ECONOMIA- Pagina 143

Grandinata, Cia Agricoltori: “garantire reddito imprese agricole”

«La straordinaria intensità dell’ennesima grandinata verificatasi ieri pomeriggio su vaste zone di Langhe, Monferrato e Roero, tra Cuneese e Astigiano, nel Torinese e nell’Alessandrino, dimostra la drammatica gravità degli effetti dei cambiamenti climatici sulla nostra agricoltura. E’ necessario che venga immediatamente dichiarato lo stato di calamità naturale, ma non basta. Bisogna fare in modo che le Compagnie assicurative riconoscano il 100 per cento del danno agli agricoltori e, soprattutto, occorre che gli imprenditori agricoli possano assicurare il reddito dell’impresa e non solo le coltivazioni. Nel sistema economico in cui oggi le aziende agricole si trovano ad operare, non è accettabile che queste imprese vengano lasciate in completa balìa delle avversità meteorologiche. Nessun imprenditore, in queste condizioni, è in grado di pianificare il futuro della sua azienda».

Cosi il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, sulla violenta grandinata abbattutasi oggi pomeriggio su vaste zone agricole piemontesi.

Esodati del 110%: “A rischio 25 mila posti”. Incontro in Regione

“Da parte della Regione Piemonte – ha proseguito Marin – si può mettere in atto una moral suasion per aprire un tavolo con le banche, i certificatori e le grandi imprese piemontesi. Attraverso le tasse che vengono pagate potrebbe esserci un meccanismo di rilevamento del credito, come consentito dalla legge”.Gli auditi hanno evidenziato l’importanza dell’interlocuzione tra imprese, committenti e enti istituzionali, vista la difficile situazione e i suoi drammatici risvolti economici e sociali: “Sono a rischio 25 mila posti di lavoro diretti e 10 mila indiretti e migliaia di aziende potrebbero chiudere nel giro di pochi mesi”.

L’intenzione è di richiedere la proroga dei tempi, in merito alle spese detraibili, che scadono il 30 settembre per gli immobili unifamiliari e il 31 dicembre per i condomini. Per “disincagliare” i crediti si prospetta la necessità del coinvolgimento delle partecipate, la sensibilizzazione degli istituti finanziari, il coinvolgimento delle grandi aziende industriali del territorio e di tutti i comuni attraverso l’Anci. Per quanto riguarda i committenti esodati, è stata sottolineata la necessità di un punto di riferimento, per mettere insieme i vari crediti fiscali dei singoli affinché divengano appetibili alle banche.

Era presente l’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano e sono intervenuti, per porre dei quesiti agli auditi: Alberto Avetta (Pd), Sarah Disabato (M5s), Silvana Accossato (Luv), oltre ai presidenti Marin e Carlo Riva Vercellotti (della prima).

Sulla difficile situazione, il presidente Marin ha proposto una nuova seduta congiunta, prima, seconda e terza, insieme alla Giunta regionale.

In CSI Next il compleanno della Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next

 all’insegna della sperimentazione

 

CTE NEXT 2.0 – LE SPERIMENTAZIONI SUL CAMPO PROIETTANO LE CITTÀ NEL FUTURO PUNTANDO SU ETICA DELLE TECNOLOGIE E NEUTRALITÀ CLIMATICA 

 

A due anni dalla fondazione, CTE Next è un luogo aperto e accessibile dove imprese e start-up sviluppano tecnologie per la vita di tutti i giorni con una forte spinta verso l’internazionalizzazione.

30 le sperimentazioni già realizzate e altre 7 finanziate con 490 mila euro.

In CSI Next la “Innovation Experience”: 5 progetti provati direttamente dal pubblico.

Sperimentazione, attenzione all’ambiente e tecnologie etiche: sono queste le parole chiave di CTE NEXT, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, nata due anni fa dalla volontà del Comune di Torino, che, seguito da una aggregazione di 12 partner pubblici e privati, il 5 luglio 2021 si aggiudicava il bando del Ministero delle imprese e del Made in Italy con una dotazione di 13 milioni di euro per realizzare un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti legate al 5G in settori strategici per il territorio.

CTE Next oggi è una community di pratica viva, visibile e riconoscibile nei suoi hub diffusi e sempre aperta dove aspiranti imprenditori e imprese (per lo più start up e PMI) co-sviluppano, insieme alla PA e agli attori della ricerca, soluzioni tecnologiche innovative per migliorare la vita quotidiana nelle città del futuro.

Crescente l’attenzione e la partecipazione, anche dall’estero: 20.000 le visite da utenti unici sul sito, 2.800 i partecipanti agli oltre 80 eventi organizzati, 500 le imprese attive, 200 le persone formate e 100 i servizi erogati, con un forte focus sulla richiesta di supporto al testing di soluzioni 5G. 20 infine gli stakeholder (Corporate e non solo) che accompagnano e aumentano le opportunità di CTE NEXT, dando vita a collaborazioni B2B e sperimentazioni congiunte.

