ECONOMIA- Pagina 10

Approvato il bilancio Sagat

 

L’Assemblea dei Soci di SAGAT S.p.A. si è riunita ieri per l’approvazione del Bilancio d’esercizio 2024 della Capogruppo e del Bilancio Consolidato 2024 del Gruppo SAGAT, che chiude con un Risultato Netto del Gruppo positivo, pari a 2,8 milioni di euro.

Ecco i principali indicatori economici:

  • Valore della produzione: 82 milioni di euro
  • Ricavi aviation: in crescita del 3,5% sul 2023
  • Risultato Netto: 2,8 milioni di euro
  • Investimenti: 11,8 milioni di euro
  • Posizione Finanziaria Netta: -6,48 milioni di euro, in riduzione di 14,1 milioni di euro sul 2023

L’Assemblea dei Soci ha inoltre rinnovato le cariche sociali, nominando Roberta Neri Presidente, con incarico di durata triennale. Roberta Neri ha ricoperto numerosi ruoli apicali in contesti nazionali ed internazionali ed è stata Amministratore Delegato di ENAV fino al 2020. Attualmente è Operating Partner del fondo infrastrutturale spagnolo Asterion.

L’Assemblea dei Soci ha successivamente provveduto a nominare gli ulteriori componenti del Consiglio di Amministrazione, il cui mandato avrà durata triennale e che dunque risulta così composto: Roberta Neri (Presidente), Andrea Andorno, William Chang Yu, Lorenzo Di Gioacchino, Bice Francesca Di Gregorio, Antonio Lubrano Lavadera, Laura Pascotto. Il CdA ha infine rinnovato la fiducia all’Amministratore Delegato Andrea Andorno, in carica dal 24 gennaio 2019.

L’Amministratore Delegato, il Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea dei Soci di SAGAT SpA hanno ringraziato la Presidente uscente Elisabetta Oliveri per il lavoro svolto negli ultimi sei anni e formulato i migliori auguri di un proficuo lavoro a Roberta Neri nello svolgimento del suo nuovo incarico. È stato espresso riconoscimento al CdA uscente, al Collegio Sindacale e a tutta l’organizzazione aziendale per aver operato in un contesto socioeconomico complesso e apprezzamento per il risultato raggiunto, concretizzatosi in una crescita del traffico a doppia cifra nel periodo compreso tra il 2019 e il 2024.

Il Gruppo SAGAT pubblica il Bilancio di Sostenibilità 2024

Oggi viene anche pubblicato il Bilancio di Sostenibilità 2024 del Gruppo SAGAT, che rendiconta con la massima trasparenza il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità in accordo con gli impegni assunti all’interno di una visione strategica di lungo periodo.

Dopo aver integrato la sostenibilità nella strategia aziendale con la formalizzazione, nel 2022, del primo Piano di sostenibilità quadriennale 2023-2026 e il suo successivo aggiornamento sul quadriennio successivo 2024-2027, oggi, con il Bilancio di Sostenibilità 2024, il Gruppo SAGAT permette a tutti gli stakeholder di conoscere l’avanzamento delle iniziative attuate nello scorso esercizio.

Il rapporto mette in luce in particolare i risultati conseguiti in termini di impegno per la comunità, sostenibilità ambientale e impatto economico, fra cui:

