ECONOMIA- Pagina 122

Il tema dello spreco alimentare: Simona Riccio visita “Cibus” a Matera

Il tema dello spreco alimentare è  molto caro alla rubrica di Parlami di Spreco by # Parla con me , di cui l’onorevole Maria Chiara Gadda è testimonial.

Grazie alla legge 166 si possono donare moltissimi oggetti e non solo cibo.

“ A Matera – spiega Simona Riccio, Social Media Marketing e Organic Specialist – ho avuto l’opportunità di andare a visitare con lei e con Luca Braia , Gianni Capalbi e Nicola Scocuzza, due realtà che si occupano di recupero e somministrazione di cibo alle persone meno abbienti. Per primo abbiamo visitato la sede di Cibus, dove viene recuperato  e donato cibo con un furgoncino di CIbus Matera. Abbiamo ovviamente avuto modo di ascoltare e apprezzare il lavoro dei volontari che si impegnano ogni giorno. Successivamente abbiamo potuto visitare, parlare e pranzare presso la mensa della Fraternità Don Giovanni Mele Ets. Abbiamo pranzato con persone che tutti i giorni tendenzialmente mangiano lì.  Si tratta di un luogo molto ben curato, tanto da non sembrare una mensa solidale, quanto un normale self service dove vengono serviti prodotti di qualità, dall’antipasto al dolce, in un luogo dove i volontari sono persone deliziose e gentili”.

“Ho raccolto alcune riflessioni personali – aggiunge Simona Riccio – Nella mensa non vanno solo persone bisognose di cibo, ma anche di compagnia; umiltà, riservatezza, sorrisi, famiglie, collaborazioni, condivisioni, dolcezze sono le basi di queste esperte.  Si tratta di realtà fatte di persone che apprezzano e stimano con affetto queste persone e hanno a cuore il tema del cibo solidale”.

MARA MARTELLOTTA

Mutui e detrazioni, cosa c’è da sapere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Tra le agevolazioni a cui i contribuenti possono accedere, c’è quella relativa agli interessi passivi legati al mutuo sottoscritto per acquistare la prima casa. I mutuatari hanno, infatti, diritto ad una detrazione pari al 19% nel limite massimo di 4.000 euro.

A disciplinare la detraibilità del mutuo sulla prima casa è l’articolo 15 del TUIR, che si sofferma proprio sugli interessi passivi che vengono pagati sui finanziamenti ipotecari sottoscritti per acquistare l’abitazione principale.

Possono accedere a questa agevolazione i contribuenti che hanno effettivamente sostenuto la spesa, anche per la quota degli eventuali familiari a carico (che in genere è il coniuge). Questa particolare detrazione è fruibile direttamente all’interno del Modello 730 che nel Modello Persone Fisiche. Per poter beneficiare di questa detrazione è necessario rispettare alcune condizioni. Scopriamo quali sono.

Possono accedere alle detrazioni sugli interessi passivi i contribuenti che hanno sottoscritto un contratto di mutuo per acquistare l’abitazione principale. Entrando un po’ più nel dettaglio, il contratto di mutuo deve: essere stato sottoscritto nel corso dei 12 mesi precedenti o successivi rispetto all’acquisto dell’immobile. Viene esplicitamente escluso il caso in cui il contratto originario sia estinto e che ne venga stipulato uno nuovo di importo non superiore alla residua quota di capitale che deve essere rimborsata, maggiorata delle spese e di eventuali oneri correlati;

il finanziamento deve essere erogato da un soggetto residente in Italia o in uno Stato membro della Comunità europea.

Una delle condizioni necessarie per accedere alle detrazioni è che l’immobile venga destinato, dal mutuatario, ad abitazione principale. Questa opzione deve essere esercitata entro un anno dalla data di acquisto. Ricordiamo che come abitazione principale si intende la dimora abituale che il contribuente ha scelto per sé stesso e per la propria famiglia. Nel caso in cui l’immobile non venga scelto come abitazione principale, il contribuente decade da tutti i benefici previsti dalla normativa.

Non viene applicata la decadenza nel caso in cui il contribuente venga ricoverato in maniera permanente in un istituto di ricovero o sanitario, purché l’immobile non venga dato in affitto. Non può beneficiare della detrazione l’usufruttuario, perché non acquista l’immobile, ma acquisisce unicamente un diritto reale di godimento.

La detrazione spetta, inoltre, nel caso in cui: nel momento in cui l’immobile viene adibito ad abitazione principale, nel caso in cui sia stato oggetto di lavori di ristrutturazione edilizia, comprovati dalla relativa concessione edilizia o da un qualsivoglia altro atto equivalente. L’immobile deve diventare abitazione principale entro e non oltre due anni dalla data di acquisto; nel caso in cui l’immobile sia locato, purché l’acquirente – entro tre mesi dall’acquisto – provvede a notificare al locatario l’atto di sfratto per finita locazione; nel caso in cui il contribuente debba trasferire la propria dimora per motivi di lavoro oppure sia stato ricoverato. L’immobile non deve essere affittato.

Nel momento in cui si presenta il Modello 730, il limite massimo di spesa agevolabile è pari a 4.000 euro ogni anno. Il bonus massimo, che si può ottenere in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, è quindi pari a 760 euro, che corrisponde al 19% del limite massimo di 4.000 euro. Questo limite massimo si riferisce: agli interessi passivi; agli oneri accessori relativi al contratto di mutuo per il capitale che è stato preso in prestito; alle eventuali quote di rivalutazione che sono relative alle clausole di indicizzazione.

Nel caso in cui il mutuo sia cointestato tra due soggetti diversi, entrambi potranno detrarre gli interessi passivi per la quota di loro competenza.

Quando un immobile viene cointestato ad una coppia di coniugi, entrambi hanno la possibilità di beneficiare della detrazione per la propria quota di interessi. Nel caso in cui uno dei due coniugi sia fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetterà solo e soltanto a quest’ultimo per la quota di entrambi.

