ECONOMIA- Pagina 161

BitGeneration: il mondo di Bitcoin raccontato a universitari e liceali

 Il Bitcoin Wallet Conio annuncia  un’importante partnership con BitPoliTO, il gruppo studentesco del Politecnico di Torino che mira a promuovere la conoscenza e l’adozione di Bitcoin a livello universitario e fra i liceali. Conio fornirà finanziamenti per i progetti del gruppo studentesco del Politecnico di Torino e assicurerà il suo costante supporto a tutto il progetto.

Una delle attività principali della partnership è “BitGeneration”, il primo corso sperimentale in Italia in cui universitari e speaker di settore di livello internazionale introdurranno agli studenti delle superiori conoscenze fondamentali su Bitcoin. Durante questi seminari, i docenti parleranno della tecnologia e della storia del protocollo, oltre che di economia, matematica e informatica. Le lezioni, già partite il 31 gennaio, si terranno negli spazi del Politecnico di Torino e verranno registrate in video e pubblicate su YouTube per una maggiore accessibilità.

Nel primo incontro è stato proprio Giacomo Zucco, importante divulgatore italiano di Bitcoin oggi famoso a livello internazionale, a spiegare agli studenti le motivazioni che hanno portato alla nascita di Bitcoin: partendo dal concetto di moneta ed evidenziando le caratteristiche che contraddistinguono una buona forma di denaro. Nelle prossime lezioni, poi, proseguirà l’approfondimento dei fattori sociali ed economici dietro allo sviluppo di Bitcoin per dedicarsi, successivamente, alle parti più tecniche: dal funzionamento del Network fino all’architettura di un Wallet.

Con questa partnership, Conio dimostra di credere nello sviluppo del settore Bitcoin, investendo nella formazione di progetti e talenti, e collaborando con gli studenti che rappresentano i professionisti del futuro di questo settore. Secondo la scale-up fondata da Christian Miccoli, è importante sviluppare talenti in Italia per mantenere e accrescere il know-how in un settore strategico come quello della custodia dei digital asset.

Conio non è nuova a questi investimenti in attività di divulgazione e formazione. Di qualche mese fa è infatti la nascita del progetto EduFin 3.0, lanciato in collaborazione con Banca Generali, per andare a colmare il gap di alfabetizzazione in ambito finanziario che ancora esiste tra l’Italia e il resto d’Europa. Un’iniziativa realizzata con lo youtuber e imprenditore digitale Marco Montemagno, grazie anche al supporto di altri partner strategici del settore.

Questa partnership rappresenta un passo importante nell’adozione di Bitcoin in Italia, e siamo orgogliosi di lavorare con il Politecnico di Torino per promuovere la formazione e la conoscenza del settore in un ambiente accademico. Siamo convinti che questo genererà nuovi talenti e progetti innovativi che contribuiranno a far crescere il settore degli asset digitali in Italia, aumentando il know-how del paese in un settore strategico e promuovendo l’innovazione”, ha commentato Christian Miccoli CEO di Conio.

Iniziativa degli artigiani per tutelare le carrozzerie

Consegnata la proposta di legge elaborata dalle associazioni di rappresentanza dei carrozzieri a favore del settore per superare la limitazione del mercato creata dalle Compagnie assicurative

 

In Piemonte si contano 2.600 carrozzerie artigiane che impegnano circa 8mila addetti

L’incontro in Regione è stato realizzato dal Presidente del Gruppo Regionale della Lega , Alberto Preioni.

 

L’iniziativa è stata occasione per consegnare la proposta di legge elaborata dalle associazioni di rappresentanza dei carrozzieri a favore del settore per superare la limitazione del mercato creata dalle Compagnie assicurative attraverso la rete delle imprese fiduciarie, ora allo studio dei Consiglieri regionali.

“L’approvazione dell’ordine del giorno a mia prima firma – dichiara il Consigliere Zambaia – sorto da una interlocuzione con la categoria, è una prima risposta per accendere i riflettori delle Istituzioni su una problematica che sta mettendo in ginocchio un intero comparto. Siamo al lavoro, a tutti i livelli istituzionali, per promuovere nuovi interventi legislativi per riaffermare la libera concorrenza tra le compagnie assicurative ed il settore dell’autoriparazione, per tutelare le piccole medie imprese e al contempo la qualità e la sicurezza delle riparazioni a favore dei consumatori”

L’analisi del consigliere regionale Michele Mosca delle dinamiche del settore ha portato anche ad acquisire ulteriormente la consapevolezza che occorre unire le richieste dei carrozzieri a quelle dei periti assicurativi che chiedono l’iscrizione in apposito albo, previo conseguimento dei requisiti necessari per svolgere l’attività di riconoscimento del danno e stima dell’intervento di ripristino del veicolo.

