CULTURA- Pagina 9

Un Incipit è per sempre Il gioco per testare le affinità (s)elettive

Mercoledì 14 febbraio, ore 19

Libreria Therese, corso Belgio 49, Torino

 

La sfida a colpi di incipit del primo talent letterario itinerante per aspiranti scrittori diventa a San Valentino un gioco per testare le affinità (s)elettive. Per chi è single, per trovare l’anima gemella; per chi è in coppia, per mettere alla prova le affinità.

Tra le attività in programma: “Crea Incipit”, partendo dalle parole chiave indicate, bisogna ideare un incipit in 3 minuti; “Riscrivi l’Incipit”, una revisione personale e creativa degli incipit letterari più famosi; “Indovina l’Incipit” attraverso il mimo e la musica. Possibilità di giocare a coppie o a squadre di due o più persone. Chi scala la classifica e fa più punti, ottiene come premio libri selezionati dall’organizzazione o un buono libri da utilizzare alla Libreria Therese.

Il Centro Pannunzio conferisce il Premio Soldati

Lunedì 12 febbraio ore 17 nella storica Aula del Consiglio Provinciale, piazza Castello 205 a Torino verrà conferito il Premio Mario Soldati 2024 a: Prof. Avv. Vittorio Barosio, Prof. Elda Casetta, Dott. Laura de Fonseca, Conte Prof . Ruggero Grio, Dott. Roberto Pirino, Dott . Bianca Vetrino.

Porte aperte a “Villa Chiuminatto” Sarà un anno intenso e ricco di novità

La dimora storica costruita a Torino nel cuore della “Crocetta”

Dal 23 marzo al 26 ottobre

In “Crocetta” é un’isola tutta a sé, per stile architettonico e per “vocazione sociale”, la liberty “Villa Chiuminatto”, al civico 27 di via Giuseppe Galliano. Unica Villa costruita insolitamente in travertino e con un singolare stile eclettico (in netto contrasto con tutti gli altri villini del “meglio” quartiere cittadino), la “Chiuminatto” è, dal 2021, sede della “Fondazione BuonoLopera”, che accoglie e sostiene “iniziative non profit in campo scientifico, ambientale, sociale, artistico e culturale” e che, anche quest’anno,  sarà “luogo brulicante di idee”, come  sintetizzano i due fondatori Stefano Buono, fisico e imprenditore di origine avellinese, e la moglie Maribel Lopera Sierra, origini colombiane e oggi medico nucleare, dopo aver  abbandonato la carriera di ballerina professionista. Anche per il 2024, dopo aver festeggiato l’anno scorso i suoi primi cent’anni, la dimora storica,  costruita nel 1923, dall’architetto piemontese Gottardo Gussoni, pupillo del grande architetto liberty Pietro Fenoglio, ospiterà un ricco calendario di appuntamenti aperti al pubblico: dalle visite guidate, alle aperture speciali, ai concerti e ad eventi e conferenze di vario genere fino alla tradizionale milonga d’autore e “del bene”. Per tutti, un unico comune denominatore: offrire momenti artistici di alto livello capaci di emozionare ma soprattutto di catturare l’attenzione su temi di impatto sociale “raccogliendo fondi per realtà non profit del territorio”.

“Il 2023 è stato per noi un anno davvero speciale – commenta Maribel Lopera Sierra, co-fondatrice e vicepresidente della ‘Fondazione’ – dopo aver conosciuto la storia della casa ed aver capito che è nata con la vocazione di essere vissuta, condivisa e accogliente, siamo felicissimi di continuare la tradizione. Così, l’anno scorso, anno del suo primo centenario, abbiamo avviato molte relazioni con tanti soggetti del territorio, e non solo, progettato e organizzato momenti di incontro che ci hanno permesso sia di raccogliere fondi ma soprattutto di mettere in relazione le persone, il motore essenziale di ogni dialogo. E proprio grazie agli scambi di idee e di visioni abbiamo colto il meglio per costruire il nostro calendario 2024. Otto mesi di intensa programmazione: dal 23 marzo al 26 ottobre.

A dare il via saranno le “visite guidate” alla Villa, che prende il nome da Giacomo Chiuminatto (primo proprietario ed imprenditore edilizio del Canavese) e che in un secolo di vita ha visto passare per le sue stanze nove diverse famiglie di proprietari, fino ad arrivare (dopo essere stata location anche di numerose produzioni cinematografiche) alla totale ristrutturazione odierna, dove trova pur anche spazio la sede torinese della società di ricerca sull’energia nucleare newcleo” diretta dallo stesso Stefano Buono, conosciuto nel mondo soprattutto per la sua azienda “Advanced Accelerator Applications (AAA)”, che ha brevettato diversi farmaci nell’ambito della medicina nucleare (acquisita da “Novartis”). Le “visite” e le “aperture” speciali permetteranno di visitare la Villa con l’accompagnamento di una guida che ne racconterà la storia, le curiosità e i misteri, ma anche l’origine del quartiere della “Crosëtta”.

Le visite guidate gratuite, con donazione libera, sono in programma sabato 23 marzo (orari: 15,16.30, 18) e sabato 4 maggio (orari: 15,16.30, 18). Le visite speciali tematiche, invece, sono dedicate al “cinema” (sabato 29 giugno) e all’“esoterismo” (sabato 26 ottobre) e prevedono una donazione minima obbligatoria. In dettaglio “Chiuminatto Cinema” svelerà i legami con il cinema della Villa di via Galliano, che fu anche sede di diverse produzioni cinematografiche e televisive, dal film “L’eroe della strada” del 1948 (con Erminio Macario e Delia Scala) al 2016, e casa dell’attrice felliniana Caterina Boratto. Tre i turni di visita della durata di un’ora (ore 16, 17.30 e 20.30). “Chiuminatto Esoterica” racconterà invece la Torino esoterica e i misteri della dimora, al centro nei primi anni Novanta di un piccolo giallo, con tanto di sedute spiritiche.

Per prenotare una visita, basta consultare il sito https://buonolopera.foundation, selezionare una delle date disponibili e compilare il form dedicato.

Altre iniziative in calendario. Nel mese di maggio, l’“Ets Networking Day”, la giornata dedicata e aperta agli enti del “Terzo Settore” italiani per un confronto tra realtà differenti e reciproco scambio di know how, riflessioni e idee; sabato 14 e domenica 15 settembre, la terza edizione dell’“Eclectic Festival”, che propone in due giorni quattro concerti “eterogenei e trasversali” per stile, sotto la direzione artistica del compositore umbro Federico Bonifazi. E a chiudere, ancora musica, ad ottobre con milonga e milongueros. Ospiti d’eccezione, i campioni di tango, “A Puro Tango”, accompagnati da musicisti “in live”.

Per info: Villa Chiuminatto, via Giuseppe Galliano 27, Torino; www.buonolopera.foundation

g.m.

Nelle foto: “Villa Chiuminatto” esterni, un “frame” del film “L’eroe della strada” girato a “Villa Chiuminatto”, Stefano Buono e Maribel Lopera Sierra in un interno della “Villa”

Viaggio a Oriente Settecento anni dalla nascita di Marco Polo

Sabato 10 febbraio, ore 15.45

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Una visita guidata alla scoperta di mondi lontani

Nel giorno del Capodanno cinese, in cui si festeggia l’ingresso nell’anno del Drago verde, la Palazzina di Caccia di Stupinigi ricorda l’anniversario della nascita di Marco Polo.

“Viaggio a Oriente” è una visita guidata alla scoperta di un mondo lontano: immergendosi nei racconti dei grandi viaggiatori, attraverso la via della seta si arriva fino in Cina. Il fascino dell’Oriente conquista l’Europa a partire dal 1600 con l’arrivo nel Vecchio Continente di merci preziose quali lacche, sete, carte da parati e porcellane che vanno ad abbellire le dimore di re e principi. In Italia, i Savoia, influenzati anche loro dall’esotismo, creano ambienti che riecheggiano questi luoghi lontani. I Gabinetti Cinesi della Palazzina di Stupinigi hanno una tappezzeria di carta dipinta a tempera della seconda metà del Settecento, importata dalla Cina meridionale, che raffigura scene di vita cinese su sfondo roccioso. Dai paesaggi ad acquerello delle carte da parati alle splendide stoffe, dall’esotica “sala da gioco” ai bizzarri animali del serraglio: l’amore per l’esotico si respira alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Sabato 10 febbraio 2024, ore 15.45

Viaggio a Oriente

Prezzo visita guidata: 5 euro + il prezzo del biglietto di ingresso

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011 6200601 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

“YouthLAB Che Succ?”. Giovani e “benessere mentale”

“YouthLAB Che Succ?”. Giovani e “benessere mentale”

Su questa tema di assoluta attualità lavorerà per i prossimi sei mesi l’“Osservatorio Giovanile” di “Club Silencio”

A partire da febbraio 2024

I fatti, le cronache parlano crudo e chiaro. I media ci raccontano, un giorno sì e l’altro pure, di comportamenti che, fino a qualche anno fa, mai ci saremmo aspettati. I nostri giovani, ragazze e ragazzi, molti minorenni, esprimono sempre più comportamenti sociali terribili: baby gang, rapine, violenze, atti di perseverante bullismo o cyberbullismo, per non arrivare alla feroce attuazione di comportamenti criminali e delittuosi ancora più importanti e disumani. Certo, l’attuale società non è che possa oggi offrire un granché di esempi tanto positivi da additarne l’emulazione. Famiglia, scuola, società, i social: sono loro i principali soggetti sul banco degli imputati. Occorrerebbe, forse (detto da un profano) un maggiore e più efficace gioco di squadra fra tutti loro. Mancando il quale, a subirne le conseguenze più negative è proprio il “benessere mentale” dei nostri ragazzi. Su questo tema, di coraggiosa e lodevole presa in carica, si incentra il tema del nuovo “YouthLAB Che Succ?”, l’“Osservatorio giovanile”  ideato e promosso dall’Associazione Culturale torinese (rivolta all’attenta valorizzazione dei giovani “under 35”) “Club Silencio”, partito nel mese in corso e che. per i prossimi sei mesi, raccoglierà le risposte di circa 10mila partecipanti per approfondire la percezione del concetto di “benessere mentale” degli “under 35”. Realizzato in collaborazione con “MinD – Mad in Design” (associazione nata a Torino nel 2014 ed operante nell’ambito della “fragilità mentale”), la ricerca, il cui titolo richiama l’abbreviazione usata da ragazze e ragazzi nelle chat, vuole raccogliere la voce dei più giovani che “desiderano esprimersi e giocare un ruolo fondamentale nella promozione del cambiamento e nella nostra società”. Le prime due indagini, focalizzate sulla sostenibilità e sul rapporto tra i “valori della UE” e i “giovani”, hanno coinvolto 10mila partecipanti e, proprio alla domanda su quale fosse per loro il tema prioritario, i giovani hanno indicato chiaramente la “salute mentale”.

Il quadro nazionale, in proposito, è assai complesso. Basti pensare che l’autovalutazione del “benessere mentale” in Italia è molto bassa, solo il 18%, e che il 56% della popolazione avverte “disturbi relativi allo stress” (dati Ipsos/ Mind Health Report 2023). Particolarmente colpiti risultano proprio i più giovani, anche a causa di un accesso limitato ai “servizi di salute mentale”, dovuto a molteplici fattori, come la mancanza di consapevolezza, la carenza di risorse adeguate o lo stigma sociale.

A partire dal mese in corso “YouthLAB Che Succ?” utilizzerà l’“arte”, la “musica”, la “gamification” (o ludicizzazione) e la “realtà virtuale” per raccogliere informazioni utili allo studio. Una particolare attenzione sarà dedicata al rapporto tra “luoghi culturali e benessere”, per capire come la “cultura possa influire in maniera positiva sullo stato di salute delle persone”.

La ricerca sarà condotta

nell’ambito delle serate di “Una notte al Museo” il format di audience engagement ideato da “Club Silencio” che ogni settimana porta circa 1.800 persone all’interno dei luoghi della cultura, circa l’80% dei quali “under 35”, per un totale di circa 110mila partecipanti all’anno.

Il nostro obiettivo – sottolinea Alberto Ferrari, fondatore di ‘Club Silencio’ – è mettere al centro i giovani e renderli protagonisti del loro futuro e della società in cui vivonoPer questo motivo crediamo sia importante esplorare i temi che essi considerano urgenti, cercare soluzioni ed offrire loro delle occasioni di confronto”.

Per partecipare alle serate di “Una notte al Museo” è necessario accreditarsi sul sito di “Club Silencio” al link https://clubsilencio.it/next-event/

Allo stesso link è possibile inoltrare l’invito a un amic*

Per ulteriori infowww.clubsilencio.it

g.m.

Nelle foto di Federico Masini: immagine guida e momenti di lavoro

Mahler “orientale” al “MAO”

 

Si intitola “Frammenti” il singolare evento musicale dedicato a Gustav Mahler dal “Museo d’Arte Orientale” di Torino

Domenica 11 febbraio, ore 12/13 e 17/18

Abbracciare e divulgare l’idea di un “orientalismo consapevole”, sottolineando il carattere di parzialità e soggettività implicito nel concetto di Oriente. Parte di qui la volontà del “MAO-Museo d’Arte Orientale” di Torino, di “dare spazio a voci dissonanti e punti di vista alternativi, per suggerire nuove possibili letture dei fenomeni culturali che, dall’Asia, si diffondono in Europa e in tutto il mondo”. E di qui prende avvio l’iniziativa, sicuramente singolare, messa in campo per domenica 11 febbraio (ore 12/13 e 17/18) dell’evento musicale dal titolo “Frammenti”(da un’idea di Erik Battaglia, con coreografie di Vincenzo Di Federico e di Lanxin Zheng), attraverso il quale, negli spazi del “Museo” di via San Domenico, risuoneranno dal vivo le note di alcuni brani di “Das Lied von der Erde”( “Il canto della terra” ) di Gustav Mahler, composizione per contralto, tenore e orchestra in sei movimenti che mette in musica altrettanti “Lieder” della raccolta “Die chinesische Flöte” del poeta tedesco Hans Bethge, un’antologia di testi di autori cinesi di “epoca Tang” (fra cui Li Bai e Wang Wei) riscritti dall’autore a partire da versioni tedesche e francesi. Con “Il canto della terra”, e soprattutto con il conclusivo “Abschied”, il grande compositore austriaco prende congedo dalla vita ma “l’addio, pur nella sua drammaticità, suggerisce il ricordo di una vita felice e piena e porta con sé una promessa di rinascita e di eternità”.

 

Inserito nell’ambito dei festeggiamenti per il “Capodanno cinese” (dal 10 al 24 febbraio), l’evento é il secondo atto di una collaborazione avviata lo scorso anno fra il “MAO” e il “Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi” di Torino in occasione di “Sonic Blossom”, la “performance partecipativa trasformativa” dell’artista taiwanese-americano Lee Mingwei che ha animato il “Museo” a maggio 2023. Nell’ambito di questa collaborazione e del progetto#MAOTempoPresente, che aspira a trasformare le sale e le gallerie del “Museo” in luogo vivo, spazio di sperimentazione e conoscenza delle culture dei Paesi dell’Asia attraverso esperienze multisensoriali, al “MAO” saranno installati due pianofortigenerosamente messi a disposizione dell’azienda “Piatino” di Torino: fino al 2 giugno gli strumenti, collocati nelle gallerie“Giappone 1” e “Paesi islamici dell’Asia”, saranno a disposizione di un gruppo di studenti del Conservatorio, che potranno esercitarsi durante l’orario di apertura del Museo.

Sottolineano dal “MAO”: “Da Schubert a Ravel passando per Schumann, Puccini, Mahler, Debussy e molti altri, il repertorio sarà quello della tradizione musicale classica occidentale legato al fenomeno dell’orientalismo e rappresenta una nuova occasione di riflessione sull’ ‘eurocentrismo’, sulla percezione dell’altro, sull’insieme di stereotipi in cui l’Occidente ha rinchiuso e imprigionato l’Oriente, dipingendone un’immagine esotica, selvaggia e favolosa”. Ben lontana dal vero.

Artisti partecipanti: Laura Capretti(mezzosoprano), Emma Bruno (contralto), Pamela Pelaez (flauto), Pier Nicolò La Rotonda (oboe), Viola Pregno (violoncello), Diletta Capua (arpa), Lorenzo Abbona (tam tam).

Per info: “MAO-Museo d’ARTE Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932o www.maotorino.it

g.m.

Nelle foto: “Abschied”, versione cinese e Arpa

 

I cinquant’anni del Centro Studi del Teatro Stabile torinese

Se in questi giorni passeggiate sotto i portici di piazza San Carlo, avrete sotto gli occhi cinquant’anni di teatro, una ricchezza non soltanto per gli appassionati, una strada di piccole curiosità, una mostra fotografica, “cinquant’anni di memoria dello spettacolo dal vivo”, che non è che il curioso preambolo ai festeggiamenti l’anno prossimo per i (primi) settant’anni del Teatro Stabile torinese. Dal “Grande coltello” di Odets (stagione 1960/61) per la regia di Franco Parenti ad “Akhenaton”, un’Agatha Christie riadattata da Valter Malosti (stagione 2014/15), dal pirandelliano “Come tu mi vuoi” diretto da Susan Sontag con Adriana Asti (1980/81) all’”Ifigenia” di Valerio Binasco (2021/22), dalla “Commedia senza titolo” di Cechov diretta da Lavia (1997/98) a “Itala Film” di Giancarlo Sepe (1985/86) al lontanissimo “Come ali hanno le scarpe” di Alberto Perrini per la regia di Gianfranco De Bosio (1959/60). Per l’intero mese di febbraio, trentadue “bandiere” fotografiche, suddivise in quattro percorsi tematici – “appassionarsi”, “incontrarsi”, “abbandonarsi”, “cercarsi”: ovvero “le azioni attraverso cui i personaggi entrano in relazione tra loro o con il pubblico” -, che sono la vetrina del Centro Studi dello Stabile, fondato da Nuccio Messina e Aldo Trionfo, il luogo di raccolta e di conservazione di locandine, manifesti, recensioni, fotografie, schede e quaderni di sala, copioni, bozzetti e figurini, videoregistrazioni e note di regia “provenienti non solo dall’attività del Teatro Stabile di Torino ma anche dalle numerose collezioni librarie ricevute nel corso degli anni da artisti, compagnie, critici teatrali che hanno consentito un costante e capillare aggiornamento di tutto il materiale archivistico”, sottolinea Anna Peyron, responsabile del Centro.

Essendo il primo nucleo il fondo ricevuto da Lucio Ridenti, che alla fine del 1973 mise a disposizione l’archivio completo della rivista “Il Dramma”, dal 1952 al ’73 appunto, con al suo interno, tra l’altro, ricorda ancora Peyron, “un ricco carteggio tra Ridenti ed Eduardo, fotografie e ricordi, e le bozze di stampa delle “Voci di dentro” e “Questi fantasmi”, autografate”. A quell’importante lascito seguirono (e il risultato sono i 30.000 volumi attuali) quello di Gian Renzo Morteo, docente universitario e codirettore dello Stabile nella Direzione Collegiale che ne prese la guida tra il ’68 e il ‘71 (3000 volumi, più un centinaio di tesi di laurea), del Fondo Armando Rossi, del Gruppo della Rocca, del Cabaret Voltaire, del Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, del Teatro Popolare Italiano di Vittorio Gassman, di Misa Mordeglia Mari e Febo Mari legati ai primordi del cinema torinese, di Fabio Doplicher e di Massimo Castri, indimenticato regista. Molto probabile ultimo tassello, sono in questi mesi in fase di acquisizione i materiali provenienti dall’archivio personale di Eugenio Allegri. È altresì da ricordare che nel 2009 il Centro Studi è stato riconosciuto come Istituto di ricerca attraverso un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e dal 2015, oltre a garantire un costante servizio al pubblico (su appuntamento), ha reso disponibile gratuitamente on line tutta la documentazione relativa alla storia dello Stabile, dalla sua fondazione (1955) ad oggi, per un totale di oltre 700 spettacoli (60.000 pagine di materiali d’archivio).

Sottolinea ancora Peyron: “È la nostra un’eccellenza a livello nazionale, visitata non soltanto da studenti nella preparazione della tesi ma altresì da critici e da attori di passaggio a Torino. E da un pubblico in cerca di semplice documentazione. Sorprendono sempre le ricchezze che il visitatore può trovare al suo interno, da una ricca documentazione sulla “scandalosa” “Arialda” di Testori messa in scena da Luchino Visconti all’Eliseo di Roma nel dicembre del ‘60, certe rare fotografie di Pirandello, tra gli altri i bozzetti e gli allestimenti firmati da Luzzati e da Colombotto Rosso, i modellini di Enrico Job per i “Sei personaggi” o di Giulio Paolini per la “Mandragola”, spettacoli entrambi firmati da Mario Missiroli. Un vero patrimonio, ricco e ineguagliabile, non soltanto a raccontare la polvere del palcoscenico ma costruito ad essere una memoria che ancora trova solide base nel tempo presente.

Elio Rabbione

Nella immagine di Luigi De Palma, “Ifigenia” di Euripide per la regia di Valerio Binasco (stagione 2021/22) e, foto di Tommaso Le Pera, “Itala Film”, regia di Giancarlo Sepe (stagione 1985/86); nella foto di Michele D’Ottavio, Gabriele Lavia in “Commedia senza titolo” di Cechov (stagione1997/98)

“Incipit Offresi” a Moncalieri

 

Sarà alla “Biblioteca Civica” di Moncalieri, la nuova tappa del primo “talent letterario” per aspiranti scrittori

 Giovedì 8 febbraio, ore 18

Moncalieri (Torino)

Ideato e promosso dalla “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte, “Incipit Offresi” – in tempi di “talent”, il primo a carattere “letterario” dedicato agli aspiranti scrittori – farà tappa, il prossimo giovedì 8 febbraio (ore 18), nell’ambito della sua nona edizione, presso la “Biblioteca Civica” di piazza Vittorio Emanuele II, a Moncalieri (Torino). A presentare l’appuntamento sarà l’attrice, autrice e comica Giorgia Goldini del “Teatro della Caduta” di Torino.

Novità di questa edizione: la vincitrice o il vincitore di tappa si aggiudicherà un buono libri del valore di 50 euro.

Format a tappe, la sfida si gioca, da programma, “a colpi di incipit” all’interno di biblioteche e luoghi di cultura, ma anche attraverso gare di scrittura e letture animate nei mercati.

L’obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma “scovare nuovi talenti”. In otto anni “Incipit Offresi” ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali.

I partecipanti, in una sfida “uno contro uno”, avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o “raccontare il proprio libro”. Il/la concorrente che, secondo il giudizio del pubblico in sala, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio “incipit” prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10.

Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico per il secondo classificato. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla “gara di ballottaggio”. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinaliper giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2024.

I concorrenti primo e secondo classificatoriceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 750 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il “Premio Italo Calvino”, “Indice dei Libri del Mese”, “Golem”, “Leone Verde”, “Circolo dei Lettori” ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

La partecipazione a “Incipit Offresi” ègratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, maggiorenni e di tutte le nazionalità.

I candidati dovranno presentare le prime righedella propria opera: l’“incipit”, appunto, per un massimo di mille battute con le quali catturare l’attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell’opera (max 1.800 battute).

L’“incipit” deve essere inedito (le opere autopubblicate sono parificate alle inedite poiché prive di regolare distribuzione). La gara si svolgerà in lingua italiana. La possibilità di partecipare alle tappe è garantita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il “Premio Incipit” e il “campionato” sono dedicati alla memoria di Eugenio Pintore (Bonorva- Ss, 1956 – Gassino-To, 2019), uno dei massimi bibliofili e cultori dell’“arte bibliotecaria”, già direttore della Biblioteca di Settimo Torinese, dal 2003 dirigente della “Regione Piemonte” con l’incarico di riorganizzare tutta la rete dei sistemi bibliotecari e di dare avvio al “Sistema Bibliotecario Area Metropolitana” di Torino (con la partecipazione di circa settanta Comuni della prima e della seconda cintura torinese), fino al 2008 quando assunse l’incarico di Dirigente del “Settore Regionale Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali”, con la responsabilità sul patrimonio archivistico, gli istituti della cultura e l’editoria. A lui si devono anche i progetti “Nati per leggere” e “Lingua Madre” ( introdotto al “Salone Internazionale del Libro” di Torino), nonché l’attuazione della “Legge per la Piccola Editoria piemontese”, tesa a favorire la promozione e la diffusione delle opere degli editori locali, anche attraverso il sostegno alle traduzioni e la loro partecipazione alle principali “Fiere nazionali” ed internazionali.

Per info: “Incipit Offresi”, tel. 339/5214819 o www.incipitoffresi

g.m.

Nelle foto: immagini di “tappe” precedenti e di Eugenio Pintore

 

Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Accademia Albertina di Belle Arti

Martedì 6 febbraio

 

Inaugurerà martedì 6 febbraio, alle ore 17.30, presso la Sala d’Onore dell’Accademia di Belle Arti, l’Anno Accademico dell’Accademia Albertina di Belle Arti, in occasione del quale vi sarà il conferimento del diploma HC in Tecniche Performative a Marina Abramovic, e quello del titolo di Accademico d’Onore a Mita Medici. Sarà presente, in rappresentanza del Ministro dell’Università e della Ricerca Professoressa Anna Maria Bernini, Alessandra Gallone, Consigliere del Ministro per l’AFAM.

Interverranno il Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti Paola Gribaudo e il Direttore Salvo Bitonti.

L’artista Marina Abramovic parteciperà con un intervento da remoto.

 

Mara Martellotta

L’elefante Fritz torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e si mette in mostra

 Tra incontri, laboratori, spettacoli

 

 

Dopo l’esposizione, in piazza Castello a Torino, dell’elefante Fritz per la riapertura del Museo Regionale di Scienze Naturali, il pachiderma in vetroresina torna a “casa” alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Da lunedì 12 febbraio e fino al 14 aprile l’accesso al Giardino di Levante sarà aperto al pubblico per permettere ai visitatori di vedere Fritz nel Cortile dell’Elefante, nel luogo in cui ha vissuto dal 1827 al 1852.

Per l’occasione, domenica 25 febbraio, nel Salone d’Onore, sarà messa in scena la pièce teatrale “L’amico Fritz, lo zoo di Stupinigi” che ripercorre la storia dell’elefante e del serraglio degli animali esotici. Lo spettacolo è in programma alle ore 11, 15.30 e 17. Domenica 3 marzo l’incontro “La Menagerie di Stupinigi: lo zoo prima dello zoo” racconta la storia della menagerie e dell’allevamento di animali esotici per gli svaghi di corte. Domenica 7 aprile si parte invece alla scoperta dei piccoli animali con “Il micromondo di Stupinigi” per conoscere l’attenzione che veniva riservata a tutta la fauna, anche agli animali meno “appariscenti”, dagli affreschi ai capolavori di ebanisteria.

 

LA STORIA DELL’ELEFANTE FRITZ ALLA CORTE DEL RE

Un po’ reggia e un po’ residenza di loisir alle porte di Torino, realizzata da Filippo Juvarra tra il 1729 e il 1733, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è stata prima residenza sabauda per la caccia e le feste, poi, finita l’epoca delle grandi cacce, ha ospitato dal 1815 circa una “Ménagerie” destinata alla cura di una gran varietà di animali esotici, molti dei quali mai visti prima a Torino. Una sorta di giardino zoologico ante-litteram in cui trovò posto anche Fritz, l’elefante indiano regalo del viceré d’Egitto Mohamed Alì al re Carlo Felice nel 1827, la cui storia a corte è ricca di aneddoti.

Per accoglierlo nell’ex scuderia fu ricavato uno spazio interamente recintato e dotato di un cortile con una vasca di forma circolare munita di scivolo per facilitare l’accesso nell’acqua del pachiderma. Fin da subito fu oggetto di grande interesse: fu ritratto dal vivo dalla pittrice Sofia Giordano e da Enrico Gonin nel 1835, attorniato da una folla di curiosi durante una parata, ed immortalato in un dagherrotipo, unico in Italia con un soggetto animale. La presenza dell’elefante rappresentò un’occasione importante per mostrare alle potenze straniere l’importanza raggiunta dallo stato sabaudo e, inoltre, richiamò a Torino l’attenzione del mondo accademico. Casimiro Roddi, chef della Ménagerie, Franco Andrea Bonelli, Giuseppe Genè e Filippo de Filippi, che si avvicendarono alla direzione del Museo Zoologico torinese, registrarono con cura notizie e informazioni sui suoi comportamenti, la sua alimentazione (spesso inadeguata) e le cure mediche. Questo il necessario: “24 cavoli, vino 2 pinte al giorno, 50 pani al giorno, zucchero, riso, burro per ungerlo, tabacco da fumare e fumo di persona fumante”. Amava la musica e il suono del corno da caccia, oltre al canto del suo custode. Fritz fu l’attrazione e la star della Palazzina per ben 25 anni, fino alla tragica fine: dopo la morte del suo guardiano storico, Fritz afferrò con la proboscide il nuovo custode e lo scagliò a terra uccidendolo. Nel 1852 si decise così di sopprimerlo e oggi l’elefante tassidermizzato è custodito nel Museo Regionale di Scienze Naturali.

Nel 2015, in occasione della mostra “Fritz. Un elefante a corte”, realizzata dal Museo di Scienze Naturali di Torino e dalla Fondazione Ordine Mauriziano, è stata realizzata dalle Scuole Tecniche San Carlo una copia in vetroresina del pachiderma, tuttora custodita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Biglietto di ingresso: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Info e prenotazioni: 011 6200601 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).