ECONOMIA- Pagina 109

“L’agricoltura non è la prima responsabile dell’inquinamento”

Coldiretti: anzi, serve alla rigenerazione ambientale e alla sostenibilità

 

L’agricoltura non è la prima responsabile dell’inquinamento dell’aria, anzi, l’allevamento e l’agricoltura servono per migliorare la sostenibilità ambientale. Su queste conclusioni si sono trovati d’accordo mondo scientifico e mondo agricolo a confronto  a Torino con il convegno “Allevamenti e qualità dell’aria” organizzato nel capoluogo subalpino da Coldiretti Torino con i Dipartimenti di Scienze agrarie e veterinarie dell’Università di Torino.

Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha respinto le accuse agli allevamenti e alle pratiche agricole troppo spesso additate come la causa principale della formazione delle polveri sottili che minacciano la salute dei cittadini della Pianura Padana. «Le nostre aziende agricole – ha detto Prandini – sono sempre disponibili ad accettare l’innovazione che viene dalla ricerca scientifica. I nostri agricoltori sono i primi a cercare una sempre maggiore sostenibilità delle pratiche agricole. Ma quello che non possiamo accettare è essere accusati di fare ammalare la gente. Siamo stufi di assistere a una cattiva informazione sul nostro mondo e non siamo disposti ad accettare che si parli di chiusura degli allevamenti per migliorare la qualità dell’aria».

A Prandini ha fatto eco il ministro dell’ambiente e sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha ricordato l’opposizione del governo italiano che è riuscita a bloccare in Europa il tentativo di equiparare gli allevamenti alle grandi fabbriche. «Gli obiettivi sulla qualità dell’aria – ha detto il ministro – si raggiungono lavorando su più fronti ma soprattutto sul fronte energetico. C’è bisogno di equilibrio e di tempo. Il 2030 per centrare gli obiettivi strategici non basta: abbiamo chiesto almeno 5 anni in più».

La presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari e il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, hanno ricordato che l’agricoltura è pronta a migliorarsi e a diventare sempre più sostenibile «ma non per questo – hanno ricordato i due presidenti – accetteremo che si chieda agli allevamenti di chiudere».

Secondo Barberodirettore Generale di ARPA Piemonte, ha ricordato, che, in Piemonte, il Pm10 prodotto direttamente dall’agricoltura tocca una percentuale minima, intorno al 4-5%. Ma rimane il problema delle emissioni di ammoniaca che producono particolato secondario. «Sappiamo che il Pm10 secondario generato dall’ammoniaca contiene meno sostanze dannose per la salute rispetto al Pm10 primario. Sappiamo anche che vanno approfonditi i modelli di formazione e dispersione del particolato secondario in un’area a scarso ricambio di aria come la Pianura Padana. Intanto registriamo un miglioramento complessivo della qualità dell’aria in Piemonte a conferma che agire su fronti diversi, ad iniziare dal traffico, porta risultati».

Al convegno sono intervenuti anche Carlo Grignani, direttore Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino che ha ribadito che non ha senso chiedere la chiusura degli allevamenti per migliorare la qualità dell’aria. Francesco Tresso, assessore al verde pubblico del Comune di Torino ha ricordato l’importanza ambientale dell’agricoltura per una metropoli come Torino. Marco Protopapa, assessore all’agricoltura e cibo della Regione Piemonte ha annunciato che saranno chieste più risorse per accompagnare gli allevamenti verso la riduzione dell’impatto ambientale. Gianfranco Guerrini, consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana di Torino ha ricordato le azioni di area vasta svolte per il contrasto all’inquinamento dell’aria.

Per l’Università di Torino sono intervenuti con presentazioni scientifiche: Davide Biagini, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino che ha affermato l’importanza degli allevamenti animali per la qualità ambientale dei territori; Laura Zavattaro, del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino Giampiero Lombardi, Dipartimento di Scienze Agrarie che hanno ricordato lo stretto legame tra la biodiversità dei prati stabili e la presenza degli allevamenti. Elio Dinuccio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, ha illustrato le tecnologie per ottimizzare la filiera degli effluenti di allevamento riducendo l’impatto sulla qualità dell’aria e ottimizzare il bilancio del carbonio.

Coesa chiude l’anno con il miglior fatturato

COESA, azienda torinese specializzata in progetti di transizione energetica per imprese, pubblica amministrazione e famiglie, chiude il 2023 con il miglior fatturato della sua storia: 32 mln di Euro.

L’ESCo (Energy Service Company) ha visto crescere le commesse in diversi settori, con il fotovoltaico industriale che registra un +300% e un importante focus legato all’efficienza energetica dei Comuni. Ottime anche le prospettive nel terzo settore, con particolare riferimento a Onlus e organizzazioni di volontariato, con le quali Coesa può vantare un portafoglio ordini superiore ai 10 mln di Euro.

“In Italia, così come in tutta l’Unione Europea, il dibattito sull’energia resta centrale per famiglie, enti e aziende. I temi dell’approvvigionamento e della definizione di un differente mix energetico sono strettamente connessi alle prospettive di sviluppo del’industria e coinvolgono inevitabilmente l’intero sistema Paese, e quindi anche la politica, nell’elaborazione di un piano pluriennale che sappia valorizzare le risorse di cui disponiamo” sottolinea Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore di COESA. “In questo scenario la transizione energetica verso le fonti rinnovabili è un processo strategico e sono sempre di più le realtà che decidono di investire in energie green per dare maggiore solidità alla loro crescita” prosegue Sandrone, che da settembre è anche il nuovo coordinatore della filiera Energy and Sustainable Mobility dell’Unione Industriali Torino.

