ECONOMIA- Pagina 142

Giachino: “Per lo sviluppo sostenibile l’Italia ha bisogno della Tav”

I Corridoi ferroviari europei ci daranno uno sviluppo sostenibile e sono essenziali per il trasferimento del trasporto merci e passeggeri dalla strada alla rotaia . La carenza di 30.000 autisti mezzi pesanti rendono ancor più necessario il trasporto su rotaia . Ma i corridoi ferroviari ci metteranno al centro dello sviluppo economico globale che per l’Italia che deve il 30% del suo PIL alle esportazioni e’ vitale . L’Italia ha bisogno della TAV perché la Francia è il secondo Paese per esportazioni  e l’Italia, come hanno dimostrato le nostre grandi Manifestazioni torinesi  SITAV, vuole la TAV. Purtroppo la penultima legislatura ha rallentato i lavori . La migliore spinta alla Francia la possiamo dare invece accelerando noi i lavori della TAV dalla parte italiana. 
Conto molto sulla Premier Giorgia Meloni.
 
Mino Giachino 
SITAV SILAVORO

Al via la prima edizione dell’Executive Master in FSI Smart Automation

Una collaborazione tra Politecnico di Torino e Deloitte

Il master unisce le competenze accademiche e di consulenza su molteplici progetti di trasformazione digitale e consentirà ai partecipanti di acquisire competenze manageriali per governare i più innovativi processi di automazione del settore finanziario

I trend di mercato evidenziano crescenti investimenti da parte delle aziende nell’utilizzo di tecnologie digitali per l’automazione. Conseguenza di questi trend è la crescente richiesta di nuovi profili dotati di competenze specifiche, spesso difficili da trovare.

Per rispondere a questo gap riscontrato nel mercato del lavoro e per formare personalità in grado di governare i più innovativi processi di automazione, prende il via al Politecnico di Torino la prima edizione dell’Executive Master “FSI Smart Automation: unlock the power of digital innovation in the financial sector”, organizzato dalla Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico e da Deloitte Consulting. L’Executive Master unisce le competenze accademiche e consulenziali maturate dagli organizzatori su molteplici progetti di trasformazione digitale.

Il master avrà durata annuale e accoglierà tra i partecipanti 14 tra giovani neo-laureati che vogliono accelerare il raggiungimento dei propri obiettivi di crescita professionale e professionisti, che sono chiamati ad assumere ruolo di gestione di progetti di innovazione digitale sul versante economico e strategico. Un terzo delle persone iscritte sono donne, 5 iscritti sono under 36 e 8 partecipanti lavorano già in grandi aziende del settore bancario, finanziario e assicurativo.

Grazie alle competenze del Politecnico di Torino, il master metterà a disposizione dei partecipanti la conoscenza dello stato dell’arte delle tecnologie per formulare analisi di scenario sui futuri ambiti di automazione intelligente, fornendo l’accesso a dati, statistiche e documenti sulla diffusione della Smart Automation e condividendo l’esperienza di alta formazione nell’ambito Technology and Management. I partecipanti potranno beneficiare dell’esperienza di Deloitte nella consulenza manageriale presso le principali realtà bancarie e assicurative, in Italia e nel mondo, entrando in contatto con le consolidate competenze in ambito di Smart Automation e con il network globale che include la Deloitte University.

Il corso è stato presentato ufficialmente lo scorso 5 maggio durante un evento alla presenza del coordinatore del master, professor Emilio Paolucci, e di Alessandra Ceriani, FSI consulting leader di Deloitte, con un keynote speech di Andrea Leuzzi, Partner Business Operations di Deloitte, che nel suo intervento si è concentrato sugli sviluppi della smart automation nel mondo del financial services industry.

