ECONOMIA- Pagina 115

Riso, Confagricoltura: bene il no UE alle importazioni con Triciclazolo

Oltre la soglia consentita in Europa

 

Il Parlamento europeo ha respinto la proposta della Commissione europea sull’aumento dei limiti di Triciclazolo per il riso importato nell’Unione.

Si tratta di un risultato importante per le nostre produzioni – spiega il presidente della Federazione nazionale di Prodotto Riso di Confagricoltura, il piemontese Giovanni Perinotti che formalizza la posizione già espressa il 29 novembre scorso dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento Ue, contraria all’adozione del provvedimento che proponeva di aumentare a 0,09 mg/kg il livello massimo residuo per il Triciclazolo, limitatamente al prodotto importato”.

 

Attualmente in Europa il fungicida è di fatto vietato, in quanto la soglia massima è di 0,01 mg/kg. L’aumento dei valori avrebbe ulteriormente favorito l’import di riso da Paesi che non hanno gli stessi vincoli alla produzione applicati nella UE: questo significa che non sarebbe stato possibile garantire la reciprocità nella tutela della sicurezza alimentare, né la tenuta della competitività delle nostre imprese. L’India sarebbe stato il principale beneficiario dell’eventuale adozione della misura respinta dal Parlamento.

 

Il comparto risicolo è molto rappresentativo dell’agroalimentare italiano: siamo i primi produttori europei di riso, con circa il 50% della coltivazione presente nell’Unione.

Commercio di vicinato, 35 piani di rilancio e 8,7 milioni per i Distretti

Pubblicata la graduatoria 2023 con i 35 piani di rilancio del commercio di vicinato Il presidente Cirio e l’assessore Poggio: «Raggiunto l’obiettivo di coinvolgere più di un comune su due su tutto il territorio del Piemonte»

Sono trentacinque i progetti di rilancio del commercio di vicinato ammessi al finanziamento regionale di 8.741.777 euro stanziati nell’ultimo bando 2023. Con quest’ultima tranche la Regione, che dal 2020 quando ha istituito i distretti urbani e diffusi del commercio ha investito più di 23 milioni coinvolgendo oltre 600 comuni su tutto il territorio piemontese suddiviso in 77 distretti. L’assessorato regionale al Commercio per proseguire questa azione di rilancio rinnoverà il nuovo triennio di programmazione strategica 2024/2026con nuovi strumenti finanziari, destinati a rafforzare ulteriormente anche i piani di rigenerazione urbana su cui molti Comuni stanno puntando per sfruttare i fondi del Pnrr.

«Con questa ultima tranche – hanno sottolineato il presidente Alberto Cirio e l’assessore al Commercio Vittoria Poggioabbiamo raggiunto il target fissato nel 2020. Sappiamo che il risultato di oggi è soltanto l’inizio di un percorso che necessita di attenzione continua da parte della Regione che con questa operazione è riuscita a coinvolgere più di un Comune su due».

I distretti urbani e diffusi del Commercio istituiti dalla regione nel 2020 sono ambiti nei quali enti pubblici, cittadini, imprese e associazioni possono fare del commercio un fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone un territorio. La legge prevede la possibilità di proporre progetti di rigenerazione del tessuto urbano per migliorare la vivibilità delle città sostenendo in questo modo gli scambi di prossimità.

In provincia di Alessandria sono tre i distretti finanziati in aggiunta ad altri tre già finanziati nel 2022: il distretto urbano del commercio di Casale Monferrato (206.643 euro) il distretto urbano di Acqui Terme(287.889 euro) e il distretto Urbano del Commercio «GO OVADA» con capofila Ovada (287.889 euro).

 

In provincia di Asti sono due i distretti finanziati: il distretto urbano del commercio «Contrade dei Mercanti» con capofila Asti (286.300 euro), il distretto Diffuso della Valtriversa – La Valle del Mastodonte con capofila Villafranca d’Asti (273.673 euro).

A Biella è stato finanziato il distretto urbano della Città capoluogo con 188.289 euro che si aggiunge a quello di Cossato finanziato nel 2022.