La cifra che caratterizza la Casa delle Tecnologie torinese, e la distingue a livello nazionale, è infatti il cosiddetto ‘Urban Testing’, vale a dire il programma di supporto a sperimentazioni su campo in situazioni cittadine reali di tecnologie emergenti abilitate dal 5G nei più svariati settori, dalla mobilità terrestre e aerea all’industria 4.0 passando per l’ampio ventaglio di servizi urbani.

Sono davvero felice di festeggiare insieme a tutto il sistema dell’innovazione torinese i due anni della nostra “Casa” –  sottolinea l’assessora all’Innovazione del Comune di Torino Chiara Foglietta.  Come Assessorato all’Innovazione, in questi anni abbiamo dato un accento importante al progetto CTE Next verso il cambiamento climatico e l’etica delle tecnologie. In particolare, nell’ultima Call4Testing sono diventati centrali le sperimentazioni ambientali, legate alla mobilità e all’efficientamento energetico. Contestualmente abbiamo lanciato, proprio in questi giorni, una Call2Action rivolta alle imprese locali per l’avvio della community “100 Città climaticamente neutre al 2030” perché le aziende e le startup contribuiscano, insieme alla Città e a CTE NEXT, al raggiungimento dell’obiettivo “zero C02” entro il 2030, così come voluto dalla Missione “NetZeroCities” della Commissione Europea che vede Torino protagonista del cambiamento verso un’Europa più sostenibile”

In questi due anni sono state ben 30 le sperimentazioni realizzate in ambiente reale con soluzioni in grado di traguardare il mercato. 5 i Proof of concepts ovvero gli ambiti di ricerca applicata sui quali i partner di CTE hanno fatto convergere aspettative, skills, interessi e proprie attività di sviluppo in campo, in aree che variano dall’abilitazione di corridoi urbani per i droni allo sviluppo ed integrazione di funzionalità nuove nell’infrastruttura per la smart road, sino alla prototipazione di futuristici ambienti virtuali di apprendimento in metaverso legati ai Musei Cittadini e in grado di creare ponti tra il virtuale ed il reale per gli studenti torinesi. Il tutto sfidando la Città e i partner anche sul fronte dell’innovazione amministrativa e portando all’apertura del dialogo con Autorità nazionali competenti, prefigurando ambienti tipo “Sandbox”  ovvero ambiti di test selezionati e controllati, ove derogare o alleggerire la normativa vigente, con l’obiettivo di rendere più fluida e veloce la generazione di soluzioni innovative in nuovi scenari di utilizzo.

Altre 7 sono le imprese vincitrici dell’ultima Call4Testing Future City appena conclusa, con una dotazione finanziaria complessiva di circa 490 mila euro e un contributo a fondo perduto di circa 70 mila euro per ciascuna, per accelerare lo sviluppo e il testing di altrettante nuove soluzioni urbane, alcune, peraltro e per la prima volta, anche in risposta a sfide lanciate dagli stakeholder Corporate di CTE Next.

Fra queste soluzioni, che saranno testate a breve a Torino troviamo: QuestIT, PMI innovativa che propone lo sviluppo di un avatar in grado di “dialogare” con i cittadini con disabilità uditive nel contesto del servizio di emergenza in tempo reale 112, sfida lanciata da Azienda31-Regione Piemonte; Synesthesia, che propone un’alternativa innovativa e sostenibile per la gestione della logistica e delle consegne nelle aree urbane attraverso l’uso di robot autonomi; Sma-RTY, che vuole sperimentare e validare un sistema innovativo, basato su tecnologie 5G ed Intelligenza Artificiale, per l’assistenza ed il supporto alla guida dei veicoli; Lifetouch, che propone il testing in condizioni reali di MOVEO, veicolo a guida autonoma per la logistica di ultimo miglio; Midori, startup torinese che propone un progetto di sperimentazione per dimostrare l’impiego di tecnologie IoT e Intelligenza Artificiale per promuovere la riduzione dell’impatto energetico attraverso l’accrescimento della consapevolezza sui consumi e l’ottimizzazione nell’utilizzo di fonti rinnovabili, sfida condivisa con lo stakeholder Planet Smart City; STENDHAPP, startup innovativa a vocazione sociale che propone di testare a Torino un’applicazione in grado di  suggerire eventi e luoghi della cultura nelle vicinanze, basati sul comportamento dell’utente in tempo reale e sul riconoscimento immagini grazie al machine learning (ML); Darts Engineering, propone la sperimentazione in ambiente urbano di un servizio inedito per la previsione e l’informazione dei pericoli causati da condizioni avverse sulla sicurezza delle persone in spostamento e dei veicoli in transito nelle smart road urbane grazie all’uso combinato di tecnologie IoT, 5G e Cooperative ITS.

Un patrimonio di conoscenza e competenza unico, che ha condotto CTE Next ad un’importante riflessione sugli sviluppi futuri.

