ECONOMIA- Pagina 122

MORTI SUL LAVORO le associazioni d’impresa e i collegi professionali chiedono più formazione alla sicurezza

Audizione delle associazioni per l’indagine sulle morti bianche in Consiglio regionale 

La formazione è la chiave per costruire un ambiente di lavoro sicuro.

È stato ribadito nel corso dell’audizione dei rappresentanti delle associazioni più rappresentative del mondo industriale, dell’imprenditoria e degli Ordini e dei Collegi professionali in merito all’indagine conoscitiva sugli incidenti sul lavoro e la cultura della sicurezza.

Nella seduta, presieduta da Claudio Leone, sono stati auditi i rappresentanti di: Unione industriali, Confapi, Ance, Ordini consulenti del lavoro, architetti, agrotecnici e periti industriali e Collegio dei geometri.

Gli auditi hanno sottolineato l’importanza della formazione che deve essere svolta con qualità, basandosi su agenzie e formatori qualificati. La formazione è la via propedeutica alla prevenzione e per questo ci vogliono investimenti e semplificazione normativa. I corsi devono concentrarsi sugli aspetti pratici per cui la formazione a distanza non sempre può essere un’alternativa valida. È importante creare una cultura della sicurezza, mettere di fronte a casi reali le persone per toccare la loro sensibilità. Oltre ai corsi di formazione specifici per i lavoratori, è importante inserire in modo strutturale questo tema nelle scuole, fin dalla primaria.

In generale è stata anche evidenziata la necessità di portare a termine l’accordo Stato Regioni sulla formazione in applicazione del Testo unico sulla salute e la sicurezza dei lavoratori.

Hanno posto agli auditi quesiti per chiarimenti Monica Canalis (Pd) e Valter Marin (Lega).

 

Messa in sicurezza operativa dell’area ThyssenKrupp, in arrivo 4,5 milioni di euro

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Ammonta a circa 4,5 milioni di euro l’intervento di messa in sicurezza operativa dell’area ThyssenKrupp approvato il 1° dicembre; sarà a carico dei privati proprietari di Arvedi Ast (Acciai Speciali Terni) detentori dell’ex stabilimento di corso Regina Margherita chiuso nel 2008 dopo l’incidente mentre la Città ha chiesto garanzie finanziarie per metà dell’importo – come previsto dalle norme in materia – nel caso l’esecutore non completasse l’intervento.

L’evoluzione di una vicenda discussa da anni si è appresa ieri durante i lavori della Commissione Ambiente presieduta da Claudio Cerrato (Pd). Il cronoprogramma dei lavori prevede una durata di sei anni e quattro linee di intervento: l’intervento sulla sorgente di cromo esavalente presente nel terreno; la riduzione della fuoriuscita di acqua inquinata dal sito; l’impermeabilizzazione parziale di alcune parti per evitare il rilascio di sostanze inquinanti della falda; la rimozione degli idrocarburi presenti nella falda.

Ai lavori della Commissione sono intervenuti le consigliere e i consiglieri Ravinale – Sganga – Pidello.

 
Cerrato ha commentato: “Continua l’attenzione dell’amministrazione comunale al sito e alle tematiche ambientali connesse: come da documenti approvati in questo mandato continueremo a monitorare l’evoluzione nell’area dell’ex stabilimento di corso Regina Margherita”. 

Ecco il nuovo progetto ‘FormidAbili Lab’

(RI)GENERIAMO: LA SOSTEN(A)BILITÁ UNISCE ECONOMIA CIRCOLARE E UNICITÁ

FORMIDABILI LAB, NUOVE GENERAZIONI EDUCATE DA PERSONE CON DISABILITÀ SUI TEMI DI CREATIVITÀ, UNICITÀ E RIUSO 

Il progetto prenderà il via da Torino e prevede la pianificazione di 50 laboratori in 5 diverse Regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio e Sicilia)

Partecipano come partner Cooperativa Il Margine e Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea

 All’interno di un evento di tre giorni (24, 25 e 26 novembre) sui temi dell’economia circolare è stato lanciato il nuovo progetto ‘FormidAbili Lab’, laboratori in cui ragazzi con disabilità intellettive educano bambini e famiglie sulle tematiche dell’economia circolare. Si tratta di un primo test, ospitato all’interno di Green Pea, ma che avrà un prossimo sviluppo a livello nazionale, inserendo appuntamenti nei negozi e cooperative ospitanti in 5 Regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Veneto, Lazio e Sicilia.

L’iniziativa nasce grazie alla collaborazione tra la società benefit e B-corp (RI)GENERIAMO con Cooperativa Il Margine e Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea, promuovendo il protagonismo delle persone con disabilità che, a partire dal percorso di formazione a cura del Dipartimento Educazione, potranno condurre workshop nelle scuole: qui i materiali di recupero, come rete, tappi e varie materie plastiche, si trasformeranno in risorsa creativa. In particolare, insieme ai bambini si andranno a creare diversi apparati modulari intessuti e intrecciati con cui reinventare lo spazio del gioco e della vita quotidiana. L’attività sarà guidata dagli utenti della Cooperativa Il Margine, che seguiranno i bambini nella realizzazione delle loro creazioni e insegneranno loro l’importanza della sostenibilità e del riutilizzo della materia.

