CULTURA- Pagina 30

Mahler “orientale” al “MAO”

 

Si intitola “Frammenti” il singolare evento musicale dedicato a Gustav Mahler dal “Museo d’Arte Orientale” di Torino

Domenica 11 febbraio, ore 12/13 e 17/18

Abbracciare e divulgare l’idea di un “orientalismo consapevole”, sottolineando il carattere di parzialità e soggettività implicito nel concetto di Oriente. Parte di qui la volontà del “MAO-Museo d’Arte Orientale” di Torino, di “dare spazio a voci dissonanti e punti di vista alternativi, per suggerire nuove possibili letture dei fenomeni culturali che, dall’Asia, si diffondono in Europa e in tutto il mondo”. E di qui prende avvio l’iniziativa, sicuramente singolare, messa in campo per domenica 11 febbraio (ore 12/13 e 17/18) dell’evento musicale dal titolo “Frammenti”(da un’idea di Erik Battaglia, con coreografie di Vincenzo Di Federico e di Lanxin Zheng), attraverso il quale, negli spazi del “Museo” di via San Domenico, risuoneranno dal vivo le note di alcuni brani di “Das Lied von der Erde”( “Il canto della terra” ) di Gustav Mahler, composizione per contralto, tenore e orchestra in sei movimenti che mette in musica altrettanti “Lieder” della raccolta “Die chinesische Flöte” del poeta tedesco Hans Bethge, un’antologia di testi di autori cinesi di “epoca Tang” (fra cui Li Bai e Wang Wei) riscritti dall’autore a partire da versioni tedesche e francesi. Con “Il canto della terra”, e soprattutto con il conclusivo “Abschied”, il grande compositore austriaco prende congedo dalla vita ma “l’addio, pur nella sua drammaticità, suggerisce il ricordo di una vita felice e piena e porta con sé una promessa di rinascita e di eternità”.

 

Inserito nell’ambito dei festeggiamenti per il “Capodanno cinese” (dal 10 al 24 febbraio), l’evento é il secondo atto di una collaborazione avviata lo scorso anno fra il “MAO” e il “Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi” di Torino in occasione di “Sonic Blossom”, la “performance partecipativa trasformativa” dell’artista taiwanese-americano Lee Mingwei che ha animato il “Museo” a maggio 2023. Nell’ambito di questa collaborazione e del progetto#MAOTempoPresente, che aspira a trasformare le sale e le gallerie del “Museo” in luogo vivo, spazio di sperimentazione e conoscenza delle culture dei Paesi dell’Asia attraverso esperienze multisensoriali, al “MAO” saranno installati due pianofortigenerosamente messi a disposizione dell’azienda “Piatino” di Torino: fino al 2 giugno gli strumenti, collocati nelle gallerie“Giappone 1” e “Paesi islamici dell’Asia”, saranno a disposizione di un gruppo di studenti del Conservatorio, che potranno esercitarsi durante l’orario di apertura del Museo.

Sottolineano dal “MAO”: “Da Schubert a Ravel passando per Schumann, Puccini, Mahler, Debussy e molti altri, il repertorio sarà quello della tradizione musicale classica occidentale legato al fenomeno dell’orientalismo e rappresenta una nuova occasione di riflessione sull’ ‘eurocentrismo’, sulla percezione dell’altro, sull’insieme di stereotipi in cui l’Occidente ha rinchiuso e imprigionato l’Oriente, dipingendone un’immagine esotica, selvaggia e favolosa”. Ben lontana dal vero.

Artisti partecipanti: Laura Capretti(mezzosoprano), Emma Bruno (contralto), Pamela Pelaez (flauto), Pier Nicolò La Rotonda (oboe), Viola Pregno (violoncello), Diletta Capua (arpa), Lorenzo Abbona (tam tam).

Per info: “MAO-Museo d’ARTE Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932o www.maotorino.it

g.m.

