ECONOMIA- Pagina 147

Aperitivi Rurali del GAL EVV per la costruzione di strategie

Durante il mese di luglio il GAL Escartons e Valli Valdesi ha incontrato le comunità locali in sei occasioni sul territorio in cui opera, per discutere insieme esigenze e idee nuove in vista della pianificazione della strategia del prossimo Piano di Sviluppo Locale 2023-2027

Grande partecipazione ai sei appuntamenti di Open GAL-Aperitivi Rurali, il ciclo di incontri organizzato dal GAL EVV per progettare obiettivi e strategie che ne guideranno le attività da qui al 2027 nella cornice del nuovo Piano di Sviluppo Locale. Con un itinerario sul territorio, da Villar Perosa a Torre Pellice, nel mese di luglio il GAL ha proposto sei occasioni di incontro con le comunità del territorio, con un format semplice ed efficace per discutere insieme idee, proposte ed esigenze e contribuire così attivamente allo sviluppo dei futuri progetti.

Sono state 180 le persone che hanno partecipato agli aperitivi, portando il proprio contributo e dimostrando la voglia di diventare protagonisti nella costruzione di una strategia comune. Le tematiche trattate sono state le più varie: dai servizi alle attività produttive locali, fino alla sostenibilità ambientale e sociale. Questioni molto diverse tra loro, ma ugualmente decisive. Se la crescita di un territorio passa infatti attraverso un’offerta e un’accoglienza turistiche innovative, per essere soddisfacente e di rilievo deve appoggiarsi a un grande lavoro di tutela ambientale e paesaggistica, ma deve anche essere di supporto alle attività produttive tipiche del territorio e promuovere la residenzialità.

Una strategia onnicomprensiva, dunque, che dovrà essere orientata su obiettivi il più possibile mirati ed abilitanti lo sviluppo sostenibile del territorio. La partecipazione registrata mostra quanto possa essere attrattivo ed efficace un format decisamente innovativo e fresco come questo, come sottolineato anche dalla Presidente del GAL EVV, Patrizia Giachero: “Le persone che vivono e operano sul territorio sono state entusiaste di essere interpellate a proposito di specificità, caratteristiche e bisogni della comunità, avendo l’opportunità di contribuire attivamente alla costruzione di un benessere collettivo. Questa iniziativa ha dimostrato tutta la voglia della nostra comunità di essere protagonista, gettando insieme le fondamenta del futuro del territorio”.

Gli Aperitivi Rurali si inseriscono pienamente nella filosofia del Gruppo di Azione Locale, che si caratterizza per il fatto di lavorare in modo partecipativo, promuovendo uno Sviluppo Locale guidato dalle comunità. I progetti futuri saranno dunque risposte concrete a bisogni reali, manifestati ed esplicitati dai veri beneficiari delle azioni del PSL: le persone che abitano il territorio dell’Escartons e delle Valli Valdesi.

Con questa attività, GAL EVV ha dimostrato che per favorire e tutelare la crescita di un territorio occorrono dialogo, ascolto e collaborazione: questi sono gli ingredienti fondamentali per intercettare la pronta partecipazione delle persone e lavorare così a una strategia ben pianificata per i prossimi quattro anni e condivisa. Solo ascoltando e interagendo con chi i territori li vive quotidianamente è possibile incidere davvero sul suo sviluppo e avere un impatto positivo sul benessere delle comunità.

Per questo motivo il percorso continua con nuove tappe che coinvolgeranno altri attori fondamentali del territorio per la definizione della nuova strategia, come sottolineato dalla Presidente Giachero: “Questo non è che l’inizio. Siamo partiti dalle necessità degli attori che vivono e lavorano sul territorio, ora è necessario individuare gli interventi prioritari e allocare le risorse a disposizione nella maniera più funzionale. Abbiamo quindi in programma tre laboratori di animazione territoriale, il 12 e il 13 settembre a Roletto, Sestriere e Chiusa di San Michele, che saranno aperti a enti, associazioni, consorzi e altri portatori di interesse con l’obiettivo di confrontarsi sulle necessità emerse e sulle trasformazioni individuate come importanti durante gli Aperitivi Rurali. Saranno appuntamenti di primaria importanza per lavorare insieme e per presentare, con l’occasione, il bando regionale relativo a LEADER ed ai Gruppi di Azione Locale – SRG06”.

