato, Enoteca regionale di Albugnano, associazione produttori Monferrato Excellence e Consorzio di Cocconato Riviera del Monferrato. In rappresentanza delle amministrazioni comunali dei paesi coinvolti, il Vicesindaco di Finale Ligure Maura Firpo, il Sindaco di Piea Alessandro Borgo hanno dato vita a un simbolico scambio di eccellenze.

L’accordo tra Monferrato On Stage e Ponente Vibes rappresenta un importante traguardo che ha caratterizzato due territori figli della stessa comunità, ed è stato prestigioso cominciare questo rapporto interregionale che si estende anche a identità e fratellanza dei territori, non solo a condivisioni di carattere gastronomico. Il momento che rimane più impresso è rappresentato dallo stato di meraviglia del Presidente del Circolo Giovane Ranzi, incredulo di aver venduto tutti i vini liguri in Monferrato, terra di vini per antonomasia. Il progetto Ponente Vibes rappresenta una contaminazione culturale tra diversi territori, una sinergia che sarà foriera di crescita per entrambe le realtà.

Nel mese di settembre continueranno le manifestazioni di Ponente Vibes con un ricco calendario che si snoderà da mercoledì 10 fino a domenica 14 settembre, in cui concerti, seminari e raduni caratterizzeranno la proposta.

Mara Martellotta

ESCP Business School al 7° posto nella classifica mondiale Financial Times

 

Master in Management

 

Nella classifica annuale del Financial Times dei 100 migliori Master in Management, ESCP Business School si posiziona al 1° posto nel Regno Unito, in Germania, in Spagna, in Italia e in Polonia, al 3° in Francia, al 5° in Europa e al 7° a livello mondiale

 

Torino, 8 settembre 2025 – Il Master in Management (MIM) di ESCP si distingue per la sua visione internazionale. Il programma è al quinto posto a livello mondiale per l’esperienza internazionale offerta e vanta, tra le prime dieci business school al mondo, la comunità studentesca (98% di studenti internazionali) e il corpo docente (93% di docenti internazionali, di cui il 46%donne) più diversificati.

 

Con una durata di due anni e la possibilità di scegliere tra 6 diversi paesi europei, il MIM di ESCP forma leader responsabili, audaci e creativi capaci di operare all’intersezione tra business, tecnologia e affari internazionali. Con oltre 70 specializzazioni, 45 partnership di doppia laurea e 6 campus europei, questo programma offre opportunità senza pari di esposizione globale e personalizzazione.

 

Ogni anno, oltre 1.200 studenti si laureano nel programma MIM di ESCP, rappresentando la coorte più numerosa tra le prime 100 del ranking. Con un tasso di soddisfazione complessivo di 8,95 su 10, il corpo docente e il personale di ESCP sono impegnati nel garantire il successo accademico e la crescita personale di ogni studente.

 

Al centro della visione strategica e del modello pedagogico di ESCP c’è l’impegno costante verso l’innovazione, finalizzata  a promuovere una leadership etica e centrata sulla persona, fondata sul pensiero critico e sistemico. Tutti gli studenti ESCP, inclusi quelli del primo e del secondo anno del Master in Management, iniziano questo nuovo anno accademico come protagonisti attivi  della trasformazione della Business School nell’ambito dell’intelligenza artificiale. 

 

Oltre 12.000 studenti, docenti e membri dello staff hanno infatti accesso ai modelli di intelligenza artificiale avanzata tramite ChatGPT Edu di OpenAI. Oltre a usare l’AI, hanno l’opportunità di modellarla e costruirla personalmente grazie all’open science e all’AI open-source attraverso la piattaforma Academia Hub di Hugging Face. Al fine di garantire un uso responsabile, ogni studente segue fin dal primo giorno un corso intitolato “GenAI nel business e nei miei studi”.

 

“Dal 2010, il Master in Management di ESCP si è costantemente classificato tra i primi 10 programmi al mondo – afferma il Prof. Léon Laulusa, Executive President e Dean di ESCP Business School – Questa eccellenza costante riflette non solo il nostro orgoglio, ma anche la nostra determinazione collettiva a plasmare il futuro della formazione manageriale, con l’ambizione audace e condivisa di diventare la prima Università Europea di Management entro il 2030.”

 

Il Master in Management ESCP, ogni anno, forma oltre un migliaio di futuri manager e imprenditori fornendogli visione strategica ed eccellenza operativa, consentendogli di avere successo e un impatto positivo in settori globali come consulenza, finanza, tecnologia, lusso e moda. Secondo la classifica FT 2025, il 100% degli studenti MIM di ESCP ha trovato lavoro entro tre mesi dalla laurea.

