E’ stata assolta dall’accusa di concorso in omicidio, nel processo che ha condannato a trent’anni di carcere suo figlio Gabriele Defilippi. Ora Caterina Abbattista è tornata al lavoro in un ufficio dell’Asl To4, a San Mauro Torinese. Era stata sospesa dal posto di lavoro dopo il suo arresto avvenuto a febbraio 2016 dopo l’omicidio della professoressa di Castellamonte, Gloria Rosboch, alla quale Gabriele Defilippi aveva sottratto con una truffa 187mila euro prima dell’omicidio.
Presente anche Roberto Obert, il complice-amante che avrebbe nascosto l’arma da fuoco
Nelle campagne e nei boschi di Rocca Canavese riprendono le ricerche della misteriosa pistola di Gabriele Defilippi, il 22enne in carcere per l’uccisione dell’insegnante di Castellamonte, Gloria Rosboch. Nella battuta organizzata dai carabinieri di Ivrea, è presente anche Roberto Obert, (nella foto in alto) il complice-amante che avrebbe nascosto l’arma da fuoco – secondo quanto dichiarato da lui stesso – dopo che gli era stata data da Defilippi. Anche lui in carcere per l’omicidio, è controllato dalla polizia penitenziaria. La pistola, come è noto non è stata impiegata per uccidere la professoressa, ma potrebbe svelare particolari sul delitto del pregiudicato Pierpaolo Pomatto. Il collegamento tra i presunti assassini di Gloria al secondo omicidio è costituito da alcune banconote fac-simile trovate accanto al cadavere di Pomatto, le stesse banconote alle quali Obert dice di avere dato fuoco, dopo che gli erano state consegnate da Gabriele.