ECONOMIA- Pagina 126

Biennale Tecnologia, 50 mila presenze confermano il successo dell’evento

III edizione

Confermato il successo dell’edizione 2019:

sono 50.000 le presenze complessive stimate
Appuntamento con la IV edizione nel 2024

Si è conclusa ieri sera la III edizione di Biennale Tecnologia, la manifestazione culturale organizzata dal Politecnico di Torino, nata nel 2019 – come “Festival della Tecnologia” – con l’obiettivo di esplorare il rapporto tra tecnologia e società, con un approccio inclusivo, multidisciplinare e democratico, promuovendo il dialogo con la cittadinanza e in particolare con le nuove generazioni.

Dopo l’edizione 2020 tenutasi online a causa della pandemia, Biennale Tecnologia è tornata finalmente in presenza e conferma il successo di pubblico del 2019, nelle sedi Politecnico di Corso Duca degli Abruzzi e del Castello del Valentino, le OGR, il Circolo dei lettori, e tutte le 19 sedi di Biennale Off. Sono stati 400 i relatori da tutto il mondo venuti a confrontarsi a Biennale Tecnologia, per un totale complessivo di 150 incontri. È stata ricca la presenza di studenti del Politecnico, ma anche dei 1000 bambini coinvolti in 40 ore di laboratori e dei 400 studenti delle superiori presenti nella giornata di venerdì. Si conferma infatti l’impegno di Biennale Tecnologia con le scuole: prima della manifestazione, 1000 studenti delle superiori hanno partecipato ad attività ad hoc e l’iniziativa sarà ripetuta nel 2023 col nome di Biennale Tecnologia Scuole: saranno offerti moduli didattici per seguire specifici percorsi di approfondimento sulle tematiche centrali della rassegna. Grandissima affluenza anche per le iniziative di Politecnico Aperto, per gli oltre 40 laboratori rivolti alle famiglie e per le postazioni dei team studenteschi che hanno presentato i loro prototipi non solo presso il Politecnico, ma anche in centro città, in Piazza Castello e in piazzale Duca d’Aosta. Grande attenzione e partecipazione per le mostre allestite in occasione di Biennale Tecnologia e tutto esaurito per gli spettacoli in programma: Gli Antenati della fabbrica del mondo con Marco Paolini e Telmo Pievani; il concerto Eterna attualità di Bach tenuto dalla pianista e musicologa Chiara Bertoglio; la Notte Miyazaki al Museo Nazionale del Cinema. Sale piene anche per numerosi appuntamenti del programma principale, a partire dalla lectio inaugurale di Nassim Nicholas Taleb.
Biennale Tecnologia tornerà nel 2024, per la IV edizione, come sempre in alternanza con Biennale Democrazia.

Biennale Tecnologia si dimostra un successo anche nella sua prima edizione presenziale del post-pandemia, dimostrando il rinnovato interesse della città per le attività di condivisione della conoscenza dell’Ateneo – dichiara Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino e Presidente di Biennale Tecnologia -. Il Politecnico conferma quindi il suo ruolo centrale di polo d’eccellenza non solo per la didattica e la ricerca, ma anche per la produzione culturale rivolta a tutta la cittadinanza.”

Dopo un’edizione, quella del 2020, che si è necessariamente dovuta tenere a distanza, siamo estremamente soddisfatti del ritorno in presenza. I relatori di questa edizione sono arrivati a Torino più che mai preparati, offrendo al pubblico in sala – particolarmente vario e attento – dati, materiali, ricerche, contenuti di altissimo livello. Questa relazione si è tradotta in un dialogo proficuo, con una partecipazione attiva e interessata non solo da parte degli studenti del Politecnico, come sempre presenti e coinvolti, ma anche da parte del pubblico generalista arrivato per Biennale – commentano i curatori scientifici Juan Carlos De Martin e Luca De Biase -. Questo dialogo è l’essenza stessa della manifestazione: aprire le porte dell’Ateneo, stimolare la riflessione collettiva e il dibattito e quindi creare a tutti gli effetti una dinamica culturale che muova le nuove generazioni verso un’analisi critica dei Princìpi, tema di questa edizione, del nostro futuro.”