Il programma ottiene ottimi risultati anche in termini di sostenibilità, classificandosi all’ottavo posto a livello mondiale per l’insegnamento di tematiche ESG e net zero. ESCP integra i principi ESG nei corsi di base di business, offrendo al contempo specializzazioni dedicate alla sostenibilità, tra cui la finanza sostenibile e l’imprenditoria sociale.

 

“Grazie alla dedizione del nostro corpo docente e del nostro personale, e al duro lavoro dei nostri studenti, ogni laureato ESCP lascia la Business School dotato delle competenze e della mentalità necessarie per collaborare con team internazionali e multiculturali e guidarli – afferma il Prof. Yannick Meiller, Associate Dean del Master in Management presso ESCP Business School – Congratulazioni ai nostri ex studenti, studenti, docenti e personale, i cui sforzi collettivi hanno reso possibili questi risultati eccezionali anno dopo anno”.

 

Per ulteriori informazioni sul Master in Management di ESCP, visitare il sito: https://escp.eu/programmes/master-in-management. 

Trafori alpini: Giachino risponde a Gribaudo

L’onorevole Chiara Gribaudo fa bene a porre il problema creato dalla chiusura per manutenzione straordinaria del Monte Bianco che crea problemi ai trasporti di un Paese come l’Italia che di trasporti ha più bisogno di tutti gli altri. In questo caso però il Ministro Salvini non ha alcuna responsabilità . Responsabilità ne hanno invece coloro che nel 2015, a  cinquant’anni dalla inaugurazione del Traforo autostradale, non pensarono  alle alternative. Non solo non si pose allora il tema del raddoppio ma neanche si accelero ‘ la costruzione della TAV, la grande e più alternativa perche’ oltre a ridurre il congestiona mento del traffico , diminuirà in modo strutturale l’inquinamento . Invece la TAV va avanti a rilento e venne fermata dai due governi Conte con cui oggi il PD vuole sciaguratamente costruire il campo largo. La chiusura obbligata del Traforo fa venire a galla tutte le conseguenze negative dei blocchi causati dai NOTAV e dai  NOTangenziale di Torino .
Il tema da porre invece è quello relativo ai tempi di costruzione delle opere italiane. Il tempo perso nella realizzazione della TAV li paga la economia che cresce di meno da anni, li paga il lavoro, li paga il PIL che cresce poco e non riduce il Debito pubblico e il suo costo. Il tavolo è da fare con i Sindaci e i Parroci della Val di Susa che sono contrari alla TAV e in tanti modi la rallentano autorizzando il Festival della Felicità e i Campeggi dei NoTav che si concludono sempre con l’assalto violento del  cantiere a Chiomonte. Il risultato di chi ha rallentato la TAV sarà quello di far  raddoppiare due trafori autostradali alpini prima il Frejus e domani il Bianco.
Gli unici che non hanno responsabilità e che hanno la coscienza a posto siamo noi  SITAV  che riempimmo piazza Castello il 10 Novembre del 2018.  Grazie a quella Piazza e grazie al voto  del Senato del 7 agosto 2019 , che salvo’ l’opera,  L’Europa ha deciso di cofinanziare non solo il tratto internazionale della TAV ma anche la tratta da Susa a Torino. Le reti ferroviarie sono e saranno sempre più strategiche al punto che ogni anno dalla Cina arrivano in Europa ventimila treni merci. Senza scambi commerciali il nostro Paese crescerebbe ancora di meno e il costo lo pagherebbero sempre i più deboli e i senza lavoro.
Mino Giachino 
SITAV SILAVORO

Mur e Compagnia di San Paolo, protocollo sul Piano Mattei

Per promuovere innovazione, formazione e cooperazione internazionale 

Roma- È stato sottoscritto ieri, presso la sede della Fondazione, il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca, rappresentato dal Ministro Anna Maria Bernini, e la Fondazione Compagnia di San Paolo, nella persona del Presidente Prof. Marco Gilli.

C’è un’Italia che guarda all’Africa come a un partner strategico per costruire futuro. È in questo spirito che nasce la collaborazione tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Fondazione Compagnia di San Paolo formalizzata  attraverso un Protocollo d’Intesa che mette al centro il Piano Mattei, con l’ambizione di renderlo qualcosa di più di una visione: un insieme di azioni concrete, già in corso e di altre da sviluppare

Il Piano Mattei, iniziativa strategica del Governo italiano, propone una nuova visione delle relazioni con il continente africano, fondata su partenariati paritari, sviluppo condiviso e diplomazia della conoscenza. In questo quadro, la filantropia può svolgere un ruolo essenziale nell’attivare sinergie, catalizzare risorse e rendere scalabili soluzioni ad alto impatto.