Altro elemento fondamentale emerso dal confronto è la terzietà del perito che è da tutelare nell’interesse del sistema, ma soprattutto nell’interesse del consumatore e a tutela della sicurezza stradale.

“Oggi le compagnie assicurative – ha aggiunto il Consigliere Mosca– stanno impiegando esuberi degli uffici amministrativi per fare le perizie dei danni subiti dai clienti.”

Relativamente alla proposta di legge, Confartigianato Imprese Piemonte ha evidenziato come il comparto delle Carrozzerie stia attraversando una fase molto critica, perché è a rischio la sua stessa sopravvivenza.

“Oltre alla crisi energetica e al rincaro dei materiali di ricambio – ha denunciato Loredana Porcelli, Presidente del Gruppo Regionale Carrozzieri di Confartigianato Imprese Piemonte – che hanno ulteriormente limato i margini di redditività delle imprese del comparto, la maggior parte delle stesse si ritrovano nell’ormai annosa situazione di dover subire passivamente un contesto di mercato caratterizzato da abuso di posizione dominante, perchè di fatto di tale si tratta considerati i comportamenti scorretti messi in atto trasversalmente da più Compagnie assicurative, oltre che da un abuso di dipendenza economica che le stesse Compagnie pongono in essere nei confronti delle imprese di carrozzeria convenzionate.”

Le Compagnie assicurative – ha aggiunto Mattia Basile, associato di Confartigianato e consulente tecnico – da un lato, attraverso la canalizzazione forzata dei sinistri a beneficio delle carrozzerie convenzionate, messa in atto sia con strategie di marketing che condizionano negativamente la libera scelta della carrozzeria da parte dell’assicurato (es. contatti di call center o agenti di assicurazione, allungamento dei tempi liquidativi, applicazione di diverse dinamiche liquidative), sia con l’applicazione nei confronti dell’assicurato di condizionamenti contrattuali che ne inficiano la libertà di scelta (es. presenza di maggiori franchigie o clausole vessatorie in presenza di carrozzerie scelte dall’assicurato), e dall’altro, attraverso l’applicazione alle imprese di carrozzeria convenzionate di tariffe di mano d’opera capestro, stanno mettendo in ginocchio l’intero mercato dell’autoriparazione che interviene a seguito di sinistro del mezzo.”

Tale situazione di mercato, che si è consolidata nel corso di quest’ultimo decennio, ha prodotto come diretta conseguenza una grave lesione della libera concorrenza, in cui le imprese non convenzionate si trovano in una situazione in cui si vedono sottrarre commesse di lavoro di clienti o potenziali clienti perché indotti da scelte forzate a rivolgersi altrove, con forte riduzione della propria attività lavorativa e dei margini di redditualità che le stanno conducendo verso la cessazione della loro attività.

Confartigianato Imprese Piemonte ritiene che l’unico modo per sanare la distorsione del mercato e ripristinare la libera concorrenza sia quello di prevedere espressamente il divieto alle Compagnie di Assicurazione di fare ricorso in polizza a clausole contrattuali che contengano condizioni di liquidazione o franchigie differenziate in relazione all’affidamento dei lavori di autoriparazione ad imprese indicate dalle compagnie medesime, nonché prevedendo la nullità di clausole contrattuali che incidano sull’integrità del risarcimento del danno.

E la proposta di legge, che sarà veicolata al Parlamento Nazionale va proprio in questa direzione.

Confagricoltura, Duro e il ruolo del contadino: “Comicità a dir poco sgradevole”

Siamo stupiti che un giovane e laureato utilizzi un termine ormai desueto come “contadino” per definire una professione all’avanguardia e di uno dei settori trainanti l’economia del Paese, che ha lavorato e garantito la sopravvivenza a tutta la popolazione italiana durante il lockdown”. Lo ha detto Enrico Allasia presidente di Confagricoltura Piemonte a margine delle affermazioni di Angelo Duro, il comico che sul palco dell’Ariston, durante la scorsa serata del Festival di Sanremo 2023, ha cercato di intrattenere il pubblico con alcune considerazioni fuori dai classici schemi televisivi.

Si tratta di una comicità sgradevole, fuori luogo e con messaggi fuorvianti lanciati a un pubblico che non conosce la realtà moderna dell’agricoltura italiana, stimata in tutto il Mondo per il proprio “Made in”, basata sull’innovazione, l’interdisciplinarietà e il coinvolgimento sociale” continua Allasia.