L’attivazione del progetto vede tre principali obiettivi messaggi formativi: il valore del riciclo, indispensabile per la consapevolezza sulle tematiche ambientali; il valore della manualità e della creatività; il valore dell’unicità e il saper guardare non i limiti ma le capacità delle persone.

Formidabili Lab è parte del progetto FormidAbili che, lanciato in piena pandemia, è cresciuto negli anni raccogliendo adesioni tra associazioni nazionali attive nell’ambito della disabilità e importanti associazioni sul territorio ed enti istituzionali. Infatti, le collaborazioni attivate da (RI)GENERIAMO hanno portato ottimi frutti: 81 persone con disabilità intellettive hanno compiuto fino a oggi un tirocinio nei punti vendita affiliati delle catene Leroy Merlin e BricoCenter (con prossimo ingresso di NORAUTO), e a oggi sono 46 le persone “FormidAbili” impiegate nei punti vendita, di cui 11 assunte a tempo determinato e 14 a tempo indeterminato.

La missione di FormidAbili è quella di formare una rete di collaborazione sempre più vasta, in cui si può educare a vedere in ognuno non solo i suoi limiti, ma anche e soprattutto a far crescere in ognuno le sue potenzialità e i suoi talenti. E la disabilità per noi è sempre stata una potenzialità che educhiamo i ragazzi a far fruttare in un percorso lavorativo. Ora siamo molto contenti di ampliare a livello nazionale un’iniziativa che coinvolga direttamente anche i bambini e le famiglie sul tema della sostenibilità e dell’economia circolare. I FomidAbili sono stati coinvolti nel trasferire alle giovani generazioni l’impegno, la consapevolezza e l’attenzione verso quelle buone pratiche del riciclo e l’utilizzo dei materiali di scarto per creare nuovi oggetti unici, ognuno a modo loro, proprio come tutte le persone ed enti coinvolti nel progetto”, spiega Luca PerenoAmministratore presso (RI)GENERIAMO Srl.

“La cooperativa Il Margine lavora dal 1979 a supporto di persone fragili, valorizzandone le capacità e favorendo, allo stesso tempo, lo sviluppo di reti sociali territoriali, che non siano solo sostenenti ed inclusive, ma che sappiano realmente promuovere la partecipazione attiva alla vita sociale, specie di coloro che vivono situazioni di difficoltà. In quest’ottica, s’inseriscono tra le nostre attività i FormidAbili Lab di (RI)GENERIAMO, che vedono coinvolti, a rotazione, i ragazzi dei nostri centri diurni. Questa volta, sarà “Il Centro” a guidare i laboratori di riciclo creativo, mettendo a disposizioni le proprie competenze e le capacità manuali acquisite negli anni e rendendo evidente che, se per le cose esiste sempre una seconda occasione, per le persone, le possibilità di fare le cose e di raggiungere un obiettivo sono infinite” (Comunicazione Il Margine).

In un’epoca in cui la cura della persona in tutte le sue sfaccettature – organica, psicologica e sociale – emerge come un argomento di primaria importanza, il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli continua il suo impegno attivo in questo ambito. La rinnovata collaborazione con Leroy Merlin e la Cooperativa Il Margine incarna questo impegno, dandoci modo di portare l’arte contemporanea nella sua espressione multisensoriale, sinestetica e sostenibile, dialogando tra accessibilità e consapevolezza ambientale, per diventare il fulcro di un progetto innovativo. Questa partnership non solo ci permette di essere proattivi e operativi nell’estendere le nostre pratiche, ma offre anche a persone con disabilità un’opportunità unica: quella di diventare a loro volta portavoce di queste esperienze e risorse per le generazioni più giovani. Il progetto, quindi, va oltre l’inserimento lavorativo: mira a fornire dignità e autonomia, permettendo ai partecipanti di gestire laboratori che ispirano e formano i più giovani” (Paola ZaniniResponsabile Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea).

Giornata della Montagna a Oropa

SABATO 9 DICEMBRE. SANTUARIO LUOGO CARICO DI IDENTITA’, DELLE ALPI CHE UNISCONO E CHE GENERANO COESIONE TRA CITTA’ E VALLI ALPINE

A Oropa, luogo carico di significati e di Storia, Città di Biella e Uncem – nell’ambito del Progetto Italiae, Atelier di sperimentazione sulle Green Communities, del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie – organizzano nella mattinata di sabato 9 dicembre un evento di dialogo e approfondimento in occasione della Giornata internazionale della Montagna. Per costruire un “patto” tra territori urbani, Città capoluogo delle Alpi, e zone montane e per una strategica sinergia tra le Green Communities, soluzioni per le Unioni montane che affrontano crisi climatica, energetica, demografica ed economica. Il convegno aperto a tutti si terrà dalle ore 10 nella sala convegni Frassati presso il Santuario d’Oropa.