La Fondazione Compagnia di San Paolo, coerente con la propria visione e con l’attenzione costante alla dimensione internazionale, intende contribuire a questo disegno attraverso la valorizzazione di esperienze già maturate e l’attivazione di nuove traiettorie progettuali in ambiti chiave: salute materno-infantile, transizione agroecologica, trasferimento tecnologico.

Nel solco delle politiche europee e nazionali, il protocollo prevede azioni condivise per migliorare l’accesso ai programmi di finanziamento europei, promuovere la Terza Missione universitaria e realizzare infrastrutture strategiche per la formazione e la ricerca.

Oggi non firmiamo solo un protocollo. Diamo carburante al motore dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e della cooperazione. Un motore che collega il pubblico e il privato, il locale e il globale, il mondo della ricerca e quello della filantropia. Questa firma è un patto strategico. Una vera e propria joint venture. Una piattaforma concreta per scambiare conoscenze e saperi, unire risorse, costruire progetti ad alto impatto sociale, scientifico, economico. Perché non basta avere buone idee: servono partner giusti, visione e voglia di agire come la Fondazione Compagnia di San Paolo. E noi oggi mettiamo tutto questo in campo. E lo facciamo all’insegna di un impegno chiaro: dare un ulteriore impulso agli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa. Un Piano che non vuole esportare modelli preconfezionati, ma costruire alleanze solide e solidali” – ha dichiarato il Ministro Anna Maria Bernini.

“Le fondazioni filantropiche stanno acquisendo un ruolo sempre più rilevante nel sostegno alla ricerca e all’innovazione, grazie a un equilibrio attento tra contributi diretti, investimenti di lungo periodo e interventi mirati di formazione e capacity building. Si sta affermando, in questo ambito, un modello di collaborazione a quattro attori – Public-Private-Philanthropic Partnership (4P) – che si dimostra particolarmente efficace nella promozione della cooperazione internazionale, con una particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo. Proprio su questo approccio si fonda il Memorandum d’Intesa siglato con il Ministero dell’Università e della Ricerca. Il protocollo ha un duplice obiettivo: da un lato, proiettare su scala nazionale le iniziative concrete di cooperazione con il continente africano già avviate dalla Compagnia di San Paolo, in coerenza con le priorità indicate dal Piano Mattei; dall’altro, avviare con il MUR sperimentazioni congiunte che possano essere valutate e, in prospettiva, estese su scala più ampia. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo di una cooperazione internazionale fondata sulla conoscenza, sulla sostenibilità e sullinnovazione. In questa prospettiva, intendiamo sostenere studi e progetti pilota che evidenzino il ruolo strategico delle fondazioni filantropiche nell’ambito del Piano Mattei, e promuovere iniziative sperimentali con gli Atenei, finalizzate a rafforzare la competitività della ricerca italiana e ad attrarre talenti da ogni parte del mondo. Parallelamente, lavoreremo per consolidare il rapporto tra università e territori, contribuendo alla realizzazione di infrastrutture strategiche nei settori scientifico e tecnologico, che – a partire dai nostri contesti di riferimento – possano generare ricadute significative su scala nazionale. — ha dichiarato Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo

La Compagnia di San Paolo è già oggi impegnata in una serie di iniziative che rispondono in modo concreto alle priorità indicate dal Piano Mattei.

In otto Paesi africani sostiene CUAMM – Medici con l’Africa per migliorare i servizi di salute materno-infantile e nutrizionale, contribuendo a rendere le cure più accessibili e a garantire condizioni di vita migliori per madri e bambini. In Africa occidentale partecipa al programma JAFOWA – Joint Action for Farmers Organisations in West Africa – per promuovere pratiche agroecologiche sostenibili e rafforzare la sovranità alimentare delle comunità locali.

L’innovazione è un altro campo d’azione fondamentale. In collaborazione con Fondazione Cariplo, la Compagnia lavora al rafforzamento delle competenze nel settore della cooperazione internazionale attraverso iniziative di open innovation e capacity building, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo sostenibile dei territori.

Nel settore educativo, l’esperienza maturata con il progetto “Città dell’Educazione” – che valorizza la formazione come leva di trasformazione sociale e riduzione delle disuguaglianze – si connette in modo naturale con l’iniziativa “Empowering Through Education” promossa in Costa d’Avorio.

Allo stesso modo, le Comunità Energetiche Rinnovabili sostenute in Italia dalla Compagnia possono entrare in dialogo con il centro panafricano sulle energie rinnovabili “From Zero to Green” attivo in Marocco, generando scambi e collaborazioni fra esperienze e competenze.