  • Il 2024 è stato un nuovo anno record per il traffico dell’aeroporto, con 4.693.977 passeggeri movimentati, in aumento del +3,6% sui dati del 2023 e al +18,8% sui dati del 2019, anno pre-pandemico. Si tratta del miglior anno di sempre, che supera ogni precedente record mai registrato.
  • A riconoscimento del ruolo di abilitatore dello sviluppo economico del territorio, ACI Europe ha assegnato allo scalo il premio come Best European Airport nella categoria fino a 5 milioni di passeggeri e a conferma dell’impegno profuso da tutte le persone che lavorano presso l’aeroporto ACI World ha attribuito a Torino il riconoscimento Most dedicated staff in Europe.
  • L’ottenimento della certificazione al Livello 3+ Neutrality del programma ACA Airport Carbon Accreditation ottenuta nel 2024 attesta la capacità di coinvolgere costantemente terze parti, così come la partecipazione a progetti europei sulla decarbonizzazione permette di apportare un contributo fattuale alle sperimentazioni in atto su scala europea, in particolare per la produzione di idrogeno green in ambito aeroportuale.
  • L’attenzione al clima si realizza anche grazie alle tante iniziative capillari che hanno consentito di ridurre del 5% i consumi energetici dell’aeroporto rispetto al 2023 e di autoprodurre il 14% del fabbisogno grazie all’impianto fotovoltaico installato sui fabbricati dello scalo. La restante energia necessaria è stata acquistata da fonte rinnovabile con garanzia d’origine certificata GO e sono state compensate le emissioni residue.
  • Grande attenzione è stata dedicata nel 2024 ai passeggeri con bisogni speciali, in ottica inclusiva e innovativa: è stata assicurata assistenza integrata dal treno all’aereo d’intesa con RFI, avviata in concomitanza con l’apertura della nuova linea ferroviaria che collega l’aeroporto con il centro di Torino e con alcune località del Piemonte; ha preso il via il progetto ‘Vola Facile’ per meglio comprendere le necessità dei viaggiatori con disabilità e fragilità, in collaborazione con l’Università di Torino; è stata avviata la collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti del Piemonte, per facilitare il movimento autonomo all’interno del terminal ed è stato sottoscritto un accordo per la promozione del turismo accessibile con Turismabile.

Il valore economico distribuito alla comunità ammonta nel 2024 a 76,6 milioni di euro. In base al modello dell’Economic Impact Calculator di ACI Europe, l’impatto economico diretto, ossia quello generato dalle aziende che operano direttamente in aeroporto, basate nello scalo o nelle sue vicinanze, è pari a 465 milioni di euro.

Un polo in evoluzione: Lingotto Fiere tra grandi eventi e nuove sfide con Lingotto+

GL events Italia rafforza il ruolo centrale del Lingotto Fiere e lancia Lingotto+, un format innovativo pensato per attrarre a Torino eventi aziendali, con soluzioni scenografiche, flessibili e già pronte all’uso. Il centro fieristico torinese si conferma così come snodo strategico per l’economia e la cultura cittadina, grazie alla sua capacità di adattarsi a un’ampia varietà di esigenze: dalle produzioni televisive agli eventi di punta dell’autunno come Expocasa, Restructura e Torino Comics.

Torino, 21 maggio 2025 – Torino consolida il suo ruolo sulla scena degli eventi internazionali, e GL events Italia rilancia con Lingotto+, un nuovo concept pensato per ospitare eventi corporate con elevata flessibilità e impatto visivo. Il debutto è previsto per la fine del 2025: il Padiglione 1, con i suoi 7.620 mq, si trasformerà in uno spazio total black, modulare, elegante e completamente attrezzato, con palco pronto per convention, talk, spettacoli e dj set. L’esperienza sarà completata dall’offerta gastronomica d’eccellenza curata da FlyFood.

Il progetto nasce per rispondere a una domanda in forte crescita: quella degli eventi aziendali, che richiedono ambientazioni coinvolgenti, personalizzabili e pronte all’uso. L’obiettivo è semplificare l’organizzazione, offrendo massima libertà creativa e attenzione ai costi, favorendo così l’arrivo di nuovi eventi a Torino. Lingotto+ rientra in un piano più ampio di interventi finalizzati a migliorare l’efficienza energetica e a valorizzare ulteriormente gli spazi del complesso.

Gabor Ganczer

Il lancio avviene in un momento dinamico per GL events Italia, reduce dal successo della 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro, che ha ribadito il ruolo centrale del Lingotto come cuore pulsante dell’attività culturale torinese. Il Salone ha già confermato la propria permanenza per le prossime due edizioni.
«Ospitarlo è per noi un onore e, ogni volta, una grande sfida. Quest’anno più che mai, i nostri 100.000 metri quadrati sono stati pienamente vissuti e integrati con tutto il distretto – commenta Gàbor Ganczer, amministratore delegato di GL events Italia –. E condividiamo pienamente le parole del presidente Cirio sulla volontà di individuare una soluzione strutturale e strategica per il futuro del sistema fieristico e congressuale di Torino. Il Lingotto rappresenta un patrimonio storico e simbolico per la città, ma necessita di un profondo rinnovamento per rispondere alle esigenze di eventi di portata internazionale come il Salone del Libro, che organizza e tira le fila di questa complessa manifestazione, a beneficio di tutto il territorio: grazie».

