ECONOMIA- Pagina 117

Giorgia Meloni in Piemonte: un miliardo e 265 milioni per lo sviluppo. A Torino interventi sulla sanità

Tutte le province del Piemonte otterranno  vantaggi dall’Accordo sul Fondo di Sviluppo e Coesione firmato questo pomeriggio ad Asti dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, alla presenza del Ministro alle Politiche di coesione, Pnrr e Affari europei Raffaele Fitto.

Nel complesso, lAccordo comprende interventi per 865 milioni di euro. A queste risorse di uniscono i 400 milioni del Programma Operativo Complementare (POC), in corso di approvazione, che è stato possibile recuperare e che permette alla Regione di implementare e attuare le strategie previste nella programmazione pluriennale in sinergia con i fondi FESR e FSE+ per un totale complessivo di 1,2 miliardi di euro per progetti a supporto della crescita del territorio.

Gli interventi più rilevanti diffusi su tutto il Piemonte interessano le aree sanità, sviluppo locale, montagne e sport, educazione, formazione, ricerca, digitalizzazione e finanziamento alle imprese. Sulla sanità è previsto per ogni provincia il potenziamento della medicina territoriale e ospedaliera la cui ulteriore integrazione sarà uno dei punti di forza del sistema. I fondi FSC consentiranno l’ammodernamento del parco tecnologico attraverso il rinnovo delle apparecchiature e attrezzature sanitarie e degli arredi. Inoltre la riqualificazione energetica delle strutture, nel solco degli indirizzi della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, consentirà al contempo risparmi economici e vantaggi ambientali.

“Oggi è un giorno importante – commenta il presidente della Regione Alberto Cirio – perché di questi 800 milioni di euro più di 200 sono per potenziare il nostro sistema sanitario con un meccanismo virtuoso che liberando altre risorse del fondo sanitario ci permetterà di assumere entro il 2024 2 mila medici, infermieri e oss. È un modo per intervenire concretamente su quelle che sono per noi le priorità, come la sicurezza delle nostre scuole, garantire il 100% delle borse di studio, comprare nuovi treni che si aggiungono ai nuovi pullman per inquinare meno e tutelare l’ambiente. E poi ci sono 70 milioni per la montagna che in una terra che si chiama Piemonte sono linfa vitale. Tante volte da Roma abbiamo ricevuto consigli e strette di mano, oggi si inverte questo paradigma e dal Governo arrivano risorse fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio”.

175 milioni di euro permettono alla Regione Piemonte di liberare dal fondo sanitario importanti risorse finanziarie che sono impiegate per l’assunzione di 2 mila professionisti del comparto, come da accordo già siglato con i sindacati.

Per quanto riguarda Torino e provincia si segnalano in particolare:

Plesso via Schio 1 Torino: cappotto facciate, pompa di calore e centrale termica (1 milione di euro)

Ospedale Giovanni Bosco: alimentazione elettrica funzionale all’installazione di 4 angiografi (1milione di euro) da verificare

Presidio Ospedaliero Maria Vittoria: lavori di adeguamento locali per Pediatria, laboratorio, centro servizi dell’oncologia cervico-cefalica (head and neck cancer), realizzazione spogliatoi e rifacimento impianti termici all’ortopedia-cardiologia (3 milioni di euro).

Restauro delle facciate vincolate e sistemazione aree verdi (1milione 500 mila euro)

Sostituzione attrezzature sanitarie (1milione di euro).

Presidio Ospedaliero di Rivoli: ristrutturazione reparto di medicina, fornitura diagnostica radiologica digitale al pronto soccorso, fornitura ecocardiografo alta fascia per cardiologia (4 milioni 500 mila euro).

Ricollocazione servizio sovrazonale Epidemiologia (2 milioni 400 mila euro).

Presidio di Pinerolo: fornitura di tavoli operatori, sistemi di video-chirurgia operatoria e fornitura OCT oculistica (1milione di euro).

Presidio Ospedaliero di Ivrea: interventi di adeguamento impiantistico e antincendio, sostituzione del gruppo elettrogeno, adeguamento del parco tecnologico (10 milioni 400 mila euro).

Presidio Ospedaliero di Lanzo: completamento dei lavori relativi all’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi; adeguamento del parco tecnologico. (4 milioni 900 mila euro).

Adeguamenti nei presidi VVFF (1 milione di euro).

Presidio Ospedaliero di Moncalieri: ristrutturazione spazi pronto soccorso, reparto ostetricia-ginecologia e sostituzione UPS con adeguamenti elettrici (3 milioni 700 mila euro).

Presidio Ospedaliero di Chieri: ristrutturazione laboratorio, ambulatori, sala parto, realizzazione sala operatoria, fornitura e installazione TAC (3 milioni e 700 mila euro).

Poliambulatori di Carignano e Nichelino: rifacimento impianti rivelazione incendi nel (500 mila euro).