Anche nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della sanità digitale la Compagnia di San Paolo è in linea con le traiettorie del Piano Mattei. La collaborazione con il centro AI4Industry, promuovono un’AI etica, trasparente e responsabile come strumento di sviluppo sostenibile, aprendo opportunità di cooperazione con l’AI Hub for  Sustainable Development, iniziativa faro del Piano Mattei

In sanità, esperienze consolidate come Hospeedal, NeoGen e di transizione digitale con l’Ospedale Cottolengo possono rappresentare modelli utili per rafforzare l’accessibilità e l’efficacia dei sistemi sanitari africani.

A tutto ciò si affianca l’impegno costante della Compagnia per lo sviluppo del sistema universitario e dell’innovazione. Con oltre 213 milioni di euro mobilitati negli ultimi anni, la Fondazione sostiene la competitività della ricerca, l’attrazione dei talenti e il passaggio delle idee dal laboratorio al mercato.

Con il programma Geneva Science and Diplomacy Anticipator, esploriamo le sfide della governance globale, mentre attraverso i nostri investimenti mission-driven, contribuiamo alla strategia italiana per l’Africa delineata nel Piano Mattei.

Sul fronte della ricerca, puntiamo a rafforzare competenze e infrastrutture scientifiche, promuovendo nuove politiche per l’innovazione e sostenendo la partecipazione di università e centri di ricerca a programmi europei di frontiera, come nel progetto vEIColo.

Infine, siamo partner di un accordo con le Nazioni Unite per rendere operativo un Consiglio Consultivo Scientifico, e con il bando Next Generation We, aiutiamo le autorità locali ad accedere efficacemente ai fondi europei e nazionali.

Attraverso queste azioni, la Compagnia di San Paolo conferma il proprio ruolo di attore impegnato a costruire legami forti e paritari tra Europa e Africa, mettendo a sistema risorse, competenze e visione per affrontare insieme le grandi sfide globali. Il Protocollo firmato oggi non rappresenta un punto di partenza, ma un punto di convergenza tra due visioni già in cammino.

 

Automotive e aerospazio, nuove opportunità di lavoro con la riqualificazione professionale

LA CRISI TRASFORMATA IN FUTURO

Il progetto della Regione Piemonte è realizzato da Agenzia Piemonte Lavoro, Manpower, Microtecnica -azienda del Gruppo Safran- e Assocam Scuola Camerana e ha permesso a lavoratori in cassa integrazione provenienti da TE Connectivity di trovare occupazione nell’industria dell’aerospazio dopo un percorso di formazione e aggiornamento professionale

Trasformare la cassa integrazione in un’opportunità: accompagnare lavoratori provenienti da settori in crisi, come l’automotive, in percorsi di formazione e riqualificazione per favorirne l’inserimento in ambiti strategici e in espansione come l’aerospazio, dove cresce la domanda di professionalità specializzate: è l’obiettivo del progetto della Regione Piemonte e realizzato da Agenzia Piemonte Lavoro, Manpower, Assocam Scuola Camerana e Microtecnica, azienda del Gruppo Safran.

Grazie all’iniziativa, 10 lavoratori provenienti da TE Connectivity, sono stati coinvolti nei mesi scorsi in un percorso gratuito per il lavoratore di 300 ore di formazione teorica e pratica altamente qualificante che ha consentito di adattare le loro competenze al nuovo settore industriale dell’aerospazio.

Sette tra loro hanno iniziato a lavorare dal 1° settembre in Microtecnica, azienda del Gruppo Safran, con sede a Torino, specializzata nella meccanica di precisione per l’industria aerospaziale. I 7 collaboratori, di età compresa tra i quaranta e i sessant’anni, sono stati formati come operatori macchine utensili specializzati nell’utilizzo di torni e frese CNC con i quali nel loro nuovo impiego realizzeranno componenti per aeromobili ad ala fissa e mobile. Sono stati assunti con un contratto di somministrazione con Manpower. Per gli altri partecipanti al corso di formazione sono in corso colloqui per altre aziende del comparto, per un totale di 10 persone formate.

Si tratta di un esempio di collaborazione tra pubblico e privato finalizzata a soddisfare un bisogno occupazionale e una necessità di reclutamento di figure professionali qualificate da parte dell’industria: Regione Piemonte e Manpower, avvalendosi della collaborazione di Agenzia Piemonte Lavoro, sulla base di un bisogno di tecnici specializzati espresso da Microtecnica, hanno infatti progettato l’iniziativa con l’idea di selezionare e coinvolgere in un percorso di riqualificazione professionale persone in cassa integrazione che avevano già sviluppato un’esperienza in un settore distante per processo e prodotto come l’automotive, e di aggiornare le loro competenze per allinearle con le caratteristiche richieste dall’industria aerospaziale.