Per poter accedere alla detrazione risulta completamente ininfluente la ripartizione della proprietà dell’immobile: non è detto che debba necessariamente esserci un’identica ripartizione del costo dell’acquisto.

Per poter beneficiare della detrazione Irpef al 19% nel Modello 730 è necessario che il pagamento delle rate del Mutuo sia effettuato con un bonifico bancario o attraverso degli altri sistemi di pagamento tracciabili.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

La Caserma Amione diventerà la nuova Cittadella della PA

Entrano nel vivo le attività per la realizzazione della Cittadella della PA all’interno della Caserma Amione a Torino: un’importante operazione di rigenerazione urbana che, attraverso il recupero e la valorizzazione di edifici pubblici, trasformerà un’area situata in una posizione strategica della città, da sistema chiuso e inaccessibile, a luogo di condivisione aperto al quartiere e dotato di servizi per la cittadinanza e spazi verdi.

Estesa su una superficietotale di circa 28 mila mq, la Caserma Amione sarà oggetto di un articolato intervento che prevede, da un lato, il restauro e recupero della porzione storica sottoposta a vincolo e, dall’altro, la riqualificazione di un’ampia area retrostante sulla quale verranno realizzate nuove costruzioni efficienti ed ecosostenibili, esteticamente in armonia con il contesto e immerse in 16 mila mq destinati al verde.

L’Agenzia del Demanio finanzia interamente l’operazione con un investimento di oltre 210 milioni di euro che permetteranno di trasferire all’interno della struttura militare, 12 amministrazioni pubbliche e circa 1200 dipendenti, raggruppando numerosi uffici attualmente dislocati in immobili in affitto, con un risparmio complessivo di circa 6 milioni di euro l’anno.

C’è tempo fino al 10 di Agosto per partecipare al bando di gara europea, pubblicato oggi dall’Agenzia del Demanio, per l’affidamento della progettazione e altri servizi tecnici per l’esecuzione dei lavori di riqualificazione dell’intera caserma. L’importo a base di gara delle prestazioni da affidare è pari a oltre 14 milioni di euro. I contenuti del bando di gara tengono conto degli esiti del Concorso di idee per la progettazione, promosso nel 2018 dall’Agenzia del Demanio e dal Comune di Torino, con il supporto della Fondazione per l’Architettura di Torino, al fine di acquisire un progetto di indirizzo strategico per la realizzazione della cittadella amministrativa, per l’assetto urbanistico dell’area circostante e per la successiva variante.

“Il modello della nuova Cittadella della Pa di Torino- ha dichiarato il Direttore dell’Agenzia del Demanio Piemonte Valle D’Aosta, Sebastiano Caizza– rispecchia in pieno l’idea di Pubblica Amministrazione che l’Agenzia sta portando avanti in altre realtà del Piemonte e su tutto il territorio nazionale: si tratta di un progetto virtuoso che contribuirà a migliorare l’assetto urbanistico di tutta la Città. Attraverso il recupero di immobili sottoutilizzati si potranno generare risparmi per le casse dello Stato e offrire nuovi servizi per i cittadini”

“L’avvio di questo procedimento, che riguarda la trasformazione dell’area della Caserma Amione, -spiega l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni– costituisce una tappa fondamentale del più ampio lavoro tra l’Agenzia del Demanio e la Città per la rigenerazione delle aree di proprietà dello Stato. L’edificio manterrà la sua vocazione pubblica, in un processo di riqualificazione che lavora sul patrimonio edilizio esistente, non consumando nuovo suolo, che verrà valorizzato attraverso una selezione pubblica orientata alla qualità del progetto architettonico”

Nel dettaglio, il progetto prevede la struttura militare diventi uno spazio aperto, con al centro un giardino con alberi ad alto fusto, una piazza a gradoni e vie pedonali. Tutto attorno si svilupperanno

gli uffici e, al piano terra sono previste servizi per la cittadinanza. Le nuove edificazioni non supereranno i quattro piani su via Pilo e i sei su corso Lecce. La facciata dovrà allinearsi con l’edificio art nouveau vincolato dalla Soprintendenza e le pareti saranno prevalentemente in vetro.

L’inserimento del Parco all’interno della nuova Cittadella della Pa, utilizzato come chiave di collegamento con i giardini già presenti all’interno del quartiere Campidoglio, dovrà avere le caratteristiche di un vero e proprio parco.

Considerata la specificità dell’intervento, l’Agenzia del Demanio ha deciso che, insieme al perseguimento dei Criteri Ambientali Minimi obbligatori necessari a garantire, in particolare, la riduzione della pressione ambientale degli interventi sul paesaggio, sulla morfologia, sugli ecosistemi, sul microclima urbano, sulla resilienza dei sistemi urbani rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici e i livelli adeguati di qualità ambientale, verranno adottati anche protocolli volontari di sostenibilità energetico ambientali. In particolare, per quanto riguarda la porzione della caserma vincolata, è stato adottato il Protocollo GBC Historic Building, mentre per le nuove costruzioni il Protocollo LEED® – che certifica le costruzioni ecocompatibili.

Inoltre, in linea con la politica dell’Agenzia, verrà sviluppata una rendicontazione di dettaglio in relazione ai principi specifici ESG individuati.

Al fine di consentire un rapido avvio del processo di realizzazione del Cittadella, gli uffici del Ministero della Difesa, (l’Ufficio Tecnico Territoriale Armamenti Terrestri di Torino (U.T.T.) e il Deposito del Museo Storico Nazionale di Artiglieria), attualmente all’interno della caserma Amione, saranno gradualmente trasferiti presso la Caserma Dabormida. L’intervento, nel suo complesso dovrà quindi essere realizzato in due macrofasi, in modo da garantire la continuità delle proprie funzioni amministrative al Ministero della Difesa e al contempo rispettare i tempi di avvio dei lavori per la realizzazione della nuova Cittadella della PA.