Dati ISTAT, dimostrano che in Italia quasi la metà dei giovani agricoltori ha un diploma di scuola media superiore e il 19,4% ha una laurea, non esclusivamente di tipo agrario anzi, sono molti i giovani che apportano in agricoltura competenze di discipline diverse. Quelli che oggi vengono indicati come “contadini” sono imprenditori agricoli resilienti, in grado di reinventare stili di vita, modi di produrre e scambiare beni, di organizzare servizi e altre attività di cura per persone, comunità e territori, rielaborando elementi della cultura rurale e della tradizione.

Abbiamo giovani donne e uomini impegnati in prima linea nello sviluppo di un’agricoltura multifunzionale con agriturismi, agriasili, fattorie didattiche e molto altro ancora – sottolinea Lella Bassignana direttore di Confagricoltura Piemonte – la cui ricaduta sull’ambiente e sulla collettività ha notevole valore. L’agricoltore, da semplice produttore di derrate alimentari, è diventato un creatore di servizi e un generatore di valore per il territorio rurale. Non accettiamo in alcun modo pertanto delle morali come quelle andate in onda su un palco di spessore come quello di Sanremo”.

Rammentiamo che le aziende agricole condotte da under 40 in Italia sono 104.886, il 9,3% del totale e coltivano il 16% della Superficie Agricola Utilizzabile nazionale.

Infojobs: Piemonte, oltre 38mila offerte da parte delle aziende

OSSERVATORIO INFOJOBS MERCATO DEL LAVORO 2022

QUASI 180.000 RICERCHE DI CANDIDATI IN DATABASE

  • Il Piemonte è quarto per numero di offerte di lavoro
  • Torino, l’unica provincia italiana a crescere (+1,2%) nel 2022 rispetto all’anno precedente, registra il maggior numero di annunci della regione con il 55,4% del totale
  • Oltre 600 aziende piemontesi scelgono strumenti di ricerca proattiva di candidati in database

 Il 2022 è stato un anno sfidante, in cui la progressiva complessità del quadro geo-politico e la crescita dell’inflazione hanno pesato soprattutto sul secondo semestre. Come ogni anno, InfoJobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online, ha realizzato l’Osservatorio Mercato del Lavoro 2022, per offrire un panorama dell’andamento di un mercato così complesso analizzando i dati della piattaforma.

Nell’anno appena concluso sono state quasi 410.000 le offerte di lavoro pubblicate lungo tutta la Penisola, con un rallentamento (-10,3%) rispetto al 2021, anno particolarmente dinamico dopo lo stop del periodo pandemico.

Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs commenta così i dati dell’Osservatorio Mercato del Lavoro 2022: “Il 2022 è stato un anno complesso e articolato, segnato da scenari economici, sociali e geo-politici che, come ovvio, hanno plasmato l’andamento del mercato del lavoro. Il secondo semestre, dopo i primi sei mesi di sostanziale continuità con un 2021 in ripresa, è stato caratterizzato da una contrazione delle nuove opportunità gestite tramite i classici annunci di lavoro, a favore di attività di ricerca più mirate. Assistiamo infatti a un importante aumento di oltre il 40% delle aziende che preferiscono attivare strumenti di ricerca che consentano di selezionare il candidato ideale nel nostro database di oltre 6,5 milioni di profili”.

In questo scenario, la regione Piemonte si posiziona al quarto posto nella classifica nazionale InfoJobs, dopo Lombardia al primo (32%), Emilia-Romagna (17%) al secondo e Veneto (13%) al terzo, con oltre 38.000 annunci di lavoro da parte delle aziende nel 2022. A spiccare Torino che ha guadagnato il primato di unica provincia in crescita a livello nazionale (+1,2%).

La geografia delle offerte di lavoro in Piemonte

Per quanto concerne le province, Torino è in prima posizione in regione con oltre la metà delle offerte (55,4%), seguono con grande distacco Cuneo (14,3%) e Novara (10%). Fuori dalla top 3, troviamo Alessandria (9%), Asti (4%), al sesto posto pari merito per Biella e Vercelli (3%) e in chiusura classifica Verbano-Cusio-Ossola (2%). Il dinamismo di queste province registra anche dati di crescita anno su anno, oltre Torino, crescono infatti, anche le province di Biella, con il +7,2% e Asti con il +1,1%, raccontando un positivo fermento locale a favore di chi cerca lavoro in queste zone.

Categorie professionali più richieste

Imprenditorialità, made in Italy ed eccellenze del territorio hanno trainato una regione che, in quanto a opportunità di lavoro, spazia dal settore automotive alla chimica all’agroalimentare fino al turismo, per citarne alcuni tra i principali.

Nel 2022 la categoria professionale maggiormente richiesta in Piemonte è stata Operai, produzione, qualità (25,4%), seguita da Acquisti, Logistica, Magazzino (11,3%), Amministrazione, Contabilità, Segreteria (8%).

Analizzando le evidenze emerse, seppur fuori top 3, vediamo in crescita anno su anno le categorie: Amministrazione, Contabilità, Segreteria con un incremento del +5,6%, Ingegneria con +9,6% e Turismo e Ristorazione +6,4%.

Le professioni con maggior numero di offerte

Analizzando le offerte di lavoro presenti in piattaforma ecco la top 5 delle figure professionali più cercate in regione:

  1. Magazziniere

  2. Addetto Vendite

  3. Addetto all’imballaggio

  4. Agente di commercio

  5. Operaio di produzione

Curiosando, inoltre, tra le posizioni della top 10, la classifica del Piemonte restituisce un quadro abbastanza variegato che spazia dall’Addetto pulizia camere, all’Addetto alla fatturazione, valorizzando un’ampiezza di mansioni che rispecchiano un territorio fortemente marcato da opportunità per diversi profili.

Il comportamento delle aziende

Prosegue l’interesse delle aziende verso gli strumenti di ricerca proattiva di talenti in piattaforma, grazie alla quale è possibile trovare il candidato giusto, selezionando i CV in base ai propri desiderata. Nel 2022, infatti, sono oltre 8.000 le aziende che hanno utilizzato il database di InfoJobs per cercare nuovi talenti da integrare nel proprio organico, un dato in crescita del +40,4% rispetto al 2021.

A livello regionale sono oltre 600 le aziende che scelgono InfoJobs e che hanno effettuato quasi 180.000 ricerche in database per assicurarsi uno dei talenti presenti in piattaforma.

Come sottolinea Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs “La rilevanza degli strumenti digitali per il mercato del lavoro è confermata dall’evoluzione delle aziende nella consultazione del database. Quando le aziende sono orientate alla ricerca mirata del miglior talento, accanto al classico annuncio di lavoro scelgono sempre più spesso strumenti che riescano a garantire una maggiore velocità ed efficacia dei processi di selezione. Nel nostro ruolo di facilitatori dell’incontro tra aziende e candidati, suggeriamo da sempre ai nostri utenti di avere un curriculum aggiornato e completo, che è il miglior biglietto da visita che apre le porte anche a inaspettati nuovi traguardi professionali.”

*Fonte: analisi InfoJobs sulle offerte pubblicate in piattaforma dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.

BitGeneration: il mondo di Bitcoin raccontato a universitari e liceali

Il Bitcoin Wallet Conio ha il piacere di annunciare un’importante partnership con BitPoliTO, il gruppo studentesco del Politecnico di Torino che mira a promuovere la conoscenza e l’adozione di Bitcoin a livello universitario e fra i liceali. Conio fornirà finanziamenti per i progetti del gruppo studentesco del Politecnico di Torino e assicurerà il suo costante supporto a tutto il progetto.

Una delle attività principali della partnership è “BitGeneration”, il primo corso sperimentale in Italia in cui universitari e speaker di settore di livello internazionale introdurranno agli studenti delle superiori conoscenze fondamentali su Bitcoin. Durante questi seminari, i docenti parleranno della tecnologia e della storia del protocollo, oltre che di economia, matematica e informatica. Le lezioni, già partite il 31 gennaio, si terranno negli spazi del Politecnico di Torino e verranno registrate in video e pubblicate su YouTube per una maggiore accessibilità.

Nel primo incontro è stato proprio Giacomo Zucco, importante divulgatore italiano di Bitcoin oggi famoso a livello internazionale, a spiegare agli studenti le motivazioni che hanno portato alla nascita di Bitcoin: partendo dal concetto di moneta ed evidenziando le caratteristiche che contraddistinguono una buona forma di denaro. Nelle prossime lezioni, poi, proseguirà l’approfondimento dei fattori sociali ed economici dietro allo sviluppo di Bitcoin per dedicarsi, successivamente, alle parti più tecniche: dal funzionamento del Network fino all’architettura di un Wallet.

Con questa partnership, Conio dimostra di credere nello sviluppo del settore Bitcoin, investendo nella formazione di progetti e talenti, e collaborando con gli studenti che rappresentano i professionisti del futuro di questo settore. Secondo la scale-up fondata da Christian Miccoli, è importante sviluppare talenti in Italia per mantenere e accrescere il know-how in un settore strategico come quello della custodia dei digital asset.

Conio non è nuova a questi investimenti in attività di divulgazione e formazione. Di qualche mese fa è infatti la nascita del progetto EduFin 3.0, lanciato in collaborazione con Banca Generali, per andare a colmare il gap di alfabetizzazione in ambito finanziario che ancora esiste tra l’Italia e il resto d’Europa. Un’iniziativa realizzata con lo youtuber e imprenditore digitale Marco Montemagno, grazie anche al supporto di altri partner strategici del settore.

Questa partnership rappresenta un passo importante nell’adozione di Bitcoin in Italia, e siamo orgogliosi di lavorare con il Politecnico di Torino per promuovere la formazione e la conoscenza del settore in un ambiente accademico. Siamo convinti che questo genererà nuovi talenti e progetti innovativi che contribuiranno a far crescere il settore degli asset digitali in Italia, aumentando il know-how del paese in un settore strategico e promuovendo l’innovazione”, ha commentato Christian Miccoli CEO di Conio.

Conio

Fondata nel 2015 a San Francisco dall’idea di imprenditori italiani, Conio ha lanciato il primo wallet Bitcoin per smartphone in Italia. La sua missione è rendere le cripto e le valute digitali alla portata di tutti. Per questo ha deciso di brevettare un sistema di custodia multisignature che rende facile e sicuro custodire digital asset. Conio ha conquistato, fin dall’inizio, la fiducia di investitori istituzionali, fra cui importanti banche italiane, che hanno finanziato il progetto e creato partnership. Oggi, oltre ad aver raggiungo oltre 380.000 clienti privati, offre a banche ed istituzioni finanziarie soluzioni integrate per la gestione di criptovalute e Digital Asset.

Ufficio Stampa Conio

DIFFERENT – press@differentglobal.com +39 02 8725221

Simone Contini – simone.contini@differentglobal.com +39 348 484 5980

Stefania Cagnoni – stefania.cagnoni@differentglobal.com +39 347 4936279

Il primo Master of Science Europeo Erasmus + sulle tecnologie dell’Idrogeno

HySET – Hydrogen Systems and Enabling Technologies

Con inizio nel settembre 2023, il Master of Science servirà a rispondere alla richiesta di più di un milione di figure professionali di alto profilo con una conoscenza multidisciplinare nel settore entro il 2030

Le tecnologie dell’idrogeno possono giocare un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni inquinanti entro la metà del secolo e far parte di quel mosaico di soluzioni necessarie per la mitigazione dei cambiamenti climatici. In particolare, l’idrogeno verde può essere l’anello di congiunzione tra le fonti rinnovabili e gli usi finali per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione a diversi livelli (conversione energetica, utilizzo industriale, mobilità).

Il progetto HySET – Hydrogen Systems and Enabling Technologies coordinato dal professor Massimo Santarelli del Politecnico di Torino con un partenariato composto da Politecnico di Milano, Eindhoven University of Technology (Olanda), Norwegian University of Science and Technology (Norvegia) e Universitat Politècnica de Catalunya (Spagna) si pone come finalità la progettazione di un percorso di Laurea Magistrale erogato congiuntamente dai diversi  partner (joint Master of Science) interamente dedicato alla filiera dell’idrogeno.

Il Master of Science è stato inizialmente promosso da Snam (IT), che ha coinvolto università e partner industriali nel consorzio, ed ora ricopre il ruolo di Partner associato insieme ad altri importanti player operanti nel settore energetico, quali Repsol (ES), Shell (NL) e Sintef (NO), insieme all’azienda esperta in sicurezza e affidabilità Safetec (NO).

La strategia dell’Unione Europea prevede di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione per il 2050 grazie all’aumento del 24% dell’uso dell’idrogeno, contribuendo così a una riduzione di CO2 pari a 560 Mt e ottenendo movimenti economici pari a 820 miliardi di euro: per raggiungere tale obiettivo haprevisto di creare circa 1 milione di posti di lavoro di alto profilo entro il 2030, con una previsione di 5.4 milioni per il 2050.

Scopo principale di HySET è quindi formare professionisti e ricercatori con una conoscenza multidisciplinare nel settore dell’idrogeno e dei relativi sistemi, grazie a un training in ambiente internazionale e multiculturale, allo scopo di stimolare una collaborazione globale capace di rispondere alle complesse sfide derivanti dalla transizione energetica. La cooperazione attiva tra accademia e azienda è uno dei punti di forza del programma, che prevede inoltre il coinvolgimento di ulteriori partner accademici e industriali.

HySET intende coprire l’intera value chain dell’idrogeno: tecnologie di produzione, tecnologie di stoccaggio, trasporto/logistica/infrastrutture per l’idrogeno, usi finali dell’idrogeno (stazionario, trasporti, industria, residenziale e fuel cell), sicurezza, codici e standard, includendo anche quegli aspetti socio economici che possono derivare da una transizione all’uso dell’idrogeno.

La prima edizione del Master of Science HySET sarà varata nel Settembre 2023, proseguirà per 4 edizioni con supporto della Unione Europea (che finanzierà 15 borse di studio ogni annoper un totale di 60) e proseguirà negli anni successivi con fondi a erogazione pubblica e privata.