Città della Salute: adeguamento locali, installazione nuova risonanza magnetica, intervento per sfondellamento solai (5 milioni di euro); attrezzature sanitarie quali risonanza magnetica 1,5 T, angiografo biplano, linea freddo, colonne laparascopiche HD, ventilatori polmonari neonatale, sistema neuronavigazione chirurgica e centrali di monitoraggio (9 milioni di euro).

Ospedale San Luigi: apparecchiature per ammodernamento tecnologico Sale Operatorie e sostituzione apparecchiature obsolete (2 milioni di euro)

Ristrutturazione di reparto (geriatria, ortopedia, chirurgia, ecc.), rifunzionalizzazione Servizio Trasfusionale, adeguamento a norma degli impianti elettrici dell’area Cucina (11 milioni di euro)

Ospedale Mauriziano: realizzazione del nuovo padiglione 16A (integrazione funzionale di degenze, aree tecnologiche generali), ristrutturazione di 2 sale operatorie di cardiochirurgia Pad. 15B, adeguamento sale operatorie, ristrutturazione delle aree di degenza – cardio, ortopedia, chirurgica, ematologia, dialisi – (14 milioni di euro). Attrezzature sanitarie (simulatore per Radioterapia, angiografo digitale cardiologico, sistemi di radioscopia digitale (Arco a C), microscopio operatorio di oculistica, robot Ily, sistema polifunzionale per radiologia digitale (4 milioni di euro).

Nuova Area per l’infanzia (600 mila euro).

Saranno effettuati lavori di:

– costruzione di 2 nuovi ponti, uno sul fiume Po, nel tratto tra Castiglione Torinese e Settimo Torinese (12 milioni di euro), l’altro sul fiume Dora Baltea a Borgo Revel dove si prevede anche l’adeguamento della strada (13 milioni 788 mila euro);

– recupero dell’immobile sede del Museo Regionale di Scienze Naturali (5 milioni e 500 mila euro);

– riqualificazione e rigenerazione urbana dell’ex sede degli uffici dei Giudici di Pace di Torino nel quartiere Vallette (5 milioni di euro);

– restauro e riqualificazione dell’Ospedaletto Antoniano nella precettoria di Sant’Antonio di Ranverso nel comune di Buttigliera alta lungo la Via Francigena (5 milioni e 200 mila euro);

– opere connesse alle Universiadi 2025 nei comuni di Pragelato e Bardonecchia (7 milioni e 500 mila euro).

Il Piemonte è da sempre una Regione virtuosa nell’utilizzo dei fondi nazionali ed europei. L’Accordo per la Coesione tra Governo e Regione è finalizzato a realizzare un programma unitario di interventi per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio, tramite una strategia di azioni sinergiche, integrate e coordinate che mette a sistema le fonti finanziarie europee, nazionali e regionali disponibili.

Gli interventi finanziati con i Fondi di sviluppo e coesione valgono 865 milioni 306 mila euro, e sono riconducibili a 3 macro aree: 212 milioni di euro per la Cura, 238,6 milioni per il Territorio e circa 415 milioni per lo Sviluppo.

CURA – 212 milioni di euro

Interventi strutturali in ambito sanitario comprensivi della modernizzazione dei sistemi e delle apparecchiature sanitarie

  • Potenziamento ed efficientamento della medicina territoriale/ospedaliera; sostegno a persone in condizioni di temporanea difficoltà economica – 140,5 milioni

  • Ammodernamento del parco tecnologico – apparecchiature/attrezzature sanitarie e arredi – 47,7 milioni

  • Riqualificazione energetica delle strutture sanitarie – 23,8 milioni

TERRITORIO – 238,6 milioni

Sostegno allo sviluppo del territorio, sia dal punto di vista della messa in sicurezza sia della riqualificazione. Potenziamento delle reti e dei sistemi di trasporto pubblico locale e stradale.

  • Sviluppo locale – riqualificazione urbana –155,3 milioni

  • Bonifiche – 1,8 milioni

  • Trasporto ferroviario – 43,4 milioni

  • Trasporto stradale – 38 milioni

Gran parte dei 238 milioni sono destinati alla realizzazione di 24 Strategie d’Area Omogenea (115,5 milioni), all’interno delle quali verranno sviluppati, in stretta collaborazione e su proposta delle amministrazioni locali, interventi strategici e fortemente connotati sulle esigenze dei singoli territori. Le restanti risorse copriranno interventi di riqualificazione urbana e di messa in sicurezza.

E’ previsto anche l’acquisto di 4 treni per il servizio di trasporto ferroviario regionale (43 milioni 407 mila euro), azione, che si inserisce all’interno di in un programma più vasto che prevede l’acquisto di oltre 70 convogli per un investimento totale che supera i 500 milioni di euro.

Nell’ambito del trasporto stradale, invece, saranno costruiti 4 ponti, con un investimento di 38 milioni: uno sul fiume Po, nel tratto tra Castiglione Torinese e Settimo Torinese (12 milioni di euro), uno sul fiume Dora Baltea a Borgo Revel dove si prevede anche l’adeguamento della strada (13,7 milioni); due sul fiume Tanaro, uno a Rocchetta Tanaro (6,2 milioni) e l’altro tra Bene Vagienna e Monchiero (6 milioni).