Nelle foto: “Abschied”, versione cinese e Arpa

 

I cinquant’anni del Centro Studi del Teatro Stabile torinese

Se in questi giorni passeggiate sotto i portici di piazza San Carlo, avrete sotto gli occhi cinquant’anni di teatro, una ricchezza non soltanto per gli appassionati, una strada di piccole curiosità, una mostra fotografica, “cinquant’anni di memoria dello spettacolo dal vivo”, che non è che il curioso preambolo ai festeggiamenti l’anno prossimo per i (primi) settant’anni del Teatro Stabile torinese. Dal “Grande coltello” di Odets (stagione 1960/61) per la regia di Franco Parenti ad “Akhenaton”, un’Agatha Christie riadattata da Valter Malosti (stagione 2014/15), dal pirandelliano “Come tu mi vuoi” diretto da Susan Sontag con Adriana Asti (1980/81) all’”Ifigenia” di Valerio Binasco (2021/22), dalla “Commedia senza titolo” di Cechov diretta da Lavia (1997/98) a “Itala Film” di Giancarlo Sepe (1985/86) al lontanissimo “Come ali hanno le scarpe” di Alberto Perrini per la regia di Gianfranco De Bosio (1959/60). Per l’intero mese di febbraio, trentadue “bandiere” fotografiche, suddivise in quattro percorsi tematici – “appassionarsi”, “incontrarsi”, “abbandonarsi”, “cercarsi”: ovvero “le azioni attraverso cui i personaggi entrano in relazione tra loro o con il pubblico” -, che sono la vetrina del Centro Studi dello Stabile, fondato da Nuccio Messina e Aldo Trionfo, il luogo di raccolta e di conservazione di locandine, manifesti, recensioni, fotografie, schede e quaderni di sala, copioni, bozzetti e figurini, videoregistrazioni e note di regia “provenienti non solo dall’attività del Teatro Stabile di Torino ma anche dalle numerose collezioni librarie ricevute nel corso degli anni da artisti, compagnie, critici teatrali che hanno consentito un costante e capillare aggiornamento di tutto il materiale archivistico”, sottolinea Anna Peyron, responsabile del Centro.

Essendo il primo nucleo il fondo ricevuto da Lucio Ridenti, che alla fine del 1973 mise a disposizione l’archivio completo della rivista “Il Dramma”, dal 1952 al ’73 appunto, con al suo interno, tra l’altro, ricorda ancora Peyron, “un ricco carteggio tra Ridenti ed Eduardo, fotografie e ricordi, e le bozze di stampa delle “Voci di dentro” e “Questi fantasmi”, autografate”. A quell’importante lascito seguirono (e il risultato sono i 30.000 volumi attuali) quello di Gian Renzo Morteo, docente universitario e codirettore dello Stabile nella Direzione Collegiale che ne prese la guida tra il ’68 e il ‘71 (3000 volumi, più un centinaio di tesi di laurea), del Fondo Armando Rossi, del Gruppo della Rocca, del Cabaret Voltaire, del Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti, del Teatro Popolare Italiano di Vittorio Gassman, di Misa Mordeglia Mari e Febo Mari legati ai primordi del cinema torinese, di Fabio Doplicher e di Massimo Castri, indimenticato regista. Molto probabile ultimo tassello, sono in questi mesi in fase di acquisizione i materiali provenienti dall’archivio personale di Eugenio Allegri. È altresì da ricordare che nel 2009 il Centro Studi è stato riconosciuto come Istituto di ricerca attraverso un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e dal 2015, oltre a garantire un costante servizio al pubblico (su appuntamento), ha reso disponibile gratuitamente on line tutta la documentazione relativa alla storia dello Stabile, dalla sua fondazione (1955) ad oggi, per un totale di oltre 700 spettacoli (60.000 pagine di materiali d’archivio).

Sottolinea ancora Peyron: “È la nostra un’eccellenza a livello nazionale, visitata non soltanto da studenti nella preparazione della tesi ma altresì da critici e da attori di passaggio a Torino. E da un pubblico in cerca di semplice documentazione. Sorprendono sempre le ricchezze che il visitatore può trovare al suo interno, da una ricca documentazione sulla “scandalosa” “Arialda” di Testori messa in scena da Luchino Visconti all’Eliseo di Roma nel dicembre del ‘60, certe rare fotografie di Pirandello, tra gli altri i bozzetti e gli allestimenti firmati da Luzzati e da Colombotto Rosso, i modellini di Enrico Job per i “Sei personaggi” o di Giulio Paolini per la “Mandragola”, spettacoli entrambi firmati da Mario Missiroli. Un vero patrimonio, ricco e ineguagliabile, non soltanto a raccontare la polvere del palcoscenico ma costruito ad essere una memoria che ancora trova solide base nel tempo presente.

Elio Rabbione

Nella immagine di Luigi De Palma, “Ifigenia” di Euripide per la regia di Valerio Binasco (stagione 2021/22) e, foto di Tommaso Le Pera, “Itala Film”, regia di Giancarlo Sepe (stagione 1985/86); nella foto di Michele D’Ottavio, Gabriele Lavia in “Commedia senza titolo” di Cechov (stagione1997/98)

“Incipit Offresi” a Moncalieri

 

Sarà alla “Biblioteca Civica” di Moncalieri, la nuova tappa del primo “talent letterario” per aspiranti scrittori

 Giovedì 8 febbraio, ore 18

Moncalieri (Torino)

Ideato e promosso dalla “Fondazione ECM – Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte, “Incipit Offresi” – in tempi di “talent”, il primo a carattere “letterario” dedicato agli aspiranti scrittori – farà tappa, il prossimo giovedì 8 febbraio (ore 18), nell’ambito della sua nona edizione, presso la “Biblioteca Civica” di piazza Vittorio Emanuele II, a Moncalieri (Torino). A presentare l’appuntamento sarà l’attrice, autrice e comica Giorgia Goldini del “Teatro della Caduta” di Torino.

Novità di questa edizione: la vincitrice o il vincitore di tappa si aggiudicherà un buono libri del valore di 50 euro.

Format a tappe, la sfida si gioca, da programma, “a colpi di incipit” all’interno di biblioteche e luoghi di cultura, ma anche attraverso gare di scrittura e letture animate nei mercati.

L’obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma “scovare nuovi talenti”. In otto anni “Incipit Offresi” ha scoperto più di 60 nuovi autori, pubblicato 70 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali.

I partecipanti, in una sfida “uno contro uno”, avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio “incipit” o “raccontare il proprio libro”. Il/la concorrente che, secondo il giudizio del pubblico in sala, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio “incipit” prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10.

Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico per il secondo classificato. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla “gara di ballottaggio”. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinaliper giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2024.

I concorrenti primo e secondo classificatoriceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 750 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il “Premio Italo Calvino”, “Indice dei Libri del Mese”, “Golem”, “Leone Verde”, “Circolo dei Lettori” ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

La partecipazione a “Incipit Offresi” ègratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, maggiorenni e di tutte le nazionalità.

I candidati dovranno presentare le prime righedella propria opera: l’“incipit”, appunto, per un massimo di mille battute con le quali catturare l’attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell’opera (max 1.800 battute).

L’“incipit” deve essere inedito (le opere autopubblicate sono parificate alle inedite poiché prive di regolare distribuzione). La gara si svolgerà in lingua italiana. La possibilità di partecipare alle tappe è garantita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Il “Premio Incipit” e il “campionato” sono dedicati alla memoria di Eugenio Pintore (Bonorva- Ss, 1956 – Gassino-To, 2019), uno dei massimi bibliofili e cultori dell’“arte bibliotecaria”, già direttore della Biblioteca di Settimo Torinese, dal 2003 dirigente della “Regione Piemonte” con l’incarico di riorganizzare tutta la rete dei sistemi bibliotecari e di dare avvio al “Sistema Bibliotecario Area Metropolitana” di Torino (con la partecipazione di circa settanta Comuni della prima e della seconda cintura torinese), fino al 2008 quando assunse l’incarico di Dirigente del “Settore Regionale Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali”, con la responsabilità sul patrimonio archivistico, gli istituti della cultura e l’editoria. A lui si devono anche i progetti “Nati per leggere” e “Lingua Madre” ( introdotto al “Salone Internazionale del Libro” di Torino), nonché l’attuazione della “Legge per la Piccola Editoria piemontese”, tesa a favorire la promozione e la diffusione delle opere degli editori locali, anche attraverso il sostegno alle traduzioni e la loro partecipazione alle principali “Fiere nazionali” ed internazionali.

Per info: “Incipit Offresi”, tel. 339/5214819 o www.incipitoffresi

g.m.

Nelle foto: immagini di “tappe” precedenti e di Eugenio Pintore

 

Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Accademia Albertina di Belle Arti

Martedì 6 febbraio

 

Inaugurerà martedì 6 febbraio, alle ore 17.30, presso la Sala d’Onore dell’Accademia di Belle Arti, l’Anno Accademico dell’Accademia Albertina di Belle Arti, in occasione del quale vi sarà il conferimento del diploma HC in Tecniche Performative a Marina Abramovic, e quello del titolo di Accademico d’Onore a Mita Medici. Sarà presente, in rappresentanza del Ministro dell’Università e della Ricerca Professoressa Anna Maria Bernini, Alessandra Gallone, Consigliere del Ministro per l’AFAM.

Interverranno il Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti Paola Gribaudo e il Direttore Salvo Bitonti.

L’artista Marina Abramovic parteciperà con un intervento da remoto.

 

Mara Martellotta

L’elefante Fritz torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e si mette in mostra

 Tra incontri, laboratori, spettacoli

 

 

Dopo l’esposizione, in piazza Castello a Torino, dell’elefante Fritz per la riapertura del Museo Regionale di Scienze Naturali, il pachiderma in vetroresina torna a “casa” alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Da lunedì 12 febbraio e fino al 14 aprile l’accesso al Giardino di Levante sarà aperto al pubblico per permettere ai visitatori di vedere Fritz nel Cortile dell’Elefante, nel luogo in cui ha vissuto dal 1827 al 1852.

Per l’occasione, domenica 25 febbraio, nel Salone d’Onore, sarà messa in scena la pièce teatrale “L’amico Fritz, lo zoo di Stupinigi” che ripercorre la storia dell’elefante e del serraglio degli animali esotici. Lo spettacolo è in programma alle ore 11, 15.30 e 17. Domenica 3 marzo l’incontro “La Menagerie di Stupinigi: lo zoo prima dello zoo” racconta la storia della menagerie e dell’allevamento di animali esotici per gli svaghi di corte. Domenica 7 aprile si parte invece alla scoperta dei piccoli animali con “Il micromondo di Stupinigi” per conoscere l’attenzione che veniva riservata a tutta la fauna, anche agli animali meno “appariscenti”, dagli affreschi ai capolavori di ebanisteria.

 

LA STORIA DELL’ELEFANTE FRITZ ALLA CORTE DEL RE

Un po’ reggia e un po’ residenza di loisir alle porte di Torino, realizzata da Filippo Juvarra tra il 1729 e il 1733, la Palazzina di Caccia di Stupinigi è stata prima residenza sabauda per la caccia e le feste, poi, finita l’epoca delle grandi cacce, ha ospitato dal 1815 circa una “Ménagerie” destinata alla cura di una gran varietà di animali esotici, molti dei quali mai visti prima a Torino. Una sorta di giardino zoologico ante-litteram in cui trovò posto anche Fritz, l’elefante indiano regalo del viceré d’Egitto Mohamed Alì al re Carlo Felice nel 1827, la cui storia a corte è ricca di aneddoti.

Per accoglierlo nell’ex scuderia fu ricavato uno spazio interamente recintato e dotato di un cortile con una vasca di forma circolare munita di scivolo per facilitare l’accesso nell’acqua del pachiderma. Fin da subito fu oggetto di grande interesse: fu ritratto dal vivo dalla pittrice Sofia Giordano e da Enrico Gonin nel 1835, attorniato da una folla di curiosi durante una parata, ed immortalato in un dagherrotipo, unico in Italia con un soggetto animale. La presenza dell’elefante rappresentò un’occasione importante per mostrare alle potenze straniere l’importanza raggiunta dallo stato sabaudo e, inoltre, richiamò a Torino l’attenzione del mondo accademico. Casimiro Roddi, chef della Ménagerie, Franco Andrea Bonelli, Giuseppe Genè e Filippo de Filippi, che si avvicendarono alla direzione del Museo Zoologico torinese, registrarono con cura notizie e informazioni sui suoi comportamenti, la sua alimentazione (spesso inadeguata) e le cure mediche. Questo il necessario: “24 cavoli, vino 2 pinte al giorno, 50 pani al giorno, zucchero, riso, burro per ungerlo, tabacco da fumare e fumo di persona fumante”. Amava la musica e il suono del corno da caccia, oltre al canto del suo custode. Fritz fu l’attrazione e la star della Palazzina per ben 25 anni, fino alla tragica fine: dopo la morte del suo guardiano storico, Fritz afferrò con la proboscide il nuovo custode e lo scagliò a terra uccidendolo. Nel 1852 si decise così di sopprimerlo e oggi l’elefante tassidermizzato è custodito nel Museo Regionale di Scienze Naturali.

Nel 2015, in occasione della mostra “Fritz. Un elefante a corte”, realizzata dal Museo di Scienze Naturali di Torino e dalla Fondazione Ordine Mauriziano, è stata realizzata dalle Scuole Tecniche San Carlo una copia in vetroresina del pachiderma, tuttora custodita alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Biglietto di ingresso: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Info e prenotazioni: 011 6200601 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

Otto bambini provenienti da Shanghai in THE MUSIC WANDERING PENINSULA

Lunedì 5 febbraio 2024

Ore 18 – Chiesa del Collegio San Giuseppe

Via San Francesco da Paola, 23 – TORINO

Otto bambini provenienti da Shanghai, con la collaborazione di un’orchestra di giovani musicisti e coristi di tutte le età di Torino, saranno protagonisti, lunedì 5 febbraio alle ore 18, di un evento musicale internazionale nell’incantevole cappella del Collegio San Giuseppe (Via San Francesco da Paola 23. Ingresso libero).

I giovanissimi musicisti, diretti dal Maestro Li Xinyu, proporranno un repertorio di ampio respiro, con musiche dei più celebri compositori di tutto il mondo.

L’evento, che conclude il corso di perfezionamento musicale che ha visto coinnvolti Li Xinyu, Alberto Conrado, Alessandro Conrado e Barbata Briano, è organizzato dall’associazione True Voice+ Studio, dal Collegio San Giuseppe e dall’associazione Agamus.

Capodanno cinese, Istituto Confucio: ai Giardini della Reggia di Venaria, alla Galleria Umberto I

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Anche la Mole si accende per celebrare l’anno del Drago

 

Il 9 febbraio inizia l’anno del Drago, il più prestigioso e ambito tra i segni dello zodiaco cinese. L’arrivo del Dragone bacia i nati nel suo segno con doti di grande carisma e con un destino illustre e fortunato, tant’è che corre voce che sia un anno durante il quale aumenta il numero dei nati.

Verrà celebrato dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino con una serie di appuntamenti in luoghi diversi della Città.

Già a partire dal 6 febbraio, a chi vorrà assicurarsi per tempo uno scampolo di fortuna, sarà sufficiente recarsi nei Giardini della Reggia di Venaria, dove, in collaborazione con La Venaria Reale e i suoi architetti paesaggisti, sarà presentata una grande installazione a forma di fu, il carattere cinese che rappresenta la felicità e che è un talismano benaugurante sempre presente a Capodanno. Chissà, fotografarsi accanto al fu a partire dal 6 e nelle due settimane successive al Capodanno potrà favorire la buona sorte dei visitatori. Con questo omaggio a una cultura antica e ricca di suggestioni, si vuole anche attrarre i concittadini cinesi a visitare uno dei luoghi più belli e più ricchi di storia del Piemonte.

Il 9 febbraio, alle 18:30, presso la Galleria Umberto I, l’arte dei “madonnari” verrà messa al servizio di questo potente nume e l’artista di strada Francesco Vallone ne realizzerà un grande ritratto con le tecniche tipiche dei madonnari. Accanto a lui, chi vorrà avere il proprio nome scritto in cinese potrà avvalersi della perizia delle maestre calligrafe dell’Istituto Confucio, in un ambiente festoso, decorato per l’occasione, dove sarà anche possibile, se si vorrà, chiudere la serata ordinando un “aperitivo del Drago” (provare per credere!).

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Associazione della Galleria Umberto I di Torino ed entrambe le attività godono del Patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino.

Non dimentichiamo che la sera del 10 febbraio, alle ore 21, com’è oramai quasi tradizione, anche sull’inconfondibile volta della Mole Antonelliana si accenderà un fu di buon auspicio, realizzato su un progetto grafico a cura dell’Istituto. La proiezione luminosa, che si ripeterà anche l’11 febbraio dalle ore 21 all’1, è stata promossa dal Comune di Torino con il Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, in collaborazione con l’Associazione Nuova Generazione Italo-cinese.

L’Istituto collabora anche con molte delle scuole nelle quali si insegna cinese e con le “Classi Confucio” della Regione e dell’Istituto Grazia Deledda di Genova, offrendo assistenza, sostegno e materiali per celebrare la ricorrenza.

A Torino e Asti porterà nelle scuole film e materiali decorativi, raccontando ai ragazzi il significato della festa e organizzando con loro attività laboratoriali diverse.

Museo Regionale Scienze Naturali verso le 50 mila prenotazioni dopo sole tre settimane

Dopo tre settimane dall’inaugurazione, avvenuta venerdì 12 di gennaio, il Museo Regionale di Scienze Naturali, aperto al pubblico dopo interventi resi necessari a seguito dell’incendio (agosto 2013) che ha danneggiato parte dell’edificio, ha totalizzato 45 mila prenotazioni. Di questi in 6.500 hanno già riservato i loro biglietti per i prossimi giorni.

È entusiasmante riscontrare ancora una volta il grande successo che sta registrando il Museo Regionale di Scienze Naturali – affermano il Presidente Alberto Cirio e l’assessore alla cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Averlo restituito alla cittadinanza era doveroso e l’affluenza record conferma come fosse necessario farlo”.

Da oggi il Museo, che ha festeggiato la riapertura omaggiando l’ingresso (su prenotazione) per i primi 20 giorni, sarà visitabile con un biglietto di 5 euro.

Numeri importanti anche per gli accessi alle piattaforme online. A visitare il sito e i canali social sono stati in oltre 400 mila. Anche il totem con l’avatar di sir Alfred Wallace, in grado di parlare con i visitatori grazie all’uso dell’intelligenza artificiale generativa, novità assoluta del Museo 2024, ha totalizzato ben 10 mila interazioni. Dal MRSN hanno verificato che le domande più frequenti a lui poste sono state “cos’è la linea di Wallace?” (una linea immaginaria che separa dal punto di vista biologico, la regione asiatica da quella relativa all’Oceania) e “qual è il suo rapporto con Darwin?” (avevano idee molto diverse, talvolta opposte).

“Credo che la risposta del pubblico a questi primi giorni di riapertura sia straordinaria e vada al di là di ogni più rosea previsione – dichiara Marco Fino, Direttore del Museo Regionale di Scienze Naturali –. Vedere le sale piene e vissute, come questi giorni, è qualcosa di realmente appagante che ripaga tutti noi dello sforzo affrontato negli ultimi mesi. Ci riempie di orgoglio toccare con mano l’amore che i visitatori, torinesi e non, hanno per questo Museo. Vedere i bambini emozionarsi e sognare ad occhi aperti davanti alle immagini della barriera corallina è meraviglioso. Lo è anche osservare le persone ammirare le collezioni con gli occhi di chi aspettava questo momento da anni. Questo, oltre a renderci molto contenti, ci motiva ulteriormente a continuare con impegno sulla strada intrapresa.

 

Stanno, inoltre, proseguendo le visite didattiche al Museo organizzate con le scuole contattate e invitate dalla Regione.

 

Informazioni:

Via Accademia Albertina, 15 Torino (TO) – https://mrsntorino.it/

Fiabe e filastrocche di animali: passeggiata alla scoperta della Palazzina di Caccia di Stupinigi  

Domenica 4 febbraio, ore 15.45

Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela

 

 

In occasione dell’esposizione, in piazza Castello a Torino, dell’elefante Fritz per la riapertura del Museo Regionale di Scienze Naturali, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, orfana del suo elefante, organizza una visita guidata su fiabe e filastrocche di animali.

Come nella favola dei musicanti di Brema, “Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela” è un percorso tra gli animali legati al vissuto e alle decorazioni della Palazzina. Il cervo, l’elefante e la scimmietta sono i primi tre animali ad accogliere i visitatori in questo strano viaggio nella storia e nella natura. Filastrocche, curiosità e favole che hanno per protagonisti gli animali creano un filo conduttore per un percorso di visita che si trasforma in un gioco per conoscere la vita ed il tempo in cui la palazzina è stata abitata.

 

INFO

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

Domenica 4 febbraio 2024, ore 15.45

Un elefante si dondolava sopra il filo di una ragnatela

Prezzo visita guidata: 5 euro + il prezzo del biglietto di ingresso

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Prenotazione obbligatoria per la visita guidata entro il venerdì precedente

Info e prenotazioni: 011 6200601 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

A Diagon Hall ritornano i “Dialoghi tra prosa e poesia” sull’onda degli Spiriti del Mare

Dopo le due edizioni vincenti di “Dialoghi tra prosa e poesia”, la prima dedicata al tema della finzione e la seconda alla storia della ferrovia come simbolo, il 21 febbraio prossimo, alle ore 19:00, presso lo spazio culturale Diagon Hall, si terrà la terza edizione dei “Dialoghi” dedicata agli Spiriti del Mare.

Protagonisti dei “Dialoghi tra prosa e poesia” saranno Gian Giacomo Della Porta e Jacopo Marenghi.

I Dialoghi saranno incentrati su quegli Spiriti del Mare che accompagnano nel loro viaggio i marinai, a tratti con benevolenza, a tratti con ostilità. A essi viene chiesta benedizione e amicizia e da essi prendono origine la musica e il suono: il suono del ruggito in tempesta e la quieta finale, il canto del mare di Ulisse e quello di Enea. Il mare, con i suoi Spiriti, rappresenta una grande storia di scoperte, segreti e unione di continenti, un mito letterario antico, simbolo di nascita, morte, salvezza e metamorfosi.

Tutti questi temi li ritroviamo nel capolavoro di Shakespeare “La Tempesta”, dal quale impareremo a conoscere meglio lo Spirito di Ariel e del Mago Prospero. La mitologia celtica e quella greca entreranno in contatto grazie alle Sirene, figlie di Afrodite e Spiriti temuti da Ulisse, ai quali verrà a capo solo grazie al noto stratagemma.

Si ascolterà la musica del “Vecchio marinaio” di Samuel Taylor Coleridge, per poi tuffarsi al largo delle coste cubane e salire a bordo della barca da pesca di Santiago, protagonista de “Il vecchio e il mare” di Hemingway. Sarà anche presente il tema del Leviatano attraverso il capolavoro di Melville “Moby Dick”.

Non mancheranno gli Argonauti di Apollonio Rodio e una citazione più contemporanea legata al tema dei migranti e all’ospitalità.

 

Mara Martellotta