Torino si afferma così come polo attrattivo per eventi di ampio respiro, grazie anche all’attività di GL events Italia, che attraverso il Lingotto Fiere contribuisce al posizionamento della città come centro di innovazione, cultura e aggregazione.

A tal proposito, Ganczer aggiunge: «Siamo favorevoli a un modello pubblico-privato, che garantisca trasparenza, efficienza e sostenibilità. Siamo pronti a sederci al tavolo con Regione, Comune, Camera di commercio e tutti gli attori coinvolti per valutare insieme la soluzione migliore, sia essa il rilancio del Lingotto o la creazione di un nuovo polo».

Un calendario ricco e variegato

A giugno, in collaborazione con la Regione Piemonte, Lingotto Fiere sarà teatro di The World’s 50 Best Restaurants, uno degli eventi gastronomici più prestigiosi al mondo. Per la prima volta in Italia, questa manifestazione ha scelto Torino per il suo mix unico di arte, cultura e alta cucina. I momenti salienti si svolgeranno proprio al Lingotto Fiere, confermandone la vocazione a ospitare format di respiro internazionale. Una versatilità che si riflette anche nei Lingotto Studios, punto di riferimento per produzioni cinematografiche, televisive e audiovisive che, pur restando “invisibili” alla città, animano i padiglioni del quartiere fieristico.

Intanto, GL events Italia è al lavoro per l’intensa stagione autunnale. Tra gli appuntamenti principali:

  • La 62ª edizione di Expocasa, dal 4 al 12 ottobre, che animerà i 20.000 mq dell’Oval con il meglio dell’arredamento e della ristrutturazione domestica.

  • Restructura, dal 13 al 15 novembre, sempre all’Oval, rivolto al pubblico professionale, con un focus tecnico sul mondo della riqualificazione edilizia.

  • Torino Comics, in programma il 13 e 14 dicembre, chiuderà l’anno con la sua consueta celebrazione della cultura pop e del mondo del fumetto.

Artigianato piemontese tra incertezze e segnali di ripresa. L’indagine congiunturale del 2° trimestre

L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte ha condotto la seconda indagine congiunturale del 2025, basandosi su un campione di 2.250 imprese artigiane appartenenti ai settori della produzione e dei servizi. I risultati rivelano un quadro ancora incerto, ma con alcuni segnali di miglioramento.

Le previsioni sull’occupazione migliorano leggermente, passando da -7,54% a -5,44%. Anche le assunzioni di apprendisti mostrano un incremento, dal -24,86% al -19,22%. La produzione totale resta in negativo, ma in lieve crescita: da -16,33% a -14,17%. Anche il saldo dei nuovi ordini registra un lieve recupero: da -14,88% a -12,95%.

Si riduce la quota di imprese che non prevedono investimenti (dal 78,20% al 74,90%), mentre preoccupano le esportazioni, che peggiorano significativamente da -24,76% a -29,3%. Migliora invece la regolarità negli incassi (dal 61,22% al 64,95%), con una diminuzione dei ritardi (dal 37,90% al 33,50%) e un lieve aumento degli anticipi (dallo 0,88% all’1,55%).

Il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici, commenta:

“L’indagine congiunturale relativa al 2° trimestre del 2025 ci restituisce un quadro di incertezza anche se si intravedono alcuni segnali positivi e di stallo. Il dato più preoccupante è quello relativo all’acquisizione di nuovi ordini per esportazioni che registra una flessione di quasi 6 punti percentuali, passando da -24,6% a -29,3%. Un dato che evidenzia più di altri il clima di incertezza rappresentata dalle dinamiche altalenanti dei mercati, da una situazione geopolitica di grande tensione. Voglio ricordare che l’Italia è uno dei maggiori esportatori globali di proprie eccellenze, come i prodotti artigianali piemontesi, apprezzati per la loro qualità e il loro valore storico. Occorre specificare che il clima di incertezza che gli artigiani si trovano a fronteggiare era già insito al contesto europeo, primo fra tutti il caso della situazione interna di recessione della Germania, che rappresenta il nostro primo mercato di riferimento”.

