CULTURA- Pagina 87

La ricca settimana dei Musei Reali tra Tavole imbandite, visite speciali e laboratori di disegno

Il mese di aprile dei Musei Reali sarà ricco di novità. Intanto proseguono gli appuntamenti settimanali e le mostre in corso per vivere insieme i primi giorni di primavera. 

 

Dal 1° aprile 2022 per l’accesso ai percorsi museali non è più richiesto il Green Pass (D.L. 24/03/2022 n. 24, art. 7)

 

Tra le principali novità, è visitabile la Galleria Archeologica: un’inedita sezione permanente del Museo di Antichità, dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono esposti reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico. I visitatori potranno ammirare più di mille oggetti raccolti in oltre quattrocento anni di collezionismo sabaudo. Un viaggio a ritroso nella Storia grazie a un affascinante percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni, articolato lungo dieci sale e allestito attraverso forme espressive contemporanee.

L’ingresso al percorso è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

 

Disegniamo l’arte – La matita magica

Sabato 9 aprile dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00

Gli studenti del Primo Liceo Artistico di Torino guideranno i laboratori di disegno dal vero con La matita magica, l’evento che rientra nella manifestazione Disegniamo l’arte, promossa da Abbonamento Musei. Scoprirete insieme a noi che una matita può fare magie: può catturare un drago inciso nell’acciaio, un cavallo in battaglia, un tritone o un unicorno, per fermarli tra le pagine di un album.

Attività compresa nel costo del biglietto ordinario, gratuito con Abbonamento Musei.

Info e prenotazioni: 011 19560449 | info.torino@coopculture.it

 

Le attività con CoopCulture

Venerdì 8 aprile alle ore 17 terrà la visita speciale Tavole imbandite, un tour alla scoperta delle collezioni dei Musei Reali tra argenti, porcellane e cristalli per ricreare l’atmosfera di un tempo nelle splendenti sale di Palazzo Reale.

Costo dell’attività: € 20 ordinario (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Sabato 9 aprile alle ore 11 e alle 15.30 e domenica 10 aprile alle ore 11 e alle 15.30 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

È inoltre possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali:

Venerdì 8 aprile alle ore 16 il pubblico potrà visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Sabato 9 aprile alle ore 16 i visitatori possono ammirare in un itinerario unico gli appartamenti nuziali dei Principi di Piemonte e dei Duchi d’Aosta, situati al secondo piano di Palazzo Reale, allestiti tra il 1720 e il 1843. Grandi architetti come Juvarra, Alfieri e Palagi si alternarono a decorare le magnifiche sale in cui risaltano capolavori rococò, con mobili e boiseries di Piffetti, Gianotti e Stroppiana, soffitti e sovrapporte di De Mura e Beaumont, soffitti di Ayres e Bellosio e arredi di Gabriele Capello in stile Impero. Sarà possibile raggiungere anche le sale che ospitano tesori del Neoclassico in cui gli architetti Piacenza e Randoni, con gli ebanisti Bonzanigo e Bolgiè, approntarono ambienti in stile Luigi XVI di meravigliosa bellezza tra il 1788 e il 1789.

Domenica 10 aprile alle ore 16 un affascinante tour attraversa le sale del primo piano di Palazzo Reale che affacciano sul Giardino Ducale e che conservano intatte le originali decorazioni settecentesche, tra le quali spiccano le pitture di Francesco De Mura e Laurent Pécheux: un susseguirsi di ambienti tra i più sorprendenti della residenza, utilizzati negli anni del re Carlo Alberto come appartamenti per i Principi Forestieri in visita alla corte torinese.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

I Martedì dell’Abbonato

Martedì 12 aprile alle ore 17 proseguono i Martedì dell’Abbonato con la visita Tavole imbandite, alla scoperta delle sale da pranzo e da colazione di Palazzo Reale arricchite da un nuovo allestimento.

Per informazioni e prenotazioni https://piemonte.abbonamentomusei.it/

 

Ciclo di conferenze “Splendori della tavola”

Mercoledì 13 aprile alle ore 17, nella Sala da Ballo al secondo piano di Palazzo Reale, lo studioso Bertrand de Royere terrà la conferenza Il servizio di argenteria di Charles-Nicolas Odiot per Carlo Alberto di Savoia, primo appuntamento del ciclo dedicato al nuovo spettacolare allestimento della Sala da Pranzo. Durante l’incontro sarà presentato il catalogo “Splendori della tavola” curato da Enrica Pagella e Franco Gualano, Silvana Editoriale.

Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Accesso con Green Pass rafforzato e mascherina FFP2.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Dal 17 marzo al 17 luglio la Sala da Pranzo del Palazzo Reale ospita Splendori della tavola, inedito allestimento curato da Franco Gualano e Lorenza Santa e incentrato sul fastoso corredo da tavola in argento realizzato a Parigi per il re Carlo Alberto da Charles-Nicolas Odiot. Commissionato nel 1833 e trasferito al Quirinale tra il 1873 e il 1874, comprende oggi 1832 elementi ed è annoverato tra le maggiori committenze delle Corti europee dell’epoca. I Musei Reali hanno inaugurato questo nuovo allestimento per celebrare i 161 anni dell’Unità d’Italia.

Oltre alla visita della Sala da Pranzo, inclusa nel normale percorso, sarà possibile accedere ad altre suggestive tavole apparecchiate con visite guidate su prenotazione.

Il nuovo allestimento Splendori della tavola è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

Il percorso speciale Tavole imbandite è visitabile con CoopCulture.

Info e prenotazioni: Tavole imbandite | CoopCulture; 011 19560449; info.torino@coopculture.it

 

Fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò nel 1959 durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, l’esposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografaVivian Maier Inedita è organizzata da diChroma Photography e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais ed è prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali, con il patrocinio del Comune di Torino. L’esposizione è sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale.

Per informazioni: www.vivianmaier.it
338 169 1652 – info@vivianmaier.it 

 

L’esposizione Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini, allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda, è prorogata fino a martedì 19 aprile compreso. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipata. La visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it).

 

SAVE THE DATE mostra A tu per tu con Leonardo

Secondo appuntamento di una rinnovata modalità di esposizione dell’importante nucleo di opere di Leonardo da Vinci conservate nella Biblioteca Reale di Torino. Da venerdì 15 a lunedì 25 aprile 2022, dalle 9 alle 19. Biglietteria: 9-18. Visite guidate in gruppi (25 persone ciascuno) della durata di un’ora. Prenotazione consigliata.

Biglietti: Intero: 20 euro, ridotto per i possessori di Abbonamento Musei e Torino Card 13 euro. Gruppi prenotati: 18 euro. Gratuito per bambini fino a 5 anni. I biglietti possono essere acquistati in biglietteria oppure online su www.coopculture.it. L’ingresso alla mostra è in piazza Castello 191.