Tra i molti progetti lanciati da COESA nel 2023 anche quello del primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati, sviluppato con Politecnico di Torino, Unicredit e Fondazione Cottino*. Un mercato tutto da creare, che vale potenzialmente 20 miliardi di euro all’anno e che oggi è gestito in maniera “amatoriale” da pochi privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. La piattaforma KeepTheSun, lanciata in fase beta a metà Dicembre, prenderà corpo nel 2024 con la creazione di una rete di stakeholder sul territorio che si occupi di testare e certificare l’efficienza di ogni pannello messo in vendita.

La transizione verso un futuro energetico più sostenibile è anche al centro di ESC – The Next Energy, evento organizzato da Coesa che a Febbraio riunirà a Torino nomi di spicco della filiera energetica italiana con l’obiettivo di tracciare una road map concreta verso la decarbonizzazione. Un appuntamento che vuole diventare un punto di riferimento per il settore.

COESA
Fondata a Torino nel 2012, Coesa è una ESCo (Energy Service Company) che semplifica la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie. L’azienda opera come General Contractor per l’efficientamento energetico, con una gamma di servizi che vanno dall’audit energetico alle pratiche per ottenere fondi e incentivi fiscali. Gli esperti Coesa – oggi una quarantina, con una capillare rete commerciale in tutta Italia – accompagnano energy manager e amministratori anche nell’individuazione di incentivi fiscali, ecobonus, Conto Termico e progetti europei particolarmente vantaggiosi. Se il fotovoltaico industriale rappresenta la principale specializzazione Coesa, comunità energetiche, agrivoltaico e impianti galleggianti sono allo studio come progetti speciali.

Nell’immagine: Federico Sandrone, Amministratore delegato e cofondatore di COESA

Aziende piemontesi al Sigep di Rimini

I maestri italiani della gelateria artigianale. L’eleganza e la creatività della pasticceria internazionale. Il cioccolato, dalla materia prima alle lavorazioni d’eccellenza. I lievitati e tutte le varianti del pane. L’aroma del caffè, dall’espresso ai più meditativi specialty coffee. E ancora concorsi, talk, internazionalità, giovani e le principali innovazioni del settore. Tutto questo è Sigep -The World Dolce Expo, organizzato da Italian Exhibition Group, la cui 45esima edizione si terrà dal 20 al 24 gennaio 2024 alla fiera di Rimini, l’appuntamento di riferimento per il mondo del foodservice dolce, vetrina delle eccellenze legate alle filiere artigianali di gelato, pasticceria, panificazione, caffè e cioccolato. Tante le innovazioni del settore tra i padiglioni, accompagnate dalle ultime tendenze in tema di consumo e di nuovi format per i locali.

SIGEP, CATALIZZATORE DEL FOODSERVICE DOLCE

 

Le filiere di Sigep saranno rappresentate nei 28 padiglionidella fiera con un layout rinnovato e funzionale alla visita di buyer e operatori, con oltre 1.200 brand espositori che occuperanno i 129mila metri quadrati del quartiere espositivo.

 

Presenti anche 64 aziende Piemontesi; 

 

COLD CAR SPA OCCIMIANO AL
FRANGER SRL BORGO SAN MARTINO AL
GIUSO GUIDO SPA BISTAGNO AL
GRISSITALIA SRL ALESSANDRIA AL
CORMAN ITALIA SPA ASTI AT
NUTMAN GROUP SRL CANELLI AT
ELLE & VIRE ASTI AT
TECNOCHOC SRL CASTELL’ALFERO AT
WEISS ASTI AT
ANDREIS GIORGIO & C. SNC VILLAR SAN COSTANZO CN
AZIENDA AGRICOLA NOCCIOLE D’ELITE DI EMANUELE CANAPARO CRAVANZANA CN
BENVENUTO SNC CORTEMILIA CN
BERNARDI SRL VILLAR SAN COSTANZO CN
BOGANA FRATELLI SRL CHERASCO CN
CASCINA FONTANE SSA CASTINO CN
CORILANGA SOC. AGR. COOP. ROCCHETTA BELBO CN
CREA SRL CERVASCA CN
D.S.C. SRL BERNEZZO CN
DESTEFANIS & NOVERO SRL GRINZANE CAVOUR CN
GRUPPO FONTANA SAS DI FONTANA DANILO & C. CRAVANZANA CN
IDEO TECNICA SRL VILLANOVA MONDOVI’ CN
MIA FOOD TECH CASTIGLIONE FALLETTO CN
NOCCIOLANGHE SRL CORTEMILIA CN
NUTKAO SRL CANOVE DI GOVONE CN
ORSA DRINKS SRL MARENE CN
PASTICCERIA CURLETTI SNC NEIVE CN
ROGELFRUT ROSSANA CN
SELMI SRL BRA CN
TORRONALBA SRL PIOBESI D’ALBA CN
CAVANNA SPA PRATO SESIA NO
SEVEN FLUSS SRL VARALLO POMBIA NO
SPS ITALIANA PACK SYSTEMS SPA BOGOGNO NO
AROMITALIA – G.E.I. SPA SETTIMO TORINESE TO
CAFFE’ VERGNANO SPA SANTENA TO
CEI SYSTEMS SRL GRUGLIASCO TO
CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA SPA TORINO TO
CHIRIOTTI EDITORI SRL PINEROLO TO
CONO ARTIC SRL PIOBESI TO
COSTADORO SPA TORINO TO
DM PACKAGING GROUP SRL TORINO TO
DOMORI SPA NONE TO
EMMEPITALIA DISTRIBUZIONE DI MONICA PALUMBO GIAVENO TO
FRUCTITAL SRL BURIASCO TO
GOLMAR ITALIA SPA TORINO TO
GRANSICILY DI 1 AG SRL COLLEGNO TO
IMPERIA & MONFERRINA SPA MONCALIERI TO
LUIGI LAVAZZA SPA TORINO TO
M.C.M. MASSA SRL PIANEZZA TO
MEIKO ITALIA SRL CHIVASSO TO
MOLINI BONGIOVANNI SPA CAMBIANO TO
MONVISO GROUP SRL ANDEZENO TO
MVS SRL VOLVERA TO
PARIANI SRL GIVOLETTO TO
PASCAL SRL TROFARELLO TO
RCA IMBALLAGGI FLESSIBILI SRL TORINO TO
RED BILL SRL A SOCIO UNICO TORINO TO
T.L.M. SRL VOLPIANO TO
TUTTOCAPSULE SETTIMO TORINESE TO
DOMORI SPA NONE TO
BETA ELECTRONICS SRL GRAVELLONA TOCE VB
CERUTTI INOX SRL PREMOSELLO CHIOVENDA VB
METALLURGICA MOTTA SRL OMEGNA VB
OFFICINA POCATINO DI GIORGIO & ALBERTO SNC OMEGNA VB
WARING COMMERCIAL – PIAZZA EFFEPI SRL CRUSINALLO DI OMEGNA VB