Il progetto fa parte del programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori – GOL e si inserisce nell’ambito del percorso 105, misura unica in Italia che prevede un’integrazione economica in busta paga per i lavoratori che percepiscono un ammortizzatore sociale e che decidono di avviare un percorso di riqualificazione.

Il percorso formativo, che ha previsto 300 ore suddivise tra contenuti tecnici di mestiere (disegno meccanico, metrologia, cicli di lavorazione) e formazione laboratoriale su tecnologia avanzata, è stato realizzato in collaborazione con Assocam Scuola Camerana presso il loro polo d’eccellenza. La sinergia tra tutti i soggetti coinvolti ha permesso di riconoscere e valorizzare le competenze trasversali dei lavoratori, spesso non immediatamente visibili, trasformandole in leve strategiche per la riqualificazione professionale degli stessi.

“La Regione Piemonte non può e non vuole rassegnarsi al declino: il nostro compito, come istituzione, è trasformare le crisi in opportunità. Abbiamo il dovere di sostenere ogni lavoratore, accompagnandolo nei momenti più difficili e offrendo gli strumenti per costruire un futuro migliore, restituendogli quella dignità che solo il lavoro è in grado di dare. Dietro ogni lavoratore che ritrova serenità c’è una famiglia che torna a guardare avanti con fiducia: ed è qui che una politica del lavoro dimostra tutta la sua forza, quando non si limita alle parole ma produce risultati concreti. Questo progetto è la dimostrazione che con coraggio, visione e collaborazione pubblico-privato possiamo restituire dignità e speranza, trasformando la cassa integrazione da simbolo di crisi a trampolino di rilancio” ha commentato Elena Chiorinovicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

È stato un progetto in cui il management team di Microtecnica ha creduto molto, un modo per fare squadra sul territorio per trovare soluzioni vincenti per l’azienda e la comunità in cui operiamo” ha dichiarato Sara Fabiana Bosca, HR Director di Microtecnica, azienda del Gruppo Safran.

Questo progetto ci riempie di orgoglio perché rappresenta un esempio concreto di come sia possibile promuovere riqualificazione e occupazione, rispondendo alle esigenze delle aziende e dei settori in maggiore espansione” ha affermato Silvia Beuchod, Head of Industry – Enterprise Sales di ManpowerGroup. “Grazie alla sinergia tra pubblico e privato, abbiamo accompagnato le persone coinvolte dal settore automotive a quello dell’aerospazio, valorizzando le competenze realmente trasferibili in un percorso di riconversione e di rilancio professionale. È un modello virtuoso e replicabile. Manpower lavora nei territori, con le filiere, nei processi di transizione industriale: ci prendiamo cura delle persone e del ruolo che il lavoro ha nella loro vita, in contesti che cambiano pelle e si aprono a nuovi scenari, formando anche la loro capacità di apprendere continuamente. Con il programma MyPath e il supporto dei nostri Talent Agent, inoltre, offriamo percorsi personalizzati di crescita, per rendere le persone protagoniste del proprio futuro.”

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, soprattutto per i lavoratori coinvolti e per le loro famiglie che oggi vedono concretizzarsi un’opportunità di stabilità lavorativa e di crescita professionale” afferma il presidente di Scuola Camerana Stefano Serra e continua constatando che “è un risultato raggiunto grazie a un lavoro di squadra condotto fianco a fianco con Regione Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro, Manpower e Microtecnica, azienda che conoscendo da decenni i nostri metodi formativi ha creduto fin dall’inizio nel valore di questo progetto. Quando istituzioni e società civile lavorano insieme i risultati arrivano sempre.”

Conclude il direttore della Scuola Sigfrido Pilone raccontando che “per trasformare le esigenze espresse da Microtecnica in un percorso formativo concreto abbiamo adottato lo stesso metodo formativo che da oltre 60 anni caratterizza l’offerta di Scuola Camerana: un modello consolidato che abbiamo trasferito anche alla Fondazione ITS Aerospazio/Meccatronica, che – sempre grazie al supporto di Regione Piemonte – ha avuto modo di esprimere pienamente il proprio valore, posizionandosi al primo posto nel rating nazionale. La nostra missione ed il nostro know-how sono la riqualificazione e la formazione continua degli occupati, perché – come promuove la stessa Regione Piemonte – le persone devono essere accompagnate a crescere e migliorare, meglio se prima che diventino disoccupate.”

