ECONOMIA- Pagina 109

Logistica, incontro con Fdi. E il settore automotive non verrà dimezzato

Ieri nella sede regionale di FDI  importante incontro sulla logistica Piemonte tra FDI e Interporti piemontesi 

Il responsabile regionale logistica Mino Giachino e l’on. Enzo Amich della Commissione Trasporti della Camera su incarico del Coordinatore regionale on. Fabrizio Comba , hanno incontrato i responsabili degli interporti piemontesi per esaminare le criticità che impediscono alla logistica piemontese di svilupparsi maggiormente , dai ritardi delle Ferrovie nei collegamenti e negli impianti alla stasi della riforma degli Interporti. Non  è accettabile che la merce giunta al giovedì sera non riesca ad essere consegnata prima del lunedì così come sono stati esaminati i punti qualificanti della prossima riforma degli interporti . Infine sono state esaminate alcune proposte da presentare al Presidente Cirio e all’Assessore Gabusi per implementare le dotazioni impiantistiche degli interporti al fine di acquisire nuovi traffici e creare nuovi posti di lavoro.

Giachino: “Vittoria grazie al Governo Meloni. Il settore automotive italiano non verrà dimezzato. Sono molto soddisfatto . Dopo aver salvato la TAV da un anno mi battevo a favore dell’automotive italiano che sarebbe stato dimezzato dalla decisione europea di puntare tutto sull’auto elettrica. Ancora una volta il PD non ha difeso il lavoro italiano”.

Bilancio negativo per i saldi a Torino secondo Confesercenti

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Confesercenti fa un bilancio negativo dei  saldi invernali a Torino che si sono chiusi ieri, giovedì 2 marzo.

Le vendite sono scese del 10% rispetto alla scorsa stagione, con punte del 15% in periferia dove la crisi economica e l’inflazione hanno creato difficoltà.

I  prodotti meno venduti sono stati cappotti, giacconi, giubbotti e giacche: -20%.   Le calzature sono in flessione del 5%.

 In dieci anni a Torino e provincia ha chiuso un negozio di abbigliamento su tre. In città erano  più di 2000 nel 2009. Per Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti,  è la conferma dell’allarme  “più volte lanciato sul pericolo di una lenta  desertificazione commerciale delle città. I negozi vanno aiutati concretamente”

Migliora il clima di fiducia delle imprese torinesi del terziario

L’ORIZZONTE ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI TORINO

Lo stato di salute delle imprese al IV trimestre 2022 e

le previsioni per il I trimestre 2023

IL TERZIARIO TORINESE TRA TENUTA E VOGLIA DI CAMBIAMENTO

IN DECISO MIGLIORAMENTO IL CLIMA DI FIDUCIA COMPLESSIVO DELLE IMPRESE DEL TERZIARIO DELLA PROVINCIA DI TORINO. CRESCONO LE ASPETTATIVE DELLE IMPRESE NELL’ANDAMENTO DELLA PROPRIA ATTIVITÀ ECONOMICA NEI PRIMI TRE MESI DELL’ANNO. MIGLIORANO ANCHE LE ATTESE CON RIFERIMENTO AI RICAVI.

ALBERGHI E SERVIZI ALLE IMPRESE I SETTORI PIÙ PERFORMANTI. BOOM DEI PAGAMENTI DIGITALI, CRESCONO LE RATEIZZAZIONI. AUMENTANO LE CONSEGNE A DOMICILIO, GLI ACQUISTI ON LINE E ATTRAVERSO I SOCIAL.

TRA LE IMPRESE CHE CHIEDONO CREDITO AL SISTEMA BANCARIO, OLTRE IL 20% LO CHIEDE PER FARE INVESTIMENTI.

Migliora decisamente l’indicatore relativo alla fiducia delle imprese del terziario della provincia di Torino circa l’andamento dell’economia italiana: per il 50% resterà uguale e per il 17% migliorerà. La previsione a marzo 2023 mostra l’indicatore in leggera diminuzione.

Migliora l’indicatore dei ricavi delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi di Torino. L’aspettativa delle imprese per i primi tre mesi dell’anno indica un ulteriore miglioramento.

Aumentano le imprese che hanno chiesto credito negli ultimi tre mesi; il 20% per investimenti.