Biennale Tecnologia on demandAnche gli incontri di questa edizione sono stati registrati e saranno disponibili on demandgratuitamente accessibili sul sito di Biennale Tecnologia e sul canale YouTube, per chi non è potuto venire a Torino, o non ha potuto seguire tutti gli incontri.

La rete di Biennale Tecnologia. Anche nel 2022 Biennale Tecnologia è stata realizzata grazie al supporto e alla collaborazione di importanti istituzioni, enti, imprese e partner che credono nel valore del progetto, contribuendo anche alla costruzione del programma. La manifestazione ha il patrocinio di Città di TorinoRegione PiemonteRai per la sostenibilità ESG e il sostegno di Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione CRTCamera di commercio industria artigianato e agricoltura di TorinoCSIUnione Industriali di Torino. Tante, poi, le collaborazioni con istituzioni e imprese del territorio, in particolare: Università di TorinoOGR Torino e Fondazione Circolo dei lettori. I Main Partner di Biennale Tecnologia sono Intesa Sanpaolo e Iren; numerosi e importanti anche gli sponsor: Iveco GroupLavazzaCNH IndustrialTernaAlstomAvio AeroTim – Olivetti e Prima Industrie. I Media Partner di questa edizione sono La Stampa e RaiRadio3Trenitalia è il primo Green Partner di Biennale Tecnologia.
Il Presidente di Biennale Tecnologia è Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino. I Curatori Scientifici sono Juan Carlos De Martin, delegato del Rettore del Politecnico di Torino per la Cultura e la Comunicazione; Luca De Biase, giornalista e saggista.

Una montagna di turismo, convegno a Torino

Strumenti, modelli e approcci per l’outdoor e lo sviluppo dei territori

Torino, 15 novembre 2022, ore 10

Centro Congressi UI Torino, via Vela 17

 

L’evento, organizzato da Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Regione Piemonte e UNCEM Piemonte, intende sviluppare le dinamiche specifiche legate al turismo di montagna, individuare punti di forza e di debolezza e promuovere le iniziative attuate sul territorio. L’obiettivo è mettere in relazione gli attori del turismo regionale al fine di promuovere nuovi modelli di sviluppo per il turismo montano, così rilevante per il Piemonte, evidenziando prospettive innovative, progetti virtuosi e possibilità di finanziamenti.

AGENDA

09.30   Registrazione partecipanti e welcome coffee

10.00   Apertura lavori e saluti d’indirizzo

Federico De Giuli – Confindustria Piemonte, Presidente Commissione Industria del Turismo

Fabio Carosso – Vicepresidente Regione Piemonte e Assessore Sviluppo Montagna

Gian Paolo Coscia – Presidente Unioncamere Piemonte

Roberto Colombero – Presidente UNCEM Piemonte

10.20   Relazioni di inquadramento

Antonio De Rossi, Istituto Architettura Montana del Politecnico di Torino

Riccardo Beltramo, Michele Freppaz, Marco Giardino, Unito – Centro Interdipartimentale Natrisk

 

11.00   Nuovi modelli di sviluppo per il turismo montano

Stefan Marchioro – Responsabile Destinazioni Turistiche Regione Veneto

Gianpiero Orleoni – Presidente ARPIET

Andrea Rolando – POLIMI-Progetto PHygital Alpine COrridors Network

Fondazione Milano Cortina 2026

Italo Candoni – Federturismo

Le risorse per gli investimenti

Paola Casagrande – Direttore Assessorato Turismo Regione Piemonte

 

13.00   Conclusioni

Vittoria Poggio – Assessore Turismo Regione Piemonte

 