Uncem: “Torino città alpina riparte dai treni efficaci”

FACCIA CON NOI BATTAGLIA PER TRENI EFFICACI DA E VERSO LE VALLI E I TERRITORI. PRIMA MOBILITAZIONE NECESSARIA PER UN CAPOLUOGO APERTO AI TERRITORI

“Nel bel dibattito aperto in questa fine di agosto sul ruolo di Torino, dove guarda e dove va, chi è e a chi si rivolge, mi stupisce l’assenza dei rappresentanti delle Istituzioni. La prima cosa che potrebbero dire e fare, sulla quale c’è un silenzio grave e pesante, è che i treni da e verso il capoluogo per le Valli, a partire da quello per Saluzzo, per Torre Pellice, per Ceres, per il Canavese verso Aosta, se restano come sono, non sono. Non ci sono più, tagliati dieci anni fa da politiche stupide centraliste e metropolitane e mai riattivati. Solo la Torino-Ceres ha parzialmente funzionato. Oggi è chiusa e Trenitalia non dice quando veramente torneranno i convogli da Lanzo in su. Tutte le altre linee ferroviarie sono state ritenute superflue. Pensiamo a Saluzzo, attraverso Savigliano. Tagliata senza senso. Ma non sono solo i treni a farci dire che la Politica deve mobilitarsi insieme con i Sindaci. La situazione dell’autostrada Torino-Frejus è gravissima. Chiude il Tunnel del Bianco e quell’autostrada alpina è un colabrodo. Dove è il Comune di Torino su questo? Non pensa siano suoi problema perché non li ha per diretta competenza? Se la si pensa così, i servizi di mobilità da e per i territori, non solo montani, continueranno a entrare nella sciatta disattenzione che legge solo numeri e mancanza di ritorni. Investire sui trasporti in città è più semplice. O sui treni per Milano, che in 50 minuti fanno tutto. Mentre verso le Valli ci si perde in auto nelle code. Lunghe, verso le valli. È un problema di flussi e politico. Non basta che lo dica Uncem, e manco solo la Città Metropolitana o Palazzo Lascarsi. Dove comunque la mobilitazione deve essere totale e oltre ogni colore politico. Che servono reti ferroviarie vere da e verso le Valli partendo da Torino deve essere una battaglia della Sala Rossa. Più sveglia e più veloce nel definire ‘Torino capoluogo alpino'”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

La Regione per gli artigiani: aperto lo sportello per le fiere nazionali e internazionali

L’assessore Tronzano “Un’opportunità che siamo sicuri sapranno cogliere gli artigiani piemontesi per presentare al meglio le proprie creazioni in palcoscenici di valore

E’ aperto dal 17 agosto, lo sportello per le aziende artigiane piemontesi che intendono richiedere un contributo per partecipare a una fiera tra le 136 individuate dal bando (di cui 24 in territorio piemontese) durante il periodo di tempo compreso tra il 16 di ottobre e il 31 dicembre del 2023 Sono riconosciute le spese sostenute con l’ente fiera e con l’eventuale allestitore esterno autorizzato dall’ente fiera. I termini per presentare la domanda sono dal 17 agosto (apertura bando-pubblicazione della DD sul BUR) fino ad esaurimento delle risorse disponibili e comunque non oltre le ore 12.00 del 16 ottobre.

L’importo del contributo deve essere compreso tra euro 2.000,00 ed euro 5.000,00, al netto di IVA, imposte e tasse. 675.000 euro sono così disponibili per gli artigiani che ne faranno richiesta. L’impresa beneficiaria del contributo ha l’obbligo di dare evidenza della concessione dello stesso da parte della Regione Piemonte esponendo nello stand fieristico adeguata comunicazione

Le domande di contributo devono essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica Findom, accessibile sul portale: Regione Piemonte, ServiziOnline, Bandi Piemonte – FINanziamenti DOMande. L’accesso alla piattaforma Findom avviene attraverso il sistema pubblico di identità digitale: (SPID secondo livello (identità personale non aziendale), carta identità elettronica, certificato digitale) che faciliterà l’istruttoria per la domanda.

“Un’opportunità – commenta l’assessore all’artigianato Andrea Tronzano – che siamo sicuri sapranno cogliere gli artigiani piemontesi per presentare al meglio le proprie creazioni in palcoscenici di valore e che permetteranno di diffondere la qualità dei nostri manufatti”

Diverse le novità previste da questo provvedimento: l’aumento della disponibilità finanziaria rispetto al passato (più del doppio), una maggiore discrezionalità nello scegliere l’evento fieristico a cui partecipare, e l’aumento del contributo singolo a favore dei richiedenti.