SVILUPPO – 415 milioni

Sostegno allo sviluppo del sistema imprenditoriale e alla creazione delle nuove competenze necessarie. Investimenti a favore del sistema turistico e sportivo invernale e per la riqualificazione del patrimonio culturale. Interventi per la modernizzazione, la semplificazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione.

  • Imprese – 221,5 milioni

  • Formazione – 87 milioni

  • Sport / Neve – 66,4 milioni

  • Patrimonio Culturale – 22,7 milioni

  • Digitalizzazione della PA – 13 milioni

  • Assistenza tecnica – circa 4 milioni di euro

All’interno dell’accordo 170 milioni di euro sono destinati al cofinanziamento dei Programmi Regionali FESR e FSE+ 2021-2027 che sostengono le grandi sfide per lo sviluppo sostenibile, l’innovazione, la coesione e l’inclusione sociale.

Inoltre fanno parte di questo settore alcune misure regionali che saranno gestite attraverso una serie di bandi destinati a tutto il territorio regionale: il sostegno a progetti strategici di investimenti sulla specializzazione del capitale umano in materia di offerta formativa sia per istruzione e formazione professionale (35,9 milioni) sia per attività finalizzate all’occupazione (38,9 milioni); il finanziamento dell’attuazione degli interventi in materia di diritto allo studio universitario (12 milioni) che, integrato con le risorse regionali, raggiunge la cifra di 74 milioni di euro e permette di finanziare al 100% le borse di studio universitarie.

Altri 66,6 milioni sono previsti per il sistema neve e per interventi di potenziamento, valorizzazione e riqualificazione degli sport montani di cui 6 milioni e 600 mila funzionali allo svolgimento delle Universiadi 2025 e i 60 milioni a bando.

Nell’accordo sono previsti numerosi investimenti per il recupero e la riqualificazione del patrimonio culturale (22,7 milioni).

Gli interventi interesseranno:

Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino – 5,5 milioni

Il museo si rinnova e riapre al pubblico grazie alla realizzazione del nuovo ingresso in via Accademia Albertina, riallestimento delle sale espositive al piano terra, rivisitazione dei due cortili lato via Giolitti, realizzazione del bar e del bookshop.

Edifici dell’ospedaletto antoniano appartenente al complesso monumentale della

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso di Buttigliera Alta – 5,2 milioni

Sono previste opere di restauro e risanamento sull’intero nucleo storico-artistico: riqualificazione e restauro degli spazi edificati, sistemazione delle parti pubbliche, dell’arredo urbano, del verde pubblico all’interno del recinto dell’antico ospedaletto e realizzazione di parcheggi a servizio pubblico.

Palazzo Cisterna Biella, hub delle PA locali – 12 milioni

Il progetto intende recuperare e mettere a valore un bene immobile di proprietà della Regione Piemonte a forte valenza storica e architettonica valorizzando, indirettamente, il borgo medievale nel quale è situato e dotandolo delle infrastrutture necessarie alla realizzazione di un polo integrato di servizi che reimmetta le pubbliche amministrazioni locali. Gli interventi prevedono il recupero, risanamento conservativo, adeguamento e riconversione degli spazi interni, la realizzazione di un centro di formazione dei dipendenti della PA, la creazione di una foresteria destinata a docenti e/o studenti fuori sede, la realizzazione di un centro di orientamento a servizio delle Fondazioni ITS piemontesi, la creazione di luoghi di rappresentanza come la corte interna e le sale auliche.

Oltre agli Fsc, è destinato al Piemonte anche il POC – Programma Operativo Complementare, in corso di approvazione, per un valore di 400 milioni di euro, di cui 34,2 milioni sono impegnati per l’inclusione sociale, ovvero per il sostegno di persone in condizione di temporanea difficoltà economica; l’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio; la formazione degli assistenti familiari.

Altri 112 milioni finanziano interventi di eco-efficienza e riduzione dei consumi negli edifici pubblici e sulle reti di illuminazione pubblica; la promozione di azioni di sviluppo locale; tutela del patrimonio del Piemonte.

I restanti 256,4 milioni, infine, vanno per il sostegno alla creazione di impresa e lavoro autonomo; politiche attive per la crescita; formazione e accompagnamento al lavoro dei giovani; rafforzamento dell’occupabilità dei lavoratori a rischio; il sostegno all’innovazione e alla ricerca; attrazione degli investimenti; promozione dell’export; azioni formative professionalizzanti connesse con i fabbisogni dei sistemi produttivi locali.

“Salario minimo, colpito e affondato!”

Affondato o meglio neanche preso in causa, dura e triste realtà quella dell’ultima notizia di ieri dalla Camera: il nostro Paese dovrà dire definitivamente addio al Salario minimo, almeno fino a quando questa maggioranza sarà al Governo.