Introduce e modera: Paolo Bertolino – Segretario Generale Unioncamere Piemonte

Ingresso libero, previa iscrizione

https://piemontedesk.pie.camcom.it/iniziative/Turismo_Montagna

Coldiretti Torino alle Nitto ATP Finals per promuovere l’alimentazione

Prodotti contadini torinesi per il benessere e uno stile di vita attivo

Coldiretti Torino è presente alle Nitto Atp finals con due appuntamenti a Casa tennis di Palazzo Madama nel programma predisposto dalla Camera di Commercio. Si tratta di due talk con degustazione, al caffè di Palazzo Madama, per parlare di alimentazione da prodotti contadini a Km zero per il benessere fisico e una vita attiva.

Lunedì 14 novembre, dalle 13.30 alle 14.20 il talk “La Dieta Mediterranea con prodotti contadini del Torinese per il benessere fisico e uno stile di vita attivo” con Fabio Broglio (medico endocrinologo, direttore del Centro malattie metaboliche della Città della salute e della scienza, presidente corso di scienze della nutrizione dell’Università di Torino); Felicina Biorci (biologa nutrizionista, responsabile Area nutrizione per il benessere psico-sociale e la performance master Mind to Move dell’Università di Torino); Luca Bonansea (Azienda Agricola Il Palaset, Bricherasio).

Durante il talk sarà offerto un assaggio guidato di: Composta di pesche, Confettura di pere, Pane di farine da filiere locali, succo di pesca contadino.

Giovedì 17 novembre, dalle 13.30 alle 14.20 sarà invece l’occasione del talk “Nutrire il microbiota e la muscolatura con alimenti a Km Zero, i probiotici dello yogurt e le proteine dei latticini freschi dai prodotti contadini torinesi” con Bruno Mecca Cici (presidente Coldiretti Torino e presidente Agrimercato), Fabio Broglio (medico endocrinologo, direttore del Centro malattie metaboliche della Città della salute e della scienza, presidente corso di scienze della nutrizione dell’Università di Torino, direttore master Mind to Move), Amir Lafdaigui (chinesiologo, esperto di movimento umano, co-fondatore master Mind to Move), Marta Bianco (Azienda agricola San Pietro, Front), Chiara Menzio (Alpeggio Menzio, Usseglio), Davide Pinto (Affini).

Durante il talk sarà offerto un assaggio guidato di: Tuma mola (formaggio molle tipico canavesano), Yogurt d’alpeggio con latte da erba e fieno, Pane di filiera locale.

Gli assaggi saranno accompagnati da cocktail a base di verdura e frutta come “Rotten Vegetables” servito dentro peperoni Corno di bue svuotati e il drink “Is not a spritz”.

«Con questi incontri – spiega il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – vogliamo ribadire l’importanza di un’alimentazione a base di prodotti contadini a Km Zero, stagionali, acquistabili ai mercati di Campagna Amica o presso le aziende agricole che praticano la vendita diretta. Con queste due iniziative vogliamo anche ricordare che la promozione di Torino e del suo territorio all’interno di un grande evento sportivo come le Nitto Atp Finals passa anche dalla conoscenza dei prodotti tipici legati alla cura del nostro ambiente agronaturale e al saper fare dei nostri contadini alleati preziosi del nostro benessere».

Per partecipare ai talk e alle degustazioni a Casa Tennis è necessario prenotarsi gratuitamente con l’app DICE.