 

 

Riapre la Torino-Ceres, dalla città all’aeroporto in 31 minuti

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Al via la nuova linea ferroviaria Torino-Aeroporto-Ciriè-Germagnano, inaugurata oggi dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dagli assessori al Turismo Vittoria Poggio, e ai Trasporti, Marco Gabusi, dal sindaco di Torino e della Città metropolitana, Stefano Lo Russo, insieme all’amministratore delegato di RFI, Gianpiero Strisciuglio, all’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi e al Direttore Business Regionale e Sviluppo Intermodale di Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia, al presidente di Enac, Pierluigi Umberto Di Palma, alla presidente di Sagat-Torino Airport Elisabetta Oliveri, e all’amministratore delegato di Sagat-Torino Airport, Andrea Andorno e a tutte le istituzioni locali.

«Questa è un’opera molto attesa che risponde a tre diverse esigenze – spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – Garantisce il collegamento diretto tra il centro della città e il suo aeroporto, cosa che avviene in tutte le grandi città turistiche del mondo e rappresenta una patente turistica per questo territorio, oltre che un servizio per i torinesi che devono raggiungere l’aeroporto e che ora possono farlo ogni 30 minuti. La nuova ferrovia collega poi, con l’aeroporto, il Sud del Piemonte, e in particolare le aree Unesco, grazie a due linee del servizio ferroviario metropolitano. E segna infine il ritorno del treno tra le Valli di Lanzo e il capoluogo, rispondendo a un’esigenza di mobilità di migliaia di persone».

«Oggi inauguriamo un’opera fondamentale per tutto il Piemonte – aggiunge l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi – Nel 2019, al nostro insediamento, non c’erano le risorse sufficienti per completarla, né l’idea che questa linea arrivasse a Ciriè. Un lavoro di squadra a regia regionale, che ha visto il coinvolgimento di RFI, Trenitalia, SCR, GTT, consente oggi di dare un servizio a migliaia di utenti e di avere già in programma le fasi successive: a fine 2024 il prolungamento della tratta fino a Germagnano e successivamente la riattivazione del servizio fino a Ceres».

«Questo ulteriore tassello di mobilità – sottolinea l’assessore al Turismo Vittoria Poggio – permetterà di collegare l’aeroporto piemontese alla rete ferroviaria oltre che al centro città. Il turismo è strettamente legato ai collegamenti con i centri abitati, una tratta così veloce ci permetterà di aumentare i flussi. Nel mese di febbraio ospiteremo Connect, la convention dedicata ai vettori aerei, e questa linea ferrovia sarà certamente un motivo di vanto per noi, oltre che una ulteriore spinta di promozione dei nostri scali».

Da domani, 20 gennaio, il treno permetterà ai viaggiatori di raggiungere l’aeroporto di Torino e di proseguire fino a Ciriè con collegamenti ogni mezz’ora. Tra le stazioni torinesi di Lingotto, Porta Susa, Rebaudengo Fossata e Grosseto e l’aeroporto di Torino viaggeranno 58 treni al giorno, con un tempo di percorrenza di 31 minuti da Porta Susa.

Finanziata con oltre 230 milioni di euro, di cui 35 stanziati direttamente dalla Regione Piemonte, l’opera ha previsto la realizzazione della nuova galleria di oltre 3 chilometri, costruita a doppio binario a partire dalla stazione Rebaudengo Fossata, sotto Parco Sempione, corso Grosseto e largo Grosseto, ove la nuova tratta si immette sulla linea storica per raggiungere l’aeroporto e le Valli di Lanzo.

