CULTURA- Pagina 36

Sarà estate “su di giri” a “Camera”

Negli spazi di via delle Rosine, a Torino, due grandi mostre dedicate all’americana Bourke-White e al bresciano Paolo Novelli

14 giugno/6 ottobre e 14 giugno/21 luglio

Due mostre “da lode”. Entrambe prendono il via giovedì 14 giugno. La prima é una retrospettiva che raccoglie 150 immagini della prima fotografa di “Life”, l’americana Margaret Bourke-White che si protrarrà fino a domenica 6 ottobre; la seconda è invece una personale che riunisce una selezione di opere di Paolo Novelli, che si concluderà domenica 21 luglio prossimo.

A cura di Monica Poggi, la rassegna dedicata a Margaret Bourke-White arriva nelle sale di “Camera” dopo il successo delle mostre dedicate ad altre due grandissime “signore” e “pioniere” della fotografia del Novecento, Eve Arnold e Dorothea Lange, alla cui altissima qualità operativa, ben s’affiancano gli scatti di Bourke-White (New York, 1904 – Stamford, 1971), capaci di raccontare la “complessa esperienza umana” sulle pagine delle più importanti riviste dell’epoca, superando con convinta determinazione tutte le barriere ed i confini di genere. L’artista, newyorkese del Bronx, fu la prima fotografa straniera ad ottenere il permesso di scattare foto in URSS e la prima donna fotografa a lavorare per il settimanale “Life”. La sua carriera professionale inizia nel 1927, con scatti “a tema industriale: “l’industria– affermava – è il vero luogo dell’arte … i ponti, le navi, le officine hanno una bellezza inconscia e riflettono lo spirito del momento”. All’orizzonte, erano ormai palesi i nefasti segnali della “Grande Depressione” e anche Margaret con il futuro marito, lo scrittore Erskine Caldwell, intraprende un viaggio “letterario – fotografico”, di appassionata ricerca e documentazione sociale, nel Sud, che la portò alla pubblicazione del libro “You Have Seen Their Faces”. Anno fatale, il 1936. Il 23 novembre di quell’anno, il primo numero della rivista “Life” utilizzò una sua foto per la cover, uno scatto dei lavori finiti (grazie al New Deal) della diga di Fort Peck, Montana. Un’immagine che fece il giro del mondo di cui troviamo preziosa testimonianza a “Camera”.

Immagine emblematica della modernità di una resa fotografica in bianco e nero dove appare forte l’attrazione per una certa “pittura cubista” – la sovrapposizione dei piani, le ben definite geometrie astratte, così come la “riduzione dell’immagine compositiva da tridimensionale a bidimensionale” – non meno che per narrati di forte suggestione “onirico-metafisica” trainati nel tempo, fino agli anni Cinquanta, da basilari cifre astratte che la porteranno anche a tentare, con notevole successo, interessanti esperimenti di “fotografia aerea” sempre composti nel matematico rigore delle forme. Tanti i reportages per “Life”: dalla seconda Guerra Mondiale all’assedio di Mosca, dalla guerra in Corea alle rivolte sudafricane. Fu in Russia nel ’41, quando venne invasa dai nazisti e, grazie (pare) all’intervento di Roosevelt, scattò il primo ritratto (non ufficiale, ma l’unico per molti anni) di Stalin, con circolazione autorizzata al di fuori dell’URSS. Fotoreporter, a seguito dell’esercito americano, documentò anche l’entrata delle truppe statunitensi a Berlino e gli orrori di Buchenwald. Il tragico stop nel ’53, quando, all’età di soli 49 anni, venne colpita dal “morbo di Parkinson”. Anni di fatica, di coraggio e dolore, in cui prevalentemente si dedicò a scrivere la sua autobiografia “Portrait of Myself”, pubblicata nel 1963. Fino alla morte, dopo una caduta nella sua casa di Darien (Connecticut), all’età di soli 67 anni.

Fino a domenica 21 luglio, la “Project Room” di “Camera” ospiterà invece, sotto la curatela del direttore artistico del Centro, Walter Guadagnini“Il giorno dopo la notte”, personale di Paolo Novelli (classe ’76), fra i più noti esponenti della fotografia contemporanea di ricerca, “filosoficamente” legato al tema assai praticato dell’“incomunicabilità”. La mostra riunisce due cicli di lavori del fotografo bresciano (“La notte non basta” e “Il giorno non basta”) realizzati fra il 2011 ed il 2018, in “analogico” in un rigoroso bianco e nero. Unico il soggetto: le “finestre”, fissate al chiarore del giorno o al chiaro di luna, “attrici” di per sé assai poco seducenti sulle facciate di edifici, a far da “quinta”, ancor meno seducenti. Il primo ciclo presenta uno scorrere di “notturni”, dove le finestre (coperte da persiane chiuse) fanno capolino dal buio “dialogando con la luce dei lampioni”; il secondo si concentra sulla luce diurna che tocca le sagome geometriche delle finestre “murate”, forme astratte, minimali, sulla superficie dell’edificio. A dominare è proprio il senso dell’“incomunicabilità”, dell’assenza di afflati umani e dell’inefficienza del giorno e della notte. Entrambi fuori gioco, “in un morandiano affondo misterico”, nell’imprimere una svolta alle “magagne” quotidiane.

Gianni Milani

Margaret Bourke-White e Paolo Novelli

“CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Dal 14 giugno al 6 ottobre

Orari: lun. – dom. 11/19; giov. 11/21

Nelle foto: Margaret Bourke-White “Fort Peck Dam”, 1936 e “Douglas Four Over Manhattan”, 1939; Paolo Novelli “Days n. 3”, 2018 e “Study n. 2”, 2011

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

SABATO 15 GIUGNO

 

Sabato 15 giugno ore 10

MISTERI AL MUSEO

Palazzo Madama – attività per famiglie a cura di Cultural Way e Misteri in villa

Hai mai risolto un giallo tra dipinti, sculture e opere d’arte?

Arriva Misteri al Museo! Un nuovo format interattivo in cui insieme alla tua squadra ti troverai all’interno di una vera e propria indagine comedy da risolvere. I partecipanti divisi in team completeranno un percorso accompagnati dai personaggi della storia alla scoperta dell’incredibile bellezza di Palazzo Madama! Un’esperienza avvincente adatta ad ogni tipo di pubblico.

Le visite spettacolo sono a cura di Misteri in villa e CulturalWay.

Costo visita spettacolo: € 15 (biglietto di ingresso al museo non incluso)

Prenotazione obbligatoriainfo@culturalway.it / www.culturalway.it / 339 3885984 (anche su WhatsApp)

DOMENICA 16 GIUGNO

 

Domenica 16 giugno ore 16:30

BUDDHISMO: aspetti storici, culturali e iconografici nelle collezioni del MAO

MAO – Visita guidata speciale a cura di Theatrum Sabaudiae

Il percorso di visita trasversale si concentrerà sui nuclei di opere afferenti al Buddhismo trattandone origini e ramificazioni in riferimento alle diverse tradizioni dei paesi asiatici che trovano rappresentazione nelle collezioni del MAO e relative interazioni, specificità ed elaborazioni figurative a livello stilistico e simbolico. L’itinerario inizia nelle sale dedicate alla produzione artistica dell’Asia meridionale dalle più antiche espressioni dell’arte buddhista al successivo sviluppo della raffigurazione antropomorfa del Buddha, per proseguire con l’arte di Sud Est asiatico, Cina e Giappone, soffermandosi sulle interpretazioni artistiche esito dell’incontro della diffusione del Buddhismo con creatività e sensibilità locali, e concludere con il peculiare linguaggio della Regione Himalayana, manifestazione materiale della complessa ritualità e iconografia della tradizione Vajrayana. L’esperienza si propone anche come riflessione sulla funzione originaria di soggetti e manufatti in esposizione per riscoprirne valenza religiosa e utilizzo cultuale.

Info e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

Costi: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per possessori di Abbonamento Musei.

 

MERCOLEDI 19 GIUGNO

Mercoledì 19 giugno dalle 10 alle 15:30

TRADURRE L’IMMAGINARIO DA SHIRAZ A FIRENZE: L’ARTE VISIVA DEL LIBRO DEI RE AL MAO

MAO – giornata di studi a cura di Veronica Prestini nell’ambito del public program della mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded

Intervengono Veronica Prestini, Francesca Gallori, Michele Bernardini, Nicoletta Fazio, Francis Richard, Giancarlo Porciatti.

Nella cornice del public program di Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded, il MAO propone per mercoledì 19 giugno dalle 10 alle 15:30 una giornata di studi aperta al pubblico sullo Shahnameh, Il libro dei re, prezioso manoscritto illustrato del XVI secolo opera del poeta persiano Ferdowsi, giunto in prestito in occasione dell’esposizione dalla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze.

Il manoscritto è presentato all’interno del percorso di mostra in dialogo con alcuni tessuti e ceramiche ottomane decorate con il motivo del cintamani, caratterizzato dalla presenza di tre sfere disposte a triangolo spesso accompagnate da due o più strisce ondulate, che a loro volta rimandano alla pelle di tigre e di leopardo, le vesti che indossa Rostam, l’eroe protagonista dell’epica raffigurato nelle finissime miniature dello Shahnameh. Un’intricata sovrapposizione di simbologie e tradizioni transitate dall’antico mondo iranico a quello turco.

L’esposizione del codice al MAO è stata resa possibile grazie a un delicato e complesso processo di restauro e digitalizzazione eseguito con il contributo del MAO e dell’Istituto per l’Oriente C. A. Nallino di Roma, operazione che ne consentirà anche una più semplice fruizione da parte della comunità di studiosi.

Ingresso libero.

(comunicato stampa in allegato)

 

Mercoledì 19 giugno ore 16.30

PIANTE OFFICINALI E D’ORNAMENTO

Palazzo Madama – Lezioni botaniche “Primavera nel Giardino Botanico Medievale”

La grande varietà di piante utili coltivate nel Giardino Botanico Medievale ci consente di osservare portamenti, fogliami e fioriture di ogni tipo e di grande aiuto per rendere più ornamentali i nostri giardini e balconi: liquirizia e enula campana, altea e malva, saponaria e artemisia sono ingredienti di molte ricette in erboristeria e cosmetica ma occupano anche prati e aree selvatiche in molti ambienti del nostro territorio e per questo è utile prendere ispirazione sulle loro strategie di sopravvivenza e colonizzazione degli spazi.

Costo per ogni incontro: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro

Durata: 1 ora

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Prenotazione consigliata.

 

GIOVEDI 20 GIUGNO

 

Da giovedì 20 giugno al 9 settembre 2024

TEATRI E TEATRINI. Le arti della scena tra Sette e Ottocento nelle collezioni di Palazzo Madama

Palazzo Madama – apre la nuova mostra a cura di Clelia Arnaldi di Balme

La mostra presenta una selezione di materiali relativi alla storia del teatro, fra cui diversi nuclei di disegni scenografici: dalle opere di Filippo Juvarra per il teatro del cardinale Ottoboni contenute nei primi due volumi di disegni dell’architetto messinese, ai bozzetti scenografici dei Galli da Bibiena, dei fratelli Bernardino, Fabrizio e Giuseppe Galliari, di Pietro Gonzaga e di Romolo Liverani, realizzati per opere in musica messe in scena nei teatri di Torino, Milano e Parma dal 1750 a tutto il secolo successivo.

Accanto a questi capolavori grafici sono collocati il dipinto di Giovanni Michele Graneri che ritrae l’interno del Teatro Regio di Torino con la rappresentazione del Lucio Papirio del 1752, e il ventaglio raffigurante il Teatro Regio e il Teatro Carignano con i palchi e i nomi degli occupanti nella stagione teatrale del 1780 – 1781. La mostra è anche l’occasione per esporre una selezione di scenari per teatrini di marionette del XIX secolo, giunti a Palazzo Madama grazie al legato di Mario Moretti (1984). Si tratta di una serie di quindici fondali, ancora montati sulle bacchette originali, provenienti dal teatro detto di San Martiniano in Via San Francesco d’Assisi a Torino (sito presso la chiesa dei Santi Processo e Martiniano, oggi non più esistente), dove operava la compagnia Lupi – Franco. I soggetti raffigurati erano di attualità storico-politica e patriottici, in stretta relazione con gli ideali risorgimentali, e spesso questi oggetti riproducevano opere e balli rappresentati nei teatri veri e propri, talvolta con modifiche e revisioni critiche. Le scene erano realizzate dagli stessi pittori che operavano al Teatro Regio e al Carignano: tra gli altri, Giuseppe Bertoja, Giovanni Venere, Giuseppe Maria Morgari.  In mostra saranno inoltre presentati sei fondali e un teatrino, ovvero la struttura entro cui venivano montati e conservati i teli, provvisto di aste e pennacchi lignei.

Info: https://www.palazzomadamatorino.it/it/evento/teatri-e-teatrini-le-arti-della-scena-tra-sette-e-ottocento-nelle-collezioni-di-palazzo-madama


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Dimensione poetica nell’incontro promosso dalla Dante Alighieri di Torino

 

 

Giovedì 13 giugno, alle ore 18, presso la sede della Dante Alighieri, vi sarà un incontro tra i poeti torinesi Elettra Bianchi, Franco Canavesio, Mario Parodi, Max Ponte, Eugenio Salomone, Patrizia Valpiani, Enrico Vercesi e Franco Villa. L’incontro è curato da Patrizia Valpiani, Presidente onoraria dei Medici Scrittori Italiani che, parallelamente all’attività sanitaria, coltiva da sempre la passione letteraria, ricevendo vari premi e riconoscimenti, autrice di numerose opere di narrativa e poesia, è socia del comitato torinese della società Dante Alighieri da diversi anni e ideatrice del Cenacolo della poesia dei Medici Scrittori di Torino. Il Presidente del comitato torinese, Giovanni Saccani, introdurrà la serata. L’evento avrà luogo presso lo Studio 17, in via Cesare Battisti 17, presso la sede del comitato di Torino.

 

Mara Martellotta

La finale di Incipit offresi con Eugenio in Via Di Gioia

Giovedì 6 giugno, ore 21

Villa La Tesoriera, corso Francia 186, Torino  

INCIPIT OFFRESI

Dopo 19 tappe in 6 regioni – Piemonte, Valle d’Aosta, Umbria, Liguria, Campania, Lazio – si conclude la nona edizione del primo talent letterario itinerante giovedì 6 giugno a La Tesoriera, in occasione dell’Evergreen Fest. L’ultima sfida a colpi di incipit sarà condotta da Eugenio Cesaro degli Eugenio in Via Di Gioia, special guest. Presentano Chiara Pacilli, giornalista e conduttrice tv e Giorgia Goldini, attrice, autrice e comica, accompagnati dalle musiche di Enrico Messina e della violinist performer Marta Pistocchi. Tra gli ospiti, il valdostano Simone Torino, classificatosi l’anno scorso al secondo posto, vincitore della XXXVII edizione del Premio Italo Calvino, assegnato martedì 4 giugno, con il romanzo “Macaco”, il cui incipit è stato presentato proprio a Incipit Offresi 2023.

Incipit Offresi è ideato e promosso dalla Fondazione ECM – Biblioteca Civica Multimediale di Settimo Torinese. In 8 anni Incipit Offresi ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali. Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, un’occasione innovativa per diventare scrittori, una scommessa basata su poche righe, un investimento sulle potenzialità dell’autore. La vera chance dell’iniziativa è la possibilità offerta agli aspiranti scrittori di incontrare e dialogare direttamente con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto, farsi conoscere e raccontare la propria idea di libro.

Gli 8 finalisti avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio incipit o raccontare il proprio libro. In una sfida uno contro uno, gli aspiranti scrittori saranno giudicati dal pubblico presente in sala. I concorrenti primo e secondo classificato riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 750 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il Premio Italo Calvino, Indice dei Libri del Mese, Golem, Leone Verde, Circolo dei Lettori ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

I finalisti: la 26enne Carlotta Marricco da Aosta; il 45enne Mauro Bennici di Nichelino (TO); l’imprenditrice Bianca Brotto da Manerba del Garda (BS); il 64enne Luigi Callegaro di Torino; Riccardo Nigra di 20 anni, il più giovane concorrente, da Venaria Reale (TO); il 23enne Christian Mella di Bollate (MI); Sandra Puccini da Quarrata-Pistoia (PT); Fausto Bruno Campana di Impruneta (FI).

Incipit Offresi è un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e la collaborazione di Emons Edizioni, Fondazione Circolo dei lettori e FUIS – Federazione Unitario Italiana Scrittori. 

Il Premio Incipit e il campionato sono dedicati a Eugenio Pintore per la passione e la professionalità con cui ha fatto nascere e curato Incipit Offresi.

INFO

Giovedì 6 giugno, ore 21

Evergreen Fest – Villa La Tesoriera, corso Francia 186, Torino

Incipit Offresi, la finale

www.incipitoffresi.itinfo@incipitoffresi.it

Arnaldo Morano, il magnifico sognatore

 

Imitazione libera da ogni vincolo, pensiero d’avanguardia in nome delle leggi autonome dell’arte 
Della vita del maestro liutaio torinese non si apprende granché e questo testo ha lo scopo di tracciare un profilo su genio e strategia della sua passione, o meglio il testamento artistico come visione di se stesso. Le motivazioni che l’hanno avviato a quest’arte hanno contribuito ad un successo tale da essere apprezzato e inserito nel contesto internazionale, perseguendo l’obbiettivo a scopo personale. Con l’esperienza ereditata nella falegnameria del padre e il bisogno di nutrirsi di situazioni nuove e concrete, il giovane Arnaldo (1911-2007) frequentò la scuola violinistica e col desiderio di possedere uno strumento personale costruì il primo violino come autodidatta nel laboratorio di Rosignano Monferrato, luogo d’origine paterna, dove costruì il suo primo quartetto d’archi commissionato dal Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi di Torino. Il richiamo alle armi segnò un intervallo al suo progetto, si trasferì a Torino dove riprese l’attività nei suoi laboratori in corso Cairoli e in via Mazzini di fronte al Conservatorio, ritornando al luogo d’adozione monferrino dopo il 1967.
Era attratto unicamente dal passato, seguace e studioso dei grandi italiani che produssero l’eccellenza della liuteria mondiale dal 1600 a metà 1700: Stradivari, Guarneri del Gesù e Guadagnini. Egli ebbe modo di studiare a fondo il proprio ruolo e con l’accurata selezione e preparazione dei materiali è ancora oggi considerato uno dei più grandi costruttori e restauratori internazionali. Ebbe l’intuizione di utilizzare, dopo molti esperimenti, una vernice a base di olio di lino e resine vegetali che permettevano una coloratura molto accurata, flessibilità degli spessori e capacità di conferire un suono originale ed eccellente agli strumenti, elemento indispensabile della liuteria. Le mostre  espositive e i concorsi francesi, americani e italiani di Cremona, Milano e S.Cecilia di Roma gli procurarono diversi riconoscimenti e diplomi, tra i quali il primo premio con medaglia d’oro per un violino e il quarto per una viola da lui costruiti per il concorso internazionale di liuteria contemporanea di Cremona del 1949 durante le celebrazioni dedicate a Stradivari.
Il violino premiato fu iscritto con il n.32 nel registro del Museo Civico di Cremona, rappresentando il suo passaporto artistico. L’ammirazione per la sua intelligenza creativa, prospettiva concreta ed essenziale dei grandi personaggi, ridestò l’attenzione dei suoi colleghi e allievi: Collini di Crema, Gallinotti di Solero, Bondanelli di Novara, Negri di Casale, Bonino di Pinerolo e Volpi di Rosignano. Negli spazi comunali interni al teatro comunale di Rosignano, già intitolati Saloni Morano nel 2012, fu inaugurata nel 2018 una vera e propria bottega di strumenti di lavoro artigianali, ereditati dai nipoti, con soluzioni chimiche e barattoli di vernice creando uno spazio espositivo d’eccellenza sulla storia della liuteria classica mondiale. La qualità ha prevalso sulla poca produzione di Morano che puntava al restauro di strumenti classici di ogni epoca.
Elemento di bravura fu la costruzione ex novo di una viola Maggini (1580-1630) appartenuta al violista romano Sciolla e il restauro dello Stradivari “Van Houten” del 1701, appartenuto al violinista, compositore e direttore d’orchestra francese Rodolphe Kreutzer, conosciuto per la Sonata n.9 in la maggiore per pianoforte e violino opera 47 di Beethoven a lui dedicata. L’opera rappresenta il passaggio tra il classicismo di Mozart e Haydn e l’anticipo del romanticismo di Schubert, uno dei massimi interpreti dell’epoca post illuminista. La Sonata a Kreutzer è famosa per il drammatico e tempestoso “Presto” del primo movimento che ispirò l’omonimo romanzo breve dello scrittore russo Lev Tolstoj, opera pervasa dal fluire delle passioni e dei sensi. Oggi questo strumento è utilizzato dal nostro celebre violinista Uto Ughi che definì Arnaldo Morano “il più grande liutaio del mondo”.
Armano Luigi Gozzano

Roberto Saviano: intervista all’autore di “Noi due ci apparteniamo”

A quasi vent’anni dalla pubblicazione di “Gomorra“, il libro che ha cambiato per sempre il corso della sua vita e ha consacrato la sua figura di autore internazionale, Roberto Saviano torna in libreria con “Noi due ci apparteniamo” edito da Fuori scena. Potente e affascinante, Saviano racconta nuovamente la realtà mafiosa con un reportage narrativo innervato di storie inedite e resoconti giudiziari. L’autore mette al centro della narrazione l’amore, il sesso e la passione e l’influenza che le stesse hanno sull’andamento e sui delicati equilibri delle organizzazioni criminali. Quella condotta da Saviano è un’analisi profondissima, delicata e del tutto inedita perché arricchita da episodi privati e, talvolta spiazzanti, della vita dei personaggi che animano queste pagine. Il testo studia anche il nuovo ruolo rivestito dalle donne e di come stiano sovvertendo le regole istituzionalmente costituite. Quello che colpisce è però l’umana e profondissima domanda che si pone l’autore riprendendo una questione che già il Macchiavelli aveva indagato ne “Il principe”: è meglio essere amati piuttosto che temuti, o se è meglio esser temuti piuttosto che amati.

Ne abbiamo parlato direttamente con l’ autore Roberto Saviano.

Riprendendo questa filosofica questione, già sondata dal Machiavelli, qual è risposta?

Come diceva l’autore, nell’animo umano vi è la spinta ad essere l’una e l’altra cosa, ma è difficile mettere insieme il timore e l’amore. Machiavelli arriva alla conclusione che tra le due risulta molto “più sicuri esser temuti piuttosto che amati”. Infatti timore desta la conseguente paura di essere puniti ed è persistente nel tempo. L’amore è in continua evoluzione ed è soggetto a mutamenti, quindi, un giorno potrebbe anche venire meno. Questo concetto è ben chiaro alle organizzazioni criminali ed è per questo Raffaele Cutolo diceva che “non si può ragionare con il cuore ma solo con la testa”.

Dal suo racconto sembra che non vi sia posto per un sentimento d’amore vero nelle organizzazioni criminali. Questo perché inevitabilmente amore e tragedia vanno di pari passo?

Non solo nel mondo criminale, ma nella vita in generale sono due concetti che viaggiano in parallelo. Nelle organizzazioni l’amore viene percepito come quel qualcosa che conferisce una certa libertà che, però, i clan non possono concederti. Inevitabilmente se ti innamori “sei fuori controllo”, sei soggetto al giudizio e anche al divieto dal fare o non fare determinate cose: se ami non puoi stare alle regole dettate da loro. Per tale ragione l’amore è l’atto più pericoloso, perché è il più incontrollato. Quando in queste situazioni si ama, probabilmente, ci si sta già condannando a morte.

Anche loro però “cercano dei momenti di pace” dove far ristorare la loro anima. Dalle sue indagini, dov’è emersa più chiaramente questa ricerca?

L’ho percepito anche vedendo il modo in cui scappano e cercano delle compagne che non c’entrano nulla con l’organizzazione. Lo fanno anche solo per parlare di tematiche che si differenzino da quelli a cui sono abituati a discutere a casa loro: è un’evasione dall’ orrore che vivono.

Quindi nella vita più ritirata, come descrive nel libro, cercano la pace e forse l’amore.

In quel momento trovano un conforto e abbassano le difese. Spesso proprio allora vengono arrestati: è l’unico attimo in cui non si segue una procedura o una gestione specifica, ma si vivono dei momenti spontanei. Anche loro hanno il desiderio di vedere la persona che amano ed escono dal controllo delle regole. Se una persona ti manca o vuoi a tutti i costi vederla è difficile che si possa assecondare la prudenza. Anzi l’imprudenza che porta alla persona amata diventa la cosa più importante e decidono di esporsi.

Discostandoci dalle tematiche del libro, nel corso della conferenza ha parlato anche di libertà di espressione e ha detto che “il corpo è il più importante grimaldello che abbiamo per la nostra libertà“. Secondo Lei è così nella società odierna?

Purtroppo no, perchè viviamo ancora in una società molto bigotta.

 Valeria Rombolà

Il 2 Giugno al museo

La Fondazione Torino Musei celebra la Festa della Repubblica proponendo domenica 2 giugno la tariffa speciale a 1€ per accedere alle collezioni permanenti e alle esposizioni collegate alla GAM, al MAO e a Palazzo Madama. Aggiungendo 1€ si potranno visitare anche le mostre temporanee della GAM Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte e Expanded – I paesaggi dell’arte, del MAO Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded e di Palazzo Madama Max Pinkers. State of Emergency.

L’offerta non si applica ai possessori di Abbonamento Musei Torino.

La mostra Liberty. Torino Capitale a Palazzo Madama è visitabile con tariffa ordinaria, secondo regolamento.

Diverse le visite guidate proposte da Teatrum Sabaudiae.

Cosa si può visitare:

 

  • Alla GAM: oltre alle collezioni permanenti, il pubblico potrà visitare le mostre temporanee Jacopo Benassi. Autoritratto criminale in Wunderkammer, Simone Forti in Videoteca,Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte (+1€), Expanded – I paesaggi dell’arte(+1€)
  • Al MAO: i visitatori possono scegliere fra le cinque gallerie delle collezioni permanenti e Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded (+1€).

 

Dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17 al MAO verranno anche presentate le 10 performance di “Living space”, risultato di una collaborazione del museo con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, a cura di YizhongArt (Vincenzo Di Federico e Lanxin Zheng) e con la supervisione della Prof.ssa Monica Saccomandi, frutto di un percorso che ha esplorato il concetto di spazio abitato attraverso la performance. In questo progetto sono stati coinvolti studenti italiani, cinesi e iraniani al fine di dare una prospettiva più ampia e completa della nostra realtà contemporanea.

La partecipazione è inclusa nel biglietto di ingresso alle collezioni permanenti. Non si effettua servizio prenotazione.

 

  • A Palazzo Madama: oltre alle collezioni permanenti, i visitatori potranno visitare le mostre temporanee La meraviglia della seta e del peltro a Torino e Max Pinckers. State of Emergency (+1€)

La mostra Liberty. Torino Capitale sarà visitabile con tariffa ordinaria, secondo regolamento.

LE VISITE GUIDATE

 

GAM

ore 15:00 –> Collezioni permanenti – Il primato dell’opera

ore 16:30 –> Mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte

Costo delle visite guidate: 7 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

 

MAO

ore 15:00 –> Mostra Trad u/i zioni d’Eurasia Reloaded

ore 16:30 –> Visita tematica: Il Giappone dei Tokugawa. Arte e cultura del periodo Edo nellacollezione del MAO

Costo delle visite guidate: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

 

PALAZZO MADAMA

ore 15:00 –> Collezioni permanenti – Da porta romana a castello a museo

Costo della visita guidata: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

ore 16:30 –> Mostra Liberty

Costo della visita guidata: 8 € a partecipante

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

La “Grande Invasione” di Ivrea va al raddoppio ad Aosta

Per la sua dodicesima edizione l’eporediese “Festival della Lettura” arriva quest’anno anche nella Vallée

Dal 30/31 maggio al 2 giugno

Ivrea (Torino)

Una gran bell’accoppiata! Da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno si svolgeranno in parallelo la “dodicesima edizione” della “Grande Invasione”il tradizionale “Festival della Lettura” di Ivrea, e la “prima edizione” della “Grande Invasione” di Aosta. Il programma è curato da Marco Cassini e Gianmario Pilo (Associazione Culturale “Liberi di scegliere”), con Marianna Doria e Ludovica Giovine per la “Piccola invasione”, dedicata ai lettori più giovani.

Sarà una grande “festa della lettura” che raddoppia, preparandosi, come al solito, a invadere le strade delle due città, recentemente unite da un “protocollo di intesa” volto alla valorizzazione culturale e allo sviluppo turistico dei comuni di Aosta e di Ivrea.

Cominciamo dalla “nuova” arrivata. Ad Aostavenerdì 31 maggio, la serata inaugurale si terrà al “Teatro Giacosa” (piazza Teatro, 1), ospite la Casa Editrice “Accento”, fondata a Milano, di recente, dal noto conduttore televisivo e radiofonico Alessandro Cattelan, che, dopo le presentazioni dei nuovi libri di Stefano Nazzi e Francesco Costa, racconterà della sua nuova esperienza come editore, seguito da Valentina Lodovini e dal “reading” tratto da “Manuale di caccia e pesca per ragazze” (primo romanzo del cosiddetto genere “chick lit”) della scrittrice americana Melissa Bank, scomparsa a New York nel 2022.

Il pubblico avrà varie occasioni per incontrare scrittori e scrittrici a go-go. Impossibile citarli tutti.

Per info sul programma e le varie locationwww.lagrandeinvasione.it

Sempre ad Aosta (come ad Ivrea) sono decine le iniziative adatte a lettori di ogni età e interesse, “favorendo il dialogo tra pubblico e autori, celebrando il valore intrinseco della parola, che sia scritta, letta o ascoltata”. Da segnalare l’incontro con lo statunitense Jim Lewis, edito in Italia da “SUR” con i suoi “Fantasmi di New York”, mentre la campana Valeria Parrella presenterà la raccolta di racconti “Piccoli miracoli e altri tradimenti” (Feltrinelli) e il torinese Fabio Geda parlerà del suo ultimo libro “Song of myself. Un viaggio nella varianza di genere” (Feltrinelli), nato dall’esperienza che l’autore ha vissuto con il gruppo di adolescenti che si sono rivolti all’ospedale “Regina Margherita” di Torino per affrontare la questione della propria identità di genere. Di indubbio interesse anche l’incontro con Francesca Pellas, che ad Aosta presenterà il suo “Tutto deve brillare. Vita e sogni di Moana Pozzi” (Blackie Edizioni), in cui si esplora la vita dell’attrice, una delle più famose pornostar di tutti i tempi, ma anche una delle poche a diventare un personaggio pubblico ben al di fuori dei “confini” del porno.

 

Ad Ivrea, si parte giovedì 30 maggio, nel “Cortile del Museo Garda”, in piazza Ottinetti. L’editore ospite di quest’anno è “People” con Giuseppe Civati (politico e saggista, oltreché editore) che dedicherà due lezioni alla politica. A seguire alcuni ritorni molto attesi, da quello di Marco Leona, direttore del Dipartimento di Ricerca Scientifica al “Metropolitan Museum of Art” di New York a quello con Matteo Saudino (BarbaSophia sui “social”) fino ad arrivare agli scrittori Bruno Arpaia e Iaia Caputo. Diversi saranno anche gli incontri dedicati alla Saggistica, con Paola Caridi, una delle più importanti studiose della storia politica contemporanea del mondo arabo, con Simone Pieranni, fra i massimi esperti italiani di Cina e Enzo Bianchi, fondatore e priore della “Comunità monastica di Bose”. Per il teatro, è in programma “HEROTHICO”, un “reading” dai libri di Philip Roth di Marco Rossari e Valeria Parrella, con “Antigone”, attraverso cui indagare il rapporto fra “contemporaneità” e “classico”.

Ospite per “La Piccola Invasione” (prevista anche per l’edizione 2024 e rivolta in entrambe le città al pubblico più giovane), sarà la Casa Editrice “Orecchio Acerbo”. Appuntamento clou (fra i numerosi) quello con la nota fumettista Cinzia Ghigliano che, con Daniela Almansi (traduttrice di libri per ragazzi) guiderà una passeggiata letteraria ispirata al poemetto d’avventura di Lewis Carroll “La caccia allo Squarlo”, in una divertente attività per famiglie. Tra gli altri ospiti in programma, Alessio Torino, finalista con “Passare il fiume”  del “Premio Andersen 2024” nella sezione “Albi Illustrati”, Mara Cerri, illustratrice di “Gianni Barba” di Alice Rohrwacher e co-autrice con Nadia Terranova di “Zia Nina” e de “Il Segreto”, quest’ultimo vincitore nel 2022 del “Premio Andersen” e del “Premio Strega Ragazzi”, per la Categoria 8+.

g. m.

Nelle foto: A Ivrea il pubblico de “La Grande Invasione”, 2023 (ph.Alessandro Franzetti); Alessandro Cattelan; Valentina Lodovini (ph. Luisa Ramussi); Valeria Parrella

Novità ai Musei Reali con un ingresso tutto d’oro.

E una nuova nursery, in attesa del bookshop

 

Cambiamenti in vista per gli spazi di accoglienza dei Musei Reali, che rendono effettivo un progetto nato già parecchio tempo fa, quando il complesso museale iniziava a registrare numeri di rilievo e si rendeva necessario facilitare gli accessi. La biglietteria rinnovata si trova sempre a sinistra, varcato l’ingresso a Piazzetta Reale, e ora dà l’accesso diretto allo scalone di Palazzo Reale, senza obbligare il visitatore a uscire in cortile per poi rientrare nel caso voglia dirigersi al primo piano. La grande novità è rappresentata dal piano interrato, un tempo occupato da magazzini e locali di sgombero, oltre a essere il deposito delle porcellane. Oggi è stato trasformato in una struttura dotata di armadietti e bagni (uomini, donne e persone con disabilità) e una nursery. Figura anche un ascensore per consentire l’accesso a persone con disabilità motorie e passeggini.

“Si tratta di una tappa importante di un progetto più ampio – ha spiegato durante la presentazione il Direttore dei Musei Reali Mario Turetta – perché l’ente museale guarda ai prossimi passi oltre alle Serre Reali presentate la scorsa settimana, quindi i bastioni e le facciate”.

Questo lavoro nasce da una procedura negoziata del 2017, e l’obiettivo è quello di ottenere spazi da rendere funzionali e all’altezza di un museo internazionale. Gli attuali interventi sono stati progettati dallo studio Fra Architettura ed Ecoinnovazione Srl e il sostegno di Ales S.p.Ain, e hanno interessato gli ambienti sotterranei della attuale biglietteria, ambienti seicenteschi mai aperti al pubblico e ora adibiti a nuovi spazi per il personale del museo, con servizi di accoglienza che rispondono ai moderni standard internazionali. L’intervento è stato diviso in due lotti: il primo per gli spazi dei dipendenti, con spogliatoi e bagni collocati al di sotto della biglietteria, e uno per il pubblico. I lavori hanno avuto avvio nel maggio 2022 con un impegno economico poco superiore a 1,3 milioni di euro. Attualmente lo spazio per i libri è collocato nel percorso della galleria sabauda, ma il progetto prevede la collocazione di un nuovo bookshop, un angolo all’ingresso per consentire al pubblico di entrare per fare shopping senza per forza dover acquistare il biglietto d’ingresso. Il bookshop si collocherà alle spalle della biglietteria, che valorizza i colori istituzionali dei Musei Reali.

 

Mara Martellotta

“Je t’appartiens…dans l’image”, suggestioni artistiche e poetiche

L’ Accademia di cultura nicese “L’Erca” ha organizzato una serata dal titolo “Je t’appartiens…dans l’image” nella giornata di mercoledì 29 maggio alle ore 21, presso l’auditorium Trinità in via Pistone a Nizza Monferrato.

La serata, promossa dalla prof.ssa Elisa Piana, ci offrirà suggestioni artistiche e poetiche tratte dagli scatti fotografici di Maria Luisa Stepanek. L’evento verterà intorno al concetto di donna attraverso le diverse sfaccettature, con spunti poetici, filosofici, artistici e letterari, La serata sarà accompagnata dalla musica al pianoforte suonata da Nino Caprì e da profondi momenti di lettura.