Guida in stato di ebbrezza: ecco cosa si rischia

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Ogni anno in Italia si registrano percentuali sempre più alte di incidenti dovute a comportamenti alla guida non consoni o al limite. I casi più drammatici, che coinvolgono spesso giovani ma non solo, sono quelli relativi a sinistri causati da persone in stato di ebrezza o, in certe circostanze, anche sotto effetto di stupefacenti. Mettersi alla guida in stato di alterazione, alcolica o da droghe, infatti, non solo è un pericolo per noi, ma anche e soprattutto per gli altri. Oltre a essere, come ovvio, un pericolo per l’incolumità fisica, anche quella economica però non è da sottovalutare.
Da anni, infatti, il codice della strada (collegato a quello penale), prevede multe salatissime nel caso in cui si venisse trovati alla guida in condizioni non consone. Non è un caso, infatti, che in situazioni di incidenti stradali più o meno drammatici, uno dei primi accertamenti sul guidatore è l’alcol test o quello sulle sostanze stupefacenti. Guidare sotto effetto di sostanze che alterano riflessi e movimenti, infatti, è severamente vietato dalla legge italiana e non solo.
Nello specifico, infatti, guidare dopo aver bevuto o assunto droghe, provoca un calo della lucidità e della concezione del pericolo. Chi guida in queste condizioni, infatti, il più delle volte non si rende conto di manovre azzardate, ostacoli o, nei casi più drammatici, delle persone per strada. Nascono da queste circostanze, infatti, tragici incidenti che il più delle volte provocano sangue sulle strade italiane, soprattutto nella notte e nei weekend.
La legge parla però chiaro. Il codice della strada infatti non fa sconti a chi viene trovato alla guida in stato di ebrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Nello specifico, agli articoli 186 e 186bis del codice vengono puniti in modo severo tutti coloro che guidano sotto l’influenza dell’alcol. La legge individua tre soglie di tasso alcolemico (TA), cioè di quantità di alcol nel sangue, individuando, dunque, quattro possibili situazioni: TA fino a 0,5 grammi di alcol per litro di sangue; TA superiore a 0,5 g/l ma non superiore a 0,8 g/l; TA superiore a 0,8 g/l ma non superiore a 1,5 g/l; TA superiore a 1,5 g/l.
Nei primi due casi, la violazione della norma è punita con una sanzione amministrativa, nelle altre due situazioni, invece, si tratta di un reato, giudicato da un tribunale in composizione monocratica, che prevede, tra l’altro, anche la misura dell’arresto.
La stessa legge, poi, considera alcune variabili al contorno per modulare pene e sanzioni in base alla categoria del conducente (professionale, minore di 21 anni, neopatentato), il tipo di veicolo guidato (auto, ciclomotori, motocicli, motoveicoli) e se si è provocato o meno incidenti.
Con un tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l, in particolare, si rischia una sanzione che va da 800 a 3.200 euro, più la sanzione accessoria, sul piano penale, fino a sei mesi di reclusione. Vi si aggiunge anche una sospensione della patente da sei mesi a un anno.
Per un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 g/l la sanzione pecuniaria va dai 500 a 2.000 euro, con reclusione da tre ai sei mesi come sanzione eventuale.
Nel caso peggiore, quello che supera il tasso di 1,5 g/l scatta invece l’arresto fino a un anno di reclusione, il ritiro patente fino a due anni e una sanzione pecuniaria di 6.000 euro.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Monitoraggio ponti e viadotti, al via bando Anas

  • Il bando è parte dell’investimento da 275 milioni finanziato con il “Fondo Complementare” connesso al PNRR
  • Il Programma di sensoristica SHM (Structural Health Monitoring) prevede 5 gare: le prime tre sono andate in Gazzetta ufficiale fra aprile e ottobre 2022, l’ultima sarà in GU a breve

Prosegue l’impegno per il monitoraggio tramite sensori di mille ponti e viadotti lungo la rete Anas (Gruppo Fs Italiane). Da ieri, infatti, è in Gazzetta ufficiale il quarto dei cinque bandi di gara del Programma SHM (Structural Health Monitoring). Il bando, per complessivi 143 milioni di euro, riguarda la fornitura e installazione di impianti di monitoraggio strutturale.

Nel dettaglio, le attività riguarderanno l’installazione di sensori e tecnologie IoT, per l’acquisizione on site dei parametri tecnici sui cui verrà applicato un algoritmo AI Anas per fornire indici sintetici, grazie all’infrastrutturazione digitale delle opere d’arte.