Felici sottolinea inoltre alcuni segnali incoraggianti:

“I dati dell’indagine congiunturale che tracciano, invece, una situazione di stallo previsionale, pur rimanendo ancora negativi, ma in ascesa di circa due punti percentuali, sono rappresentati dall’andamento occupazionale che passa da -7,54% a -5,44% e dall’acquisizione di nuovi ordini che da -14,88% va a -12,95%, mentre l’ipotesi di assunzione di apprendisti guadagna quasi 6 punti percentuali, passando da -24,86% all’attuale -19,22%. La sensazione che si ha è quella di una scommessa di rilancio, di ripresa e di crescita. Una dose moderata di ottimismo dovuta anche al Fondo unico artigianato, uno strumento di credito agevolato esistente sul territorio regionale a partire dalla legge regionale 34/2004, a cui le imprese artigiane possono accedere tramite bandi per poter ricevere fondi monetari, che vengono erogati tramite finanziamenti e alcune quote a fondo perduto. Apprezziamo lo sforzo che la Regione ha fatto per trovare i fondi necessari per far ripartire un settore che si è sempre dimostrato economicamente portante e trainante. Ovviamente siamo solo all’inizio di un percorso che dovrà continuare a sostenere chi è capace di creare reddito, dare lavoro e moltiplicare i sostegni ricevuti”.

L’Opera salesiana per la formazione dei giovani

 

CNOS FAP Regione Piemonte dei Salesiani è una realtà educativa e formativa che nasce con l’obiettivo di rispondere ai bisogni formativi e professionali dei giovani, in linea con il carisma di Don Bosco. Parte integrante del Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale (CNOS FAP), la sezione piemontese si distingue per la sua lunga tradizione nella formazione tecnica e professionale. I suoi corsi mirano a sviluppare competenze specifiche in numerosi settori, dalla meccanica all’informatica, dalla grafica alla salute, preparando i giovani a inserirsi con successo nel mondo del lavoro.

Grazie a un approccio pratico e un forte legame con le imprese locali, CNOS FAP Piemonte offre percorsi che combinano teoria e pratica, valorizzando l’esperienza sul campo e l’innovazione. Con un’attenzione particolare al valore umano e alla crescita personale dei ragazzi, la scuola salesiana forma non solo professionisti competenti, ma anche cittadini responsabili e consapevoli.

Abbiamo intervistato Don Claudio Belfiore, direttore generale e vicepresidente di Cnos-Fap Regione Piemonte:

1. Da quale osservazione nasce l’esigenza di creare la vostra associazione?
L’Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte è stata fondata il 30 giugno 1978 con sede legale a Torino: la sua nascita risponde all’esigenza di promuovere l’educazione e la formazione professionale dei giovani, in particolare quelli provenienti da contesti svantaggiati, seguendo il modello educativo di San Giovanni Bosco. L’obiettivo è offrire percorsi formativi che facilitino l’inserimento nel mondo del lavoro e la crescita personale dei giovani, secondo quella “intelligenza nelle mani” di cui don Bosco parlava.2. In quali regioni si sviluppa?
A livello nazionale, la Federazione CNOS-FAP opera in 16 regioni italiane, con 63 Centri di Formazione Professionale (CFP) . In Piemonte, terra della nascita del carisma salesiano, l’Associazione CNOS-FAP è presente con 13 sedi distribuite su tutto il territorio regionale. In particolare e nel dettaglio ci sono 3 sedi a Torino (Valdocco, Agnelli e Rebaudengo) e una a San benigno Canavese. Nel cuneese ci sono 4 sedi (Bra, Fossano, Saluzzo, Savigliano) mentre nel Piemonte Orientale le sedi sono 5 (Vigliano Biellese, Novara, Vercelli, Alessandria, Serravalle Scrivia).3. Quali sono i soggetti coinvolti nei vostri progetti di formazione?
I progetti formativi di CNOS-FAP coinvolgono una rete ampia di soggetti, tra cui:
Agenzie formative accreditate
Imprese del territorio
Associazioni datoriali e sindacati
Università e Fondazioni
Ad esempio, nell’ambito dell’Academy per la mobilità integrata, innovativa e sostenibile, CNOS-FAP è capofila di un partenariato che comprende 16 agenzie formative, 59 imprese e 29 altri soggetti .