 

In provincia di Cuneo hanno ricevuto il sostegno 7 progetti in aggiunta ad altri 4 finanziati nel 2022: il distretto urbano del commercio di Borgo San Dalmazzo (287.889 euro), il distretto diffuso del commercio della Valle Grana con capofila Caraglio (287.212 euro), il distretto diffuso del commercio Cebano con capofila Unione Montana delle Valli Mongia e Cevetta Langa Cebana – Alta Valle Bormida (287.888 euro), il distretto urbano del commercio di Busca (287.889 euro), il distretto diffuso del commercio Terre del Monviso con capofila l’Unione Montana Valle Varaita (210.640 euro), il distretto diffuso del commercio Dronero e Valle Maira con capofila Dronero (286.300 euro), il distretto diffuso del commercio delle Terre di Mezzo con capofila Scarnafigi (177.889 euro).

In provincia di Novara due distretti hanno ricevuto il contributo regionale oltre a quello di Novara già finanziato nel 2022: il distretto urbano del commercio di Borgomanero (280.000 euro) e il distretto diffuso del commercio del Lago Maggiore con capofila Arona (286.000 euro).

 

In provincia di Torino sedici distretti hanno ricevuto il contributo regionale oltre ai diciotto già finanziati nel 2022: il distretto urbano del commercio di Rivarolo Canavese «Vivi Rivarolo» (287.779 euro), il distretto urbano del commercio «Cuorgnè nel cuore» con capofila Cuorgnè (287.889 euro), il distretto urbano del commercio di Susa (287.850 euro), il distretto diffuso del commercio «la Via delle 5 – Terre da scoprire» con capofila Cavour (286.256 euro) il distretto urbano del commercio di Chieri (287.889 euro), il distretto urbano del commercio di Pinerolo (262.480 euro), il distretto urbano del commercio di Avigliana (280.164 euro), il distretto urbano del commercio «Pianëssa District» con capofila Pianezza (246.284 euro) distretto diffuso del commercio «Sacra di San Michele Bassa Valle Susa» con capofila Condove (68.000 euro), ildistretto diffuso del commercio Collina del Monferrato Torinese con capofila Cavagnolo (29.081 euro), ildistretto urbano del commercio di Grugliasco (282.800 euro), il distretto diffuso del commercio dell’Unione Montana Alta Valle Susa (184.000 euro), il distretto diffuso del commercio «Monte Musinè» con capofila Almese (284.715 euro), il distretto diffuso del commercio dell’Unione Montana Alpi Graie – Axima con capofila Unione Montana Alpi Graie (140.000 euro), il distretto del commercio Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano con capofila Romano Canavese (160.699 euro), il distretto urbano del commercio di Orbassano (282.400 euro).

In provincia di Vercelli quattro distretti si sono aggiudicati il contributo regionale in aggiunta ai quattro già finanziati nel 2022: il distretto diffuso del commercio «La Porta delle Grange» con capofila Crescentino(274.277 euro) il distretto urbano del commercio di Borgosesia «Steps Beyond Retail» (287.889 euro), il distretto urbano del commercio «Vivi Santhià» con capofila Santhià (157.615 euro), il distretto diffuso del commercio «Terre d’acqua» con capofila Trino (287.889 euro).

Parlami di spreco: innovazione e sostenibilità dal check-in alla tavola

Come ridurre lo spreco nella cucina sostenibile nella trasmissione Parlami di spreco condotta da Simona  Riccio

La seconda puntata della terza edizione di Parlami di spreco sarà  in onda live giovedì  28 dicembre prossimo dalle 18 alle 19 e approfondirà  il tema del controllo del cibo dall’ordine alla tavola. A presentare la puntata sarà  Simona Riccio, Social Media Manager e top Voice di Linkedin; la puntata si può  seguire sul canale You tube di Parla con me e sui profili social.

In un mondo sempre più orientato alla sostenibilità,  l’attenzione si focalizza sull’importanza di gestire con intelligenza gli ordini e la cucina in campo ospitale.

Titolo della puntata è  “Innovazione e sostenibilità. Dal check in alla tavola. Come ridurre lo spreco nell’ospitalità e nella cucina sostenibile”  e promette una conversazione stimolante e istruttiva.

Tra gli ospiti Roberto Castriota, analista e progettista dell’accoglienza alberghiera,  condividerà strategie innovative  per rivisitare i menu  e il servizio ristorativo nell’ottica di una riduzione dello spreco alimentare. Attraverso la sua esperienza nel settore Roberto spiegherà l’importanza del management  nella gestione degli ordini e come una ristrutturazione intelligente possa avere impatti positivi sull’ambiente e sulla redditività aziendale. Dall’altra parte Claudio Di Dio, consulente di comunicazione per prodotti plant based e chef di cucina ortocentrica, ci immergerànel cuore della cucina sostenibile. Egli condividerà i suoi approcci creativi per trasformare gli ingredienti e creare piatti deliziosi riducendo al minimo gli sprechi. Si tratterà di un viaggio affascinante nel mondo della cucina vegana e delle pratiche ortocentriche.