Il progetto era stato approvato nel 2012 e i lavori sono stati appaltati nel 2017 da Scr, la società di committenza regionale, ed eseguiti dall’associazione temporanea d’impresa Itinera spa e Consorzio.

La linea, che collega Torino Porta Susa all’Aeroporto di Torino Caselle e alle Valli di Lanzo, è entrata ufficialmente a far parte del network di Rete Ferroviaria Italiana dallo scorso 1° gennaio. Lungo i 42 km di binari, oltre alla realizzazione della nuova tratta, sono stati eseguiti anche importanti lavori di adeguamento agli standard europei per garantire la circolazione in sicurezza dei treni. Inoltre, sono state rese accessibili in autonomia a tutti i passeggeri le nuove stazioni di Torino Aeroporto, Venaria Reale Rigola Stadio e Torino Corso Grosseto, e sono state ricomprese nel circuito Sala Blu le stazioni di Venaria Reale Reggia, Caselle Torinese, Ciriè, Mathi e Lanzo.

Sono stati eseguiti anche interventi di adeguamento su ponti e viadotti, sui sistemi di circolazione con l’installazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT), oltre a nuovi sistemi per il rilevamento della temperatura dei carrelli dei treni in transito, adeguamento e soppressione dei passaggi a livello.

«Oggi è un giorno importante in cui inauguriamo un collegamento atteso da tempo, che sarà prezioso per garantire gli spostamenti di torinesi e turisti da e per l’aeroporto. Avremo anche l’occasione per fare il punto sull’avvio di un’altra infrastruttura davvero importante per la città, la linea 2 della metropolitana. Torino è entrata in una fase di espansione ed è sempre più attrattiva, per questo è importante che sia supportata da un’adeguata rete di collegamenti e di trasporto pubblico locale che sarà al centro delle nostre priorità dei prossimi anni», dichiara il sindaco di Torino e della Città metropolitana, Stefano Lo Russo.

Per Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rfi, «l’acquisizione del ramo d’azienda piemontese di Gtt rientra nella più ampia strategia di Rfi di integrare nel network nazionale le reti regionali, dando a tutti i territori le stesse opportunità di accessibilità e di collegamento. Abbiamo assorbito 110 risorse e avviato lavori per circa 200 milioni di euro. Investimento per potenziare e adeguare la rete agli standard europei, a cui si aggiungono gli investimenti della Regione Piemonte. Un esempio positivo di collaborazione tra istituzioni».

«Il collegamento che presentiamo oggi concretizza ulteriormente gli impegni di Trenitalia nel trasporto regionale, per offrire una migliore risposta alla crescente domanda di mobilità, anche turistica. Abbiamo un piano di investimenti al 2026 da oltre 1 miliardo di euro all’anno che si focalizza sul rinnovo della flotta e sull’avvio di soluzioni sempre più adatte alle esigenze dei viaggiatori. Con l’inaugurazione di questo nuovo servizio, salgono a 20 gli aeroporti collegati con le stazioni via treno, bus, people mover e airlink» dichiara l’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi.

«Nella società moderna gli aeroporti rappresentano sempre di più la porta di accesso a un territorio e a una nazione – aggiunge il presidente Enac, Pierluigi Di Palma – L’Enac ha sviluppato questa tendenza nel Piano Nazionale degli Aeroporti prevedendo un network intermodale e all’avanguardia, identitario del nostro Paese, che consegnerà alle nuove generazioni un’aviazione civile green, futuristica e rispettosa dell’ambiente. Il collegamento inaugurato oggi ne rappresenta un esempio prezioso, al servizio dei cittadini, del turismo e dell’economia di un territorio vitale anche dal punto di vista industriale. L’obiettivo, anche dei trasporti, è di fare rete rispondendo a criteri di ottimizzazione e razionalizzazione, solco lungo il quale si incentra anche il mandato istituzionale del vicepremier e ministro Matteo Salvini».

«L’intermodalità aereo-treno costituisce un passaggio fondamentale per l’aeroporto, aumentando l’attrattività della destinazione Torino sia da un punto di vista turistico sia per i viaggi d’affari. Avvicinando l’aeroporto al suo territorio, il collegamento ferroviario permette, da un lato, di servire meglio il mercato dei nostri passeggeri residenti in Piemonte e non solo, e dall’altro di offrire una comoda soluzione di mobilità per i nostri passeggeri che arrivano a Torino – dichiarano la presidente di Sagat-Torino Airport Elisabetta Oliverie l’amministratore delegato, Andrea Andorno – Da domani il nuovo treno infatti collegherà direttamente la stazione ferroviaria, perfettamente integrata con l’infrastruttura aeroportuale, con il centro di Torino, la Reggia di Venaria, il polo fieristico del Lingotto e importanti zone turistiche e produttive quali Alba, Fossano e il Canavese. Inoltre, sarà data la possibilità a tutti i nostri passeggeri di connettersi facilmente al network ferroviario italiano, compresi i servizi ad alta velocità. La facilità con cui si raggiungere un aeroporto, soprattutto se con modalità sostenibili e a prezzi competitivi, è uno dei fattori chiave per il successo di uno scalo e, finalmente, anche il nostro aeroporto potrà beneficiare di questa leva per conseguire una ulteriore futura crescita dopo il record dell’anno 2023 che ci ha visto per la prima volta superare i 4,5 milioni di passeggeri».