Un occhio di riguardo viene posto alle tematiche legate al “cambiamento climatico”. In particolare, le sperimentazioni realizzate con CTE Next si configurano come un vero e proprio strumento attuativo dell’impegno per la neutralità climatica torinese da raggiungere entro il 2030, dimostrando l’apporto trasformativo delle tecnologie emergenti e stimolando azioni congiunte con partner e stakeholder in questa direzione.

Si rafforza inoltre il filone definito “Etica & Inclusion”, ovvero l’attenzione ad un uso responsabile delle tecnologie, dotandosi di strumenti di analisi e confronto volti ad indagare i profili etici delle soluzioni proposte (a partire da quelle che utilizzano l’intelligenza artificiale) prevedendo e mitigando gli effetti negativi sulla vita di cittadini e utenti; nonché alla capacità dei progetti delle imprese supportate di generare impatto positivo in termini di diversità, inclusione e accessibilità.

Si intende inoltre supportare, in raccordo con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo sviluppo di processi di internazionalizzazione di CTE, nell’ottica di promuovere le imprese della community su scala internazionale e di favorire l’esportazione all’estero del modello “Torino” di “comunità intelligente” – condiviso fra gli stakeholder Corporate –  favorendo anche l’attrazione di talenti e aziende dall’estero, per rendere il territorio torinese sempre più generativo di idee, relazioni, opportunità per tutti.

Infine, forti delle competenze e risultati generati, il terzo anno di operatività della CTE sarà l’occasione per lanciare un programma di education aperto ai più giovani (dalle elementari alle scuole superiori) grazie ad un’offerta formativa integrata da parte di partner e stakeholder in grado di coniugare competenze trasversali per l’imprenditorialità, l’alfabetizzazione tecnologica legata alle emerging tech sino a comprenderne l’utilizzo e i benefici per il vivere urbano, grazie anche a visite a luoghi simbolo e al dialogo con le imprese della community.

Il compleanno di CTE Next ha visto la moderazione di Fabio De Ponte, giornalista RAI, e la partecipazione del Direttore generale del CSI Piemonte, partner di CTE Next, Pietro Pacini, seguito dall’Assessora della Città di Torino alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti, Chiara Foglietta, eMarco Landi, Presidente di QuestIT e di Atlantis Venture, che ha realizzato un keynote speech sul futuro dell’Intelligenza Artificiale nell’ecosistema europeo.

Poi due tavole rotonde: la prima dedicata a “Due Anni di CTE NEXT: Risultati, impatti e prospettive sull’innovazione urbana e il 5G” con Elena Deambrogio, Responsabile del progetto CTE Next, Laura Morgagni, CEO di Fondazione Piemonte Innova e Gabriele Elia, Head of Technology Communication & Standardization di TIM, dove si sono delineati i due anni trascorsi aprendo alle prospettive future della Casa. La seconda tavola rotonda ha affrontato il tema delle “Sfide e opportunità delle tecnologie emergenti: esperti a confronto” con Francesco Meneghetti, CEO e Co-founder di Fabbrica Digitale, Marina Geymonat, Head, Enterprise Data AI and Analytics di Capgemini INVENT, Alessandro Goia, Global Head of Innovation di Planet Smart City ed Eugenia Forte, Manager dell’Acceleratore aerospaziale TakeOff, dove si sono analizzate nuove tendenze innovative, come l’AI per le CER (Comunità Energetiche) urbane e i passi per l’internazionalizzazione di una startup.

Fra gli spunti emersi, si è colta la volontà e il convergere di energie positive per pensare ad un futuro della “Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino” come un hub duraturo, aperto all’internazionalizzazione e in grado di agire sempre più come “Acceleratore di Acceleratori” e “Casa” dell’ecosistema locale dell’innovazione.

Nella seconda parte dell’evento si è tenuta inoltre l’Innovation Experience: sono stati presentate cinque imprese che hanno collaborato con la “Casa”, che hanno fatto sperimentare ai presenti le loro tecnologie/prototipi. Si tratta di ABZero, con il drone dotato di Smart Capsule per il trasporto di sangue e organi; Kineton e la Kinecar, innovativa minicar punto di congiunzione fra media e automative; Impersive e la tecnologia per la produzione di experience stereoscopiche immersive a 360° in soggettiva dinamica, unica nel panorama internazionale; Open Stage e i palchi itineranti in città dove gli artisti possono prenotarsi tramite app; infine, UTwin che ha realizzato un gemello digitale della scuola pubblica Pestalozzi di Torino.

Pnrr, Graziano: industria del falso pericolo per ricerca

Il presidente del Polo tecnologico piemontese: «Senza tutele imprese a rischio»

TORINO – «Le eccellenze tecnologiche e scientifiche italiane sono a rischio. La contraffazione dei prodotti, del know how e di tutto il patrimonio informativo immateriale delle aziende mina il nostro sistema produttivo e, purtroppo, ad oggi non esistono strumenti di difesa efficaci per contrastarla».