La puntata sarà trasmessa sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio e sul canale youTube di Parla con me.Per riascoltare le puntate precedenti si può visitare il sito www.parlaconmeofficial.it

MARA MARTELLOTTA

Nuovo collettore a sud di Torino, Spi avvia la produzione dei conci

La ditta cremonese fornirà 7.764 anelli per l’opera della Smat

Partirà a marzo 2024 la produzione dei conci che rivestiranno il nuovo collettore fognario mediano di Torino nella zona sud ovest della città metropolitana. A realizzare la commessa è la Spi, società con sede a Cremona e stabilimenti in provincia di Alessandria, che produce e trasporta conci super performanti per scavare e rivestire con talpa meccanica tunnel autostradali, ferroviari e idraulici. L’opera è realizzata per conto della Smat, Società Metropolitana Acque Torino, dal Consorzio Colmeto S.c.a.r.l. e consiste in una galleria idraulica sotterranea lunga circa 10 chilometri e scavata con TBM, Tunnel Boring Machine.

Per la commessa, del valore di 11 milioni, la Spi produrrà 7.764 anelli per un totale di 32mila metri cubi di calcestruzzo impiegati. La produzione avverrà presso lo stabilimento ‘fuori sede’ della società a Castelletto Monferrato, in provincia di Alessandria. Per l’occasione, la ditta guidata dall’Amministratore delegato Massimo Pupa e dal Direttore generale Marco Bergogni, prevede di allargare il proprio organico, assumendo figure amministrative e tecniche.

 

“Qualche mese fa abbiamo annunciato la produzione di conci per lo Scolmatore di Genova – è il commento di Marco Bergogni, Direttore generale di Spi – Ora portiamo i nostri prefabbricati anche a Torino per un’altra opera strategica dal punto di vista idraulico. Siamo orgogliosi di questo risultato che per noi rappresenta anche una nuova sfida da interpretare con un’attenzione particolare alla sostenibilità, continuando a promuovere l’utilizzo di calcestruzzo sostenibile e la produzione di conci vicino ai cantieri per ridurre al massimo la produzione di CO2”. 

Digitalizzazione, la Regione rifinanzia il voucher per aiutare imprese e professionisti

“Aiutare le imprese e i professionisti a lavorare con strumentazione adeguata, era una delle misure che si voleva attuare da tempo perché si sentiva l’esigenza da parte di Pmi e liberi professionisti di migliorare la competitività” – commenta l’assessore alle Attività Produttive Andrea Tronzano.  “Il successo di questa misura è stato determinato dalla partecipazione numerosa che ha visto la presentazione di centinaia di domande che hanno superato la disponibilità finanziaria che era stata messa a disposizione”. “L’esigenza di implementare le risorse – prosegue l’assessore Andrea Tronzano è utile per permettere a tutti di poterne usufruire è di stare al passo con il mercato”.

“L’esaurimento delle risorse in tempi rapidissimi dimostra che la misura messa in campo dalla Regione Piemonte ha intercettato appieno le reali esigenze del mondo imprenditoriale delle Pmi che sono la dorsale del nostro sistema economico regionale, e dei liberi professionisti” – commenta l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati. “Prosegue dunque la nostra strategia per supportare tutte le imprese del territorio ed accompagnarle nel percorso della trasformazione digitale, per migliorare la loro competitività sul mercato e migliorare il livello dei servizi forniti”.

Il bando, gestito in collaborazione con Unioncamere, e aperto in data 24 ottobre 2023, proprio in relazione all’intenso afflusso di domande inviate (ne sono state ricevute entro le ore 24 del giorno 24 ottobre, 1.339, per una richiesta fondi pari ad euro 23.305.573,26) ha in tempi strettissimi di fatto esaurito la dotazione iniziale. Per questo motivo la DGR approvata ha stanziato ulteriori 13.421.000 euro al fine di dare copertura alle domande pervenute oltre la capienza della dotazione finanziaria iniziale. Questa immissione di nuove risorse va a beneficio di chi ha presentato domanda ed è stato ritenuto ammissibile sul bando “Voucher digitalizzazione PMI”

Ascom: bene i fondi per il commercio del centro

«Ringraziamo l’Amministrazione Comunale di Torino per l’approvazione dei criteri per il bando e la concessione di contributi a sostegno delle micro e piccole imprese di commercio del centro. Siamo particolarmente soddisfatti per questa misura, che recepisce le istanze di Ascom a sostegno degli imprenditori – commenta così la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa l’annuncio dell’approvazione odierna della Giunta -. In un momento in cui per molti commercianti è difficile pensare ad un investimento, ricevere un contributo a fondo perduto di 5mila o 7mila euro è sicuramente un valido aiuto. Ascom ha fortemente voluto l’ampliamento dell’area interessata dal bando e ha lavorato con impegno nella Cabina di Regia del Distretto del Commercio affinché si potesse realizzare la misura nell’area compresa tra piazza Castello, via Verdi, i Murazzi e via Maria Vittoria».

«In questo modo – prosegue la presidente Coppa – si allarga la platea degli imprenditori che potranno ricevere un sostegno concreto e, per la prima volta, vengono inclusi gli ambulanti in sede fissa su via Po che vendono libri e dischi e che rappresentano una peculiarità del nostro commercio.

Il bando consente non solo di ammodernare e migliorare le parti esterne delle attività commerciali, ma le rende anche più competitive grazie alla possibilità di investimenti in innovazione e tecnologie come computer, sistemi e software. Non ultima, l’opportunità di realizzare anche progetti per la sicurezza, includendo le telecamere per la sorveglianza tra gli elementi finanziabili.

Un contributo specifico è infine pensato anche per sostenere la riapertura di locali sfitti, in modo da contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale da cui neppure il centro città è esente. Chi decide di aprire un’attività in un negozio vuoto può infatti avere un finanziamento di 7mila euro, anziché di 5mila».

La Città di Torino approva la ‘Guida per la Politica del cibo’

Una città più sostenibile, più vicina a chi ha più bisogno e capace di favorire stili di vita sani e rispettosi dell’ambiente: sono solo alcuni degli obiettivi evidenziati nella ‘Guida per la Politica del cibo della Città di Torino’ approvata  dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta.

 

Un documento importante lungo il cammino per rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti e tutte, preservare la biodiversità, lottare contro lo spreco, innovare i sistemi alimentari che ci aiuterà a organizzare, armonizzare e implementare le diverse iniziative che vedono impegnata la Città e gli altri attori e portatori d’interesse in una visione condivisa sul futuro rapporto della città con il cibo e che definisce le azioni chiave per attuarla”, spiega Chiara Foglietta.

Dallo scorso anno Torino si è dotata di gruppo interassessorile e interdipartimentale – Gruppo Interdipartimentale delle Politiche Alimentari – che ha concentrato il proprio lavoro su quattro pilastri: sostenibilità ambientale ed economia circolare, sicurezza e spreco alimentare, agricoltura urbana e promozione culturale. Frutto del lavoro di analisi e condivisione realizzato all’interno del GIPA nell’ambito del progetto EU – H20220 FUSILLI e attraverso il dialogo costante con il gruppo di lavoro dell’Atlante del Cibo di Torino e l’utilizzo di dati e informazioni da esso prodotti nei suoi rapporti e nell’ambito del Food Metrics Report realizzato dalla Città, la ‘Guida’ affronta molte dimensioni che il documento contribuisce a raccogliere in una chiave sistemica.

Analisi dello status quo, considerazioni che valorizzano tutto quanto è già in campo e che può contribuire all’attuazione delle politiche alimentari e obiettivi con azioni di breve, medio e lungo periodo sono raccolti in quattro aree tematiche: ‘Produzione, approvvigionamento e distribuzione alimentare’, ‘Alimentazioni, diete sostenibili, giustizia sociale ed economica’,’ Sprechi alimentari ed economia circolare’ e ‘Governance’ all’interno delle quali il Comune declina le proprie politiche, i principi ispiratori e gli indirizzi.

Un tema importante quello dell’alimentazione per Torino che è stata la prima città italiana a introdurre il diritto al cibo nello statuto dell’amministrazione e tra le prime città europee a siglare il Milan Urban Food Policy Pact, un patto internazionale sottoscritto da 240 metropoli con l’obiettivo di costruire una politica che coniughi il diritto al cibo con il tema della sostenibilità ambientale, la lotta agli sprechi con la valorizzazione del complesso e articolato ecosistema locale alimentare.

“L’obiettivo è migliorare la qualità della vita delle persone e del territorio anche per giocare un ruolo di innovazione sul piano nazionale e internazionale nella prospettiva del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030, l’ambizioso obiettivo su cui la nostra città si sta impegnando a fondo. Ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo, recuperare e ridistribuire le eccedenze e sostenere i cittadini nella creazione di nuove comunità energetiche da fonti rinnovabili, promuovendo azioni di sistema, non è solo una contromisura agli effetti del cambiamento climatico, ma può dare un contributo importante allo sviluppo umano, alla riduzione della povertà e al miglioramento della qualità di vita di tutte le persone, accrescendone la fiducia in un futuro più equo, verde e sostenibile”, conclude l’assessora Chiara Foglietta.

Nuova Torino Ceres, Tronzano: migliora turismo e qualità vita

Il 24 si apre con una bella notizia per i torinesi e non solo – commenta l’Assessore alle attività produttive della Regione Piemonte Andrea Tronzano – con la riapertura del tratto ferroviario Torino Caselle Ceres a far data dal 20 gennaio. Questo collegamento permetterà di trasformare la viabilità tra la città, l’aeroporto e le valli di Lanzo migliorando sia i flussi turistici su Torino, ma anche la qualità della vita di chi abita nella Valli di Lanzo. Le infrastrutture da sempre sono un grande veicolo di sviluppo e questa è un’opera su cui la Regione ha creduto tantissimo investendo risorse proprie e che ora vede finalmente la luce.

Un Natale all’insegna dei prodotti del territorio e degli acquisti nei negozi sotto casa

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L’analisi dell’Ascom di Torino – «Il Natale 2023 sta rivelando un buon trend per i commercianti; la partenza un po lenta fino allo scorso week end, in attesa delle tredicesime, ha lasciato il posto ad un incremento negli acquisti già da sabato scorso. I primi giorni si sono comunque rivelati in linea con lo scorso anno, ma si attende una spesa complessivamente più ricca, grazie anche a buste paga leggermente più alte per le nuove regole Irpef, al recupero sui rincari energetici e, probabilmente, anche grazie ad una ritrovata fiducia generale». Così la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa sull’andamento degli acquisti natalizi.

I regali più acquistati ad ora sono i prodotti enogastronomici, scelti da circa i tre quarti degli acquirenti: oltre ai gourmet box, che prediligono spesso i prodotti del territorio, ci sono gli acquisti per i pranzi e le cene, che vedono protagonisti, tra gli altri, anche i nostri bravissimi maestri pasticceri con dolci proposte che non mancheranno di stupire. Il 50% regalerà giocattoliprodotti per la bellezza e per la cura della persona. Vanno moltissimo i capi di abbigliamento, con un trend in leggero aumento rispetto al 2022, ma con uno scontrino più basso e la tendenza ad acquistare articoli piccoli, come guanti, sciarpe, cinture. Molto bene anche i libri, che saranno scelti da oltre il 40% dei clienti.

ristoranti, infine, segnano il sold out per le cene aziendali, per la Vigilia e il Pranzo di Natale. Quest’anno le prenotazioni sono arrivate fin da ottobre; un bel segno di voglia di convivialità e di apprezzamento per la nostra cucina.

«Vediamo un ritorno allacquisto nei negozi di vicinato – sottolinea la presidente Coppa -. Siamo felici di poter constatare che in questo Natale si torna ad amare lo shopping nelle vie, dove è più bello, e più facile, trovare lidea giusta passeggiando tra tantissime vetrine creative, eleganti e attraenti. E poi, dentro al negozio, si trova sempre un sorriso, un consiglio, una stretta di mano, che un e-commerce potrà mai sostituire».

A Natale anche l’occhio vuole la sua parte e per questo c’è grande attenzione alle confezioni: i pacchetti sono protagonisti, con carte pregiate, fiocchi e decorazioni elaborate. Un piacere del regalo che si esprime anche nella cura del packaging e che conferma la voglia di fare davvero un pensiero con il cuore, indipendentemente dal valore economico dell’acquisto.

La kermesse degli acquisti continuerà anche dopo il 5 gennaio con i saldi che completeranno il quadro economico del settore commerciale.