Il programma è organizzato in 120 crediti: nel primo anno gli studenti selezionati acquisiranno le conoscenze fondamentali e quelle industriali, studiando in uno dei due entry point universitari (POLITO e POLIMI); al secondo anno gli studenti si trasferiranno presso una delle università partner dove seguiranno corsi di specializzazione, per poi procedere con un tirocinio aziendale e la tesi finale in ambito internazionale.

Il progetto è stato finanziato nell’ambito dello storico e importante programma europeo Erasmus+, all’interno della call del 2022 dell’Azione KA2 – EMJM dedicata a percorsi accademici erogati congiuntamente da partenariati di università.

Maggiori dettagli sulle attività Erasmus+ sono disponibili presso: https://erasmus-plus.ec.europa.eu/

 

Casa, il caro mutui rallenta il mercato in Piemonte

Fiaip Piemonte, Pusceddu (presidente): “Anno chiude in positivo, prezzi in aumento. Ora possibile stallo”

  • Dinamica espansiva rallenta: da 10% I trim a 4,5% II trim, a 1,3% III trim, stima negativa IV trim.
  • In nove mesi +5% di compravendite.
  • Previsioni 2023: contrazione crescita volumi, ritorno su livelli 2019.
  • Valori in lieve aumento.
  • Incremento tasso mutui divide chi può comprare e chi no.

Il mercato immobiliare in Piemonte si stabilizza, nel secondo semestre del 2022 la crescita che ha caratterizzato la prima parte dell’anno rallenta. L’elaborazione svolta da Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) sui dati provvisori trasmessi dall’Agenzia delle entrate, mette in evidenza come lo slancio registrato a inizio 2022 si riduca con il passare dei trimestri: dal +10%dei primi tre mesi, il compravenduto è sceso al 4,5% nel secondo trimestre, per toccare un incremento più modesto dell’1,3% nel terzo trimestre, con una stima in negativo sul quarto trimestre.

“Nel secondo semestre del 2022, la dinamica espansiva del comparto residenziale in Piemonte è proseguita, anche se con un tasso di crescita minore rispetto allo scorso anno e ai primi sei mesi dell’anno”, commenta il presidente Marco Pusceddu di Fiaip Piemonte.

“Complessivamente nel 2022 – spiega – l’andamento del mercato è stato positivo: ha visto volumi importanti, superiori ai numeri registrati nel 2021, anno in cui si è registrato un boom eccezionale, con livelli che non si vedevano da tempo, accompagnati da quotazioni in crescita”.

In nove mesi si sono concluse 50.470 transazioni immobiliari in Piemonte, circa il 5% in più rispetto ai primi nove mesi del 2021. La previsione sull’anno si attesta intorno al +4,5% di scambi, con prezzi in rialzo. La stima è di un aumento medio dei valori intorno al 2% sui 12 mesi.

“Nel corso dell’anno – sottolinea Pusceddu – la domanda è rimasta sostenuta e spesso ha superato l’offerta presente sul mercato: questo ha determinato una riduzione del divario tra il prezzo richiesto e quello finale, che ha dunque ritoccato in alto il valore finale degli immobili. L’elevata domanda ha anche portato a una diminuzione dei tempi di vendita, in media dai 4 mesi e mezzo ai 5”.

MUTUI

“L’anno appena passato sarà ricordato per gli eventi bellici e per l’inflazione che ha cominciato a erodere il potere d’acquisto e i risparmi degli italiani. La propensione all’investimento immobiliare ha continuato ad accelerare, nonostante l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui, che in taluni casi ha anche spinto ad anticipare il passaggio di proprietà, nel timore di ulteriori incrementi”, spiega Gianluca Pozzato, vice presidente di Fiaip Piemonte e capo area di Auxilia Finance. “Il tasso d’interesse medio sui mutui per l’acquisto di un’abitazione – aggiunge – ha registrato frequenti aumenti nel corso dell’anno: si è passati dall’1,9 dei primi tre mesi al 2,48% del terzo trimestre e, con l’ultimo ritocco della Bce, il Taeg è salito sopra il 3%. In generale, però, sono tassi che consentono ancora alle persone di acquistare una casa, perché restano più interessanti rispetto alla rata di un affitto”.

PREVISIONI

La combinazione rincari energetici e inflazione a doppia cifra solleva preoccupazioni soprattutto sul 2023. “I mutui non sono solo aumentati nell’ultimo anno – spiega Pozzato – la previsione è che cresceranno ancora nei prossimi mesi. Questo chiaramente viene fatto per contrastare l’inflazione, ma ha ricadute sul mercato immobiliare”.