Per ulteriori info:

https://www.regione.piemonte.it/web/temi/sviluppo/artigianato/concessione-contributi-fondo-perduto-per-promuovere-partecipazione-delle-imprese-artigiane#

Confagricoltura: Bene decreto Flussi integrativo, ma non tempestivo per le raccolte

Il presidente Enrico Allasia giudica tardiva la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm il 14 agosto

“Prendiamo atto dell’attenzione del Governo che, resosi conto delle criticità del comparto primario, ha prontamente emanato il Dpcm con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”, fortemente voluto da Confagricoltura – dice Enrico Allasia -. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di questo decreto Flussi integrativo, tuttavia, è avvenuta solo il 14 agosto con molte campagne di raccolta ormai in pieno svolgimento in alcune provincie piemontesi. Numerose aziende, specie nei distretti della frutta, infatti, si sono dovute organizzare diversamente, ormai da settimane, per far fronte alle varie operazioni. Auspichiamo invece che il provvedimento possa essere utile per le raccolte delle varietà autunnali e nei vigneti”.

La difficoltà a reperire manodopera disponibile e adeguatamente qualificata da impiegare in agricoltura è ormai endemica, ricorda Confagricoltura, che fa notare come la componente di lavoratori stranieri nel comparto presenta un’incidenza superiore a tutti gli altri settori produttivi. Nelle campagne italiane quasi un terzo dei lavoratori è straniero e rappresenta il 32% del totale degli operai agricoli in Italia. Continua a cambiare anche la geografia di provenienza: aumentano gli extracomunitari, in particolare indiani, albanesi e marocchini. “Siamo soddisfatti dell’attenzione del Governo al tema, ma occorrono iter più snelli per adattarsi meglio ai tempi delle aziende agricole che, inevitabilmente, sono da sempre legati a quelli della natura”, conclude Allasia.

Reddito di cittadinanza, la Regione coordina l’assistenza agli utenti dopo la riforma

Prima della pausa ferragostana, nell’incontro tra il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone e gli Assessori regionali, abbiamo chiesto di poter avere i dati dei percettori di RDC con pagamento sospeso a fine luglio 2023. Lo scopo della richiesta è quella di agevolare l’individuazione delle platee che potranno usufruire da settembre di una delle due misure, sostitutive del reddito di cittadinanza – ha commentato l’assessore al lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino – a partire dal prossimo primo settembre, la platea degli attivabili al lavoro potranno infatti beneficiare del “Supporto alla formazione e lavoro” a condizione che siano inseriti in un percorso di politica attiva del lavoro. Per agevolare questo processo, già a partire da metà luglio, ho attivato Agenzia Piemonte Lavoro affinché gli ex beneficiari di reddito, tramite i Centri per l’Impiego distribuiti sul territorio, vengano assistiti prontamente nell’accesso alla nuova misura ed al relativo sussidio di 350 euro mensili, per dodici mesi. Anpal ha inviato i dati circa un’ora fa e proprio in questo momento – ha sottolineato Chiorino – è in corso un coordinamento tecnico della Regione Piemonte affinché i Centri per l’Impiego possano procedere celermente con l’aggiornamento dei patti personalizzati di servizio e definire il percorso di politica attiva, finanziato anche attraverso il programma GOL. Insomma – ha concluso l’assessore – siamo pronti a fare la nostra parte nell’esercizio delle nostre prerogative, competenze e responsabilità evitando l’inutile insorgere di qualunque tensione sociale”.

Sempre più turisti in Piemonte. Record di americani

Continua la crescita dei turisti che scelgono il #Piemonte: la tendenza è consolidata dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Turistico della Regione ed è dovuta soprattutto al mercato estero, aumentato del 22 per cento nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022 e un con un livello di soddisfazione di 87,3/100, superiore agli 86,7/100 della media italiana.

Più in generale è tutto il settore rilevato da VisitPiemonte – DMO ad essere in crescita: per esempio, rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso gli arrivi sono aumentati del 14,3 per cento e le presenze del 10,1 per cento, con un record di crescita del 50 per cento di pernottamenti di turisti provenienti dagli Stati Uniti, seguiti da Francia, Svizzera e Germania. Bene anche il mercato interno, con una crescita degli arrivi che oscilla dal 20 al 25 per cento prevalentemente da Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna e con laghi e colline che registrano l’incremento più consistente, tra il 10 e il 20 per cento, se pur le presenze si concentrino principalmente sui territori di Torino e prima cintura dove si supera oltre il 35 per cento dei pernottamenti piemontesi. Un andamento confermato anche dai numeri dell’aeroporto di Torino, che dall’inizio dell’anno ha contato 2.268.490 passeggeri, in aumento del 18,7 per cento rispetto al 2022.

