CULTURA- Pagina 6

Il Festival dell’illustrazione Di-Se

Dal 3 maggio all’8 giugno Domodossola ospita la quinta edizione

Torna la quinta edizione del Festival dell’illustrazione  Di-Se a Domodossola, in provincia di Verbania, in programma da sabato 3 maggio a domenica 8 giugno. Un appuntamento che, anno dopo anno, sta diventando tra i più originali e vivaci all’interno del panorama nazionale. Un festival giovane che continua a sorprendere e a costruire una frizzante rete di artisti e creativi intorno al tema del disegno e dell’illustrazione, potenti strumenti per riflettere e raccontare il mondo che ci circonda. L’edizione 2025 fa parte del grande Inter Italia Svizzera “Sensibilizz-arte’, dove l’arte è  vista come uno strumento di sensibilizzazione, che fa parte di un progetto transfrontaliero triennale che vuole unire arte, cultura, tradizioni, natura per promuovere un turismo sostenibile e consapevole.

Tra laboratori d’arte, workshop, incontri dal vivo,e talk, il progetto e il festival intendono portare nel nord del Piemonte alcuni dei protagonisti più interessanti della scena culturale internazionale. Questo primo appuntamento segna l’inizio di un ricchissimo programma e percorso culturale sempre  a ingresso libero pensato per un pubblico di tutte le età e che si protrarrà oltre l’estate. Cuore della manifestazione come sempre le sontuose sale del collegio Mellerio di Domodossola dei padri Rosminiani, che quest’anno si arricchiscono di una novità.  Per la prima volta saranno visitabili anche le ex cucine.

Sabato 3 maggio inaugurazione delle quattro mostre principali di questa edizione  alle 18.30 e inaugurazione alle ore 10 della grande mostra mercato Plein Air, che ritorna ad animare il centro di Domodossola fino alle 18 come negli anni precedenti.

Nel refettorio e nella sala Liberty si terrà la mostra Continente di carte di Manuele Fior, a cura di Gianluca Folí, capace di unire la precisione architettonica al lirismo oggettivo, creando racconti visivi pregni di complessità  e di bellezza.

Al museo di Scienze Naturali la “Montagna in mano” di Andrea Guerzoni, un’esplorazione profonda tra organismi viventi, elementi naturali e cambiamenti climatici. In biblioteca “Suonala ancora bombe. Anatomia di un libro illustrato” di Marta Nijhuis. Nelle ex cucine una foresta di carta bianca, che accoglie il visitatore in un silenzio rarefatto e surreale, un’installazione immersiva che diventa al tempo stesso ambiente e performance, un viaggio attraverso una giungla artificiale fatta di fogli sovrapposti di carta  intagliata a mano e veli traslucidi di carta velina. Questa la creazione “Fragilis natura silentium”, installazione site specific di Matteo Capobianco Ufo 5.

L’offerta artistica non si arresta qui ma prosegue nel circuito Off in spazi più intimi nella città di Domodossola.

La nuova edizione del Festival si apre con la grande mostra mercato Plein Air. Dopo il successo dello scorso anno il centro storico di Domodossola, tra la via Motta e le piazze Chiossi e Fontana, si trasforma in una piccola Montmartre con trenta artisti del progetto DiSe che si riuniscono per presentare insieme i loro lavori.

Si tratta di un’occasione imperdibile per poter conoscere dal vivo le tecniche e i lavori degli artisti, sia nel caso dell’illustrazione, sia del disegno contemporaneo. Per il ricco programma di workshop, conferenze, laboratori per bambini e ragazzi, presentazioni, escursioni, si può far riferimento a IG Associazione Musei d’Ossola e FB Associazione Musei d’Ossola Di SE

Il festival  è a cura di Paolo Lampugnani.

Quinta edizione Di SE presso Collegio Mellerio Rosmini, via Rosmini 24 Domodossola.

Inaugurazione sabato 3 maggio ore 18.30

Mara  Martellotta

Le festività nei musei della Fondazione: gli appuntamenti

PASQUA, 25 APRILE E 1° MAGGIO AL MUSEO

 

Apertura straordinaria di GAM e MAO lunedì 21 aprile.

Per il 25 aprile e 1° maggio ingresso a 1€ alle collezioni permanenti

di GAM, MAO e Palazzo Madama.

Tariffa ridotta a 1€ per le mostre temporanee.

 

 

Le feste di aprile e maggio si trascorrono all’insegna dell’arte!

GAM, MAO e Palazzo Madama saranno regolarmente aperti con orario 10-18 domenica 20 aprile (Pasqua), lunedì 21 (lunedì dell’Angelo), venerdì 25 aprile (festa della Liberazione) e giovedì 1° maggio (festa dei lavoratori).

In occasione della Festa della Liberazione, il 25 aprile, e della Festa dei Lavoratori, il 1° maggio, tutti i visitatori potranno approfittare della tariffa a ingresso speciale di 1€ per accedere alle collezioni permanenti, oltre che alle esposizioni temporanee Hanauri al MAO e Bianco al femminile e Peltri a Torino a Palazzo Madama.

Nelle stesse giornate, si potranno inoltre visitare le esposizioni temporanee FAUSTO MELOTTI. Lasciatemi divertire! e le mostre del Contemporaneo: ALICE CATTANEO. Dove lo spazio chiama il segno e Giosetta Fioroni alla GAM, Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone, recentemente inaugurata al MAO, e Visitate l’Italia! a Palazzo Madama con l’aggiunta di 1€ per ciascuna mostra.

La tariffa a 1€ sarà applicata anche ai titolari di Abbonamento Musei, che non potranno utilizzare le tessere.

Ingresso gratuito per i possessori della Torino Card.

Cosa si può visitare:

  • Alla GAM: oltre alle collezioni permanenti e al Deposito vivente sono visitabili le mostre temporanee FAUSTO MELOTTI. Lasciatemi divertire! (+1€) e le mostre del Contemporaneo: ALICE CATTANEO. Dove lo spazio chiama il segno e Giosetta Fioroni nello spazio della Videoteca (+1€)
  • Al MAO: i visitatori possono visitare le cinque gallerie delle collezioni permanenti e la mostra temporanea Hanauri nella galleria giapponese, che chiuderà il 4 maggio, e Haori (+1€).
  • Palazzo Madama: oltre alle collezioni permanenti, sono visitabili le mostre temporanee Giro di postaBianco al femminile e Peltri a Torino, e Visitate l’Italia! (+1€).

 

Inoltre Cooperativa Mirafiori propone un ricco calendario di visite guidate:

GAM

domenica 20 aprile ore 16:30, venerdì 25 aprile ore 15, giovedì 1 maggio ore 12, giovedì 1 maggio ore 16:30 | Fausto Melotti. Lasciatemi divertire!

domenica 20 aprile ore 15, venerdì 25 aprile ore 16:30, giovedì 1 maggio ore 10:30, giovedì 1 maggio ore 15 | Seconda risonanza. Ritmo, struttura e segno

MAO

lunedì 21 aprile ore 16.30 | Asia Orientale: Cina e Giappone tra sacro e profano

lunedì 21 aprile ore 15, venerdì 25 aprile e giovedì 1 maggio ore 11 e ore 15 | Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone

venerdì 25 aprile e giovedì 1 maggio ore 16.30 | L’India e il Sud-est asiatico, il tetto del mondo, poi fino al Mediterraneo

PALAZZO MADAMA

domenica 20 aprile ore 15, lunedì 21 aprile ore 11 e ore 15, venerdì 25 aprile ore 10.30, giovedì 1° maggio ore 15 | Da castello a museo

domenica 20 aprile ore 16.30, lunedì 21 aprile ore 16.30, venerdì 25 aprile ore 12, giovedì 1° maggio ore 16.30 | Visitate l’Italia!

 

 

Informazioni e prenotazioni visite guidate:

T 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

“Premio Lattes Grinzane”. Fra i cinque scrittori finalisti un solo italiano

“Premio Speciale” alla scrittrice etiope Maaza Menghiste

Monforte d’Alba (Cuneo)

Sono stati annunciati nei giorni scorsi i cinque scrittori finalisti della XV edizione del “Premio Lattes Grinzane 2025”, il riconoscimento intitolato a Mario Lattes (Torino, 1923 – 2001), grande pittore scrittore ed editore – fra i più raffinati intellettuali del nostro Novecento – organizzato dalla “Fondazione Bottari Lattes” di Monforte d’Alba, rivolto ad autori italiani e stranieri e dedicato ai migliori libri di Narrativa pubblicati nell’ultimo anno. I “magnifici cinque” selezionati da un’attenta “Giuria Tecnica”, presieduta dalla scrittrice e giornalista, Loredana Lipperini, si contenderanno il podio più alto sabato 11 ottobre al “Teatro Sociale G. Busca” di Alba.

I loro nomi: il francese Mathieu Belezi con “Attaccare la terra e il sole” (Gramma Feltrinelli, traduzione di Maria Baiocchi), Jenny Erpenbeck, scrittrice tedesca, con “Kairos” (Sellerio, traduzione di Ada Vigliani), l’irlandese Paul Lynch con “Il canto del profeta” (66thand2nd, traduzione di Riccardo Duranti), Alia Trabucco Zeráncilena, con “Pulita” (Sur, traduzione di Gina Maneri) e l’italiano (fiorentino; dopo Paolo Volponi, il secondo autore ad aver vinto, nel 2006 e nel 2019, per due volte lo “Strega”) Sandro Veronesi con “Settembre nero” (La nave di Teseo).

Il “Premio Speciale Lattes Grinzane”, attribuito in ogni edizione a un’autrice o a un autore internazionale di fama riconosciuta a livello mondiale, che nel corso del tempo abbia ricevuto un condiviso apprezzamento di critica e di pubblico, è invece stato conferito quest’anno all’autrice etiope di Addis Abeba, Maaza Menghiste, oggi residente a New York e già vincitrice nel 2021 del “Premio Gregor von Rezzoni” di Firenze, con “Il re ombra”, opera in cui la scrittrice parla delle donne etiopi che si ribellarono a Mussolini.

Selezionati, dunque, i cinque finalisti, ora andrà ai 400 studenti e studentesse che fanno parte delle “Giurie Scolastiche” il compito di leggere le opere in finale e individuare quella vincitrice di quest’anno. Le ragazze e i ragazzi coinvolti provengono da tutta Italia, dalla provincia di Cuneo, passando per Teramo e Campobasso: in totale sono 25 gli Istituti Superiori coinvolti, tra questi per la prima volta il “Colegio Italiano Antonio Raimondi” di Lima, in Perù.

Il prossimo appuntamento con il “Premio” è fissato, come detto, per sabato 11 ottobre: nella mattinata gli studenti saranno protagonisti dell’incontro con i cinque finalisti al “Castello di Grinzane Cavour”, durante il quale potranno dialogare con gli scrittori e porre loro delle domande.

Al pomeriggio, al “Teatro Sociale Busca” di Alba, Maaza Mengiste terrà una lectio magistralis su un tema a propria scelta e sarà insignita del “Premio Speciale”, dopodiché verrà scoperto il nome del vincitore o della vincitrice della XV edizione del “Premio”. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito e sui canali social della “Fondazione Bottari Lattes”.

Ad entrare nella rosa dei “finalisti” sono stati libri scelti per il loro “andare in controtendenza – spiega la presidente di Giuria Loredana Lipperini –  rispetto al filone sempre più ossessivo dell’autonarrazione, e che grazie alla letteratura riportano la memoria, la Storia (anche trasfigurata nel futuro) e le questioni sociali all’attenzione di tutti. Una cinquina preziosa e importante, che dimostra come le possibilità della scrittura siano ancora infinite e non solo limitate al rispecchiamento del sé”.

In conclusione ricordiamo che anche nel 2025 prosegue la collaborazione fra il “Premio” e la rassegna “Cervo in Blu d’inchiostro”. Così per domenica 12 ottobre, proprio all’indomani della cerimonia finale, si terrà il consueto appuntamento al “Castello dei Clavesana” a Cervo Ligure (Imperia) con uno dei finalisti. L’evento sarà condotto da Walter Scavello, docente di Inglese del “Liceo Cassini” di Sanremo. È prevista inoltre la partecipazione di alcuni degli studenti dello stesso Liceo, fra gli Istituti che compongono la “Giuria Scolastica”, che cureranno anche gli intermezzi musicali.

Per info: “Fondazione Bottari Lattes”, via G. Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it

Gianni Milani

Nelle foto: I cinque libri finalisti e Maaza Mengiste; Mario Lattes

“Samsara – il ciclo delle idee”, ospite Marcello Veneziani

Il 24 aprile, a Carmagnola 
Ha preso il via a Carmagnola un progetto sociale e culturale promosso dal Comune dal titolo “Samsara – il ciclo delle idee”, sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, ideato e promosso dall’agenzia Tra le linee. Il progetto pone al centro la comunità e il confronto generazionale con l’obiettivo di coinvolgere attivamente cittadini, associazioni, scuole e realtà del territorio in un percorso di crescita collettiva, formazione e partecipazione civica. Il sentiero della trasmissione storica culturale continua, la prima tappa è stata il 14 marzo, quando si è tenuto un incontro approfondito sul valore dello sport e della disabilità con Ivo Ferriani, membro del CIO e della Giunta CONI, in cui tema come inclusività, crescita e consapevolezza sono state al centro della discussione. Il cammino di Samsara prosegue con una nuova tappa che invita a riflette sulla necessità di imparare dai grandi del passato per comprendere il futuro. L’ospite, nella seconda tappa del sentiero, sarà Marcello Veneziani, scrittore, saggista e giornalista, dove presenterà il suo ultimo libro intitolato “Senza eredi” di Marsilio Editori, e illustrare, insieme a Sebastiano Caputo, giornalista e direttore artistico di Samsara, il programma ufficiale del Festival, che si terrà a Carmagnola dal 20 al 22 giugno. L’incontro si terrà giovedì 24 aprile 2025alle ore 21 presso il salone Antichi Bastioni, ad ingresso libero. Verranno svelati, oltre agli ospiti, anche diversi panel a cui parteciperanno, ognuno con temi, argomenti e toni diversi. Si tratta di una rassegna culturale di tre giorni che vuole essere un percorso interiore e allo stesso tempo indicare le coordinate del presente, una bussola, una mappa per orientarsi tra le onde inquiete della contemporaneità. Veneziani farà da apripista, condurrà il pubblico nel futuro, ma anche in altre dimensioni. La sua ultima pubblicazione parte dalle idee del passato di filosofi, politici e artisti per sottolineare un concetto di eredità che forse stiamo perdendo. Samsara e il libro sono il manifesto di diverse dimensioni spazio temporali. Presente, passato e futuro si intrecciano costantemente.
“Non siamo eredi e non lasciamo eredi – sottolinea Veneziani – non ereditato niente da nessuno, non lasceremo eredità a nessuno. È questa, per dirle brutalmente, la nostra condizione di oggi. La via per entrare nel ciclo delle idee è tracciata e si concluderà giovedì 22 maggio con il terzo e ultimo evento, prima della rassegna di giugno, con Giuseppe Culicchia, nuovo Presidente del Circolo dei Lettori di Torino, nonché scrittore e giornalista. In dialogo con Sebastiano Caputo, presenterà il suo ultimo libro “Uccidere un fascista – Sergio Ramelli, una vita spezzata dall’odio” (Mondadori). Una testimonianza letteraria e civile sulla stagione degli anni di piombo, su come si possa cercare la pacificazione e culturale nel nostro Paese.
“Proseguire il percorso di Samsara con uno scrittore autorevole come Marcello Veneziani – dichiarano il Sindaco di Carmagnola Ivana Gavaglio e l’Assessore alla Cultura Alessandro Cammarata – conferma la volontà di offrire alla comunità occasioni di riflessione autentica e di confronto culturale di alto profilo. Il dialogo con autori e pensatori di rilievo nazionale è un’occasione per arricchire il dibattito pubblico e far crescere la consapevolezza collettiva in un momento storico che richiede strumenti nuovi orientarsi nel presente e costruire il futuro”.
Mara Martellotta

Porte aperte a Palazzo Lascaris

Da venerdì 18 aprile 2025 Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, entra a far parte dei palazzi storici delle istituzioni torinesi aperti al pubblico con regolarità con l’iniziativa “Porte aperte a Palazzo Lascaris”.
Grazie ai servizi forniti da Turismo Torino e Provincia, il terzo venerdì di ogni mese alle ore 17 e in alcune altre occasioni straordinarie, il pubblico potrà entrare gratuitamente nel palazzo con una visita guidata su prenotazione. Le scuole invece possono prenotare le visite didattiche appositamente organizzate in altri giorni della settimana.
Il percorso di visita attraversa l’atrio affrescato (recentemente restaurato) e le sale auliche del primo piano. Residenza nobiliare costruita nel 1600, Palazzo Lascaris è ancora oggi ricco di stucchi, affreschi, decorazioni e arredi che testimoniano i suoi quattro secoli di storia, legati prima alla corte sabauda e nel ‘900 alle principali realtà economiche della città.
Le visite saranno condotte – all’interno del palazzo in cui ha sede del 1979 il Consiglio regionale del Piemonte – da Guide turistiche professioniste appositamente formate iscritte al sistema di prenotazione di Turismo Torino e Provincia.
Il 25 aprile, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, Palazzo Lascaris sarà uno dei sette palazzi delle Istituzioni aperti al pubblico gratuitamente con l’iniziativa “I Palazzi delle Istituzioni si aprono alla città 2025” che prevede un articolato percorso di visita attraverso: Palazzo Civico, i Musei Reali (Palazzo Reale e l’Armeria), il palazzo delle Segreterie di Stato (Prefettura), l’Aula del Consiglio provinciale, l’Archivio di Stato e Palazzo Madama.

Calendario delle prossime date di apertura al pubblico di Palazzo Lascaris
(prenotazioni: https://turismotorino.org/visite-palazzo-lascaris )

Venerdì 18 aprile – una visita alle ore 17
Venerdì 25 aprile – Liberazione – due visite straordinarie: ore 14 e 15.30
Venerdì 16 maggio – una visita alle ore 17
Domenica 18 maggio – Salone del Libro – due visite straordinarie: ore 14 e 15.30
Lunedì 2 giugno – Festa Repubblica – due visite straordinarie: ore 14 e 15.30
Venerdì 20 giugno – una visita alle ore 17
Venerdì 18 luglio – una visita alle ore 17
Domenica 28 settembre – Salone Auto Torino – due visite straordinarie: ore 14 e 15.30
Le visite didattiche a Palazzo Lascaris – esclusivamente rivolte alle scolaresche nelle mattinate di giovedì e venerdì – proseguono invece con il consueto sistema di prenotazione online all’indirizzo: https://www.cr.piemonte.it/prenotazionevisite/scuole/scegli-data

Capitale Italiana del Libro 2026, la candidatura di Carmagnola

Carmagnola, 17 aprile 2025 – È stata presentata oggi, nella Sala Consiliare del Comune di Carmagnola, la candidatura ufficiale della città al titolo di Capitale Italiana del Libro 2026, prestigioso riconoscimento promosso dal Ministero della Cultura. Alla conferenza stampa hanno preso parte il Sindaco Ivana Gaveglio, il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Alessandro Cammarata, la project manager e coordinatrice della candidatura Costanza Casali, e Nicolas Ballario, advisor per la comunicazione del progetto.

«Una candidatura che parte da lontano, ma guarda al futuro»

Nel suo intervento, il Sindaco Ivana Gaveglio ha spiegato le motivazioni alla base della candidatura:
«Carmagnola è da anni una città impegnata nella promozione della lettura e della cultura, come dimostra il riconoscimento di “Città che legge” ottenuto fin dal 2018. Ogni anno organizziamo e patrociniamo un ricco calendario di appuntamenti, tra cui
Portici da Leggere, Letti di Notte, Il Libro del Mercoledì, Aperilibro, la Settimana dell’Otium, la Festa del lettore e molte altre iniziative che coinvolgono scuole, famiglie e associazioni. Dal 2018 sosteniamo anche la pubblicazione della rivista culturale Panorama Carmagnolese e, da quest’anno, abbiamo avviato il progetto Samsara – Il ciclo delle idee, un nuovo spazio per la crescita culturale condivisa.

Ma questa candidatura non guarda solo al presente: affonda le sue radici in una storia profonda e identitaria. La nostra città è citata da Alessandro Manzoni nel titolo e nel cuore di una delle sue tragedie più significative, “Il Conte di Carmagnola”, è legata a figure illustri del passato e del presente, solo per citarne alcune, come Francesco Bussone, capitano valoroso della tragedia manzoniana, Santorre di Santarosa, patriota che a Carmagnola la notte del 10 marzo 1821 stampò lo storico proclama “Dichiarazione e canto dei Piemontesi”, studiosi e religiosi come Giacinto Carena e il venerabile Giuseppe Bartolomeo Menochio, la beata Maria Enrichetta Dominici (beatificata nel 1978) e santa Maria Francesca Rubatto, canonizzata nel 2022, fino a personalità contemporanee come il compianto storico dell’arte Giovanni Romano, recentemente scomparso, il professor Gian Giacomo Fissore (1940-2019), figura di spicco della diplomatica e della paleografia italiana, e lo scrittore di successo Davide Longo

Alessandro Rubini nuovo direttore del Polo del ‘900

Il Polo del ‘900 ha un nuovo direttore, scelto all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, Alessandro Rubini, milanese,  classe 1980

Alessandro Rubini è il nuovo direttore del Polo del ‘900, scelto all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione, in sostituzione di Emiliano Paoletti, che si è dimesso per assumere un incarico in altra città.
La commissione nazionale è stata presieduta dal professor Stefano Baia Curioni ed era composta da esperti come Valentina Bondesan, Linda Di Pietro, Rosa Tarantino  e Francesca Velani.
Su una rosa di cinque candidati al Consiglio di Amministrazione è stata decisa la nomina di Rubini. Parole di elogio sono giunte anche da Alberto Sinigaglia, presidente del Polo, che ha ribadito che Rubini ha una notevole profondità di pensiero e una visione innovativa e internazionale. Per Sinigaglia non si poteva fare scelta migliore.

Rubini, classe 1980, milanese, laureato in Economia Aziendale per l’Arte, la Cultura e la Comunicazione  presso l’Università Bocconi di Milano nel 2004, fino al 2019 ha ricoperto il ruolo di project manager presso la Fondazione Cariplo dove ha condotto e coordinato programmi di valorizzazione e governance  del patrimonio culturale. Il suo ultimo ruolo ricoperto tra il 2023 e il 2024 è stato quello di coordinatore generale del MEET, Centro di Cultura digitale.

Mara Martellotta

Il parco riscoperto del Castello di Miradolo

Sabato 19 aprile, ore 11

L’inaugurazione con una speciale visita guidata del parco rinnovato progettato nell’Ottocento da Xavier Kurten

 

Nel 1824 Maria Elisabetta Ferrero della Marmora, incarica il celebre paesaggista ottocentesco Xavier Kurten di progettare la trasformazione del parco del Castello di Miradolo, da giardino all’italiana a parco romantico e paesaggistico, detto “parco all’inglese”.

Nel 2024, esattamente 200 anni dopo, si è completato il recupero, che ha avuto un obiettivo ambizioso: riprendere e restituire al parco la configurazione progettata da Kurten nel 1824. Grazie a un attento restauro, rispettoso del disegno originale, sono stati recuperati gli elementi storici e paesaggistici più significativi, garantendo così la conservazione della memoria storica del luogo e la continuità nel tempo del progetto del grande paesaggista. Questo intervento ha riportato alla luce il genius loci del giardino e ha ricreato un ambiente che rispetta il progetto originale, ma che al contempo è pronto ad accogliere i numerosi visitatori che ogni anno vengono a visitare il Castello di Miradolo e il suo Parco.

Il 2025 si apre con le nuove audioguide, che accompagneranno il pubblico in una visita approfondita del parco storico, con traduzioni in inglese, francese e LIS, sviluppate in collaborazione con l’Istituto dei Sordi di Torino, e la produzione e l’allestimento della nuova pannellistica informativa, progettata in un’ottica di accessibilità per tutti. Da sabato 19 aprile sarà disponibile per tutti il nuovo percorso di visita. Alle ore 11 è in programma per questa occasione una visita speciale guidata dalla proprietà durante la quale sarà possibile scoprire e apprezzare in prima persona tutti i miglioramenti e le trasformazioni apportate al sito, con particolare attenzione al ripristino del disegno originario del Kurten. Sarà un’opportunità unica per comprendere come il parco, anno dopo anno, abbia ritrovato la sua identità smarrita negli anni di abbandono; arricchito di nuove aree e spazi rinnovati; il parco è oggi ancora più accogliente e fruibile per tutti. A seguito della visita, sarà prenotabile “Erbe nel piatto”: un calice di bollicine accompagnato da un assaggio a tema, a cura di Antica Pasticceria Castino.

 

LA RICERCA ARCHIVISTICA

Il gruppo di ricerca “Parchi e Giardini” del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino, coordinato dal professore Marco Devecchi, ha condotto nel 2023 e 2024 una approfondita ricerca archivistica volta a riconoscere le permanenze storiche del parco del Castello di Miradolo. La ricerca storica, incaricata dalla Fondazione Cosso, si è concentrata prevalentemente sulla componente vegetale, sulla Serra neogotica e sul territorio circostante. La dottoressa Paola Gullino del DISAFA ha coordinato e condotto con la professoressa Federica Larcher ed il Dottore Enrico Pomatto l’attività di ricerca archivistica. Il gruppo di ricerca ha rinvenuto fonti descrittive, iconografiche e cartografiche in riferimento alla realizzazione del parco, alle modifiche e trasformazioni avvenute nel tempo, ai caratteri compositivi e paesaggistici. La copiosa documentazione, per lo più inedita è stata rinvenuta in diversi archivi, biblioteche e accademia principalmente piemontesi ed è riferibile al periodo storico compreso tra il XVII secolo e XX secolo.

Nel 1824 venne incaricato il paesaggista prussiano Xavier Kurten di disegnare e progettare il nuovo parco del Castello di Miradolo: il parco da giardino settecentesco, caratterizzato da parterre formali, diventa informale o “all’inglese”. Da questa data, fino al 1837, vennero sostenute “Spese straordinarie” per la realizzazione del “Nuovo Giardino di Miradolo”. Molte specie arboree impiantate da Xavier Kurten nella prima metà dell’Ottocento costituiscono ancora oggi la struttura del parco storico del Castello di Miradolo. Di inestimabile valore è la presenza di alberi secolari e monumentali. In particolare, sono cinque gli esemplari monumentali presenti e riconosciuti dalla Regione Piemonte. Il Ginkgo biloba L., esemplare secolare posto proprio di fronte all’ingresso del castello, il Taxus baccata L., il Taxodium distichum (L.) Rich., anche denominato cipresso calvo, il Liriodendron tulipifera L., l’albero dei tulipani ed il Carpinus betulus L. Questa ricerca ha permesso anche a livello accademico e scientifico di riconoscere gli elementi compositivi e le permanenze storiche ancora presenti oggigiorno e di definire le linee guida per la valorizzazione del parco storico del Castello di Miradolo.

 

LA STORIA DI UNA RINASCITA

La Fondazione Cosso entra all’interno delle mura del Castello di Miradolo per la prima volta nel 2007, dopo oltre 60 anni di gestione irrispettosa del sito e 10 anni di completo abbandono da parte dei proprietari succeduti a Sofia di Bricherasio. Il disegno paesaggistico del parco è stravolto. Le facciate del Castello sono alterate da ristrutturazioni frettolose. I tetti dell’edificio sono crollati, le sale interne hanno perso le volumetrie originali e le decorazioni murali sono in pericolo, i rustici sono diventati depositi.

Dopo 15 anni di cantieri realizzati con fondi propri e di azioni di valorizzazione e racconto del luogo, nel 2022, in occasione di due finanziamenti PNRR – NextGenerationEU relativi alla rigenerazione dei parchi e giardini storici e al sostegno ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale, inizia per la Fondazione Cosso un’ulteriore fase lavoro sui restauri e sul completamento dei servizi di accoglienza dedicati ai visitatori.

Ottavo in graduatoria tra i migliori progetti italiani e primo in Piemonte, con il progetto “Il Parco del Castello di Miradolo. Storia di una rinascita”, la Fondazione ha oggi concluso una nuova tappa del restauro e rinnovamento del parco storico, consolidando così l’impegno per il recupero e la valorizzazione del sito. Il 2024 ha infatti visto compiersi numerose azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria della componente vegetale e del disegno storico in un’ottica di salvaguardia della biodiversità e di potenziamento dell’attrattività turistica, di restauro delle componenti impiantistiche con finalità di tutela del bene e di contenimento dei consumi energetici, di ricerca storico-paesaggistica e di rinnovamento dei servizi per i visitatori secondo la logica dell’inclusività e diversificazione dell’utenza, realizzando strategie di consolidamento e potenziamento dei target di utenza, in un’ottica di accoglienza per tutti, tutto l’anno.

Il rispetto dell’identità del luogo e l’attenzione alla sostenibilità ambientale sono stati elementi cardine del progetto con cui la Fondazione Cosso ha coinvolto l’architetto Paolo Pejrone, uno dei più rinomati paesaggisti italiani, che dopo aver disegnato e progettato l’Orto, ha ridisegnato anche la Corte aulica del Castello e la zona antistante la Serra, con il rinfoltimento della collezione botanica, il ripristino delle antiche vaserie e la selezione di arbusti idonei ad attrarre gli insetti pronubi, preziosi per la loro attività di impollinatori.

Attento e rispettoso degli equilibri della flora e della fauna è anche il nuovo progetto di illuminazione del parco che esalta il carattere identitario del luogo con gli stessi principi tipici del giardino romantico, dove le due anime, quella naturalistica e quella storica, dialogano e si completano offrendo al visitatore un’immagine notturna intima ed accogliente. Come nel giardino paesaggistico, la mano dell’uomo c’è ma non si vede, così gli elementi di luce sono nascosti alla vista e la luce diventa solo effetto e veicolo per apprezzare la natura al calar del sole. In questo delicato rapporto con la natura, il progetto di illuminazione segue la stagionalità del sito attraverso scenari luminosi che adattano l’intensità al variare della vegetazione, offrendo sempre nuove e diverse suggestioni al variare delle stagioni.

Il cantiere è proseguito negli ultimi mesi anche sulle componenti architettoniche, impiantistiche e di sicurezza: si sono conclusi i cantieri relativi al relamping, al completamento dell’impianto di illuminazione e all’allestimento dell’area bike friendly, così come il cantiere edile relativo alla ex portineria che sarà utilizzata a fini didattici e il restauro dell’antica stalla nelle pertinenze rustiche.

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

Sabato 19 aprile, ore 11

Miradolo, il parco riscoperto

Visita offerta dalla proprietà, compresa nel biglietto di ingresso.

Erbe nel piatto

Un calice di bollicine accompagnato da un assaggio a tema. Costo: 10 euro a persona. Prenotazione obbligatoria.

Costi di ingresso Castello e Parco:

Intero 15 euro; ridotto over 65, gruppi e convenzioni 12 euro; ridotto 12-26 anni e universitari 10 euro; ridotto scuole secondarie di II grado di Pinerolo e Tessere PineCult 5 euro; gratuito 0-11 anni, Abbonamento Torino Musei, disabili ed accompagnatore

Agevolazioni

FamilyLab: 5 euro bambini + 10 euro accompagnatori, comprensivo di ingresso e attività didattica

Tessera 5 ingressi: 45 euro

Tessera 10 ingressi: 85 euro

Tessera 10 ingressi per residenti a San Secondo di Pinerolo: 70 euro

Passaporto culturale: ingresso gratuito per il bambino nel primo anno di vita e per due accompagnatori

Il biglietto di ingresso è comprensivo di:

Accesso al Parco, al Castello e alle mostre quando allestite; Supporti di visita; Audioguide; Visite guidate

Orari

Sabato, domenica e lunedì, dalle 10 alle 18.30. Ultimo ingresso alle ore 17.30

Informazioni

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Lectio magistralis di Guido Catalano: “Leggeri come versi, senza bagagli inutili”


Per il concorso “A/R
 Andata e racconto”

 

Viaggiare con leggerezza”: ispirandosi al titolo della terza edizione di “A/R Andata e racconto. Appunti di viaggio”, concorso letterario organizzato dal Salone Internazionale del Libro di Torino e Gruppo FS, il giurato Guido Catalano, definito la “rockstar della poesia”, scrittore, poeta e performer, incontra il pubblico giovedì 17 aprile alle ore 18.30 alla Galleria Subalpina di Torino (presso il dehor Caffè Baratti e in collaborazione con Libreria Luxemburg).

Fedele al suo stile ironico e poetico, Guido Catalano proporrà la lectio magistralis “Leggeri come versi, senza bagagli inutili” per raccontare la sua idea di viaggio.

Il viaggio è un’arte, e viaggiare con leggerezza è un’esigenza dell’anima oltre che delle nostre articolazioni. 
In questa lectio magistralis, che di magistralis – vi avverto – avrà poco, esploreremo il concetto di viaggio attraverso la poesia, compagna di viaggio ideale, capace di trasformare ogni spostamento in un’esperienza interiore profonda. Attraverso i miei versi e quelli di altri poeti che mi stanno simpatici, rifletteremo su cosa significhi partire, perdersi, ritrovarsi e lasciar andare. 
 Alla fine dei conti credo che un buon viaggio sia come una buona poesia: meglio pochi versi ben scritti che un romanzo pieno di bagagli inutili”. Guido Catalano.

Nato per stimolare la scrittura attorno al tema del viaggio, che sin dall’antichità e dal mito di Ulisse, affascina l’essere umano, il concorso A/R Andata e racconto”, il cui bando per la presentazione dei racconti è scaduto il 21 marzo, ha dedicato la terza edizione al tema “Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso”. Il viaggio reale o desiderato, il viaggio nella storia o nel futuro, il viaggio della scoperta o della rinascita: sono tanti i percorsi che possono essere raccontati attraverso la lente della leggerezza, quella dell’anima o quella ambientale, quella relazionale o quella comunitaria.

tre migliori racconti saranno premiati sabato 17 maggio (ore 10.30, Sala indaco) al Salone Internazionale del Libro di Torino e verranno pubblicati in un’antologia cartacea (o ebook), insieme ai testi originali di scrittori e scrittrici che fanno parte della Giuria finale (Guido Catalano, Antonella Lattanzi, Lorenza Pieri, Matteo Nucci, Nadeesha Uyangoda e Simona Vinci). La casa editrice sarà selezionata da Ferrovie dello Stato Italiane.

Guido Catalano. “A 17 anni ho deciso che volevo diventare una rock star. Poi ho capito che non ce la facevo e ho ripiegato su poeta professionista vivente, che c’erano più posti liberi”. Così ama descriversi Guido Catalano, nato a Torino nel 1971, autore di numerose raccolte di poesia. Presenta i suoi libri attraverso reading e momenti di cabaret in club e locali italiani, spesso a fianco di artisti musicali. Ha pubblicato per Miraggi Edizioni Ti amo ma posso spiegarti e Piuttosto che morire m’ammazzo, e successivamente per Rizzoli e Feltrinelli. Tra le pubblicazioni: il romanzo D’Amore si muore ma io no (Rizzoli, 2016), Ogni volta che mi baci muore un nazista (Rizzoli, 2017), Fiabe per adulti consenzienti (Rizzoli, 2021), Amare male (Rizzoli, 2022), Smettere di fumare baciando (Rizzoli, 2023), Cosa fanno le femmine in bagno? (Feltrinelli, 2024). Cura una rubrica su Torino7 di La Stampa.

IL CONCORSO

(bando scaduto il 21 marzo)

Il titolo della terza edizione del concorso “A/R Andata e racconto. Appunti di viaggio”, organizzato dal Salone Internazionale del Libro di Torino e Gruppo FS, è Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso.

Al concorso, il cui bando è scaduto il 21 marzo, sono stati ammessi racconti inediti con una lunghezza compresa tra le 15.000 battute e le 20.000 battute (spazi inclusi). Una prima commissione tecnica, nominata dal Salone Internazionale del Libro di Torino, selezionerà una rosa di quindici racconti finalisti, le cui autrici e autori riceveranno una carta regalo di Trenitalia del valore di 100 euro. I quindici testi finalisti saranno sottoposti al giudizio della Giuria finale, composta da otto scrittrici e scrittori – Guido CatalanoAntonella LattanziLorenza PieriMatteo NucciNadeesha Uyangoda Simona Vinci – e da un rappresentante del Gruppo FS, che selezionerà i tre racconti vincitori.

tre migliori racconti saranno premiati a maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino, che si svolgerà dal 15 al 19 maggio 2025, e verranno pubblicati in una antologia cartacea (o ebook), insieme ai testi originali di scrittori e scrittrici che fanno parte della Giuria finale. La casa editrice sarà selezionata da Ferrovie dello Stato Italiane.

www.salonelibro.it e www.fsnews.it

Il peso dell’anima. Sempre che un’anima esista

Siamo dotati di una vita spirituale che abita gli spazi più reconditi del nostro materiale corpo fisico, oppure siamo esseri meccanicistici solo guidati da istinti, cellule, fibre, ossa, muscoli e circuiti neuronali?

Questa è una ‘insignificante domanda che semplicemente’ tormenta’ l’umanità dai suoi primordi.

Pur volendo ammetterne una non ancora provata esistenza, cosa formerebbe l’anima/coscienza? Si potrebbe delinearne una forma, definendone addirittura il peso?

In Occidente esiste un’antica raffigurazione dell’XI secolo, ancora visibile nel santuario di Monte Sant’Angelo, in Puglia. Lo stabilire il peso delle anime dei Cristiani spetterebbe all’arcangelo Michele, raffigurato con una bilancia che pesa le anime.

Bisogna tornare però indietro nel tempo e allontanarsi dall’Europa per altre testimonianze di questa operazione.

La teoria religiosa più storicamente affascinante risale al mito egizio della Psicostasia che ne stabiliva (bilanciato dal peso di una piuma) il valore di ogni essenza spirituale.

Nel Libro dei morti, il testo funerario egizio, viene descritta la pesatura del cuore o pesatura dell’anima. L’anima del defunto, prima di essere accolta nell’aldilà, veniva sottoposta a questo processo. Nella sala del tribunale di Osiride il dio Anubi, divinità della mummificazione (oppure Horus, dio della luce, del cielo e della bontà), poneva su uno dei piatti di una bilancia il cuore della persona; sull’altro piatto si reca invece una piuma, che rappresentava Maat (dea della giustizia).

Al dio Thot, divinità della saggezza, spettava l’esito dell’operazione. Se il cuore della persona era uguale al peso della citata piuma, significava una vita passata nella giustizia. In caso contrario interveniva Ammit, creatura mostruosa divoratrice delle anime.

Le interpretazioni su cosa sia la vita dopo la vita, sono però tantissime, praticamente collegate ad ogni cultura passate e presente.

Il loro fascino è indubbio ma noi cercheremo di affrontare l’argomento senza appoggiarci all’archeologia, a teorie religiose e ai miti, ma lavoreremo su confronti similmente razionali (quindi in linea di massima scientifici e riproducibili).

Secondo il medico statunitense Duncan Mac Dougall, nato nel 1866 in Massachusetts, l’anima avrebbe un peso riscontrabile e da lui calcolata nel 1907, con un proprio sistema empirico, in 21 grammi circa.

Pur se descriviamo esperimenti condotti con logiche di inizio XX secolo, il dato non può che portare ancora oggi a riflettere. Quale il sistema utilizzato dal medico statunitense? La medicina di allora era poco paragonabile con quella del giorno d’oggi, anzi, la sua logica di intervento – oggettivamente riscontrata – fu addirittura più vicina alla misurazione della tara dei gravi, rispetto a una teoria medica.

Mac Dougall pesò i corpi di sei persone sulla soglia della morte, ripesandoli dopo il decesso (allora i malati di diabete o tubercolosi a livello terminale erano portati in ospedale, che funzionava un po’ come i nostri Hospices).

A seguito di ripetute verifiche, il medico si rese conto che il corpo perdeva impercettibilmente peso.

Lo stesso esperimento con alcuni cani non diede alcuna variante di peso “prima-dopo”.

I risultati di tale esperimento vennero pubblicati sull’American Medicine Association con una sua teoria che quantificò in 21 grammi circa il peso dell’anima, in quanto i cadaveri stabilmente diminuivano di peso e tutti con simili differenze.

Ovviamente questa teoria, benché pubblicata, fu accolta dalla comunità scientifica con grande scetticismo, anche per la mancanza di esatte prove effettive sui metodi utilizzati, né tantomeno – ora come allora – dell’esistenza stessa dell’anima.

Secondo la maggior parte dei medici del tempo, questa diminuzione di peso si spiegò con il fatto che la temperatura del sangue in vita sia più alta e quindi tale cambiamento sarebbe provocato da una forma di sudorazione. Inoltre il medico utilizzò una bilancia industriale giudicata di scarsa sensibilità. Per un esperimento del genere il medium tecnologico deve essere invece precisissimo.

Altra spiegazione empirica fu trovata con l’osservazione nell’attimo del fine vita: con la cessazione del battito cardiaco, i polmoni si svuotano esalando il cosiddetto “ultimo respiro”. Infatti l’aria, per quanto minimo un suo peso ce l’ha!

Questo lontano esperimento, seppur non attendibile scientificamente, è diventato però estremamente popolare e rimasto impresso nell’immaginario collettivo. Fatto scientificamente curioso è però che dal 1907 nessuna ricerca ha più cercato di approfondire, confutare, affermare (soprattutto grazie agli stupefacenti traguardi raggiunti dalla scienza) sperimentalmente quanto messo a disposizione dal Duncan Mac Dougall.

Potremmo azzardare l’ipotesi che sia ancora in essere da parte della Scienza Medica una ritrosia culturale ad affrontare enormi concetti come l’esistenza di Anima, Coscienza e Spirito.

Recenti commenti (non sperimentali) ai fatti del 1907 portano almeno teoricamente a spiegazioni piuttosto convincenti. La perdita di peso di alcuni grammi non sarebbe un indizio al peso dell’anima, perché unicamente attribuibile a processi fisiologici come la perdita dei fluidi corporei, il rilassamento dei muscoli (che può portare ad espellere aria residua dai polmoni), nonché un veloce inizio di decomposizione dei tessuti e la presenza di insetti necrofagi.

Prima di addentrarci ulteriormente sull’argomento con un’altra più recente fonte, consideriamo utile portare a una veloce scorsa ai tre concetti, approssimativamente simili ma invece con sensibili differenze[1]:

. Anima = essenza metafisica, eterna e individuale e risultato dell’incontro/scontro fra spirito e materia. L’anima sarebbe la forma del corpo e di un suo intangibile principio vitale.

. Spirito = Lo Spirito rappresenterebbe Dio stesso, inafferrabile entità che risiederebbe in ognuno di noi.

. Coscienza = capacità della mente di presenza in uno stato di veglia (contrapposizione di incoscienza) nella quale si acquisisce consapevolezza del Sé, raggiungendo una “unità” di ciò che viene appreso con l’intelletto. Nella vita di tutti i giorni utilizziamo infatti spesso l’espressione “peso della coscienza”. Il termine è anche declinato come senso di Morale.

Su ciò ha lavorato il famoso Fisico francese Jean Emile Charon (Parigi 1920 – Ballainvilliers 1998). Ingegnere chimico, si specializzò in ingegneria nucleare, per orientarsi definitivamente verso la Fisica Teorica Fondamentale.

Charon, dopo lunghi studi è pervenuto all’ipotesi dell’elettrone (particella subatomica con carica elettrica negativa, ritenuta particella elementare); questa sarebbe anche fondamentale come dimensione dello Spirito e sinonimo di Forza Vitale.

Per ridurre il concetto a una facile comprensione, l’elettrone sarebbe il luogo fisico in cui la dimensione dello Spirito (il divino?) trova il suo collegamento con la dimensione della materia il cui piano, in questa prospettiva, cessa di presentarsi come essenza unicamente materica.

Innovatore totale, pur se non ancora riconosciuto (fatto non certo unico fra le grandi menti), questo Fisico francese, con una produzione intellettuale in bilico fra scienza teorica e filosofia ha scritto che:

“una Scienza che studi la formazione, la struttura e l’evoluzione dell’universo “deve lasciar coesistere nel suo linguaggio Materia e Spirito, anche se comunque sia compatibile con le esigenze di ogni linguaggio scientifico: rigore logico, rispetto scrupoloso dell’osservazione … Il compito più importante del XXI secolo sarà proprio quello di sviluppare lo studio dello Spirito, quale proprietà essenziale della materia e dei suoi poteri”.

Il suo lascito resta un aperto invito ad accogliere una prima idea su ciò che Hegel chiamò Fenomenologia dello Spirito, un concetto di vicinanza immateriale da leggere come ponte verso il linguaggio scientifico. Per condensare il concetto, La concezione dell’Evoluzione in Charon sarebbe imperniata sullo Spirito, quale autentico deus ex machina della stessa evoluzione, governata dallo Spirito e non dalla materia, o almeno non dalla sola materia.

Quindi torniamo all’inizio dell’articolo: esiste un’anima in ognuno di noi, esiste un Dio come essenza primigenia a capo di tutto ciò che viviamo e vediamo?

Le prime, elementari ricerche del medico Mac Dougall sull’esistenza di un corpo immortale residente nel corpo mortale potrebbero avere un senso o questi 21 grammi sono unicamente legati ad un umanissimo polmone che si svuota d’aria dopo la morte? Sono un minimo realistici remoti concetti religiosi come il biblico Uomo Pneumatico, essere vivente solo grazie a un divino e inesprimibile soffio vitale?

Albert Einstein, che di sistemi planetari, forze fisiche e masse stellari se ne intendeva, ci ha lasciato un possibilistico pensiero, pur se non collegato alla sua invitta Teoria della Relatività:

“Tutto è determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile”.

.. e se di misteri ne ha parlato lui, come possiamo vivere ancorati a troppe certezze noi?

Ferruccio Capra Quarelli

[1] I termini sono solo indicativi perché numerose fonti filosofico/religiose/psicologiche portano a sottili divergenze interpretative per ogni concetto.