Industria, mercato del lavoro dinamico in Piemonte. Ma l’automotive cala

 SCENARI OCCUPAZIONALI

Il mercato del lavoro si conferma molto dinamico e in crescita, nella manifattura garantita maggiore stabilità occupazionale. Tessile, Itc, industrie alimentati e trasporti i comparti con più richiesta

 

In Piemonte il mercato del lavoro è molto dinamico e in costante crescita. È quanto emerge dalla seconda edizione di ‘Piemonte Industria 2023: scenari occupazionali’, realizzato da Confindustria Piemonte, Regione Piemonte, Ires Piemonte e l’Agenzia Piemonte Lavoro e presentato nell’ambito di ‘Io Lavoro’ al Lingotto Fiere di Torino. Complessivamente a livello regionale sono state registrate in totale 777.806 attivazioni di contratti di lavoro dipendente, il dato più alto dal 2017. Il saldo tra attivazioni e cessazioni di contratti nel 2022 è in crescita rispetto all’anno precedente, ma rimane invece al di sotto dei valori del 2017 e del 2018. Ciò è dovuto a una rapida crescita delle cessazioni, le quali raggiungono a loro volta nel 2022 il picco degli ultimi sei anni.

Costruiamo un futuro certo per i nostri giovani con la formazione-lavoro e diamo alla nostra Regione competenze specializzate, pronte ad entrare nel mondo del lavoro, favorendo la competitività del tessuto industriale. Con le Academy di filiera il Piemonte, terra di manifattura e di eccellenza, offre uno strumento innovativo in più per formare e inserire velocemente nel mondo del lavoro professionisti qualificati, capaci di valorizzare proprio quelle nostre eccellenze che costituiscono quel Made in Italy che il mondo ci invidia” commenta Elena Chiorino, assessrore all’Istruzione e Merito, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario della Regione Piemonte.

L’indagine ‘Scenari occupazionali’ analizza nel dettaglio l’andamento degli undici settori principali dell’economia piemontese: Trasporti e logistica; Fabbricazione e riparazione di apparecchiature e macchinari; Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo; ICT; Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco; Fabbricazione di mezzi di trasporto; Chimica e gomma-plastica; Industrie tessili, dell’abbigliamento, degli articoli in pelle; Altra industria; Public utilities; Legno, carta, stampa. In questi settori, il totale delle attivazioni lavorative nel 2022 è risultato in crescita del 6,1% rispetto al 2021. Dall’analisi emerge come la manifattura possa garantire rapporti di lavoro più stabili, un dato che potrebbe però anche indicare un declino del settore.

Fatto cento il totale degli undici settori analizzati, emerge una crescita delle Unita lavoro/anno (Ula) del 42,7% nel Tessile, abbigliamento, e articoli in pelle, Ict (+35%), Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco a +15,5% e nei trasporti e logistica a +11%. In termini assoluti nel saldo attivazioni/cessazioni risultato in crescita 10 settori su 11 dell’analisi, cala solo il settore fabbricazione di mezzi di trasporto con un -1.218. Se si amplia lo sguardo al periodo 2017-2022, relativamente alla variazione percentuale di attivazioni, sono solo 4 i settori in crescita: public utilities, Itc, Altra Industria e Trasporti e logistica. Calano gli altri 7 settori, con un picco negativo di -29,7% per chimica e gomma plastica e -25,1% per la fabbricazione di mezzi di trasporto.

Le figure professionali più ricercate nel 2022 per le cosiddette qualifiche alte, sono state: programmatore informatico, sviluppatore di software, analisti e progettisti di software, tecnico commerciale e consulente aziendale. Nelle qualifiche intermedie, si cercano soprattutto impiegati amministrativi, addetti ai magazzini, addetti alla logistica, riparatori e manutentori. Nelle qualifiche basse, si cercano soprattutto conduttori di macchine utensili, personale non qualificato, conduttori di mezzi pesanti.

livello provinciale si osserva che quasi la metà esatta delle Ula (50,4%) riguarda la Città Metropolitana di Torino. Sono però altre le provincie dove la manifattura cresce maggiormente. Su tutte, svetta Biella, che mostra una crescita del 33,0% delle Ula rispetto al 2021. La crescita, in ogni caso, rimane nettamente positiva su ogni provincia, con l’eccezione del Verbano Cusio Ossola che subisce un netto calo che è anche la provincia piemontese dove, in generale, si riscontrano meno assunzioni nel settore manifatturiero. In termini di flussi di attivazioni contrattuali e relativi saldi assunzioni/cessazioni, solo la provincia di Asti chiude il 2022 leggermente negativa.

I dati evidenziano che il capitale umano si dimostra sempre più la vera risorsa strategica per le imprese e che il ricambio generazionale è uno dei temi che emerge come impatto rilevante nelle prospettive delle aziende: la stima degli occupati over 60 nel biennio 2019-2020, nei settori analizzati è del 27,8%.