«Abbiamo scelto di investire risorse importanti sul turismo e di continuare a farlo anche negli anni della pandemia, per essere pronti ad accogliere l’interesse crescente verso il nostro territorio non appena le condizioni hanno reso possibile il ritorno ai viaggi – commentano il presidente della Regione Alberto Cirio e Vittoria Poggio – Assessore Regionale – Ora raccogliamo i frutti di questo lavoro, con l’aumento degli arrivi dall’estero a conferma che il nostro territorio è un’eccellenza turistica a tutto campo. Questi risultati di oggi sono per noi un incoraggiamento a proseguire su questa strada anche per gli anni a venire».

Uncem con Bardonecchia per sostenere il turismo

“Quando qualche giorno fa abbiamo inviato il manifesto Uncem #SceglilaMontagna, eravamo alla vigilia dei gravi fatti di Bardonecchia. Che hanno subito messo in moto una catena di impegno del sistema di Protezione Civile e di tutti gli Enti locali con la Regione per risolvere le criticità nel più breve tempo possibile. #SceglilaMontagna è un hashtag perfetto per Bardonecchia, dove l’estate non è certo finita! Non si devono interrompere prenotazioni in strutture ricettive e ristoranti. Tutti siamo impegnati a sostenere il turismo a Bardonecchia e nelle Valli alpine e appenniniche. La città ferita dalla furia di quelle masse di detriti e acqua è già in piedi, non si è mai fermata. Dobbiamo tutti sostenere le attività economiche e dire con forza che l’estate è in corso, non è certo finita”.

Lo affermano Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, e Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Investire in “algoritmi”, la nuova truffa finanziaria

 

Prendiamo uno punto da un fatto reale segnalato da un lettore per fare qualche riflessione sugli investimenti del risparmio, sulle sue finalità, sulle cautele da adottare prima di fare qualsiasi operazione.

Il signor A.B. di Pavia un giorno di dicembre 2022 riceve una telefonata da una persona che, definendosi broker di un’importante società finanziaria londinese dal nome impronunciabile invita l’interlocutore ad investire in una formula innovativa e sicura di compravendite sui mercati internazionali gestita automaticamente da un “algoritmo”. Senza lasciare spazio a domande o richieste di chiarimenti, con un profluvio di parole, cifre, commenti chiude la sua “presentazione” con il suadente suggerimento: “Può fare una prova sull’efficacia del nostro sistema anche con un modesto capitale, bastano solo 200 euro per iniziare a guadagnare moltissimo”.

La modestia dell’importo spinge A.B. a bonificare 200 euro su un conto indicatogli dal broker.

Dopo poche settimane il telefono squilla e la stessa voce comunica al cliente che l’investimento è andato a buon fine e che il capitale è già cresciuto a 500 euro; prova della serietà e dell’efficacia dell’algoritmo, di cui sarebbe opportuno sfruttare meglio le potenzialità investendo una cifra più elevata.

Allettato dai guadagni già conseguiti, il malcapitato bonifica questa volta 5.000 euro ed attende fiducioso. A marzo 2023 apre il suo “dossier” e scopre con grande soddisfazione che il capitale è cresciuto a ben 25.000 euro! Contatta il broker, lo complimenta per l’eccellente suggerimento datogli e chiede di disinvestire la metà del capitale per ritirarsi il lauto guadagno lasciando ancora una bella cifra sul conto per moltiplicarsi ulteriormente.

Ma qui inizia l’odissea…

L’interlocutore cerca in tutti i modi di dissuaderlo, proprio ora che sta cominciando a vedere cifre consistenti, proprio ora che l’algoritmo può lavorare su un capitale importante, rinuncia ai grandi profitti: “Entro fine anno è possibile che lei arrivi a 150.000 euro, avendo investito solo 5.200 euro!”