“Nel progettare la didattica di questo Master abbiamo tenuto conto dell’evoluzione che stanno vivendo il settore assicurativo e bancario e delle professionalità da esso richieste nei prossimi anni – spiega il professor Emilio Paolucci, docente del Politecnico di Torino e coordinatore del master – Per questo motivo abbiamo unito in un unico programma la comprensione strategica delle necessità di innovazione, le capacità di analisi e ridisegno dei processi aziendali e la conoscenza delle nuove tecnologie digitali e delle opportunità che esse offrono. Inoltre, la collaborazione fra Politecnico di Torino e Deloitte consente di coniugare in modo efficace ed innovativo gli aspetti di metodo e quelli relativi al dominio applicativo, creando un contesto di apprendimento unico.”

 

“Settori come i servizi finanziari sono entrati in una fase avanzata di digitalizzazione, dove l’intelligenza artificiale ed i dati permettono opportunità di innovazione organizzativa, nei modelli di business e di innovazione stessa – sottolinea il professor Paolo Neirotti, Direttore della Scuola di Master e Formazione permanente del Politecnico di Torino – Questo percorso di formazione executive vuole essere un’esperienza che aiuti gli IT professionals di banche e assicurazioni a comprendere e costruire queste opportunità”.

 

“Crediamo molto nel valore della formazione post-laurea, per questo abbiamo scelto l’Executive Master FSI Smart Automation anche per 4 talentuosi neoassunti Deloitte.  La consolidata collaborazione con la scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino ci ha permesso di realizzare un percorso che risponde alla crescente domanda di nuovi profili e di nuove competenze in ambito tecnologico – afferma Alessandra Ceriani, FSI Consulting leader di Deloitte. – Una bella opportunità per i giovani talenti per acquisire le competenze più richieste dal mercato e che permetteranno loro di guidare la trasformazione digitale del nostro Paese.”

 

“Questa importante partnership ci ha permesso di costruire un percorso stimolante che consentirà ai partecipanti di confrontarsi con i nostri esperti di mercato e i Professori del Politecnico di Torino, e di acquisire quelle competenze digitali che anche noi cerchiamo con sempre maggiore interesse – spiega Andrea Leuzzi, Partner di Deloitte Business Operations. – Sono infatti convinto che la trasformazione digitale dei processi sia qualcosa su cui puntare nei prossimi anni. Per questo abbiamo pensato a un Master che porti alla nascita di figure professionali esperte di Smart Automation nello specifico ambito dei Financial Services.”

Marketing territoriale all’aeroporto di Caselle. Principali motivi di viaggio vacanze (55%) e lavoro (10%)

Si chiude la prima fase del progetto 

 

È giunta alla sua conclusione la prima fase di “Discover Turin”, progetto di marketing territoriale promosso da Federalberghi Torino con il contributo della Camera di Commercio di Torino e sviluppato in collaborazione con Turismo Alpmed-Booking Piemonte e Weforguest presso gli aeroporti di Caselle e Orio Al Serio.

Questa profilazione ha permesso di individuare il tipo di turismo diretto verso la nostra città.

Nei sette mesi di vita della piattaforma sono state profilate alcune migliaia di turisti e di questi il 55 per cento ha indicato come motivazione del viaggio le vacanze e il 10 per cento il lavoro business. Quanto alle provenienze prevale un turismo interno con un 21,4% di turisti italiani, seguiti da un 20,9% di inglesi, 5,1% di brasiliani, un 5 per cento proveniente dagli Stati Uniti e un 3,2% rappresentati da francesi.

La piattaforma Discover Turin, ideata e promossa da Federalberghi, ha come obiettivo la profilazione dei turisti in transito dai due aeroporti per veicolare informazioni mirate, scontistica e agevolazioni da utilizzare sia durante la permanenza sul territorio, sia in un momento successivo di fidelizzazione del cliente.

Questa piattaforma consente di registrarsi accedendo ai Digital Touch Point presenti in aeroporto, beneficiare di una connessione wi-fi gratuita e ricevere, tramite web app, una serie di sconti e agevolazioni da sfruttare nel corso del soggiorno a Torino, ricevendo offerte per incentivare i turisti a tornare a Torino.