Lo ha detto Antonio Graziano, presidente del Polo tecnologico piemontese e responsabile Salute del Forum italiano dell’export, intervenendo alla presentazione della quinta edizione degli Stati generali dell’export che si terrà in Piemonte il 29 e 30 settembre.

«Gli stessi processi di falsificazione sono diventati così elaborati e raffinati da rendere ancor più difficile l’attività di contrasto – ha aggiunto –. Purtroppo, in Italia scontiamo ancora una concezione retrograda che vede nel brevetto uno strumento di profitto invece che di avanzamento tecnologico e di conoscenza, come accade invece in America o nel resto d’Europa. Un errore che fa male alle aziende ma soprattutto al circuito della conoscenza».

«Il Pnrr ci offrirà l’occasione di investire moltissimo nella ricerca ma bisognerà tutelare i traguardi che saranno raggiunti – ha proseguito Graziano –. Se non proteggiamo la proprietà intellettuale, anche attraverso le nostre rappresentanze all’estero, non ha senso profondere tanto impegno e tante risorse nella ricerca se questa diventerà poi preda di saccheggio e conquista da parte di altri soggetti, di altre nazioni. E, alla fine, avremo investito tanti soldi per favorire i nostri competitor stranieri».

«Qualunque atto dell’intelletto italiano dovrebbe trovare una forte protezione a livello culturale – ha concluso Graziano – prima ancora che normativo o giudiziario. È uno scatto culturale, di approccio che il nostro Paese e la nostra classe dirigente devono fare a tutela non della singola azienda o della singola scoperta ma della funzionalità dell’intero sistema».

L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato Città Europea del Vino

L’ATTESTATO CONSEGNATO A BRUXELLES DAL NETWORK RECEVIN

Poggio: «Sigillo internazionale sulla capacità di promuovere il territorio»

Protopapa: «Un punto di partenza per diventare più attrattivi»

Marnati: «Occasione storica per il Piemonte»

Radica (Presidente Città del vino): «Regione che merita la ribalta europea»

 

 

L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato hanno ricevuto  a Bruxelles dal network RECEVIN (Rete Europea delle Città del Vino), il riconoscimento di Città Europea del Vino 2024, il titolo che a rotazione premia le migliori aziende produttrici di un territorio italiano alternandosi con altre città vignaiole di Portogallo e Spagna. La corona di alloro è stata assegnata per tutto il prossimo anno a venti città piemontesi unite sotto un’unica sigla e un programma condiviso di eventi, meeting, convegni e degustazioni distribuiti sulle provincie di Alessandria, Biella, Novara, VCO e Vercelli nei Comuni di Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco.

 

La consegna del testimone, che dalla regione vinicola del Portogallo del Duoro passa ora al Piemonte, è avvenuta dopo l’esame di tre candidature pervenute all’Associazione Nazionale Città del Vino: Montepulciano (Siena), San Clemente (Rimini) e appunto la cordata delle città piemontesi. Che alla fine, hanno vinto non soltanto il titolo, ma anche il palcoscenico internazionale 2024 dedicato all’enologia. Per la Regione hanno raccolto l’attestato gli assessori Marco Protopapa (Agricoltura e Cibo) Vittoria Poggio (Cultura, Turismo e Commercio) e l’assessore novarese Matteo Marnati

 

«Non uno, ma venti comuni entrano da oggi nella Hall of fame dei luoghi più rinomati al mondo da cui diffondere la cultura del vino – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggioun riconoscimento che attesta ancora una volta il primato piemontese in questo settore che attira migliaia di turisti e investitori nella nostra regione. E ne attirerà ancora di più grazie alla programmazione nelle nostre venti città che dal prossimo anno formeranno idealmente una macroregione del vino. Un plauso, dunque – ha aggiunto l’assessore – agli amministratori locali e al Comitato promotore che hanno fatto squadra con un programma giudicato credibile dalla commissione di Recevin che mette un ulteriore sigillo sulla qualità del prodotto Piemontese e sulla capacità di promuoverlo».

 

«Abbiamo ottenuto dall’Europa questo importante riconoscimento per l’Alto Piemonte e Gran Monferrato vitivinicolo – ha rimarcato l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa che si traduce in una grande occasione di offerta promozionale a livello europeo per tutto il territorio legato ai vini di qualità certificati che vanno dai grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte, Ghemme e Gattinara, i bianchi dell’Ovadese e Gavi, ai rossi dell’Acquese e Casalese, Grignolino e Dolcetto insieme agli Aromatici. Questo è un punto di partenza per lavorare negli anni successivi ed essere più attrattivi per i visitatori europei».

 

«Questo riconoscimento – ha spiegato l’assessore novarese Matteo Marnatipermetterà a questi 20 comuni di salire, con merito, su uno straordinario palcoscenico europeo di promozione dei due territori. É la dimostrazione che il buon lavoro di squadra paga e si possono raggiungere obiettivi molto prestigiosi. Sarà una storica occasione per far conoscere vini, produttori, paesaggi, ambientazioni con il fine di affermarsi definitivamente sul panorama enologico europeo, puntando sullo sviluppo del marketing territoriale, sull’attenzione alla sostenibilità e soprattutto alla qualità dei prodotti».