Ad aprire gli interventi saranno Claudio Corradino, Sindaco di Biella, ed Emanuele Ramella Pralungo, Presidente Provincia di Biella. Nel dialogo con i Sindaci, gli Amministratori locali, il Terzo settore, le Università interverranno Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte; Roberto Pella, Deputato e Vicepresidente nazionale Anci, Sindaco di Valdengo; Paola Vercellotti, Componente della Giunta nazionale Uncem; Gianna Pentenero, Assessore alla Metromontagna della Città di Torino; Barbara Greggio, Assessore alla Montagna del Comune di Biella, Vicepresidente Associazione Città Alpine dell’anno; Francesco Pietrasanta, Sindaco di Quarona e Presidente Unione montana Valsesia; Roberto Favario, Presidente Unione montana Valle Elvo. Conclusioni di Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

“Dopo l’incontro di Uncem con il Presidente Mattarella – evidenzia Roberto Colombero – abbiamo necessità di una nuova fase fondativa delle politiche nazionali per la Montagna. Oropa è un luogo identitario nelle Alpi, carico di significati. Ci dice che la coesione tra città e valli alpine è possibile, è una necessità urgente. Si sostanzia grazie alla Strategia delle Green Communities, che riguarda anche diversi ambiti territoriali biellesi e del nord del Piemonte. Dobbiamo lavorarci con maggiore intensità. Le Alpi uniscono l’Europa e ripartiamo da Oropa nel dire come la montagna italiana sta in sinergia con le Montagne europee”.

Giorgia Meloni in Piemonte: un miliardo e 265 milioni per lo sviluppo. A Torino interventi sulla sanità

Tutte le province del Piemonte otterranno  vantaggi dall’Accordo sul Fondo di Sviluppo e Coesione firmato questo pomeriggio ad Asti dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, alla presenza del Ministro alle Politiche di coesione, Pnrr e Affari europei Raffaele Fitto.

Nel complesso, lAccordo comprende interventi per 865 milioni di euro. A queste risorse di uniscono i 400 milioni del Programma Operativo Complementare (POC), in corso di approvazione, che è stato possibile recuperare e che permette alla Regione di implementare e attuare le strategie previste nella programmazione pluriennale in sinergia con i fondi FESR e FSE+ per un totale complessivo di 1,2 miliardi di euro per progetti a supporto della crescita del territorio.

Gli interventi più rilevanti diffusi su tutto il Piemonte interessano le aree sanità, sviluppo locale, montagne e sport, educazione, formazione, ricerca, digitalizzazione e finanziamento alle imprese. Sulla sanità è previsto per ogni provincia il potenziamento della medicina territoriale e ospedaliera la cui ulteriore integrazione sarà uno dei punti di forza del sistema. I fondi FSC consentiranno l’ammodernamento del parco tecnologico attraverso il rinnovo delle apparecchiature e attrezzature sanitarie e degli arredi. Inoltre la riqualificazione energetica delle strutture, nel solco degli indirizzi della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, consentirà al contempo risparmi economici e vantaggi ambientali.

“Oggi è un giorno importante – commenta il presidente della Regione Alberto Cirio – perché di questi 800 milioni di euro più di 200 sono per potenziare il nostro sistema sanitario con un meccanismo virtuoso che liberando altre risorse del fondo sanitario ci permetterà di assumere entro il 2024 2 mila medici, infermieri e oss. È un modo per intervenire concretamente su quelle che sono per noi le priorità, come la sicurezza delle nostre scuole, garantire il 100% delle borse di studio, comprare nuovi treni che si aggiungono ai nuovi pullman per inquinare meno e tutelare l’ambiente. E poi ci sono 70 milioni per la montagna che in una terra che si chiama Piemonte sono linfa vitale. Tante volte da Roma abbiamo ricevuto consigli e strette di mano, oggi si inverte questo paradigma e dal Governo arrivano risorse fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio”.

175 milioni di euro permettono alla Regione Piemonte di liberare dal fondo sanitario importanti risorse finanziarie che sono impiegate per l’assunzione di 2 mila professionisti del comparto, come da accordo già siglato con i sindacati.

Per quanto riguarda Torino e provincia si segnalano in particolare:

Plesso via Schio 1 Torino: cappotto facciate, pompa di calore e centrale termica (1 milione di euro)

Ospedale Giovanni Bosco: alimentazione elettrica funzionale all’installazione di 4 angiografi (1milione di euro) da verificare

Presidio Ospedaliero Maria Vittoria: lavori di adeguamento locali per Pediatria, laboratorio, centro servizi dell’oncologia cervico-cefalica (head and neck cancer), realizzazione spogliatoi e rifacimento impianti termici all’ortopedia-cardiologia (3 milioni di euro).

Restauro delle facciate vincolate e sistemazione aree verdi (1milione 500 mila euro)

Sostituzione attrezzature sanitarie (1milione di euro).

Presidio Ospedaliero di Rivoli: ristrutturazione reparto di medicina, fornitura diagnostica radiologica digitale al pronto soccorso, fornitura ecocardiografo alta fascia per cardiologia (4 milioni 500 mila euro).

Ricollocazione servizio sovrazonale Epidemiologia (2 milioni 400 mila euro).

Presidio di Pinerolo: fornitura di tavoli operatori, sistemi di video-chirurgia operatoria e fornitura OCT oculistica (1milione di euro).

Presidio Ospedaliero di Ivrea: interventi di adeguamento impiantistico e antincendio, sostituzione del gruppo elettrogeno, adeguamento del parco tecnologico (10 milioni 400 mila euro).

Presidio Ospedaliero di Lanzo: completamento dei lavori relativi all’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi; adeguamento del parco tecnologico. (4 milioni 900 mila euro).

Adeguamenti nei presidi VVFF (1 milione di euro).

Presidio Ospedaliero di Moncalieri: ristrutturazione spazi pronto soccorso, reparto ostetricia-ginecologia e sostituzione UPS con adeguamenti elettrici (3 milioni 700 mila euro).

Presidio Ospedaliero di Chieri: ristrutturazione laboratorio, ambulatori, sala parto, realizzazione sala operatoria, fornitura e installazione TAC (3 milioni e 700 mila euro).

Poliambulatori di Carignano e Nichelino: rifacimento impianti rivelazione incendi nel (500 mila euro).

Città della Salute: adeguamento locali, installazione nuova risonanza magnetica, intervento per sfondellamento solai (5 milioni di euro); attrezzature sanitarie quali risonanza magnetica 1,5 T, angiografo biplano, linea freddo, colonne laparascopiche HD, ventilatori polmonari neonatale, sistema neuronavigazione chirurgica e centrali di monitoraggio (9 milioni di euro).

Ospedale San Luigi: apparecchiature per ammodernamento tecnologico Sale Operatorie e sostituzione apparecchiature obsolete (2 milioni di euro)

Ristrutturazione di reparto (geriatria, ortopedia, chirurgia, ecc.), rifunzionalizzazione Servizio Trasfusionale, adeguamento a norma degli impianti elettrici dell’area Cucina (11 milioni di euro)

Ospedale Mauriziano: realizzazione del nuovo padiglione 16A (integrazione funzionale di degenze, aree tecnologiche generali), ristrutturazione di 2 sale operatorie di cardiochirurgia Pad. 15B, adeguamento sale operatorie, ristrutturazione delle aree di degenza – cardio, ortopedia, chirurgica, ematologia, dialisi – (14 milioni di euro). Attrezzature sanitarie (simulatore per Radioterapia, angiografo digitale cardiologico, sistemi di radioscopia digitale (Arco a C), microscopio operatorio di oculistica, robot Ily, sistema polifunzionale per radiologia digitale (4 milioni di euro).

Nuova Area per l’infanzia (600 mila euro).

Saranno effettuati lavori di:

– costruzione di 2 nuovi ponti, uno sul fiume Po, nel tratto tra Castiglione Torinese e Settimo Torinese (12 milioni di euro), l’altro sul fiume Dora Baltea a Borgo Revel dove si prevede anche l’adeguamento della strada (13 milioni 788 mila euro);

– recupero dell’immobile sede del Museo Regionale di Scienze Naturali (5 milioni e 500 mila euro);

– riqualificazione e rigenerazione urbana dell’ex sede degli uffici dei Giudici di Pace di Torino nel quartiere Vallette (5 milioni di euro);

– restauro e riqualificazione dell’Ospedaletto Antoniano nella precettoria di Sant’Antonio di Ranverso nel comune di Buttigliera alta lungo la Via Francigena (5 milioni e 200 mila euro);

– opere connesse alle Universiadi 2025 nei comuni di Pragelato e Bardonecchia (7 milioni e 500 mila euro).

Il Piemonte è da sempre una Regione virtuosa nell’utilizzo dei fondi nazionali ed europei. L’Accordo per la Coesione tra Governo e Regione è finalizzato a realizzare un programma unitario di interventi per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio, tramite una strategia di azioni sinergiche, integrate e coordinate che mette a sistema le fonti finanziarie europee, nazionali e regionali disponibili.

Gli interventi finanziati con i Fondi di sviluppo e coesione valgono 865 milioni 306 mila euro, e sono riconducibili a 3 macro aree: 212 milioni di euro per la Cura, 238,6 milioni per il Territorio e circa 415 milioni per lo Sviluppo.

CURA – 212 milioni di euro

Interventi strutturali in ambito sanitario comprensivi della modernizzazione dei sistemi e delle apparecchiature sanitarie

  • Potenziamento ed efficientamento della medicina territoriale/ospedaliera; sostegno a persone in condizioni di temporanea difficoltà economica – 140,5 milioni

  • Ammodernamento del parco tecnologico – apparecchiature/attrezzature sanitarie e arredi – 47,7 milioni

  • Riqualificazione energetica delle strutture sanitarie – 23,8 milioni

TERRITORIO – 238,6 milioni

Sostegno allo sviluppo del territorio, sia dal punto di vista della messa in sicurezza sia della riqualificazione. Potenziamento delle reti e dei sistemi di trasporto pubblico locale e stradale.

  • Sviluppo locale – riqualificazione urbana –155,3 milioni

  • Bonifiche – 1,8 milioni

  • Trasporto ferroviario – 43,4 milioni

  • Trasporto stradale – 38 milioni

Gran parte dei 238 milioni sono destinati alla realizzazione di 24 Strategie d’Area Omogenea (115,5 milioni), all’interno delle quali verranno sviluppati, in stretta collaborazione e su proposta delle amministrazioni locali, interventi strategici e fortemente connotati sulle esigenze dei singoli territori. Le restanti risorse copriranno interventi di riqualificazione urbana e di messa in sicurezza.

E’ previsto anche l’acquisto di 4 treni per il servizio di trasporto ferroviario regionale (43 milioni 407 mila euro), azione, che si inserisce all’interno di in un programma più vasto che prevede l’acquisto di oltre 70 convogli per un investimento totale che supera i 500 milioni di euro.

Nell’ambito del trasporto stradale, invece, saranno costruiti 4 ponti, con un investimento di 38 milioni: uno sul fiume Po, nel tratto tra Castiglione Torinese e Settimo Torinese (12 milioni di euro), uno sul fiume Dora Baltea a Borgo Revel dove si prevede anche l’adeguamento della strada (13,7 milioni); due sul fiume Tanaro, uno a Rocchetta Tanaro (6,2 milioni) e l’altro tra Bene Vagienna e Monchiero (6 milioni).

SVILUPPO – 415 milioni

Sostegno allo sviluppo del sistema imprenditoriale e alla creazione delle nuove competenze necessarie. Investimenti a favore del sistema turistico e sportivo invernale e per la riqualificazione del patrimonio culturale. Interventi per la modernizzazione, la semplificazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione.

  • Imprese – 221,5 milioni

  • Formazione – 87 milioni

  • Sport / Neve – 66,4 milioni

  • Patrimonio Culturale – 22,7 milioni

  • Digitalizzazione della PA – 13 milioni

  • Assistenza tecnica – circa 4 milioni di euro

All’interno dell’accordo 170 milioni di euro sono destinati al cofinanziamento dei Programmi Regionali FESR e FSE+ 2021-2027 che sostengono le grandi sfide per lo sviluppo sostenibile, l’innovazione, la coesione e l’inclusione sociale.

Inoltre fanno parte di questo settore alcune misure regionali che saranno gestite attraverso una serie di bandi destinati a tutto il territorio regionale: il sostegno a progetti strategici di investimenti sulla specializzazione del capitale umano in materia di offerta formativa sia per istruzione e formazione professionale (35,9 milioni) sia per attività finalizzate all’occupazione (38,9 milioni); il finanziamento dell’attuazione degli interventi in materia di diritto allo studio universitario (12 milioni) che, integrato con le risorse regionali, raggiunge la cifra di 74 milioni di euro e permette di finanziare al 100% le borse di studio universitarie.

Altri 66,6 milioni sono previsti per il sistema neve e per interventi di potenziamento, valorizzazione e riqualificazione degli sport montani di cui 6 milioni e 600 mila funzionali allo svolgimento delle Universiadi 2025 e i 60 milioni a bando.

Nell’accordo sono previsti numerosi investimenti per il recupero e la riqualificazione del patrimonio culturale (22,7 milioni).

Gli interventi interesseranno:

Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino – 5,5 milioni

Il museo si rinnova e riapre al pubblico grazie alla realizzazione del nuovo ingresso in via Accademia Albertina, riallestimento delle sale espositive al piano terra, rivisitazione dei due cortili lato via Giolitti, realizzazione del bar e del bookshop.

Edifici dell’ospedaletto antoniano appartenente al complesso monumentale della

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso di Buttigliera Alta – 5,2 milioni

Sono previste opere di restauro e risanamento sull’intero nucleo storico-artistico: riqualificazione e restauro degli spazi edificati, sistemazione delle parti pubbliche, dell’arredo urbano, del verde pubblico all’interno del recinto dell’antico ospedaletto e realizzazione di parcheggi a servizio pubblico.

Palazzo Cisterna Biella, hub delle PA locali – 12 milioni

Il progetto intende recuperare e mettere a valore un bene immobile di proprietà della Regione Piemonte a forte valenza storica e architettonica valorizzando, indirettamente, il borgo medievale nel quale è situato e dotandolo delle infrastrutture necessarie alla realizzazione di un polo integrato di servizi che reimmetta le pubbliche amministrazioni locali. Gli interventi prevedono il recupero, risanamento conservativo, adeguamento e riconversione degli spazi interni, la realizzazione di un centro di formazione dei dipendenti della PA, la creazione di una foresteria destinata a docenti e/o studenti fuori sede, la realizzazione di un centro di orientamento a servizio delle Fondazioni ITS piemontesi, la creazione di luoghi di rappresentanza come la corte interna e le sale auliche.

Oltre agli Fsc, è destinato al Piemonte anche il POC – Programma Operativo Complementare, in corso di approvazione, per un valore di 400 milioni di euro, di cui 34,2 milioni sono impegnati per l’inclusione sociale, ovvero per il sostegno di persone in condizione di temporanea difficoltà economica; l’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio; la formazione degli assistenti familiari.

Altri 112 milioni finanziano interventi di eco-efficienza e riduzione dei consumi negli edifici pubblici e sulle reti di illuminazione pubblica; la promozione di azioni di sviluppo locale; tutela del patrimonio del Piemonte.

I restanti 256,4 milioni, infine, vanno per il sostegno alla creazione di impresa e lavoro autonomo; politiche attive per la crescita; formazione e accompagnamento al lavoro dei giovani; rafforzamento dell’occupabilità dei lavoratori a rischio; il sostegno all’innovazione e alla ricerca; attrazione degli investimenti; promozione dell’export; azioni formative professionalizzanti connesse con i fabbisogni dei sistemi produttivi locali.

“Salario minimo, colpito e affondato!”

Affondato o meglio neanche preso in causa, dura e triste realtà quella dell’ultima notizia di ieri dalla Camera: il nostro Paese dovrà dire definitivamente addio al Salario minimo, almeno fino a quando questa maggioranza sarà al Governo.

Un’ opposizione schierata contro questa scelta, con i vari partiti che in aula hanno dimostrato la loro amarezza stracciando il disegno di legge e voltando le spalle ai colleghi presenti; Azione e Italia Viva astenuti al voto, hanno comunque messo agli atti la loro preoccupazione per la situazione.    

Tecnicamente cosa è successo nella giornata di ieri, la maggioranza anziché bocciare o presentarne uno emendamento soppressivo nei confronti dell’opposizione,ha sostituito la proposta delle opposizioni delegando il Governo a legiferare sul tema, portando così il testo al Senato.

Consapevoli che la maggioranza si è opposta sin da subito alla questione Salario minimo, tanto da interpellare il CNEL, il quale ha sostenuto il punto di vista della maggioranza affermando con studi appositi che in Italia non si ha bisogno di questa legge, piuttosto si dovrebbe rafforzare la contrattazione collettiva. Ora quali sono i problemi, li si può risolvere con il rafforzamento della stessa? Ci sono milioni di lavoratori che si trovano fuori da questa contrattazione o che si imbattono in contratti come COCOCO o finte partite iva e via dicendo, scaturendo cosi la nascita di sindacati “pirata” che facendo firmare dei contratti poco onesti, seppur in percentualeminima, comprimono il potere rappresentativo delle sigle sindacali.

Il salario minimo non è certo una bacchetta magica, non è del tutto risolutivo e basti pensare al lavoro in nero, perché ovviamente se un datore di lavoro ad oggi non ripeta le normative non rispetterebbe nemmeno il minimo salariale, il “ma” sulla questione è il seguente : studi riportano che nei paesi in cui è stato applicato il salario minimo si hanno avuto riscontri positivi sia in termini di salari, ovvero che salgono, sia in termini di occupazione, 21 Paesi su 27 lo hanno applicato in Europa e, negli Stati come Danimarca o Austria che non hanno legiferato pro salario minimo hanno comunque paghe di base più alte che nel nostro Paese .

Per l’inconfutabile validità di queste ragioni tutta l’opposizione si è mostrata «capace di un atteggiamento costruttivo e di un grande impegno parlamentare» così secondo Matteo Ricchetti di Azione, che ha aggiunto « il governo Meloni ha via via dimostrato quello che oggi appare lampante: nei confronti del lavoro povero, della condizione di milioni di italiani, non c’è alcun interessi». Dello stesso avviso Daniela Ruffino, deputata piemontese di Azione, che ha dichiarato « A Meloni è mancato il coraggio di dire no a un istituto presente in quasi tutti i Paesi europei con rare eccezioni. Ha scelto di ignorare la condizione di umiliante sfruttamento a cui sono costretti oltre 3,5 milioni di italiani. Il governo aveva tutto il diritto di eccepire sull’entità monetaria della proposta (9 euro) e confrontarsi con le opposizioni. Ha preferito girarsi dall’altra parte salvo leggere agenzie irridenti in cui lamaggioranza si dice “a fianco dei lavoratori».

Sarebbe un parametro oggettivo il salario minimo poichè permetterebbe al lavoratore: in primis di constatare se si trovi davanti un contratto irregolare, dato il minimo stimatosui 9 euro lordi orari e in secondo luogo fungerebbe d’ aiuto ai vari ispettorati del lavoro per verificare con semplicità le condizioni lavorative.

Insomma una cosa è certa‘ Italia ha bisogno di leggi chiare ed oggettive dove l’ interpretazione venga meno; disturberebbe qualcuno avere un parametro chiaro sul quale basarsi per non cadere in varie truffe? Evidentemente si. Vedremo ora il Governo cosa si inventerà per risolvere il problema, sempre se vuole risolverlo… a me francamente non sembra.

Federico Audero (Azione Piemonte)

   

Enoteche regionali e Strade del vino, modello Piemonte

 A SISTEMA PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO

15 Enoteche regionali, 6 Strade del vino e del gusto, ambiti territoriali insieme a Piemonte Land of wine, il consorzio unicche rappresenta tutti i 14 consorzi di tutela del vino (riconosciuti dal Ministero), alle associazioni di produttori dell’agroalimentare, alle botteghe del vino e cantine comunali. Sono le realtà del mondo vitivinicolo ed enogastronomico piemontese che sono a sistema e che  si sono incontrate a Torino al Palazzo della Regione per presentare i progetti di valorizzazione delle eccellenze e dei territori di produzione.

L’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa sottolinea “Siamo partiti nel 2019 con l’approvazione di un nuovo regolamento, fortemente voluto dalla Regione, per dare un nuovo status alle Enoteche regionali, alle Strade del vino e del gusto e per la creazione degli ambiti territoriali. Abbiamo avuto un’ottima risposta dai territori e la Regione ha avuto il ruolo di coordinamento tra i diversi enti coinvolti. Oggi si è concretizzato un sistema per la promozione del brand Piemonte e siamo un modello unico in Italia invidiato da molti. Tra i vari risultati importanti abbiamo ottenuto il riconoscimento di Alto Piemonte e Gran Monferrato Città europea del vino 2024. Inoltre colgo l’occasione per annunciare che a marzo 2024 il Piemonte ospiterà il convegno nazionale dei Distretti del cibo”.