Un’ opposizione schierata contro questa scelta, con i vari partiti che in aula hanno dimostrato la loro amarezza stracciando il disegno di legge e voltando le spalle ai colleghi presenti; Azione e Italia Viva astenuti al voto, hanno comunque messo agli atti la loro preoccupazione per la situazione.    

Tecnicamente cosa è successo nella giornata di ieri, la maggioranza anziché bocciare o presentarne uno emendamento soppressivo nei confronti dell’opposizione,ha sostituito la proposta delle opposizioni delegando il Governo a legiferare sul tema, portando così il testo al Senato.

Consapevoli che la maggioranza si è opposta sin da subito alla questione Salario minimo, tanto da interpellare il CNEL, il quale ha sostenuto il punto di vista della maggioranza affermando con studi appositi che in Italia non si ha bisogno di questa legge, piuttosto si dovrebbe rafforzare la contrattazione collettiva. Ora quali sono i problemi, li si può risolvere con il rafforzamento della stessa? Ci sono milioni di lavoratori che si trovano fuori da questa contrattazione o che si imbattono in contratti come COCOCO o finte partite iva e via dicendo, scaturendo cosi la nascita di sindacati “pirata” che facendo firmare dei contratti poco onesti, seppur in percentualeminima, comprimono il potere rappresentativo delle sigle sindacali.

Il salario minimo non è certo una bacchetta magica, non è del tutto risolutivo e basti pensare al lavoro in nero, perché ovviamente se un datore di lavoro ad oggi non ripeta le normative non rispetterebbe nemmeno il minimo salariale, il “ma” sulla questione è il seguente : studi riportano che nei paesi in cui è stato applicato il salario minimo si hanno avuto riscontri positivi sia in termini di salari, ovvero che salgono, sia in termini di occupazione, 21 Paesi su 27 lo hanno applicato in Europa e, negli Stati come Danimarca o Austria che non hanno legiferato pro salario minimo hanno comunque paghe di base più alte che nel nostro Paese .

Per l’inconfutabile validità di queste ragioni tutta l’opposizione si è mostrata «capace di un atteggiamento costruttivo e di un grande impegno parlamentare» così secondo Matteo Ricchetti di Azione, che ha aggiunto « il governo Meloni ha via via dimostrato quello che oggi appare lampante: nei confronti del lavoro povero, della condizione di milioni di italiani, non c’è alcun interessi». Dello stesso avviso Daniela Ruffino, deputata piemontese di Azione, che ha dichiarato « A Meloni è mancato il coraggio di dire no a un istituto presente in quasi tutti i Paesi europei con rare eccezioni. Ha scelto di ignorare la condizione di umiliante sfruttamento a cui sono costretti oltre 3,5 milioni di italiani. Il governo aveva tutto il diritto di eccepire sull’entità monetaria della proposta (9 euro) e confrontarsi con le opposizioni. Ha preferito girarsi dall’altra parte salvo leggere agenzie irridenti in cui lamaggioranza si dice “a fianco dei lavoratori».

Sarebbe un parametro oggettivo il salario minimo poichè permetterebbe al lavoratore: in primis di constatare se si trovi davanti un contratto irregolare, dato il minimo stimatosui 9 euro lordi orari e in secondo luogo fungerebbe d’ aiuto ai vari ispettorati del lavoro per verificare con semplicità le condizioni lavorative.

Insomma una cosa è certa‘ Italia ha bisogno di leggi chiare ed oggettive dove l’ interpretazione venga meno; disturberebbe qualcuno avere un parametro chiaro sul quale basarsi per non cadere in varie truffe? Evidentemente si. Vedremo ora il Governo cosa si inventerà per risolvere il problema, sempre se vuole risolverlo… a me francamente non sembra.

Federico Audero (Azione Piemonte)

   

Enoteche regionali e Strade del vino, modello Piemonte

 A SISTEMA PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO

15 Enoteche regionali, 6 Strade del vino e del gusto, ambiti territoriali insieme a Piemonte Land of wine, il consorzio unicche rappresenta tutti i 14 consorzi di tutela del vino (riconosciuti dal Ministero), alle associazioni di produttori dell’agroalimentare, alle botteghe del vino e cantine comunali. Sono le realtà del mondo vitivinicolo ed enogastronomico piemontese che sono a sistema e che  si sono incontrate a Torino al Palazzo della Regione per presentare i progetti di valorizzazione delle eccellenze e dei territori di produzione.

L’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa sottolinea “Siamo partiti nel 2019 con l’approvazione di un nuovo regolamento, fortemente voluto dalla Regione, per dare un nuovo status alle Enoteche regionali, alle Strade del vino e del gusto e per la creazione degli ambiti territoriali. Abbiamo avuto un’ottima risposta dai territori e la Regione ha avuto il ruolo di coordinamento tra i diversi enti coinvolti. Oggi si è concretizzato un sistema per la promozione del brand Piemonte e siamo un modello unico in Italia invidiato da molti. Tra i vari risultati importanti abbiamo ottenuto il riconoscimento di Alto Piemonte e Gran Monferrato Città europea del vino 2024. Inoltre colgo l’occasione per annunciare che a marzo 2024 il Piemonte ospiterà il convegno nazionale dei Distretti del cibo”.

