Un presidente Galantuomo con la “G” maiuscola. Questa è l’impressione che Sergio Mattarella ha lasciato ai casalesi nella sua breve, ma intensa, visita di sabato pomeriggio. In anticipo di sei minuti sul rigido protocollo del Quirinale è arrivato alle 16.39 alla scuola materna Verde Blu al Ronzone dove è stato accolto dal sindaco di Casale, Titti Palazzetti, e dal prefetto di Alessandria Romilda Tafuri. Poi, dopo aver visitato le aule che un tempo sorgevano su un’area, completamente bonificata, dove c’era un alta presenza di amianto, ha raggiunto a piedi il Parco Eternot. Con lui, oltre al personale che ha cura della sua persona, c’erano l’ex ministro della Salute e componente del Consiglio superiore della magistratura Renato Balduzzi, i senatori Daniele Borioli e Federico Fornaro e i deputati Cristina Bargero e Fabio Lavagno. “Quello che colpisce del Presidente – dice Lavagno – è che tutti quelli cui stringe la mano, li guarda negli occhi e dà una risposta che non è di circostanza”. Così a Julien Coggiola, docente di religione e organizzatore di una mostra su San Giovanni Bosco, che gli ha consegnato un’immagine relativa ad una mostra del Santo astigiano e del Beato casalese Luigi Novarese, ha risposto di non conoscere quest’ultimo e che gli era gradita l’immagine del fondatore dei salesiani, a Paolo Pensa, presente con quattro giocatori della squadra interraziale di rugby de “Le Tre Rose”, ha domandato se i suoi atleti vincono. “A noi che gli abbiamo detto grazie presidente – dice il coordinatore di Afeva, l’Associazione familiari vittime amianato, Bruno Pesce – ha risposto ringraziandoci”. Sergio Matterella prima di entrare nel Parco Eternot ha ascoltato in raccoglimento l’inno nazionale suonato dagli allievi dell’Istituto Soliva, poi ha incontrato brevemente i volontari della Cri, dell’Associazione nazionale alpini, della Protezione civile, ed ha proseguito all’altezza del “Vivaio Eternot” con l’illutrazione di tre allievi dell’Istituto Balbo, ha sostato all’altezza del Parco Giochi ed all’altezza del posto, dove c’erano alcuni studenti degli Istituti Sobrero e Leardi, ha incontrato Giovanni Cappa, vice presidente Afeva e il presidente onorario, la signora Romana Blasotti Pavesi che, nel nome dei suoi cari che hanno perso la vita per mesotelioma (tra loro il marito Mario e la figlia Maria Rosa) ha dedicato grande parte della sua vita alla ricerca della giustizia. Poi, si è concesso, brevemente, perché la sua era, oltre tutto, una visita privata ed informale, alle domande degli organi di informazione, e a loro ha dichiarato che “quello dell’amianto è un dramma su quale Casale e i suoi cittadini hanno costruito il futuro. Questo non è solo un segno di speranza, è un segno concreto di avvenire”. Poi il Presidente Galantuomo che con la sua sobria riservatezza, ha rappresentato l’Italia migliore, quella che opera e fa (e lo ha sempre dimostrato nella sua vita) e non abbaia alla Luna, è ripartito alla volta di Savona.
Massimo Iaretti