Per accedere al bando di gara vai al seguente link:  https://www.agenziademanio.it/it/gare-aste/lavori/gara/Servizi-tecnici-di-progettazione-in-modalita-BIM-per-la-realizzazione-del-Federal-Building-Caserma-Amione-sito-nel-Comune-di-Torino

Per maggiori informazioni sul progetto è disponibile la scheda di approfondimento (.pdf)

Torino Esposizioni, il futuro: nuove prospettive Politecniche

 

Il Dipartimento di Architettura e Design-DAD e il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST del Politecnico di Torino organizzano un convegno per presentare il progetto sul futuro del padiglione 3a di Torino Esposizioni

 

venerdì 30 giugno 2023 dalle ore 10:00

Salone d’Onore – Castello del Valentino – Viale Mattioli 39, Torino

Immaginando l’utilizzo del padiglione 3a di Torino Esposizioni come parte del futuro Campus Valentino del Politecnico, il Dipartimento di Architettura e Design – DAD e il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio – DIST hanno avviato da 6 mesi un percorso condiviso per definirne funzioni e usi: oltre 150 docenti, ricercatori, tecnici, amministrativi hanno costruito una visione per il futuro di questo spazio di oltre 2.500 mq, in collaborazione con il Gruppo Masterplan del Politecnico.

Oltre a essere un nuovo spazio aggregativo e di socialità, il padiglione 3a ospiterà attività laboratoriali a supporto della didattica e della ricerca ma anche eventi e iniziative culturali aperte al pubblico. In questo evento verranno restituiti i risultati di una serie di incontri che hanno raccolto le istanze di colleghe e colleghi dei due Dipartimenti sulla futura natura polifunzionale del padiglione. Viste le molteplici opportunità che lo spazio può offrire non solo per il Politecnico ma anche per il quartiere e per la città, l’evento sarà un’occasione di dialogo con gli attori del territorio, ovvero istituzioni, imprese ed enti del terzo settore.

 

Programma

  • Saluti del Rettore del Politecnico Guido Saracco e dei direttori dei dipartimenti professor Paolo Mellano (DAD) e professor Andrea Bocco (DIST);
  • Presentazione del Laboratorio ToExpo: l’iniziativa e i suoi obiettivi, sintesi del percorso di workshop e dei risultati raccolti;
  • Le prospettive sul Padiglione 3a: ne parlano i rappresentanti dei laboratori di DAD e DIST;
  • Aggiornamento sull’avanzamento del progetto Campus Valentino a cura del gruppo Masterplan di Ateneo;
  • Tavola rotonda con gli attori del territorio moderata dai Direttori Paolo Mellano (DAD) e Andrea Bocco (DIST);

Il turismo vola e offre opportunità di lavoro

Presentato il nuovo biennio formativo 2023-25 di ITS Turismo Piemonte. Quattro sedi, cinque indirizzi per i professionisti di domani

TURISMO, GRANDI OPPORTUNITA’ OCCUPAZIONALI MA MANCANO LE COMPETENZE. ITS PRESENTA I PERCORSI FORMATIVI PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DEL SETTORE

Torino, 29 giugno 2023 – Il turismo vola e offre opportunità di lavoro come mai prima d’ora. Secondo il rapporto Excelsior Unioncamere nei prossimi cinque anni il settore del turismo offrirà circa 300mila posti di lavoro, che salgono a 757.000 considerando la macroarea ‘Commercio-Turismo’. Ma quasi un quarto di posti nel settore turistico potrebbe rimanere scoperto per mancanza di personale qualificato.

Un allarme lanciato dagli operatori del settore e raccolto da ITS Turismo e Attività Culturali, con la proposta di percorsi post diploma di formazione altamente qualificata per entrare subito nel mondo del lavoro.

Questa mattina la presentazione dei corsi per il prossimo biennio 2023-25 nella sede legale della Fondazione ITS a Torino, alla presenza dell’assessore all’Istruzione e Merito e alla Formazione professionale della Regione Piemonte Elena Chiorino, della presidente della Fondazione ITS Turismo Maria Luisa Coppa, del segretario generale Giulio Genti, dei soci e degli stakeholder della Fondazione.

Per l’Assessore Elena Chiorino “Senza competenze non può esserci competitività e senza competitività non può esserci crescita. Nel corso del mio mandato ho creduto fortemente nell’impulso che poteva esser generato dando maggiore spinta al sistema degli ITS Academy, così in questi anni si è lavorato strenuamente non solo per garantire ai nostri giovani una miriade di opportunità per consentire loro di costruirsi il migliore futuro possibile in Piemonte, ma per dare risposte concrete alle reali esigenze delle attività produttive di un territorio intero. Da inizio mandato ad oggi abbiamo quasi raddoppiato le risorse destinate al sistema ITS, passando dai 5,8 milioni di euro dell’A.S. 20/21 ai 10 milioni per il 22/23. 

Risultati più che positivi emergono anche dall’ultimo monitoraggio Indire sulla performance dei corsi biennali, che premia tutte le Fondazioni ITS del Piemonte, collocando la Regione ai primissimi posti a livello nazionale. 

«In un Paese a forte vocazione turistica come l’Italia – sottolinea la presidente della Fondazione ITS Turismo Maria Luisa Coppaè sempre mancato un indirizzo scolastico preciso che potesse preparare i giovani in maniera altamente qualificata. I percorsi formativi dell’ITS Turismo Piemonte oggi hanno le carte in regola per incontrare le esigenze delle imprese del settore con le ambizioni e i desideri dei giovani. I giovani oggi comprendono che viaggiare, sperimentare, incontrare e conoscere il mondo sono strettamente legati all’innovazione e alla digitalizzazione. È un mix affascinante in cui la passione per l’esplorazione si fonde con l’entusiasmo per le nuove tecnologie, aprendo porte verso un futuro pieno di opportunità. L’ITS Turismo Piemonte è qui per accompagnarli in questo percorso, offrendo non solo una formazione di alta qualità che soddisfa le loro aspirazioni e li prepara a brillanti carriere nel settore del turismo, ma dando anche risposte concrete e immediate alle esigenze delle imprese turistiche. Per questo motivo, ogni anno ITS abbraccia alcuni progetti extracurricolari che diventano immediatamente spendibili come soluzione ad un problema turistico espresso da aziende o enti, tra cui, gli ultimi a Ca’ Foscari a Venezia e nei Comuni di Rosazza e Candelo in Piemonte, oltre ai progetti Erasmus all’estero. Il PNRR offre agli ITS la possibilità di dotarsi di una sede idonea e, pur con tempistiche non favorevoli, stiamo lavorando in questo senso».