L’appalto, suddiviso in sei lotti sulla base delle Strutture Territoriali Anas, sarà così ripartito: 29 milioni di euro verranno attribuiti al lotto 1 (Strutture Territoriali di Piemonte e Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia); 32 milioni di euro al lotto 2 (Strutture Territoriali di Liguria, Toscana, Marche, Umbria); 24 milioni di euro al lotto 3 (Strutture Territoriali di Abruzzo e Molise, Puglia, Basilicata); 18 milioni di euro al lotto 4 (Strutture Territoriali di Lazio, Campania, Sardegna);  20 milioni di euro al lotto 5 (Struttura Territoriale della Calabria); 20 milioni di euro al lotto 6 (Struttura Territoriale della Sicilia).

L’investimento complessivo del Programma SHM (Structural Health Monitoring) per l’infrastrutturazione e il monitoraggio dei Ponti e Viadotti presenti sulla rete gestita è pari a 275 milioni di euro, finanziati dal “Fondo Complementare” connesso al PNRR. Il Programma prevede 5 gare: le prime tre sono andate in Gazzetta ufficiale fra aprile e ottobre 2022, l’ultima sarà in GU a breve.

Il Programma SHM consente un controllo molto più ampio su tutto il processo di monitoraggio dello stato di salute delle infrastrutture, consentendo la piena integrazione con i protocolli manutentivi attraverso l’utilizzo di una banca dati centralizzata delle opere d’arte (ponti e viadotti). L’acquisizione costante delle informazioni relative allo stato di queste opere consentirà, inoltre, attraverso l’applicazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale, la definizione di processi di manutenzione predittiva.

Al fine di garantire la massima tempestività nell’avvio delle attività, tutti i lotti, di durata biennale, verranno attuati mediante il flessibile strumento dell’Accordo Quadro.

Le offerte digitali, corredate di tutta la documentazione richiesta per ciascuna gara pubblicata in data odierna, dovranno pervenire, a pena di esclusione, sul Portale Acquisti di Anas (https://acquisti.stradeanas.it) entro e non oltre le ore 12 del 12 dicembre 2022.

Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara e per i termini di presentazione delle offerte è possibile consultare il sito internet stradeanas.it alla sezione Bandi e avvisi, oppure l’area Bandi e Avvisi del Portale Acquisti di Anas (https://acquisti.stradeanas.it).

Il video sul Programma SHM e la mappa dei mille ponti oggetto di monitoraggio strumentale sono disponibili al link https://www.stradeanas.it/it/le-strade/monitoraggio-di-ponti-e-viadotti-tramite-sensori

Fondi Ue, un tesoro da 2 miliardi. Tutti i progetti di spesa delle regioni del Nord Ovest

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Corsa a ostacoli, per colpa dei ritardi indotti dal Covid, per arrivare alla programmazione 2021-2027 del Fesr, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale, che scaricherà nei prossimi anni nelle tre regioni del NordOvest risorse per oltre 2 miliardi. Il Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore  in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, dedica l’apertura ai programmi delle regioni del Nord Ovest che sono già al via e in attesa dei bandi che arriveranno nei prossimi mesi. Apre le danze il Piemonte, che porta a casa risorse aumentate del 50% rispetto alla precedente programmazione (da 954 a quasi un miliardo e mezzo) e che a inizio 2023 inizierà con i progetti destinati all’efficientamento energetico delle imprese, vera emergenza in fase di rialzi pesanti dei costi di energia e materie prime. Alla Liguria andrà un tesoretto pari a 631 milioni: obiettivo della Regione è avviare nei primi sei mesi del 2023 il maggior numero possibile di bandi per attivare un effetto anticiclico sull’economia del territorio. In primo piano resta per la Valle d’Aosta il tema del completamento della connessione veloce sull’intero territorio regionale, a sostegno della competitività delle imprese e per assicurare attrattività all’area alpina, in chiave anti spopolamento. La regione può contare su un tesoretto di quasi 93 milioni di euro.