Autunno tiepido per l’economia di Torino e del Piemonte

L’economia piemontese si avvia alla ripresa delle attività di settembre con un quadro complesso e in chiaroscuro. Dopo un 2024 chiuso con una crescita del prodotto interno lordo appena sopra lo 0,5% e con un mercato del lavoro in leggera espansione, il 2025 pare un anno di transizione, in cui la tenuta occupazionale convive con segnali preoccupanti provenienti dal settore industriale. La produzione manifatturiera ha infatti registrato un calo costante negli ultimi trimestri, con un -1,7% nei primi mesi dell’anno, e solo alcuni comparti – come l’alimentare e le bevande – sembrano resistere alla frenata che ha colpito soprattutto l’automotive, il tessile e la metalmeccanica.

Sul fronte del lavoro, il bilancio resta positivo: il primo trimestre del 2025 ha visto un saldo occupazionale in crescita di oltre duemila posizioni, in buona parte a favore delle donne, e le imprese hanno programmato decine di migliaia di nuove assunzioni per il trimestre estivo, pur con una lieve flessione rispetto al 2024. Parallelamente, però, si è impennato il ricorso alla cassa integrazione, con un aumento superiore al 120% rispetto all’anno precedente: un dato che fotografa le difficoltà di molte aziende, in particolare nell’indotto dell’automotive, alle prese con ordini ridotti e mercati esteri meno dinamici.

Proprio l’automotive è al centro delle maggiori preoccupazioni dei sindacati, che parlano apertamente di rischio “di desertificazione industriale” se non arriveranno investimenti mirati, sostegni all’innovazione e politiche di salvaguardia dei posti di lavoro. Le difficoltà di Stellantis e della filiera piemontese legata al settore, unite alla debolezza dell’export verso la Germania, contribuiscono a un clima di incertezza che pesa sulle prospettive di crescita.

Non mancano tuttavia segnali incoraggianti: alcune province, come Novara e Vercelli, mostrano un lieve recupero degli ordinativi e aspettative di miglioramento per la seconda metà dell’anno, mentre turismo, logistica e servizi continuano a fornire un contributo positivo alla tenuta dell’economia regionale.

In sintesi, il Piemonte si prepara a riaprire dopo l’estate con una situazione a due velocità: un’occupazione che regge, sostenuta anche da politiche regionali per la formazione e l’impresa femminile, ma un apparato industriale che resta fragile e bisognoso di strategie di rilancio. A settembre, tra fabbriche che faticano a ripartire e sindacati in allerta, la sfida sarà quella di coniugare stabilità sociale e innovazione produttiva, per evitare che la ripresa resti solo parziale e diseguale.

Slow Food e Rete Comuni Sostenibili, sostenibilità e buona alimentazione

Due percorsi paralleli finalmente si incontrano. La Rete dei Comuni Sostenibili e Slow Food Italia hanno siglato una lettera d’intenti per intensificare e condividere un impegno che, in molti casi, si fonda sui medesimi e solidi valori, quali la sostenibilità ambientale, sociale e alimentare a partire dai territori e dai cittadini che li vivono e custodiscono.
La prima e importante occasione di collaborazione è stata la Guida dei Comuni sostenibili italiani 2025/2026, presentata allo scorso Salone Internazionale del Libro di Torino, dove figura un intervento di Raoul Tiraboschi, vicepresidente di Slow Food Italia, che ha anche preso parte all’iniziativa del Lingotto Fiere. Tra i principali obiettivi concreti condivisi troviamo la promozione delle rispettive esperienze ai propri aderenti. Quindi la promozione di buone pratiche tramite iniziative come campagne di sensibilizzazione su temi quali la lotta allo spreco alimentare, la promozione di regimi alimentari corretti e sostenibili e la tutela della biodiversità mediante scelte consapevoli.
Per quanto riguarda la Rete dei Comuni Sostenibili vi è  l’intenzione di impegnarsi a migliorare e integrare il set di indicatori per il monitoraggio della sostenibilità degli enti locali con parametri individuati insieme a Slow Food che, dal canto suo, è pronto a favorire la promozione della rete nella realtà dove sono presenti progetti Slow Food, favorendone l’incontro con le amministrazioni e proponendo l’esperienza del monitoraggio volontario della sostenibilità dei territori.  Un altro punto che è stato esaminato è quello dell’affiancamento agli enti locali nella partecipazione a percorsi progettuali con l’obiettivo di creare sistemi locali del cibo con opportune food policies, iniziative e processi legati all’educazione alimentare e, più in generale, al rapporto tra cibo e salute.