Nelle quattro sedi di Torino (in via Massena 20 e in via Carlo Alberto 22), Bra e Novara prenderà il via nel mese di ottobre il prossimo biennio formativo ITS Turismo, costruito sui macro-indirizzi di ‘ricettività’ e ‘hospitality’ e articolato su cinque corsi in essere: Tourism Product Manager, Incoming Event Manager, Caring on Board, Hospitality Manager, Experience & Hospitality Specialist. Ogni corso di studio prevede al massimo 30 iscritti per anno, in modo da garantire una formazione il più possibile attenta ad ogni studente. Il biennio formativo 2023-2025 sarà caratterizzato da un approccio innovativo e orientato al futuro con programmi formativi incentrati su tematiche chiave come l’ospitalità, la gestione del turismo sostenibile, il marketing digitale nel settore turistico e le nuove tendenze nell’esperienza del viaggiatore.

I corsi, finanziati interamente dai Fondi della Regione Piemonte e dal Ministero dell’Istruzione tramite PR FSE 2021-2027 e dunque gratuiti per tutti gli studenti, hanno la durata di due anni, con 1800 ore di percorso, di cui 600 in stage presso le oltre 200 aziende partner in costante crescita, hanno un successo formativo superiore al 90% e oltre l’85% dei diplomati trova occupazione immediata nel settore di studio.

Per accedere al biennio formativo è necessario essere in possesso del diploma di scuola secondaria superiore. È previsto, inoltre, il superamento della selezione di accesso con un test scritto di cultura generale, l’elaborazione di un testo e un colloquio attitudinale e motivazionale.

Tutte le informazioni per l’accesso alla selezione saranno contenute nel bando previsto per l’estate, ma fin d’ora si possono avere indicazioni ed eventuali appuntamenti personali scrivendo a info@its-turismopiemonte.it

ITS Turismo Piemonte fa parte del Sistema ITS, che conta 104 scuole di eccellenza a livello nazionale. In Piemonte sono presenti 7 Fondazioni ITS nei settori Agroalimentare, Turismo e attività culturali, Aerospazio – Meccatronica, Energia, Tessile – Abbigliamento, Information and Communication Technology, Biotecnologie.

LE FIGURE PROFESSIONALI DI ITS TURISMO

Il Tourism Product Manager è un professionista completo dell’ideazione, comunicazione e promozione del prodotto turistico; ricopre strategicamente ruoli intermedi e apicali in Tour operator e nelle imprese di distribuzione di prodotti turistici. Si occupa di creare e gestire prodotti turistici innovativi, cercando di offrire esperienze uniche e coinvolgenti per i viaggiatori.

L’Incoming Event Manager è una figura professionale che opera all’interno di aziende specializzate

nell’organizzazione di eventi con l’obiettivo di innovare il prodotto offerto sia nella costruzione dell’esperienza turistica che nella comunicazione della stessa.

Il Caring on Board è il professionista che potrà operare in vari ambiti del comparto Hospitality, proseguendo il percorso in apprendistato in alta formazione nell’ambito specifico del caring on board, oppure in strutture ricettive di altra natura.

L’Hospitality Manager conosce ed amministra correttamente l’impresa ricettiva, coordinando

l’organizzazione del lavoro, la definizione delle procedure e l’efficacia operativa dei diversi reparti sovrintendendo tutti i processi gestionali di un albergo.

L’Experience & Hospitality Specialist conosce ed applica correttamente la struttura della Guest Experience, progettando strategicamente i propri servizi e la loro comunicazione, per offrire esperienze emozionali mediante l’utilizzo di visite immersive e personalizzate.

www.its-turismopiemonte.it

https://sistemaits.it/

Sicurezza nei luoghi di lavoro. Incontro tra Cirio e Airaudo, a luglio nuovi ispettori

 LA REGIONE PIEMONTE AL FIANCO DI LAVORATORI E AZIENDE PER TENERE ALTA L’ATTENZIONE
Il presidente Cirio ha incontrato nel pomeriggio una delegazione della Cgil.
A luglio in arrivo 80 nuovi ispettori per incrementare il monitoraggio e la prevenzione degli incidenti
«Ricevere una segnalazione così completa e documentata sarà di stimolo per tutti noi. In Piemonte i morti e gli incidenti sul lavoro sono più alti della media nazionale e credo che questo non dipenda solo dal fatto che siamo una regione produttiva dove c’è tanto lavoro, ma anche dalla necessità di individuare le reali motivazioni per cui questo accade per impedire che continui a succedere»: sono le parole con cui il presidente della Regione Alberto Cirio ha voluto accogliere  al Grattacielo Piemonte una delegazione di lavoratori che insieme al segretario regionale della Cgil Giorgio Airaudo, hanno consegnato all’attenzione della Regione Piemonte una lista di 25 luoghi di lavoro sul territorio regionale su cui il sindacato chiede un monitoraggio preventivo per garantirne la sicurezza.
A luglio in Piemonte arriveranno 80 nuovi ispettori dell’Ispettorato del lavoro che consentiranno di incrementare il monitoraggio e la prevenzione degli incidenti sul lavoro.
 
«Questi nuovi ispettori sono già un primo frutto delle richieste che abbiamo fatto al Governo. Scontiamo da sempre problemi di personale nella Pubblica amministrazione, ma ci sono settori che devono avere la priorità come tutelare la vita delle persone – ha sottolineato il presidente Cirio, che ha ricordato anche il lavoro che la Regione sta portando avanti con le organizzazioni sindacali attraverso il Tavolo regionale sulla sicurezza sul lavoro -. Abbiamo un Piano definito per legge e dobbiamo fare in modo che queste azioni dalla carta trovino applicazione nella realtà. In Piemonte ci sono tantissime imprese che hanno grande senso di responsabilità e attenzione sulla sicurezza, ma purtroppo c’è anche chi questa sensibilità non ce l’ha. Un incidente all’anno è già troppo. Non si può immaginare che una persona che si sveglia al mattino per andare a lavorare non faccia ritorno a casa. È un fattore di civiltà».

