Pensieri in Piazza
27-29 settembre 2024
La vita, il cambio di rotta e la storia della GKN sono i temi del festival “Pensieri in Piazza”, curato dall’associazione Pensieri in Piazza in collaborazione con la Fondazione Cosso, che porta al Castello di Miradolo (TO), dal 27 al 29 settembre, gli autori di tre libri per alimentare riflessioni, stimolare il dialogo e il confronto.
Il primo appuntamento, venerdì 27 settembre alle ore 17, è con gli autori Federico Cramer e Claudio Villiot di “Vita. Dialogo filosofico scientifico intorno al più straordinario fenomeno dell’universo” (Edizione ETS 2024) in dialogo con Paola Molino, direttrice de L’Eco del Chisone. Che cos’è la vita? Gli autori hanno affrontato la complessità e profondità del tema attraverso un dialogo interdisciplinare che, intrecciando conoscenze scientifiche e riflessioni filosofiche, permette di cogliere, almeno in parte, la natura profonda della vita e la rappresentazione che l’uomo ne dà e su cui si fonda la percezione che ha di sé stesso e i rapporti che instaura con gli altri esseri viventi.
In un tempo in cui dilaga nel mondo la distruzione della vita, dei suoi ecosistemi e degli esseri viventi che in essi abitano e l’estinzione di migliaia di specie ogni anno passa del tutto inosservata, questo libro vuole essere un contributo allo sviluppo di un modo diverso di guardare, pensare e interagire con il più straordinario fenomeno dell’universo, di cui siamo parte.
Sabato 28 settembre alle ore 17, l’incontro è con Guido Viale, Adriano Sella ed Elisabetta Ribet, autori con Serge Latouche e Carlo Petrini del libro “Cambiare rotta. Oltre la società della crescita” (Edizione Panerose 2024) che raccoglie in un solo testo un insieme di analisi e riflessioni che da prospettive diverse ma comunicanti individuano i limiti sempre più evidenti della “società della crescita”. Gli autori mostrano come sia sempre più urgente e necessario mettere in discussione questo modello economico, sociale, culturale e vedono nella scelta di nuovi atteggiamenti, valori e stili di vita, nella costruzione dal basso di iniziative e pratiche comunitarie, nella ridefinizione del rapporto tra esseri umani e le altre forme del vivente, le premesse per un possibile “cambio di rotta”.
Protagonista dell’ultimo appuntamento di domenica 29 settembre alle ore 17, è Silvia Giagnoni, autrice di “GKN. Cronistoria personale di un innamoramento collettivo” (Edizioni Panerose, in uscita). Il 9 luglio del 2021 la Gkn, gruppo britannico acquisito nel 2018 dal fondo finanziario Melrose, chiude il sito di Campi Bisenzio: licenzia via e-mail 422 lavoratori approfittando dello sblocco dei licenziamenti dopo l’emergenza Covid. Gli operai e la comunità solidale non ci stanno, scavalcano i cancelli e danno avvio all’assemblea permanente più lunga della storia sindacale italiana. Da metalmeccanici produttori di semiassi portano il racconto della loro incredibile vertenza in giro per l’Italia e l’Europa, in nome della convergenza delle lotte, studiano recitazione, organizzano festival letterari, ma soprattutto elaborano piani di riconversione industriale per ridare una vita all’insegna della transizione ecologica alla loro fabbrica, che nel corso dei mesi è diventata anche la nostra.


Questa è stata Claudia Ferraresi che in questi giorni il Comune di La Morra con la sua famiglia Locatelli e le Cantine Rocche Costamagna, l’Associazione Agorà e La Morra Eventi e Turismo oltre al Club Unesco e alla Biblioteca Civica Don Rubino hanno voluto commemorare con un convegno dedicato alla sua figura di imprenditrice e di artista e con una mostra aperta sino al 29 Settembre dal titolo “ Mia unica collina “ con alcuni suoi dipinti che raccontano le sue terre dai contorni sfumati e intimi. Ci parlano di lei, figlia d’arte, alcuni suoi acquerelli delicati ed al tempo stesso forti , accanto a tele della madre pittrice, musicista e cantante lirica Valeria Costamagna, nella piccola chiesa sconsacrata di S. Sebastiano, gioiello del barocco langarolo, molto amato dalla Ferraresi che ne fece un luogo elettivo per i tanti eventi da lei realizzati in questo suo angolo di terra, una cresta di Langa da cui mai avrebbe potuto allontanarsi, scrigno dei suoi sentimenti più privati e profondi. “ Le mie colline delle Langhe – sono sue parole – sono diventate la mia unica collina, dentro la quale cercare amore e pace.


Il dibattito sulla egemonia culturale ripreso di recente va subito ridimensionato. E’ un’idea di Gramsci portata alle estreme e soffocanti conseguenze dai marxisti a partire dal 1945 in Italia. L’egemonia comunista ha soffocato la cultura italiana, applicando un criterio che più che illiberale si rivelò sovietico. Solo pochi seppero ribellarsi da Silone a Vittorini, da Pannunzio alla cultura liberale. Io personalmente mi ritengo una vittima dell’ egemonia culturale della sinistra che ha tentato di ostacolarmi in tutti i modi con il fine di tacitarmi.