“ Tra i grandi obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030, rientra a pieno titolo quello dell’alimentazione – affermano Valerio Lucciarini De Vincenzi e  Benedetta Squittieri, presidente della Rete dei Comuni Sostenibili – In Europa e in Italia tale obiettivo è declinato attraverso una serie di azioni per l’educazione alimentare, la lotta allo spreco di cibo, il biologico e le filiere corte, la salvaguardia delle produzioni locali, la protezione della biodiversità. I comuni sono particolarmente impegnati su questo fronte, dalle mense scolastiche agli Orti urbani, dall’acqua pubblica alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche, fino al turismo sostenibile. La rete dei Comuni sostenibili esalta queste buone pratiche e ha creato anche una Guida dei Comuni Sostenibili, per narrare tutte queste iniziative.  L’intesa che abbiamo siglato con Slow Food Italia rappresenta un nuovo importante strumento che mettiamo a disposizione degli enti aderenti alla rete e ne trarranno beneficio sia il sistema di monitoraggio della sostenibilità  sia la possibilità di condivisione reciproca di buone pratiche territoriali”.

“I Comuni sono i nostri interlocutori privilegiati per un cambiamento diffuso e urgente che si muove dal basso. Slow Food, di fronte alle trasformazioni che stanno avvenendo,vuole fare la sua parte come movimento globale del cibo. Insieme a tutti coloro che credono com enti nella partecipazione democratica nella crescita in consapevolezza della società civile, possiamo essere ambasciatori con la Rete dei Comuni Sostenibili di buone pratiche e percorsi che, in questi anni, hanno testimoniato che un altro sistema alimentare è possibile, oltre che urgente – dichiara Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia – I sistemi del cibo che da quasi quaranta anni promuoviamo, locali, diffusi, orizzontali, sono capaci  di generare circuiti virtuosi basati sulle relazioni. I Presidi, l’Arca del Gusto, i Mercati della Terra, gli orti di comunità  e scolastici, gli itinerari Slow Food Travel, la ristorazione collettiva, sono tutti strumenti concreti capaci di proiettarsi verso un futuro di pace e prosperità collettivo, che è diritto di tutti e tutte, come il cibo buono, pulito e giusto che lo nutre”.

Mara Martellotta

Zootecnia, Ue – Mercosur: il Piemonte potrebbe patire ripercussioni

L’intesa UE – Mercosur, elaborata già sei mesi fa a Montevideo dopo un lunghissimo negoziato e in ratifica da ieri alla Commissione europea, desta preoccupazione tra gli agricoltori e gli allevatori del Piemonte.

“È un accordo che non ci soddisfa perché, pur avendo potenziali vantaggi per alcuni settori, rischia di minare la stabilità, già peraltro precaria, di alcuni fondamentali comparti agricoli del nostro territorio: mi riferisco, in particolare, alla zootecnia da carne e alla cerealicoltura” afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte.

 

Il libero scambio con i paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) prevede una riduzione elevata delle tariffe doganali su vino e liquori (fino al 35%), eccellenza tutta italiana. Inoltre, dovrebbe sostenere una crescita dell’export di quei prodotti agroalimentari tradizionali e di alta qualità europei, proteggendo da riproduzioni fraudolenti le 344 indicazioni geografiche europee.

Se da un lato l’economia europea potrebbe, grazie anche alle clausole di salvaguardia che verrebbero siglate da entrambe le parti, vedere aumentate le esportazioni, c’è da considerare l’ingresso, sebbene sulla carta potenziale, di un massiccio contingente di prodotti sudamericani, realizzati con regole ambientali e sanitarie meno stringenti rispetto alle attualmente in vigore in Europa e, soprattutto, in Piemonte: “I nostri allevatori e cerealicoltori hanno investito per anni in qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità: non possiamo accettare una concorrenza al ribasso che vanifica questi sforzi” evidenzia Allasia.

 

Nel processo di ratifica, con la presentazione ai 27 Paesi membri e all’Europarlamento, Confagricoltura auspica che ci siano spazi di miglioramento, soprattutto per i comparti più esposti. La Commissione ha rassicurato sul fatto che ci saranno misure concrete a tutela degli standard ambientali e sanitari, con un rafforzamento dei controlli nei Paesi partner.

 

le garanzie annunciate dalla Commissione non sembrano al momento tutelare a sufficienza il nostro settore e l’eccellenza delle nostre produzioni. Apprezziamo gli sforzi del governo italiano nel tutelare le imprese agricole. Lavoreremo insieme ai nostri rappresentanti a Bruxelles e con il Copa affinché il settore primario europeo non paghi il conto di un’intesa che grava sul comparto già fortemente colpito dai dazi Usa e dal contesto geopolitico internazionale” precisa il presidente nazionale Massimiliano Giansanti

Torna Monferrato Green Farm

DAL 3 AL 5 OTTOBRE 2025

COSA CI SARA’ PER AGRICOLTURA, VIVAI E MOSTA ANIMALI

ALLA FIERA NAZIONALE DI OTTOBRE A CASALE MONFERRATO

Dal 3 al 5 Ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm 3°edizione.

Quest’anno la Manifestazione si fregerà del titolo di “Nazionale”, a testimonianza dei tanti espositori che ogni anno giungono anche da regioni esterne al Piemonte oltre a quelli locali e regionali, e riguarda tutte le cinque principali categorie della Fiera.

Si tratta dell’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, artigianato, industria e commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente.

La scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità.

L’evento è organizzato da D&N Eventi S.R.L. in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato, l’Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione dei Comuni del Monferrato e Confartigianato Imprese Alessandria, con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Alessandria Asti e la partnership di Enti, Aziende ed Associazioni tra cui Asproflor Comuni fioriti, Confartigianato Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Fai Delegazione di Casale Monferrato, Garden club di Alessandria, Istituto Tecnico Vincenzo Luparia, Ediltecnica Ferrari BK, Vivai Varallo, Marco Marinone Garden Designer, Provera, Occhio con Occhio.

Come tutti gli anni sono ben cinque le aree all’interno della Fiera che si potranno visitare:

pastedGraphic.pngVivai 

pastedGraphic_1.pngArea di esposizione e mostra di animali -Area Bimbi-Maneggio

pastedGraphic_2.pngAgricoltura- Fattoria Didattica 

pastedGraphic_3.pngSalone delle Eccellenze Alimentari-Ristorante e Birrificio 

pastedGraphic_4.pngBenessere e cura naturale della persona 

Molte aziende espositrici partecipanti alla Green Farm, frequentano abitualmente Fiere Nazionali importanti del settore, e sono presenti in tutte le cinque categorie della Fiera.

VIVAI, AGRICOLTURA ED AREA DI ESPOSIZIONE E MOSTRA ANIMALI:

Quale turismo nei territori alpini? L’analisi di Lonely Planet e Uncem

Incontro il 3 settembre a Torino con Lonely Planet e Uncem su quale tipologia di turismo sia possibile sulle Alpi

Il roadshow “Alpi on the road. Scopriamo le Green Community e il turismo sostenibile” è  proseguito a Torino mercoledì 3 settembre nella sede della Città  Metropolitana di Torino in corso Inghilterra,  un dialogo pubblico sul  futuro dei territori e sui flussi turistici, promosso da Uncem ( Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) con Lonely Planet Italia, nell’ambito del progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri denominato Italiae.

La seconda tappa di un percorso con altri quattro appuntamenti nelle Alpi che cambiano il turismo: seguiranno Trento, Brescia e Belluno. Si tratta di un percorso nelle città alpine che innestano nuove relazioni con le valli. Alcune domande per un incontro pubblico di formazione, analisi e approfondimento  sono state formulate nell’ambito della strategia nazionale della Green Community e per lo sviluppo del turismo sostenibile nel territorio alpino.
Quale turismo si muove nei territori alpini? Quali frontiere e percorsi? I flussi verso le aree montane di questi due ultimi mesi confermano la necessità di formazione per gli amministratori locali e congiunta con nuovi strumenti adatti a tutti gli operatori del turismo. Servono visione, operatività, intraprendenza ed obiettivi per capire dove vanno i turisti, come si muovono e come le Alpi, al di là della competizione tra territori, possano rispondere ai bisogni nuovi di chi arriva. Questi i temi al centro dell’incontro a Torino, partendo dagli itinerari che la nuova guida ‘Alpi on the road’, curata da Denis Falconieri per Lonely Planet, mette efficacemente a disposizione. Una guida per viaggiatori curiosi, consapevoli e indipendenti, scritta, verificata e testata per chi ama costruire il proprio itinerario giorno per giorno, con il piacere della scoperta e lo sguardo sempre rivolto al viaggio. Itinerari nelle Alpi , dove le città osservano le valli alpine per scoprirle in modo nuovo.
La comunità nella sostenibilità e la green community per le montagne devono diventare punti fermi nei nuovi modelli del turismo, non senza agricoltura, gestione forestale, cambio di passo nella produzione di energia, sempre di più tratta da fonti rinnovabili e dell’acqua.
I Comuni di tutti i sette paesi delle Alpi hanno dimostrato di sapere superare molto bene i campanilismi, scoprendo nella montagna un’opportunità di impresa, innovazione e sviluppo grazie anche ai flussi turistici, che ormai sono spalmati tutto l’anno. Si è parlato anche di nuovi strumenti per l’accoglienza, oltre che di vivibilità.

Mara Martellotta

(foto Mario Alesina)