Informazioni: info.torino@coopculture.it – +39 011 19560449 (dal lunedì al venerdì 9-13)

https://www.museireali.beniculturali.it/events/a-tu-per-tu-con-leonardo-in-biblioteca-reale/

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

In occasione delle festività pasquali, i Musei Reali resteranno aperti anche lunedì 18 aprile 2022 (chiusura settimanale mercoledì 20 aprile).

 

”Giù nella valle”, fumetti nell’antica chiesa dei battuti

Si è svolta a Vignale Monferrato domenica 27 marzo, l’inaugurazione della mostra personale di fumetti di Andrea Ferraris che ha per titolo ” Giù nella valle” (ingresso libero). L’ esposizione di tavole originali a colori durerà fino al 18 aprile 2022 dalle 15 alle18 (solo le domeniche).

La ” chiesa dei battuti ” è stata eletta a luogo dove si svolgerà l’evento espositivo. L’ artista genovese di cui ho diffusamente scritto sul torinese, espone tavole ispirate al racconto ” il Mendicante” di Guy de Maupassant apparse la prima volta su Linus nel 2021. Nel 2020 sono apparse sempre sulla famosa rivista di fumetti fondata dal compianto Oreste del Buono, altre tavole di Ferraris : le storie brevi ” la Volpe e la Faina” e  ” il Fiume” ambientate nelle campagne vignalesi coi suoi personaggi dove il disegnatore sovente soggiorna e lavora, nel suo studio della frazione San Lorenzo. La personale è stata inaugurata dal sindaco Tina Corona alla presenza di un folto gruppo di invitati e promossa dal Club Unesco, attraverso l’associazione il Monferrato degli Infernot (www.monferratodegliinfernot.it).La chiesa (attualmente sconsacrata) prende il nome dall’Ordine dei Battuti, confraternita di laici del medioevo. La confraternita fu un gruppo di religiosi penitenziali, usi alle pene corporali per l’espiazione dei peccati, anche per mezzo dell’autoflagellazione, da cui deriva la denominazione ‘battuti’. Un po’ come dei ‘chierici vaganti’ giravano per i paesi raccogliendo l’elemosina per il sostentamento e la beneficenza, dediti anche nelle frequenti soste, alla preghiera e alle lodi. La piccola chiesa di Vignale Monferrato sovente era luogo di sosta e riunione dei chierici. Il soffitto ligneo del luogo di culto, è stato completamente ricostruito. All’ interno sono visibili la corale lignea dietro l’altare e gli affreschi della volta, tutti originali d’epoca. Il campanile in mattoni faccia a vista, è di sezione triangolare, dettaglio architettonico che lo rende di particolare interesse. La mostra offre la possibilità di vedere le tavole di Andrea Ferraris, in un contesto inusuale, esposte sulle pareti sbrecciate e in crudo, in una tipicità rustica e agreste al centro delle colline monferrine. Tavole originali colorate e inchiostrate dalla moglie Daniela. Utili a comprendere come il fumetto, venga prodotto e stampato, per mezzo di una riduzione dalla dimensione originale alla striscia stampata. Una occasione speciale per gli appassionati del genere, che potranno compiere facoltativamente con la visita alla mostra, anche la degustazione nella zona dei vini dei produttori locali, in particolare la barbera, il grignolino e la freisa. Rossi doc, forti e corposi. Tipici di Vignale Monferrato. Prosit.

Aldo Colonna

Le Giornate FAI compiono trenta primavere

/

Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi sabato 26 e domenica 27 marzo 2022

Una festa, ma non solo: l’occasione per rinsaldare i valori del vivere civile testimoniati dal patrimonio culturale
In programma visite a contributo libero in oltre 700 luoghi inaccessibili o poco conosciuti in 400 città.

Elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it
Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al
patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in
400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari
di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione consultabili
su www.giornatefai.it; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, è consigliata la prenotazione online perché garantisce
l’accesso alla visita).

Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in
tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”.
Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la
storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del
nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità,
testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se
non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non
ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che
conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.

Mai come quest’anno, allora, le Giornate FAI mostrano il loro più autentico spirito civico ed educativo, che è nella
missione del FAI: visitare gli oltre 700 luoghi eccezionalmente aperti dai volontari del FAI sarà l’occasione per conoscere la
nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro, perché ciò che siamo e che
abbiamo non sia dato per scontato, ma sia compreso e apprezzato come esito di lunghi e talvolta drammatici trascorsi che ci
accomunano come italiani, europei, e con l’umanità tutta. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale,
aprendolo al pubblico e invitando tutti gli italiani a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in
questi tempi bui, in queste Giornate FAI, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e
urgente.

Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo
ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un
contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio
culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.

Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti
verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà,
a chi lo volesse, di prenotare la propria visita; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è
consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo
maggiore oppureconl’iscrizione annuale, sottoscrivibile onlineo in piazza in occasione dell’evento(boxinfondoper dettagli).
Un weekend per riconnetterci alla storia e alla cultura dell’Italia, che permetterà ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui
vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore. Verranno aperti ville e palazzi storici, aree
archeologiche, chiese di grande valore architettonico o storico-artistico, esempi di archeologia industriale, castelli,
biblioteche, collezioni d’arte e musei. Non mancheranno itinerari nei borghi alla scoperta di angoli meno noti del paesaggio
italiano, dove si conservano tesori nascosti e si tramandano antiche tradizioni, e visite didattiche in parchi urbani, orti
botanici, giardini storici e cortili, che nascono dall’impegno messo in campo dalla Fondazione per la diffusione di una più
ampia “cultura della natura”.

Ecco alcune delle aperture più interessanti in PIEMONTE:
– a Stresa il Grand Hotel Des Iles Borromèes a cura della Delegazione FAI del Verbano-Cusio-Ossola
– a Chianocco l’antica cava di marmo e a Bussoleno l’antica cava di pietra a cura della Delegazione FAI della Valle di
Susa
– a Quarona la Maison Claire a cura della Delegazione FAI della Valsesia
– ad Alessandria la Casa del Mutilato a cura della Delegazione FAI di Alessandria
– ad Asti il percorso dei teatri presenti e scomparsi: Teatro Alfieri, Casa del Teatro 3, Spazio Kor, il Teatro Politeama a cura
della Delegazione FAI di Asti
– a Mosso la Casa Regis a cura della Delegazione FAI di Biella
– a Casale Monferrato il Palazzo Ottavi a cura della Delegazione FAI di Casale Monferrato
– a Cuneo il palazzo della Banca d’Italia e il percorso nel Liberty e nell’eclettismo a cura della Delegazione FAI di Cuneo
– a Settimo Vittone il Castello di Montestrutto a cura della Delegazione FAI di Ivrea e Canavese
– a Galliate la Chiesa di Sant’Orsola a cura della Delegazione FAI di Novara
– a Novi Ligure il Palazzo Negrone Pavese a cura della Delegazione FAI di Novi Ligure
– a Busca l’Eremo a cura della Delegazione FAI di Saluzzo
– a Torino il Palazzo del Rettorato dell’Unito, il laboratorio di realtà virtuale e aumentata e il laboratorio di fabbricazione
additiva e stampa 3d del Politecnico, la chiesa ed ex Convento di Santa Croce dell’Unito, l’ex regio Istituto di Riposo per la
Vecchiaia dell’Unito a cura della Delegazione FAI di Torino
– a Vercelli l’Antica Biblioteca capitolare e le sculture di Francesco Messina e Cappella Pettenati a cura della Delegazione
FAI di Vercelli
– a Pella lo showroom Fantini e a San Maurizio di Opaglio il Museo del Rubinetto a cura del Gruppo FAI del Lago d’OrtaCusio
– a Montecastello il Castello a cura del Gruppo FAI della Bassa Val Tanaro
– a Ovada il parco e la villa Gabrielli a cura del Gruppo FAI di Ovada
– a Villarbasse la villa D’Anges a cura del Gruppo FAI Valsangone.

Dal 17 marzo elenco dei luoghi aperti, modalità di partecipazione e prenotazioni su
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?regione=PIEMONTE
Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3,
lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo non
obbligatorio a partire da 3 euro, utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione.
La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita. Per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la
prenotazione online è consigliata perché garantisce l’accesso alla visita.

Sarà inoltre possibile sostenere ulteriormente la Fondazione con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione
annuale, online o in piazza in occasione dell’evento, un gesto concreto in difesa del patrimonio d’arte e natura italiano che
permette di godere di vantaggi dedicati. In occasione delle Giornate di Primavera, gli iscritti FAI potranno beneficiare di aperture
e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19 vigenti, l’accesso è consentito alle sole persone in
possesso di Green Pass Rafforzato ed è obbligatorio l’utilizzo di mascherine FFP2. Il Green Pass non è obbligatorio per i bambini
al di sotto dei 12 anni e per i soggetti esenti in base a idonea certificazione medica.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai di sensibilizzazione dedicata ai beni culturali in collaborazione
con il FAI. Dal 21 al 27 marzo, come ormai da oltre 10 anni, la Rai sarà infatti in prima linea al fianco del FAI con tutti i
canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la
sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli
italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2022, anche
attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.

Le Giornate FAI di Primavera 2022 sono possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate:
Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da undici anni prezioso sostenitore dell’iniziativa
presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili e impegnata insieme alla Fondazione in
importanti attività di sensibilizzazione sul corretto riciclo del materiale plastico.

Fineco, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che
la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese e per questo è il
prestigioso Main Sponsor dell’evento.
Un grazie particolare a Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, costituita da Leonardo nel 2018 per promuovere la
cultura industriale e valorizzare il proprio patrimonio museale che quest’anno, in occasione dell’evento, apre al pubblico
anche il Museo del Centro Spaziale del Fucino – Telespazio e il Museo WASS di Livorno; a Edison, azienda storicamente
vicina al FAI, da sempre impegnata nel miglioramento del profilo di sostenibilità ambientale dei luoghi e dei beni di interesse
culturale e sociale del nostro Paese, presente in questa edizione anche con l’apertura delle Centrali Idroelettriche “Carlo
Esterle” e “Angelo Bertini” (MB) e lo storico Palazzo Edison di Milano.
Si ringrazia inoltre DHL Express Italy, che riconferma il suo contributo all’iniziativa in qualità di Logistic Partner.
Si ringrazia per la collaborazione la Commissione europea, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di
Rappresentanza a Milano, con la quale verranno proposte aperture speciali a tema europeo.
L’evento si svolge con il Patrocinio del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura, di Regione
Piemonte, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
Grazie di cuore alle 131 Delegazioni, 109 Gruppi FAI, 98 Gruppi FAI Giovani e 7 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti
i volontari attivi in Italia. Ad affiancarli ci saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti che desiderano attuare con i propri
docenti un’esperienza sul campo come percorso formativo per le competenze trasversali e l’orientamento, o che hanno scelto
autonomamente di mettersi in gioco per vivere un’esperienza di cittadinanza attiva coinvolgente e memorabile.
Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per
il contributo alla sicurezza dell’evento e alla Croce Rossa Italiana per una partnership ormai consolidata negli anni, a
prezioso supporto in questo periodo di emergenza sanitaria.
Grazie al Fondo Edifici di Culto, amministrato dal Ministero dell’Interno, per averci concesso le aperture della Chiesa di S.
Ignazio all’Olivella e dell’Oratorio di S. Filippo Neri a Palermo.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le
amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Moncalieri legge: libri, musica, cinema al castello

Domenica 27 marzo 2022

Premiazione del 42° Premio Letterario Città di Moncalieri per la sezione Romanzo Edito

 

Moncalieri, ore 16

Castello Reale

 

Verrà assegnato domenica 27 marzo il Premio letterario “Città di Moncalieri”. Giunto alla 42esima edizione, curato dal circolo culturale Saturnio, il concorso celebra la propria cerimonia conclusiva al Castello Reale di Moncalieri a partire dalle 16, con un momento musicale affidato ad Annastella e Donatella Gibboni per un concerto per violino a quattro mani e con il contributo di Patrizia Scianca, che leggerà brani dalle tre opere finaliste, e della presentatrice Alessandra Comazzi (confermare la propria partecipazione a saturnio@saturnio.ito al tel. 3898303466). Cresce l’attesa per il conteggio dei voti popolari, che avverrà in presa diretta durante la cerimonia, decretando a quale dei romanzi della terna finalista andrà il premio, patrocinato da Regione Piemonte, Consiglio regionale, Città Metropolitana e Città di Moncalieri. In lizza ci sono Io e Mr Wilder di Jonathan Coe, Io sono Gesù di Giosuè Calaciura e Complice la notte di Giuseppina Manin.

Io e Mr Wilder è un delicato romanzo di formazione che ha come protagonista Calista Frangopoulou, basato sull’incontro casuale con Billy Wilder, che le cambia la vita. Un’occasione fortuita che la porterà a lavorare come interprete dal greco sul set di un film del grande regista, determinando la sua scelta di diventare compositrice di colonne sonore.

Io sono Gesù narra le vicende di un giovanissimo viandante in un cammino pieno di sorprese, passioni e tradimenti, dolcezza e violenza. Calaciura immagina per il giovane Gesù una vita fatta di lavoro, di divertimento e di passioni e ne restituisce un ritratto intimo e umanissimo.

Complice la notte racconta la storia di una donna appassionata e ribelle, una monaca in scarpe da ginnastica innamorata di Dio e di Bach. Maria Judina, virtuosa del pianismo russo novecentesco, osò sfidare Stalin donandone il denaro ai poveri e rimanendo sempre scopertamente leale e amica di dissidenti e invisi al potere.

 

Come e più che nelle passate edizioni, la qualità dei tre finalisti è anche quest’anno elevatissima, per cui la suspence, e il dispiacere per chi non vincerà, ci sono tutticommenta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Ringrazio il Centro culturale Saturnio, cui vanno riconosciute costanza e dedizione alla vita culturale della città, sia con le tante iniziative rientranti in Moncalieri Legge, sia per quelle collegate allo European Music Competition (che quest’anno saranno arricchite da una serie di concerti, inaugurata al Matteotti giusto lo scorso weekend)”.

La grande tavola imbandita con gli argenti di Carlo Alberto

L’elegante allestimento sarà visitabile a Palazzo Reale sino al 17 luglio

Per l’intero Settecento, e oltre, l’ambiente fu occupato da due camere, la camera da
letto e la stanza per la toeletta del sovrano, a far parte dell’Appartamento d’Estate
commissionato da Vittorio Amedeo II, a fine Seicento, e in seguito rinnovato da Juvarra
e da Benedetto Alfieri. Nel 1837, le due camere vennero da Carlo Alberto affidate alle
cure di Pelagio Palagi che, abbattendo il muro divisorio, creò la nuova sala da pranzo.
Il pavimento dell’antica camera da letto (su cui ancora oggi il visitatore posa il piede
con il rito di ogni precauzione), realizzato da Giovanni Tamietti nel 1732 in legno di
noce, carpino, acero e mogano, venne allora ampliato dall’ebanista Gabriele Capello. A
completare la bellezza della sala, ci pensò Francesco Gonin con un grande affresco
nella parte centrale del soffitto a rappresentare un successo militare di Umberto
Biancamano e ai lati le tele di Ferdinando Cavalleri e di Massimo d’Azeglio, di
quest’ultimo sei tele ospitate oggi al secondo piano dello stesso Palazzo Reale. Dal
1886, durante il regno di Umberto I e Margherita, mutati le scelte e gli imperativi
d’ambiente, l’architetto Emilio Stramucci si rivolse ad una ricostruzione in stile
neorococò, facendo sistemare sulla volta i due ovali con “Rinaldo e Armida” del
viennese Daniel Seiter e “Bacco e Arianna” del bolognese Marcantonio Franceschini,
mentre trovarono posto, nella parete opposta alle finestre, gli arazzi settecenteschi
dovuti ai bozzetti del Beaumont, soggetti le imprese di Cesare e Annibale.
La sontuosa Sala da pranzo ospiterà sino al 17 luglio, a celebrazione del 161°
anniversario dell’Unità d’Italia e a ricordo degli stretti legami che ancora uniscono le
due capitali, Torino e Roma, un elegante allestimento – per “soli” dodici commensali e
per un complessivo di 164 pezzi – del fastoso corredo da tavola in argento realizzato a
Parigi nel 1833 (e trasferito al Quirinale tra il 1873 e il 1874, comprende oggi 1832
elementi) per il re Carlo Alberto dall’orafo Charles-Nicolas Odiot, figlio di quel Jean-
Baptiste che, con la sua fiorente bottega, sul finire del Settecento e l’inizio
dell’Ottocento, era solito servire l’aristocrazia francese e che tra i propri committenti
poteva citare il nome dello stesso Bonaparte. La ricostruzione del servizio la si deve
alle ricerche di Bertrand de Royère, che ha altresì rintracciato i disegni preparatori dei
tanti pezzi, dispersi in aste recenti.
Prestatore quindi il Quirinale, sulla tavola così riccamente ed elegantemente
imbandita trovano posto la posateria per i dodici commensali, una grande zuppiera
ovale, legumiere, salsiere e oliere, saliere e mostardiere, cucchiai per la senape,
sottobottiglie, piatti da portata, “cloches”, vassoi, zuccherriere e caffettiere, teiere e
lattiere e una “fontaine à eau chaude” con il proprio fornello, unitamente ad esempi di
“casseroles à entremets”. Chiaramente, il tutto impreziosito da cristalli e porcellane
delle collezioni dei Musei Reali: “popolata” la sala da quattro manichini ai lati del
tavolo, in abiti maschili e femminili di fine Ottocento e inizio Novecento, un
allestimento dovuto alla scenografa Claudia Boasso e alla collaborazione della
Fondazione Teatro Regio di Torino. In parallelo alla visita della grande sala, altre tavole
potranno essere ammirate ma soltanto su prenotazione. Non dimenticando l’apporto
del Soroptimist Club Torino che ha finanziato l’acquisto di nuove tovaglie che oggi si
possono vedere lungo il percorso di visita, si potrà accedere, al piano terra,
all’Appartamento della regina Elena, con la Sala da Pranzo ornata dai vasi
settecenteschi a motivo “palla di neve” e dal servizio “Uccelli e insetti” della
manifattura di Meissen (1896), il Salotto con servizio da caffè e cioccolata, la Sala del
Piano con servizio da tè realizzato a Berlino (1895) e la Sala della piglia con gli armadi
storici che contengono prestigiosi servizi di porcellana e cristallo di produzione
europea. Al primo piano, l’Appartamento dei Principi forestieri, con una tavola di gusto
orientale riservata agli ospiti, e l’Appartamento della regina Maria Teresa con lo
splendido servizio a motivi floreali dipinti in tonalità porpora dalla manifattura di
Berlino (1894) e “biscuit” centrotavola francesi nella Sala delle Cameriste, oltre a una
selezione del pregiato servizio da dessert parigino detto delle ”Donne più celebri
d’Europa di tutti i tempi”, del 1852, sovrane e figure leggendarie, eroine e letterate,
realizzato dall’Atelier di Boyer. La visita si conclude nella Sala del Lavaggio con la
collezione di porcellane orientali che trovano posto negli armadi storici del Palazzo
Reale.
Elio Rabbione

Capitale del libro: Ivrea in festa

Ai Musei Reali una settimana ricca di appuntamenti

/

Con l’arrivo della primavera: tra mostre, laboratori e attività per famiglie e bambini

 

Anche questa settimana i Musei Reali di Torino offrono ai visitatori tante attività e appuntamenti. Oltre alle mostre in corso, ci sarà la possibilità di seguire laboratori dedicati alla pittura, oltre che trascorrere la Festa del Papà circondati dall’arte e accogliere la primavera tra cultura e svago.

 

Tra le principali novità, è visitabile la Galleria Archeologica: un’inedita sezione permanente del Museo di Antichità, dedicata alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono esposti reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico. I visitatori potranno ammirare più di mille oggetti raccolti in oltre quattrocento anni di collezionismo sabaudo. Un viaggio a ritroso nella Storia grazie a un affascinante percorso espositivo, suddiviso in cinque sezioni, articolato lungo dieci sale e allestito attraverso forme espressive contemporanee.

L’ingresso al percorso è compreso nel biglietto ordinario dei Musei Reali.

 

Attività per famiglie

Sabato 19 marzo alle ore 16 si terrà la visita speciale Sua maestà, il mio papà. Nel giorno della festa del papà, i Musei Reali invitano le famiglie per una visita a Palazzo Reale e all’Armeria. Scopriremo insieme i ritratti, le passioni e le persino le armi personali di un padre e un figlio molto speciali, re Carlo Alberto e suo figlio Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia. Giochi, quiz e disegni arricchiranno il percorso attraverso le splendide sale in cui i due sovrani vissero e governarono il loro regno.

Il costo dell’attività è compreso nel biglietto di ingresso ai Musei Reali, gratuito fino a 18 anni. Per i familiari, tariffa d’ingresso speciale a € 10 (ingresso gratuito con Abbonamento Musei).

Info e prenotazioni: 011 19560449 e info.torino@coopculture.it

 

I Martedì dell’Abbonato

Martedì 22 marzo alle ore 17 proseguono i Martedì dell’Abbonato con la visita Alla scoperta della mostra Animali dalla A alla Z. Un’esposizione pensata per il pubblico dei giovanissimi, ma che raccoglie oggetti affascinanti e curiosi anche per il pubblico più adulto tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali accomunate dalla raffigurazione di animali.

Accanto ad opere meno note, si potranno ammirare capolavori come il Toro in bronzo dalla città romana di Industria (Monteu da Po) del I secolo d.C. e il monumentale arazzo La zebra della Manifattura di Gobelins.

Per informazioni e prenotazioni https://piemonte.abbonamentomusei.it/

 

Le attività con CoopCulture

 

Sabato 19 marzo dalle ore 14 alle ore 18 si terrà il laboratorio Dalla pittura al segno. I partecipanti avranno l’occasione di osservare alcuni dipinti della collezione della Galleria Sabauda e riprodurli con la tecnica dell’acquerello monocromo e l’inchiostro di china. Particolare attenzione verrà data alla composizione e ai rapporti tra luci e ombre di alcune grandi opere, a partire da celebri capolavori di Guido Reni, del Guercino o di Bernardo Bellotto. Materiale occorrente: matita grafite HB, penne grafiche (es: penne fine liner con punta di diversa grandezza – 0.4, 0.5, 0.6) o inchiostro di china e pennini, acquerelli godet, carta da acquerello liscia 300 gr., 1 pennello da acquerello n° 12 o n° 14, nastro adesivo di carta.

Costo dell’attività: € 60 oltre al biglietto di ingresso ai Musei Reali.

Info e prenotazioni: 011 19560449 e info.torino@coopculture.it

 

Sabato 19 marzo alle ore 15.30 e domenica 20 marzo alle ore 11, le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture conducono la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia.

Il costo della visita è di € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

È inoltre possibile prenotare una visita ai percorsi speciali dei Musei Reali:

Venerdì 18 marzo alle ore 16 il pubblico potrà visitare i magnifici appartamenti della regina Maria Teresa al primo piano di Palazzo Reale, il Gabinetto del Segreto Maneggio e le suggestive Cucine Reali per rivivere gli antichi usi di Corte.

Sabato 19 marzo alle ore 16 i visitatori possono ammirare in un itinerario unico gli appartamenti nuziali dei Principi di Piemonte e dei Duchi d’Aosta, situati al secondo piano di Palazzo Reale, allestiti tra il 1720 e il 1843. Grandi architetti come Juvarra, Alfieri e Palagi si alternarono a decorare le magnifiche sale in cui risaltano capolavori rococò, con mobili e boiseries di Piffetti, Gianotti e Stroppiana, soffitti e sovrapporte di De Mura e Beaumont, soffitti di Ayres e Bellosio e arredi di Gabriele Capello in stile Impero. Sarà possibile raggiungere anche le sale che ospitano tesori del Neoclassico in cui gli architetti Piacenza e Randoni, con gli ebanisti Bonzanigo e Bolgiè, approntarono ambienti in stile Luigi XVI di meravigliosa bellezza tra il 1788 e il 1789.

Domenica 20 marzoalle ore 16 un affascinante tour attraversa le sale del primo piano di Palazzo Reale che affacciano sul Giardino Ducale e che conservano intatte le originali decorazioni settecentesche, tra le quali spiccano le pitture di Francesco De Mura e Laurent Pécheux: un susseguirsi di ambienti tra i più sorprendenti della residenza, utilizzati negli anni del re Carlo Alberto come appartamenti per i Principi Forestieri in visita alla corte torinese.

Costo delle attività: € 20 (€ 13 per Abbonamento Musei).

Biglietti online su Musei Reali di Torino | CoopCulture – e-mail info.torino@coopculture.it

 

Ciprotour. Oltre il confine – ultimi giorni

Prorogata fino al 23 marzo 2022 la mostra diffusa che unisce i Musei Reali e le Biblioteche civiche di Torino: Il progetto Ciprotour. Oltre il confine, ispirato dalla mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, prevede una serie di piccole esposizioni in alcune biblioteche torinesi: narrazioni da Cipro e su Cipro nelle sale della Biblioteca civica Centrale, alla Biblioteca civica Musicale Della Corte la musica cipriota, al Mausoleo della Bela Rosin e alla Biblioteca civica Villa Amoretti si racconta dell’isola sacra ad Afrodite con i profumi della dea, alla Biblioteca civica Cesare Pavese di commerci e genti, di lingue e culture alla Biblioteca civica Primo Levi.

 

Le mostre in corso ai Musei Reali

Fino al 26 giugno, le Sale Chiablese ospitano l’esposizione Vivian Maier Inedita con oltre 250 scatti, tra cui molti inediti, video Super 8 e oggetti personali della fotografa americana. Curata da Anne Morin, la mostra presenta anche una sezione dedicata alle fotografie che Vivian Maier realizzò nel 1959 durante il suo viaggio in Italia, in particolare a Torino e Genova. Dopo una prima tappa al Musée du Luxembourg di Parigi, lesposizione arriva in Italia e ha come obiettivo quello di raccontare aspetti sconosciuti o poco noti della misteriosa vicenda umana e artistica della fotografaVivian Maier Inedita è organizzata da diChroma Photography e dalla Réunion des Musées Nationaux – Grand Palais ed è prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali, con il patrocinio del Comune di Torino. L’esposizione è sostenuta da Women In Motion, un progetto ideato da Kering per valorizzare il talento delle donne in campo artistico e culturale. Martedì 8 marzo, ingresso ridotto per le donne in occasione della Giornata internazionale della donna.

 

Animali dalla A alla Z. Una mostra dedicata ai bambini è l’esposizione allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda fino al 3 aprile 2022. Il progetto, curato da Rosario Maria Anzalone ed Enrica Pagella, è concepito per bambini e famiglie, dall’altezza delle vetrine alle soluzioni grafiche: tra dipinti, disegni, incisioni, reperti archeologici e oggetti d’arte decorativa, quaranta opere dei Musei Reali sono accomunate dalla raffigurazione di animali, da indovinare in una modalità di fruizione partecipata. La visita alla mostra è compresa nel biglietto dei Musei Reali.

 

La Biblioteca Reale

La Sala Lettura della Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.15 ed è chiusa il sabato. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta.

Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina Orari e modalità di apertura della Biblioteca Reale – Musei Reali Torino (beniculturali.it)

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

Museum Shop

Per rimanere aggiornati sulle pubblicazioni dei Musei Reali e per dedicarvi un pensiero, il Museum Shop è aperto.

È disponibile anche online Musei Reali (shopculture.it).

 

L’accesso ai Musei Reali e alle mostre è consentito unicamente esibendo il Super Green Pass (Green Pass rafforzato ad esito di vaccinazione o guarigione da Covid-19) e indossando la mascherina chirurgica, secondo le norme di sicurezza previste dal Decreto-legge del 24 dicembre 2021, n. 221.

 

Premio “Scribo”: con “Palmira, la dolce” a Balcet il terzo posto

Proclamati i vincitori della terza edizione
IL PIEMONTESE SUL PODIO

202 racconti partecipanti da ogni parte d’Italia

Con il racconto “Palmira, la dolce”, dedicato all’archeologo siriano Khaled al-Asaad, barbaramente ucciso nel 2015, Giovanni Balcet è tra i vincitori della III edizione del Premio Letterario Internazionale “Scribo” per racconti inediti, organizzato dall’omonima agenzia di Lanciano, in provincia di Chieti.
Il primo premio è andato a Menotti Sergio Di Diodoro, di Giulianova (TE), con il racconto “Assoluto mentale”; seconda classificata Silvia Alonso di Milano con “Gente di Porquerolle”; terzi ex-aequo Alberto Arecchi di Pavia con il racconto “Il bambino del mare” e Giovanni Balcet di Pino Torinese con “Palmira, la dolce”.

Giovanni Balcet viene da terre di frontiera e di fertili incontri, sul crinale delle Alpi Occidentali. I suoi antenati erano montanari e maestri temprati dal clima e dalle guerre di religione. È nato in una famiglia popolata da molte donne. Ricorda come fosse ieri il suo primo giorno di scuola, che gli aprì la mente e il cuore. Per sua fortuna, da quel giorno ha incontrato sulla sua strada molti buoni maestri.
Parla lingue diverse e ha viaggiato il mondo, ama insensatamente la Grecia.
È sposato, ha un figlio, una figlia e due nipoti.
Insegna all’università di Torino. Studia l’economia globale e il suo impatto sulle società e le culture, in prospettiva storica. Ha pubblicato numerosi libri e articoli di saggistica. Tra i suoi libri possiamo citare: “L’economia italiana. Evoluzione, problemi e paradossi”, Feltrinelli, Milano, 1997; “Potenze economiche emergenti: Cina e India a confronto”, Il Mulino, Bologna, 2012 (con Vittorio Valli); “Geely Drives Out. The Rise of the New Chinese Automaker in the Global Landscape”, World Scientific, Singapore, 2021 (con Hua Wang e Wenxian Zhang). Tra i molti articoli: “La globalizzazione, al di là dei miti”, Il Mulino, n. 1, 1999; “From Joint Ventures to National Champions or Global Players? Alliances and Technological Catching-up in Chinese and Indian Automotive Industries”, European Review of Industrial Economics and Policy, n. 3, 2011 (con Joël Ruet); “Emerging countries’ multinational companies investing in developed countries:
at odds with the HOS paradigm?”, The European Journal of Comparative Economics, Vol. 10, n. 1, 2013, pp. 179-202 (con Wladimir Andreff); “Internationalization, outsourcing and labour fragmentation. The case of FIAT”, Cambridge Journal of Economics, Vol. 44, n.1, Jan. 2020, pp.105–128, (con Grazia Ietto-Gillies).
Scrive per passione e per piacere. Dal 2018 ha frequentato con buon profitto alcuni corsi di scrittura della LUA, Libera Università dell’Autobiografia, ad Anghiari. Nel 2020 ha spostato lo sguardo dalla scrittura autobiografica a quella narrativa. È alla ricerca di uno stile impregnato di energia, leggerezza e ironia, onirico e spirituale ma immerso nella storia.

Inoltre, si sono classificati finalisti i seguenti racconti, che si trovavano nella rosa dei candidati alla vittoria (in ordine alfabetico per autore): “Una domenica di svago” di Sabatino Ciocca (Chieti); “Domani è un altro giorno” di Gigliola D’Antonio (Lanciano – CH); “Il sortilegio” di Mariella Di Monte (Torremaggiore – FG); “La decappottabile rossa” di Roberto Leoni (Roma); “5°: non ammazzare” di Giuseppe Leuzzi (Lequile – LE); “Di terra e di mare” di Marilisa Munari (Sovizzo – VI); “Zampa di coniglio” di Tommaso Nidasio (Varese); “Nel tempo di un caffè” di Francesca Santi (Livorno).
In considerazione, poi, dell’alta qualità stilistico-narrativa dei testi pervenuti, l’agenzia Scribo ha creduto di segnalare i seguenti racconti (in ordine alfabetico per autore): “Gli inquilini del mondo” di Gabriele Andreani (Pesaro); “Il cuscino” di Dagmara Bastianelli (Fano – PU); “Gli estranei” di Rigel Bellombra (Bologna); “Il cassonetto 47” di Silvano Bertaina (Govone – CN); “Lucio Galli” di Francesco Bertazzo (Servigliano – FM); “Quattordici parole” di Amedeo Cappella (Lama dei Peligni – CH); “Perché è un bravo ragazzo” di Giuseppe Cappiello (Altamura – BA); “La lezione” di Paola Comelli (Tromello – PV); “Le stelle cadenti” di Luisa Coluzzi (Sezze – LT); “Una multa” di Vincenzo Corrado (Mantova); “Uroboro” di Anna Pia D’Alesio (Roma); “Nel tuo mondo, a modo nostro” di Alessandra De Angelis (Milano); “I mostri sotto il letto” di Elvira Delmonaco Roll (Castel Volturno – CE); “Spazi bianchi” di Beatrice Fiaschi (Roma); “Insonnia” di Edoardo Maresca (Bologna); “Il filo invisibile” di Anna Moro (Oniferi – NU); “La pallina gialla” di Giampaolo Reboa (Lanciano – CH); “Teresa tace” di Giovanni Salicco (Lanciano – CH); “Mariposa” di Adriana Valenza (Caltanissetta); “Il talento di Jack” di Orlando Volpe (Lanciano – CH).
Allo scrittore e poeta abruzzese Rolando D’Alonzo, istrionico e appassionato interprete delle istanze più profonde della letteratura del Novecento, l’agenzia Scribo ha voluto attribuire il Premio alla Carriera per la lunga, intensa e raffinata attività di scrittore e poeta, che lo rende un vanto per la sua terra e un Maestro e una guida per le future generazioni.

Il Premio, ideato e organizzato dall’agenzia di servizi editoriali, scrittura e ufficio stampa Scribo di Lanciano, ha visto in gara ben 202 elaborati provenienti da ogni parte d’Italia, a tema libero. Per quest’anno la cerimonia di premiazione non si svolgerà, ma nei prossimi giorni, sulla pagina facebook di Scribo e del Premio, sarà possibile conoscere vincitori, finalisti e segnalati attraverso dei brevi contributi video o dei commenti scritti realizzati dagli stessi autori premiati. Inoltre, con i racconti selezionati sarà realizzata un’antologia, curata da Scribo e edita dalla casa editrice chietina “IlViandante-Chiaredizioni”, che verrà presentata al Salone del Libro di Torino.
“Ringraziamo gli autori partecipanti per la fiducia che ci hanno accordato e ci complimentiamo con tutti non solo per la qualità tecnica dei singoli elaborati, ma soprattutto per il grande desiderio di mettersi in gioco, di raccontare e di trasmettere storie ed emozioni autentiche e coinvolgenti” affermano Giuseppina e Nicoletta Fazio di Scribo. “La scrittura, e l’arte in genere, mai come in questo periodo così pieno di amarezza e di dolore va salvaguardata perché è un bene prezioso, sinonimo di creatività e di libertà, ma anche strumento terapeutico e volano per risollevare il tessuto culturale, sociale ed economico della comunità”.

Corto Maltese, i cinquantacinque anni del marinaio di Hugo Pratt

Sono l’Oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo”.

Inizia così Una ballata del mare salato, la storia a fumetti che segnò l’esordio del celebre personaggio ideato dallo scrittore e disegnatore Hugo Pratt. Il primo episodio apparve cinquantacinque anni fa,  nel luglio del 1967,  sul primo numero della rivista Sgt. Kirk, frutto di una collaborazione tra l’editore Florenzo Vivaldi e lo stesso Pratt. L’albo si apriva su uno scenario al largo delle acque melanesiane del Pacifico del Sud, dove un catamarano salvava dalle onde un uomo legato a una zattera. Il singolare samaritano era nientemeno che l’avventuriero Rasputin, mentre il naufrago era Corto Maltese (chiamato così perché originario di Malta), ridotto in quello stato dall’ammutinamento del suo equipaggio. Era il primo novembre del 1913, giorno di Ognissanti, ma anche “Tarowean”, nome che i marinai delle isole Figi usano per indicare la stessa data attribuendole il significato di “giorno delle sorprese”. Iniziava così una delle più indimenticabili storie a fumetti, ricca di navigazioni, cannoniere tedesche, incursioni in mare aperto, isole misteriose.


Una Ballata del Mare Salato 
è un vero gioiello artistico; una storia corale, un insieme di vicende e personaggi diversi tra loro che però hanno qualcosa in comune che solo ad uno sguardo finale e completo risulterà chiaro agli occhi del lettore. Questo fumetto, raffinato e colto, contribuirà a sdoganare il genere nei confronti di un pubblico più maturo, che non temeva più di impegnarsi a leggere un fumetto. Con la sua opera prima, Hugo Pratt diede vita a un personaggio che rappresenta ancora oggi l’archetipo dell’antieroe per eccellenza, dedito alla pirateria, apparentemente cinico nei rapporti umani, pronto all’avventura. Una caratterizzazione molto curata, a partire dalla sua scheda biografica. Corto Maltese nasce il 10 Luglio 1887 a La Valletta, nell’isola di Malta. Il padre era un marinaio inglese della Cornovaglia, nipote di una strega dell’isola di Man, mentre la madre, gitana di Siviglia e modella del pittore Ingres, era chiamata la Niña di GibraltarCorto Maltese passa la sua infanzia spostandosi da un luogo all’altro, vivendo inizialmente a Gibraltar, poi a Cordova e infine a La Valletta, dove la madre lo manda a studiare nella scuola ebraica di Ezra Toledano. E’ lì che viene iniziato ai testi dello Zohar e della Cabbala. Il suo nome deriva dallo spagnolo, dove Corto equivale a “svelto“. Così, tra un avventura e l’altra, navigando nel mare d’inchiostro a china di Pratt, Corto Maltese è diventato negli anni uno dei personaggi dei fumetti più amati, un’opera letteraria considerata da molti come il primo esempio italiano di graphic novel. Riproposta dal Corriere dei piccoli nell’estate del 1971, Una ballata del mare salato venne pubblicata per la prima volta in un unico albo mezzo secolo fa da Mondadori, nel 1972. Le storie di Corto Maltese, in più di due decenni, anni diventeranno ventinove portando l’ormai celebre marinaio in tutto il mondo fra mari, deserti, steppe e giungle. “ Ma non c’è solo Corto in quegli anni”, ricorda lo scrittore Marco Steiner. “Ci sono stati gli Scorpioni del deserto e Jesuit Joe tanto per continuare a parlare solo di sud e nord e poi Antoine de SaintExupéry che vola un’ultima volta nei cieli e Mü, l’ultima storia di Corto, quella che farà volare l’universo fantastico di Hugo Pratt verso il magnifico non-luogo di un continente scomparso. Come il suo autore che scompare in Svizzera dove aveva scelto di vivere dal 1984”. Hugo Pratt muore per un male incurabile a Losanna il 20 agosto 1995. La sua tomba si trova alle porte del paese di Grandvaux, nel cantone di Vaud in Svizzera, dove viveva da undici anni nella sua casa situata nei pressi del Lago Lemano. Da Corte Sconta detta Arcana a Mu, passando per Favola di Venezia, La casa dorata di Samarcanda e tante altre storie che vedono protagonista il marinaio metà avventuriero e metà “gentiluomo di fortuna”, il timore era che anche Corto Maltese lasciasse orfani i lettori alla morte del suo autore. Quasi per miracolo ritornò da giovane, vent’anni dopo la scomparsa di colui che, a buon diritto, è stato considerato fra i maggiori autori di fumetti di tutti i tempi. Marco Steiner, scrittore e fotografo, marinaio amico e collaboratore di Hugo Pratt, dopo aver portato a termine nel 1996 Corte Sconta detta Arcana, il romanzo incompiuto di Pratt, e aver scritto tutte le introduzioni alle nuove edizioni delle varie avventure del Maltese, ridiede vita all’immaginario personaggio con due romanzi.

 

Il primo, “Il corvo di pietra”, ambientato nel 1902, anno del crollo del campanile di Venezia, quando il marinaio della Valletta è ancora un ragazzo. Inteso quasi come il romanzo di formazione di Corto Maltese, dove emerge il suo spirito di “imprevedibile meticcio mediterraneo”, solo all’apparenza cinico, dotato di grande ironia, rispettoso alla legge della lealtà e di amicizia. In quelle pagine tre ragazzi amanti dell’ avventura e tre strani individui stretti in un patto esoterico di vendetta si confrontano tra Venezia, Malta e la Sicilia in una vicenda dove la posta in gioco è un tesoro nascosto dall’enigma di una piccola statua che rappresenta un corvo di pietra. Nel secondo romanzo (pubblicato come il primo da Sellerio, nel 2015), intitolato “Oltremare”, il giovane Corto intraprende un viaggio che parte dalla Sicilia per finire in Cambogia, e su quella rotta tormentata incrocia i porti leggendari di tutti i mari: da Venezia all’isola prigione di Poulo Condor a sud della Cina, dalle acque del Mekong alle isole greche e ai mari del sud. Tra le tante mete una ha un fascino particolare, l’allora Costantinopoli, un tempo Bisanzio e dal 1930 Istanbul. Le zone in cui si svolge la storia sono quelle del porto, della collina e del cimitero di Eyüp dove si recava anche un altro grande viaggiatore, Pierre Loti. Istanbul , come Venezia, è una città dove Corto Maltese si trova “ a casa”, sul confine fra Europa e Asia, sul punto di contatto fra il grande mar Mediterraneo e la grande terra che si estende misteriosa e affascinante verso Oriente, il luogo dove nasce il sole. Quando a Marco Steiner è stata posta la domanda delle domande ( “Perché a un altro Corto?”) rispose così: “Sapevo chi erano i suoi genitori, quand’era nato e cosa gli era accaduto dopo il 1904, all’epoca della guerra russo-giapponese. Allora ho provato a immaginare un Corto sconosciuto, che doveva imparare a navigare e a vivere prima di quell’anno e ho scelto un periodo preciso, dal 1901 al 1904. Ho immaginato un’esperienza forte per un ragazzino di 14 anni, l’ho fatto partire in una notte piovosa e pericolosa dalla Scozia, dopo aver lasciato a terra quel padre così poco conosciuto. Insomma, ho cercato di fare un pezzo di strada, anzi di mare, insieme a quello che il giornalista Vincenzo Mollica, facendomi un grandissimo complimento, ha definito il “mio” Corto Maltese”. Ma il più famoso dei marinai di carta non è tornato a vivere solo nelle parole scritte da Steiner. Nuove storie con protagonista il personaggio creato da Pratt, sono state scritte da Juan Dìaz Canales, sceneggiatore di fumetti spagnolo , e disegnate dal conterraneo Rubén Pellejero. In Sotto il sole di mezzanotte” Corto Maltese parte per un viaggio in Alaska e Canada, durante la prima guerra mondiale, seguendo le indicazioni dategli da Jack London (che aveva già incontrato nel libro La giovinezza, durante la guerra russo-giapponese nel 1905) e come al solito si imbatterà in personaggi strani e situazioni avventurose. La trentunesima storia, anch’essa realizzata da Canales e Pellejero, intitolata Equatoria venne pubblicata in anteprima sul quotidiano La Repubblica  in dieci puntate quotidiane dal 4 al 13 agosto del 2017 e subito dopo edita da Rizzoli Lizard in volume unico. Gli stessi autori hanno firmato due anni dopo Il giorno di Tarowean, trentaduesimo episodio di Corto Maltese, uscito nell’ottobre 2019 sempre per Rizzoli Lizard, che costituisce una sorta di prequel di Una ballata del mare salato. Nella seconda metà del 2021 è giunta nelle librerie Oceano nero ( edizioni Cong), trentatreesima avventura di Corto Maltese, scritta dal francese Martin Quenehen e disegnata dal connazionale Bastien Vivès. Ed è del tutto probabile che ci saranno altri capitoli di questa “seconda vita” del marinaio tornato per viaggiare ancora. Dopotutto, come amava dire John Steinbeck, “non sono le persone che fanno i viaggi,sono i viaggi che fanno le persone”.


Marco Travaglini

L’angolo della Poesia di Gian Giacomo Della Porta

La Linea Maginot

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

fra te e me ci sarà sempre l’Ombra delle Disgrazie Passate,

il Cielo dei Caduti ci sarà,

e le mie poesie piú amorose scritte per te ti faranno ricordare la polvere da sparo,

la polvere da sparo, le trincee, il fronte affumicato.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

fra te e me,

fra ogni nostro aprile e noi,

fra ogni nostro novembre e noi,

l’Ombra delle Disgrazie Passate, il Cielo dei Caduti, la Linea Maginot,

e mai, davvero mai riusciremo tu e io a occuparci soltanto delle tende nuove

necessarie a far cinguettare il nostro appartamentino,

necessarie per sottrarci alla vista di tutti quando beviamo

i dolci vini del nostro amore,

per non farci vedere da nessuno quando torniamo dalle nostre

inutili fughe stanchi,

per non far scoprire a nessuno le tacite ragioni per cui viviamo.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

fra te e me, fra noi, fra tutti noi,

per dirci quanto siano insignificanti le tende nuove nel nostro appartamento

quanto sarebbe comicamente irrilevante anche chi potesse vederci quando ci amiamo,

qualcuno che potesse lamentarsi di noi quando ci amiamo.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot,

l’Ombra delle Disgrazie Passate, il Cielo dei Caduti, la Linea Maginot.

I treni ci porteranno nelle nostalgiche primavere dei nostri aprili novembrini

perché il nostro tetro carico urbano di pensieri

si arricchisca di verde cosí necessario per vivere,

cosí necessario per amare,

cosí necessario per andarsene umanamente,

ma sappi:

noi non riusciremo mai a raccogliere le margherite solo come margherite,

perché fra i fiori e noi, fra te e me,

ci sarà sempre la Linea Maginot.

Fra te e me ci sarà sempre la Linea Maginot.

Fra te e me,

fra ogni nostro desiderio e noi,

fra ogni nostra partenza e noi,

fra ogni nostro ricordo e noi

ci saranno sempre

l’Ombra delle Disgrazie Passate, il Cielo dei Caduti, la Linea Maginot.

Izet Sarajlić

 

Izet Sarajlic, nato a Doboi, Bosnia settentrionale, nel 1930, scomparso a Sarajevo nel 2002, è considerato uno dei più grandi poeti del Novecento.

Pioniere di nuove correnti poetiche in Bosnia-Erzegovina, è il poeta più tradotto dalla lingua serbo-croata, testimone e protagonista della guerra di Bosnia e dell’assedio di Sarajevo, quella Sarajevo da cui si è rifiutato di fuggire e di cui è diventato la voce più importante, una luce nelle notti più buie.

Nella drammaticità di quei momenti, nella sua Sarajevo bombardata e dolorante, Sarajlic ha avuto la forza di scrivere versi d’amore tra i più belli, di riaffermare la vita, di urlarla contro quel muro nero che era diventato il futuro, fino a farla rimbalzare di casa in casa, di cuore in cuore, a sostegno dei propri concittadini.

“Chi ha fatto il turno di notte per impedire l’arresto del cuore del mondo? Noi, i poeti”.

“A Parigi come potrei chiamare il pronto soccorso

se non ha risposto neppure agli appelli di Villon?

Qui, se chiamo persino i pioppi, miei concittadini,

anch’essi sapranno ciò che mi fa soffrire.

Perchè questa è la città dove forse non sono stato troppo felice,

ma dove anche la pioggia

quando cade

non è solo pioggia”.

Così scriveva Izet Sarajilic, un poeta che vi invito a scoprire.

Propongo qui una sua poesia, nella speranza che possa piacervi ed emozionarvi.

Gian Giacomo Della Porta