 

 

«L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato – afferma Angelo Radica, presidente di Città del Vino – ha meritato questo riconoscimento per l’ampia offerta di eventi e iniziative programmate, soprattutto dal punto di vista degli approfondimenti tecnici e vitivinicoli, oltre che culturali e storici. Sono convinto che questo titolo potrà ulteriormente favorire la promozione di importanti territori vitivinicoli del Piemonte, e soprattutto dare un impulso a quel turismo del vino che sempre più caratterizza la voglia d viaggiare e di fare esperienze in territori ricchi di storia e tradizione, cultura e qualità della vita». 

 

Il vicepresidente nazionale di Città del Vino, Stefano Vercelloni, assessore del Comune di Sizzano (NO) e coordinatore regionale delle Città del Vino piemontesi aggiunge: «Un riconoscimento importante che si sviluppa nell’ambito dell’Associazione nazionale Città del Vino, una realtà straordinaria che unisce tantissimi Comuni italiani. La candidatura dell’Alto Piemonte Gran Monferrato racchiude un territorio ampio e variegato, davvero importante nel panorama enologico piemontese. Una zona ricca di vitigni autoctoni e di coltivazioni che meritano una ribalta europea che questo riconoscimento è in grado di dare».

 

Il dossier Alto Piemonte Gran Monferrato si è affermato sulla concorrenza per il coinvolgimento di ampi territori e di molti Comuni Città del vino dove alla programmazione ordinaria già pianificata durante l’anno si aggiungerà quella straordinaria legata all’evento. E proprio quest’ultima ha fatto la differenza. Il piatto forte saranno le tavole rotonde, le degustazioni, i convegni e le tematiche di carattere generale riguardanti le politiche comunitarie sulla vitivinicoltura, il mercato, il rapporto tra vino e salute, l’educazione al consumo consapevole e l’identità dei territori. Appuntamenti tutti collegati con un continuo passaggio di testimone da una città all’altra spalmati durante un anno intero che promettono di attirare turisti, curiosi e addetti ai lavori.

 

Sulla scena internazionale per tutto il 2023 resterà ancora la regione vinicola portoghese del Douro vincitrice l’anno scorso del titolo. Dal 2024 toccherà ai Piemontesi. 

 

Nasce il primo TECH EMBA d’Italia

INSEDIATO L’ADVISORY BOARD DEL PRIMO EXECUTIVE MASTER IN BUSINESS & TECHNOLOGY: UNA TASK FORCE DI 30 IMPRESE COME MODELLO DI COESIONE E SCAMBIO PROFICUO PER LA FORMAZIONE DEI MANAGER.

 

Innovazione tecnologica al servizio delle imprese. E la preparazione manageriale necessaria a sfruttarne il potenziale. Nasce il primo TECH EMBA d’Italia, dalla collaborazione tra il Politecnico di Torino e la CUOA Business School. Due territori, due culture industriali, una visione comune: creare nuove competenze manageriali per guidare la trasformazione e crescere sul mercato internazionale.

Competitività, crescita, innovazione, sostenibilità, internazionalizzazione. Oggi più che mai sono questi i fattori che permettono alle aziende di restare sul mercato. E le strategie aziendali puntano su nuovi modi di sviluppare le competenze e attrarre e trattenere talenti. Al primo posto la formazione a manager e imprenditori per comprendere le grandi transizioni tecnologiche in atto e coglierne le opportunità. Nuovi modi di organizzare le filiere e nuove strategie competitive, in un mercato globale che risente anche dei cambiamenti geopolitici in atto. Da qui – in un Paese dove l’offerta di alta formazione manageriale è ancora presente a macchia di leopardo – l’esigenza di una proposta formativa che coinvolga tutti i territori, le tipologie di impresa e i bisogni tecnologici, per favorire lo sviluppo delle imprese ed aiutarle a gestire le crescenti complessità strategiche ed operative.

 

Nasce quindi dai bisogni dell’impresa l’Executive Master in Business & Technology del Politecnico di Torino e CUOA Business School. Nuove competenze per un nuovo modo di fare impresa e management. “Siamo molto orgogliosi di aver portato a compimento un progetto davvero ambizioso, coniugando la dimensione tecnologica, core business del nostro Ateneo, con quella manageriale – dichiara Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino – Grazie alla collaborazione con CUOA Business School, infatti, per la prima volta la Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico firma un Executive Master in Business and Technology di altissimo livello, per rispondere alle esigenze di alta formazione delle aziende del territorio. Le tecnologie oggi non solo cambiano rapidamente il mondo del lavoro e la vita delle persone, ma possono e devono costituire un riferimento per le scelte che saranno chiamati a compiere i manager del futuro.”