L’iter è iniziato con l’approvazione della Legge regionale n. 1/2019 Testo unico sull’Agricoltura, che ha permesso la nascita degli ambiti territoriali e a seguire di un Comitato di coordinamento e di un Comitato di Comunicazione.

La linea guida è lavorare in sinergia – precisa il direttore dell’Assessorato regionale all’AgricolturaPaolo Balocco – affinché non ci siano sovrapposizioni nelle attività di promozione tra Distretti del cibo, enoteche, consorzi e strade. Il Comitato di coordinamento delle Enoteche e delle Strade e Piemonte Land of wine sono due esempi organizzativi che permettono la realizzazione di progetti omogenei a favore di tutto il territorio regionale”.

Oggi parte ufficialmente l’attività del sistema Piemonte che vede protagonisti tutti i territori dalle Langhe e Roero all’Alto Piemonte e Monferrato, al Torinese, alle Terre Derthona e Colli Tortonesi, Doglianese e Alta Langa per valorizzare sui mercati internazionali tutte le eccellenze sotto un unico brand Piemonte”, dichiara Mario Arosio del Comitato di coordinamento delle Enoteche regionali e Strade del vino e del gusto del Piemonte.

Per Francesco Monchiero presidente di Piemonte Land of wineGrazie alla Regione che ha svolto un ruolo di coordinamentoPiemonte Land da dieci anni rappresenta i consorzi di tutela di 59 vini del Piemonte a denominazione. Oggi i consorzi a tutti gli effetti sono diventati anche enti di promozione sui mercati europei e internazionali e come Piemonte Land siamo disponibili a collaborare insieme alle Enoteche regionali e Strade del vino e del gusto per aiutare ad affermare il brand Piemonte”.

Per avere maggiori informazioni sulle Enoteche regionali e sulle Strade del vino e del gusto del Piemonte, e sulle iniziative in programma si può consultare il sito https://enotecheregionalipiemonte.com/

In allegato la mappa delle Enoteche regionali e Strade del vino e del gusto del Piemonte

SINTESI DATI:

– 15 ENOTECHE REGIONALI: Enoteca Regionale Acqui “Terme e vino”Enoteca Regionale del Barbaresco, Enoteca Regionale del Barolo, Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Enoteca Regionale Colline Alfieri dell’Astigiano, Enoteca Regionale delle Colline del Moscato, Enoteca Regionale di Gattinara e dell’Alto Piemonte, Enoteca Regionale del Monferrato, Enoteca Regionale di Nizza, Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato, Enoteca Regionale del Roero 2.0, Enoteca Regionale del Biellese e della Serra, Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino Caluso (TO), Enoteca Regionale dell’Albugnano.

– 6 STRADE DEL VINO E DEL GUSTO: Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, Terre Derthona. Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa, Strada del Riso Vercellese di Qualità, Strada del Vino Astesana, Strada Reale dei Vini Torinesi, Strada dei Vini e dei Sapori dei Gran Monferrato.

– 7 AMBITI TERRITORIALI Langhe e Roero, Monferrato astigiano, Monferrato alessandrino, Torinese, Alto Piemonte, Terre Derthona e Gavi, Doglianese e Alta Langa

Tavolo auto, Giachino: “al prossimo incontro partecipi il Presidente di Stellantis”

Il  Tavolo URSO per il settore auto , che viene dopo 20 anni di mancanza di politica industriale per il settore, e’ importantissimo per il futuro economico di Torino e del Paese. Il Tavolo ha risorse importanti che arrivano dal fondo Giorgetti nato dalla mia proposta trasformata in mozione dall’on. Molinari. Se oggi Cirio può candidare Torino per avere una nuova produzione è grazie al fondo Giorgetti nato dalle mia iniziativa. Sarebbe molto bello  se al prossimo incontro intervenisse direttamente il Presidente di Stellantis tenuto conto che la quota maggiore della azienda è in mano italiana.
 
Mino GIACHINO 

Economia Piemonte: avanti adagio

 

Il Comitato Torino Finanza ha diffuso le sue stime sul Pilregionale del terzo trimestre. La variazione rispetto allo stesso trimestre di un anno fa è del +0,37%. Per l’ultima parte dell’anno non si prevedono rimbalzi.

Il rialzo dei tassi e l’inflazione hanno frenato i consumi e congelato le spese: in Piemonte nel terzo trimestre di quest’anno la crescita dell’economia si è quasi fermata, la variazione tendenziale (sullo stesso trimestre dell’anno precedente) è positiva, ma per pochi decimi (+0,37%), anche se migliore rispetto a quella dell’Italia (+0%). C’ è stato un progressivo rallentamento: +2% nel primo trimestre, +1,1% nel secondo. Sono le stime del Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che grazie al modello del PILNOW può dare indicazioni sull’andamento dell’economia piemontese con largo anticipo (7 trimestri) rispetto al Pil che l’Istat diffonde sulle regioni.