 

Uncem contro la desertificazione bancomat

Uncem da oltre dieci anni si occupa di desertificazione bancaria e riorganizzazione dei servizi. Il Presidente nazionale Marco Bussone ha nuovamente scritto una lettera al Presidente di ABI e ai vertici dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, rispetto all’attivazione e al mantenimento di sportelli bancomat – sempre più articolati e ricchi di servizi. “Condivido l’istanza posta dalle Associazioni dei Consumatori. Da diversi mesi è in discussione una riforma del modello dei costi dei prelievi su circuito Bancomat, in particolare quelli effettuati da utenti su banche diverse da quella del proprio conto corrente – scrive Bussone – Il nuovo modello se confermato prevede una commissione massima di 1,50 euro contro gli attuali 1,83 euro di media con punte di 2 euro. Inoltre la commissione verrà applicata dalla banca che detiene lo sportello bancomat (come già avviene in altri Paesi europei). Queste nuove modalità comportano un risparmio medio per il consumatore pari a 0,30 centesimi su circa 500 milioni di operazioni annue per oltre 150 milioni di euro di costi in meno a carico degli utenti. Questa modifica è secondo Uncem necessaria e urgente. È molto importante per agevolare gli utenti, ma anche il mantenimento e il potenziamento dei servizi sui territori”.
Col nuovo modello, secondo Uncem, tutte le banche saranno incentivate a installare più sportelli automatici, dotati altresì di servizi sempre più innovativi, anche nelle zone soggette a desertificazione bancaria, vista la difficoltà di installare uno sportello automatico in aree remote. Ciò è fondamentale per garantire un presidio di servizi bancari di base in ogni Comune italiano, anche considerando il loro valore sociale di supporto alle fasce di popolazione meno digitalizzate. Anche le banche digitali e di minori dimensioni potranno essere incentivate a estendere la loro rete di sportelli automatici, anziché affidarsi – come accade oggi – a reti di altre banche, i cui costi di gestione ricadono in grande misura sui loro correntisti che ingiustamente sono chiamati a pagare un servizio dato ad altri.
“A nome di Uncem -scrive ancora il Presidente – mi auguro in particolare che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato possa positivamente valutare la proposta, soprattutto per gli impatti positivi che avrà in termini di presenza dei servizi bancari offerti alla clientela a livello locale, in anni di progressiva riduzione del presidio”

Al “Polo del ‘900” una mostra interattiva “per capire, scegliere e controllare cosa mangiamo”

“Nel nostro piatto”

Fino al 18 dicembre

Tutto sul cibo. E non solo. Diceva bene nell’Ottocento il filoso tedesco Ludwig Feuerbach: “Noi siamo quello che mangiamo”. Frase ripetuta spesso, anche oggi, da grandi chef e scienziati e medici dell’alimentazione. E del resto come non credere che tutto ciò che viene introdotto nel nostro organismo non incida sul benessere del nostro corpo, come pure sui “processi energetici, psicologici e spirituali”? Migliorare l’alimentazione di certo può anche migliorare la nostra vita. E’ un dato di fatto. Eppure non sempre, confessiamolo, all’atto del riempire il carrello della spesa, ci chiediamo “Da dove arriva il cibo che acquistiamo?”, “Che cosa contiene?” e “Quali conseguenze produce su di noi e sull’ambiente?”. Domande importanti. Per rispondere alle quali potrà sicuramente darci una grossa mano la mostra “Nel nostro piatto” allestita al “Polo del ‘900” fino a domenica 18 dicembre. Il progetto – un percorso interattivo e multimediale nel cibo, nel corpo umano, nel suolo, nell’acqua e nei cambiamenti climatici per capire, scegliere e controllare cosa mangiamo – si deve alla “Regione Piemonte” e al “Museo di Scienze Naturali” ed è promosso dalla “Fondazione Vera Nocentini” (nata nel 1978 su iniziativa di un gruppo di sindacalisti della CISL torinese e di esponenti della cultura cittadina), in collaborazione con il “Polo del ‘900”.

L’ideazione e la realizzazione sono a cura di “Ecofficinasrl”. Estremamente ricco e articolato il percorso interattivo.  Attraverso 6 aree tematiche, 19 postazioni interattive, 7 monitor tattili e più di 80 giochi multimediali, i visitatori possono seguire il percorso di un piatto di pasta nell’apparato digerente, parlare con le galline allevate,  esplorare il sottosuolo e viaggiare virtualmente nel tempo fino al 2050 alle prese con le conseguenze del cambiamento climatico. Un’intera sezione è dedicata all’importanza del suolo, tra i beni più importanti e sottovalutati del Pianeta a cura di “Re Soil Foundation”. E non mancano neppure consigli pratici su come conservare gli alimenti in frigo, leggere le etichette, evitare frodi e danni negli acquisti. “Per questo – osservano i responsabili – il percorso continua anche fuori dalla mostra a casa e al supermercato”. Per rivolgersi a tutto il “mondo della formazione”, alle famiglie e, in particolare, ai giovani, fruitori di oggi e di domani. Per questo sono anche possibili visite guidate su prenotazione fino al termine della mostra. 

Scuole e gruppi organizzati possono prenotare la visita dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 9/13, all’indirizzo mail fondazionenocentini@gmail.com. Adulti e famiglie, invece, possono prenotare nel week-end, selezionando giorno (sabato e domenica) e fascia oraria (dalle 9 alle 20) direttamente sul sito del “Polo”.

Le settimane di apertura sono inoltre accompagnate da un ciclo di dibattiti, con testimonianze e buone pratiche a partire da martedì 15 novembre (ore 17) con il tema dei “rifiuti” e “come trasformarli in risorse” con la partecipazione di Paola Bragantini, presidente “Amiat”, Gianna Pentenero, assessora al Lavoro “Città di Torino” e Domenico Lobianco, Segretario “UST – CISL Torino”. Fino al 7 dicembre. Tra gli argomenti trattati: il lavoro che sta dietro al cibo e il suo grado di giustizia (21 novembre), l’impegno sindacale della CISL per la sostenibilità (27 novembre) e nuovi spunti per sviluppare programmi scolastici a misura di consumatori consapevoli (7 dicembre). Altri due appuntamenti si rivolgono agli insegnanti (11 novembre, ore17  – 1 dicembre, ore 15) con proposte educative e kit didattici. L’intero programma degli eventi è consultabile sul sito del “Polo” e della “Fondazione Vera Nocentini”.

g.m.

“Nel nostro piatto”

Polo del ‘900, via del Carmine 14, Torino; tel. 011/0883200 o www.polodel900.it o www.fondazioneveranocentini.it

Fino al 18 dicembre

Orari: dal lun. al ven. 9/21 – sab. e dom. 9/20

 

Nelle foto: immagini della mostra

Allo studio il piano salva-bollette, il Comune risparmia tagliando mezz’ora di illuminazione pubblica

Bollette della luce salatissime anche per il Comune di Torino che ipotizza di tenere accesi i lamponi 30 minuti in meno.

È stato poi calcolato che per ogni semaforo disattivato, si risparmierebbero 100 euro. Ma è proprio il “taglio” di 30 minuti dell’illuminazione che porterebbe alla  riduzione del 5% rispetto ai 28 milioni di costi previsti per l’anno prossimo. Negli uffici comunali, con la riduzione dell’ accensione del riscaldamento di un’ora al giorno e la temperatura di un grado in meno si ipotizza fino al 15% di risparmio su 22 milioni stimati di costi. Se si facesse attenzione alle luci lasciate accese di notte negli uffici si risparmierebbero 3 milioni.

