ECONOMIA- Pagina 116

Monferrato Green Farm: la fiera del verde e dell’agricoltura

Dal 29 settembre al 1 ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm.

Si tratta di un’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, artigianato, industria e commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente.

La scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità.

Nei tre giorni dell’evento accanto agli stand di espositori specialisti:

prodotti alimentari genuini e salutari

-prodotti erboristici e fitoterapici

-abiti, accessori ed arredi ecologici

-detergenti e detersivi biodegradabili

-materie prime ed energie rinnovabili

-agriturismi, spa e centri benessere

-attrezzi per agricoltura e giardinaggio

-sementi, piante, concimi e fitosanitari

-impianti di irrigazione

-attrezzature e macchine

-accessori applicazioni e servizi( progetti, proposte e soluzioni)

Sono previsti corsi e laboratori, la fattoria didattica a cura della conosciuta Fattoria del Toce di Verbania, per il divertimento anche dei più piccoli, conferenze e convegni su temi specifici legati al mondo agricolo e del verde e del giardinaggio con nomi illustri del settore, sarà presente un’area riservata agli animali da cortile nel loro pieno rispetto, un’area ristoro e tipicità alimentari,regionali e nazionali.

L’ingresso al pubblico è gratuito.

La rassegna è organizzata dalla società D&N Eventi s.r.l. in collaborazione e con il patrocinio della Città di Casale Monferrato, in collaborazione con Confartigianato Imprese Alessandria, con il patrocinio della Provincia di Mantova, della Unione dei Comuni della Valcerrina, dell’Associazione dei Comuni del Monferrato, di Confagricoltura Alessandria, di Cosmo Spa,

Giachino: “Difendere di più il settore auto in Italia è possibile. Bravo Urso”

 

 
Caro Direttore,
Difendere il settore auto italiano  allora è possibile, alla faccia di tanti cacadubbi che sorrisero quando a Febbraio dello scorso anno feci stampare questo manifesto.
Ieri alla manifestazione dei 90 anni del Museo dell’Auto molti han preso la parola con riferimento alla iniziativa del Ministro URSO che vuole riportare la produzione di auto in Italia a 1 milione di unità l’anno dopo che era stata lasciata cadere da 2 milioni del 1989 (dopo la cacciata dell’ing.GHIDELLA ) ai poco più di 400.000 di oggi. Tutti a rivendicare la centralità di Torino dimenticando che l’accordo con TAVAREZ  prevede una grande fabbrica del riciclo che affiancherà mal produzione della 500 elettrica.
Ovviamente dovremo analizzare meglio i risultati della grande iniziativa presa dal Ministro Adolfo URSO che prevede di utilizzare le somme rimaste del fondo Giorgetti nato da una iniziativa di chi scrive e dalla conseguente mozione Molinari.
Ciò che è chiaro e che porsi l’obiettivo di difendere con forza il settore auto nel nostro Paese era giusto ed è possibile. Il settore auto che,voglio ricordarlo a chi lo dava per morto,  viene chiamato “la fabbrica delle fabbriche” perché l’auto è composta da centinaia di componenti ognuno dei quali prodotto da una azienda diversa e ogni azienda genera ricadute produttive su tanti fornitori diversi.  Si può ben dire che l’industria dell’auto nel dopoguerra ha trainato una parte importante della ricerca industriale e della industria italiana . Ci ricordiamo cosa significava per Torino il salone dell’auto che ricordo agli smemorati aveva nei saloni a fianco il Salone della Tecnica.
Ovviamente chi negli ultimi anni ha accompagnato il processo di progressiva riduzione del settore arriccerà il naso. Ricordo i sorrisini e le battute quando a fine 2021  a fronte della approvazione dell’ultima Legge Finanziaria del Governo Draghi che non prevedeva neanche un lira per il settore auto, io uscii subito sull’Ansa invitando le Regioni in cui vi sono stabilimenti FIAT a dar vita a un tavolo con tutti i parlamentari per chiedere al Governo interventi a favore del settore. Da quella iniziativa cui diedero il loro parere favorevole Fregolent, Laus, Margiotta, Comba , Damilano , da Airaudo e Molinari scaturì la Mozione Molinari e lo stanziamento di 8,7 miliardi da parte del Ministro Giorgetti.
Così con stupore generale il Premier Draghi pochi giorni dopo nella nostra Sala Rossa poteva inserire nell’elenco delle cose fatte dal suo Governo per la nostra Città i fondi per l’auto . Disse testualmente “abbiamo stanziato 8,7 miliardi per il settore auto che per Torino è molto importante . Quei fondi sono stati utilizzati una prima parte per rifinanziare gli incentivi e hanno tenuto su le vene dite e la produzione e la seconda, circa 6 miliardi ora verranno utilizzati per questo Piano Urso che punta a far ritornare a 1 milione la produzione di auto nel nostro Paese.
Con 1 milione di auto prodotte la ricaduta per le aziende dell’indotto sarà importante altrimenti sotto certi volumi il rischio è che qualche azienda dell’indotto di proprietà di gruppi stranieri fosse spostata in altri Paesi era molto probabile.
Ovviamente rimane aperto il tema del futuro dell’auto ? Tutto elettrico o no? Ma a questa battaglia darà una risposta il voto delle europee e delle regionali del prossimo anno. La gente ricorda bene che il PD in Europa ha votato a favore del tutto elettrico che danneggia pesantemente l’indotto auto italiano.
Conosco personalmente il Ministro Urso da quando eravamo colleghi di governo e conosco la sua competenza e la sua determinazione. In più il Governo ha a disposizione oltre 6 miliardi del fondo Giorgetti e quindi non ha armi spuntate.
Sono orgoglioso di aver fatto alla fine del 2021 , mentre in Parlamento i parlamentari piemontesi votavano una legge Finanziaria con zero lire al settore., la battaglia per la difesa del settore auto perché so bene quante ricadute abbia sul sistema produttivo piemontese e italiano e ringrazio chi ha fatto la sua parte in questa operazione dagli onorevoli  Fregolent a Laus, da Comba a DAMILANO, da Margiotta a Molinari , da alcuni amici della CISL a Giorgio Airaudo. Mi dispiace invece che molti parlamentari e molti consiglieri regionali piemontesi siano stati fermi a vedere come andava la battaglia di un don Chisciotte della politica piemontese più concreto di quello spagnolo.
Conto molto sull’impegno del Presidente Cirio , il primo con cui parlai della mia iniziativa e mi auguro che a Lorusso la Scuola americana di Bloomberg abbia insegnato qualcosa di come difendere meglio  le aziende che hanno fatto la storia del territorio.
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Filierba, l’Università di Torino studia i consumi di carne, latte e formaggi