“Sostanzialmente per il 2023 – precisa ilpresidente Pusceddu – ci aspettiamo un mercato con una contrazione della curva di crescita, ma riallineato al 2019 e prezzi in lieve aumento. Quello che potrebbe accadere è che, da una parte una fascia di persone non potrà sostenere la rate dei finanziamenti, in assenza dei requisiti per accendere un mutuo o per accedere al credito con importi più bassi; dall’altra chi invece dispone di liquidità troverà più conveniente proteggere i propri risparmi investendo nell’immobiliare”.

DETTAGLIO PROVINCE

Nel corso del 2022 l’espansione del mercato è in graduale contrazione in tutte le province piemontesi. Un fenomeno di trascinamento dell’eccezionale performance del 2021 che va esaurendosi, anche per effetto dei cambiamenti economici sopravvenuti. La dinamica risulta più evidente fuori dai capoluoghi, dove da percentuali di crescita a doppia cifra dei primi tre mesi dell’anno, si va in negativo nel terzo trimestre del 2022.

Il verbano è la provincia che ha mantenuto le percentuali di crescita dei volumi più alte. In 9 mesi segna il +12,4% di compravendite, con il 28,5% a Verbania e il 9% nel fuori porta. Segue la provincia di Asti con l’11% in più di compravendite (17% città e 8% provincia). Percentuali sostenute soprattutto dal primo trimestre dell’anno in cui entrambe le aree hanno superato il +30% di scambi. Il vercelleseregistra il 10% in più di scambi (9% capoluogo, 10,4% provincia).

Torino è la città invece che ha mantenuto un andamento più costante e omogeneo nel corso dell’anno, dall’8,7% del primo trimestre, al 6,8% del secondo e il 7,7% del terzo. Solo il fuori porta ha registrato una contrazione che dall’11% di inizio anno è sceso del -0,6%. In totale la città metropolitana registra 27.500 compravendite in nove mesi, quasi il 5% in più di compravendite, con il +7,7% di Torino città (11.800 scambi) e il 3% della provincia (15.700 transazioni).

Tengono il biellese con il 5% di scambi in più in nove mesi (6,7% capoluogo, 4%, provincia) e la provincia di Alessandria con il 4,5% (16% capoluogo, 1,5% provincia). Poi c’è Cuneo con il 3,6% di passaggi di proprietà in più in nove mesi (6% capoluogo, 3% provincia). Chiude ilnovarese con l’1% di scambi in più in nove mesi (0,7% Novara città, 1,3% provincia) rispetto ai primi nove mesi del 2021. Il terzo trimestre nel novarese registra un calo sia nel capoluogo sia nella provincia che abbatte i valori di crescita del primo trimestre.

“Parla con me”: comunicare il sistema montano

L’importanza di promuovere, valorizzare e comunicare il sistema montano e le aree interne italiane 

Nella puntata che andrà in onda giovedì 9 febbraio 2023 alle ore 18.00 si parlerà del ritorno del turismo nelle località montane e di aree interne italiane.
La nuova edizione del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano di Roberta Garibaldi analizza la volontà di unire la vacanza in alta quota con la scoperta delle produzioni locali e della ristorazione. Oltre il 90% degli intervistati vuole partecipare a degustazioni in montagna e i due terzi intende visitare i luoghi di produzione del cibo. La popolazione femminile è particolarmente attratta dalle fabbriche di cioccolato, quella maschile dai birrifici.
Nelle località di montagna emerge quindi che è tornato il turismo. Siamo nel pieno della stagione invernale e le piste da sci dell’arco alpino sono state prese d’assalto già prima di Natale siamo a febbraio ed è il mese più importante per le settimane bianche. Ma attenzione, come spesso Simona Riccio, conduttrice e curatrice del programma  sostiene, per la scelta delle vacanze (invernali e non solo), oggi non conta soltanto la qualità dell’offerta sciistica ma anche, e sempre di più, quella legata alla gastronomia, alla ristorazione e alla produzione di cibi che rappresentano l’espressione del territorio.
Ma a fronte di questo meraviglioso scenario, si chiede Simona, a che punto siamo con i servizi di prima necessità in montagna e nelle aree interne? Forse non ci sono proprio tutti e laddove ci fossero renderebbero i territori attrattivi per nuovi abitanti ma anche smartworker che con il nuovo modo di lavorare…potrebbero approfittare di luoghi meravigliosi dove alzare lo sguardo. Laddove no ci fossero….la montagna soprattutto morirebbe e perderebbe abitanti, turisti, viaggiatori…
Di questo ne parla con:
Andrea Cerrato Presidente Federconsorzi Turismo Piemonte
Marco Bussone Presidente Uncem – National Union of Mountain Municipalitie Guido Calleri Conte Guido Calleri di Sala
Parla Con Me, il format dedicato al settore agroalimentare, all’innovazione, alla tecnologia ed al territorio condotto e ideato da Simona Riccio, Social Media Marketing Manager e Digital Strategist nel settore agroalimentare, continua il palinsesto dopo il grande successo dello Special live sullo spreco alimentare di domenica scorsa.
Da quest’anno le trasmissioni saranno LIVE sulla pagina Linkedin e sul canale YouTube di Parla Con Me ma anche sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio.
Parla Con Me ha aperto il Canale Telegram, vi invitiamo a seguirlo.
Tutte le comunicazioni saranno fornite sui canali social.
Per riascoltare tutte le edizioni precedenti potete visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

“Siccità, i bacini idroelettrici devono soccorrere l’agricoltura”

 E devono partire subito i piccoli invasi sul territorio

Il cambiamento climatico si affronta con misure strutturali e con l’uso plurimo della acque. Oggi l’acqua invasata per l’uso idroelettrico in pochissimi casi viene utilizzata anche per scopi idropotabili e irrigui. «Se cambia il clima occorre cambiare anche l’approccio all’utilizzo della risorsa idrica – osserva Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – L’acqua invasata per concessioni idroelettriche deve poter essere utilizzata anche per venire in soccorso alle coltivazioni nei periodi di grave siccità. Proprio come è accaduto l’estate scorsa con l’accordo tra Coldiretti Torino e IREN grazie al quale la società ha rilasciato dalla sua diga di Ceresole una quantità di acqua sufficiente a superare il momento critico delle coltivazioni. Ora apprendiamo, con interesse, che, anche quest’anno, IREN avrebbe intenzione di venire in soccorso alle coltivazioni nel caso non bastasse l’acqua normalmente captata dai consorzi irrigui dell’Orco. Pensiamo che questo atteggiamento di attenzione per il mondo agricolo sia un esempio da seguire in tutto il territorio torinese visto che tutti i segnali ambientali ci dicono che la prossima estate potrebbe essere nuovamente calda e secca».

Coldiretti Torino chiede l’apertura di un confronto con i gestori delle 23 Grandi Derivazioni esistenti in provincia di Torino compresi gli invasi alpini, dalla valle Orco alla val Chisone, passando per la valle di Viù e la valle di Susa, proprio per sancire l’uso plurimo delle acque anche in considerazione dei rinnovi delle concessioni.

Ma attuare il principio dell’uso plurimo delle acque non basta. «Serve partire al più presto con la progettazione di grandi opere idriche come l’invaso di Combanera in val di Viù e di piccoli invasi sparsi sul territorio. I piccoli invasi sono opere che possono essere realizzate in tempi relativamente brevi, per questo sono le opere che possono rappresentare una svolta nella difesa dagli attuali cambiamenti climatici. Inoltre, dobbiamo rendere più facile la trivellazione di pozzi e pianificare tutte le opere che possono servire al riutilizzo agricolo delle acque. Se non ci sbrighiamo rischiamo di trovarci impreparati se dovesse ripetersi quanto già visto nell’estate 2022 con la siccità che potrebbe nuovamente minacciare seriamente le produzioni di cibo».

CIA Agricoltura: “impiegare al meglio i fondi europei”

CARENINI (CIA PIEMONTE) DOPO L’INCONTRO CON IL NUOVO DIRETTORE DI ARPEA, MARENGO: «MAI COME OGGI,  NECESSARIO INDIRIZZARE AL MEGLIO I FONDI EUROPEI»

Il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, insieme al direttore regionale Giovanni Cardone e al responsabile Caa di Cia Piemonte, Giovanni Allasia, ha incontrato ieri pomeriggio il nuovo direttore di Arpea, Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura, Angelo Marengo, per fare il punto sulle attività istituzionali di comune interesse tra i due enti.

«Abbiamo ricordato e ribadito lo spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue il rapporto tra la nostra Organizzazione e l’ente pagatore della Regione – commenta il presidente di Cia Piemonte Gabriele Carenini -, rilanciando l’impegno per le nuove sfide che attendono il comparto primario del Piemonte. Mai come oggi le risorse destinate all’agricoltura sono determinanti per accompagnare lo sviluppo del settore, chiamato a svolgere un ruolo di primo piano nella transizione ecologica del sistema invocata dall’Europa a sostegno dello sviluppo e della promozione di un nuovo modello di società».

Aggiunge Carenini: «Con il nuovo direttore Marengo, c’è stato un incontro cordiale e all’insegna della massima operatività per valorizzare al meglio le straordinarie potenzialità dell’agricoltura piemontese».