I COLLEGAMENTI SFM4 ALBA-TORINO-AEROPORTO-CIRIÉ E SFM7 FOSSANO-TORINO-AEROPORTO-CIRIÉ

Le attuali linee del Servizio Ferroviario Metropolitano 4 (tra Alba e Torino) e 7 (tra Fossano e Torino) proseguiranno il percorso verso l’aeroporto di Torino, con fermate in tutte le principali stazioni ferroviarie del nodo di Torino e di Venaria Reale Rigola Stadio, utile per raggiungere comodamente l’Allianz Stadium e Venaria Reale Reggia, da dove sarà facilmente raggiungibile la residenza sabauda. Sulla direttrice tra Alba e l’aeroporto viaggeranno 25 treni al giorno, tra Bra e l’aeroporto 27, tra Fossano e l’aeroporto 25.

Con il prolungamento delle linee SFM4 e SFM7 saranno facilmente collegati all’aeroporto non solo il territorio delle Langhe, ma anche a Fossano, Trofarello, Carmagnola e Bra.

I COLLEGAMENTI PER GERMAGNANO

Da Ciriè sarà possibile raggiungere Germagnano con 26 collegamenti al giorno dalle 6:00 alle 21:00. Al sabato i collegamenti saranno 30, la domenica e nei festivi 28.

ACQUISTO DEI BIGLIETTI E CANALI DI VENDITA

Tutti i canali di vendita di Trenitalia sono aggiornati con i nuovi orari e da domani saranno attive anche le nuove biglietterie di Ciriè e di Venaria Reale.

Convenzione Unito e Comune di Volpiano per tirocini curriculari

Per attività di formazione previste dal piano di studi

Il Comune di Volpiano ha stipulato una convenzione con l’Università degli Studi di Torino, della durata di tre anni, per lo svolgimento di tirocini curriculari previsti dal piano di studi; l’iniziativa prevede che per ciascun tirocinante venga predisposto un progetto formativo e che l’attività di formazione sia seguita da tutor con funzioni di organizzazione e affiancamento.

Commenta il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli: «Siamo molto soddisfatti per la stipula di questa convenzione che, oltre a rappresentare un’opportunità per il nostro ente, è uno straordinario strumento per i tirocinanti e per l’Università. Infatti con questo tipo di collaborazioni si offrono agli studenti importanti occasioni di socializzazione con il mondo del lavoro e si permette loro di applicare in pratica quanto appreso teoricamente, e allo stesso tempo si offre un importante strumento a tutto il sistema per meglio comprendere le direzioni cui orientare l’offerta formativa affinché sia il più possibile vicina alle esigenze del mercato».

Al via venerdì il collegamento diretto tra aeroporto e centro di Torino

TORINO-CERES, IL 19 GENNAIO INAUGURAZIONE DELLA NUOVA LINEA FERROVIARIA.

È prossima all’avvio la nuova linea ferroviaria Torino-Ceres che collegherà l’aeroporto di Torino e le Valli di Lanzo con il centro città. Sarà inaugurata venerdì 19 gennaio e le novità in termini di servizio passeggeri saranno operative dal 20 gennaio.

Si tratta di 58 treni al giorno, da lunedì a venerdì, andata e ritorno nelle direzioni Torino – Aeroporto e Aeroporto – Torino.

Il sabato, il totale treni in entrambe le direzioni sale a 62 mentre, anche in considerazione della minore mobilità pendolare, saranno 36 i treni in circolazione la domenica e i festivi.

Il servizio ferroviario verso Venaria Reale, l’aeroporto e Cirié sarà effettuato dalle linee sfm4 (proveniente da Alba e Bra) e dalla linea sfm7 (proveniente da Fossano).

Ciriè e l’aeroporto saranno collegati con Torino con un treno ogni 30 minuti nei giorni feriali e con un treno ogni ora nei giorni festivi.

Il servizio ferroviario sarà attivo dalle 5 del mattino alle 23. Il primo arrivo all’Aeroporto è alle 5.29, l’ultima partenza da Caselle Aeroporto alle 22.28.

Nelle stazioni di Torino Lingotto, Porta Susa e Rebaudengo sarà possibile l’interscambio tra i treni diretti all’Aeroporto e gli altri servizi (treni SFM, Regionali Veloci e Alta Velocità).

Novità sono previste anche sulla sfmA Ciriè – Germagnano: i treni al giorno nei giorni feriali saranno 26, in entrambe le direzioni, 30 il sabato e 28 la domenica e festivi. Si tratta di un treno all’ora tutti i giorni.

Nei giorni feriali il servizio ferroviario sara’ completato da un servizio bus che garantirà in modo un collegamento ogni 30 minuti tra Ciriè e Germagnano e ogni ora tra Ciriè e Ceres. I collegamenti sono in coincidenza a Ciriè con i treni da e per Torino. Tutto ciò in via transitoria, nell’attesa che durante il 2024 i lavori di adeguamento e messa a norma della linea tra Cirie’ e Ceres consenta l’utilizzo esclusivo del treno.