L’iter è iniziato con l’approvazione della Legge regionale n. 1/2019 Testo unico sull’Agricoltura, che ha permesso la nascita degli ambiti territoriali e a seguire di un Comitato di coordinamento e di un Comitato di Comunicazione.

La linea guida è lavorare in sinergia – precisa il direttore dell’Assessorato regionale all’AgricolturaPaolo Balocco – affinché non ci siano sovrapposizioni nelle attività di promozione tra Distretti del cibo, enoteche, consorzi e strade. Il Comitato di coordinamento delle Enoteche e delle Strade e Piemonte Land of wine sono due esempi organizzativi che permettono la realizzazione di progetti omogenei a favore di tutto il territorio regionale”.

Oggi parte ufficialmente l’attività del sistema Piemonte che vede protagonisti tutti i territori dalle Langhe e Roero all’Alto Piemonte e Monferrato, al Torinese, alle Terre Derthona e Colli Tortonesi, Doglianese e Alta Langa per valorizzare sui mercati internazionali tutte le eccellenze sotto un unico brand Piemonte”, dichiara Mario Arosio del Comitato di coordinamento delle Enoteche regionali e Strade del vino e del gusto del Piemonte.

Per Francesco Monchiero presidente di Piemonte Land of wineGrazie alla Regione che ha svolto un ruolo di coordinamentoPiemonte Land da dieci anni rappresenta i consorzi di tutela di 59 vini del Piemonte a denominazione. Oggi i consorzi a tutti gli effetti sono diventati anche enti di promozione sui mercati europei e internazionali e come Piemonte Land siamo disponibili a collaborare insieme alle Enoteche regionali e Strade del vino e del gusto per aiutare ad affermare il brand Piemonte”.

Per avere maggiori informazioni sulle Enoteche regionali e sulle Strade del vino e del gusto del Piemonte, e sulle iniziative in programma si può consultare il sito https://enotecheregionalipiemonte.com/

In allegato la mappa delle Enoteche regionali e Strade del vino e del gusto del Piemonte

SINTESI DATI:

– 15 ENOTECHE REGIONALI: Enoteca Regionale Acqui “Terme e vino”Enoteca Regionale del Barbaresco, Enoteca Regionale del Barolo, Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana, Enoteca Regionale Piemontese Cavour, Enoteca Regionale Colline Alfieri dell’Astigiano, Enoteca Regionale delle Colline del Moscato, Enoteca Regionale di Gattinara e dell’Alto Piemonte, Enoteca Regionale del Monferrato, Enoteca Regionale di Nizza, Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato, Enoteca Regionale del Roero 2.0, Enoteca Regionale del Biellese e della Serra, Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino Caluso (TO), Enoteca Regionale dell’Albugnano.

– 6 STRADE DEL VINO E DEL GUSTO: Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, Terre Derthona. Strada del Barolo e Grandi Vini di Langa, Strada del Riso Vercellese di Qualità, Strada del Vino Astesana, Strada Reale dei Vini Torinesi, Strada dei Vini e dei Sapori dei Gran Monferrato.

– 7 AMBITI TERRITORIALI Langhe e Roero, Monferrato astigiano, Monferrato alessandrino, Torinese, Alto Piemonte, Terre Derthona e Gavi, Doglianese e Alta Langa

Tavolo auto, Giachino: “al prossimo incontro partecipi il Presidente di Stellantis”

Il  Tavolo URSO per il settore auto , che viene dopo 20 anni di mancanza di politica industriale per il settore, e’ importantissimo per il futuro economico di Torino e del Paese. Il Tavolo ha risorse importanti che arrivano dal fondo Giorgetti nato dalla mia proposta trasformata in mozione dall’on. Molinari. Se oggi Cirio può candidare Torino per avere una nuova produzione è grazie al fondo Giorgetti nato dalle mia iniziativa. Sarebbe molto bello  se al prossimo incontro intervenisse direttamente il Presidente di Stellantis tenuto conto che la quota maggiore della azienda è in mano italiana.
 
Mino GIACHINO 

Economia Piemonte: avanti adagio

 

Il Comitato Torino Finanza ha diffuso le sue stime sul Pilregionale del terzo trimestre. La variazione rispetto allo stesso trimestre di un anno fa è del +0,37%. Per l’ultima parte dell’anno non si prevedono rimbalzi.

Il rialzo dei tassi e l’inflazione hanno frenato i consumi e congelato le spese: in Piemonte nel terzo trimestre di quest’anno la crescita dell’economia si è quasi fermata, la variazione tendenziale (sullo stesso trimestre dell’anno precedente) è positiva, ma per pochi decimi (+0,37%), anche se migliore rispetto a quella dell’Italia (+0%). C’ è stato un progressivo rallentamento: +2% nel primo trimestre, +1,1% nel secondo. Sono le stime del Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che grazie al modello del PILNOW può dare indicazioni sull’andamento dell’economia piemontese con largo anticipo (7 trimestri) rispetto al Pil che l’Istat diffonde sulle regioni.