A sorprendere sono Millennials e Generazione Z

È davvero interessante, e merita di essere approfondito, lapproccio delle nuove generazioni verso il cibo di origine animale. Da una recente indagine di mercato, e dallelaborazione dei dati raccolti, emergono elementi significativi che riguardano le competenze dei consumatori, i loro orientamenti e la disponibilità all’acquisto di generi alimentari non omologati e di qualità diversa dal comune, per quanto essi non siano sempre facili da reperire sul mercato.

Il sondaggio, avviato nel 2022 e concluso nei giorni scorsi, è stato condotto dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, sotto il coordinamento del Prof. Giovanni Peira, nel contesto di Filierba, progetto che studia per lappunto le filiere alimentari da erba della specie bovina, in cui lalimentazione animale sia basata sulluso di foraggi polifiti (composti da almeno cinque essenze vegetali diverse).

Giovani studenti e donne i più partecipi allinchiesta

Per compiere il loro studio, i ricercatori dellateneo piemontese hanno approntato un questionario online, indirizzandolo prevalentemente ai propri studenti. A rispondere sono state 1750 persone: in prevalenza (ma non solo) giovani, impegnati negli studi e soprattutto donne. Lindagine ha riguardato le abitudini al consumo e la percezione che i Millennials e gli appartenenti alla Generazione Z hanno della carne e dei prodotti lattiero-caseari suddetti.

I dati salienti raccolti, in estrema sintesi, ci offrono una ripartizione per genere in cui le donne si dimostrano molto più partecipi degli uomini (71% contro 29%), i diplomati superano i laureati (58% vs. 42%) e gli studenti sono più degli occupati (77% vs. 20%). Schiacciante la prevalenza dei giovani (81%), con il 25% di essi nella fascia di età tra i 25 e i 30 anni e il 56% che ha tra i 18 e i 25 anni. Buona anche la presenza di intervistati tra i 30 e i 50 anni (15%), e marginale quella degli over 50 (4%). Lultimo dato è quello regionale, con l88% dei domiciliati in Piemonte e il 12% nelle altre regioni italiane.

Considerevoli i consumi di latte e carne, nel rispetto di animali e ambiente

Tra le abitudini generali di consumo si registra che il 90% circa del campione intervistato (dato medio) consuma carne bovina (86%) e prodotti lattiero-caseari (93% complessivo; più in dettaglio: 75% formaggio, 69% latte, 65% burro), senza però essere troppo coinvolto nei loro acquisti (45% per la carne, 58% per i prodotti lattiero-caseari).

Le due tipologie di prodotto hanno fatto registrare unelevata frequenza di consumo, con il 70% delle persone che ha dichiarato di mangiare carne e prodotti lattiero-caseari una o più volte a settimana. Tra gli elementi tenuti in considerazione nelle scelte di acquisto, si evidenziano freschezza, sapore e modalità di produzioni rispettose degli animali e dellambiente, mentre tra gli aspetti ritenuti trascurabili figurano i marchi di aziende e associazioni per la tutela delle razze bovine, quelli delle catene di distribuzione, e i prodotti presentati come premium”.

Interessante è anche la risposta alle domande inerenti le tipologie di allevamento: il 28% degli intervistati (non pochi in effetti) afferma di conoscere il tipo di alimentazione impiegato, mentre il 72% risponde in maniera negativa. Più in particolare, alla domanda Quanto sono importanti secondo lei le caratteristiche riguardanti i mangimi per i bovini?le affermazioni registrate mettono in luce una grande attenzione allassenza di farmaci, allorigine locale e alla produzione biologica, ma non allalimentazione, che invece ha un peso fondamentale.