A.B. insiste ed allora ecco altri ostacoli: per disinvestire occorre pagare imprecisate imposte inglesi, il capital gain previsto dalla legge italiana, le spese amministrative di custodia, per un totale di 5.000 euro da pagare anticipatamente. A malincuore il cliente accetta, bonifica ed attende fiducioso…

Dopo un mese, preoccupato, ricontatta la società a Londra, protesta per il ritardo ma la risposta che riceve è incredibile: “Non abbiamo eseguito l’accredito perché nel frattempo il capitale è aumentato a 50.000 euro, quindi per svincolarlo occorre pagare ulteriori tasse e spese per 5.000 euro!”. Dopo lunghe discussioni A.B. accetta ma a condizione di ricevere l’intera somma maturata e non soltanto la metà; il consulente alla fine promette un rapido versamento del capitale. Disposto il bonifico, il cliente aspetta fiducioso (ma non troppo)…

Pongo a tutti una domanda: pensate che l’accredito sia arrivato? Per quale importo?

La risposta è purtroppo ovvia: il cliente non ha ricevuto nulla, il telefono della società risulta “non connesso”, a Londra non esiste nessun operatore finanziario con il nome che per mesi ha spedito “estratti conto” con risultati miracolosi…

Qualche commento è d’obbligo, e qualche raccomandazione è urgente.

A.B è stato sicuramente un ingenuo, spinto purtroppo dall’avidità di guadagnare grosse cifre senza rischiare in poco tempo. Un obiettivo assurdo, perché una delle prime regole della finanza è che si può guadagnare tanto ma solo rischiando tanto e soprattutto aspettando un tempo ragionevole, non certo poche settimane. Ha spedito soldi a sconosciuti senza verificare PRIMA di chi si trattasse e soprattutto ha “investito” senza sapere neppure “come”, “dove” e “perché”, senza firmare un contratto, senza fornire ai misteriosi broker un suo profilo di rischio e quel minimo di informazioni che ogni intermediario è obbligato (in Italia, in Gran Bretagna ed in tutti i paesi del mondo) ad ottenere prima di consigliare un’operazione sui mercati.

Le raccomandazioni sono importanti, sembrano banali ma purtroppo, come si constata da questo caso e da centinaia di altri simili, non seguite scrupolosamente dai risparmiatori.

NON dare soldi a sconosciuti

NON illudersi di diventare ricchi in poco tempo senza rischiare

NON consegnare denaro contante, assegni o fare bonifici a favore di persone, ma solo a favore di società regolarmente iscritte all’Albo tenuto dalla Consob.

NON fare operazioni di cui non si capisce bene il meccanismo (non basta un fantomatico “algoritmo” per garantire guadagni consistenti…).

NON attendere e segnalare subito i fatti alla Consob per adottare i provvedimenti del caso. La commissione, a fronte di truffe può oscurare i siti e bloccare le linee telefoniche delle società che operano al di fuori e contro la legge che tutela i risparmiatori. Nell’ultimo anno sono stati messi fuori gioco quasi 1.000 siti pirata, e già questa cifra dà l’idea di quanto il fenomeno sia diffuso.

NON illudersi di ricuperare le somme versate: le controparti spariscono nel nulla una volta raccolti abbastanza soldi, e ricompaiono sotto altri nomi dopo pochi giorni.

Al signor A.B. tutta la nostra solidarietà e l’invito per il futuro a restare nei recinti sicuri regolati da leggi e regolamenti italiani. Meglio un magro 3% ricavabile da un BTP che un 400% farlocco promesso da un “algoritmo”…

 Gianluigi De Marchi

demarketing2008@libero.it

 

L’agroalimentare piemontese si presenta alla Cina

L’assessore regionale Luigi Genesio Icardi ha partecipato nella mattinata di sabato 18 agosto, in rappresentanza della Regione Piemonte, all’inaugurazione della fiera internazionale di Fenyang, in Cina, insieme con la sindaca di Barolo, Renata Bianco.

L’invito a prendere parte a questo prestigioso evento, tra i più importanti in Cina nel settore dei vini e dei distillati, era stato comunicato alle autorità piemontesi a fine luglio nel corso di un incontro istituzionale nella sede della Provincia di Cuneo da parte di una delegazione di amministratori e imprenditori cinesi, tra i quali il sindaco di Lvliang, Zhang Guangyong e il sindaco di Fenyang, Jia Yongxiang, in visita alle Cantine e ai territori Unesco delle Langhe.

«L’interesse del mercato cinese verso l’agroalimentare e l’enoturismo piemontese – osserva l’assessore regionale Icardi – è in crescita esponenziale. L’attenzione viene concentrata soprattutto sulle produzioni di alta qualità del nostro territorio, comprese quelle della manifattura e delle attrezzature legate alla vinificazione. Settori verso i quali la Regione Piemonte offre costante supporto alle imprese impegnate sul fronte dell’internazionalizzazione».