I destinatari invece sono molteplici: giovani in uscita dalla terza media, giovani un po’ più grandi che necessitano un riorientamento del percorso scolastico. adulti disoccupati. Con gli Sportelli al Lavoro, infine, che sono accreditati in Regione Piemonte e sono 15, al momento, i destinatari diventano anche tutti coloro che necessitano della ricerca del lavoro o che desiderano cambiarlo.

4. In che modo lo spirito salesiano anima i partecipanti alle vostre attività?
Lo spirito salesiano permea tutte le attività di CNOS-FAP, creando un ambiente educativo che favorisce la crescita integrale dei giovani. I centri di formazione sono concepiti come “Case che accolgono”, così come esplicitato anche nel logo dei Salesiani, dove i ragazzi possono imparare, sperimentare e sviluppare le proprie capacità in un clima di fiducia e rispetto reciproco, con quella presenza educativa dei formatori che  è uno dei perni del sistema educativo salesiano .

5. I corsi professionalizzanti che proponete prevedono poi l’inserimento nelle aziende tramite stage o tirocinio e da chi sono riconosciuti?
Sì, i corsi di formazione professionale offerti da CNOS-FAP prevedono periodi di stage o tirocinio in aziende del settore di riferimento. Ad esempio, nei percorsi triennali per la qualifica professionale, sono previste 320 ore di stage nel terzo anno . Le qualifiche e i diplomi rilasciati sono riconosciuti a livello nazionale ed europeo, essendo validi su tutto il territorio: spesso lo stage è la porta di ingresso per i ragazzi e le ragazze nel mondo del lavoro. Capita infatti sovente che, al termine del percorso di stage, i ragazzi e le ragazze vengano poi riconfermati

6. Le iscrizioni sono possibili tutto l’anno?
Le iscrizioni ai corsi di formazione professionale di CNOS-FAP seguono un calendario specifico. Per l’anno scolastico e formativo 2024-25, le iscrizioni online sono state aperte dal 18 gennaio al 10 febbraio . Tuttavia, è possibile contattare direttamente le sedi locali per verificare la disponibilità di posti e le modalità di iscrizione oltre tali date. Per ciò che riguarda i corsi per gli adulti, invece, le iscrizioni sono aperte tutto l’anno, nel periodo precedente alla partenza dei corsi e sono disponibili sul portale piemonte.cnosfap.net.

Intervista a cura di Chiara Vannini

La 500 ibrida non compensa l’addio di Maserati. Futuro incerto per l’auto a Torino

Mentre a Mirafiori si attende il rilancio con la 500 ibrida, Torino dice addio al sogno del Polo del lusso dell’auto.

È ufficiale: entro la fine dell’anno Stellantis trasferirà la produzione dei modelli Maserati GranTurismo e GranCabrio da Mirafiori a Modena, L’annuncio arriva dopo tante indiscrezioni e conferma lo stop al progetto di Sergio Marchionne, che aveva portato il Tridente nello stabilimento ex Bertone di Grugliasco, oggi chiuso e messo in vendita.

“Maserati è indissolubilmente legata a Modena” ha dichiarato il presidente di Stellantis, John Elkann.  Sotto la Mole resteranno soltanto le attività di lastratura e verniciatura.

Il gruppo vuole concentrare gli sforzi torinesi sull’assemblaggio della nuova 500 ibrida, la cui produzione partirà a novembre con l’obbiettivo di 100.000 unità all’anno.

Ma i sindacati sono preoccupati per il futuro di Mirafiori, dove la produzione ha segnato un -70% nel 2024 rispetto al 2023:  il solo rilancio della 500, ne sono convinti, non basta a garantire stabilità e occupazione.

Intanto Stellantis annuncia che promuoverà  un grande concerto il 24 giugno, in occasione della festa di San Giovanni, patrono di Torino. Sarà l’occasione per presentare un nuovo modello, ancora segreto.