Covid, i danni della pandemia sulle imprese piemontesi: scomparse 2500 aziende

Studio sui bilanci 2020 del Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino.

Il sistema delle società di capitale ha resistito, ma sono scomparse quasi 2.500 aziende e le perdite nette complessive sono salite del 103%. Per far fronte alla crisi i debiti totali sono cresciuti di 14,6 miliardi.

Quasi 2.500 società scomparse, pari al 4,6% delle imprese di capitale piemontesi, e 849 in più (+4,7%) finite con i bilanci in rosso. È il prezzo pagato nel 2020 dalle aziende della nostra regione al Covid.

I dati emergono da uno studio del Comitato Torino Finanzadella Camera di commercio di Torino, curato da Giuseppe Russo, dal titolo: “I bilanci delle imprese del Piemonte nell’anno della pandemia”, presentato con un workshop presso l’ente camerale. C’è da dire che i 741 milioni di valore della produzione delle imprese che “non ce l’hanno fatta” rappresentano comunque un valore aggiunto pari solo allo -0,2% del Pil regionale. Il che indica un danno economico definitivo abbastanza circoscritto sul complesso dell’economia.

Rispetto allo studio previsionale, realizzato un anno prima dallo stesso Comitato, i danni al sistema delle imprese sono stati contenuti anche grazie ad efficaci misure anti pandemiche. Il valore del patrimonio netto complessivo del sistema è infatti cresciuto di 12,7 miliardi, attestandosi a 119 miliardi, per effetto dell’aumento (rivalutazione) degli attivi immobilizzati pari a 13,9 miliardi.

Lo studio fotografa dunque una situazione di “resilienza”, nonostante il significativo peggioramento dal punto di vista economico, Tra le 52.052 società che hanno “tenuto duro” le perdite nette sono salite a 6,9 miliardi di euro, contro i 3,4 del 2019 (+103%), e il calo del valore della produzione è stato del 7,59%, pari a 15 miliardi di euro. Nel 2020 si sono registrati anche 3,2 miliardi di minore valore aggiunto, di cui 1,5 miliardi per minori stipendi e oneri per lavoro, in parte recuperati con la cassa integrazione. Per far fronte alla crisi i debiti totali sono saliti di 14,6 miliardi e si sono attestati complessivamente a 153,8 miliardi (+10,50%).

La resilienza, sia pure ottenuta attraverso una diversa valutazione degli attivi, ha permesso alle imprese del Piemonte di continuare l’esercizio dell’attività, senza notevoli richieste di capitali nuovi ai soci.

L’indagine che abbiamo condotto – afferma il Presidente del Comitato Torino Finanza, Vladimiro Rambaldi – ci dice che il danno permanente al Pil è stato ben di meno di quanto avrebbe potuto essere senza mitigazioni e senza rivalutazioni. Questo vuol dire, in sostanza, che il Piemonte ha potuto presentarsi all’appuntamento della ripresa nel 2021 e nel 2022 con il suo sistema economico pressoché integro ed ha potuto approfittare pienamente della ripresa in corso, certo oggi minacciata dalla guerra e dall’inflazione”.

Il lockdown – dice Luca Asvisio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino – non ha solo condizionato le nostre vite ma, evidentemente, anche il mondo economico nel quale operiamo. L’applicazione di norme straordinarie, ad esempio nella rivalutazione dei beni, nella sospensione degli ammortamenti e nel congelamento delle perdite di esercizio, avrà riflessi non indifferenti sul futuro, ma bisogna comunque ricordare, per contro, che lo Stato tante volte vituperato, questa volta si è dimostrato vicino alle aziende con garanzie, contributi e provvedimenti che hanno permesso di superare alcune criticità. Ci auguriamo che questo supporto possa continuare anche nel prossimo futuro in condizioni ordinarie.