Torino tra le 10 Tech Cities italiane che offrono retribuzioni più alte

La terza edizione dello studio di Experis (ManpowerGroup) sui profili IT&Technology più richiesti

 

  • Torino è tra le 10 Tech Cities italiane che offrono le retribuzioni più alte: fino a 70mila euro annui per un profilo di middle seniority come Chief Technology Officer (CTO), mentre la RAL media è pari a 44,2mila euro.
  • Quasi una ricerca su sette (14%) di Embedded System Engineer, figura che si occupa di progettare, sviluppare e validare soluzioni software e hardware per architetture embedded, si concentra a Torino.
  • In Italia il settore IT&Digital ha una previsione netta delle assunzioni del +25% per il secondo trim­­estre del 2023. Ma le competenze IT e Data sono al primo posto tra quelle più difficili da trovare per i datori di lavoro.

 

 

Torino28 giugno 2023 – Torino è tra le 10 Tech Cities italiane insieme a Milano, Padova, Bologna, Bari, Napoli, Roma, Udine, Verona e Catania, vale a dire le città dove in totale si concentra l’81% delle offerte di lavoro del settore IT. Nel capoluogo piemontese in base alla professione la RAL media per un profilo di middle seniority va dai 70mila euro di un Chief Technology Officer (CTO)­ ai 35mila euro di un Java Developer o di un Full Stack Developer, con una media per tutte le specializzazioni di 44,2mila euro annui lordi. È quanto emerge dalla terza edizione di Tech Cities, lo studio promosso da Experis, brand di ManpowerGroup e provider IT di soluzioni applicative, consulenza, resourcing e formazione, sui profili tecnologici più richiesti nelle principali città e province italiane.

Secondo il report, i tre profili più richiesti nelle Tech Cities sono il Data Scientist o Architect, il Java Developer e il SAP Manager, ma con delle differenze rilevanti tra una città e l’altra. In particolare, un dato interessante riguarda la ricerca di profili specializzati nella Cyber Security, che sfiora il 90% delle richieste all’interno delle Tech Cities, concentrandosi soprattutto a Milano, Roma e Bologna. Questo a conferma di un trend in continua crescita: la sicurezza informatica, la gestione dei dati e l’utilizzo corretto delle infrastrutture digitali sono ormai tra le priorità aziendali e sempre più connesse alla brand reputation. Tra questi profili, il SOC Specialist/Manager e il Penetration Tester sono quelli maggiormente richiesti.

Torino si contraddistingue per le offerte di lavoro per Embedded System Engineer, il professionista che stabilisce i requisiti di sistema, realizza l’architettura, valuta e monitora le prestazioni. Si assicura che tutto funzioni correttamente, in modo integrato e analizza problemi tecnici complessi, diagnosticandone le cause principali e trovando soluzioni. Nella città piemontese si concentra il 14% delle ricerche per questo profilo tecnico.

In generale, il profilo del professionista informatico che emerge è quello di un talento molto ricercato, con retribuzioni sopra la media nazionale e una particolare attenzione per la flessibilità nel posto di lavoro. Lo smart working è infatti un requisito preferenziale e determinante: per le aziende che offrono questa soluzione di lavoro agile, aumentano le opportunità di attraction, anche oltre i confini regionali, e massimizzano la retention dei professionisti IT&Technology.

Questa preferenza da parte delle figure informatiche risulta particolarmente importante specie in un momento in cui, secondo il ManpowerGroup Employment Outlook Survey – MEOS riferito al secondo trimestre 2023, le aziende IT italiane prevedono una prospettiva occupazionale netta del 25%, ma al contempo il 72% di esse denuncia di avere difficoltà a trovare le competenze necessarie. È dunque fondamentale tenere in considerazione i desideri dei dipendenti per attrarre e trattenere talenti.

Il futuro appartiene al talento tecnologico

I talenti tecnologici hanno ormai un ruolo rilevante all’interno di qualsiasi business e settore. Si tratta di figure essenziali e che continueranno a esserlo anche in futuro. Gli stessi talenti evolvono: emergono nuove professionalità, quelle tradizionali si trasformano e la commistione tra management aziendale e strategia digitale è sempre più stretta” afferma Josè Manuel Mas, Direttore di Experis Italia. “Dopo l’esperienza pandemica, la maggior parte dei lavoratori ha cambiato le proprie percezioni e aspettative rispetto a questioni come l’equilibrio tra vita e lavoro, la flessibilità e l’autonomia nella gestione di tempi e spazi. È questa una grande opportunità sul cammino verso l’innovazione per tutte quelle aziende che sapranno cogliere queste nuove esigenze e aumentare così le possibilità di reperire talenti, senza condizionamenti legati a confini geografici, nazionali e internazionali. In questo scenario, sempre più focalizzo sulle competenze tecniche e caratterizzato dalla nuova rivoluzione tecnologica permeata dall’AI, le soft skills assumono un ruolo centrale per guidare l’innovazione. Sarà proprio la combinazione di nuove tecnologie e intelletto umano a permetterci di superare le sfide del futuro”.