Cia – Agricoltori: troppi i danni da fauna selvatica

Provvedimenti insufficienti – ancora troppi danni per la fauna selvatica nelle campagne piemontesi: cinghiali, caprioli e lupi fuori controllo

“Comprendiamo le difficoltà e apprezziamo gli sforzi compiuti fino ad oggi dalle istituzioni – spiega Gabriele Carenini, Presidente Regionale di Cia Agricoltori Italiani del Piemonte – ma constatiamo con rammarico e preoccupazione come tutto ciò non sia valso a contenere a sufficienza i danni prodotti dalla fauna selvatica in Piemonte. In questa stagione i campi appena seminati sono devastati dai cinghiali, nelle vigne i caprioli fanno mambassa dei germogli, senza contare i lupi, sempre più numerosi e aggressivi non solo in montagna, ma anche a ridosso degli allevamenti in pianura, dove peraltro giocano un ruolo devastante anche le nutrie, che infestano e rovinano i canali d’irrigazione. Gli agricoltori continuano a pagare l’altissimo prezzo di questa situazione, in molti casi la loro attività sul territorio è fortemente compromessa, e così non si può andare avanti”.

“La nostra Organizzazione si batte da sempre per il contenimento della fauna selvatica – continua Carenini – sia a livello nazionale, con proposte di legge e richieste di maggiori risorse per i risarcimenti, sia sul piano locale, collaborando in ogni modo con la Regione per favorire l’applicazione delle normative. Il problema principale rimane il numero eccessivo di capi selvatici in circolazione, gli abbattimenti non sono sufficienti, bisogna agire con maggiore decisione. Nel caso specifico dei cinghiali, oltre al danno ridotto nei campi, si aggiunge il rischio della scongiurare diffusione della peste suina, con drammi incalcolabili al comparto suinicolo regionale, tra i più importanti in tutta Italia”.

Mara Martellotta

Uno sportello per i codici fiscali di docenti e studenti stranieri

Accordo tra Politecnico di Torino e Agenzia delle Entrate

Una sinergia tra istituzioni che renderà più facile richiedere e ottenere il codice fiscale italiano per docenti, ricercatrici e ricercatori, e studenti stranieri: questo il risultato dell’Accordo rinnovato oggi dal Rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati e dal Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate del Piemonte Guido Isolabella. L’accordo – della durata di tre anni – mira ad agevolare l’adempimento degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti, offrendo loro un servizio unico di assistenza e informazione mediante l’apertura di un canale facilitato – uno sportello temporaneo – presso l’ateneo torinese.

Al centro della rinnovata intesa, la volontà comune di assistere il corpo docente, ricercatore e studente proveniente dall’estero nel compilare, acquisire e trasmettere all’Agenzia delle Entrate le richieste di attribuzione del codice fiscale, e agevolarli con la consegna finale del certificato ai richiedenti. Per semplificare al massimo le procedure e superare le barriere linguistiche e organizzative degli utenti coinvolti, il Politecnico di Torino potrà fare da snodo, prendendo in carico le richieste di attribuzione di codice fiscale; una volta ricevute le domande, l’Agenzia delle Entrate rilascerà quindi i codici fiscali mediante un apposito sportello temporaneo aperto in Ateneo.

Elemento innovativo dell’accordo è la scelta di aprire lo sportello al pubblico per l’intera durata dell’anno accademico, diversamente dalle modalità seguite finora che prevedevano l’apertura dello sportello per i soli mesi di settembre, ottobre e febbraio. Un passo in avanti importante, che permetterà di semplificare ulteriormente le procedure di rilascio del codice fiscale e supportare coloro che arrivano dall’estero per insegnare, studiare e fare ricerca al Politecnico.

Crescono i reati contro le imprese: Piemonte sotto attacco tra cybercrime e contraffazione

Nel 2023 i reati che colpiscono l’attività d’impresa hanno registrato un incremento del 5,6% su scala nazionale, con una crescita ancora più marcata in Piemonte, dove l’aumento ha toccato l’11,8%. A evidenziarlo è un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, secondo cui nel corso dell’anno si sono registrati 24 delitti ogni 100 imprese.

In particolare, il Piemonte risulta sempre più esposto ai crimini informatici. I reati di natura digitale, infatti, sono cresciuti nella regione del 10,8% nell’ultimo anno, superando la media nazionale del 7,8%. Un trend preoccupante che emerge anche guardando agli ultimi cinque anni: tra il 2019 e il 2023, la crescita dei crimini informatici in Piemonte ha toccato il +47%, contro il +45,5% della media italiana.