Mara Martellotta

“Premio America innovazione” al torinese torinese iThanks

Sono state premiate le migliori 500 Startup innovative italiane che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento nazionale “Premio America innovazione” presso la Camera dei Deputati di Roma. Tra queste, spicca la startup innovativa e torinese iThanks, già premiata lo scorso 2 febbraio a Roma nella sede della commissione europea, all’ evento “vivere a spreco zero” come vincitrice nella categoria economia circolare, che si è distinta per la sua tecnologia all’avanguardia contro lo spreco alimentare nei supermercati.

La tecnologia di iThanks consente di monitorare le date di scadenza dei prodotti alimentari sugli scaffali dei supermercati, migliorando le performance dei punti vendita grazie alla raccolta e alla creazione di report dettagliati e precisi. Questo permette di ridurre significativamente lo spreco alimentare e di rendere i supermercati più efficienti.

L’amministratore delegato di iThanks, Marco Cartolano, ha espresso la sua soddisfazione per il premio ricevuto, che testimonia l’impegno della sua startup nella lotta allo spreco alimentare. “Siamo orgogliosi di essere stati selezionati tra le migliori 500 Startup italiane e di ricevere il premio America innovazione. Continueremo a lavorare con impegno per ridurre lo spreco alimentare e rendere il nostro Paese sempre più innovativo”, ha dichiarato Cartolano.

Il premio America innovazione rappresenta un importante riconoscimento per le startup italiane che si distinguono per l’innovazione e la creatività nella loro attività imprenditoriale. La cerimonia di premiazione si è svolta presso la Camera dei Deputati di Roma, lo scorso 5 maggio

Welfare aziendale, Stellantis lancia il volontariato per i dipendenti

Stellantis ha presentato oggi ai propri dipendenti dell’area torinese (comprensorio di Mirafiori, Grugliasco, Orbassano e Rivalta) e biellese (Verrone), Stellantis Motor Citizens, il programma di volontariato del Gruppo, già lanciato a livello globale, che da oggi è disponibile anche per i circa 12.000 dipendenti a tempo indeterminato di queste sedi di lavoro.


Stellantis Motor Citizens, fanno notare fonti vicine all’azienda, darà la possibilità ai dipendenti di utilizzare fino ad un massimo di un giorno di permesso retribuito all’anno per mettere a disposizione il proprio talento e il proprio tempo lavorativo in attività di volontariato a supporto delle comunità locali.

Si tratta di un’iniziativa aziendale storica con ambizioni globali, ricordano le fonti aziendali, volta a creare un rapporto continuativo con le associazioni presenti sul territorio dove Stellantis svolge attività di produzione. Il programma infatti è nato nel 2014 in Nord America ed è stato successivamente lanciato nella regione Asia-Pacifico nel 2016 e in Sud America nel 2019. L’obiettivo è di estendere l’iniziativa, entro il 2023, a tutti i Paesi in cui è presente Stellantis, tenendo conto delle specificità di ogni nazione.

Le attività di volontariato previste nel programma Stellantis Motor Citizens sono collegate agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite sui temi “comunità sostenibili”, “cambiamento climatico” e “istruzione di qualità”.

Le associazioni attualmente coinvolte nell’iniziativa sono Caritas, Save the Children, Sermig e UGI (Unione Genitori Italiani).
Stellantis segue un’attenta politica di welfare aziendale attraverso la policy dedicata We All Care che ha come obiettivo il miglioramento del benessere fisico, sociale, professionale, emotivo e finanziario dei propri dipendenti, con particolare sensibilità verso le relazioni sociali e il volontariato.
Questo progetto si ispira al pilastro Care del piano strategico di lungo periodo Dare Forward 2030.