Con il superindice PILNOW il Comitato Torino Finanza è anche in grado di prevedere che per il Piemonte sarà un finale d’anno “senza il botto”. A novembre, infatti, c’è la possibile conferma di una crescita annuale del Pil piemontese dello 0,9%. Ma conterà molto il periodo di Natale, pur se per ora i consumi scricchiolano e il recupero dell’inflazione nei salari non è all’orizzonte. A prezzi costanti (depurando il PILNOW dall’inflazione), il valore del Pilregionale degli ultimi 12 mesi è di 135 miliardi di euro (33,4 nel terzo trimestre), mancano ancora 4 punti percentuali di crescita e 7 miliardi per ritrovare il livello del reddito prodotto in Piemonte nel 2008.

Il peggioramento sembra comunque essersi esaurito nel mese di settembre, ma da ottobre in poi il Pil non sta rimbalzando, piuttosto, ristagna. I ricercatori del Comitato Torino Finanza sottolineano, fra gli aspetti negativi, l’inflazione, che, pur in via di riduzione, è penetrata nei comportamenti e sta probabilmente deprimendo i consumi, che avevano tenuto nella primissima parte dell’anno (I trimestre). E non si avverte ancora il segnale di rialzo. E così il 2023 non terminerà più con un lascito di punti acquisiti per il 2024 (come fu per il 2022) e la strada del 2024 sarà in salita. Il PILNOW registra però anche alcuni aspetti positivi: la recessione, anche se tecnica, non c’è stata; i dati sono almeno in linea con la media nazionale o lievemente migliori; la cultura, settore tradizionalmente fragile, e il turismo compensano il rallentamento dei consumi.

Il PILNOW fornisce un giudizio sintetico, tempestivo, istantaneo, dell’andamento economico del Piemonte. Il modello si è ulteriormente arricchito grazie ai dati sui consumi mensili forniti da Nova Coop.

Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza: “L’economia piemontese, come del resto quella di tutta l’Europa ad eccezione della Spagna, rallenta, anche se meno della media italiana. Le nostre stime ci dicono che siamo in una fase di ristagno. Certo paghiamo l’effetto del rialzo dei tassi di interesse di 450 punti base in poco più di un anno da parte della Bce, un rialzo che si sta propagando sempre più all’economia reale in un contesto di crescita debole, inflazione elevata, anche se fortunatamente in rallentamento, e tensioni geopolitiche accentuate. La crescita ha bisogno di stimoli e, in questo senso, bisognerà vedere se nel 2024 basteranno le riforme del PNRR”.

“Questi dati ci mostrano un Piemonte che fa fatica a crescere, ma che è in linea con il dato nazionale. In quest’ottica non possiamo dimenticare che l’Italia ha un’economia solida, che offre diverse opportunità di espansione in settori come l’automotive, l’industria manifatturiera, l’energia rinnovabile, il turismo, la moda e il design. Tuttavia, affrontiamo alcune sfide strutturali che possono influenzare la nostra capacità di sviluppo come la burocrazia e l’elevata pressione fiscale. Inoltre, dobbiamo investire in infrastrutture materiali e immateriali e sostenere la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico attraverso l’innovazione. Questo ci consentirà di affrontare le sfide interne ed esterne alla nostra economia”, commenta il Presidente di UnioncamerePiemonte, Gian Paolo Coscia.

Cirio chiede a Stellantis “più auto a Mirafiori”

“Solo il 20% degli incentivi messi in campo per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane ed è inaccettabile visto che sono soldi dei cittadini italiani. L’unica soluzione è quindi aumentare le auto che Stellantis produce in Italia, a partire da quelle prodotte nello stabilimento di Mirafiori che, anni fa produceva il totale delle auto che vengono fatte oggi in Italia e invece oggi raggiunge appena i 100 mila veicoli” dichiara il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che è anche coordinatore delle Regioni che ospitano stabilimenti Stellantis, al termine della riunione del Tavolo su Stellantis convocato dal ministro Adolfo Urso al ministero delle Imprese e del Made in Italy oggi a Roma.
Il presidente Cirio chiama a raccolta “l’impegno di tutti per rilanciare la produzione e arrivare almeno al primo obiettivo di produrre un milione di veicoli in Italia, assegnare a Mirafiori un secondo modello e ancorare a questo territorio la ricerca e lo sviluppo”.
Dal presidente del Piemonte anche l’appello all’azienda ad evitare “scivoloni comunicativi come la vendita degli stabilimenti del gruppo sulle piattaforme immobiliari online, perché il rischio concreto è che nell’opinione pubblica si faccia strada l’idea del disimpegno del gruppo in Italia, quando invece abbiamo bisogno di un’industria dell’automotive forte, che crede nell’Italia, nei suoi stabilimenti e nel potenziale della sua manodopera per cui chiediamo non solo la piena occupazione, ma anche la sua crescita”, conclude il presidente.
L’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano aggiunge: “Stellantis ha la grande responsabilità di dare  continuità a una storia secolare legata all’auto. Dobbiamo dare certezze alla nostra filiera che chiede chiarezza sull’impegno del gruppo in Piemonte. Confidiamo che il lavoro sinergico tra le Regioni, il ministro Urso e Stellantis possa portare ad aumentare la produzione di auto in Italia e in Piemonte”.