“Il Piemonte compie un significativo passo in avanti in termini di collegamenti. Il principale aereoporto sarà collegato direttamente con il centro di Torino come in tutte le moderne capitali europee, ma la vera svolta si avrà anche per la mobilità sostenibile delle Valli di Lanzo che dimezzeranno i tempi di percorrenza verso il capoluogo”, afferma l’Assessore Regionale ai Trasporti Marco Gabusi.

“Questa nuova ferrovia rappresenta un significativo passo avanti nella mobilità regionale -dichiara Cristina Bargero Presidente dell’Agenzia della mobilità piemontese – e contemporaneamente aggiunge un importante tassello allo sviluppo del Servizio Ferroviario Metropolitano nato nel 2012. Offrire un collegamento diretto tra il centro della città, l’aeroporto e le valli di Lanzo significa introdurre soluzioni di trasporto più efficienti e sostenibili, che contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei cittadini e a sostenere lo sviluppo economico della regione”.

“Il nuovo collegamento dal 20 gennaio permetterà di raggiungere il centro storico cittadino dell’aeroporto di Torino in circa 30 minuti e aprire le porte della città al mondo con l’incremento del bacino d’utenza sia del sistema ferroviario sia dell’aeroporto, grazie alla maggiore intermodalità- dichiara Raffaele Bianco, Presidente del Bacino metropolitano di Torino- Più turisti, più comodità e semplicità nel viaggiare, ma anche un servizio per i numerosi pendolari che, quotidianamente, si spostano dalle valli di Lanzo a Torino e viceversa”.

Quanti treni nei giorni feriali dal 20 gennaio

Tra Torino e l’Aeroporto: 58

Tra Alba e l’Aeroporto: 25

Tra Bra e l’Aeroporto: 27

Tra Fossano e l’Aeroporto: 25

Tra Ciriè e Torino: 58

Tra Germagnano e Ciriè: 26

I treni del sabato

I treni nelle direzioni Torino – Aeroporto e Aeroporto – Torino il sabato saranno in totale 62.

Come funziona il nuovo collegamento e le tariffe

I treni arriveranno a Rebaudengo per entrare nel Passante, in direzione di Alba (sfm4) e Fossano (sfm7).

Il costo del biglietto sarà calcolato con una tariffa pentachilometrica.

In particolare:

– Sulla linea continueranno ad essere validi gli abbonamenti FORMULA. Chi ha già un abbonamento non deve quindi fare nulla

– Le tariffe dei biglietti sono quelle regionali di Trenitalia. I biglietti sono venduti su tutti canali Trenitalia (biglietterie, biglietterie automatiche, APP, sito, Agenzie di Viaggio, rivendite)

– Sarà possibile fare un viaggio tra le stazioni della linea e qualsiasi altra stazione con un unico biglietto

– Non sono previsti sovrapprezzi per i collegamenti con l’Aeroporto. Il biglietto tra Torino e l’aeroporto costa solo 3,60 euro.

Tavolo della Cultura, in Regione la fotografia del settore

NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI AUMENTATO DEL 33% IL BUDGET SUI BANDI.  CRESCE ANCHE LA PLATEA DEI BENEFICIARI E IL PNRR INCIDE PER IL 27%

L’assessore Poggio: «Una gestione meno ingessata ha prodotto i risultati sperati»

 

Si è svolta ieii al Grattacielo Piemonte la riunione del Tavolo della Cultura istituito per condividere la programmazione 2024, 2025 e 2026 e per illustrare agli operatori il report del settore degli ultimi cinque anni. Tra i principali risultati è emersa la progressione dei fondi a disposizione dei bandi che sono passati da 7.5 milioni del 2019 a 11,1 milioni del 2023, pari al 33 per cento in più a cui corrispondono un aumento dei progetti (da 456 a 586) e una crescita del contributo medio per intervento che passa da 16.500 euro a 19.000 euro.

 

Per quanto riguarda i fondi FESR, sempre in ambito culturale, si è rilevato un picco di 9 milioni nel 2020 essenzialmente dovuto all’aumento delle risorse sulla misura a favore dei beni culturali e alla misura a favore della produzione cinematografica, quasi triplicata in particolare sulla misura del «Piemonte Film TV Fund» passato da 1.5 milioni di euro a 4 milioni annui e l’avvio, da settembre 2023, della misura a sostegno delle sale cinematografiche (8 milioni complessivi, di cui 650 mila euro già assegnati nell’ultima fase dell’anno scorso).

 

Anche il Bonus Cultura ha contribuito a mantenere stabile il settore durante la pandemia: su questo fronte sono stati registrati 3.897 contribuiti assegnati per altrettante domande.

 

Gli uffici hanno poi calcolato l’incidenza sul bilancio della Cultura dei fondi PNRR che è del 27% nell’intera Legislatura e del 49% e 46% rispettivamente negli anni 2022 e 2023. Al netto del PNRR, gli Enti partecipati incidono, invece, per circa il 50% del totale, mentre i bandi influiscono per poco più del 20%.

 

Venendo alla ripartizione delle risorse per provincia il dato positivo è che tutte le province vedono un incremento in termini assoluti del numero dei soggetti beneficiari fra il 2022 e il 2023 con Torino e provincia (senza distinzione fra Torino città e resto della Città metropolitana) che mantengono circa il 59% delle risorse e Cuneo il 15%.

 

L’assessore alla Cultura Vittoria Poggio ha annunciato di voler riproporre, prossimamente in sede di bilancio, lo stesso budget 2023 per la programmazione 2024.