Il 64% circa delle imprese dei pubblici esercizi e del commercio al dettaglio rilevano cambiamenti significativi nelle abitudini dei consumatori. Nello specifico, il 46,6% delle imprese ha notato una riduzione degli acquisti, il 39,9% una riduzione del volume di spesa e il 30,0% una riduzione della qualità dei prodotti acquistati.

I servizi più richiesti dai consumatori negli ultimi tre anni son state le consegne a domicilio, prenotazioni/acquisti online e l’utilizzo dei social come mezzo di contatto diretto con l’impresa.

Questi i principali risultati della ricerca sulle imprese del terziario della provincia di Torino, realizzata da Confcommercio Torino in collaborazione con Format Research.

«Il 2022 si è concluso con un trimestre finale moderatamente positivo e il 2023 sta confermando che le imprese hanno la volontà di superare le difficoltà attuali– sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa –. Nonostante le complessità, gli imprenditori stanno dimostrando una maggiore fiducia e alcuni tornano ad investire. Ascom è al loro fianco: siamo in prima linea nel decifrare lo scenario e nel proporre percorsi di sviluppo innovativi per supportare le imprese nella loro evoluzione, con un’attenzione particolare ai giovani imprenditori under 35, che spesso faticano ad accedere agli strumenti e ai progetti a loro dedicati. L’integrazione tra il patrimonio di esperienza delle attività storiche e le nuove proposte per affrontare con successo il mercato è la chiave per dare gambe solide alla corsa del ricambio generazionale in atto. Ma non possiamo essere da soli in questa impresa: è necessario che le istituzioni facciano la loro parte sburocratizzando, agevolando e sostenendo anche materialmente».

«I dati del nostro osservatorio evidenziano un tema che è tornato di attualità: l’accesso al credito, la cui domanda è aumentata rispetto al trimestre precedente, registra una nuova difficoltà di erogazione da parte degli Istituti bancari. Cresce infatti il numero delle richieste non accolte o accolte in misura inferiore. Segnaliamo questa criticità – afferma il direttore di Ascom Confcommercio Torino Carlo Alberto Carpignano– perché rischia di soffocare l’intenzione delle imprese di riprendere ad investire, se è vero che oltre un quinto delle richieste di credito sono finalizzate appunto ad investimenti. Si rischia di limitare una ripartenza vera».

IL TESSUTO IMPRENDITORIALE

Le imprese attive (extra agricole) nella provincia di Torino sono oltre 168 mila. Le imprese del terziario costituiscono il 70% del totale delle imprese della provincia.

Il numero delle imprese del terziario nuove iscritte nella provincia di Torino nel 2022 è diminuito rispetto al 2021. Parallelamente sono aumentate le cessazioni di impresa.

CLIMA DI FIDUCIA

Migliora decisamente l’indicatore relativo alla fiducia delle imprese del terziario della provincia di Torino circa l’andamento dell’economia italiana: per l’ultimo trimestre del 2022 l’indicatore segna 42, contro 23 del trimestre precedente. Più fiduciosi il food, mentre il commercio no food segnala uno scostamento verso il basso. Le più fiduciose sono le realtà più piccole. La previsione a marzo 2023 mostra l’indicatore in leggera diminuzione, a 39.

Migliora la fiducia circa l’andamento economico della propria impresa nell’ultimo trimestre dell’anno: l’indicatore è pari a 47, superiore alla media italiana di 45. Il dato di previsione sembra destinato ad aumentare fino a 50 in vista di marzo.

CONGIUNTURA ECONOMICA

Migliora l’indicatore dei ricavi delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi di Torino, che raggiunge quota 46 contro 40 del trimestre precedente. L’aspettativa delle imprese per i primi tre mesi dell’anno indica un ulteriore miglioramento fino a 53, contro una media nazionale prevista di 48 Il traino è legato al commercio food, mentre il no food e la ristorazione presentano un andamento meno vivace.

OCCUPAZIONE

Resta stabile la situazione occupazionale delle imprese del terziario di Torino nel quarto trimestre dell’anno. La previsione in vista della fine dell’anno sembra confermare la stabilità dell’indicatore. Per l’86% degli intervistati l’occupazione è stabile rispetto al trimestre precedente e il 7% segnala un miglioramento. Trainano il commercio food, traporti e logistica e i servizi alle imprese.

LIQUIDITÀ E CREDITO

Aumentano le imprese che hanno chiesto credito negli ultimi tre mesi. È però in calo la percentuale delle imprese che riceve dal sistema bancario il credito del quale ha bisogno.

Il 67,0% delle imprese ha fatto richiesta di credito per esigenze di liquidità e cassa, il 22,0% per effettuare investimenti e l’11,0% per la ristrutturazione del debito. La richiesta di credito per «fare investimenti» è un segnale di fiducia verso il futuro.

I giudizi degli imprenditori del terziario della provincia di Torino circa i costi ai quali il credito viene concesso (tassi di interesse) sono peggiorati rispetto al trimestre precedente: il credito costa di più.

NUOVE TENDENZE DI CONSUMO

Il 64% circa delle imprese dei pubblici esercizi e del commercio al dettaglio rilevano cambiamenti significativi nelle abitudini dei consumatori.

Bar e ristoranti registrano più frequentemente un cambiamento nelle abitudini e nei comportamenti d’acquisto dei consumatori nell’ultimo periodo rispetto gli anni precedenti.

Anche la frequenza degli acquisti sta cambiando. In particolare il 23,5% delle imprese sostiene che questa sia diminuita negli ultimi tre anni. Solo l’8,3% afferma che è aumentata.

I metodi di pagamento preferiti dai consumatori negli ultimi tre anni sono stati i pagamenti digitali, è così per l’81% delle imprese intervistate. Pagamenti tradizionali e rateali sono intorno al 9%.

I servizi più richiesti dai consumatori negli ultimi tre anni son state le consegne a domicilio, prenotazioni/acquisti online e l’utilizzo dei social network come canale di comunicazione diretto tra consumatore e impresa.

Il sentiment delle imprese. Le imprese dei pubblici esercizi e del commercio al dettaglio di Torino guardano a questi cambiamenti con un certo ottimismo.

L’INDAGINE COMPLETA È DISPONIBILE SUL SITO ASCOM TORINO

WWW.ASCOMTORINO.IT

Nota metodologica – L’Osservatorio sull’andamento delle imprese del terziario della provincia di Torino è basato su un’indagine continuativa a cadenza trimestrale effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi della provincia (800 interviste in totale). Intervallo di confidenza 95% (Errore +3,5). L’indagine è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 26 settembre 2022 – 12 ottobre 2022. www.agcom.it www.formatresearch.com

Gestione del sistema montano, il master

Master per Manager in GESTIONE E PROMOZIONE DEL SISTEMA MONTANO
E DELLE AREE INTERNE – MANAGER SISTEMA TERRITORIALE: proroga iscrizioni al 10 marzo

Sono state prorogate al 10 Marzo 2023 le iscrizioni alla seconda edizione del Master Executive in GESTIONE E PROMOZIONE DEL SISTEMA MONTANO E DELLE AREE INTERNE-MANAGER SISTEMA TERRITORIALE, attivato dalla SAA (School of Management), in partnership con UNCEM, ANCIM – Associazione Nazionale Comuni Isole Minori e gestito dal COREP.
Il Master Executive si rivolge a tecnici, funzionari e dirigenti di enti locali – ma anche di aziende con sedi o filiali collocate in sistemi montani o microinsulari – oltre a diplomati, laureandi, neolaureati e professionisti interessati ad una preparazione specifica per operare quali Manager dei Sistemi Territoriali ad ampio raggio, dal settore pubblico al settore privato ed il settore associativo e consortile, nella prospettiva di implementare, potenziare e gestire le strategie per la vivibilità e l’attrattività del sistema montano e delle aree interne, svolgendo un ruolo di attori dello sviluppo sostenibile.
PROGRAMMA DIDATTICO: Il Master interamente online (tramite la piattaforma Webex) prevede 120 ore, di cui 89 ore di lezione, 9 ore di conferenze tematiche e 22 ore di project work.
Il Master si articola su 11 Moduli, integrati da 2 conferenze tematiche di approfondimento.
MODULI: 1) Sistemi socioeconomici territoriali e modelli di sviluppo 2) Data management 3) Geologia montana e tutela d’ambiente 4) Sociologia e storia (economica) del territorio montano 5) Reti, infrastrutture e mobilità 6) La pianificazione del territorio montano: rigenerazione, innovazione, sostenibilità 7) Imprenditorialità, cooperazione, incubazione, accelerazione d’impresa 8) Fund raising (i.e. PNRR) & membership 9) Gestione turistica della destinazione 10) Marketing turistico & promozione del territorio (KPI & digital)  11) Turismo montano e sostenibilità
CONFERENZE TEMATICHE: 1) Apertura master + linee di indirizzo 2) Conferenza: Progettualità e fundraising per la montagna.
PERIODO E SEDE: Il Master Executive avrà inizio a Marzo 2023 e terminerà a Settembre 2023. Le lezioni, a cadenza quindicinale, si svolgeranno indicativamente nelle giornate di: giovedì (orario 18:00-21:00), venerdì (orario 18:00-21:00) e sabato mattina (orario 9:00-12:00). Le lezioni saranno interamente online (tramite la piattaforma Webex).
DOCENTI DEL MASTER: Le lezioni del Master Executive saranno tenute da Docenti dell’Università degli Studi di Torino e dell’Università della Valle D’Aosta e Esperti di elevati profilo professionale, competenza ed esperienza.
TITOLO: Al termine del corso verrà rilasciato dalla SAA School of Management il Certificato di Master Executive in GESTIONE E PROMOZIONE DEL SISTEMA MONTANO E DELLE AREE INTERNE-MANAGER SISTEMA TERRITORIALE.
SCADENZA ISCRIZIONE:  10 Marzo 2023.
INFO:
Web: http://www.formazione.corep.it/sistema-territoriale
E-mail: iscrizioni@corep.it
Tel. 011/63.99.254

I Giovani di Confagricoltura – Anga chiedono un progetto per il futuro dell’agricoltura

Dopo questi tre anni in cui la fiera dei nostri giovani non c’è stata a causa della pandemia, ci troviamo di fronte uno scenario radicalmente mutato. Noi imprenditori, però, pur tra innegabili difficoltà, non possiamo rimanere immobili aspettando il corso degli eventi”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti alla tavola rotonda “Il riso italiano tra siccità e importazioni”, che ha inaugurato a Vercelli la 44esima edizione della ‘Fiera in campo’, la più importante manifestazione europea dedicata al comparto.

Presenti all’evento anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, il vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio, l’onorevole Fabrizio Comba, l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Marco Protopapa e il presidente dell’Ente Risi, Paolo Carrà.

 

L’Italia è il primo Paese europeo per superfici coltivate e produzione di riso. Siamo gli unici produttori mondiali di Vialone Nano, Arborio e Carnaroli, pur coltivando diverse varietà. La siccità ha però colpito duramente il comparto: lo scorso anno 26 mila ettari sono andati persi di cui 3 mila nel Novarese” dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonteintervenuto alla tavola rotonda organizzata dai giovani imprenditori di ANGA Vercelli – Biella,coordinati dal presidente Giacomo Mezza.

La nuova stagione si presenta ancora più ardua. Confagricoltura porterà la questione sul tavolo del Consiglio e della Commissione Ue, perché la carenza idrica sta colpendo altri Stati membri” ha aggiunto Giansanti.

 

Occorre impegnarsi per restituire alla nostra risicoltura l’attenzione che merita – afferma il direttore Lella Bassignana, difendendo la terra in cui è nata e vive tutt’ora – Penso ad un piano d’azione su più fronti per far contrastare le emergenze, qualsiasi esse saranno, in modo da garantire futuro e lavoro alle prossime generazioni, continuando a preservare un territorio eccezionale per le sue caratteristiche uniche”.

Importante operazione immobiliare della torinese Ream a Roma

 

Importante acquisizione a Roma della torinese Ream, società che opera nel campo immobiliare di proprietà di alcune  fondazioni bancarie piemontesi: ha acquistato buona parte del complesso immobiliare che ospita l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata  ( IDI-IRCCS ) . La Ream lascerà in locazione per 30 anni l’immobile alla Fondazione Luigi Maria Monti . La superficie acquistata supera i 18 mila metri quadrati. LIDI –IRCCS  è un punto di riferimento scientifico di primo piano in Italia e in Europa  per la dermatologia e le prestazioni sanitarie di elevata qualità. “ L’investimento rispetta pienamente gli obiettivi etici e sociali di servizio  alla persona da sempre perseguiti da Ream Sgr e riguarda una realtà storica legata al servizio sanitario nazionale” ha dichiarato il presidente di Ream Quaglia. Come ha precisato il direttore di Ream Oronzo Perrini, attraverso il fondo Geras 2 la società ha oggi in portafoglio mille posti letto in strutture deputate al servizio delle persone, per un valore di oltre 140 milioni di Euro. Soddisfazione è stata espressa anche da Alessandro  Zurzolo, consigliere delegato ella Fondazione Luigi Maria Monti perché l’operazione chiude una stagione delicata  della vita dell’Istituto e ne apre una nuova

 

Center for Artificial Intelligence, oltre i confini della ricerca

L’evento inaugurale 

Si è tenuto ieri alle Gallerie d’Italia di Torino, l’evento che alza il sipario sull’attività di CENTAI, il centro di ricerca avanzata nel campo dell’Intelligenza Artificiale, nato dalla partnership tra Intesa Sanpaolo e un team internazionale di ricercatori.

 

L’incontro è stato l’occasione per la prima proiezione di Vοῦς/Nous, la video installazione immersiva che intitola l’evento, pensata per raccontare la scienza e gli scienziati attraverso le interviste ai ricercatori di CENTAI: costruito a partire da un racconto anonimo, Vοῦς/Nous deve il suo titolo al termine greco che definisce l’intelletto, il νοῦς che, secondo Anassagora, rappresentava la ragione universale ordinatrice del mondo a partire dal caos, affiancato al pronome francese dalla stessa pronuncia, che determina il “noiinteso come comunità scientifica.

 

L’evento e la proiezione anticipano Navigating the Research Frontier of AI and Complexity, una due giorni di incontri che si terranno l’1 e 2 marzo all’Auditorium del Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino: il programma prevede un ciclo di conferenze e dialoghi con i rappresentanti della comunità scientifica internazionale, riservati agli addetti ai lavori. La serie di incontri sarà l’occasione per un confronto tra i ricercatori e gli stakeholder, attuali e potenziali, per conoscere la mission dell’istituto, la sua visione e i progetti di ricerca in corso: declinato come un forum di voci delle diverse discipline in gioco, Navigating the Research Frontier of AI and Complexity intende aprire il dibattito su come far avanzare ulteriormente l’assunto di base di CENTAI, secondo cui i problemi più urgenti dell’umanità possono essere affrontati con il crescente patrimonio di metodi e strumenti concettuali della scienza, incarnati nei più rigorosi principi dell’etica, che consentiranno soluzioni innovative per alcune delle sfide sociali più urgenti di oggi.

 

Nato nel marzo 2022, CENTAI si occupa di sviluppare nuove metodologie per l’analisi dei dati e soluzioni avanzate nell’ambito dell’AI, di cui usa e progetta strumenti innovativi che permettono di spingere i confini della ricerca applicata e fondativa in domini legati alle scienze dei sistemi complessi: l’obiettivo è innovare queste discipline oltre lo stato dell’arte, perseguendo una scienza guidata dalla curiosità e sviluppando metodologie affidabili, etiche e sostenibili.

 

Mario Rasetti, Chair Comitato Scientifico di Centai: “L’accordo fra Intesa Sanpaolo e SoM, che ha dato vita a CENTAI, è un inedito abbraccio fra il sistema bancario e la scienza, per contribuire a creare quel mondo nuovo e diverso in cui l’uomo vivrà la sua vita di cittadino e la banca si trasformerà in un grande ecosistema di servizi che renderanno quella vita più equa, serena, ricca“.

 

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo: “Contribuendo alla nascita di CENTAI, Intesa Sanpaolo ha l’ambizione di aprire nuove strade nel campo dell’Intelligenza Artificiale e di farlo partendo da Torino, città da sempre vocata all’innovazione, sede della nostra Banca e cuore della trasformazione digitale e tecnologica del nostro Gruppo. Con CENTAI avremo l’opportunità di approfondire le ricerche di frontiera sull’Artificial Intelligence e di anticipare i grandi cambiamenti che il suo utilizzo comporterà in tanti settori, investendo per tempo sulle migliori competenze e tecnologie“.

 

Innovazione e sostenibilità in agricoltura: un esempio pratico di viticoltura canavesana

Torino, 4 marzo 2023

 

Incontro tecnico

9 marzo 2023 – ore 15:00

Azienda Agricola Cieck – Cascina Castagnola, 2 – San Giorgio Canavese

La missione di Confagricoltura è molteplice e variegata. L’assistenza tecnica agricola è di primaria importanza e lo staff presente sul territorio gestisce direttamente l’attività di consulenza presso le aziende agricole. L’informazione, in quest’ambito, risulta indispensabile ai fini di mantenere costantemente aggiornati gli operatori siano essi tecnici o agricoltori. Si imponeva quindi una giornata di riflessione e scambio di notizie imperniata sul settore vitivinicolo in un’area tanto fondamentale per l’economia torinese quanto il Canavese.

La sede dell’incontro è l’azienda agricola Cieck in Regione Misobolo a San Giorgio Canavese, una delle cantine di riferimento per la produzione dell’Erbaluce di Caluso Docg nelle sue tre tipologie ma anche di alcuni vini rossi prodotti sotto la Doc Canavese. Le tematiche affrontate nell’incontro tecnico e trattate da esperti del settore focalizzano sulle problematiche attuali dell’agricoltura e della coltivazione della vite in primis: cambiamento climatico anzitutto e ripercussioni sull’evoluzione delle tecniche di coltivazione, sempre in ottica sostenibile, nonché un indispensabile aggiornamento sulle emergenze fitosanitarie, Popillia japonica in primis.

Gabriele Busso, vice direttore di Confagricoltura Torino, illustra il PSR 2023/2027 e a conclusione del convegno, Remo Falconieri, padrone di casa e uno dei padri dell’Erbaluce di Caluso moderno presenta il nuovo sistema di allevamento della vite, da lui ideato, capace di adattarsi e dare risposte migliori alle nuove condizioni ambientali.

Si chiude con un brindisi con i vini dell’azienda Cieck e alcune specialità della pasticceria Bonfante di Chivasso.

 

Il futuro dell’impresa in una ricerca del Politecnico. Crescono gli incubatori e acceleratori in Italia

Più di 3600 startup incubate, circa 1700 dipendenti e un fatturato di oltre 550M€. Oltre il 50% degli incubatori supporta startup a significativo impatto sociale o ambientale.

 

Il team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM)con base al Politecnico di Torino ha presentato i risultati delle analisi relative all’ecosistema degli incubatori e acceleratori in Italia.

Dal Report emerge che gli acceleratori e gli incubatori nel nostro Paese sono 237 e occupano un totale di circa 1700 dipendenti; la maggior parte opera nel Nord-Ovest della nostra penisola, con prevalenza in Lombardia, dove ne sono presenti 57. Nel resto del Paese si distinguono per il loro impegno Emilia-Romagna, Lazio, Toscana e Campania, rispettivamente con 29, 22, 18, 16 incubatori.

Gli incubatori e acceleratori sono un importante elemento del sistema imprenditoriale evidenzia Davide Moro, vicedirettore della ricerca. Secondo il report SIM, infatti, gli incubatori e acceleratori sul territorio hanno incubato circa 3600 startup e hanno fatturato circa 550 M€.

In Italia, più della metà degli incubatori (57%) sono costituiti come società a responsabilità limitata. Il 17% sono invece società per azioni. Tra le altre forme giuridiche più comuni troviamo SCARL, SCPA, fondazioni, consorzi e SocCoop.

Per quanto riguarda i principali servizi offerti dagli incubatori il primo risulta l’“accompagnamento manageriale”, seguito da “supporto allo sviluppodi

 

relazioni” e dal “supporto alla ricerca di finanziamenti”. Altri servizi rilevanti sono la fruizione di spazi fisici e la formazione imprenditoriale e manageriale.

Il valore aggiunto apportato da incubatori e acceleratori nel nostro ecosistema non si limita al supporto alla nascita di nuove organizzazioni.  L’86% degli incubatori e acceleratori hanno infatti dichiarato di svolgere anche attività non direttamente riconducibili alle attività di incubazione e accelerazione. Tra le attività più frequenti troviamo partecipazione a progetti e bandi, gestione e promozione di eventi, attività a titolo oneroso di scouting e open innovation per aziende corporate e/o altri soggetti, servizi di coworking.

Come per gli anni precedenti, anche questo Report ha posto un focus speciale sull’impatto sociale e ambientale degli incubatori e delle startup incubate.

Circa la metà degli incubatori e acceleratori in Italia rientra nella categoria “Business Incubator”, mentre l’altra metà rientra nella categoria “Mixed” o “Social Incubator”. Dalle analisi del report risulta che un incubatore su due supporta organizzazioni a significativo impatto sociale o ambientale.