Un altro fronte critico è quello della contraffazione, che colpisce duramente il comparto del Made in Italy. Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, almeno un’attività su quattro è esposta a questo fenomeno. In Piemonte si contano 7.219 imprese potenzialmente colpite, di cui il 70,1% è costituito da realtà artigiane. I settori maggiormente coinvolti sono tessile, abbigliamento e pelletteria, ma anche cosmetici, elettronica, ottica, giocattoli e gioielleria.

I dati provengono dal report “La sicurezza in asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese. Il documento include una vasta gamma di reati legati all’attività economica, come furti, estorsioni, truffe, frodi informatiche, contraffazione di marchi e prodotti industriali, violazioni della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti e contrabbando.

Secondo l’indagine, il 91% dei reati contro le imprese è rappresentato da truffe e frodi informatiche – come il phishing o la manipolazione dei sistemi informatici – mentre il restante 9% riguarda delitti informatici più specifici, come accessi abusivi, danneggiamenti tramite software o hardware e diffusione illecita di codici di accesso.

Le minacce digitali non risparmiano nessuno: anche le piccole realtà artigiane, comprese botteghe, officine e laboratori digitalizzati del Piemonte e in particolare del Torinese, sono sempre più spesso bersagliate. Il cybercrime agisce senza distinzione di dimensioni, colpendo anche le imprese più piccole attraverso phishing, truffe via PEC, ransomware e furti di dati.

Secondo i dati Istat, nel 2023 le forze di polizia hanno denunciato in Piemonte 89.414 reati alle autorità giudiziarie. Si tratta di crimini che comprendono una vasta gamma di illeciti, tra cui furti, rapine, estorsioni, contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando e reati informatici.

“Quando un’azienda artigiana subisce un attacco informatico il danno è doppio – chiarisce Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – per noi che siamo costretti a fermarci ma anche per le grandi aziende per le quali lavoriamo come terzisti, con il rischio di perdere definitivamente il cliente. Purtroppo, i crimini informatici stanno diventando il nuovo business, un mercato destinato, purtroppo, a crescere. Serve una cultura della sicurezza informatica, che parta dalla formazione degli imprenditori e dei lavoratori fino all’adozione di buone pratiche e tecnologie adeguate e accompagnare le imprese in percorsi di consapevolezza, protezione e risposta rapida agli attacchi: la cybersicurezza non è un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza e la competitività delle imprese artigiane”.

“La contraffazione è un furto di reputazione che colpisce soprattutto le piccole imprese, quelle che con fatica e dedizione costruiscono ogni giorno valore autentico – conclude De Santis – servono controlli più efficaci, ma anche una cultura diffusa della legalità e del consumo consapevole. Difendere l’artigianato del nostro territorio significa proteggere il cuore del nostro sistema produttivo e il futuro di migliaia di imprese oneste.”

Agroenergie, interviene Cia Piemonte

«Dopo la stagione delle vacche grasse, “gonfiate” dai contributi dei primi conti energia, è arrivata quella delle vacche magre, quando si è scoperto che mantenere i grandi impianti, in assenza di aiuti pubblici adeguati, non era più conveniente. Adesso, le aziende zootecniche tornano a guardare con molto interesse al comparto del biogas. Non più impianti faraonici, il più delle volte realizzati da soggetti terzi solo a fini speculativi, ma strutture dimensionate a misura di allevamento, puntando alla sostenibilità economica e ambientale dell’azienda. Oggi, chi è in grado di autoalimentare un impianto di biogas, magari compensandolo con un sistema fotovoltaico, gode di un vantaggio enorme, sia economico, sia sul piano dell’ottimizzazione generale della gestione dell’azienda agricola, grazie anche alla produzione di digestato, che contribuisce a migliorare la fertilità del suolo e alla riduzione o eliminazione degli asservimenti legati ai terreni per gli spandimenti».