Giachino: “Il declino di Torino frutto di ritardi e incapacità”

La CGIA di Mestre dice oggi le cose che dico invano da 15 anni. Torino è stata tradita da chi l’ha amministrata e dai loro esperti che non han voluto leggere i dati per tempo come deve fare qualsiasi bravo amministratore sia di azienda privata che pubblico.  Meno male che noi abbiamo salvato la TAV

Caro Direttore,
Ieri La Stampa ha dedicato due pagine intere allo Studio della CGIA adì Mestre che partendo dall’assunto che il Nord Est ha superato il vecchio triangolo industriale conclude dicendo che Torino è fuori.
Purtroppo i numeri sono veri e come si vede anche in questi ultimi  due anni il Piemonte cresce meno non solo delle Regioni forti ma anche della media nazionale che come è noto è tenuta bassa dalle regioni del Sud. Ma la bassa crescita inizia venticinque anni fa non due anni fa.  Perché non è stata vista prima? Se un medico  ti fa la diagnosi in ritardo rischi di morire . Qui la diagnosi in ritardo ha voluto dire l’impoverimento di mezza Città denunciato dalla Caritas e dall’aumento delle code al Banco dei Pegni, una Citta’ come ha detto l’ing. Bastianini che non attrae più investimenti.
Oltre venticinque anni di bassa crescita hanno fatto abbassare il PIL procapite il dato che interessa di più ai cittadini perché indica la media di incasso annuale delle famiglie . Nella classifica del PIL procapite il Piemonte che è tenuto giu dal ritmo basso di Torino , che vale quasi il  55% del PIL dell’intera regione , e’ solo 11mo. Il Piemonte che per oltre 100 anni ha trainato lo sviluppo italiano oggi è trainato. Cavour si rivolterà nella tomba.
Eppure questi dati limitati al 2008 erano identici nella proporzione quando a maggio del 2009 li lèssi alla Bresso e a Chiamparino che invece di studiarli mi mandarono a stendere. Ripetei all’infinito che stavamo crescendo meno della media nazionale di un Paese penultimo in Europa per tasso di crescita.
La sinistra che amministra Torino dal 1993, molto vezzeggiata e coccolata dai giornali, ha la responsabilità politica del Declino di Torino insieme a una parte della imprenditoria e insieme a tanti esperti  che hanno sempre presentato analisi compiacenti sui giornali .
Viene in mente il Tradimento dei Chierici come dal libro di J. BENDA quando gli esperti invece di fare diagnosi severe giustificano le scelte e spargono ottimismo immotivato. Il medico compiacente che non dice la verità.
In una Città seria ora si aprirebbe il dibattito con tutti coloro che hanno qualcosa da dire è che hanno fatto qualcosa di concreto per Torino come noi SITAV.
Si, perché pensate un po’ come starebbe TORINO se noi non avessimo salvato la TAV?
Oggi il Presidente della Camera di Commercio dice che la soluzione è quella di unirci a Genova perché le Infrastrutture e la Logistica ci potranno aiutare molto e punta molto sull’aerospazio.
Era la strada da intraprendere nel  2008-2009 quando io presentai i dati alla Bresso e a Chiamparino e chiedevo di accelerare i lavori della TAV e del Terzo Valico . Era la strada indicata nel Piano Nazionale della Logistica che presentai al Governo Monti nel  2012 da Presidente della Consulta Nazionale dei Trasporti e della Logistica proponevo la Piattaforma Logistica del Nord Ovest guidata dalle tre Regioni.
Si sono persi almeno 12 anni anni e nel frattempo i poveri sono sempre più poveri oltre ad essere aumentati.
E se noi non avessimo salvato la TAV?
Ma la TAV a a avanti troppo lentamente dopo il freno di Toninelli e del governo giallorosso.
Il Presidente della Camera di Commercio  non nomina mai il settore automotive, poco e mal difeso in questi anni, che ci da quasi la metà delle esportazioni e che rischia di perdere molte aziende dell’indotto se non verrà cambiata la decisione europea di puntare solo e tutto sull’auto elettrica.
A fronte dei dati pesanti della CGIA adì Mestre , la Città di Torino punta invece a diventare la Città dei diritti dimenticando che senza lavoro o con un lavoro povero le persone sono molto più deboli e senza futuro.
Ecco perché saranno decisive le elezioni europee e regionali del prossimo anno.
Le europee per cambiare la politica dell’auto e le regionali per aiutare di più il rilancio della economia e del lavoro a Torino.
Mino GIACHINO

Antichi mestieri e artigianato in mostra a Bosconero

Il 14 maggio 2023 a Bosconero Canavese torna la manifestazione Mostra dell’Artigianato e degli antichi mestieri nata 15 anni fa – per dare la possibilità alle numerose realtà artigianali del territorio di farsi apprezzare e di conseguenza conoscere.  Una giornata di botteghe aperte e spettacoli, unita a cantieri tematici dedicati al suono, ai sapori e alla scultura. Questi i “piatti forti” della Mostra dell’Artigianato, organizzata dal Comune di Bosconero. Dopo le quindici edizioni locali che hanno registrato migliaia di visitatori, domenica 14 maggio a Bosconero Canavese si presenta la 16° manifestazione che ormai è annoverata nell’ambito degli eventi a carattere regionale/nord-ovest riguardante questo tipo di kermesse. Decine e decine di bancarelle daranno vita ad un serpentone variopinto con tanti prodotti dell’artigianato Canavesano, senza dimenticare i prodotti tipici dell’enogastronomia e i vari spettacoli musicali. Una esposizione originale sarà quella dei trattori e auto d’epoca, e per dar modo a tutta la famiglia di svagarsi senza pensieri, è prevista un’animazione per i più piccoli compresa una esibizione equestre. Alla mostra partecipano artigiani d’eccellenza, produttori, artisti e scuole professionali provenienti non solo dal Piemonte, ma anche dalla Valle d’Aosta, dalla Liguria, dalla Lombardia, dalla Toscana e dall’Emilia Romagna. Il programma prevede una serie di eventi all’insegna del “saper fare” e vede riconfermati i percorsi tematici: cantieri delle sculture, dei sapori e dei suoni. Oltre a queste tradizionali proposte verrà allestita la sezione “arte e natura”, dedicata ai orovivaisti, al biologico e alla bioedilizia. A Bosconero saranno presenti bancarelle e punti di ristoro, le dimostrazioni dal vivo serviranno ad illustrare tutto l’iter della produzione agricola del territorio Canavesano.

«Siamo molto soddisfatti dell’ultima edizione, la prima regolare dopo la pandemia del Covid 19 – ha dichiarato  la sindaca PaolaForneris – abbiamo veramente avuto un ottimo afflusso nonostante il meteo non proprio favorevole, specialmente nel pomeriggio a partire dalle 15, quando guardando dall’alto la piazza e l’incrocio con le vie non si vedevano che teste una vicina all’altra»

L’ingresso alla manifestazione è completamente gratuito e per informazioni si può telefonare al numero 0119889616 oppure consultare il sito del Comune di Bosconero all’indirizzo www.comune.bosconero.to.it

Lavoro, Confagricoltura: una legge regionale per tutelare chi opera in campagna

Occorrono garanzie per gli operatori agricoli sia stabili, sia stagionali”. È il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte in attesa della pubblicazione del decreto-legge sulle misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

In Piemonte, abbiamo circa 45 mila aziende agricolein diversi comparti che necessitano di manodopera specializzata, per svariati mesi all’anno” afferma il presidente della Federazione piemontese degli imprenditori agricoli. “Crediamo che una legge studiata per le realtà locali possa garantire agli occupati maggiori tutele, mantenendo in salute un settore che conferisce all’Italia e all’Europa prodotti di alta qualità”.

 

Apprezzamento è stato espresso verso il nuovo intervento del Governo sul cuneo fiscale, che riducendo le aliquote contributive delle imprese sosterrà, oltre ai consumi, anche la competitività del settore primario stesso.

 

“Il fattore umano nelle aziende è importante: i nostri imprenditori sono costantemente impegnati nella formazione dei dipendenti, nell’ammodernamento di impianti e attrezzature che migliorino le condizioni di lavoro, per ridurre al minimo i casi di infortunio” prosegue Allasia che ha rammentato, in occasione della scorsa “Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro”, i dati forniti dall’INAIL sull’andamento degli infortuni totali, denunciati che ammontano a 144.586; “A livello nazionale, apprendiamo di una riduzione complessiva del 25,5% rispetto a marzo dello scorso anno ma ancora molto c’è da fare per il nostro settore e con gli Enti di formazione di Confagricoltura, ci candidiamo a incentivare l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze degli operatori agricoli”.

Trasporti, anche per il 2023 c’è il bonus dedicato

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

E’ attiva la piattaforma per la domanda di accesso al bonus trasporti 2023, il beneficio per studenti, lavoratori, pensionati e cittadini con un reddito complessivo 2022 non superiore a 20mila euro.

Ancora prima che la piattaforma partisse ufficialmente, si registravano oltre 200mila utenti in coda per la richiesta del contributo fino a 60 euro sul sito bonustrasporti.lavoro.gov.it . Ciascun beneficiario potrà chiedere un bonus al mese, entro il 31 dicembre 2023 e fino a esaurimento risorse.

Possono richiedere il bonus trasporti gli studenti, i lavoratori, i pensionati e i cittadini che hanno conseguito un reddito complessivo individuale nel 2022 non superiore a 20mila euro.

L’importo del bonus è pari a un massimo di 60 euro ogni mese. Se non si conosce il costo dell’abbonamento, si richiede il bonus per il valore massimo di 60 euro: sarà poi il gestore a riscattare la sola parte corrispondente al valore dell’abbonamento.

Il buono è nominativo e si può utilizzare per acquistare un solo abbonamento (annuale, mensile o valido per più mesi) relativo ai servizi: trasporto pubblico locale, regionale, interregionale; trasporto ferroviario nazionale.

Restano esclusi i servizi di prima classe, executive, business, club executive, salotto, premium, working area e business salottino.

La richiesta del bonus può essere effettuata una volta al mese e, in caso di disponibilità di fondi residui, sarà possibile effettuare ulteriori richieste nei mesi successivi. Al momento della richiesta il richiedente deve specificare il Gestore del servizio di trasporto presso il quale acquisterà l’abbonamento annuale o mensile. Questa scelta sarà vincolante.

Si potrà fare la domanda online per sé o per un minore del quale si ha la potestà o la rappresentanza. I figli maggiorenni, anche se fiscalmente a carico, devono provvedere autonomamente alla richiesta del buono. Resta il limite del reddito complessivo individuale conseguito nell’anno di imposta 2022 non superiore a 20.000 euro. Nel caso in cui il beneficiario sia minore, tale requisito deve esistere in relazione al minore beneficiario del buono, a prescindere dal reddito del richiedente.Se il minore non è a carico dei propri genitori, anche avente reddito proprio e con reddito inferiore a 20.000 euro, la richiesta va fatta da chi esercita la patria potestà (curatore, amministratore).

Per fare domanda si deve accedere all’apposita piattaforma, e si può fare con SPID con livello di sicurezza 2 oppure con Carta d’Identità Elettronica (CIE), indicando poi il codice fiscale del beneficiario, ad esempio il genitore può richiedere il bonus per il figlio minorenne.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Farine con insetti? Coldiretti: “Torino non scordi il principio di precauzione. Rilanciamo il pane km Zero”

 E’  la base della nostra sicurezza alimentare. Rilanciamo tra i giovani il consumo di pane da filiera a Km Zero

Coldiretti Torino accoglie con preoccupazione la notizia che proprio dal capoluogo subalpino potrebbe partire la panificazione commerciale con farina di insetti polverizzati.

«Non sono la sperimentazione e la conoscenza a spaventarci – ci tiene a precisare Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino – Il mondo agricolo torinese è carico di innovazione e lavora ogni giorno a stretto contatto con la ricerca scientifica come dimostrano i numerosi progetti in corso tra l’Università di Torino e le aziende agricole. Nemmeno ci spaventa l’entomologia. Gli agricoltori conoscono bene gli insetti: ci hanno a che fare tutti i giorni. Nessun agricoltore prova ribrezzo nell’osservarli, nel maneggiarli e nel cercare di capire come può difendersi dagli attacchi dei parassiti, vecchi e nuovi che il cambiamento climatico porta con sé. Ed è proprio da questo approccio disincantato e non modaiolo che ci sentiamo di esprimere le nostre riserve sulla diffusione dei derivati proteici da insetti nell’alimentazione dei torinesi».

La tradizione alimentare piemontese ha da sempre fonti proteiche invidiate dalle diete di tutto il mondo. Pensiamo ai formaggi freschi leggeri come il tomino o quelli più grassi e stagionati ma gustosissimi come la toma o gli erborinati. Senza contare la carne cruda piemontese o le mocette magre come la bresaola. Altre fonti proteiche tradizionali sono i legumi, le uova da galline allevate a terra, i prodotti apistici, i pesci di acqua dolce come la trota. «Ci troviamo di fronte al paradosso che le nostre tradizionali fonti di proteine, cui il nostro microbiota è adattato da millenni, vengono demonizzate mentre si saluta con entusiasmo un “novel food” di cui non conosciamo fino in fondo la nostra capacità di assimilazione e le potenzialità allergeniche. A differenza dei rigidi protocolli in vigore per gli allevamenti degli animali vertebrati, per gli insetti non abbiamo nemmeno metodiche sufficientemente rodate per evitare contaminazioni da agenti patogeni dannosi per l’Uomo».

Sui pericoli allergenici sono ancora troppi i dubbi da parte del mondo scientifico. Gli insetti sono utilizzabili per i mangimi dei pesci, in acquacoltura, e spesso dal 2015, cioè da quando si è iniziato a parlare di moda dell’entomofagia, si confonde l’utilizzo come mangime ittico con l’alimentazione umana.

Torino ha un forte tradizione di soggetti che si occupano di sicurezza alimentare e tutela dei consumatori. La città ha imparato dagli scandali del passato che hanno investito mense scolastiche, esercizi di alimenti etnici, commercio alimentare illegale.

Coldiretti Torino si appella alle istituzioni perché non venga meno il principio di precauzione che è alla base della legislazione sanitaria europea e che a Torino guida da anni le attività amministrative e di controllo sul settore della produzione e della commercializzazione alimentare.

«Non possiamo permetterci scandali alimentari che lederebbero l’immagine estremamente positiva che ha oggi il sistema torinese del cibo nel suo rapporto tra produzioni sicure e spesso tipiche e i consumatori su cui occorre continuare l’opera di educazione verso la salute alimentare anche rilanciando prodotti tradizionali oggi ingiustamente attaccati.

«Invece di assecondare la nascita di una moda, magari passeggera, che proporrebbe pagnotte con farine di insetti Coldiretti Torino chiede di rilanciare il consumo del pane, oggi ingiustamente demonizzato. Serve diffondere nuovamente la cultura del pane e l’educazione alla sua fragranza. Serve diffondere la conoscenza dell’arte della coltivazione del grano, della molitura e della panificazione. Oggi il vero rischio è che, nelle nostra vita frettolosa, il pane fresco sia sostituito da prodotti cerealicoli a lunga conservazione. Coldiretti Torino ha creato le filiere del pane torinese al Km Zero con il Gran dij Bric prodotto sulla collina Chivassese e con i grani prodotti a Stupinigi. Noi facciamo della conoscenza del pane e del grano una battaglia per tutti i cittadini e per l’ambiente. Le esperienze con insetti lasciamole ai nostri viaggi esotici: il nostro pane profumato, dalla crosta croccante semplice e nutriente è quello che vogliamo tramandare anche alle giovani generazioni».