Quinta edizione ricca di novità di “Parla Con Me”

Riparte il 7 dicembre prossimo, dalle 18 alle 19, condotta da Simona Riccio

 

Giovedì 7 dicembre prossimo riprenderà la trasmissione radiofonica “Parla Con me”, condotta dalla Social Media Manager & Organic Specialist Simona Riccio. Quest’anno la trasmissione si focalizzerà sull’agricoltura di precisione 4.0, digitalizzazione, intelligenza artificiale e innovazione, promettendo un confronto diretto che miri a portare benefici al settore agricolo. Nella terza edizione di “Parlami di Spreco” si aprirà un nuovo capitolo, quello del mondo della moda, esplorando l’impegno per il riciclo e il riuso nell’abbigliamento. La trasmissione, in collaborazione con l’On. Maria Chiara Gadda, Promotrice della Legge Antispreco, continuerà a dimostrare un impegno costante per un futuro più sostenibile.

La prima puntata andrà in onda giovedì 7 dicembre dalle 18 alle 19, con ospiti Gabriele Ferieri, Presidente dell’Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI); William Nonnis, Analista tecnico-operativo per la digitalizzazione e innovazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, struttura di missione PNRR e precedentemente Full Stak & Blockchain Developer al Ministero della Difesa, oltre che in Enea.

È riconosciuto dagli addetti ai lavori come il “purista della Blockchain”. Alla trasmissione partecipa anceh, come ospite, Francesco Paolo Russo, Founder e CEO di To Be srl, specializzato in Li-Fi Technology e Direttore della Associazione Nazionale Giovani Innovatori.

Nel mese di dicembre la trasmissione andrà in onda tutti i giovedi; dall’inizio del 2024 ogni quindici giorni, sempre nella giornata di giovedì.

La missione di “Parla Con Me” si estende al coinvolgimento dei giovani, promuovendo un cambio generazionale in un mondo che richiede consapevolezza e sostenibilità.

Per riascoltare le puntate, e per ulteriori informazioni, potete visitare il sito ufficiale www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta

“Il futuro del lavoro”, uno studio di Amazon

Lo studio “Il futuro del lavoro: viaggio attraverso la percezione del lavoro nell’Italia di oggi” commissionato da Amazon a Ipsos  è stato  presentato  presso il centro di distribuzione di Torrazza Piemonte, in provincia di Torino.

Per alimentare il confronto durante la presentazione dei risultati della ricerca Ipsos, Amazon ha avuto ospitato anche il Professor Francesco Figari, docente ordinario presso il Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa dell’università del Piemonte Orientale, che ha commentato i risultati insieme ai ricercatori Ipsos e i manager Amazon offrendo una chiave di lettura più generale.

Dall’indagine condotta sui lavoratori della regione Piemonte, sono emersi alcuni elementi:

  • L’83% dei lavoratori si reputa soddisfatto del proprio lavoro attuale. Tra i motivi di tale soddisfazione dopo l’aspetto realizzativo, continua ad essere preponderante il fattore retribuzione indicato dal 52% dei lavoratori piemontesi intervistati. Al terzo posto, la formazione e l’opportunità di crescita professionale.
  • Il 75% dei lavoratori intervistati dichiara di riuscire facilmente a mantenere un bilanciamento tra vita privata e vita professionale nella sua attuale situazione lavorativa.
  • La metà dei lavoratori in Piemonte preferirebbe una modalità che consenta di affiancare il lavoro in presenza con quello da remoto (49%) sebbene sia interessante notare come il 37% dichiari di preferire il lavoro completamente in presenza.
  • Solo il 18% degli intervistati ritiene che il mondo del lavoro sia migliorato negli ultimi anni, mentre per il 58% è in generale peggiorato, soprattutto in riferimento a retribuzione, welfare e benefit (66%), ambiente di lavoro e valori aziendali (54%) e opportunità di formazione e carriera (52%).

La Regione: “Sanità, già fatte 179 assunzioni”

RIUNIONE OSSERVATORIO SANITA’: CONDIVISI I PIANI DI FABBISOGNO DELLE ASL

 

                             Il presidente Cirio e l’assessore Icardi: «Partita, dopo decenni di immobilismo, la macchina delle assunzioni in sanità»

Si è svolta ieri la periodica riunione dell’Osservatorio per il personale sanitario con Fp-Cgil, CISL-Fp, Uil-Fpl, Fials, Nursind, Nursing Up, in rappresentanza del personale del comparto, in particolare infermieri, oss, tecnici e amministrativi.