 

I profili nel dettaglio

L’Embedded System Engineer si occupa di progettare, sviluppare e validare soluzioni software e hardware per architetture embedded. È lui che stabilisce i requisiti di sistema, realizza l’architettura, valuta e monitora le prestazioni, si assicura che tutto funzioni correttamente, in modo integrato e analizza problemi tecnici complessi, ne diagnostica le cause principali e trova soluzioni. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 40mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 14% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

L’Infrastructure Manager è responsabile dei sistemi e delle infrastrutture informatiche, è consapevole della direzione strategica aziendale e sfrutta le nuove tecnologie per centrare gli obiettivi di business. È esperto dei più comuni linguaggi di programmazione e svolge anche attività di project management, gestendo budget, tempistiche e interfacciandosi con diverse figure professionali, sia interne che esterne. Sono molti i fattori che determinano la RAL di questo professionista, non soltanto in termini di esperienza e dimensioni aziendali, ma anche e soprattutto dal punto di vista territoriale. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 55mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 5% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Chief Technology Officer (CTO) ricopre una posizione di livello esecutivo (come membro del CDA), la cui responsabilità principale è quella di selezionare e proporre a Consiglio di Amministrazione e CEO le migliori soluzioni tecnologiche e i servizi da adottare per potenziare la competitività aziendale. È una figura con una forte componente Business a cui sono richieste in maniera crescente doti di leadership, capacità comunicative e competenze commerciali. Il CTO è fra i professionisti meglio retribuiti analizzati in Tech Cities. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 70mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 10% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Lo SCRUM Master è una figura ibrida, a metà strada tra il Project Manager e il Talent Scout, che affianca elevate competenze tecniche a grandi doti di gestione e organizzazione. Trattandosi di un ruolo di leadership, è fondamentale un’esperienza consolidata sul campo nei gruppi di lavoro, time management, comunicazione ed empatia. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 45mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 10% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il SAP Manager o SAP Specialist si occupa dell’implementazione, personalizzazione e gestione del software SAP, software gestionale, tra i più diffusi, appartenente ai sistemi ERP. Tra le soft skills più richieste forti doti comunicative e relazionali, problem solving e capacità di mantenere la visione d’insieme. Il livello retributivo rispetto a qualche anno fa si è alzato: anche le figure professionali più junior, con due o tre anni di esperienza. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 45mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

L’E-Commerce Manager integra processi di marketing e project management ad attività di posizionamento, progettazione e implementazione dello store online. Ha competenze tecniche (CRM, Google Analytics, Marketplace, ecc.) ed è sempre aggiornato rispetto ai trend di mercato, ai tool più utilizzati e alle nuove tecnologie. Con il proliferare di nuove piattaforme E-commerce e la decisione da parte di moltissime aziende di rilanciare e/o consolidare quelle già esistenti, la richiesta di questi professionisti ha conosciuto un sostanziale aumento e una diffusione. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 40mila euro lordi a Torino.

Il Security Researcher si occupa di rilevare, prevenire e risolvere le minacce alla sicurezza di reti di computer e archivi di dati. Effettua periodiche verifiche dello stato di sicurezza dei sistemi, prepara relazioni tecniche, coordina e collabora per l’installazione, la manutenzione e l’operatività di software e firewall e di tutte le attività SIEM (Security Information and Event Management). Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 45mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 6% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Penetration Tester si occupa di testare apparati e sistemi aziendali, simulando attacchi informatici così da cercare vulnerabilità e difetti. Una volta individuati gli errori presenti all’interno dei programmi (o dei sistemi) li segnala e prova a correggerli. Attualmente queste figure sono molto richieste dalle società di consulenza (in particolare di consulenza informatica), così come da quelle aziende che sviluppano prodotti proprietari e hanno bisogno di testarne la sicurezza. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 42mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 6% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il SOC Manager è responsabile del SOC (Security Operation Center) e utilizza tecnologie specifiche per gestire e coordinare tutte le funzionalità legate alla sicurezza dell’intera infrastruttura IT, monitorando in tempo reale e con una copertura h24 possibili minacce legate ad attacchi hacker. Questi professionisti sono molto richiesti sia dalle aziende con SOC proprietari come quelle appartenenti al settore difesa, energia, telco e banking; che dalle società di consulenza che forniscono servizi SOC esternalizzati. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 50mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 6% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

ll Cloud Developer/Architect/Engineer è un professionista che coniuga competenze tecniche a doti manageriali. È l’architetto che progetta e costruisce lo spazio cloud, seguendo le fasi gestionali e monitorando i risultati. È lui che accompagna, sostiene e catalizza il cambiamento culturale all’interno dell’azienda grazie a buone capacità di leadership. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 48mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Data Scientist o Architect è un professionista dei dati e sulla base di questi elabora modelli di business competitivi, in grado di affrontare trasversalmente tutte le sfide legate agli ecosistemi aziendali, sempre più complessi e interconnessi. È un professionista versatile: si occupa di analizzare e organizzare grandi quantità di dati estraendo i paradigmi più efficienti ed esponendoli in forma comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 35mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Full Stack Developer è in grado di adattarsi alle diverse fasi di un piano di sviluppo e possiede la capacità di gestire e coordinare un progetto in maniera globale. È un profilo difficile da reperire, la domanda supera l’offerta e le aziende per essere attrattive devono far leva su progetti interessanti, all’avanguardia e in ambito economico. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 35mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 9% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Lo Java Developer sviluppa software e applicazioni utilizzando il linguaggio di programmazione Java, uno tra i più diffusi e longevi del settore. Gli aggiornamenti per questo linguaggio vengono rilasciati ogni 9-12 mesi, ed è proprio la capacità di stare al passo con i continui cambiamenti a costituire una delle sfide maggiori per questi professionisti. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 35mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 7% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il DevOps Engineer si occupa di tutte le fasi di sviluppo di un software e al tempo stesso gestisce le tappe operative che caratterizzano l’infrastruttura, il neologismo inglese “DevOps” si riferisce infatti ai termini “development” e “operation”. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 40mila euro lordi a Torino, città dove si concentra l’8% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Il Model Based Design Engineer si occupa di modellazione e sviluppo software con approccio metodologico model-based. Il suo compito è quello di definire i requisiti del comportamento di un sistema, le logiche di controllo e le “ipotesi di comportamento” in cui quel sistema agisce, per questo a volte viene definito anche “controllista”. Questa figura può aspettarsi una retribuzione di 38mila euro lordi a Torino, città dove si concentra il 14% delle offerte di lavoro nazionali per questo profilo.

Scarica il report e naviga all’interno della mappa interattiva sul sito di Experis: https://www.experis.it/it/tech-cities

 

Credem punta su Torino

  • Inaugurata la nuova sede dell’istituto all’interno di Villa Frassati, edificio di grande pregio storico ed artistico che è stato completamente ristrutturato;

 

  • obiettivo di tale nuova apertura è confermare la strategia di forti investimenti sul territorio, in particolare nelle aree ad elevato potenziale come Torino.

 

Credem, la più solida banca commerciale in Europa(*), ha inaugurato nei giorni scorsi la nuova sede di Torino all’interno di Villa Frassati, edificio di grande pregio storico ed artistico in corso Trento angolo corso Galileo Ferraris. L’istituto ha avviato nei mesi scorsi un’importante opera di ristrutturazione della villa, realizzata nel 1916 dal celebre ingegnere ed architetto piemontese Giuseppe Momo (1875- 1940). L’edificio è inoltre legato alla memoria di Piergiorgio Frassati (1901-1925), beatificato nel 1990 da Giovanni Paolo II.

 

Per Credem, l’obiettivo di tale nuova apertura è confermare la strategia di forti investimenti sul territorio, in particolare nelle aree ad elevato potenziale come Torino, in cui la banca conta ad oggi 13 mila clienti, 65 tra dipendenti, consulenti ed agenti finanziari, 700 milioni di euro di patrimoni dei clienti depositati presso l’istituto e 750 milioni di euro di prestiti alla clientela.

 

La nuova sede, che si sviluppa in tutti i 1.400 metri quadrati dell’edificio suddivisi su tre piani, ospita una filiale della banca con sportello automatico operativo 24 ore al giorno, gli uffici dei professionisti dedicati alle imprese, dei consulenti finanziari e delle società Credemleasing e Credemfactor.

 

L’edificio è stato inaugurato nei giorni scorsi con un evento a cui hanno partecipato oltre 200 persone, che ha visto l’intervento del Presidente di Credem Lucio Igino Zanon di Valgiurata che ha commentato: “sono particolarmente orgoglioso di poter inaugurare questa nuova prestigiosa sede in quella che è anche la mia città ed a cui sono particolarmente legato. Torino ed il Piemonte hanno sempre rappresentato per Credem delle aree molto importanti, con un vivace tessuto economico ed imprenditoriale e questo importante investimento ne è la dimostrazione. Abbiamo scelto di ristrutturare Villa Frassati per restituire alla città un luogo rilevante dal punto di vista architettonico e storico, poiché siamo convinti che sia nostro dovere anche valorizzare il patrimonio artistico e culturale dei territori in cui operiamo a beneficio di tutta la comunità”.

 

Il Gruppo Credem, inoltre, è attivo a Torino e provincia con cinque tra filiali centri finanziari e 40 professionisti di Credem Euromobiliare Private Banking, banca del gruppo focalizzata sulla gestione dei grandi patrimoni, tre uffici e 12 agenti finanziari di Avvera specializzata nei mutui e nel credito al consumo per i privati.

 

L’edificio che ospita la nuova sede di Credem, Villa Frassati, testimonia nelle forme architettoniche, sapientemente ideate da Giuseppe Momo, il ritorno all’eclettismo neobarocco degli anni dieci del Novecento. Figura di notevole rilievo nell’architettura dei primi quarant’anni del “secolo breve”, Momo realizzò numerose opere a Torino ed in Piemonte, ma soprattutto a Roma dove, su committenza di papa Pio XI, contribuì alla trasformazione architettonica della Città del Vaticano all’indomani dei Patti Lateranensi. La sua opera più nota è la monumentale scala a doppia spirale elicoidale ideata per i Musei Vaticani e inaugurata nel 1932. Costruita nel 1916, Villa Frassati è connotata da un elegante giardino interno e si ispira, nelle forme sinuose, all’architettura del barocco piemontese: splendido è soprattutto lo scalone, che nelle forme morbide preannuncia già l’effetto ottenuto da Momo nel progetto per i Musei Vaticani. Oltre al pregio architettonico, l’edificio ha anche un alto valore storico e simbolico, perché è stata la dimora della famiglia del beato Giorgio Frassati, come ricorda una targa posta all’ingresso dell’edificio su Corso Ferraris. La famiglia era illustre: la madre, Adelaide Ametis, pittrice molto apprezzata, espose le sue opere anche alla Biennale di Venezia. Il padre, Alfredo, fu il fondatore e il direttore del quotidiano La Stampa. Il beato Frassati, morto giovanissimo, è noto per il suo impegno per i poveri e le classi più disagiate della società, ma anche per la sua intensa attività all’interno dei giovani dell’Azione Cattolica, dei quali è oggi patrono. Le sue reliquie sono custodite nel Duomo di Torino.

(*) Credem è risultato l’istituto più solido a livello europeo tra le banche commerciali ed il migliore in Italia in base alla pubblicazione dei dati relativi ai requisiti patrimoniali (SREP) diffusi dalle banche rilevanti vigilate direttamente dall’autorità di Francoforte. Il requisito preso in considerazione è il Pillar 2 Requirement (P2R) che per il Gruppo Credem è pari all’1,0%, parametro migliore in Italia ed al primo posto in Europa tra le banche commerciali all’interno del panel di istituti vigilati direttamente da Francoforte che hanno dato il consenso alla pubblicazione dei dati in forma aggregata, disponibile al seguente LINK. Vedi anche i comunicati stampa Il Gruppo Credem si conferma tra le migliori banche vigilate da BCE per solidità patrimoniale e Credem si conferma la più solida banca commerciale in Europa.

Piemonte Latte: numeri eccezionali per fronteggiare le prossime sfide del settore

90 milioni di fatturato e 1,7 milioni di litri di latte raccolti nel 2022 sono il biglietto da visita della cooperativa, capace di innovare e collaborare

Sabato 24 giugno si è tenuta nella sede di Savigliano l’assemblea annuale di Piemonte Latte, un appuntamento fondamentale per tutti i soci della cooperativa che hanno così potuto conoscere e discutere i risultati raggiunti. Con un fatturato superiore ai 90 milioni di euro e una base solida di oltre 270 soci, Piemonte Latte si conferma un’eccellenza del settore lattiero-caseario.

Il bilancio della cooperativa riporta numeri da record, a riprova di un’annata eccezionale e di un lavoro importante svolto a supporto dei soci conferenti. Nonostante una crisi energetica senza precedenti, che ha determinato un aumento esponenziale di tutti i costi per gli allevatori, Piemonte Latte ha saputo rispondere alle molte sfide a fianco dei propri soci, raccogliendo nel 2022 circa 1,7 milioni di litri di latte e garantendo al mercato una fornitura costante di materia prima. L’assemblea ha inoltre deliberato un conguaglio sul latte conferito nel 2022 pari a circa 500.000 €.

I risultati rivelano anche un riconoscimento della qualità del latte della cooperativa da parte di chi si occupa della trasformazione. Un apprezzamento evidenziato nella prima edizione del Festival dei Formaggi Piemontesi, organizzato da ONAF, durante cui la cooperativa ha svolto un ruolo da protagonista, ospitando la prima giornata e collaborando attivamente all’evento. Evento che ha visto la partecipazione di molti caseifici che utilizzano proprio il latte di Piemonte Latte, alcuni dei quali sono stati premiati nella propria categoria come eccellenza del territorio.

L’assemblea dei soci è stata anche un’occasione per discutere delle sfide future. I primi mesi del 2023 hanno evidenziato una flessione dei consumi e un importazione crescente a livello nazionale di latte estero. Piemonte Latte, in risposta a questi cambiamenti, continua a investire per migliorare la filiera locale, incentivando gli sforzi dei propri soci nel garantirsi nuove certificazioni di benessere animale e promuovendo l’innovazione degli allevamenti attraverso il ricorso a energie rinnovabili, come energia solare e biogas. Investimenti nella sostenibilità che testimoniano lo sguardo della cooperativa al futuro del territorio e del settore.

Traguardi e sfide, a fronte dei quali il Presidente di Piemonte Latte, Roberto Morello, ha ribadito l’importanza della forma cooperativa dell’impresa, “un pilastro fondamentale che ci ha permesso di distinguerci e di raggiungere questi obiettivi”.

Morello ha dichiarato: “Attraverso l’unione delle nostre forze e l’impegno di ogni socio siamo riusciti a superare le difficoltà e a confermarci protagonisti del settore lattiero-caseario. Piemonte Latte è un esempio tangibile di come il lavoro di squadra e la condivisione delle conoscenze possano portare al successo duraturo. Siamo orgogliosi di rappresentare allevatori professionisti, donne e uomini che credono nei valori fondamentali della cooperazione e sanno adattarsi ai cambiamenti del mercato. Guardando avanti, siamo determinati a mantenere questa tradizione di eccellenza e a continuare a coltivare il nostro ruolo di punto di riferimento per il comparto”.

Assegni familiari, le novità in arrivo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Come tutti gli anni, sono stati aggiornati gli importi dell‘assegno al nucleo familiare per il periodo che va dal 1° luglio 2023 fino al 30 giugno 2024. I nuovi livelli di reddito riguardano esclusivamente i nuclei con familiari che non rientrano dell’ambito di applicazione dell’assegno unico e tengono conto dell’inflazione, adeguando gli importi degli assegni familiari al costo della vita.

L‘assegno al nucleo familiare è un sostegno economico erogato dall’Inps alle famiglie che si trovano in una situazione di disagio economico. L’importo dell’assegno dipende dal reddito del nucleo familiare e dalla composizione dello stesso, tenendo conto della presenza di figli minori o di familiari con disabilità.

L’assegno spetta: ai lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori in malattia, in cassa integrazione, in disoccupazione, in mobilità indennizzata, assistiti per tubercolosi); ai pensionati del Fondo pensioni lavoratori dipendenti; ai pensionati dei fondi speciali (autoferrotranvieri, elettrici, gas, esattoriali, telefonici, personale di volo; ai lavoratori parasubordinati, cioè a coloro che si sono iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi.

Come abbiamo visto, l’assegno spetta in misura diversa in rapporto al numero dei componenti e al reddito del nucleo familiare, con regole diverse da quando è in vigore l’assegno unico. Dal 1° marzo 2022, infatti l’assegno unico e universale per i figli a carico ha sostituito, per i nuclei con figli e orfanili, gli assegni per il nucleo familiare. I nuovi importi quindi riguardano esclusivamente i nuclei con familiari diversi da quelli con figli e orfanili, vale a dire le famiglie esclusivamente composte da coniugi o da fratelli, sorelle e nipoti in presenza dei requisiti.

I nuovi importi riguardano esclusivamente i nuclei con familiari diversi da quelli con figli e orfanili, quindi quelli: composti solo da maggiorenni inabili diversi dai figli; con entrambi i coniugi e senza figli, in cui sia presente almeno un fratello, sorella o nipote inabile; nuclei monoparentali senza figli, in cui siano presenti almeno un fratello, una sorella ed un nipote inabile; nuclei familiari senza figli in cui non siano presenti componenti inabili; nuclei familiari senza figli, con almeno un fratello, sorella o nipote, in cui non siano presenti componenti inabili; nuclei familiari senza figli in cui sia presente almeno un coniuge inabile e nessun altro componente inabile; nuclei monoparentali senza figli, con almeno un fratello, sorella o nipote, in cui solo il richiedente risulta inabile.

I livelli di reddito familiare per il pagamento degli ANF sono rivalutati annualmente, con effetto dal 1° luglio di ogni anno, in misura pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.

In relazione alla variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo, calcolata da Istat tra il 2022 e il 2021, i livelli di reddito hanno fatto registrare un aumento dell’8,1% rispetto ai valori attuali per adeguarsi all’inflazione.

Tutti gli importi sono contenuti nell’allegato 1 della circolare Inps numero 55 del 9  giugno 2023.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.