I settori più rappresentati, per le organizzazioni incubate a significativo impatto sociale o ambientale, sono quelli relativi alla salute e benessere (incluso sport) e sviluppo della comunità.

Nel corso del 2021 sono stati creati 16 nuovi incubatori (e diversi incubatori nati negli anni precedenti hanno cessato le loro attività). Il numero degli incubatori nati nel 2021 risulta in crescita rispetto all’anno 2020, probabilmente in parte per la generale ripresa di tutti i settori dalla situazione pandemica.

Quest’anno la ricerca ha analizzato anche gli acceleratori creati a partire dal 2021 da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) nella «Rete Nazionale Acceleratori CDP – Venture Capital». Alla fine del 2021 risultavano avviati i primi 8 dei 16 acceleratori della rete. Tali acceleratori, realizzati in partnership con altri soggetti, sono distribuiti uniformemente nel territorio italiano: sono stati avviati 5 acceleratori nel Nord-Ovest della penisola, 4 nel Nord-Est, 4 nelle regioni del Centro e 3 in Sud e Isole.

Come dichiarato dal Direttore della ricerca, Prof. Paolo Landoni “oltre ad essere ripresa, la crescita degli incubatori e acceleratori si sta anche specializzando. Non solo gli Acceleratori CDP hanno dei focus verticali, altri soggetti si stanno concentrando su diversi settori o diversi approcci, come quelli già visti l’anno scorso del venture builder e degli startup studio. Per questo motivo quest’anno oltre all’approfondimento sugli acceleratori CdP abbiamo anche iniziato a differenziare tra incubatori e acceleratori”.

L’attenzione all’ecosistema degli incubatori arriva anche dal governo e dalle istituzioni. All’evento di presentazione del report hanno infatti partecipato Stefano Soliano, Vice Presidente di Innovup, Giorgio Ciron Direttore di Innovup, Federica Garbolino, Responsabile mercato e servizi di Invitalia, Stefano Molino, responsabile Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital SGR e Maurizio Montemagno, Direttore Generale per la politica industriale, l’innovazione e le piccole e medie imprese.

“I risultati della ricerca ci restituiscono la realtà di una filiera dell’innovazione in salute, ma con ancora un grande potenziale inespresso. Per creare un meccanismo di crescita virtuoso per le startup e i centri di innovazione coinvolti oggi, una revisione del contesto normativo attuale è più che mai necessaria, sia per quanto riguarda le definizioni e per le agevolazioni previste per i soggetti che già vi partecipano, sia e per tutti coloro che vorrebbero farne parte” conclude Stefano Soliano, Vice Presidente di Innovup.

Torino chiede di ripristinare le misure a sostegno dell’edilizia

Dalla sua entrata in vigore, la normativa sul “superbonus 110%” ha subito numerose modifiche legislative che hanno finito per attuare restrizioni soprattutto in materia di cessione del credito d’imposta e recentemente, in data 16 febbraio 2023, il Decreto Legge n. 11 ha precluso sia la possibilità di esercitare le opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura, sia la facoltà delle Pubbliche Amministrazioni di essere cessionarie dei crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi. Partendo da questa premesse, il 27 febbraio 2023 il Consiglio Comunale di Torino, con 24 voti favorevoli e 2 astenuti, ha approvato una mozione proposta dalla consigliera ValentinaSganga (M5S) che chiede che il Comune di Torino si attivi presso il Governo nazionale per ripristinare le misure di sostegno alla circolazione dei crediti d’imposta per il superbonus 110% e gli altri bonus edilizi. Ad esempio, introducendo nuovamente la possibilità di esercizio delle opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura e favorendo un ruolo attivo degli Enti locali nella circolazione dei crediti fiscali e nell’individuazione di strumenti di finanza alternativa a quella bancaria.

Il documento, presentato nella seduta del 22 febbraio 2023 delle Commissioni Terza e Prima, presieduta da Pierino Crema (PD), chiede altresì di sollecitare la possibilità di accedere al superbonus 110% e agli altri bonus edilizi anche per chi non dispone di un reddito sufficientemente alto per poter beneficiare delle detrazioni fiscali e di sensibilizzare circa l’urgenza di disporre di una strategia per riqualificare gli edifici residenziali in coerenza con la nuova direttiva europea Energy Performance Building e l’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050.