Primo step, l’incontro tra i manager delle imprese che hanno aderito all’Advisory Board, il comitato che supporta la direzione scientifica dell’Executive Master per uno scambio reale tra formazione e impresa, territorio e crescita economica. Una task force di 30 aziende di diversi settori, diverse dimensioni e diverse culture imprenditoriali a rappresentanza di un sistema di imprese che, dalla piccola azienda del capitalismo imprenditoriale famigliare alla multinazionale tascabile, agli attori globali, risente non solo di una carenza di personale ma necessita più che mai, nel tessuto imprenditoriale in rapida evoluzione, di una preparazione scientifica che consenta al manager o imprenditore di comprendere e governare i nuovi trend tecnologici e i loro effetti sulle diverse aree d’impresa, sui processi e i prodotti del futuro, sulla competizione globale. Ecco quindi che l’Executive Master in Business & Technology del Politecnico e del CUOA propone un’esperienza formativa che legge la tecnologia come un fattore al servizio dello sviluppo d’impresa inteso in modo generale e trasversale. Anche per anticipare le competenze future.

La collaborazione tra CUOA e Politecnico di Torino nella progettazione e realizzazione del primo Tech-EMBA è decisamente innovativa nel settore dell’alta formazione. Oltre a essere un esempio virtuoso di collaborazione tra Università e Business School, è un progetto che crea sistema anche con le imprese, grazie alla costituzione di un advisory board cui partecipano i rappresentanti di una ventina di aziende – afferma Federico Visentin, Presidente del CUOA Business School e Presidente di Federmeccanica – Il Board si incontrerà in maniera periodica e costante, insieme alla direzione scientifica, per discutere su contenuti ed eventuali aggiornamenti da apportare al nostro Executive Master. Questo sta consentendo e consentirà di avere un approccio ancora più concreto e utile per i partecipanti al Master, mettendo maggiormente in comunicazione il mondo della formazione con quello delle imprese, nell’ambito di una filosofia che CUOA sta portando avanti da 66 anni. Questo accordo tra noi e il Politecnico di Torino si inserisce all’interno del progetto CUOA University Network Business School, nato nel 2019 con l’obiettivo di aggregare le eccellenze della formazione italiana attorno alla nostra scuola. Sono 17 gli Atenei aderenti. Con il Politecnico di Torino, in particolare, stiamo dimostrando come l’attenzione da parte del settore dell’alta formazione verso il mondo delle imprese sia alta e come sia comune l’impegno a fornire strumenti e competenze necessarie a fronteggiare le difficoltà che si incontrano in un contesto competitivo sempre più complesso e sfidante”.

l percorso formativo offerto dal master dura 20 mesi, si svolge nei weekend (brevi e lunghi) e prevede 500 ore di formazione ed esperienza, 10 moduli didattici. Sede principale la Scuola Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino, seconda sede il Campus CUOA di Altavilla Vicentina per alcuni moduli e diverse attività extra formative. Le materie curriculari caratteristiche della business administration (finanza aziendale, controllo di gestione, gestione organizzativa, project management, risorse umane e competenze comportamentali) si intrecciano con i temi di orientamento tecnologico per l’impresaquali i processi decisionali dei manager guidati dall’uso di dati e analytics nel più ampio ambito della Trasformazione Digitale, l’uso dell’Intelligenza Artificiale in diversi ambiti di lavoro, i paradigmi di sostenibilità e circolarità nelle filiere produttive e nell’uso dell’energia, la robotica e la virtualizzazione in fabbrica, la space economy, l’innovazione nei modelli di business. La metodologia didattica porta in aula, grazie a simulazioni e casi di studio, progetti e problemi reali. Al programma ordinario, si aggiunge uno modulo trasversale che approfondisce l’analisi delle competenze comportamentali per i manager e i diversi modelli di applicazione, ed è accompagnato da un percorso di coaching personalizzato.

L’Ecosistema NODES e i bandi a cascata del PNRR

:
Le imprese non stanno a guardare.

Raccolte domande per 46,9 milioni di Euro.

Si è chiusa la prima finestra dei bandi con un’ottima partecipazione da parte del territorio

Il 30 giugno scorso, si sono chiusi i primi termini di scadenza per la presentazione delle domande di finanziamento a valere sui fondi PNRR messi a disposizione dall’Ecosistema dell’Innovazione NODES – Nord Ovest Digitale E Sostenibile per le imprese del territorio.

I bandi a cascata di NODES, emanati dagli Atenei dell’Ecosistema – Politecnico di Torino, Università di Torino, Università dell’Insubria, Università della Valle d’Aosta, Università del Piemonte Orientale, Università di Pavia e Università di Scienze Gastronomiche, sono rivolti a finanziare:

  • progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale fino a un valore massimo di 600.000 Euro;
  • accesso a servizi di innovazione fino a 80.000 Euro.