Durante l’incontro – a cui hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il direttore regionale della Sanità, Antonino Sottile, il coordinatore dell’Osservatorio Pietro Presti, i tecnici dell’Assessorato e i direttori generali delle aziende sanitarie regionali – sono state raccolte le risultanze delle contrattazioni aziendali per fotografare il reale fabbisogno delle aziende sanitarie e ospedaliere e si è preso atto delle prime 179 assunzioni nel comparto.

La Regione ha confermato lo stanziamento straordinario di 175 milioni a favore della sanità piemontese – 25 milioni quest’anno e 50 all’anno del 2024, 2025 e 2026 – grazie all’assegnazione delle risorse Fsc, che verrà formalizzata il 7 dicembre ad Asti, con la firma dell’accordo tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Regione Alberto Cirio. L’accordo prevede, oltre all’utilizzo progressivo delle risorse del DL 34, un meccanismo virtuoso di utilizzo delle risorse Fsc che vengono utilizzate per coprire costi strutturali delle aziende sanitarie, e consentono quindi liberare risorse da utilizzare per 2 mila nuove assunzioni entro la fine del 2024, di cui 1500 destinati al comparto, al netto del turn over che viene invece coperto con i budget aziendali.

«E’ la prima volta che la Regione investe sul personale sanitario aggiuntivo con un’operazione finanziaria concertata con le rappresentanze sindacali, a beneficio degli ospedali e del territorio, per ridurre il fenomeno dei gettonisti e contestualmente continuare il percorso di smaltimento delle liste d’attesa» dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi.
Il 19 dicembre è prevista la riunione dell’Osservatorio con i sindacati della dirigenza medica.

Consiglio Comunale contrario a rialzo Iva su prodotti igienico sanitari 

Con 27 voti favorevoli e 4 contrari, nella seduta del 4 dicembre 2023, il Consiglio Comunale ha approvato un ordindel giorno presentato da Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ed Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS), emendato da Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) e Ludovica Cioria (PD), che invita Sindaco e Giunta Comunale a intervenire urgentemente, anche attraverso l’Anci, sia regionale che nazionale, presso il Governo e il Parlamento affinché la legge di bilancio venga modificata nel senso di riportare al 5% l’Iva su prodotti alimentari per l’infanzia e azzerarla su assorbenti, tamponi e coppette mestruali.

L’atto – ha spiegato Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) – nasce dopo la presentazione della legge di bilancio, ora in discussione al Senato, che riporta l’Iva al 10% su prodotti igienico sanitari femminili, alimenti per l’infanzia e pannolini: è una decisione che riguarda beni di prima necessità e va a colpire soprattutto le persone più fragili.

Con questo documento – ha affermato Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) – richiamiamo il Governo Meloni a rispettare gli impegni elettorali e a compensare le minori entrate con l’aumento dell’Iva sul tabacco e sui prodotti da fumo, come chiede l’emendamento da me presentato.

È sbagliato aumentare l’Iva su questi prodotti – ha dichiarato Nadia Conticelli (PD) – che riguardano la salute delle donne, l’autodeterminazione femminile e la parità di genere.

Il ‘Governo della famiglia’ alza l’Iva sui prodotti per l’infanzia e per le donne – ha denunciato Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS), augurandosi un immediato ‘dietro-front’.

I pannolini e gli assorbenti sono beni essenziali – ha ribadito Ludovica Cioria (PD) – e vanno mantenuti all’interno del Patto anti-inflazione, già sottoscritto a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro Adolfo Urso, insieme ai rappresentanti di Confersercenti, Confcommercio e Federdistribuzione, e il Garante per la sorveglianza dei prezzi deve costituire una Commissione di allerta rapida chsi concentri sul monitoraggio di questi importanti beni, per proteggerli da aumenti speculativi, come propone il mio emendamento.

Come il Servizio Sanitario nazionale passa i pannoloni agli anziani, anche alle donne, almeno quelle appartenenti alle fasce più deboli, andrebbero forniti prodotti igienico-sanitari – ha aggiunto Ivana Garione (Moderati).

Il Governo ha aumentato il potere di spesa delle famiglie con il taglio del cuneo fiscale, che compensa ampiamente il mancato abbassamento dell’Iva, e sta mantenendo tutte le promesse fatte – ha dichiarato Giuseppe Catizone (Lega), annunciando il proprio voto contrario al provvedimento.

Luca Pidello (PD) e Pierino Crema (PD) hanno criticato la decisione del Governo, auspicando un ripensamento della misura.

Soltanto il Governo Draghi aveva abbassato l’Iva – ha ricordato Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) – mentre i Governi Gentiloni, Renzi e Letta non hanno mai fatto nulla al riguardo. L’attuale Esecutivo Meloni ha invece preferito ridurre il cuneo fiscale, per dare maggiore sostegno alle famiglie.

Questa Maggioranza deve capire che il suo compito è governare questa città, non fare opposizione al Governo Meloni – ha rimarcato Pierlucio Firrao (Torino Belissima).

L’Amministrazione della quarta città d’Italia ha il dovere di intervenire sulle politiche nazionali, soprattutto su tematiche che riguardano le fasce deboli della popolazione – ha affermato l’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli.