CULTURA- Pagina 60

Peter Russell, la vita dell’ultimo dei “grandi poeti moderni”

Più di cent’anni fa, il 16 settembre del 1921, nasceva a Bristol, nell’Inghilterra sud-occidentale, Peter Russell, uno dei più grandi poeti del secolo scorso.

Tra i maggiori letterati inglesi della seconda metà del  ventesimo secolo, grande esperto e conoscitore di Dante, candidato al Premio Nobel per la Letteratura alla fine degli anni ’90, riconosciuto dalla critica letteraria ufficiale come “ultimo dei grandi poeti moderni”, Russell  – decisamente influenzato dalla poetica di Yeats e grande amico di Thomas Stearns Eliot e Ezra Pound – fu tra i primi a curare le traduzioni in inglese di Mandel’štam, Pasternak e Jorge Luis Borges. E’ a lui che è stata dedicato l’imponente  volume Peter Russell Vita e Poesia, a cura di Wilma Minotti Cerini ( Edizioni Il Foglio, Piombino, 2021). Un’opera di oltre ottocento pagine, curato dalla poetessa e scrittrice nata a Milano e oggi residente a Pallanza sul lago Maggiore, che raccoglie poesie di Russell, recensioni di vari critici e poeti sull’opera del poeta inglese. Un libro molto utile per conoscere uno dei principali protagonisti della scena culturale inglese degli anni ’50 ( Russell aveva fondato a Londra la rivista Nine, alla quale collaborarono le maggiori personalità letterarie dell’epoca) che scelse poi di girare il mondo. E’ in quel periodo che Peter Russell conobbe a Firenze, frequentando il celebre Caffè Letterario “Le Giubbe Rosse”, Montale, Quasimodo, Landolfi, Ungaretti, con i quali strinse un particolare sodalizio culturale e personale, tant’è che ospitò successivamente e a lungo nella sua casa londinese Salvatore Quasimodo. Dopo una serie di vicissitudini personali e un breve soggiorno a Berlino, nel 1964 si trasferì a Venezia per restare accanto a Pound fino alla morte di quest’ultimo avvenuta nella città della Serenissima il 1 novembre 1972.  Negli anni settanta fu poeta-residente alla Purdue University negli Stati Uniti e all’University of Vìctoria, British Columbia, in Canada. Dal 1977 al 1979 insegnò filosofia occidentale e orientale all’Accademia Imperiale di Filosofia a Teheran. Dopo l’avvento della rivoluzione khomeinista lasciò l’Iran e tornò a Venezia, dove rimase fino al 1983, per poi trasferirsi definitivamente in Toscana, al confine tra il Valdarno fiorentino e quello aretino. A Pian di Scò, in un vecchio mulino, “La Turbina”, divenuto la sua casa-biblioteca, visse e lavorò fino al gennaio del 2002 quando, poco prima di morire, donò tutto il suo patrimonio librario e documentaristico al comune toscano. Russell vantava un numero incredibile di estimatori in tutto il mondo e con molti di loro, dai più raffinati  intellettuali alle persone più comuni avviò e mantenne una fitta corrispondenza, scrivendo instancabilmente, con pazienza e  dedizione soprattutto negli ultimi vent’anni della sua vita confrontandosi, discutendo, suggerendo e accogliendo consigli. Soprattutto si soffermò nell’analisi del suo manifesto poetico, cifra assolutamente originale di questo intellettuale irregolare, innamorato  delle sue idee su poesia, bellezza e libertà. A compendio della monumentale opera curata da Wilma Minotti Cerini va citato anche il volume Epistolari e memorie con Irwin Peter Russell (Venilia Editrice,2021) che raccoglie le corrispondenze dell’autrice con il poeta inglese, impreziosite dalle immagini e dal commento del famoso fotografo  Roberto Salbitani e dal ricordo della figlia Sara Russell.

Marco Travaglini

Al MAO  le suggestive “Rose Mandala” della performer americana Chrysanne Stathacos

“Blowing roses”

Da mercoledì 22 a venerdì 24 giugno

Per tre giorni al “MAO” di Torino, ci si potrà immergere nella mistica atmosfera creata attraverso la realizzazione di un “mandala” di specchi e rose ( nella tradizione religiosa buddista e induista, la rappresentazione simbolica del cosmo ), installazione performativa di Chrysanne Stathacos, artista multidisciplinare, nativa di Buffalo (NY), ma da tempo attiva e residente in Grecia (Atene) e Canada (Toronto). Attiva in più campi, dalla stampa al tessile, dalla performance all’arte concettuale, l’artista incentra il suo percorso artistico su tematiche di assoluta attualità, sempre affrontate con grande e personale impegno, da quelle legate alle rivendicazioni femministe, al sociale nel suo più ampio significato, fino alla condivisione di motivi legati alla mitologia greca piuttosto che alla spiritualità orientale e al buddhismo tibetano. E proprio in quest’ultimo scenario creativo va inserita l’installazione della serie “Rose Mandala” per cui l’artista è stata invitata al “MAO-Museo d’Arte Orientale” di Torino, nell’ambito della mostra “Il Grande Vuoto” (attualmente in corso al Museo di via San Domenico) e del progetto #MAOTempoPresente. La performance di Chrysanne Stathacos si svolgerà nel “Salone Mazzonis” del “MAO” nell’arco di tre giorni, dal mercoledì al venerdì 24 giugno prossimi. Dice la stessa artista: “Creerò un’opera dalla mia serie Rose Mandala, ‘Blowing Roses’. Le installazioni Rose Mandala si basano su strutture circolari storiche che hanno lo scopo di creare un’opera che cambia nel tempo. Questi lavori sono realizzati strappando dozzine di rose – petalo per petalo –  che vanno a circondare specchi colorati di grandi dimensioni. I sensi dello spettatore sono investiti da ondate di profumo di rose che abitano lo spazio dell’opera”. “I mandala – prosegue – vengono lasciati seccare mentre i petali si riducono a un quarto della loro dimensione originale. Alla fine, il mandala viene smantellato in una rappresentazione finale. I Rose Mandalas vengono gettati, raccolti e dispersi nel vento o spazzati via dal respiro umano, mio e del pubblico. Queste installazioni/performance riflettono l’effimero processo di cambiamento, età, decadenza e vuoto”.

Orbene, mercoledì 22 ( per tutto il giorno) e giovedì 23 giugno (nel corso della mattinata), il pubblico è invitato ad assistere alla creazione del “mandala”, mentre venerdì 24 giugnoalle 16,30, nel corso di una cerimonia rituale sempre aperta al pubblico, Chrysanne Stathacos distruggerà l’opera, soffiando nel vento i petali di rosa ormai secchi, a simboleggiare l’impermanenza (anitya in sanscrito) del mondo materiale. “Per me i ‘Rose Mandala’, evocativamente creati da Chrysanne Stathacos– afferma Jetsnma Tenzin Palmo, fra le più eminenti maestre buddhiste occidentali – simboleggiano il graduale dispiegamento del nostro innato potenziale spirituale. Al contrario, questi mandala ci ricordano l’impermanenza intrinseca anche del bello”.

L’accesso alla performance è incluso nel biglietto d’ingresso alla mostra “Il Grande Vuoto” e nel biglietto d’accesso alle collezioni permanenti. Non è necessaria la prenotazione. In occasione dell’evento di venerdì 24 giugno, i “Servizi Educativi” del Museo propongono l’attività per famiglie “L’impermanenza del bello: Rose mandala”. In presenza dell’artista, si assisterà al gesto conclusivo della sua performance con il soffio che spazza via: il momento della distruzione del “mandala” di fiori. A seguire, in laboratorio i partecipanti potranno realizzare con i petali di rosa raccolti un piccolo “mandala” su un piatto di ecocarta.

Per l’evento conclusivo, il numero di posti é limitato. La prenotazione è dunque obbligatoria, allo 011/4436927 o maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Costo: bambini euro 7adulti biglietto mostra (gratuito per possessori Abbonamento Musei).

Per ulteriori info“MAO-Museo d’Arte Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436927 o www.maotorino.it

Gianni Milani

A Torino da giugno a settembre un’estate di teatro, musica, danza, cinema

TORINO, CHE SPETTACOLO! GLI EVENTI TI EMOZIONANO, LA CITTÀ TI SORPRENDE – ESTATE 2022

Il programma di iniziative che animerà la città è consultabile su http://www.comune.torino.it/eventi/ e sui siti dei singoli punti verdi.

Con l’estate torna la voglia di stare all’aperto, di trascorrere del tempo in compagnia, di partecipare con gli amici e familiari a occasioni di svago e socialità.

Per il 2022 l’assessorato alla Cultura della Città attraverso la Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo ha selezionato un cartellone variegato di proposte ad alto profilo culturale: 12  progetti organizzati da altrettante associazioni e dislocati in diversi punti della città che, per tre mesi, da giugno fino a settembre offriranno – a cittadini e turisti – spettacoli teatrali, musica, danza, cinema, laboratori per bambini e giovani, attività di wellness a contatto con la natura, talk e seminari nei cortili, parchi e giardini in diverse zone della città.

Un palinsesto diffuso e multiforme rivolto a tutte le fasce d’età che saprà incuriosire, coinvolgere e soddisfare interessi diversi.

“Sarà l’estate del ritorno alla socialità e allo stare insieme – sottolinea il Sindaco Stefano Lo Russo – dopo un lungo periodo di limitazioni. La Città di Torino vuole promuovere in ogni modo la voglia di stare all’aperto, di condividere il tempo con amici e familiari nei tanti luoghi della città. Il programma per l’estate è ricco e offre tante opportunità per i cittadini e i turisti, vogliamo rendere Torino sempre più accogliente, vivace e con un programma diffuso in tutti i quartieri. Infine, ringrazio – continua il Sindaco – tutti coloro che stanno lavorando con noi per rendere il cartellone di ‘Torino che Spettacolo! Estate 2022’ un programma di qualità per i prossimi tre mesi”.

 

PUNTI ESTIVI:

Associazione Tedacà

EVERGREEN FEST 2022

Parco della Tesoriera, corso Francia 186-192, Torino

www.evergreenfest.it – www.tedaca.it

Hiroshima Mon Amour

HIROSHIMA SOUND GARDEN

Via Carlo Bossoli 83, Torino

https://hiroshimamonamour.org/

l’ARTeficIO

APS ESTATE IN CIRCOLO

Giardino dell’Anagrafe Centrale, via Carlo Ignazio Giulio 14/A, Torino

www.larteficio.com

Associazione sPAZImUSICALI- sPAZIO211

SUN OF A BEACH Vol. IV

SPAZIO211, via Cigna 211, Torino

www.spazio211.com

Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario onlus

ESTATE SENZA CONFINI

Casa del Quartiere San Salvario, via Morgari 14, Torino

www.casadelquartiere.it

Associazione Museo Nazionale del Cinema

BARRIERA A CIELO APERTO 2022

Bagni pubblici, via Agliè 9, Torino

Laboratori di Barriera, via Baltea 3, Torino

Arena Monterosa, via Brandizzo 65, Torino

Agrobarriera, Orto urbano del Boschetto, via Petrella 28, Torino

Centro Interculturale, corso Taranto 160, Torino

www.amnc.it

Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus

ESTATE A SUD 2022

Casa nel Parco, via Panetti 1, Torino

CPG, Strada delle cacce 36, Torino

www.casanelparco.it – www.fondazionemirafiori.it

Associazione Culturale Goodness

IL GIARDINO DI OFF TOPIC OFF TOPIC

Via Pallavicino 35, Torino

https://www.thegoodnessfactory.it

Associazione Nessuno

IL CORTILE DELLA FELICITÀ

Via Lombroso 16, Torino

www.lombroso16.it

Assemblea Teatro

ANCORA TI RACCONTO UN LIBRO dalla pagina alla scena

MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN, strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino

CASCINA ROCCAFRANCA, via Rubino 45, Torino

Spazio ARENA TEATRAZIONE, via Artom 23, Torino

www.assembleateatro.com

Stalker Teatro Soc. Coop.

IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI

Cortile officine CAOS, piazza Montale 14/A, Torino

www.officinecaos.net – www.stalkerteatro.net

Banda Larga

APS IMBARCHINO ESTATE OF MIND

Imbarchino, viale Umberto Cagni 37, Parco del Valentino, Torino

PAV, Parco d’Arte Vivente, via Giordano Bruno 31, Torino

https://rbl.media/it/

A Parigi durante la Belle Époque: il nuovo podcast di Brachetti

SU AUDIBLE ARRIVA “ET VOILÀ! LA BELLE ÉPOQUE”

 

IL NUOVO PODCAST DI ARTURO BRACHETTI PRODOTTO DA STORIELIBERE.FM IN ESCLUSIVA PER AUDIBLE

 

La rivoluzione dello spettacolo e del modo di concepire il varietà e l’intrattenimento

raccontata dalla leggenda del trasformismo

 

 

Disponibile ora  esclusiva su Audible.it

 

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Un viaggio alla scoperta di un’epoca leggendaria di grandi trasformazioni, e del suo epicentro, Parigi, per raccontarci come quegli anni abbiano contribuito in maniera decisiva a delineare il mondo in cui viviamo oggi 

 

Il podcast dà voce agli oggetti, ai luoghi simbolo e ai protagonisti che hanno cambiato la storia dello spettacolo d’intrattenimento, il varietà, una forma d’arte che rappresenta un capitolo importante della nostra storia individuale e collettiva

 

14 puntate da circa 50 minuti ciascuna in cui Arturo Brachetti, maestro indiscusso dell’arte del trasformismo e showteller, ci conduce alla scoperta di una dimensione mitica della storia, Parigi durante la Belle Époque

Incipit Offresi a Federico Callegaro

A Cavallermaggiore, si va per giardini “teatrando”

“Iter in hortis”

Domenica 19 giugno

Cavallermaggiore (Cn)

Saggio e allettante il titolo latineggiante. “Iter in hortis”, come dire “viaggiare per giardini”, “andar per giardini”. Bell’idea, indubbiamente, quella dell’Associazione Culturale “Progetto Cantoregi” che, insieme a “Le Terre dei Savoia”, ha pensato bene di organizzare per domenica 19 giugno, a Cavallermaggiore (Cuneo), nell’ambito della “Giornata dei giardini e delle essenze”, una vera e propria azione teatrale open air tesa alla scoperta e riscoperta dei giardini, dei parchi e degli spazi verdi della città, attraverso le suggestioni della letteratura e della storia. Pensato ed ideato da Marco Pautasso (presidente di “Progetto Cantoregi”)  con Fabio Ferrero e Paola Galletto, il progetto si avvarrà della recitazione di Annalisa Aragno, insieme a Irene Avataneo e a Corrado Vallerotti. Esordio, dunque, domenica 19 giugno in terra cuneese a Cavallermaggiore, con un itinerario che partirà dai Giardini del Priorato di San Pietro (Orto tintorio e Giardino dei semplici) in Piazza Baden Powell, per poi spostarsi al Giardino Sobrero, quindi arrivare al Giardino Genta, per concludersi alla Chiesa dei Battuti Bianchi, dove un allestimento scenico e sonoro (con musiche da “Le quattro stagioni” di Vivaldi, reinterpretate da Max Richter) ispirato al mondo della natura accoglierà i visitatori. Il percorso, della durata di un’ora, sarà proposto alle ore 10, alle ore 11, alle ore 15.30 e alle ore 16.30. Una scelta di letture di brani letterari e di citazioni (da “Il giardino dei Finzi-Contini”  di Bassani, “Il giardino segreto” di Hodgson Burnett e “Apprendista di felicità. Una vita in giardino” di Pia Pera) accompagneranno i partecipanti a ogni tappa, accrescendo così quel rapporto dialogico tra vita e giardino, volto a sottolineare i valori del rispetto dell’ambiente e della cura della natura.

Un bicchiere fresco di acqua e menta attenderà i visitatori alla fine del tour, per una perfetta conclusione di un percorso i cui protagonisti sono le piante e le persone: lo sciroppo verrà preparato dagli ospiti dei “Gruppi Appartamento” della locale Cooperativa Sociale “LABORATORIO”, guidati dalle esperte mani di Matteo Chiesa dell’erboristeria “ERBOCHIESA”.

“Iter in hortis” è un vero e proprio viaggio nel mondo della natura “fatto di sguardi– sottolinea Marco Pautasso – immagini, parole, suoni per conoscere e osservare prati, alberi, piante da frutto, fiori, giochi d’acqua, e scoprire le storie dei luoghi”. E prosegue: “Il giardino è teatro della condizione umana, metafora della vita, insegnamento a prenderci cura, a far crescere ciò che coltiviamo. E coltivare il proprio giardino interiore è un po’ ritrovare se stessi, come scriveva Voltaire nel suo ‘Candide’. Ogni giardino racchiude il più grande dei misteri, quello della vita e del suo eterno rinnovarsi, è allegoria della corrispondenza tra il nostro esistere e il ciclo universale della vita”.

g.m.

Per info“Progetto Cantoregi”, tel. 349/2459042 o www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it

La nuova letteratura italiana delle scrittrici con background migratorio alla scuola Holden

Il 17 giugno si terrà Diversity leadership in letteratura: incontro organizzato da Nuove Radici APS e Consolato Generale degli Stati Uniti d’America della sede milanese

Le loro storie si ambientano tra l’Italia e l’Europa ed esplorano la complessità̀ delle nostre società̀ caratterizzate da una crescentemulticulturalità

Diversity leadership in letteratura è il workshop realizzato con la collaborazione del concorso Lingua Madre e di Nili, network italiano leader per l’inclusione volto a conoscere una nuova generazione di scrittori e scrittrici multietnici.

17 giugno 2022 alla scuola Holden di Torino si terrà la nuovatappa del progetto itinerante dedicato alle nuove generazioni di italiani con passato migratorio dal titolo Diversity Leadership in letteratura, in cui si parlerà del nuovo trend che sta emergendo. Una nuova generazione di scrittori e scrittrici con background migratorio. Molti di questi volti nuovi di penna sono donne, le cui opera si concentrano su temi di identità e diversità. Il progetto diversity leadership nasce dalla collaborazione tra Nuove Radici World, il Consolato degli Stati Uniti d’America, Nuovi Profili e della piattaforma Idem network (acronimo di inclusion, democracy, empowerment, melting) con l’intento di creare una rete di giovani che siano protagonisti di nuove visioni.

Le loro storie si ambientano tra l’Italia e l’Europa ed esplorano la complessità̀ crescente delle nostre società̀ caratterizzate da una multiculturalità sempre crescente dove pensieri, valori, tradizioni e modernità si fondono tra loro. Nelle future generazioni, infatti, la diversità e l’inclusione sono destinati a crescere ed evolversi, grazie al mutare della contaminazione culturale. Sono tutti elementi e valori che fanno emergere anche all’interno del dibattito pubblico differenze, similitudini e diritti di una civiltà che guarda al futuro innovandosi.

Il workshop sarà il momento ideale per far luce sulle forme narrative emergenti che mettono in primo piano la diversityattraverso differenti generi letterari. Storie intense che in questo periodo storico risuonano e rispecchiano un contesto sociale in evoluzione dove la nuova generazione si confronta ed esprime valori e idee con il coraggio di far emergere e sostenere le uguaglianze nelle diversità

“Interpreti del multiculturalismo, con questi giovani e appassionati scrittori sta nascendo un nuovo linguaggio e una nuova narrazione che mette al centro temi cardini delle nuove generazioni: diversità e inclusione. Il workshop che si svolgerà presso la scuola Holden di Torino sarà un momento importante per mettere a confronto le voci delle autrici che a più mani stanno scrivendo il romanzo corale del nuovo mondo. I partecipanti potranno conoscere lo storytelling che oggi più che mai può ribaltare visioni stereotipate e far comprendere l’importanza della multiculturalità”. Spiega Cristina Giudici, direttrice della testata web nuoveradici.world dedicata all’analisi e al racconto sulle migrazioni e sui nuovi cittadini italiani.

Tra le scrittrici presenti ci saranno:

Sabrina Efionayi, che ha cominciato a scrivere a 16 anni con lo pseudonimo di Sabrynex e ha appena pubblicato il romanzo Addio a domani (Einaudi), diventato un caso letterario
Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez, autrice e illustratrice di racconti per bambini
Rajae El Jamaoui che lavora come mediatrice culturale e coltiva la passione per la traduzione cui vorrebbe dedicarsi in futuro (con Aspettando la primavera ha vinto il Premio Speciale Torino Film Festival della XVI edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre)
Lala Hu, docente e ricercatrice di marketing all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, autrice nel 2020 del suo primo libro di narrativa, Semi di tè (People)
Natalia Marraffini che dal 2019 insegna alle scuole superiori e nel 2020 ha esordito con il libro Off-line. Zona Rossa per Porto Seguro Editore e dal 2021 produce il suo podcast Confessioni di una millennial
Il poeta Mohamed Amine Bour, in arte Asterio che nel 2022 ha vinto con la poesia Alam Amal Dolore Speranzai il premio COSTRUZIONI FANTASTICHE.

Le cittadine di origine straniera in questi testi non si limitano a scrivere solo storie di autofiction ispirate alle proprie esperienze. Questo tema è solo una delle possibilità che loro hanno a disposizione per raccontare e raccontarsi. Sappiamo tutti che le biografie delle donne sono spesso un racconto nel racconto ma vederlo solo così è limitante. Le loro storie mostrano una finestra sul mondo che tutti noi dobbiamo iniziare a esplorare. I generi letterali utilizzati sono svariati e vanno dalla commedia dell’assurdo alla fantascienza perché ogni storia ha un linguaggio proprio dove potersi immergere per viaggiare con la mente e non solo. Chi racconta, costruisce mondi, con l’intento di aprire le porte e mostrare le possibilità” commenta Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del Concorso Lingua Madre e partner del workshop diversity leadership nella letteratura.

 

E’ possibile iscriversi al workshop cliccando al seguente link

Workshop Diversity Leadership nella Letteratura

 

Torino, gli appuntamenti nei Musei della Fondazione

AGENDA  FONDAZIONE TORINO MUSEI

17 – 23 giugno 2022

 

VENERDI 17 GIUGNO

 

Venerdì 17 giugno ore 16.30

BENESSERE, BELLEZZA E LUSSO A POMPEI

Palazzo Madama – visita guidata alla mostra Invito a Pompei

La visita proposta è un interessante percorso che, descrivendo i numerosi oggetti esposti, si inoltra nel mondo della bellezza e della cura della persona, descrivendo usi e costumi della Pompei di I secolo d.C.

Le terme e le palestre erano luoghi di normale frequentazione e socialità. Gli abiti e i monili di ricco valore erano indossati con attenta raffinatezza. La mostra presenta pezzi di fine oreficeria: anelli, bracciali e collane in oro provenienti da diversi siti dell’area vesuviana. Le cronache del tempo raccontano con puntualità quanto facessero parte del corredo personale. Le donne indossavano bracciali, cavigliere e orecchini, intersecavano pietre preziose fra i capelli per valorizzare le già ricercate acconciature, perfette per delineare lo status sociale di appartenenza. Incensi, unguenti e raffinati profumi riempivano preziosi contenitori, custodendo gradevoli fragranze.

Un racconto di lusso e di abitudini da scoprire guidati, per leggere la mostra con uno sguardo diverso e particolare.

Costo: € 6 a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

venerdì 17 giugno ore 17

VITTORE GRUBICY DE DRAGON. UN INTELLETTUALE-ARTISTA E LA SUA EREDITÀ Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo

GAM – presentazione del catalogo della mostra (Livorno, Museo della Città, 8 aprile – 10 luglio 2022).

A cura degli Amici della Biblioteca d’arte della Fondazione Torino Musei

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

Intervengono: Aurora Scotti e Sergio Rebora, Curatori della mostra; Virginia Bertone, Capo conservatore GAM Torino

Mercante, pittore e critico d’arte dalla cultura e vocazione europea, Vittore Grubicy (1851-1920) è stata una figura centrale nel dibattito figurativo dell’Italia del tardo Ottocento, impegnata tanto nella promozione commerciale degli artisti italiani che nello sviluppo teorico dell’arte nuova e del divisionismo. Il catalogo che accompagna la mostra Vittore Grubicy De Dragon. Un intellettuale-artista e la sua eredità. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo, curata Sergio Rebora e Aurora Scotti a Livorno, si configura come una vera e propria monografia dedicata all’artista, in grado di fornire nuovi sguardi sulla sua sfaccettata attività professionale e artistica, così come sulle sue articolate vicende umane. Uno strumento che permette una riflessione a tutto campo sulla stessa funzione del catalogo di mostra, da sempre diviso tra l’esigenza di compendiare l’appuntamento espositivo ad una rilettura più profonda e scientifica degli argomenti.

Info www.gamtorino.it

 

SABATO 18 GIUGNO

 

Sabato 18 giugno ore 15:30 durata 2 ore

INCROCI =||= TRAMA E ORDITO. LE POSSIBILITA’ DELLA TESSITURA: DALL’ARAZZO AL TAPPETO

GAM – Incontro con Noemi di Nucci, artista tessile

Nell’ambito di INCROCI, Public program sulla mostra “Una collezione senza confini”

Dialogo con l’opera di William Kentridge, Moscow: the Nose Series City of Moscow, 2009

 

Noemi Di Nucci, textile artist e designer, si occupa di tessitura di arazzi su telaio verticale e orizzontale usando materiali convenzionali e non, tappeti, installazioni, mixed media e scenografie teatrali: ha realizzato le installazioni per l’Estate Romana, per il Comune di Roma e per il Comune di Firenze nell’ex manicomio San Salvi. I suoi progetti sono caratterizzati dall’unione tra tecniche tradizionali e sperimentali, studio del segno, della forma e del colore e influenze stilistiche contemporanee. Scrive e tiene workshop basati sulla percezione visiva, anche legata ad argomenti specifici, e sulla tessitura di arazzo.

L’incontro con Noemi Di Nucci, incentrato sull’opera presente in mostra Moscow: the Nose Series City of Moscow di William Kentridge è volto a comprendere il processo di traduzione che avviene nel passaggio dal disegno all’intessitura. L’artista afferma che “un arazzo presenta una sorta di pixelatura, una serie di punti nati dalla decisione presa dal tessitore per ogni singolo filo. La tecnica usata richiede infatti un lavoro dedicato, un lento viaggio di completamento delle zone ancora vuote senza fili né colore, per arrivare a un’immagine intera e completa.”

William Kentridge ha realizzato l’opera in collaborazione con Marguerite Sthepens che, assieme alle sue collaboratrici, ha prodotto gli arazzi in lana di moher tessuta a mano, nell’atelier sudafricano The Stephens Tapestry Studio di Johannesburg. Ci racconta che: “Kentridge consegna un disegno composto da forme di carta nera incollate su una superficie di carta o cartone completata da spilli, scotch e altri materiali. Ci disegna sopra e ogni singolo segno che ha fatto, noi lo reinterpretiamo così che possa essere intessuto”.

Durante l’incontro ci si concentrerà sul dinamismo del segno e sul senso del bianco e nero, di pieni e vuoti, leggendo il processo che dalla scelta cromatica porta alla tessitura vera e propria. Noemi di Nucci porterà alcuni esempi di arte tessile: un arazzo del ‘700, uno realizzato con tecnica tradizionale ma di gusto contemporaneo e un tappeto taftato, permettendo ai partecipanti di scoprire le tecniche, cimentarsi nella pratica – dal disegno all’intessitura e conoscere le nuove tecnologie che trasformano tempi e modi di lavorazione.

Costo: 15 € compresa visita al museo

Posti limitati prenotazione obbligatoria entro il 13 giugno infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DI INCROCI

 

 

DOMENICA 19 GIUGNO

 

Domenica 19 giugno ore 15.30

IL GIARDINO BOTANICO MEDIEVALE

Palazzo Madama – visita guidata naturalistica

Ai piedi delle possenti torri di Palazzo Madama si trova il Giardino Botanico Medievale, che dal 2011 ospita la ricostruzione di un giardino del tardo Quattrocento, realizzato attraverso lo studio di fonti dell’epoca.

Nel corso del tempo il giardino è stato arricchito con l’introduzione di nuove specie di piante che oggi permettono di proporre visite guidate a cura di naturalisti sulle diverse specie: dalle piante fiorite di ellebori, acanti, digitali, campanule e sclaree alle piante officinali, dalle viti alle piante da frutto fino alle piante considerate magiche.

La visita sarà anche occasione per aprire un dialogo con i presenti sui temi della coltivazione naturale e dell’impiego di rimedi fitoterapici vegetali, oltre che raccontare aneddoti storici e botanici per rivivere la giornata di un giardiniere quattrocentesco: l’Hortolano Domini.

Costo: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: possibilità di chiedere in cassa il biglietto d’ingresso solo al giardino oppure biglietto d’ingresso al museo | gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta.

Info e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

LUNEDI 20 GIUGNO

 

Lunedì 20 giugno ore 16.45

SCRIVERE SUI MURI A POMPEI: PARETI FRAGILI E MESSAGGI IMMORTALI

Palazzo Madama – conferenza con Silvia Giorcelli – Dipartimento di Studi Storici, Università di Torino

I muri di Pompei non restituiscono soltanto splendidi affreschi e decorazioni parietali ma anche fragilissime scritte dipinte e incise: alla scrittura sui muri, vero e proprio medium di comunicazione, i pompeiani affidavano i messaggi ufficiali, ad es. in occasione di eventi pubblici o di competizioni elettorali; ma sono soprattutto le scritture occasionali, dichiarazioni d’amore ed evocazioni sessuali, battute ed invettive, a restituire una intimità che sarebbe altrimenti perduta per sempre.

La conferenza fa parte del ciclo legato alla mostra Invito a Pompei, in corso a Palazzo Madama fino al 29 agosto.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria: t. 011 4429629 madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

MARTEDI 21 GIUGNO

 

Martedì 21 giugno

LA NARRATIVA DI FUKURAWA HIDEO. Tra epoca Heian, Murakami Haruki e distopie contemporanee

MAO – conferenza a cura di Gianluca Coci

Furukawa Hideo, uno dei massimi esponenti della letteratura giapponese contemporanea, dialogherà con la sua voce italiana Gianluca Coci a proposito della sua ormai ventennale carriera di scrittore. Sulle sue opere è stato scritto: «Nonostante lo stile multiforme e una certa dose di sperimentalismo, le sue storie sono avvincenti e facili da comprendere, ed è qui che si ritrova il suo straordinario talento». Autore di romanzi che mescolano realtà e finzione, lirismo e suspense, Furukawa illustrerà al pubblico i suoi lavori, che spaziano dalla riscrittura di famosi classici dell’epoca Heian fino alle distopie contemporanee, passando attraverso Murakami Haruki. In Tokyo Soundtrack, forse il più attuale dei suoi romanzi, immagina un Giappone colpito da catastrofi ambientali, infestato da nuovi virus e poco tollerante nei confronti degli stranieri…

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

 

 

MERCOLEDI  22 GIUGNO

 

JANNIS KOUNELLIS

GAM – Nuova mostra in VideotecaGAM

22 giugno – 13 novembre 2022

a cura di Elena Volpato

Prosegue il ciclo di esposizioni dedicate alla storia del video d’artista italiano tra anni Sessanta e Settanta. La mostra, sesto e ultimo appuntamento della collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, si compone di tre diverse manifestazioni dell’immagine di Apollo che Kounellis mise in opera, tra il 1972 e il 1973, nascondendo il proprio volto dietro una maschera di gesso recante le fattezze del dio.
COMUNICATO STAMPA IN ALLEGATO

 

Mercoledì 22 giugno ore 16.45

DA VERONICA A “VERA ICON”: LA DEVOZIONE AL VOLTO DI CRISTO NEL MEDIOEVO TRA ORIENTE E OCCIDENTE

Palazzo Madama – conferenza con Gian Maria Zaccone, direttore del CISS – Centro Internazionale di Studi sulla Sindone

Due tradizioni, quella orientale del Mandylion e quella occidentale della Veronica si intrecciano fortemente, con esiti diversi nella storia della spiritualità, sebbene entrambe di forte impatto nella evoluzione della ricerca e della Pietà verso la vera immagine di Cristo.

All’epoca di Innocenzo III l’immagine cosiddetta della “Veronica” – presente da tempo in Roma e oggetto di culto crescente – raggiunge il suo status di immagine-reliquia universale del volto di Cristo. L’immagine della Veronica racchiude una doppia valenza, che impronterà la sua iconografia, che la vede ora come immagine del Cristo vittorioso e ora di quello paziente, che l’avvicina all’immagine orientale del Mandylion. Ciò si riflette anche sulle leggende circa la sua origine, in una versione donata da Gesù alla mitica figura di Veronica che desiderava ardentemente avere un’immagine del suo maestro e guaritore, e in un’altra realizzata durante la passione. Sarà quest’ultima a imporsi nell’ambito occidentale. Per molto tempo gli studiosi si sono interrogati su quale delle due leggende – Veronica e Mandylion – si fosse modellata l’altra. Al di là della questione storica è fondamentale prendere atto come, da un ben preciso punto della storia della Chiesa, con sempre maggiore interesse la Cristianità anela a identificare le fattezze umane di Cristo. Il Mandylion in Oriente e la Veronica in Occidente in realtà rappresentano due fondamentali espressioni dello stesso Volto, recepite secondo le più profonde attese delle diverse spiritualità. Ne è palese testimonianza il ruolo della Veronica nella pietà medievale, e in particolare il significato enorme rivestito nel Giubileo del 1300. Le relazioni dei pellegrini, i testi letterari, da Dante a Petrarca, le cronache liturgiche segnalano in maniera inequivocabile l’emozione della presenza di quel volto a Roma, la cui storia ancora oggi risulta di difficile ricostruzione e a tratti controversa.

Gian Maria Zaccone, storico, Direttore del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone di Torino. Laureato in Storia del Diritto si è specializzato nello studio dei processi per i percorsi di canonizzazione nel medioevo e nella storia della Pietà. In questo ambito ha approfondito il tema della ricerca della raffigurazione di Cristo con particolare attenzione agli esiti sindonici. È titolare di un corso universitario di Storia della Sindone e delle reliquie di Cristo nell’ambito della Pietà.

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Prenotazione facoltativa: t. 011 4429629 (da lunedì a venerdì, orario 9,30-13 e 14-16);

e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Per assistere alla conferenza è necessario indossare mascherina FFP2

Da mercoledì 22 a venerdì 24 giugno

BLOWING ROSES. PERFORMANCE DI CHRYSANNE STATHACOS PER IL GRANDE VUOTO

MAO – performance nell’ambito della mostra Il Grande Vuoto

Chrysanne Stathacos è un’artista multidisciplinare di origine greca, americana e canadese. Il suo lavoro comprende incisione, questioni ambientali, tessile e performance, ed esplora le connessioni tra azioni rituali, mitologia greca, femminismo, spiritualità orientale, buddhismo e tecnologia, che si riflettono nella sua attuale pratica artistica.

Nell’ambito della mostra Il Grande Vuoto e del progetto #MAOTempoPresente, l’artista è stata invitata a realizzare una performance al MAO Museo d’Arte Orientale: nell’arco di tre giorni, dal 22 al 24 giugnoStathacos darà vita nel salone Mazzonis a “Blowing Roses”, un’installazione della serie Rose Mandala.

 

Creerò un’opera dalla mia serie Rose Mandala, Blowing Roses. Le installazioni Rose Mandala si basano su strutture circolari storiche che hanno lo scopo di creare un’opera che cambia nel tempo. Questi lavori sono realizzati strappando dozzine di rose – petalo per petalo –  che vanno a circondare specchi colorati di grandi dimensioni. I sensi dello spettatore sono investiti da ondate di profumo di rose che abitano lo spazio dell’opera” racconta Stathacos, che prosegue “I mandala vengono lasciati seccare mentre i petali si riducono a un quarto della loro dimensione originale. Alla fine, il mandala viene smantellato in una rappresentazione finale. I Rose Mandalas vengono gettati, raccolti e dispersi nel vento o spazzati via dal respiro umano, mio e del pubblico. Queste installazioni/performance riflettono l’effimero processo di cambiamento, età, decadenza e vuoto”.

 

Nei giorni 22 e 23 giugno il pubblico è invitato ad assistere alla creazione del mandala, che l’artista realizzerà nel Salone Mazzonis. Infine il 24, in una cerimonia rituale aperta al pubblico, Chrysanne Stathacos distruggerà l’opera.

L’accesso alla performance è incluso nel biglietto d’ingresso alla mostra Il Grande Vuoto.

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

La Gelateria Pepino 1884 di piazza Carignano entra a far parte dei Locali Storici D’Italia

La Gelateria PEPINO 1884 di piazza Carignano entra a far parte dei Locali Storici D’Italia e con
l’associazione “Caffè Storici e Salotti Sabaudi di Torino” diventa una tappa fondamentale neegli
Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa.

La gelateria Pepino ormai è associata al volto storico di Torino; per molti turisti, anche stranieri, è
oramai impossibile scindere l’immagine della Gelateria PEPINO dalla sua storica piazza Carignano,
un connubio che è diventato una piacevole consuetudine e risveglia ricordi di momenti golosi e
piacevoli, che conserviamo dentro di noi fin dall’infanzia.
Dal 1929 la sua insegna, le vetrine, la boiserie, i velluti rossi e i tavolini all’aperto fanno, infatti,
parte dell’arredo di una delle piazze auliche più belle e ricche di storia della città, piazza Carignano.
Un salotto che racchiude un mondo di bellezza in cui la Gelateria PEPINO è inserita in modo
armonioso e ne è parte integrante.
Entrare a far parte dell’ Associazione culturale Locali Storici d’Italia , patrocinata dal Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, è stato per la Gelateria PEPINO 1884 un importante motivo di orgoglio,
ma anche indubbiamente un riconoscimento di un lavoro portato avanti con passione e impegno,
un impegno fatto di attenzione e lungimiranza che hanno consentito, a questa solida realtà, di
superare crisi e cambiamenti del mercato, senza mai tentennare.
“Locali Storici d’Italia” è un’associazione culturale senza scopo di lucro, che si prefigge, attraverso
appropriate iniziative culturali, turistiche e editoriali, di valorizzare e tutelare i più antichi e
prestigiosi locali che abbiano almeno settant’anni di vita, che siano stati e siano ancor oggi,
protagonisti o artefici di pagine della storia d’Italia attraverso gli avvenimenti di cui sono stati sede
e i personaggi che li hanno frequentati, e che conservino stile, spazi e arredi delle origini . Gli odierni
soci del Sodalizio sono circa 230.
La mission dell’Associazione, condivisa dalla Gelateria PEPINO, è, quindi, quella di valorizzare e
tutelare i locali storici, ma anche supportare il turismo culturale che trova nella tradizione e nella
continuità un evidente punto di forza.
Che sia per gustare un iconico Pinguino – il primo gelato su stecco e ricoperto da una sottile sfoglia
di cacao, inventato e messo in commercio proprio qui – una sontuosa coppa gelato, un aperitivo o
un pranzo leggero e sfizioso, la sosta presso la Gelateria PEPINO non è mai scontata ed è
impossibile che non rimanga impressa, per la bellezza del locale e della piazza, ma anche per
l’elevata qualità dei prodotti e per la professionalità e la cura del personale.
Un riconoscimento meritato, quindi, per uno dei locali storici e più rappresentativi della nostra
città, uno dei pochi che vede continuità non solo nel locale e nel prodotto, ma anche nella
proprietà, Edoardo Cavagnino, presidente di Gelati PEPINO 1884 , rappresenta infatti la quinta
generazione di una famiglia che ha fatto la storia del gelato.
“Sono davvero soddisfatto per l’ingresso della Gelateria PEPINO nell’Associazione Locali Storici
d’Italia – dichiara Edoardo Cavagnino – È un’ulteriore opportunità che si inserisce nella filosofia del
condividere e fare rete, che sposo e promuovo da anni. Ho la ferma convinzione che creare
relazioni e sinergie possa essere utile per la crescita di tutti, delle attività, della città e del territorio.
È un obiettivo che stiamo portando avanti anche con l’Associazione cittadina “Caffè storici e Salotti
Sabaudi”, in cui ho assunto l’impegno personale come in veste di Presidente, nella convinzione che
la città abbia un patrimonio di locali storici unico e invidiabile, che merita un’attenzione mirata e
costante. In questo periodo è auspicabile, e quanto mai necessario, un maggior impegno di tutti gli
attori: cittadini, titolari e istituzioni .”​
Torino è la città con il maggior numero di caffè storici in Italia riuniti in una Associazione dedicata:
“Caffe Storici e Salotti Sabaudi di Torino” , nata dal desiderio di salvaguardare un patrimonio
unico, che si dirama nel centro storico cittadino e guidata dallo stesso Cavagnino che ne è
presidente.
Attualmente sono dieci caffè, locali che possono essere definiti veri e propri siti di storica
accoglienza, la cui data di fondazione si pone tra il 1763 e i primi anni del Novecento.
Rappresentano una delle eccellenze della città e la maggioranza di essi fa già parte dei Locali
Storici d’Italia, ma non solo, tutti i membri dell’associazione “Caffè Storici e Salotti Sabaudi di
Torino” sono entrati far parte dell’Associazione europea “Historic Cafes Route”, che offre ai turisti
l’opportunità di intraprendere un interessante e suggestivo itinerario tematico, di fare un salto
indietro nel tempo, di godere del lusso dei Caffè dell’età d’oro, conoscendone l’importante ruolo
che hanno avuto nel passato e che continuano a giocare nel presente, nel plasmare la storia
culturale dell’Europa. Dai primi di giugno la “ Historic Cafes Route” è entrata a far parte del
Programma degli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa.
Gli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa sono un invito al viaggio e alla scoperta del ricco e
variegato patrimonio culturale europeo. Il loro scopo è quello di creare una rete di persone e
luoghi legati tra loro grazie a una storia e a un patrimonio comuni.
Gli Itinerari Culturali mettono in pratica i valori del Consiglio d’Europa, costituiti da diritti umani,
diversità culturale, dialogo e scambi interculturali.
L’impegno di Gelateria PEPINO 1884 è, quindi, intenso e spazia su più fronti, tra cui la volontà di
salvaguardare e valorizzare la propria storia, che risulta innegabile, come il desiderio di fare rete e
costruire ampie connessioni e rapporti, nel nostro Paese e in Europa, capaci di diventare stimolo
per sviluppare sinergie utili ad esaltare la bellezza del patrimonio dei caffè storici e di Torino tutta.

Da New York a Torino, per la prima volta in Italia, la “Collezione Thomas Walther”

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Dal  “MoMA” a “CAMERA”

“Capolavori della fotografia moderna 1900-1940”

Fino al 26 giugno

Tecnicamente sublime. Capace di fermare al millesimo di secondo l’attimo che non poteva essere che quello. Così perfetta da fare a gara con la stessa realtà.  Fors’anche di superarla. La foto che vedete pubblicata a inizio articolo s’intitola “Class”, la firma è di John Gutmann (1905 – 1998), fotografo e pittore americano di origine tedesca, appartenente alla corrente del cosiddetto “realismo americano” della “Scuola di Ashcan”, quella rappresentata in primis, per  intenderci, da Edward Hopper fra i massimi nomi anticipanti la Pop Art.

Ebbene lo scatto di Guttman inquadra la campionessa olimpica di tuffi Majorie Gestring cristallizzata in una posizione assolutamente perfetta, tanto da apparire surreale: la giovane è sospesa in aria, in un cielo terso libero d’ogni intrusione fra l’obiettivo fotografico e lei, allineata al millimetro con il trampolino. Siamo nel 1935, Marjorie ha solo 12 anni e l’anno successivo  avrebbe conquistato il podio olimpico a Berlino, diventando all’epoca la più giovane medaglia d’oro al mondo. A questa seguiranno tante altre foto dell’atleta, ma nessuna mai riuscirà a raggiungere i “superbi” livelli di quella scattata da Guttman. La foto è sicuramente fra quelle  meritanti una prolungata sosta e un’attenta riflessione nel gruppone delle 230, datate inizi – prima metà del XX secolo, capolavori assoluti della storia della fotografia internazionale appartenenti alla prestigiosa “Collezione Thomas Walther”, acquisite dal “MoMA–Museum of Modern Art” di New York e, fino al 26 giugno, ospitate (per la prima volta in Italia) presso gli spazi di “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia” di Torino. 121 i nomi degli artisti –molti leggendari – rappresentati nella mostra subalpina, alla sua terza ed ultima tappa europea , dopo aver soggiornato nei mesi scorsi al “Jeu de Pome” di Parigi e al “Masi” di Lugano. Mostra che ben rappresenta quel “fermento creativo che prende avvio in Europa subito dopo la Prima Guerra Mondiale – sottolineano gli organizzatori – per arrivare poi negli Stati Uniti, che accolgono in misura sempre maggiore gli intellettuali in fuga dall’Europa delle dittature, arrivando a diventare negli anni Quaranta il principale centro di produzione artistica mondiale”. Accanto ad immagini iconiche di fotografi americani come Alfred Stieglitz, Edward Steichen, Paul Strand, Walker Evans o Edward Weston e europei come Karl Blossfeldt, Brassaï, Henri Cartier-Bresson, André Kertész e August Sander, la Collezione valorizza il ruolo centrale delle donne nella prima fotografia moderna, con opere di Berenice Abbott, Marianne Breslauer, Claude Cahun, Lore Feininger, Florence Henri, Irene Hoffmann, Lotte Jocobi, Lee Miller, Tina Modotti, Germaine Krull, Lucia Moholy, Leni Riefenstahl e molte altre. Oltre ai capolavori della fotografia del Bauhaus (László Moholy-Nagy, Iwao Yamawaki), del costruttivismo (El Lissitzky, Aleksandr Rodčenko, Gustav Klutsis), del surrealismo (Man Ray, Maurice Tabard, Raoul Ubac) troviamo anche le sperimentazioni futuriste di Anton Giulio Bragaglia e le composizioni astratte di Luigi Veronesi, due fra gli italiani presenti in mostra insieme a Wanda Wulz e alla friulana Tina Modotti, cresciuta professionalmente in Messico accanto all’americano Edward Weston, suo  grande collega e compagno. L’articolato e ricco iter espositivo ci pone dinanzi ad una Collezione, quella di Thomas Walther (nato negli anni ’50 in Germania che, dal 1977 per vent’anni acquista fotografie, ovviamente tutte in biaco e nero, scattate fra le due guerre mondiali e acquistate dal “MoMA” nel 2001 e nel 2017), in cui si trovano immagini realizzate grazie alle nuove possibilità offerte dagli sviluppi tecnici della prima metà del Novecento, accanto ad una molteplicità di sperimentazioni linguistiche realizzate attraverso diverse tecniche: collages, doppie esposizioni, immagini cameraless e fotomontaggi che raccontano una nuova libertà di “intendere e usare la fotografia”.

Un vero e proprio tesoro acquisito in base ad una selezione del tutto personale; autori noti accanto a reporter assolutamente sconosciuti, tutti però accomunati “da un messaggio forte, convincente e capace di sposarsi bene con le altre opere”, come ricorda lo stesso Walther. Tutte  stampe originali, d’epoca. Nessuna maldestra ristampa. “Nel tempo mi sono convinto – ancora Walther – che il valore di una stampa ‘vintage’ superi l’importanza di una successiva perché ha una coerenza e una congruenza che la rende in un certo senso più convincente”. E la  mostra a “CAMERA” (che a pochi giorni dall’apertura ha già registrato oltre 3mila presenze) ne è chiara riprova.

Gianni Milani

“Capolavori della fotografia moderna 1900-1940”

“CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Fino al 26 giugno

Orari: lun. e merc. 11/19, giov. 11/21, ven. – dom. 11/19

Nelle foto:

–         John Gutmann: “Class”, stampa alla gelatina ai sali d’argento, 1935, “MoMA New York”

–         Foto allestimento, “CAMERA”, Andrea Guemani