 

«Abbiamo riaperto il tavolo con le realtà culturali per un primo confronto – ha sottolineato l’assessore -. Nonostante le difficoltà provocate dalla contrazione del consumo culturale durante l’emergenza COVID abbiamo avviato per la prima volta una programmazione meno ingessata riuscendo così a incrementare le risorse del 33% negli ultimi cinque anni sui bandi, allargando in questo modo la platea dei beneficiari. Proseguirà il confronto con i soggetti culturali nei vari tavoli tematici per redigere insieme il nuovo piano culturale per i prossimi tre anni».

 

Per quanto concerne gli acconti 2023 l’assessore ha comunicato che tutti gli atti di liquidazione già emessi dalla Direzione Cultura sono in ragioneria centrale e saranno saldati entro il primo trimestre del 2024. Acconti che dal 2020 vengono erogati al 50% in aumento rispetto al 30% delle gestioni precedenti. L’assessore ha ricordato inoltre che nell’anno 2023 la Regione ha erogato quasi 67 milioni di euro, di cui 30 nell’ultimo trimestre.

 

Regione, più fondi per protezione civile e operai forestali

In Commissione regionale Ambiente l’assessore Gabusi ha illustrato i capitoli di spesa.

Si registra un aumento dei fondi a disposizione della di Protezione civile, che arrivano a circa 10 milioni annui, ma anche l’incremento delle risorse per far fronte alle assunzioni e stabilizzazioni degli operai forestali, che superano i 15 milioni di euro. La ha annunciato l’assessore Marco Gabusi nel corso della seduta della quinta Commissione, presieduta da Angelo Dago, dedicata all’esame del disegno di legge 298 “Bilancio di previsione finanziario 2024-2026” relativamente alle materie protezione civile e difesa del suolo.

La Commissione ha in questo modo iniziato l’iter per l’espressione del parere consultivo al Bilancio sulle materie di competenza.

Nel corso della seduta sono intervenuti per chiarimenti Sean Sacco (M5s), Maurizio Marello (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fdi), Valter Marin (Lega) e lo stesso presidente Dago.

Il Sindaco di Sauze d’Oulx scrive alla Premier Meloni sul tema Fondo Solidarietà Comunale

SAUZE D’OULX – La situazione del Fondo di Solidarietà Comunale è ormai insostenibile ed il Sindaco di Sauze d’Oulx Mauro Meneguzzi ha scritto alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro del Turismo Daniela Santanchè e al Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti.

ll Sindaco Meneguzzi fa una premessa: “Non avendo mai avuto un riscontro in nessun senso, agli appelli che ho ed abbiamo presentato insieme a moltissimi Comuni “Turistici”, negli anni precedenti l’attuale Legislatura, ho deciso di rivolgermi all’attuale Governo in carica in quanto noi tutti 592 Comuni Turistici Italiani accomunati tristemente dal comparire nell’allegato 4, colonna 4, del D.P.C.M. 18 maggio 2016 Fondo di solidarietà comunale. Definizione e ripartizione delle risorse ……..”.

Il Sindaco Meneguzzi entra nel merito della questione: “La colonna 4, denominata “F.S.C. al netto degli accantonamenti (incapienti)”, individua i Comuni che, sostanzialmente, non

accedono al riparto del Fondo Solidarietà Comunale. Tale fondo, costituito con l’apporto da parte di ciascun Comune della quota del 22,43% del gettito IMU stimato, ad aliquota base, vede nei nostri casi, una ulteriore componente negativa che viene trattenuta dall’Agenzia delle Entrate, ad alimentare ulteriormente il F.S.C. (Comuni incapienti). In sostanza tutti i nostri Comuni alimentano tale fondo (in tanti casi con somme considerevoli) e non ricevono un euro dallo stesso”.

Mauro Meneguzzi sottolinea in particolare due aspetti: “Scorrendo l’elenco dei Comuni, si ritrovano gran parte dei Comuni turistici di questo Paese (le Regioni Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia non sono interessate dal DPCM) ed analizzando i dati ed i parametri che danno luogo alla definizione del F.S.C., non di facile comprensione, emergono comunque due fattori che, secondo me, penalizzano ingiustamente i Comuni turistici: si tratta della capacità fiscale e dei “fabbisogni standard”. Il D.M. determina una capacità fiscale pro-capite per ogni Comune, mentre i fabbisogni standard derivano dal lavoro della SOSE che avrebbe dovuto portare alla definizione dei costi standard dei servizi dei Comuni attraverso un meccanismo di rilevazione dei costi che aveva impegnato i nostri uffici, soprattutto il servizio finanziario, negli scorsi anni e, ne sentivamo proprio la mancanza, che, ci pare, abbia partorito un topolino”.