Prende ora avvio l’importante fase di valutazione delle proposte presentate che riguardano innovazione e ricerca negli ambiti di NODES: Industria 4.0, mobilità sostenibile e aerospazio, Green technologies e industria sostenibile, Industria del turismo e cultura, Montagna digitale e sostenibile, Industria della salute e silver economy, Agroindustria primaria e Agroindustria secondaria.

In questo contesto, un primo obiettivo può dirsi già centrato: la partecipazione è stata molto buona e facilmente i primi fondi del PNRR (più di 16M €) per le imprese saranno effettivamente utilizzati secondo le aspettative. Sono infatti ben 276 le domande pervenute per un valore complessivo di contributo richiesto di 46,9 milioni di euro.

Il Presidente di NODES, Guido Saracco dichiara: “Questi numeri confermano che, nonostante le perplessità e preoccupazioni rispetto al fatto che l’Italia non riesca a cogliere pienamente le opportunità garantite dai fondi PNRR, oggi la migliore risposta è fornita dalle aziende che dimostrano fiducia negli strumenti messi a disposizione dal MUR e in particolare dall’Ecosistema NODES per fare innovazione e ricerca sul territorio in modo virtuoso”.

La gestione ottimale dei bandi a cascata è garantita dalla collaborazione istituzionale tra NODES e Unioncamere Piemonte attraverso il supporto di un team dedicato e della piattaforma webtelemaco.infocamere.it, già utilizzata dal mondo delle imprese.

“Il PNRR, a cui fanno capo i bandi a cascata di Nodes, rappresenta un’occasione straordinaria di crescita per il nostro tessuto economico: la risposta che sta arrivando dalle nostre imprese – anche grazie a un capillare e approfondito sistema di informazione e formazione e a un importante lavoro di squadra delle istituzioni – ci inorgoglisce e ci conferma la grande capacità del territorio di voler e saper cogliere le sfide continue poste nei campi dell’innovazione e della trasformazione ambientale, in un’ottica di sostenibilità e cultura digitale applicate in più campi” commenta Paolo Bertolino, Segretario Generale di Unioncamere Piemonte.

Il Direttore Generale di NODES, Chiara Ferroni, infine rilancia ricordando le prossime scadenze:
i bandi per le imprese del mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) sono in pieno svolgimento e scadranno il prossimo 04/09/2023.
Inoltre, dal 01/09/2023 si aprirà la seconda finestra dei bandi per il Nord Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, province di Como, Pavia, Varese) con scadenza 31/10/2023.
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito web ecs-nodes.eu

 

SCHEDA SINTESI NODES

NODES, Nord Ovest Digitale E Sostenibile
, è uno tra gli 11 Ecosistemi dell’innovazione individuati dal Ministero dell’Università nell’ambito del PNRR: riunisce le regioni di Piemonte, Valle d’Aosta e le province più occidentali della Lombardia (Como, Varese e Pavia).

I fondi PNRR a disposizione di NODES, globalmente, ammontano a oltre 110 milioni di euro e serviranno per supportare la crescita sostenibile e inclusiva per la transizione digitale ed ecologica dell’Italia con ricadute sul territorio del Nord Ovest.

Anche le regioni del mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) potranno contare su questi fondi: 15 milioni di euro che saranno dedicati ad attività di ricerca e bandi a cascata a favore delle imprese.

24 partner che compongono l’Ecosistema, sono espressione dell’innovazione locale, dell’eccellenza produttiva e della ricerca sul territorio. L’Ecosistema coinvolge:

– 7 Università: Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi di Pavia, Università della Valle D’Aosta e Università di Scienze Gastronomiche.

– 6 poli di innovazione

– 6 enti di ricerca

– 1 centro di competenza

– 3 incubatori

– 1 acceleratore

I TEMI

Il progetto ha l’obiettivo ambizioso di creare filiere di ricerca e industriali in sette ambiti legati alla vocazione imprenditoriale del territorio, ciascuno presidiato da uno Spoke specifico:

1. – Industria 4.0, mobilità sostenibile e aerospazio

2. – Green technologies e industria sostenibile

3. – Industria del turismo e cultura

4. – Montagna digitale e sostenibile

5. – Industria della salute e silver economy

6. – Agroindustria primaria

7. – Agroindustria secondaria

Saldi, indagine Ascom: 7 torinesi su 10 spenderanno quanto lo scorso anno

SALDI ESTIVI 2023. UN’OCCASIONE IMPORTANTE PER GLI IMPRENDITORI, UN’OFFERTA PARTICOLARMENTE RICCA PER I CONSUMATORI

 

A poche ore dall’inizio dei saldi estivi gli imprenditori del fashion torinese non prevedono grandi miglioramenti nelle stime di acquisto rispetto allo scorso anno, ma l’attesa è comunque molto alta per quello che è certamente un appuntamento imperdibile per il commercio del settore.

Dall’indagine Ascom Confcommercio Torino e provincia tra le attività del settore abbigliamento e accessori emerge che per il 70% degli intervistati la spesa media dei clienti sarà analoga allo scorso anno e per il 30% sarà inferiore. La previsione di acquisto rimane stabile rispetto allo scorso anno per il 50% degli intervistati e in flessione l’altra metà. Vanno meglio le previsioni per i negozi che hanno anche l’e-commerce: il 20% prevede infatti un incremento di acquisti rispetto ai saldi 2022, il 60% una tendenza stabile e il 20% un peggioramento.

La presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa sottolinea le difficoltà, ma anche le opportunità dei prossimi giorni. «Riconosciamo – evidenzia – che l’ultimo anno è stato difficile per le attività, soprattutto per il settore fashion, a causa, in primo luogo, dell’inflazione che ha spostato la spesa verso articoli ‘indispensabili’ e ha distratto dall’acquisto innanzitutto di abbigliamento, accessori e cosmesi. Nonostante ciò, siamo consapevoli che l’interesse per i saldi estivi è ancora vivo. Lo dimostra l’apprezzamento mostrato nei giorni dell’ultimo fine settimana, in cui le grandi catene hanno organizzato i cosiddetti pre-saldi e i nostri imprenditori si sono adeguati riservando ai clienti occasioni e offerte interessanti. Quest’anno, inoltre, la stagione dei saldi inizia di giovedì proponendo così una formula di avvio di week end lungo, che ci auguriamo possa renderli ancora più appetibili».

Quest’anno i saldi estivi promettono di essere particolarmente ricchi nell’offerta. «Come si può vedere già nelle vetrine – conferma la presidente Maria Luisa Coppa – la varietà di articoli disponibili a prezzi scontati quest’anno è decisamente ampia, complice il brutto tempo che fino a poco fa ha frenato gli acquisti prettamente estivi, facendo prediligere articoli ancora di mezza stagione. L’appuntamento con i saldi estivi si conferma un appuntamento imperdibile e riteniamo che quest’anno potrà dare davvero tanta soddisfazione a ne vorrà usufruire».

Crescono del 20% le opportunità di lavoro in Piemonte

Aziende del territorio a caccia di ingegneri, software developer, software engineer e professionisti del mondo finance

L’economia della regione migliora e aumentano le richieste di profili specializzati. Hunters Group inaugura, a Torino, la quinta sede in Italia.

Crescono del 20% le opportunità di lavoro a Torino (e più in generale in Piemonte), soprattutto nei settori aerospaziale, dell’Automotive, del Finance e dell’IT. Non mancano, poi, interessanti occasioni nel segmento logistica e trasporti che, da sempre, rappresenta il fiore all’occhiello della regione.

Il Piemonte – dichiara Stefano Castelli, Area Manager della nuova sede di Torino di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – sta crescendo molto a livello occupazionale, sia nei settori che potremmo definire tradizionali (Finance, logistica, Automotive ad esempio), sia in quelli legati al Digital e alle nuove tecnologie. Negli ultimi tempi, abbiamo registrato una crescita del 20% nella richiesta di profili altamente qualificati che, in molti casi, è difficile da colmare. Grazie alla nostra nuova sede di Torino, la quinta in Italia, vogliamo accorciare questa distanza”.

Opportunità di lavoro in Piemonte: quali sono i settori più interessanti? In questo momento, i settori più dinamici ed interessanti dal punto di vista delle opportunità di lavoro sono sicuramente: l’aerospaziale, l’Automotive e il settore metalmeccanico. Anche i comparti IT, Finance e Insurance sono in grande crescita, così come quello della logistica e dei trasporti.

Tutti i professionisti che, a vario titolo, si occupano di automazione e coloro che operano nella metalmeccanica (montatori meccanici, saldatori, manutentori, installatori di impianti) sono notevolmente cercati dalle aziende del territorio, così come gli ingegneri meccanici e gli ingegneri aerospaziali. Non mancano, infine, ottime occasioni di carriera e guadagno anche per i Software Developer e i Software Engineer.

Il mercato del lavoro nella nostra regione – conclude Stefano Castelli – è molto ricco anche dal punto di vista delle retribuzioni. Ad esempio per un Software Developer si parte da RAL di € 30.000 per le figure più junior fino a € 50.000 per i più senior. La RAL media per un SeniorSoftware Engineer è di € 60.000. Per i profili meccanici siamo intorno ai € 40.000 lordi/anno per figure autonome e anche € 50.000 per i profili molto esperti. Per gli Ingegneri, infine, si parte da una RAL di € 30.000 per i junior, fino a retribuzioni molto importanti per profili di responsabilità”.

In Piemonte saldi estivi dal 6 luglio per 8 settimane

In Piemonte i saldi estivi inizieranno giovedì 6 luglio 2023 e dureranno per 8 settimane, anche non continuative. Nello stesso giorno inizieranno anche nelle Regioni confinanti come concordato dalla Conferenza delle Regioni a tutela della concorrenza, e per scongiurare flussi anomali che potrebbero creare problemi di assembramento. Permane il divieto di avviare vendite promozionali nei 30 giorni precedenti.In realtà in molti negozi gli sconti sono già in corso da giorni.