Con il superindice PILNOW il Comitato Torino Finanza è anche in grado di prevedere che per il Piemonte sarà un finale d’anno “senza il botto”. A novembre, infatti, c’è la possibile conferma di una crescita annuale del Pil piemontese dello 0,9%. Ma conterà molto il periodo di Natale, pur se per ora i consumi scricchiolano e il recupero dell’inflazione nei salari non è all’orizzonte. A prezzi costanti (depurando il PILNOW dall’inflazione), il valore del Pilregionale degli ultimi 12 mesi è di 135 miliardi di euro (33,4 nel terzo trimestre), mancano ancora 4 punti percentuali di crescita e 7 miliardi per ritrovare il livello del reddito prodotto in Piemonte nel 2008.

Il peggioramento sembra comunque essersi esaurito nel mese di settembre, ma da ottobre in poi il Pil non sta rimbalzando, piuttosto, ristagna. I ricercatori del Comitato Torino Finanza sottolineano, fra gli aspetti negativi, l’inflazione, che, pur in via di riduzione, è penetrata nei comportamenti e sta probabilmente deprimendo i consumi, che avevano tenuto nella primissima parte dell’anno (I trimestre). E non si avverte ancora il segnale di rialzo. E così il 2023 non terminerà più con un lascito di punti acquisiti per il 2024 (come fu per il 2022) e la strada del 2024 sarà in salita. Il PILNOW registra però anche alcuni aspetti positivi: la recessione, anche se tecnica, non c’è stata; i dati sono almeno in linea con la media nazionale o lievemente migliori; la cultura, settore tradizionalmente fragile, e il turismo compensano il rallentamento dei consumi.

Il PILNOW fornisce un giudizio sintetico, tempestivo, istantaneo, dell’andamento economico del Piemonte. Il modello si è ulteriormente arricchito grazie ai dati sui consumi mensili forniti da Nova Coop.

Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza: “L’economia piemontese, come del resto quella di tutta l’Europa ad eccezione della Spagna, rallenta, anche se meno della media italiana. Le nostre stime ci dicono che siamo in una fase di ristagno. Certo paghiamo l’effetto del rialzo dei tassi di interesse di 450 punti base in poco più di un anno da parte della Bce, un rialzo che si sta propagando sempre più all’economia reale in un contesto di crescita debole, inflazione elevata, anche se fortunatamente in rallentamento, e tensioni geopolitiche accentuate. La crescita ha bisogno di stimoli e, in questo senso, bisognerà vedere se nel 2024 basteranno le riforme del PNRR”.

“Questi dati ci mostrano un Piemonte che fa fatica a crescere, ma che è in linea con il dato nazionale. In quest’ottica non possiamo dimenticare che l’Italia ha un’economia solida, che offre diverse opportunità di espansione in settori come l’automotive, l’industria manifatturiera, l’energia rinnovabile, il turismo, la moda e il design. Tuttavia, affrontiamo alcune sfide strutturali che possono influenzare la nostra capacità di sviluppo come la burocrazia e l’elevata pressione fiscale. Inoltre, dobbiamo investire in infrastrutture materiali e immateriali e sostenere la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico attraverso l’innovazione. Questo ci consentirà di affrontare le sfide interne ed esterne alla nostra economia”, commenta il Presidente di UnioncamerePiemonte, Gian Paolo Coscia.

Cirio chiede a Stellantis “più auto a Mirafiori”

“Solo il 20% degli incentivi messi in campo per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane ed è inaccettabile visto che sono soldi dei cittadini italiani. L’unica soluzione è quindi aumentare le auto che Stellantis produce in Italia, a partire da quelle prodotte nello stabilimento di Mirafiori che, anni fa produceva il totale delle auto che vengono fatte oggi in Italia e invece oggi raggiunge appena i 100 mila veicoli” dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che è anche coordinatore delle Regioni che ospitano stabilimenti Stellantis, al termine della riunione del Tavolo su Stellantis convocato dal ministro Adolfo Urso al ministero delle Imprese e del Made in Italy oggi a Roma.
Il presidente Cirio chiama a raccolta “l’impegno di tutti per rilanciare la produzione e arrivare almeno al primo obiettivo di produrre un milione di veicoli in Italia, assegnare a Mirafiori un secondo modello e ancorare a questo territorio la ricerca e lo sviluppo”.
Dal presidente del Piemonte anche l’appello all’azienda ad evitare “scivoloni comunicativi come la vendita degli stabilimenti del gruppo sulle piattaforme immobiliari online, perché il rischio concreto è che nell’opinione pubblica si faccia strada l’idea del disimpegno del gruppo in Italia, quando invece abbiamo bisogno di un’industria dell’automotive forte, che crede nell’Italia, nei suoi stabilimenti e nel potenziale della sua manodopera per cui chiediamo non solo la piena occupazione, ma anche la sua crescita”, conclude il presidente.
L’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano aggiunge: “Stellantis ha la grande responsabilità di dare  continuità a una storia secolare legata all’auto. Dobbiamo dare certezze alla nostra filiera che chiede chiarezza sull’impegno del gruppo in Piemonte. Confidiamo che il lavoro sinergico tra le Regioni, il ministro Urso e Stellantis possa portare ad aumentare la produzione di auto in Italia e in Piemonte”.