Il 32% conosce la carne grass-fed ma solo la metà di essi la consuma

Più in particolare avvicinandoci alle finalità del progetto Filierba si registra che il 32% dei consumatori è al corrente dellesistenza di prodotti lattiero-caseari e di carni provenienti da animali alimentati con foraggi freschi (erba fresca) e conservati (fieno e insilato) di provenienza prativa, denominati comunemente erba-fieno”, grass-fedo anche pasture-fed. La cognizione di ciò deriva da informazioni acquisite in rete, presso l’università o la famiglia.

Purtroppo però, al momento, solo il 17% del campione ha consumato questi prodotti: principalmente formaggi e carni, e in misura minore latte, yogurt e burro. Tali acquisti sono effettuati nellordine presso aziende agricole, in negozi di prossimità e nei supermercati.

Il 72% spenderebbe di più per carne e latte da erba e fieno

Alla domanda circa linteresse per i prodotti ottenuti da foraggi polifiti, i due terzi dei consumatori (66%) ha espresso propensione allacquisto, mentre il 13% ha risposto negativamente (il 21% non sa). Ancora una volta lattenzione degli intervistati è principalmente rivolta verso carni e formaggi, e riguarda in misura minore latte, yogurt e burro. La maggior parte dei consumatori (72%) ha risposto che sarebbe maggiormente incentivata ad acquistare questi prodotti se fossero disponibili maggiori informazioni circa la tracciabilità e la filiera produttiva.

Infine laspetto economico: per garantirsi prodotti da animali alimentati con almeno il 60% di foraggi polifiti il 52% degli intervistati si dichiara disposto a spendere il 20% in più” rispetto ai prodotti convenzionali, mentre il 20% si spingerebbe anche ad un +40%. Tra chi non intende spendere cifre maggiori si registrano il 21% di persone che vorrebbero prezzi in linea con i prodotti comunemente in commercio, mentre il 7% riterrebbe di dover pagare di meno.

39º Congresso del World Federation of Master Tailor

A BIELLA 260 MAESTRI DELLA SARTORIA MONDIALE 

Dal 31 luglio al 5 agosto le firme più prestigiose provenienti da 34 nazioni per il 39º Forum del WFMT, la sigla che riunisce il gotha del settore tessile e della moda. Il meeting si articolerà in una serie di conferenze, incontri, visite e sfilate. In programma anche escursioni per promuovere il Piemonte, a Torino, Stresa, le Isole Borromee, la Reggia di Venaria Reale e il Sacro Monte di Oropa

 

Torino, 17 luglio 2023

Per cinque giorni Biella tornerà ad essere la capitale della sartoria mondiale: dal 31 luglio al 5 agosto si terrà, infatti, proprio nell’antica capitale italiana del tessile, il 39º Congresso del World Federation of Master Tailor, la sigla che riunisce il gotha delle sartorie del globo che poterà in Piemonte oltre 260 sarti rappresentanti di 34 nazioni.

L’evento è stato presentato questa mattina a Torino in Sala Giunta, alla presenza del Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, organizzatrice della manifestazione, e Vicepresidente della WFMT, Gaetano Aloisio, del sindaco di Biella Claudio Corradino, dell’assessore alle Attività Produttive, Commercio, Sviluppo Economico, del Comune di Biella, Barbara Greggio, e degli Assessori regionali alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio, all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario Elena Chiorino, alle Attività Produttive, Andrea Tronzano, e del Presidente del CDA di Visit Piemonte, Beppe Carlevaris.

La scelta di organizzare proprio a Biella la conferenza è conseguente alla tradizione della città che detiene ancora oggi il primato di capitale italiana della sartoria e del tessile.

Il meeting si articolerà in una serie di conferenze, incontri, visite, sfilate, appuntamenti distribuiti in diverse location tra l’università di Biella, Città Studi, Palazzo La Marmora e Palazzo Gromo Losa, in cui si terranno anche due cene di gala.  Si discuterà dello stato e del futuro della sartoria mondiale, con importanti ospiti del mondo imprenditoriale, istituzionale e della cultura.

Si svolgeranno anche due sfilate: la prima della WFMT vedrà i migliori rappresentanti di ogni singolo Paese partecipante, la seconda vedrà sfilare i più importanti Maestri italiani, che aderiscono all’Accademia Nazionale dei Sartori. Il Congresso sarà anche occasione per valorizzare il territorio e far conoscere una parte importante del Patrimonio culturale piemontese con escursioni per Torino, Stresa, le Isole Borromee, la Reggia di Venaria Reale e il Sacro Monte di Oropa.

La scuola italiana è da sempre considerata come una delle più influenti e ammirate, grazie al DNA di capacità artigianale, imprenditoriale e di gusto. La locuzione Made in Italy nasce proprio dal «su misura» per poi passare ad altri settori contigui come la Moda.

Partners del 39° Congresso della World Federation of Master Tailors sono alcune delle più importanti aziende tessili italiane e non solo: Lanificio F.lli Cerruti 1881, Drago, Piacenza, Reda, Vitale Barberis Canonico, Zegna; ma anche Stylbiella, Albini, l’associazione di settore Ideabiella, Confartigianato, CNA e l’Unione Industriale Biellese. L’evento ha ricevuto il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della Regione Piemonte e della città di Biella, città creativa Unesco.

Paesi che parteciperanno: Argentina, Australia, Austria, Brasile, Colombia, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Italia, Korea, Malesia, Mauritius, Messico, Monaco, Netherlands, Pakistan, Peru, Romania, Singapore, Spagna, Svezia, Svizzera, Tailandia, Taiwan, Ucraina, United Arab Emirates, United Kingdom, USA

L’Italia è il solo Paese che ha avuto il privilegio di organizzare due congressi consecutivi della World Federation of Master Tailors nei suoi oltre cento anni di storia. In totale, con Biella saranno otto i congressi che si sono tenuti in Italia.

Dichiarazioni

 

«Insieme alla sartoria – ha sottolineato il Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, organizzatrice della manifestazione, e Vicepresidente della WFMT, Gaetano Aloisioun’altra nostra eccellenza è il settore tessile, e Biella ne è la culla. Artigianato e industria, tradizione e innovazione, radici e ricerca, passato e futuro. Queste sono i punti che costituiranno l’ossatura del Congresso. Dicotomie che apparentemente si contrappongono ma che in realtà danno vita a un unico settore che si congiunge nella valorizzazione del nostro talento, nella nostra capacità manuale, nell’attitudine all’eleganza e nell’ecosostenibilità. Un altro comune denominatore, questo, tra la sartoria, di per sé ecosostenibile, e l’industria tessile, tra i settori più sensibili a questo tema. La mia personale proposta di Biella come sede del Congresso è stata accolta immediatamente con entusiasmo. E non è un caso se questo sarà il Congresso con la maggiore partecipazione di Paesi mai registrata prima. Un successo senza precedenti con quasi 400 partecipanti tra sarti e addetti ai lavori. Una ulteriore dimostrazione di quanto valga il vero Made in Italy nel mondo».

«La Regione Piemonte è onorata di ospitare il 39° congresso della World Federation of Master Tailors – ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte, Alberto CirioIl tessile italiano, e quello biellese in particolare, rappresentano un fiore all’occhiello del nostro Paese che lo rende noto e ammirato in tutto il mondo. Il Congresso è poi l’occasione per mettere in vetrina le bellezze della nostra terra. La città, con il suo patrimonio architettonico, artistico, ma anche di documentazione industriale, oltre al contesto paesaggistico in cui si incastona».

«Biella rappresenta la più completa filiera di alta qualità del tessile in Europa e fra i maggiori poli lanieri al mondo – ha sottolineato il sindaco di Biella, Claudio Corradinoriferimento assoluto internazionale per i tessuti più pregiati. Biella può essere considerata la sede naturale per ospitare il 39° congresso della World Federation of Master Tailors, dove la presenza di maestri sartori, custodi di talento, bravura e di grande creatività, diventeranno ambasciatori del ‘Made in Italy’, che il mondo intero ci riconosce e che rappresenta una ricchezza importante per il nostro Paese, emblema concreto della capacità di unire storia, tradizione, saper fare, cultura, innovazione e genio imprenditoriale. Siamo orgogliosi di ospitare questo evento che darà anche la possibilità ai sarti di visitare le aziende e di vedere così la nascita del tessuto, loro materia prima. Colgo l’occasione per augurare un buon lavoro a tutti i partecipanti al Congresso, che il territorio biellese vi possa essere di ispirazione».

«Biella è pronta! Noi tutti siamo entusiasti di poter supportare l’Accademia Nazionale dei Sartori e ad accogliere i partecipanti del 39° Congresso internazionale – ha aggiunto l’assessore al Commercio, Sviluppo Economico e UNESCO del Comune di Biella Barbara Greggio -. Biella è stata riconosciuta nel 2019 Città Creativa Unesco proprio per l’arte e l’artigianato tessile, il distretto laniero biellese si distingue per l’alta qualità delle materie prime lavorate, per la perfezione delle rifiniture, per la ricerca innovativa e sostenibile, per la cura dei singoli processi della lavorazione: tutto ciò che dà origine a un prodotto pregiato. Questo Congresso, che porta sul nostro territorio i migliori sarti al mondo e cioè i protagonisti dell’ultimo anello della filiera tessile quello che trasforma le stoffe in abiti unici che diventano manufatto tessile di eccellenza, darà visibilità al Biellese ma soprattutto a tutto il mondo del tessile».

«Se Biella è la patria del tessile di qualità – ha sottolineato l’assessore alle Attività Produttive e Artigianato, Andrea Tronzano non poteva che essere la cittadina piemontese il luogo in cui tenere il congresso mondiale di coloro che sono chiamati a dare forma e sostanza ad abiti e moda. La manualità e l’artigianalità, di chi lavora in questo settore da sempre, è un tocco distintivo che rende un pezzo di stoffa unico per chi lo indossa. La città creativa identificata dall’Unesco quale depositaria di estro e inventiva aggiunge così un evento di grandissima qualità».

«La moda italiana – ha rimarcato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggioha conosciuto nella città di Biella l’epicentro della rivoluzione dell’arte tessile che poi ha dato vita ad una vera e propria industria diventata nel tempo un tratto distintivo dell’eccellenza tricolore e del Made in Italy. Il Piemonte da tempo è una piattaforma naturale nel contesto europeo dove ospitare e allestire eventi di caratura internazionale, segno di grande vitalità delle istituzioni pubbliche e private che lavorando insieme mettono ciclicamente in vetrina il Piemonte con le sue meraviglie».

«Biella, la capitale europea del tessile – ha sottolineato l’assessore all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario Elena Chiorino – è pronta ad ospitare un evento unico sul territorio perché rappresenta il luogo ideale per far conoscere le eccellenze della sartoria italiana. Il tessile biellese è uno dei simboli del Made in Italy che si tramanda e si rinnova, grazie ad una storia appassionante di sviluppo industriale, di ricerca e bellezza senza confini, e che da oggi può contare su un’opportunità in più: l’Academy della filiera Tessile Abbigliamento Moda e Green Jobs, con cui vogliamo garantire la continuità della tradizione con uno sguardo rivolto alle sfide del futuro».

«Per noi è stato significativo collaborare con l’assessorato al Turismo della Regione per la comunicazione di questo importante evento: il prodotto congressuale per il Piemonte ha una considerevole ricaduta sul territorio in termini di spesa e contribuisce allo sviluppo della destinazione. – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente del CDA di Visit Piemonte –. Il Congresso darà visibilità al territorio biellese e ad alcune delle più rilevanti bellezze del Piemonte, dal Sacro Monte di Oropa alle Colline, patrimoni UNESCO, fino alle città di Biella e Torino, alle Residenze Reali e ai paesaggi dei Laghi. Siamo pronti ad accogliere i maestri della sartoria mondiale e i loro accompagnatori e a invitarli a tornare».

Nota:

«Federazione dei Maestri sarti» era il nome del comitato organizzativo tenutosi in Belgio nel 1865. A Bruxelles, nel 1907, si tenne il comitato esecutivo, che fu internazionalmente riconosciuto fin dal 1908, ed in quella sede fu creata la «Federation of Master Tailors». Nell’agosto del 1910, si svolse il primo congresso ed   il suo fondatore Mr. Jaque Frikx fu eletto come primo presidente.  In quell’incontro poi, si decise che il congresso si dovesse svolgere ogni   due anni. In quel periodo aderirono 250 sarti provenienti da 15 nazioni. Londra, Parigi, Zurigo, Bruxelles, Berlino, Seul, Salisburgo sono alcune delle città che hanno ospitato un congresso della WFMT. In Italia, si sono svolti 7 congressi: a Roma nel 1954, 1975,1983, 1995, 2011. A Treviso nel 2003 e a Verona 2019. Biella 2023 sarà l’ottavo congresso «italiano».

Per info www.wfmastertailors.com

Montagna, botteghe dei servizi: consegnati gli attestati

Sono stati consegnati a Torino dal presidente Alberto Cirio e dal vice presidente ed assessore allo Sviluppo della Montagna Fabio Carosso gli attestati e le vetrofanie agli esercenti delle botteghe dei servizi, bando finanziato dalla Regione Piemonte con 3 milioni e 700 mila euro e rivolto ai Comuni montani con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

Tra i criteri per l’attribuzione del punteggio, anche l’indice di marginalità del Comune.

Il contributo massimo previsto per ogni singola domanda era di 50.000 euro, di cui 30.000 per investimenti e 20.000 per spese di gestione.

In totale sono state 107 le domande ammesse, di cui 26 nella città metropolitana di Torino (926.710 euro).

“Con il bando per le botteghe dei servizi abbiamo voluto dare un contributo per far vivere i piccoli comuni: un investimento a favore dei nostri territori, in particolare per le nostre montagne che sono l’anima di una regione che si chiama Piemonte.

Risorse concrete per le attività commerciali che diventano antenne della pubblica amministrazione per offrire servizi preziosi alla cittadinanza e mantenere vive le comunità – ha sottolineato il presidente Cirio – Montagne e borghi non devono essere solo luoghi di villeggiatura in cui trascorrere le vacanze, ma anche zone dove poter vivere tutto l’anno con servizi e attività economiche”.

“Il bando delle botteghe dei servizi è un tassello della più ampia strategia per la montagna che la Regione intende portare avanti per garantire crescita e sviluppo e creare comunità anche nelle zone più marginali. Il prossimo passo sarà il riordino delle Unioni Montane – ha affermato il vice presidente Carosso. Pensiamo a coloro che dalla città si vogliono spostare in montagna ma anche a coloro che dall’estero hanno intenzione di investire in Piemonte”.

Questo intervento si inserisce in un quadro di misure a favore della montagna, già avviate: il bando per incentivare la residenzialità (10 milioni), il bando sulle scuole (500mila euro), il fondo regionale destinato alle Unioni Montane (10 milioni e 700mila euro), il Fondo nazionale FOSMIT trasferito alla Regione per lo sviluppo delle Green Communities piemontesi (9milioni e 200 mila euro) ed i 126 milioni di fondi europei previsti nell’ambito del CSR (Complemento dello Sviluppo rurale, ex PSR) 2023-2027″.

Le botteghe dei servizi sono esercizi commerciali di prossimità per la vendita al dettaglio di beni alimentari e di prima necessità, in cui si integrano attività di informazione per la cittadinanza: in sostanza veri e propri “terminali” per la pubblica amministrazione sul territorio e nel contempo anche esercizi che svolgono altri servizi utili a migliorare la qualità di vita dei residenti.

Internet point, biglietteria del trasporto pubblico locale, noleggio di attrezzature a scopo escursionistico o sportivo, spazi per co-working, sportello postale (previa convenzione con il gestore del servizio), servizi di pagamento e di ricarica telefonica, consegna domiciliare gratuita, somministrazione di alimenti e bevande, vendita di generi appartenenti al settore merceologico non alimentare sono alcuni dei servizi previsti.

La maggior parte delle domande ammesse riguardano il Cuneese ed il Torinese che rappresentano una parte consistente dei Comuni montani ma il contributo regionale si estende di fatto su tutto il territorio.

Torino: Ala di Stura, Brosso, Cantoira, Castelnuovo Nigra, Cesana Torinese, Claviere, Coiro, Exilles, Frassinetto, Massello, Nomaglio, Pinasca, Pragelato, Prascorsano, Pratiglione, Tavagnasco, Traves, Usseaux, Usseglio, Val di Chy, Valprato Soana, Vistrorio, Viù, Salbertrand, Val di Chy, Sant’Ambrogio.

E-mobility, il progetto Gigabat di Comau

Grugliasco (Torino), 19 luglio 2023 – Comau sviluppa una camera per la formazione di celle ad alta efficienza energetica (la formazione è il processo di attivazione della cella, a seguito dell’assemblaggio) nell’ambito del suo impegno nel progetto “GIGABAT”, un’iniziativa europea volta a supportare una transizione sostenibile ed ecologica verso la mobilità elettrica. In tal senso, GIGABAT cerca di consolidare una catena del valore europea per la produzione su larga scala di celle per batterie, con Comau e altri membri del consorzio. Nell’ambito del progetto, si prevede che la tecnologia per la formazione di celle per batterie di Comaugarantirà un risparmio di energia elettrica e termica fino al 20% rispetto a soluzioni simili disponibili sul mercato, grazie al recupero e al riutilizzo del calore e dell’elettricità in eccesso prodotti durante l’intensa procedura di attivazione delle celle che dura più giorni.

L’impegno di lunga data di Comau nel campo della mobilità elettrica è rafforzato da 50 anni di esperienza nel settore automobilistico, a cui si aggiungono tecnologie e competenze innovative nella lavorazione delle carrozzerie di veicoli elettrici, nei sistemi di assemblaggio per trasmissioni e motori elettrici, nella produzione di batterie e nelle strategie di industrializzazione per batterie di nuova generazione. Da un punto di vista tecnologico, Comau ha un’esperienza consolidata e comprovata nell’assemblaggio di motori elettrici, moduli e pacchi batterie (con qualsiasi tipologia di cella: prismatica, pouch, cilindrica), oltre ad essere in grado di coprire le ultime fasi della lavorazione delle celle. Sviluppando anche nuove tecnologie per la produzione delle celle e soluzioni avanzate per la gestione del fine vita delle batterie, Comau è in grado di fornire una strategia a 360° per la mobilità elettrica, dalla produzione allo smaltimento.

Infatti, nell’ambito del progetto GIGABAT, la camera per la formazione di celle ad alte prestazioni di Comau sarà progettata per ottimizzare il recupero e il riutilizzo dell’energia elettrica e del calore, fornendo al contempo un layout compatto della camera e una strategia di gestione del magazzino, rispetto a soluzioni alternative. A tal fine, l’azienda sfrutterà innovativi sistemi di distribuzione dell’energia e un’elettronica di potenza (PE) ad alta efficienza energetica per evitare perdite di energia, riducendo allo stesso tempo la domanda complessiva di energia. Comau utilizzerà inoltre i suoi algoritmi proprietari e piattaforme digitali per ottimizzare ulteriormente il lungo e complesso processo di formazione delle celle.

Guidata da Cidetec Energy Storage, GIGABATriunisce aziende e fornitori europei che possono aiutare l’Europa a raggiungere una posizione di primo piano nella produzione di celle per batterie, ottimizzando al contempo l’efficienza energetica e l’utilizzo delle risorse. Parallelamente, il progetto mira a promuovere la collaborazione tra produttori di celle su scala industriale, aziende produttrici di attrezzature per la lavorazione delle batterie, fornitori di materiali e distributori di energia in rete, che garantiranno il rispetto degli standard di sostenibilità ed efficienza in ogni fase del processo.

“L’Europa si sta muovendo per realizzare una catena di produzione delle batterie sempre più autonoma e le celle ad alta efficienza energetica rappresentano un tassellofondamentale per raggiungere questo obiettivo. La mobilità elettrica rappresenta già una parte importante e in forte crescita del businessComau. Iniziative come queste, che vanno di pari passo con la nostra strategia di sviluppo tecnologico e il nostro costante impegno per abilitare e ottimizzare un’automazione sostenibile, ci consentiranno di coprire sempre di più tutte le fasi del ciclo di vita dell’elettrificazione, raggiungendo un risparmiodi energia elettrica e termica fino al 20%”, spiega Pietro Gorlier, CEO di Comau.

Nell’ambito del forte impegno dell’azienda per lo sviluppo di soluzioni di trasformazione dell’energia, Comau è attivamente coinvolta in tre dei principali consorzi europei per le batterie, con la sua adesione alla European Battery Alliance (EBA), alla Batteries European Partnership Association (BEPA) e alla European Technology and Innovation Platform (ETIP) all’inizio del 2021. Analogamente, Comau è partner di Upcell – European Battery Manufacturing Alliance, un’associazione che promuove la creazione di una catena del valore europea integrata per lo sviluppo e la produzione di batterie elettriche, e partecipa anche a numerosi altri progetti di elettrificazione all’interno dei programmi HORIZON 2020 e HORIZON EUROPE.

‘Dedicata a te’, a Torino più di novemila i nuclei famigliari beneficiari della carta solidale del Governo

Dedicata a te è una carta elettronica con un contributo unico di 382,50€ destinata alla spesa e ai generi alimentari di prima necessità e rivolta ai cittadini più in difficoltà e con ISEE fino a 15mila euro.

Gli elenchi dei beneficiari della Carta sono stati predisposti dall’INPS sulla base dei criteri definiti dal Decreto del Ministero dell’agricoltura e dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Non riceveranno la carta i nuclei familiari che, alla data di entrata in vigore del decreto (12 maggio 2023), avevano tra i propri componenti titolari di reddito di cittadinanza e reddito di inclusione o altre misure di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Sono inoltre esclusi i nuclei familiari nei quali almeno un componente sia già beneficiario di nuova assicurazione sociale per l’impiego, indennità di mobilità, fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, cassa integrazione guadagni, qualsiasi altra forma di integrazione salariale per disoccupazione involontaria erogata dallo Stato.

Proprio in questi giorni i Comuni stanno ricevendo dall’INPS l’elenco dei nuclei beneficiari -che a Torino sono circa 9.300- e predisponendo l’invio di lettere di notifica. Per ritirare la carta, nominativa e prepagata, bisognerà quindi aspettare questa comunicazione e poi recarsi in un qualsiasi Ufficio Postale.

La Città di Torino, per andare incontro alle esigenze dei beneficiari, metterà a disposizione, oltre alla comunicazione via lettera, anche la possibilità di verifica digitale. Da oggi, accedendo con il proprio SPID al portale Torino Facile, si potrà controllare se il proprio nucleo rientra tra gli aventi diritto consultando la pagina dedicata.

Il contributo una tantum potrà essere speso esclusivamente entro il 31 dicembre 2023. Per attivare la card assegnata sarà necessario utilizzarla per effettuare un primo pagamento entro il 15 settembre; la mancata attivazione entro la data indicata comporterà l’annullamento del contributo.

Per informazioni: U.R.C. Dipartimento Servizi Sociali, Sociosanitari e Abitativi. Tel. 011-01125111 dal lunedì al giovedì ore 14-16; il martedì 9-12,30/14-16,00.

La “cabina economica del Nord Ovest”

SVILUPPO ECONOMICO: LIGURIA, LOMBARDIA E PIEMONTE RINNOVANO IL TRIANGOLO INDUSTRIALE CON LA PRIMA SESSIONE DELLA “CABINA ECONOMICA DEL NORD-OVEST”

 

GENOVA. Parte dalla Camera di Commercio di Genova il confronto tra imprenditori e assessori alle attività produttive di Liguria, Lombardia e Piemonte per consolidare l’alleanza strategica del Nord Ovest, che vede da tempo le tre regioni impegnate in ambito logistico. 

 

Dal dialogo tecnico-politico e da quello con le associazioni è emersa la necessità da un lato di condividere nel breve termine strategie, in ambito della nuova programmazione Fesr, per armonizzare i bandi in favore delle imprese, con particolare attenzione all’estensione di strumenti già apprezzati che hanno attivato le singole amministrazioni; dall’altro la volontà di individuare nel medio-lungo termine cinque settori industriali di sviluppo macroregionale: l’aerospazio, l’automotive, l’industria energetica, la logistica e i microchip.

 

“Con questa mattinata proficua di lavori abbiamo cercato di rinverdire la suggestione del ‘triangolo industriale’ che leggevamo sui libri di scuola con dei fatti concreti – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti – L’industria è il carattere che attraversa trasversalmente le azioni di questa ‘Cabina economica del Nord Ovest’, che non andrà a interferire con quella già esistente sulla logistica ma ne rimarcherà l’importanza economica di traffici snelli, efficaci ed efficienti come elementi strutturali della catena del valore di ogni produzione. A questo proposito scriveremo l’ennesima lettera al ministro Fitto per chiedere lo sblocco delle Zone Logistiche Semplificate di Genova e della Spezia, che attendiamo da anni”.

 

“Quello odierno è stato un incontro estremamente proficuo – commenta l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi – Strutturiamo una collaborazione strategica con il coinvolgimento degli stakeholder. Facciamo sistema tra le nostre tre Regioni con il contributo importante delle aziende, attivando strategie per i singoli settori produttivi per anticipare i tempi attraverso le grandi capacità di ingegno dei nostri imprenditori, la qualità dei loro lavoratori e il sano rapporto pubblico-privato che per la Lombardia è sempre stato un punto di forza. La prossima tappa di questo percorso sarà in Lombardia: andiamo avanti verso obiettivi comuni”.

 

“Mettere a sistema le rispettive competenze, scambiarsi informazioni utili, fare gioco di squadra tra regioni che trainano l’economia scambiando le buone pratiche per la messa a terra dei bandi e delle risorse a favore del sistema imprenditoriale afferma l’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Piemonte Andrea Tronzano. Pensiamo allo sviluppo di settori importanti e in espansione come aerospazio e semiconduttori o altri altrettanto decisivi come logistica e automotive Quello odierno è un passo sicuramente efficace che è in linea anche con le richieste delle imprese che vedono nella collaborazione tra Piemonte Lombardia e Liguria un valore aggiunto.

 

La prossima sessione della ‘Cabina economica del Nord-Ovest’ è prevista ad autunno a Milano.

Prezzi al consumo in aumento a Torino di quasi il 7% in un anno

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Gli indici dei prezzi al consumo di Giugno 2023 sono stati elaborati tenendo conto delle limitazioni, differenziate a livello regionale, definite dalle normative nazionali e locali per contrastare la pandemia causata dal Covid-19.
L’impianto dell’indagine sui prezzi al consumo, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. Le modalità con le quali la situazione che si è venuta determinando è stata via via affrontata sono illustrate nella Nota metodologica del comunicato stampa diffuso oggi dall’Istat nella quale viene anche ricordato che gli indici ai diversi livelli di aggregazione, sia nazionali sia locali, che hanno avuto una quota di imputazioni superiore al 50% (in termini di prezzi mancanti e/o di peso), sono segnalati mediante l’utilizzo del flag “i” (dato imputato).

Nel mese di Giugno 2023 a seguito della rilevazione dei prezzi effettuata dal Servizio Statistica della Città, l’indice complessivo dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) è risultato pari al 118,5 (Base Anno 2015=100) segnando una variazione del -0,2% rispetto al mese precedente e del +6,9% rispetto al mese di Giugno 2022 (tasso tendenziale).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +5,2% su giugno 2022. I prezzi dei prodotti a media frequenza d’acquisto rilevano -0,8% rispetto al mese di maggio 2023 e +10,3% sull’anno precedente. I prezzi dei prodotti a bassa frequenza d’acquisto segnalano +0,2% sul mese precedente e +4,0% rispetto a giugno 2022.

Nella tipologia di prodotto dei BENI si rileva -0,6% su base congiunturale e +8,5% su base tendenziale.

I prodotti in rilevazione hanno subito queste variazioni:
Beni Alimentari INVARIATO sul mese precedente e +10,0% sull’anno precedente,
Beni Energetici -4,3% sul mese precedente e +8,7% sull’anno precedente,
Tabacchi -0,1% sul mese precedente e +2,5% sull’anno precedente,
Altri Beni +0,2% sul mese precedente e +5,5% sull’anno precedente.
Nella tipologia di prodotto dei SERVIZI si registra +0,3% su base congiunturale e +4,3% su base tendenziale.

Sono state riscontrate le seguenti variazioni:
Servizi relativi all’Abitazione +0,6% sul mese precedente e +4,5% sull’anno precedente,
Servizi relativi alle Comunicazioni INVARIATO sul mese precedente e +0,8% sull’anno precedente,
Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona -0,2% sul mese precedente e +6,1% sull’anno precedente,
Servizi relativi ai Trasporti +1,5% sul mese precedente e +4,9% sull’anno precedente,
Servizi vari -0,1% sul mese precedente e +2,0% sull’anno precedente.

L’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi segnala +0,1% rispetto al mese precedente e +5,5% rispetto all’anno precedente.

L’Indagine dei Prezzi al Consumo è stata effettuata secondo le disposizioni e le norme tecniche stabilite dall’ISTAT.

I dati relativi al mese di Giugno si possono consultare sul sito: http:/www.comune.torino.it/statistica/
(p.v.)

A Torino, in via Roma 320, il nuovo flagship store di Falconeri

  È stato inaugurato a Torino, in via Roma 320, il nuovo flagship store di Falconeri, brand specializzato nelle creazioni in cashmere di altissima qualità, entrato a far parte del Gruppo Calzedonia nel 2009.  La sede territoriale di Torino del Gruppo Gabetti ha seguito tutta l’operazione, dall’acquisizione dell’incarico alla trattativa, fino alla firma del contratto assistendo entrambe le parti.

Il flagship si trova al centro della più prestigiosa via dello shopping torinese. Dopo aver ospitato per diverso tempo un famoso brand del lusso, le vetrine del civico 320 erano divenute uno dei pochi negozi ancora disponibili dell’intera via Roma. Ambito da diversi marchi interessati alla posizione nel cuore del capoluogo piemontese e preso in locazione, infine, da Falconeri, il punto vendita si sviluppa su tre livelli, pianterreno e primo piano e interrato) per una superficie totale di 500 metri quadrati.

Conduttore del contratto è Turati 25 SpA, principale affiliato del Gruppo Calzedonia, che conta attualmente oltre 30 punti vendita nelle regioni Piemonte e Liguria, fra cui i negozi a insegna Falconeri.