ECONOMIA- Pagina 132

Cantine storiche e giovani vignaioli, è di scena a Torino il Salone del Vino

Al via il Salone del Vino di Torino che giunge alla sua II edizione da sabato 2 a lunedì 4 marzo all’interno di due spazi espositivi in cui il pubblico potrà incontrare cantine storiche e giovani vignaioli piemontesi: le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Dopo la settimana di eventi OFF diffusi in tutta la città, organizzati dal 27 febbraio al 1° marzo, è in partenza il lungo weekend che vedrà protagonisti produttori e produttrici, consorzi ed enoteche regionali e durante il quale si potranno degustare i vini di oltre 350 cantine.

 

Una grande edizione, quindi, che quest’anno tra l’esposizione del weekend e il palinsesto del Salone OFF appena giunto al termine, conta circa 500 cantine coinvolte e un programma con oltre 100 appuntamenti: masterclass, degustazioni, grandi cene, incontri, eventi diffusi e talk dedicati a tutti gli amanti del vino e declinati attraverso tradizione e innovazionecultura, sostenibilità, musica e letteratura.

 

Mission del Salone del Vino di Torino 2024 è infatti raccontare il Piemonte del vino in tutte le sue sfaccettature e tipicità, alla scoperta delle radici profonde di un territorio capace di guardare al futuro, attraverso la lente di ingrandimento della sostenibilità. Un viaggio lungo tre giorni che narra i terroir, con l’obiettivo di valorizzare la grande diversità e la ricchezza vitivinicola del Piemonte.

 

L’edizione 2024 del Salone del Vino di Torino sarà un’esperienza autentica e coinvolgente: avremo l’opportunità di entrare in contatto diretto con cantine provenienti da tutta la nostra regione, con giovani produttori e realtà di eccellenza, assaporando il vino in un contesto che va oltre la degustazione. Ricostruiremo e restituiremo uno spaccato omogeneo e articolato del nostro territorio”, spiega Patrizio Anisio, Direttore del Salone del Vino di Torino.

 

Il Salone del Vino di Torino 2024 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino; con il contributo di Fondazione CRT e con la partecipazione e la collaborazione di Regione autonoma Valle d’Aosta, Camera valdostana delle imprese e delle professioni, Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

IL COMITATO SCIENTIFICO DEL SALONE DEL VINO DI TORINO

Il palinsesto della seconda edizione indaga e promuove la sostenibilità, ambientale, economica e  sociale, anche grazie al neonato comitato scientifico. Quest’ultimo è composto da Luca Giorgio Carlo Rolle, professore ordinario di Tecnologie Alimentari presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino; Paolo Sabbatini, professore ordinario di Viticoltura all’Università di Torino presso il Dipartimento di Scienze Agricole Forestali ed Alimentari; Paolo Marco Tamborrini professore in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Eleonora Fiore, professoressa e ricercatrice in Design (ICAR/13) presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura (DIA) dell’Università degli Studi di Parma (UNIPR); Giovanni Peira professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino; Alessandro Bonadonna, dottore di ricerca in Cultura e Impresa e professore associato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino oltre a Egidio Dansero professore ordinario di Geografia economico-politica all’Università di Torino e Vice Rettore vicario per la sostenibilità e la cooperazione allo sviluppo, che coordina la Rete italiana politiche locali del cibo e l’Atlante del cibo di Torino metropolitana.
Nasce così un percorso di analisi e ricerca non solo sul Salone ma sull’intera filiera, anche in collaborazione con il Dipartimento di Management “Valter Cantino” dell’Università di Torino e il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari.

L’approccio all’organizzazione della manifestazione è stato guidato dalla filosofia del design system, cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili, sottolinea Luca Spadon, presidente dell’Associazione KLUG. La programmazione culturale analizza le sfide e le opportunità del presente, spaziando dall’uguaglianza di genere all’inclusione sociale, dalla promozione della cultura e dell’arte alla responsabilità sociale d’impresa, approfondendo le sfide del cambiamento climatico e scandagliando le ricerche scientifiche e le innovazioni tecnologiche.

 

 IL CUORE DEL SALONE DEL VINO DI TORINO 2024

La seconda edizione del Salone del vino di Torino entra nel vivo sabato 2 e domenica 3 marzo, con il fitto weekend di esposizione vitivinicola dedicata al grande pubblico, che verrà ospitata tra le OGR Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

Si prosegue lunedì 4 marzo, nelle stesse location, con la giornata dedicata agli operatori professionali.

Grande novità di questa edizione 2024 sarà inoltre il coinvolgimento di una regione ospite: la Valle d’Aosta che, insieme al Consorzio Vini Valle d’Aosta, alle sue cantine vitivinicole e i suoi grandi spirits, darà l’opportunità al grande pubblico di conoscere un territorio ricco di storia e tradizioni.

 

DUE LOCATION: OGR TORINO E MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO

Al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano si potrà degustare una selezione di cantine da tutto il PiemonteL’Aula della Camera Italiana sarà dedicata alle cantine artigiane e alle cantine dell’Associazione dei vini biologici e del Consorzio di Cocconato, con una sezione di rappresentanza nazionale e internazionale a cura della Torino Wine Week, oltre alle storiche eccellenze vitivinicole piemontesi.

Restando all’interno del Museo, si potrà inoltre degustare una selezione di Vermouth piemontesi e, in Sala Plebiscito, ogni giorno, sono in programma 4 masterclass gratuite per il pubblico del Salone, tra le altre Spirito Agricolo Ballarin, Cascina Rüral, Le Viti, Cascina Corte, per approfondire la conoscenza e l’impegno delle cantine volto alla tutela delle tradizioni e della sostenibilità ambientale.

Alle OGR Torino, si potranno invece incontrare i consorzi e le associazioni di tutela e di promozione, le enoteche regionali e le centinaia di cantine a fotografare il Piemonte, a cui si aggiungeranno quelle ospiti provenienti quindi dalla Regione Valle d’Aosta, oltre ancora alle grappe e agli spirits.

Il palco principale delle OGR Torino vedrà protagonisti 11 talk volti ad analizzare i temi dell’attualità e le sue sfide, le nuove ricerche scientifiche e la presentazione in anteprima di nuovi percorsi di studio e valorizzazione del vino.

Anche negli spazi di Snodo il pubblico potrà partecipare a degustazioni e 4 masterclass gratuite e non, per ampliare la propria conoscenza sul mondo del vino in Piemonte.

Strada del Barolo e grandi vini di Langa approfondirà i cru e le annate del re dei vini il Barolo, Fisar Torino ci guiderà invece alla scoperta dei grandi vini valdostani, mentre con l’Enoteca Regionale del Roero si esploreranno i grandi vini di questo territorio. Grazie all’Onav Torino si andrà alla scoperta dell’Ovada DOCG, e ancora con Ais Piemonte le grandi bolle piemontesi, insieme al Consorzio Alta Langa. E poi ancora i vini eroici dei sorì del Moscato, i vini della Val Susa, le grandi fresia con il Consorzio della Freisa di Chieri, le grappe con il Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e grappa di Barolo e l’ANAG associazione nazionale assaggiatori di grappa.

 

I TALK SUL PALCO DELLE OGR 

Sabato 2 marzo, il palco principale del Salone del Vino di Torino ospiterà alle ore 18 il panel su sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici in relazione al mondo del vino e dell’enogastronomia insieme a Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e Divulgatore scientifico, Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale, innovazione, ambiente, mobilità e trasporti della Città di Torino, i docenti Luca Giorgio Carlo Rolle e Paolo Sabbatini del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari e il direttore del Salone del Vino, Patrizio Anisio. L’incontro sarà moderato da Luca Ferrua, direttore de Ilgusto.it (Gruppo Gedi).

Nel corso del pomeriggio si approfondiranno inoltre le potenzialità e le criticità della filiera vitivinicola e dei suoi sottoprodotti, nel talk alle ore 16 a cura del Prof. Tamborrini e la Dott. Eleonora Fiore, Università di Parma e Politecnico di Torino, con la moderazione del giornalista Danilo Poggio.

Al centro del dibattito, anche il tema dell’enoturismo e del rapporto tra vino e città insieme a Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di TorinoPaolo Chiavarino assessore al Commercio della Città di Torino, i docenti Giovanni Peira e Alessandro Bonadonna del Dipartimento di Management Valter Cantino dell’Università degli Studi di Torino, Corrado Scapino – presidente dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e Marcella Gaspardone, dirigente  Turismo Torino e Provincia (ore 17).

A concludere la giornata alle ore 19.30, Luca Paiardi e Danilo Ragona, il primo architetto e musicista, il secondo imprenditore e designer, due amici in viaggio per dimostrare come i limiti della disabilità possano essere superati. Al Salone del vino di Torino, insieme a Paola Casagrande, Direttore del Coordinamento Politiche e Fondi Europei, Turismo e Sport della Regione Piemonte, racconteranno dei progetti Borghi in Carrozza e Viaggio Italia, oltre al lancio delle loro nuove iniziative di ricerca e approfondimento.

 

Domenica 3 marzo, alle ore 14, una nuova occasione per approfondire il tema dei cambiamenti climatici in viticoltura ed enogastronomia con l’intervento di Luca Rolle, docente di UNITO DISIFA, e Paolo Sabbatini dell’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Agraria.

Alle ore 15 si guarderà al futuro, alle sfide della viticoltura eroica e alla valorizzazione dell’enogastronomia insieme alla Regione Valle d’Aosta e al Consorzio Vini Valle d’Aosta, in dialogo con la giornalista Piera Genta del Corriere della Sera.

Al centro della giornata, anche la presentazione alle ore 16 della nuova Guida Go Wine Cantine d’Italia 2024, insieme al presidente Massimo Corrado e la presenza di alcune delle storiche cantine piemontesi che ‘valgono il viaggio’.

Alle 17.30 insieme all’Associazione Nazionale delle Donne del vino e venti comuni piemontesi, per la prima volta uniti sotto un’unica sigla di Città Europea del Vino 2024 (Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco), si parlerà di tradizioni tra presente e futuro del mondo del vino. Parteciperanno all’incontro anche Vittoria Poggio, assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte e Marco Protopapa assessore all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca della Regione Piemonte.

 

Lunedì 4 marzo, in occasione della giornata dedicata agli operatori professionali, alle OGR Torino sarà presente una delegazione di buyer del nord Europa. La delegazione di operatori danesi e tedeschi è composta da importatori di media taglia, distributori attivi nel comparto ho.re.ca, enoteche specializzate e wine bar. A loro sarà dedicato un programma volto a scoprire i vini piemontesi attraverso Masterclass, visite guidate del Salone ed incontri con i produttori. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Unioncamere Piemonte con l’obiettivo di favorire l’incontro tra i piccoli produttori presenti al Salone e operatori del Nord Europa.

Alle 12 si approfondiranno Nuovi sistemi di vendita e promozione del vino con Tommaso Pezzato, COO di Vinodoo, Antonello Marzolla, segretario nazionale Usarci, Angelo Giunta, partner di Leading Law e Augusto Grandi, giornalista e scrittore.

Nel pomeriggio, alle ore 14, Nicola Dalla Preda parlerà della digitalizzazione dei processi di Cantina con TeamSystem, software all’avanguardia creato appositamente per semplificare e ottimizzare la gestione aziendale nel settore vinicolo.

Sul palco principale delle OGR Torino alle ore 15 si parlerà anche di Politiche locali del cibo e stili di vita sostenibili nell’ambito dell’Atlante del Cibo, con l’Agronomo Massimo Pinna, il Prof. Egidio Dansero del Dipartimento di Culture, Politica e Società di Unito, Andrea Pezzana, responsabile SC Nutrizione Clinica ASL Città di Torino, Sonia Cambursano, consigliera delegata Sviluppo Economico Città metropolitana di Torino, in un talk moderato dal giornalista Maurizio Tropeano.

Infine, un intero focus di approfondimento alle ore 16 è dedicato ai Giovani Viticoltori dei territori della Valsusa, del Pinerolese, della collina Torinese e del Canavese a confronto, in collaborazione con la Città Metropolitana di Torino.

In chiusura di giornata, alle ore 17, Camera di commercio con la selezione Torino Doc discuteranno di temi importanti per la filiera vinicola con Massimo Pinna, presidente AIAB in Piemonte, agronomo e consulente di aziende vitivinicole piemontesi in ambito di agricoltura biologica e integrata, Vittorio Garda, enologo della Cantina della Serra a Piverone e produttore, Fulvio Griffa, ristorante Goustò Torino – circuito MangèBin e Maurizio Zito, ristorante Gufo Bianco Torino – circuito MangèBin. Il talk dal titolo “Clima, cantine e calici: le risposte della filiera, dalle vigne alle carte dei vini” sarà introdotto e moderato da Sergio Arnoldi – Camera di commercio di Torino – progetto Torino DOC.

 

GLI APPUNTAMENTI COLLATERALI

Durante le giornate del Salone la Gelateria Silvano – gelato d’altri tempi, Mouu Mouu, Gelateria Miretti, Gelateria La Tosca, Gelato Dok, + di un gelato, e Gelati D’Antan daranno la possibilità di gustare un Sorbetto al Moscato – del Consorzio del Moscato – in collaborazione con Ascom Confcommercio Torino.

 

Inoltre, nei locali aderenti al circuito Mangébin – progetto di Camera di commercio di Torino, Ascom Torino, Confesercenti di Torino e Provincia, Città di Torino e Turismo Torino e Provincia –  composto da 51 ristoranti di Torino e della sua provincia che propongono nei propri menù le ricette tradizionali del Piemonte e i vini regionali, si potranno degustare dal 27 febbraio al 17 marzo i  famosi Plin e tutti i partecipanti al Salone del Vino riceveranno un calice in omaggio.

 

IL SALONE DEL VINO COME PIATTAFORMA PARTECIPATIVA: IL PIÙ GRANDE PALCO DI RAPPRESENTANZA DEL PIEMONTE DEL VINO

La partnership con più 18 realtà di tutela e promozione – il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, il Consorzio di tutela e Valorizzazione Vini DOCG Caluso, Carema e Canavese DOC, Consorzio Cocconato Riviera del Monferrato, Consorzio di Tutela e Valorizzazione delle DOC Freisa di Chieri e Collina Torinese,  Consorzio di Tutela dell’Ovada DOCG, Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini D.O.C. Valsusa, Associazione Tutela Baratuciat e Vitigni minori, Strada del barolo e i grandi vini di langa,  Associazione nazionale Le Donne del Vino, Associazione dei comuni del Moscato, i Giovani Vignaioli Canavesani, Associazione dei Vini Biologici, Consorzio Tutela Grappa del Piemonte e Grappa di Barolo, ·Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, Enoteca Regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo, Enoteca regionale del Roero, Enoteca Regionale di Ovada e Monferrato, Torino DOC – rende la tre giorni del Salone del Vino, il più grande palco di rappresentanza del Piemonte del vino.

Il Salone del Vino nasce e cresce sempre più, quindi, come piattaforma partecipativa, volta a dare spazio direttamente alla cantine piemontesi come agli enti di tutela e promozione piemontesi, coinvolgendo nel percorso tanti compagni di viaggio: Associazione Go Wine, Fisar di di Torino e Le Strade di Torino, Libreria Bodoni.

 

Nell’ambito di questa edizione 2024, si aggiungono inoltre numerose collaborazioni: Borghi in carrozza – Viaggio Italia, il Progetto 8 Pari, l’Associazione SoloRoero, Cultura Liquida, To Housing, SeeYouSound, l’Ais Torino. Inoltre si consolidano le collaborazioni con l‘associazione FEA, Pin Torino, e l’Onav Torino.

 

Il Salone diventa inoltre cashless, con una piattaforma digitale dedicata, per il pubblico e le cantine, che offrirà possibilità di approfondimento e scambio.

 

Anche la formazione trova spazio con momenti dedicati ai volontari, grazie alla collaborazione con GxT e Senior Civico, incentrati sulla storia della viticoltura piemontese, l’enologia e la degustazione, al fine di offrire una crescita a tutti i soggetti che aderiscono volontariamente alla manifestazione. Si aggiunge inoltre la collaborazione con Engim, al fine di aprire lo sguardo verso le nuove generazioni di operatori enogastronomici.

 

Grazie al protocollo d’intesa per il coordinamento generale del Salone del Vino – siglato tra l’Associazione Klug APS, la Città di Torino e la Camera di commercio di Torino – la manifestazione sottolinea sempre di più il suo impegno verso una promozione enoturistica nazionale ed internazionale. In particolare, grazie alla collaborazione con Unioncamere Piemonte, la giornata di lunedì 4 marzo sarà animata da buyer internazionali oltre a tutto il comparto professionale del Piemonte e non solo, coinvolto anche grazie al sostegno di Ascom Confcommercio Torino e Confesercenti di Torino e Provincia.

 

Continua inoltre l’attenzione verso le cantine di Torino e provincia grazie alla collaborazione con la Camera di commercio di Torino e la sua selezione Torino DOC e la Città Metropolitana di Torino.

 

Turismo Torino e Provincia è partner nell’ambito della comunicazione attraverso diverse azioni ed attività, dall’inserimento dell’evento nel portale turismotorino.org tradotto in inglese e francese alla pianificazione di contenuti sui canali ufficiali dell’ATL, FB, IG e LINKEDIN, all’invio di newsletter dedicate al pubblico finale e agli operatori, per la promozione dell’evento a livello nazionale e internazionale oltre che a disposizione di visitatori e cittadini attraverso i 14 Uffici del Turismo presenti sul territorio.

 

Le imprese torinesi incontrano il Sud-est asiatico ai TO-ASEAN Business Days

Gli esperti di più alto livello provenienti dal mondo della diplomazia e della rappresentanza imprenditoriale si sono riuniti al Castello del Valentino di Torino per la terza edizione dei TO-ASEAN Business Days, l’evento dedicato alle imprese interessate a conoscere meglio i paesi del Sud-est asiatico.

“Oggi più che mai, in un periodo in cui ci troviamo a dover affrontare sfide globali, è necessario aprirsi al mondo, allargare le possibilità, ampliare i confini – ha dichiarato il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, che questa mattina ha dato il via alla giornata di convegno insieme al Presidente della Regione e ai rappresentanti di Politecnico, Università, Camera di Commercio e Torino World Affairs Institute, organizzatori dell’evento -. Accogliere nella nostra città alle partecipanti e ai partecipanti alla terza edizione del TOASEAN Business Days è un’occasione per sottolineare l’importanza di rafforzare le relazioni di Torino con gli stati dell’area ASEAN e per ribadire come, in questo quadro di relazioni e in un sistema globale complesso, le città svolgono un ruolo importante. La competitività dei nostri territori e delle nostre imprese si misura anche attraverso la capacità di apertura, scambio di idee, costruzione di nuove relazioni.”

Attualmente i 10 Paesi del Sud-est asiatico che compongono l’ASEAN – Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam – rappresentano la quinta economia più grande del mondo, il cui PIL si avvicina rapidamente a 3 trilioni di USD, e la terza più grande in Asia, con un tasso di crescita superiore al 5% e una classe media in costante aumento.

TORINO CLICK

MIP: 5 milioni per le nuove imprese

Il servizio MIP è forte di un’esperienza pluriennale e ha visto la nascita di tante imprese in Piemonte. Incoraggiamo le idee imprenditoriali, affianchiamo chi vuole ‘mettersi in gioco’ per realizzare progetti di qualità e supportiamo la nascita di nuove attività. Il MIP è incremento del nostro tessuto economico produttivo ma anche ascensore sociale”. Lo dichiara l’Assessore al Lavoro e Formazione Professionale, Elena Chiorino, in merito al programma MIP – Mettersi in proprio, il sistema regionale di accompagnamento alla creazione di impresa e di lavoro autonomo della Regione Piemonte, recentemente rifinanziata sul Fondo Sociale Europeo plus con circa 5 milioni di euro a valere sul biennio 2023-2025.

La misura regionale favorisce la nuova imprenditoria, attraverso la realizzazione di progetti in grado di accompagnare i potenziali imprenditori o lavoratori autonomi alla valutazione della propria idea d’impresa, alla definizione di un valido progetto e all’avvio di nuove attività. Ora è nuovamente possibile iscriversi al programma ed entrare nel mondo della creazione di impresa affiancati da un servizio pubblico.

I risultati MIP 2020-2022

Nel corso del precedente triennio del Programma MIP, 2.732 utenti sono stati seguiti attraverso i percorsi di consulenza; 636 i progetti d’impresa validati e 433 il numero delle imprese neo-costituite sul territorio regionale.

Sono 134 i nuovi piani di attività di lavoro autonomo approvati e circa 100 le neonate attività di lavoro autonomo avviate su tutto il territorio piemontese.

Sono decine e molto variegate le attività nate attraverso il Programma Mettersi in proprio; dalle più tradizionali attività di commercio (cartoleria, libreria), e servizi alla persona (parrucchiera, estetista) o per animali (toelettatura) a quelle dell’alimentare (caseificio, gastronomia). Ma si trovano anche imprese di ricezione turistica (b&b) e valorizzazione del territorio (cicloturismo). Tra i liberi professionisti, consulenti di marketing, aziendali e contabili, CAF; videomaker e fotografi; wedding planner o personal shopper.

Non mancano mestieri particolari: la liutaia, il tatuatore, l’addestratore cinofilo, il floreal designer o la cake designer. Molti tra loro sono sensibili alla tutela dell’ambiente e hanno caratterizzato la propria impresa curando il risparmio energetico, il ricircolo e il riuso dei materiali.

Nella tabella di seguito, i risultati suddivisi per ambito territoriale nel periodo 2020-2022:

Dal 01.01.2020 al 31.12.2022:

CmTO

AL – AT

CN

BI – NO – VC – VCO

TOTALE

Quanti hanno sottoscritto il patto di servizio

1.651

273

425

383

2.732

BP validati

357

61

131

87

636

Imprese costituite

235

37

93

68

433

Piani di attività validati

102

10

14

8

134

Attività di lavoro autonomo avviate

78

7

8

6

99

Ed ecco i primi risultati MIP nel periodo luglio 2023- gennaio 2024 con i risultati suddivisi per ambito territoriale:

Lo studio sul MIP di Ires Piemonte 

I buoni risultati del progetto MIP sono stati evidenziati in un report di Ires Piemonte, secondo cui i dati suggeriscono una maggiore probabilità stimata da parte delle imprese Mip di risultare attive. L’impatto cresce con il trascorrere del tempo dalla nascita d’impresa, e a 4 anni è stimato in 9,1 punti percentuali sulla sopravvivenza. Il precedente studio (Poy, 2018), utilizzando dati sulle imprese partecipanti a MIP tra il 2010 e il 2013, aveva stimato l’efficacia del programma in diversi punti nel tempo, e a 4 anni l’effetto era di 7,3 punti percentuali. Quindi, l’efficacia della politica sembra essere più alta in relazione alle imprese nate con il servizio tra il 2017 e il 2019.

Dunque i servizi al lavoro possono svolgere un ruolo non secondario nell’aiutare aspiranti imprenditori a sviluppare e quindi mettere a terra la propria idea imprenditoriale, così da renderla più sostenibile nel tempo.

Come accedere ai servizi

Il primo passo è l’iscrizione, tramite il sito mettersinproprio.it, a un incontro collettivo di pre-accoglienza in cui saranno fornite le prime informazioni sulle modalità di svolgimento del programma. Dopo una prima valutazione motivazionale e attitudinale, l’aspirante imprenditore o lavoratore autonomo è accompagnato in un percorso a tappe, in cui troverà a disposizione una rete di professionisti specializzati nei servizi di accompagnamento, per definire, sviluppare e realizzare una nuova impresa o attività professionale. Tutti i servizi di accoglienza, consulenza e tutoraggio del Programma MIP sono completamente gratuiti.

In particolare si può beneficiare di :

  • 45 ore di consulenza in analisi idea imprenditoriale, Esame della fattibilità del progetto, Costruzione del Business plan, Consulenza specialistica: giuridica, commerciale ed economica, Avvio dell’attività professionale;
  • 20 ore, successivamente alla realizzazione del business plan, di ulteriore consulenza in attività di monitoraggio post avvio, analisi di mercato e delle opportunità, supporto nella definizione di progetti di sviluppo, sostegno nell’accesso a misure di agevolazione.

Il team di esperti

Attraverso una rete di sportelli diffusi in tutto il Piemonte, gestiranno i servizi di accompagnamento dedicati a chi intende creare imprese consapevoli, sostenibili e solide. Sono i cosiddetti “soggetti attuatori”: IS.COM Istituto per il commercio, Codex, Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa, Izi SpA, Comtur Vercellese Servizi, Confartigianato Servizi Piemonte Orientale e Soges Spa. I loro operatori specializzati forniscono supporto agli aspiranti imprenditori, seguendoli passo dopo passo nella costruzione del loro progetto.

Al link che segue si possono conoscere più da vicino alcune delle realtà imprenditoriali nate grazie al Progetto Mip – Mettersi in proprio: https://mettersinproprio.it/storie-di-imprese-nate-con-mip/

La Von der Leyen apre la finestra di Overton: la guerra è possibile

A cura di lineaitaliapiemonte.it

“La minaccia di guerra non è imminente ma non impossibile. Nelle prossime settimane presenteremo alcune proposte con la prima strategia industriale europea per la difesa. Uno degli obiettivi centrali sarà quello di dare priorità agli appalti congiunti nel settore della difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale”. Al via la fase 1 della finestra di Overton…

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https://www.lineaitaliapiemonte.it/2024/03/01/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-von-der-layen-apre-la-finestra-di-overton-la-guerra-e-possibile.html

Tari, le scadenze e le agevolazioni 2024

Scadenze, modalità di pagamento e agevolazioni relative alla tassa sui rifiuti (Tari) per il 2024 sono state approvate dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità.

Il provvedimento, illustrato dall’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli  in una riunione delle Commissioni Prima e Sesta, presieduta da Anna Borasi (PD), stabilisce le date in cui pagare le rate.

Per le utenze domestiche, l’importo viene riscosso in quattro rate, di cui tre in acconto e una a saldo (l’acconto può essere anche versato in un’unica rata). L’acconto è calcolato applicando il 55% delle tariffe approvate per l’anno 2023; il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2024, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto.

Le scadenze dell’acconto per le utenze domestiche sono: lunedì 29 aprile, venerdì 31 maggio, venerdì 28 giugno. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione, con scadenza venerdì 31 maggio; scadenza saldo: lunedì 16 dicembre.

Anche per le utenze non domestiche, l’importo viene riscosso in quattro rate, di cui tre in acconto e una a saldo (l’acconto può essere anche versato in un’unica rata), L’acconto è calcolato applicando l’85% delle tariffe approvate per l’anno 2023; il saldo è calcolato applicando le tariffe approvate per l’anno 2024, tenendo conto dei pagamenti effettuati in sede di acconto.

Le scadenze dell’acconto per le utenze non domestiche sono: venerdì 29 marzo, venerdì 10 maggio, venerdì 12 luglio. È possibile versare l’acconto in un’unica soluzione, con scadenza venerdì 14 giugno; scadenza saldo: lunedì 16 dicembre.

Il pagamento avviene tramite il servizio PagoPa affidato a Soris, in sostituzione del pagamento con modello F24.

Sono previste agevolazioni in sede di saldo per cantieri di opere pubbliche della durata superiore a sei mesi, del valore di 410 mila euro.

Ci sono agevolazioni, già in sede di acconto, anche per i nuclei familiari numerosi (superiori ai 4 componenti) con abitazione di metratura inferiore agli 80 mq, del valore di 230 mila euro.

Dall’auto a guida autonoma alla città connessa

Teoresi, Fondazione Links e Torino CiTy Lab testano veicoli del futuro a Torino con il 5G

Torino punta a diventare in Italia un laboratorio europeo di sperimentazione per le nuove soluzioni di tecnologie 5G e 6G applicate alle auto a guida autonoma e connessa, rendendosi protagonista nella ricerca di soluzioni e modelli utili a raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea per il 2030 in materia di ambiente, energia e clima.

In tale contesto si colloca la partecipazione di Teoresi Gruppo internazionale di Ingegneria specializzato in tecnologie d’avanguardia tra cui la smart mobility, Fondazione Links, centro di ricerca di Torino operante nella tecnologia applicata, nell’innovazione e nel trasferimento tecnologico che sarà anche responsabile delle attività di test in Italia, Comune di Torino con Torino city Lab, TIM, Hewlett Packard Enterprise e Nextworks al progetto europeo Envelope.

Obiettivo del progetto Envelope è quello di sostenere lo sviluppo di piattaforme sperimentali e prove su larga scala per promuovere la diffusione del 5G e testare le nuove soluzioni tecnologiche che porteranno alla definizione del 6 G, applicate al settore della mobilità urbana con un focus sulla guida cooperativa autonoma e connessa.

I casi d’uso torinesi riguarderanno la dimostrazione dell’utilizzo di mezzi autonomi come sensori, in futuro diffusi e connessi per migliorare la sicurezza stradale, consentendo in tempo reale di ricostruire le dinamiche di un eventuale incidente e di identificare le modifiche all’ambiente circostante.

Teoresi fornisce due tipi diversi di auto a guida autonoma e connessa per la sperimentazione della piattaforma costruita nel progetto e basata su tecnologie 5G e 6 G. I due prototipi, frutto di anni di ricerca da parte del gruppo, saranno aggiornati con nuovi sensori per ottenere una conoscenza approfondita dell’ambiente circostante. Il cervello dell’auto, ossia il computer di bordo, è in grado di stabilire il quadro completo della situazione attraverso la fusione dei dati provenienti dalle telecamere HD, LIDAR, ultrasuoni, RADAR, GpS e integrati in tempo reale.

La vettura può dunque circolare in modo autonomo, ricostruendo digitalmente l’ambiente circostante in modo virtuale e muovendosi nello spazio fisico.

La fondazione LINKS sarà il responsabile della sperimentazione del pilota italiano e fornirà i dispositivi di comunicazione veicolare “on board Unit” abilitati al 5G avanzato, che abiliteranno i veicoli a dialogare con l’infrastruttura digitale per poter testare i casi d’uso citati. Inoltre LINKS svilupperà delle tecniche di ricostruzione 3D per il miglioramento della sicurezza in ambito urbano.

Nella sperimentazione si userà la rete core 5G messa a disposizione da HPE.

Innovazioni principali saranno la dinamicità nell’utilizzo della rete 5G, resa possibile grazie ai servizi di gestione automatizzata sviluppati da Nextworks e l’utilizzo dell’approccio edge computing che permetterà l’elaborazione dei dati raccolti su un’infrastruttura di calcolo posta nelle vicinanze dell’utente e non in un data center remoto.

“Connettività è la parola chiave delle nostre città del futuro, dove le nuove tecnologie consentiranno un nuovo tipo di mobilità – spiega Marco Bazzani, Innovation manager del gruppo Teoresi. Per questo Teoresi ha progettato un prototipo di city car a guida autonoma e sta ora lavorando per sviluppare il nuovo sistema di infrastruttura con la nuova tecnologia 5G nel progetto europeo Envelope. Per sviluppare le smart city del futuro occorre che la guida autonoma sia anche connessa. Negli ultimi anni l’Unione Europea sta accelerando sullo sviluppo di nuove città digitali e connesse, con sistemi di mobilità all’avanguardia, che porteranno potenzialmente a un grande cambiamento sociale e economico, all’insegna di città e mobilità sempre più sostenibili”.

Mara Martellotta

Fiorenzo Borello apre il ciclo di incontri UCID con gli imprenditori

L’Ucid ( Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) sezione di Torino ha organizzato un ciclo di incontri con imprenditori, che vogliono essere una testimonianza delle loro storie di coraggio e di valore.

Martedì 28 febbraio scorso alle 19 l’incontro è stato con l’imprenditore Fiorenzo Borello, cui hanno partecipato anche diversi giovani, stimolati nel confronto con un esempio piuttosto significativo dell’imprenditoria piemontese.

“Un giorno – ha spiegato la Presidente dell’Ucid Silvia Tabasso – sono entrata in un supermercato in via Asti e mi sono meravigliata, sembrava di essere a metà tra uno chalet del Trentino e una casa familiare. Ho poi scoperto che era un supermercato Borello”.

Fiorenzo Borello, nativo di Chieri, 70 anni, ha conosciuto una vertiginosa ascesa imprenditoriale che non ne ha modificato, però, il carattere volitivo ma, al tempo stesso, semplice, cordiale, alla mano. Oggi il suo impero vanta 730 dipendenti e 52 punti vendita.

“Il segreto – ha spiegato Borello – è quello della passione con un pizzico di follia.

Sono nato a Chieri tanti anni fa e da bambino ho vissuto in una piccola cittadina, Montaldo Torinese, eravamo quattro fratelli ed eravamo poveri. Tutte le mattine mungevamo le mucche ed avevamo il loro latte a colazione. La nostra economia era di sussistenza ma basata sulla nostra produzione, dai formaggi al vino.

Quando ho iniziato ad andare a scuola ho dovuto percorrere due chilometri per arrivarci. Poi vi è stato il tempo delle scuole medie e, quindi la frequenza all’Avogadro, istituto torinese.

Mentre seguivo il corso di ripetizione estivo, appresi che a Riva Dora avevano bisogno di un aiuto in macelleria. Qui iniziai a apprendere il mestiere. Venni poi a sapere di una macelleria, non lontana da Rivadora, che era in vendita e lasciai all’epoca un acconto di 50 mila lire. Il proprietario voleva dare in gestione la cooperativa, rinunciai alle 50 mila lire e presi in gestione la cooperativa. Negli anni in cui lavoravo in macelleria facevo anche il cameriere.

Fu la mia prima famiglia a sostenermi in modo coraggioso in questa impresa di gestione della cooperativa. Una data per me significativa fu quella del 28 marzo del ’72, quando, firmate le prime cambiali, presi in gestione la cooperativa. Intanto si avvicinava il periodo del militare, dovetti allontanarmi e, quando rientrai, l’ambiente della cooperativa era cambiato. Resistetti un anno, un anno e mezzo e poi decisi di acquistare a Gassino un negozio di 92 mq. Era il 4 luglio del 1976 quando aprii il negozio di alimentari.

Il 1981 fu un annus horribilis per un incidente occorso a mia sorella e la disdetta da parte del proprietario di casa del negozio, che voleva aumentare l’affitto. Fu così che a Gassino andai a cercarmi un locale, una ex carrozzeria Alfa Romeo, che ho poi trasformato in supermercato. Ci sono voluti due anni e mezzo, in cui avremmo sicuramente potuto fare di più.

Abbiamo aperto il primo esemplare il 20 febbraio dell’82. Questo negozio ha lavorato molto anche grazie all’aiuto dei dipendenti. A fine dell’’89 giunse un mediatore che mi fece un’offerta relativa al negozio e io accettai, senza pensarci su, ma poi un po’ pentito.

A partire dal ’90 firmai un patto di non concorrenza con il gruppo Garosci su Gassino e il 20 febbraio del ’90 ripresi a fare l’alimentarista, comprando pian piano tutti i negozi vicini, per una superficie di 900 metri quadrati.

Nel ’93 /94 vi sarebbero state altre aperture, prima della grande espansione nel ’95 e ’96 quando aprivamo quattro, cinque, sei negozi l’anno. Sono riuscito intorno al 2003 a raggiungere quota di dodici negozi aperti l’anno. Oggi ho 52 negozi, con 750 dipendenti, che conosco uno ad uno, cui facciamo seguire corsi di formazione”.

“Nella mia vita ho avuto tre famiglie- spiega Fiorenzo Borello – che mi hanno aiutato e sostenuto. La prima è stata quella formata da mio padre, mia madre e mio fratello. La seconda quella nata e formata con mia moglie Antonella e i miei figli Aurora e Gianluca; la terza costituita dai miei 750 dipendenti. Ai giovani dico: non abbiate paura! Portate avanti dei sogni, con coraggio e un pizzico di follia”.

“Il nostro segreto – aggiunge Fiorenzo Borello – è quello di curare il territorio. Mia moglie tutti i giorni cerca, prova e inserisce in assortimento prodotti realizzati da piccole aziende locali. Abbiamo i nocciolini di Chivasso, il burro al tartufo, per esempio. Abbiamo una grande qualità nella carne, l’anno scorso siamo arrivati secondi in Italia ed abbiamo a cuore la nostra azienda, i nostri clienti e i nostri dipendenti. Abbiamo destinato un bonus di 250 euro a tutti i dipendenti in aggiunta allo stipendio mensile. Si tratta di 200 mila euro detassati e quindi tutti usufruibili. Considero questa non una spesa, ma un investimento sulle risorse umane.

La nostra azienda svolge molte attività in collaborazione con le realtà locali del volontariato, cui si rivolge per dare le eccedenze alimentari, dello sport, dell’associazionismo e della cultura”.

“Sotto il profilo della sostenibilità ambientale – aggiunge Borello – tre anni fa abbiamo cambiato tutti i frigoriferi con modelli più efficienti sotto il profilo dei consumi, abbiamo sostituito tutta l’illuminazione dei nostri negozi passando da quella a neon a un’illuminazione a led. Nella nostra sede di Castiglione Torinese un impianto fotovoltaico installato sul tetto ci permette di ricaricare gli automezzi elettrici che utilizziamo per le consegne.

Quindici negozi sono stati dotati di impianto fotovoltaico per il contenimento dei consumi.

Tutto il cibo che avanza viene smistato tra chiese parrocchiali locali, Sermig e altre associazioni del territorio. Il nostro motto è “Compra solo il necessario”.

Un grande applauso dei presenti conclude la serata.

Mara Martellotta

Rivoluzione e tradizione: la visione di Mercato Itinerante

In un’epoca caratterizzata da una rapida evoluzione digitale, Andrea Scalogna e Eman Saffo emergono come pionieri di un progetto che sta cercando di supportare i mercati rionali e le microattività.

Mercato Itinerante, mira a digitalizzare le micro attività con particolare attenzione ai mercati rionali torinesi, fornendo loro gli strumenti necessari per competere nell’era del commercio online dominata da giganti come la GDO (Grande distribuzione organizzata). Tuttavia, al di là della semplice creazione di una piattaforma e-commerce, Mercato Itinerante si distingue per un approccio che potremmo definire di “digitalizzazione gentile”.

Questa filosofia innovativa, ideata da Saffo e Scalogna, pone al centro non i prodotti, ma le persone, valorizzando storie, competenze e tradizioni che hanno reso l’Italia unica nel suo genere. L’obiettivo di Mercato Itinerante è di rafforzare i legami con il passato ricco di cultura del paese, facilitando la trasmissione delle tradizioni in un’era sempre più digitale. La pandemia ha reso questa necessità ancora più pressante, sottolineando come l’adozione di soluzioni digitali rappresenti una delle ultime possibilità per molte piccole attività di sopravvivere.

Il caso di Torino è emblematico: oltre il 38% di banchi inoccupati dei banchi nei mercati rionali sono scomparsi negli ultimi anni, e i mercati stessi sono a rischio di estinzione. Anche i negozi di quartiere stanno vivendo una crisi senza precedenti, con un saldo negativo di 2600 attività commerciali chiuse dal 2014 ad oggi. Questi dati, tristemente accessibili nei report della pubblica amministrazione, evidenziano l’urgenza di interventi concreti per preservare il tessuto economico e culturale delle comunità locali.

Mercato Itinerante intende sfatare il tabù che il servizio possa rendere le persone più pigre o incentivare un consumo esclusivamente online. Al contrario, il loro claim “quando non puoi andare al mercato il mercato viene da te” sottolinea l’intenzione di non sostituirsi all’acquisto dal vivo, ma di offrire un’alternativa per coloro che, durante la settimana, non possono recarsi ai mercati. L’obiettivo è complementare l’esperienza tradizionale con una soluzione digitale che rispetti le esigenze di tutti, promuovendo un consumo consapevole e sostenibile che lega insieme passato, presente e futuro.

In questa visione, Mercato Itinerante rappresenta più di un servizio: è un ponte tra generazioni, un mezzo per rivitalizzare le economie locali e un simbolo di un futuro in cui tradizione e innovazione possono coesistere armoniosamente.

Questo è solo il primo di quattro articoli dedicati a raccontare l’avventura di Mercato Itinerante, una startup torinese che sta riscrivendo le regole dell’artigianato e del commercio locale nell’era digitale. Nei prossimi pezzi, approfondiremo come questa innovativa iniziativa sta portando una ventata di novità nel panorama italiano, dimostrando che le idee rivoluzionarie e le storie di successo non provengono necessariamente da oltre oceano.

MASTER MËSTÉ 2024, riparte la selezione di giovani fino ai 35 anni

FORMAZIONE GRATUITA CON TIROCINIO RETRIBUITO  IN AZIENDE ARTIGIANE D’ECCELLENZA DI TORINO, PIEMONTE, VALLE D’AOSTA E LIGURIA

 

Un’opportunità concreta per l’inserimento nel mondo del lavoro offerta anche quest’anno dal progetto ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.

 Dopo il successo delle prime due edizioni, che hanno registrato l’assunzione di quasi tutti i borsisti nelle aziende in cui hanno prestato il tirocinio, riparte la selezione di giovani fino ai 35 anni che desiderano acquisire competenze e professionalità nel mondo del lavoro artigiano in aziende e realtà d’eccellenza del nordovest d’Italia.

È l’opportunità offerta anche quest’anno da Master Mëstè, il progetto che contribuisce a formare una nuova generazione di artigiani di tutta Italia grazie a un’esperienza concreta ed efficace nella ricerca di un posto di lavoro, ideato dalla Fondazione Cecilia Gilardi con il patrocinio di Camera di commercio di Torino, il sostegno di Fondazione CRT, Exclusive Brands Torino, Fondazione Magnetto, Fondazione Creonti e la collaborazione di Politecnico di Torino, CNA Torino, PerMicro, Fondazione Accorsi-Ometto, Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, Fondazione Time2 e Accademia Liuteria Piemontese San Filippo.

Le iscrizioni al bando per 19 borsisti sono aperte dal 27 febbraio al 5 maggio 2024. La selezione sarà svolta da una commissione composta dai membri del Comitato Scientifico della Fondazione Cecilia Gilardi e dai referenti degli enti partner. Il progetto prevede un percorso di studio costituito da 70 ore di formazione in aula (tenute da docenti universitari, professionisti ed esperti in materia di lavoro e artigianato, gestione finanziaria, normativa di settore, marketing e utilizzo dei canali digitali) e da un tirocinio retribuito di sei mesi, da fine settembre 2024 a marzo 2025, presso aziende e botteghe del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria. L’impegno richiesto è full-time e l’importo della borsa ammonta a 5.400€, messi a disposizione dalla Fondazione. Durante tutto il percorso i borsisti saranno affiancati da un tutor (psicologo del lavoro) che sarà anche valutatore esterno e avrà il compito di verificarne l’andamento e suggerire soluzioni a eventuali criticità.

Sono 18 le realtà imprenditoriali artigiane d’eccellenza partner di Master Mësté 2024. In Piemonte: Alberto Marchetti, Archivio Tipografico, Arazzeria Scassa, Azienda Agricola E. Pira e Figli, Birrificio della Granda, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, Foglizzo Luxury Goods, Francesco Boerio, Il Funghetto, Izmade,  Oscalito – Maglificio Po, Panacea Social Farm, Valerio Licari Guitars, Villa Pedemonte Atelier. In Valle d’Aosta: Les Tisserands e Rosset. In Liguria: Florcoop e Lavoratti.

Master Mëstè è un progetto che si inserisce in un contesto molto attuale di criticità per i giovani e per le imprese artigiane. Infatti, come si legge dai dati aggiornati della Camera di commercio di Torino, le imprese giovanili sono scese di 416 unità nel 2023, mentre quelle artigiane registrano un debole +0,16%, una situazione che rimane sostanzialmente invariata da tre anni.

L’edizione 2024 di Master Mësté allarga ulteriormente il campo d’azione delle precedenti: più posti a disposizione per i giovani, nuove aziende partner che ospiteranno i tirocini, più regioni coinvolte, con Valle d’Aosta e Liguria che si aggiungono al Piemonte. Il lavoro in ambito artigiano ha bisogno di nuova linfa generazionale e questo progetto ha proprio l’obiettivo di formare giovani che possano realizzare il loro desiderio di trovare un posto di lavoro come sbocco naturale del percorso teorico-pratico che hanno seguito”.

Alessandro Gilardi, Presidente Fondazione Cecilia Gilardi

Master Mëstè nasce dall’idea della Fondazione Cecilia Gilardi, che dal 2010 sostiene i giovani più meritevoli nel loro percorso di formazione e agevola il loro ingresso nel mondo del lavoro attraverso borse di studio e di tirocinio in ambito universitario, sportivo, artistico e nei mestieri dell’artigianato. Nei suoi primi tredici anni di attività` la Fondazione ha erogato 320 borse di studio e sostenuto 45 progetti speciali per un importo complessivo di oltre 1.200.000 euro.

Per informazioni su Master Mëstè e invio candidature: fondazionececiliagilardi.org/.

‘Business Game’ con SAA University & Welness al club Ronchiverdi

 

 

La SAA University & Wellness – Sport and Business Campus ospita, presso il club Ronchiverdi di Corso Moncalieri 466, la prima edizione del suo “Business Game”, dedicato a 60 studenti, ai quali è data la possibilità di aggiudicarsi un premio di 1000 euro. Il giorno scelto è giovedì 29 febbraio dalle 9:30 alle 18:30, durante il quale gli studenti potranno ideare e creare un prodotto da lanciare sul mercato, il tutto in un unico giorno. A tutti gli studenti partecipanti verrà rilasciato dalla SAA School of Management il “Digital Open Bage”, di fondamentale importanza per il proprio curriculum. Il workshop ha l’obiettivo principale di esplorare l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sul panorama tecnologico e industriale, al fine di fornire competenze teoriche e pratiche. L’attività si propone di potenziare le capacità degli studenti e preparare la realizzazione di un prodotto finale (testo misto, multimediale, contributo fotografico). I ragazzi, in gruppi di sei, saranno i manager di dieci aziende, Vergnano, Microlino, Leone, Rai, Pignatelli, Rinascente, Martini, La Perla, Alberto Marchetti, Inestasi.

Allestiranno, durante la loro formazione, sotto la guida di professionisti, brand manager e marketing manager, lavori reali su brief, in collaborazione con le aziende per l’ideazione e il lancio di un nuovo prodotto sul mercato. La prima parte della giornata sarà dedicata alla formazione, destinata a studenti e manager delle 10 aziende, e sarà tenuta da Giuliano Ambrosio, stratega, divulgatore, docente e speaker con più di 12 anni di esperienza in strategie multicanale. Oggi ricopre il ruolo di Partner e Chief Innovation Officer in ThinkingHat-Innovation Studio.

La giornata sarà aperta da Massimo Di Conza, Direttore Marketing di Ronchiverdi e Responsabile SAA University & Wellness, e da Davide Caregnato, Direttore della SAA School of Management.

Nel corso della giornata parteciperanno anche i Presidenti dei corsi di laurea Professor Christian Rainero – MICA, Professoressa Cecilia Casalegno – Business & Management e Professoressa Eleonora Isaia – Business Administration, con il contributo scientifico del Professor Alberto Ferraris, ordinario di Direzione di Impresa Marketing e Strategia all’Università degli Studi di Torino.

Club Ronchiverdi, Corso Moncalieri 466, Torino

 

Mara Martellotta