Nei contatti avuti in fiera a Fenyang, l’assessore Icardi ha illustrato la forza dell’agroalimentare piemontese, che conta 18 vini Docg, 41 vini Doc, 14 prodotti Dop, 9 prodotti Igp e 341 prodotti Pat, con oltre 54 mila imprese (di cui oltre 4.300 nel solo comparto del cibo e delle bevande), 111 mila addetti e più di 7 miliardi di euro di fatturato nell’ambito delle esportazioni.

Nel suo intervento ufficiale, la sindaca Bianco ha parlato della realtà del Barolo derivata dal vitigno Nebbiolo degli undici Comuni facenti parte dell’area di Denominazione di origine controllata e garantita, con una produzione di circa 14 milioni di bottiglie all’anno.

«Rilevo con soddisfazione come il “brand” Barolo sia molto affermato in Cina – commenta la sindaca Bianco -; da paese principalmente agricolo, negli anni Barolo si è trasformato in un paese ad alta vocazione turistica, grazie all’eccellenza dell’enogastronomia locale e della ricezione turistica, con un passaggio stimato di più di mezzo milione di visitatori all’anno».

La missione dell’assessore Icardi in Cina continuerà nei prossimi giorni con una serie di visite ad ospedali e centri sanitari, concludendosi a Wenzhou, con la consegna di un attestato di ringraziamento della Regione Piemonte alla comunità locale per l’aiuto offerto alla Sanità piemontese durante la pandemia. 

 

La cotoletta “La Piemontese” sempre più conosciuta

Giachino: “Rilancia la produzione dei nostri formaggi e la produzione della nostra carne più pregiata” 

Caro Direttore,
Uno degli obiettivi che mi ero posto con il lancio della “Cotoletta La Piemontese” si sta realizzando gradualmente. Il fatto che il Ristorante POLLASTRINI abbia inserito nel Menu la Cotoletta La Piemontese con la Toma della Valle di Lanzo ha scatenato le rimostranze del Sindaco di Pragelato, Giorgio Merlo, e di alcuni clienti che hanno richiesto la Toma della Val Chisone e qui l’inghippo. Nei negozi di formaggi così come nei supermercati vi sono solo alcuni tipi di TOME, da quella di Lanzo a quella di Bra a quella del Moncenisio. A Bardonecchia oggi ho gustato la Cotoletta con la Toma della Val Susa ma se avessi richiesto la Toma della Val Pellice non l’avrei trovata.
Contemporaneamente la Pro loco di Caselle sotto l’invito del Sindaco giovedì sera ha presentato ai giornali locali la Cotoletta La Piemontese con la Toma della Valle di Lanzo. I produttori della Toma di Lanzo si sono presentati con una forma e con un manifesto che evidenzia l’abbinata cotoletta piemontese con la Toma di Lanzo. Alla serata hanno prese parte anche alcuni produttori locali di carne di razza piemontese .
Giovedì prossimo da POLLASTRINI si potranno gustare la cotoletta con la Toma del Moncenisio e con la Toma della Valle di Lanzo.
A Settembre a Pragelato sotto la spinta del Sindaco e della Assessore Morra si terrà la Festa della Cotoletta La Piemontese.
Cosicché mia figlia che si occupa di marketing e comunicazione simpaticamente ha rinfacciato a me e a Merlo di essere passati dalla Festa della Amicizia alla Festa della Cotoletta, La Piemontese. Sarà. Quel che è certo è a sole 2 settimane dal Lancio della Cotoletta La Piemontese l’interesse dei produttori di formaggi e di carne si è risvegliato e la curiosità del pubblico e da sottolineare. Su Google se digitate Toma della Valle di Lanzo o della Val Susa viene fuori Bartolomeo GIACHINO .
Siamo sulla strada giusta spingere questo nuovo Piatto della Cucine Piemontese che usa come materia prima la carne di razza piemontese e una delle TOME delle nostre Valli aiuterà il rilancio dei nostri formaggi , aiuterà gli alpeggi che li producono e aiuterà i produttori di carne. E alla fine siccome tutto fa PIL il nuovo piatto che rimpiango di non aver presentato prima aiuterà la crescita delle economia del Piemonte è il lavoro.
Mino GIACHINO