Il Sindaco di Sauze d’Oulx si sofferma sulla realtà dei Comuni turistici: “È fin troppo evidente che tali elementi tengono in poca considerazione la realtà dei Comuni turistici. Mi chiedo che senso abbia per i Comuni turistici prendere a riferimento la sola popolazione residente e non tenere in debita considerazione i flussi turistici: è evidente che i servizi ai cittadini ed ai turisti che siamo chiamati a fornire hanno costi che non possono essere parametrati ai soli residenti. A titolo esemplificativo nel documento “Relazione riepilogativa delle determinanti dei fabbisogni standard” elaborata dal MEF, si rileva che “La consistenza e la struttura del patrimonio immobiliare spiega circa il 7% del fabbisogno complessivo (rientrano in questo gruppo variabili come il numero degli immobili residenziali e non residenziali) e rappresenta una determinante importante del fabbisogno relativo al servizio di smaltimento dei rifiuti e ai servizi svolti dall’ufficio tributi”. Verrebbe da dire “tutto qui?”: perché il patrimonio immobiliare delle strutture turistiche e delle seconde case non è forse servito dalla viabilità, dalla pubblica illuminazione, dalle aree verdi, non genera forse un certo numero di pratiche edilizie, ecc. ?. Da una parte il turismo pare venga sempre più riconosciuto come un importante “sistema industriale” di questo Paese ed un settore strategico sul quale puntare e, dall’altra, tanti Comuni turistici si vedono sottratte risorse rilevanti, corrisposte dai propri contribuenti e non dispongono quindi di fondi per sostenere il settore”.

Il Sindaco Meneguzzi si focalizza sull’Alta Valle Susa: “Nel caso dei nostri Comuni Turistici sul territorio dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, la forbice tra la dimensione “residenziale” e quella “turistica” è particolarmente rilevante, come per molti dei Comuni Turistici Italiani: i residenti nei nostri 6 Comuni sono circa 4.300, ma il patrimonio immobiliare, da censimento Istat 2011, ammonta ad oltre 22.700 unità immobiliari (per dare l’idea simile a Città come Vercelli, Mantova o Macerata), abbiamo oltre 12.000 posti letto in strutture ricettive e oltre 600 unità locali relative ad imprese operanti nel settore turistico”.

Il caso di Sauze d’Oulx è emblematico come sottolinea Mauro Meneguzzi: “Si ratta certo di un fondo di solidarietà, ma non possiamo chiamarlo in tal modo quando assume una dimensione che non ha nulla a che vedere con un condivisibile, principio solidaristico (ci sono oltre 200 Comuni nei quali gli importi complessivi trattenuti dall’Agenzia delle Entrate sono superiori al 50% del gettito IMU ad aliquota base ed il Comune di Ceresole Reale era sul primo, non invidiato, gradino del podio con ben il 97,29%). Nel caso specifico del mio Comune Sauze d’Oulx, nell’anno 2023 appena conclusosi, a fronte di un gettito IMU presunto di € 4.550.000,00 il F.S.C. ha trattenuto ben € 2.376.915,00 pari ad una percentuale di prelievo del 52%! Mi spiace aver usato dei “tecnicismi” ma spero di aver fatto capire che c’è qualcosa che non funzione nel sistema”.

Ultimo tema che tocca il Sindaco Meneguzzi è relativo alla restituzione di fondi ai Comuni: “I nostri Comuni dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, avevano già impugnato al TAR Lazio il DPCM di determinazione del FSC per l’anno 2015 e susseguentemente ottenuto una sentenza a Noi favorevole dal successivo giudizio in Consiglio di Stato. Ahimè, ad oggi, nonostante detta sentenza, siamo ancora in attesa di ricevere la restituzione, dopo quasi 8 anni, delle somme a Noi spettanti in base a detta sentenza!”.

A “Parla con Me” “Agritech e Suolo: quando la tecnologia tutela un patrimonio prezioso

La puntata del 18 gennaio 2024

 

Giovedì 18 gennaio, alle ore 18:00, Simona Riccio, Agrifood &Organic Specialist, oltre che fondatrice di “Parla con Me”, tornerà in diretta con la continuazione della puntata che ha suscitato grande successo il 21 dicembre scorso. Questa puntata, proprio per la vasta richiesta di approfondire il funzionamento pratico delle app, strumenti elettronici e droni, si concentrerà sull’applicazione pratica delle tematiche discusse. La puntata, intitolata “Agritech e Suolo – quando la tecnologia tutela un patrimonio prezioso”, vedrà la partecipazione degli stessi relatori della puntata precedente: Cristiano Spadoni, Project Development Leader Image Line e Reporter AgroNotizie; Salvatore Filippo Di Gennaro, Ricercatore presso CNR – IBE (Consiglio Nazionale delle Ricerche); Francesco Civolano, Tecnico agronomo e analista dati presso iFarming Srl.

Diversi saranno i temi trattati durante la puntata: Image Line, un nuovo approccio digitale nel carbon farming, con l’esperienza di LIFE VitiCaSe in vigneto; CNR – IBE, con un approfondimento su Agrosat e presentazione del progetto B – Wine, dedicato a pratiche sostenibili di gestione del vigneto, supportate dall’uso del Biochar e della valutazione tramite i sistemi digitali di analisi per calcolare l’impatto delle pratiche agricole. Il terzo tema affrontato sarà l’iFarming, analisi dei big data generati dai sensori, l’esplorazione della potenzialità dell’IoT nel comprendere la salute del suolo, il rapporto tra suolo e acqua e la presentazione dei progetti avviati.

“Parla con Me” sarà trasmesso in diretta sulla pagina Linkedin Top Voices e Facebook di Simona Riccio, oltre che sul canale Youtube di “Parla con Me”.

La mission di “Parla con Me” si estende al coinvolgimento dei giovani, promuovendo un cambio generazionale in un mondo che richiede consapevolezza e sostenibilità.

Per riascoltare le puntate e per ulteriori informazioni visitare il sito ufficiale www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta