CULTURA- Pagina 99

Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022

Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022. L’annuncio è stato dato oggi pomeriggio dal Ministro della cultura Dario Franceschini in diretta streaming, su indicazione della Commissione composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio, Valentina Sonzini, e presieduta da Marino Sinibaldi. Ivrea è risultata la migliore candidatura tra le sedici che sono state presentate, di cui otto giunte in finale.

 

Un traguardo importante che segna l’avvio di una nuova fase per la Città che potrà aggiungere un significativo tassello alla sua storia millenaria: da prima capitale d’Italia con Re Arduino, fino a divenire capitale della tecnologia, dell’innovazione e laboratorio di futuro grazie alla straordinaria esperienza di Camillo e Adriano Olivetti.

 

La visione comunitaria che ha caratterizzato il periodo olivettiano è stato il tema scelto per il dossier di candidatura, che ha coinvolto nella sua elaborazione oltre 50 persone e 7 community del mondo del libro. Inevitabile il richiamo a un oggetto-simbolo: la Lettera 22, la mitica macchina da scrivere portatile ideata dalla Olivetti, divenuta un’icona mondiale.

 

Stefano Sertoli, Sindaco di Ivrea: “Siamo davvero felici di questo riconoscimento, frutto di un grande lavoro, in cui abbiamo profondamente creduto. Ivrea potrà condividere con tutta Italia lo straordinario patrimonio culturale che custodisce ed essere per un anno intero il palcoscenico di tutto ciò che ruota intorno al mondo dei libri. Aspettiamo qui i lettori, gli scrittori, gli editori, i librai per creare insieme il Manifesto per il futuro del libro e dare vita a un anno che faccia davvero diventare la lettura patrimonio collettivo. Il mio grazie va a tutti coloro che ci hanno sostenuto, dai cittadini agli addetti ai lavori fino ai partner pubblici e privati”.

 

Costanza Casali, Assessore alla Cultura di Ivrea: “Ivrea Capitale del libro è un bellissimo successo e sono felice che la mia città possa fregiarsi di questo titolo così prestigioso. Ho sempre cercato di tenere fisso davanti a me l’obiettivo, per quanto ambizioso fosse, mettendoci il cuore. Il gruppo di lavoro, che ringrazio, non si è mai perso d’animo. La prima soddisfazione l’abbiamo avuta pochi giorni fa nell’audizione con la Commissione, che ha elogiato il nostro lavoro, i progetti contenuti e l’entusiasmo che si respirava intorno alla candidatura. Un grazie speciale va a tutto il mondo Olivetti, che si è messo a disposizione per questo progetto. Adesso non abbiamo un minuto da perdere perché l’anno è già incominciato. Ci metteremo al lavoro sin da subito con il team che ha realizzato la candidatura per partire quanto prima con il programma presentato nel dossier”.

 

Paolo Verri, coordinatore probono della candidatura: “Ho accolto l’invito di lavorare a questo progetto perché amo Ivrea e sono legato profondamente alla cultura olivettiana. Credo che sia importante mettere a disposizione le proprie competenze per il futuro dei territori, per questo ho accettato l’incarico portando le mie esperienze di direttore del Salone del Libro, di responsabile della comunicazione dell’AIE e di direttore di Matera 2019. Ora, con questo titolo, credo che Ivrea abbia una chance importante, che deve giocarsi al meglio realizzando un programma che a partire dal libro possa creare un volano di attrattività culturale e turistica per l’intero territorio”.

 

Ivrea, la romana Eporedia, centro nevralgico del Canavese, è attraversata dal fiume Dora Baltea, proveniente dalla vicina Valle d’Aosta, e circondata da un Anfiteatro Morenico, fra i più noti e meglio conservati al mondo, tra le cui colline sono incastonati cinque piccoli laghi.

Prima capitale del Regno d’Italia con Re Arduino nel 1002 d.C., la Città mantiene tuttora le tracce del suo passato antico evocato, nella parte più alta della Città, dal Castello “dalle rosse torri”, dal Duomo di Santa Maria Assunta e dal Palazzo del Vescovado, un passato che si respira per le vie del centro storico e in molti palazzi della Città.

Ivrea è celebre in tutto il mondo per il suo Storico carnevale, che culmina con la spettacolare battaglia delle arance. Una festa antica e coinvolgente, con sentite e radicate tradizioni, a cui tutta la Città partecipa ripercorrendone la storia e i rituali attraverso i personaggi della Mugnaia, del Generale e le altre tantissime figure che prendono parte alla manifestazione.

Nei primi decenni del Novecento la Città è stata investita da un processo industriale che ha raggiunto l’apice con l’Olivetti e il progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Riconoscibile nel tessuto urbano, la città industriale è stata progettata dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento. “Ivrea città industriale del XX secolo” è iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2018.

 

Il Ministero della Cultura finanzia il rilancio del complesso monumentale di Stupinigi Patrimonio dell’Unesco

Il presidente della Regione Cirio dopo l’incontro con il ministro Franceschini: «Felici doppiamente, non solo perché Stupinigi lo merita ma anche perché potremo liberare risorse del Bando Borghi per un altro progetto bandiera in Piemonte»

Il rilancio del complesso monumentale di Stupinigi Patrimonio dell’Unesco, con la Palazzina di Caccia e il borgo che la circonda, sarà finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito dei nuovi progetti di valorizzazione culturale che il Governo promuoverà nel 2022.
La disponibilità è stata espressa dal ministro della Cultura Dario Franceschini durante un incontro in videcollegamento, nelle scorse ore, con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio e il sindaco della Città Metropolitina di Torino Stefano Lo Russo.

«È una notizia che ci rende doppiamente felici – sottolineano il presidente Cirio e l’assessore Poggio –  non solo perché Stupinigi lo merita, ma anche perché la scelta del Ministero di renderlo un progetto nazionale ci consente di liberare le risorse del Bando Borghi per finanziare attraverso le risorse del Pnrr un altro progetto bandiera in Piemonte. Già in queste ore lanceremo una manifestazione di interesse che resterà aperta fino al 3 marzo e a cui i territori potranno candidarsi. In parallelo proseguirà invece il lavoro tecnico su Stupinigi, con un orizzonte temporale breve che vedrà nei prossimi mesi la partenza del progetto ed entro il 2030 la sua conclusione. Tutt’altro che una fine però, perché per questo gioiello inestimabile del Piemonte e dell’Italia sarà un nuovo inizio straordinario. La nostra seconda Venaria!».

Il recupero del complesso di Stupinigi, dopo quello che ha interessato la Reggia di Venaria, sarà infatti il più grande piano di riqualificazione per il sistema culturale e turistico piemontese. L’investimento complessivo previsto è di 25 milioni di euro e prevede, accanto al recupero dell’area attorno alla Palazzina di caccia, la creazione di una vera e propria cittadella adiacente con negozi, attività artigianali e commerciali che daranno nuovamente vita all’antico borgo settecentesco di questa storica Residenza Reale, dal 1997 patrimonio Mondiale dell’Umanità.

«Da anni – sottolinea il sindaco di Nichelino Giampietro Tolardo – lavoriamo e ci battiamo affinché questo grande gioiello che è Stupinigi riceva la giusta attenzione da parte delle istituzioni locali e nazionali. La Regione con il presidente Cirio ci ha dato fin da subito il proprio supporto e siamo felici che ora questa attenzione sia stata manifestata anche dal Governo e dal ministro Franceschini. Prosegue un cammino che oggi diventa una sfida, ma che sappiamo porterà un risultato importante e straordinario non solo per noi e il Piemonte, ma per tutto il nostro Paese».

“Il recupero del complesso monumentale di Stupinigi è un’ottima notizia per tutta la Città metropolitana – aggiunge il sindaco di Torino e della Città metropolitana, Stefano Lo Russo -. Da tempo si chiedeva una completa valorizzazione di un patrimonio straordinario e unico dell’architettura barocca. La Regione, con l’impegno diretto del presidente Alberto Cirio, è stata determinante per l’inserimento della Palazzina di Stupinigi tra i progetti di valenza nazionale da portare all’attenzione del Governo. Si tratta – sottolinea –  di un progetto che non solo include l’area attorno alla Palazzina di Caccia, ma si estende al borgo che la circonda. Rappresenta un grande potenziale in termini artistici, culturali e turistici. Che il recupero del complesso di Stupinigi – conclude il Sindaco – sia scelto come uno dei progetti bandiera della Regione Piemonte è accolto con grande soddisfazione dalla Città metropolitana”.

Piemonte Italia, “quattro stagioni molte occasioni”

Con il portale www.piemonteitalia.eu dal 2010 la Regione Piemonte promuove la cultura e le attività turistiche del territorio.

Piemonte Italia è uno dei siti più completi e aggiornati sugli eventi culturali e turistici piemontesi. Immagini selezionate e contenuti turistico-culturali completi e dettagliati sono la cifra distintiva del portale.

Il sito è dedicato agli appassionati di arte e cultura, agli amanti dello sport e delle attività all’aria aperta, alle famiglie e, in generale, a tutti coloro a cui piace scoprire curiosità locali.

Piemonte Italia è aggiornato quotidianamente da una redazione web. Oltre agli eventi, il sito dispone di molteplici contenuti di interesse quali musei, abbazie, castelli, alberghi, ricette, ristoranti e molto altro ancora.

Potete trovare Piemonte Italia anche sui canali Social: Facebook, Instagram, Twitter e Youtube.

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

4 – 10 febbraio 2022

 

SABATO 5 FEBBRAIO

Sabato 5 e domenica 6 febbraio

PRO-FILI di donne

GAM – progetto educativo

Il progetto PRO-FILI, fa parte delle iniziative promosse dall’Associazione L’Altra Riva Onlus nell’ambito dell’iniziativa FaRete Arte, finalizzate alla prevenzione della violenza nelle relazioni affettive e destinato a piccoli gruppi di donne, con il contributo dalla Città di Torino Divisione Servizi Sociali. Condotto da Stefania Como, direttrice dello Studio EducArte, Scuola di counseling artistico di Torino in collaborazione con il Dipartimento Educazione GAM il percorso ha visto la partecipazione di sei gruppi di donne ed è iniziato nel dicembre 2019; ha avuto come punto di partenza la mostra di Primo Levi e le Collezioni Permanenti della GAM. Le suggestioni della visita al museo hanno introdotto le partecipanti al tema dell’autoritratto e del ritratto legati in maniera inseparabile da quello dell’identità della persona. La fase conclusiva del progetto prevede l’integrazione e l’unione di tutti i lavori delle partecipanti in un’istallazione nell’Area Educational GAM nei giorni 5 e 6 febbraio 2022. Dalla riflessione individuale, attraverso il confronto nel gruppo e il “fare” insieme con l’obiettivo di creare un oggetto artistico che rappresenti concretamente la possibilità di un incontro e di una crescita comune tra le donne.

Info https://www.gamtorino.it/it/eventi/pro-fili-di-donne

Sabato 5 febbraio ore 16

NATURA IN MINIATURA: I BONSAI. L’ARTE AL SERVIZIO DELLA NATURA

MAO – incontro nell’ambito della mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

Incontro con Massimo Bandera, esperto bonsaista.

Ingresso libero

 

 

GIOVEDI 10 FEBBRAIO

Giovedì 10 febbraio

CARLO LEVI. VIAGGIO IN ITALIA: LUOGHI E VOLTI

10 febbraio – 8 maggio 2022

GAM – Apertura nuova mostra

a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice In collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori

In occasione dei centoventi anni dalla nascita di Carlo Levi, la GAM di Torino, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, dedica all’artista una mostra che si inserisce all’interno di un articolato progetto di incontri, riflessioni e approfondimenti per rileggerne la figura di pittore, scrittore, intellettuale, giornalista, protagonista della vita culturale e sociale per buona parte del Novecento italiano. La complessità di Carlo Levi riemerge attraverso “Tutta la vita è lontano” la rassegna a cura della Fondazione Circolo dei lettori con GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Museo Nazionale del Cinema tra pittura, letteratura, narrativa, fotografia e cinema. Con 30 dipinti realizzati da Carlo Levi tra il 1923 e il 1973 la mostra allestita negli spazi della Wunderkammer della GAM si focalizza sulla geografia complessiva dell’esistenza dell’artista, tra Nord e Sud dell’Italia.

Info: www.gamtorino.it

 

Giovedì 10 febbraio ore 17

ORIGAMI IN MOSTRA

MAO – attività per famiglie nell’ambito della mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

La passeggiata nella mostra temporanea Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponeseLa collezione Perino accompagna adulti e bambini all’esplorazione dei soggetti rappresentati sui kakemono, gli affascinanti dipinti su rotolo giapponesi, in un viaggio tra animali, piante, fiori e i loro significati simbolici. Dopo la visita alla mostra, in laboratorio si realizzeranno soggetti a tema con la tecnica dell’origami.

Età consigliata da 6 anni in su.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto in mostra € 8 (gratuito con Abbonamento Musei)
Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Giovedì 10 febbraio ore 19.30

LE MILLE E UNA DECLINAZIONI DELL’AMORE NELLE OPERE DEL MAO

MAO – visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae

Il percorso di visita condurrà i partecipanti alla scoperta delle opere d’arte del museo accomunate dal tema amoroso e sessuale in ambito buddhista e induista. L’apprezzamento dell’estetica delle opere del Subcontinente indiano e della Regione himalayana andrà di pari passo con l’approfondimento di tematiche connesse alla sfera amorosa nelle sue innumerevoli sfumature, dalla castità al tantra.

Costo: 6€ a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto d’ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei.

Info 011.5211788 –  prenotazioniftm@arteintorino.com  (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Biblioteca di Moncalieri, un tuffo nel Settecento

Al via il corso per volontari dei Beni Culturali

Duemila anni di storia alle spalle, un patrimonio artistico invidiabile, un Castello Sabaudo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, un centro storico di impianto medievale: Moncalieri sorprende chi percorre le vie del suo nucleo più antico per l’eleganza, la compostezza, la ricchezza di testimonianze storiche e scorci tutti da scoprire.

Il Castello è già apprezzata meta di visitatori ma l’intero centro storico è ancora tutto da scoprire. L’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’associazione Progetto Cultura e Turismo di Carignano, propone un corso volto a formare volontari dei beni culturali, con l’obiettivo di tenere aperti alle visite alcuni monumenti civili e sacri del centro storico, e di condurre residenti e visitatori che volessero approfondire la conoscenza della Città. Il corso si terrà presso la Biblioteca Arduino, in Via Cavour 31 e sarà articolato in quattro lezioni frontali con esperti del territorio, storici dell’arte e dell’architettura, e con la possibilità di collegamenti in videoconferenza con restauratori e storici (tra questi, il dott. Simone Baiocco, conservatore del Museo di Palazzo Madama a Torino, che racconterà del nesso tra una tela di Antoine de Lonhy e la Collegiata). Le lezioni si terranno il 9 e 16 febbraio, il 2 e il 16 marzo. Il corso si chiuderà idealmente a fine marzo-inizio aprile con due uscite didattiche, che avranno lo scopo di ammirare “dal vivo” le architetture e le arti narrate nel corso.

La partecipazione al corso è libera e gratuita, con iscrizione obbligatoria. E’ obbligatorio presentare all’ingresso il certificato verde rafforzato e utilizzare la mascherina FFP2 durante tutta la durata delle lezioni. Al termine del corso sarà consegnato un attestato di partecipazione. Chi dei partecipanti se la sentirà potrà, infine, mettere a disposizione il proprio tempo per accompagnare i turisti durante gli eventi organizzati dalla Città di Moncalieri.

“Stiamo lavorando intensamente, con entusiasmo e ottimi riscontri, per riannodare i fili del rapporto tra la comunità residente e il patrimonio storico-culturale così unico di Moncalieri – commenta l’assessore Laura Pompeo – L’iniziativa del corso per volontari dei Beni Culturali si inserisce in un programma più ampio di promozione e definizione dell’immagine di Moncalieri percepita dal visitatore esterno. I futuri volontari, adeguatamente valorizzati, saranno una risorsa preziosa perché questo lavoro metta radici. La carta vincente del progetto è la declinazione specifica di questi assi tematici nel senso del Barocco e delle sue eredità: senza dubbio l’epoca che più di tutte ha lasciato la sua affascinante firma sull’aspetto del nostro centro storico, e su cui si focalizza buona parte dei contenuti del corso”. Il corso è realizzato con la preziosa collaborazione della Biblioteca Civica di Moncalieri e del Centro Studi Piemontesi: per iscriversi, occorre inviare una mail a carignanoturismo@gmail.com, lasciando i propri dati, oppure telefonare ai nn. 3485479607 o 3381452945. Per accedere alla Sala Riunioni della Biblioteca, occorrerà esibire il “certificato verde rafforzato” e utilizzare la mascherina FFP2 per tutta la durata della lezione.

Febbraio al Circolo dei lettori è un mese intenso

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Febbraio al Circolo dei lettori è un mese intenso, tanti gli ospiti invitati a raccontare, riflettere e dialogare, a trasmettere cultura e passione.

 

Si parte con Fabio Geda in dialogo (1/2) con il co-fondatore di people Stefano Catone per presentare Il mondo salvato dagli ingenui: un confronto sui liberi e incondizionati pensatori. Titti Marrone (2/2), nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, racconta con Elena Loewenthal Se solo il mio cuore fosse pietra (Feltrinelli) l’incredibile storia vera di una grande villa di campagna diventata una residenza per i piccoli reduci dai campi di sterminio. Alessandro Forgione (3/2) dopo Napoli mon amour e Giovanissimi (candidato al premio Strega 2020), torna con un folgorante romanzo di fallimenti e conquiste, in dialogo con Marta Barone. Antonio Manzini e Tullio Sorrentino (3/2) daranno voce al nuovo racconto inedito dell’autore di Rocco Schiavone, Le ossa parlano (Sellerio). L’America è un esperimento (La nave di Teseo) è l’analisi dell’autore e giornalista Enrico Rotelli (4/2) che ne parla con Francesca Pellas.

 

La poesia di Franco Arminio (4/2) è protagonista con Studi sull’amore(Einaudi): una voce in versi nuova per indagare il coraggio di essere fragili. Torna Piergiorgio Odifreddi (7/2) questa volta a raccontarci storie straordinarie di animali, scrittori e scienziati descritte in Sorella scimmia, fratello verme (Rizzoli). La mitica Enrica Tesio (8/2) è la voce del suo diario, quello di chi, per riposarsi, si deve concentrare: lo racconta a Torino e in Tutta la stanchezza del mondo(Bompiani).

 

Parte il 9 febbraio “Tutta la vita è lontano. Riscoprire Carlo Levi a 120 anni dalla nascita”. Il progetto della Fondazione Circolo dei lettori realizzato con GAM, Camera e Museo del Cinema che prevede incontri, lezioni, dialoghi, mostre e proiezioni con: Francesco Piccolo, Claudia Durastanti, Filippo La Porta, Mario Desiati, Nicola Lagioia e tanti altri interventi cruciali per studiare la vita di questo straordinario protagonista del Novecento.

 

Si prosegue con una nuova avventura di Maurizio de Giovanni (15/2), una narrazione sul dolore e sull’umanità approfondita in L’equazione del cuore(Mondadori). Alberto Melloni (18/2) ragiona con Enzo Bianchi, Luca Ferracci, Sergio Mainoldi e Letizia Tomassone su L’unità dei cristiani (il Mulino). Il prof di filosofia di BarbaSophia, Matteo Saudino (18/2) ci accompagna a scoprire con i grandi filosofi il coraggio di pensare. Il dialogo tra Gianni Oliva e il giornalista Fausto Biloslavo (21/2) è incentrato sul tema dell’esodo istriano e del suo rapporto con la nostra memoria.

 

È con Giorgio Cuscito, Fabrizio Maronta e Lorenzo Pregliascol’appuntamento mensile con LIMES (23/2): si analizzano gli impatti geopolitici dei nuovi steccati alzati dal Covid-19 tra e negli Stati. Il romanzo di Nina Zilli (24/2) L’ultimo di sette (Rizzoli), è una storia fuori tempo d’amore e passione. Costanza DiQuattro (24/2) invita a sfogliare un nuovo album di famiglia descritto in Giuditta e il monsù (Baldini+Castoldi).

 

Torna la rassegna stampa del Post (26/2): i giornali, spiegati bene da Francesco Costa e Luca Stofri. È a cura dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte il progetto “Zone cieche e punti di luce”, un itinerario fra romanzi e saggi alla scoperta di origini, difficoltà e promesse dell’atto creativo. Si parte con Il grembo paterno(Feltrinelli) di Chiara Gamberale (28/2) in dialogo con Riccardo Bernardini e con le letture di Elettra Mallaby, si prosegue a marzo con Emanuele Trevi e i suoi Viaggi iniziatici (UTET).

 

Febbraio chiude con l’intrigante segreto di quattro ex detenuti fuggiti dalla Francia descritto da Enrico Pandiani (28/2) in Fuoco (Rizzoli): un passato che irrompe nel presente trascinando i protagonisti in una storia pericolosissima.

 

L’ingresso agli incontri al Circolo dei lettori è libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a info@circololettori.it, con la Carta Plus è possibile prenotare il posto nelle prime file dedicate.

Felice Anno della Tigre. Un augurio dalla Mole

Un video augurale e un’esposizione di “carte intagliate” a cura dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino

 

Il 1° febbraio inizia l’Anno della Tigre, secondo il Calendario tradizionale della Cina e di tutti i paesi dell’Asia orientale.

 

L’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha fornito la grafica per la realizzazione dell’immagine augurale per il Capodanno Cinese che comparirà sulla Mole la sera del 31 gennaio, vigilia di Capodanno. L’iniziativa, lanciata e patrocinata dalla città di Torino, vede collaborare con la Città l’Istituto Confucio del nostro Ateneo e le Associazioni cinesi della città.

 

L'”ideogramma” cinese che sarà proiettato, FU, è un augurio di felicità per il Capodanno, altrimenti conosciuto come Festa di Primavera. La ricorrenza è condivisa da cinesi, giapponesi, coreani, vietnamiti, thailandesi, e questo simbolo è riconoscibile da chiunque appartenga a una di queste popolazioni. Come vuole la tradizione, l'”ideogramma” di FU sarà proiettato a rovescio. In cinese, l’espressione “il fu – ovvero la felicità – è al rovescio” si pronuncia come “il fu – ovvero la felicità – è arrivata”.

 

Inoltre, in occasione del Nuovo Anno della Tigre, l’Istituto Confucio ha realizzato un breve video che pone in scherzoso dialogo due giganti delle culture italiana e cinese, Dante e Tao Yuanming, salutando così anche la conclusione dell’anno dantesco. Il filmato sarà proiettato sulle piattaforme di carattere educativo in Cina, e in particolare sul sito della Fondazione per la Diffusione della Lingua e della Cultura Cinese.

 

Il video è pubblicato su sito web, canale YouTube e canali social dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino:

 

Sito web Istituto Confucio: https://istitutoconfucio.torino.it/capodanno-cinese-tra-dante-e-taoyuanming/

Canale Youtube:

Facebook:

.       versione cinese https://fb.watch/aKpF3e1nSL/

 

A completare le iniziative per il Capodanno Cinese, l’Istituto Confucio ha realizzato una esposizione temporanea presso Torino Outlet Village; l’iniziativa è patrocinata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino.

 

A partire da martedì 1 febbraio, primo giorno del nuovo anno, e per le prime due settimane successive, sarà esposta presso l’InfoPoint di Torino Outlet Village una selezione di “carte intagliate”, una antica forma di artigianato la cui ricchezza iconografica si esprime con particolare vivacità nelle immagini augurali dedicate al Capodanno Cinese.

 

Questi manufatti dall’aspetto apparentemente ingenuo e naïf testimoniano di una pratica artigianale antichissima, talvolta di straordinaria raffinatezza, che nel 2006 è stata inclusa tra le forme di arte popolare riconosciute come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

 

Per l’occasione, l’Istituto Confucio ha realizzato un breve video esplicativo che sarà proiettato negli spazi dell’Outlet e che è anche visibile sul canale YouTube e sui canali social dell’Istituto.

 

In collaborazione con l’Aula Confucio del Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda di Genova, affiliata all’Istituto Confucio dell’Università di Torino, il filmato sarà visibile sul quotidiano digitale genovese www.fivedabliu.it e proiettato nel corso di una intervista online dedicata al Capodanno cinese, in onda il 31 gennaio. L’iniziativa si estenderà anche alla Sicilia, dove, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università UniKore di Enna, il video sarà proiettato presso l’Ateneo e presso l’Aeroporto di Catania-Fontanarossa.

La società di oggi e il labirinto vertiginoso di Borges

La società  come si presenta oggi, a due anni di distanza dall’inizio della pandemia, richiama alla mente l’immagine di un edificio intricato e complesso, sotto questo aspetto piuttosto simile a quel “labirinto” di cui il noto scrittore argentino Jorge Luis Borges parlava in alcune sue opere.

Un labirinto inteso quale un “edificio costruito per confondere gli uomini”, la cui tortuosità dei percorsi rinvia, in maniera simbolica,  alla stessa insufficienza dello sguardo esclusivamente razionale sul reale, che ne impedisce la comprensione completa. Se l’immagine del labirinto risulta centrale nella poetica di Borges, costituendo un’allegoria della complessità del mondo, la società  odierna, che si è  dovuta confrontare con un percorso di pandemia durato due anni, appare complessa proprio come un labirinto. Le sue componenti, spesso, sono entrate in crisi e in conflittualità nel rapporto di dialogo reciproco, come quello tra i più giovani e gli adulti che, da sempre, rappresenta un aspetto complesso della vita comunitaria. Se la pandemia ha dovuto necessariamente allontanare fisicamente gli esseri umani tra loro, per evitare il contagio, questo allontanamento si è spesso tradotto in un distanziamento anche psicologico e, in diversi casi, in un disinteresse verso il prossimo. A aggravare questo fenomeno sono intervenuti meccanismi inevitabili cui si è  fatto ricorso, quali lo smartworking e la Dad per gli studenti, che ha provocato delle ferite e dei disagi psicologici non da poco tra i componenti più giovani della società. In Borges il labirinto è assurto a simbolo e metafora per esprimere la sua riflessione su alcuni temi universali, quali il tempo, la morte, il dolore, la personalità umana, il suo sdoppiamento e la pazzia, fusi nel sentimento drammatico dell’unicità dell’esperienza individuale e, appunto,  in quel labirinto inestricabile di immaginazione e esperienza, svolti  stilisticamente sulla base di una classicità e di un’eleganza che, in questo scrittore, risultano davvero unici. Il labirinto è  stato il protagonista, infatti, di uno dei racconti più affascinanti di Borges, dal titolo “Il giardino dei sentieri che si  biforcano”, in cui l’antenato del protagonista mostra tutte le possibili conseguenze di un evento temporale, la trama delle infinite varianti temporali e le biforcazione che ne possono scaturire. In fondo non soltanto la società  appare oggi un labirinto, ma forse anche la vita stessa dell’uomo si può  richiamare a questa medesima immagine. Quasi ogni giorno, come in un labirinto,  siamo chiamati, infatti, a scegliere un percorso di fronte a un bivio. Ma, come affermava il filosofo e pensatore Norberto Bobbio, “di fronte al cammino storico dell’umanità, sappiamo che esiste una via d’uscita.  Tutta la storia umana si può  considerare un insieme di tentativi  quasi sempre disperati, di uscire dal labirinto […] Conosciamo  le vie bloccate, le vie già tentate e esaurite, e che non dovremmo avere la tentazione di ripercorrere”. All’uscita del labirinto non si può  sapere se si sarà migliori, ma sicuramente un fatto è certo. Si risulterà  diversi e cambiati.

Mara Martellotta 

Pannunzio Magazine

Non chiamiamoli più borghi: la scelta di Stupinigi e il PNRR

Riceviamo e pubblichiamo 

Di Filippo Barbera (Università di Torino e Associazione Riabitare l’Italia)
 e Antonio De Rossi (Politecnico di Torino e Associazione Riabitare l’Italia)

Tra le misure del PNRR, il cosiddetto “Bando Borghi” dovrebbe rappresentare – nelle parole del Ministro Franceschini – un’’occasione unica per il rilancio dei borghi e delle bellezze artistiche diffuse nei luoghi meno conosciuti del Paese e ancor di più per trasformare un patrimonio disperso in un patrimonio diffuso.

Patrimonio disperso, luoghi meno conosciuti del paese, rilancio dei “borghi”. L’’Italia è effettivamente ricca di montagne, aree interne e piccoli comuni che soffrono lo spopolamento e la desertificazione sociale ed economica. Sono luoghi ricchi di cultura, patrimonio artistico, beni storico-architettonici. La Regione Piemonte ha scelto di candidare Stupinigi… che dista undici chilometri da Piazza Castello e di cui tutto si può dire ma non che sia un “borgo”. Il problema, però, non è la scelta della Regione, che si è mossa in un quadro di riferimento delineato dal bando del Ministero. Il problema è “nel manico”. Il bando si basa su un’idea vecchia e superata. Un’idea, come molte di quelle del PNRR, nata morta, senza l’ascolto dei territori e dei corpi intermedi. All’insegna del “decidere in fretta”. Un’’idea, nello specifico, lontanissima dai bisogni dei territori marginali, dalle pratiche di nuova economia e dalle esperienze associative che li caratterizzano. Lontana dai bisogni dei Sindaci, dagli esperimenti di valorizzazione delle risorse (anche culturali) che in quei luoghi stanno – da decenni – avvenendo con successo. È un bando ammalato di “metrofilia” e che non contempla la varietà e complessità territoriale di un paese costituito da poche grandi città, pochissime “metropoli”, molte città medie, una miriade di piccoli comuni, frazioni, reti di città, campagne, coste, colline e montagne, per ridurre tutto all’immagine vuota e stereotipata del “borgo”. Da troppi anni la riscoperta del policentrismo territoriale italiano viene veicolata nello spazio pubblico e mediatico da archistar annoiate tramite il concetto di “borgo”. Facile rappresentazione ammalata, appunto, di “metrofilia”, che trae piacere dall’eccitazione per un oggetto percepito come atipico, esotico, diverso, ma al quale in realtà si nega autonomia e libertà. Dai centri delle grande città e agli occhi di una classe dirigente (politica, economica, intellettuale) sempre più urbana per categorie e riferimenti culturali, se non per nascita e capitale sociale, il borgo diventa così il comodo contenitore dove riporre, deformandola, la radicale diversità del patrimonio territoriale italiano. Le conseguenze sono inevitabili. Come già per la cultura, la narrazione del “borgo” fa sì che anche la valorizzazione del territorio sia tale solo se inglobata nella goffa egemonia del “turismo petrolio d’Italia”. Come se i territori del margine non fossero da riabitare anzitutto fin dalla vita quotidiana delle persone, per rinforzarne l’economia di base, i servizi di cittadinanza e la vivibilità quotidiana. Altrimenti, è come se si guardasse alla complessità territoriale del paese attraverso le categorie estetiche delle guide turistiche: il cui risultato è un effetto di spaesamento che porta a finanziare con 20 milioni di euro un borgo a mezz’ora dal centro di Torino.
Ovviamente nessuno pensa che il borgo di Stupinigi, magnifica creazione di Filippo Juvarra, non meriti attenzioni; e da decenni su questo luogo si succedono progetti che però non hanno trovato riscontro. Ma con quei 20 milioni si sarebbero potute fare cose importanti per ricostruire l’abitabilità di territori montani torinesi e piemontesi sempre più infragiliti: progetti innovativi di nuove economie capaci di lavorare sulle risorse dei territori, case del welfare per sperimentare nuove forme di servizi e di socialità. E c’era anche l’alternativa dei forti di Fenestrelle e di Exilles, fortemente sostenuta da Uncem e dai comuni vallivi. Soprattutto, per decidere il luogo, si sarebbe dovuto fare un bando e raccogliere candidature come è avvenuto in molte altre regioni italiane, senza imporre un’unica scelta. Oggi in merito al futuro dei territori montani e delle aree interne si scontrano due visioni: chi pensa che l’unico futuro sia la valorizzazione turistica e culturale, e invece chi crede che senza la costruzione di una reale abitabilità, di nuove economie e forme di società, di innovazione, la valorizzazione serva a poco. I molti casi concreti in atto di rigenerazione sulle montagne piemontesi dimostrano che questa seconda via è possibile e reale.

Gli appuntamenti culturali nei musei della Fondazione

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

28 gennaio – 3 febbraio 2022

 

 

DOMENICA 30 GENNAIO 

 

Domenica 30 gennaio 

CHIUDE LA MOSTRA LUIGI ONTANI. Alam Jiwa & Vanitas 

GAM – Ultimo giorno 

ANNULLATO Finissage con l’artista

a causa dell’attuale situazione sanitaria l’evento previsto per sabato 29 gennaio è stato annullato.

Ultimo giorno per visitare la mostra dedicata a Luigi Ontani allestita negli spazi della Wunderkammer della GAM. Forse nessun altro artista avrebbe potuto più di Luigi Ontani restituire a quel nome i molti suoi significati originari. Questa mostra è un ambiente-mondo attraversato da un’unica ghirlanda allegorica di innumerevoli figure e significati, sacri e profani, della cultura d’Oriente e d’Occidente. Sono simulacri intrecciati tra loro per principio di analogia e per gusto sincretico che si rispondono da un capo all’altro della stanza prendendo di volta in volta forma di scultura, di fotografia acquarellata, di immagine lenticolare, di maschera, di burattino da teatro d’ombre o di acquerello.

Vi sono esposte più di 130 opere su carta alle quali Ontani ha rimesso mano negli ultimi due anni, ultimando e dipingendo disegni a china realizzati negli anni Ottanta e Novanta.

Info: https://www.gamtorino.it

Domenica 30 gennaio 16 

FAMIGLIE IN MOSTRA. Pomeriggio con Giovanni Fattori 

GAM – attività per famiglie 

In occasione della nuova mostra dedicata a Giovanni Fattori la GAM propone un pomeriggio dedicato ai bambini. Si parte dalla visita degli spazi espositivi per conoscere alcune delle opere più interessanti e curiose dell’artista livornese e dar vita a momenti di osservazione e prime critiche personali.

A seguire, spazio alla sperimentazione sull’incisione, attività di Fattori meno conosciuta, che diventa il punto di partenza per scoprire come la tecnica pittorica a macchia, unita all’incisione su lastra di rame, può creare opere uniche e originali.  L’attività è riservata ai bambini; i genitori possono scegliere di lasciarli con i nostri operatori fino alle ore 17:30 e possono usufruire del servizio di visita guidata delle ore 16:30 (durata 60 minuti) al costo aggiuntivo di 6 euro.

Costo: bambini 7 euro, adulti biglietto di ingresso alla mostra 6 euro; gratuito per i possessori di Carta Junior e Abbonamento Musei Torino Piemonte Valle D’Aosta 

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788  – prenotazioniftm@arteintorino.com 

 

Domenica 30 gennaio ore 11 e ore 16 

FESTEGGIAMO INSIEME IL CAPODANNO CINESE 

MAO – attività per famiglie  

In occasione del capodanno cinese e dell’entrata nell’anno della tigre, i Servizi Educativi del MAO propongono una divertente attività per famiglie con laboratorio.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto alla mostra (gratuito con Abbonamento Musei)

Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it.

GIOVEDI 3 FEBBRAIO  

 

Giovedì 3 febbraio ore 16 

DEGUSTAZIONE DI TÈ 

MAO – attività per adulti sulla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese 

Theatrum Sabaudiae, in collaborazione con The Tea, propone una visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, a cui seguirà una degustazione di tè condotta da Claudia Carità.

La visita guidata alla mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese. La collezione Perino permette di illustrare i meravigliosi kakemono, rotoli verticali pensati per essere appesi durante occasioni speciali o utilizzati come decorazione in accordo alle stagioni dell’anno, che mostrano diversi soggetti – uccelli, animali, figure, paesaggi, piante e fiori – dipinti su carta o seta. I kakemono appartengono alla collezione Perino e sono datati tra la metà del XIV e i primi decenni del XX secolo. A seguire nei giardini giapponesi Claudia Carità propone un itinerario sensoriale di degustazione di wakōcha, il tè nero moderno e inusuale nell’offerta del tè Giapponese che per 800 anni ha prodotto solo tè verde. L’esperienza confronterà due tè rari dalle note aromatiche molto diverse per terroir e cultivar. La degustazione sarà accompagnata da assaggi di prodotti giapponesi e del territorio. Il servizio è adeguato alle normative in vigore, ogni partecipante riceverà un servizio composto da un piccolissimo vassoio in simil grafite con tazza di porcellana.

Costo: 18€ a partecipante (+ biglietto di ingresso alla mostra – gratuito per possessori di Abbonamento Musei). Prenotazioni 0115211788prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Giovedì 3 febbraio ore 18.30 

HAKI – L’AUTUNNO IN HAIKU  

MAO – conferenza seguita da scrittura creativa 

A cura della dottoressa Roberta Vergagni, iamatologa

Ogni incontro si articolerà in tre momenti: introduzione teorica allo haiku, lettura di alcuni tra gli esempi più evocativi dei grandi maestri e composizione guidata di haiku come scrittura creativa.

Massimo 25 partecipanti a incontro. Costo: 3 € a incontro

Info e prenotazioni:  mao@fondazionetorinomusei.it

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html