Cosi Corrado Bertello, responsabile zonale della sede Cia Agricoltori italiani di Fossano e referente provinciale di Cia Cuneo per la zootecnia, che oggi partecipa al convegno Agribiogas del Consorzio Monviso Agroenergia a Caramagna Piemonte, insieme al presidente regionale di Cia Piemonte Gabriele Carenini, al direttore provinciale di Cia Cuneo Igor Varrone e al responsabile del Settore tecnico di Cia Cuneo, Maurizio Ribotta.

«L’investimento nel settore del biogas – continua Bertello -, è tornato ad essere conveniente, grazie alle opportunità offerte dalle comunità energetiche, alle tecniche evolute di conduzione degli impianti, come la digestione anaerobica a secco, che ne migliorano di molto la resa. Si produce digestato, ma anche biometano, che può essere immesso nella rete del consumo massivo, oppure utilizzato per la produzione di energia elettrica. E’ un esempio virtuoso di economia circolare, che trasforma i rifiuti, nel caso specifico i liquami della stalla, e i sottoprodotti agricoli, in energia pulita».

Non ultimi, giocano un ruolo non secondario i bandi per i nuovi impianti di biometano e la riconversione degli impianti esistenti, così come i bandi per l’efficientamento degli impianti e i trattori a metano, oppure per la realizzazione di nuovi impianti di biogas elettrico di scala aziendale, oltre all’avvio dell’applicazione del sistema dei prezzi minimi garantiti sul biogas elettrico.

«Siamo fiduciosi nello sviluppo del settore agroenergetico – sostiene Bertello -, l’agricoltura su questo fronte dimostra di avere straordinarie potenzialità».

cs

Giornata della Ristorazione: Torino racconta il futuro della cucina con l’intelligenza artificiale e premi speciali

La ristorazione torinese celebra la sua tradizione e proietta il suo futuro in occasione della Giornata della Ristorazione, con un’innovativa sperimentazione che ha visto protagonisti giovani, adulti e tecnologia.

Organizzata da EPAT Ascom, l’iniziativa ha coinvolto la comunità locale in una riflessione sul futuro della cucina torinese, a partire dalla domanda: “Come immagini la ristorazione tra 10 anni?”. Per la Città di Torino hanno partecipato gli assessori al Commercio, Paolo Chiavarino, e alle Politiche educative, Carlotta Salerno.

Le risposte a questa domanda sono state elaborate da un algoritmo di intelligenza artificiale e tradotte in due visioni artistiche: una rappresentante i sogni e le aspettative dei giovani, l’altra quella degli adulti. La versione “giovane” ha restituito l’immagine di una ristorazione inclusiva, sostenibile e multiculturale, incentrata sulla convivialità. Al contrario, la visione degli adulti ha descritto una ristorazione internazionale, cosmopolita e tecnologicamente avanzata, con un forte desiderio di posizionare Torino come capitale gastronomica mondiale.

Le celebrazioni e le attività previste in occasione del 17 maggio, Giornata della Ristorazione, proseguono. Già nei giorni scorsi si sono svolti eventi speciali nelle scuole torinesi, dove studenti e professionisti del settore sono stati coinvolti in una serie di eventi, tra cui laboratori di cucina ed attività educative. I bambini hanno anche vissuto un momento di convivialità simbolico, con un pranzo che ha visto protagonista l’uovo, alimento scelto come simbolo dell’edizione 2025. Un’iniziativa che ha coinvolto anche l’assessora alle Politiche educative Carlotta Salerno, sottolineando l’importanza del pasto come momento di condivisione ed educazione alimentare.

All’evento organizzato oggi non è mancato il pranzo di gala, dove i Cuochi della Mole hanno celebrato l’uovo preparando piatti innovativi, come l’”Insalatina di asparagi di Santena con ovetto croccante” dello chef premiato Sergio Leggero, vincitore del Premio FIPE 2025 per il miglior piatto all’uovo.

Con 170 ristoranti aderenti alla Giornata della Ristorazione, e ben 52 cucine aperte oltre le 22:00 durante il Salone del Libro, la città di Torino continua a valorizzare la sua gastronomia e il suo ruolo di polo culturale e turistico. I ristoranti aderenti proporranno piatti speciali con l’uovo come protagonista, offrendo un’opportunità unica per vivere e gustare la Torino gastronomica. Un altro esempio di come la ristorazione torinese non sia solo un’attività economica, ma un autentico motore di cultura e socialità.

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