CULTURA- Pagina 156

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità librarie. A cura di Laura Goria

Isabelle Allende “Lungo petalo di mare” -Feltrinelli- euro 19,50

Cominciamo subito col dire che Isabelle Allende è una donna simpaticissima e autoironica, come ha dimostrato al pubblico, affascinato dalla sua verve, quando ha presentato il libro alla Nuvola Lavazza di Torino. Brillante il modo di raccontare pagine importanti della sua vita. Da come, all’alba delle sue 77 primavere, ha sferrato un attacco frontale all’assiduo ammiratore che la corteggiava, inanellando così il suo terzo matrimonio pochi anni fa. Perché oltre a non dimostrare assolutamente la sua età (ha sottolineato che però gli è costato mucho dinero), è fermamente convinta che ci si può sempre e ancora innamorare come a 18 anni; solo, si ha meno tempo da perdere.

Poi ha raccontato l’ incontro con il grande Pablo Neruda: lei era una giovane giornalista e lui si rifiutò di concederle un’intervista dicendo che inventava troppo per il mestiere che faceva e che avrebbe dovuto invece dedicarsi alla narrativa. Quindi un grazie anche al poeta se la vita ci ha regalato gli splendidi romanzi dell’Allende.

Chiusa la parentesi biografica passiamo al “Lungo petalo di mare”. E’ la bellissima e travagliata storia del medico Victor Dalmau, scappato dalla guerra civile spagnola nel 1939, grazie all’aiuto di Pablo Neruda che noleggiò il piroscafo Winnipeg e portò più di 2000 repubblicani -in fuga dal regime franchista- in Cile. Esuli che ricominciarono daccapo per rifarsi una vita. A bordo della nave ci sono Victor e la giovane pianista Roser Bruguera i cui destini si uniscono indissolubilmente nel paese che è un “lungo petalo di mare e neve” . Tra amori passionali, matrimonio di facciata e poi unione profonda; attraversando pagine storiche durissime come il golpe che nel 1973 fece cadere il presidente cileno Salvador Allende e consegnò il paese alla lunga e spietata dittatura dei colonnelli e alla morte di migliaia di desaparecidos. Vi anticipo solo che anche Victor, diventato cardiologo di fama, finirà tragicamente impigliato nella rete di interrogatori, torture e   prigionia. Poi un nuovo esilio in Venezuela e altre pagine magnifiche che vi aspettano.

Per questo romanzo -con echi che richiamano il capolavoro assoluto della Allende “La casa degli spiriti”, del 1982, da cui l’omonimo film con Jeremy Irons- si è ispirata alla vita vera dell’esule Victor Pey che conobbe in Venezuela. Lo incontrò 40 anni fa e solo ora si è decisa a raccontare la sua storia. Lui è morto – a 103 anni e lucidissimo fino alla fine- 6 giorni prima che lei potesse mandargli il manoscritto.

E ancora una volta questa somma scrittrice di lingua spagnola più letta al mondo (22 romanzi, tradotti in 35 lingue e 67milioni di copie vendute) ha imbastito una storia che non è solo quella di un grande amore, ma anche di rifugiati politici, esilio, migrazioni e ricerca di identità. Tutte cose che lei ha vissuto sulla sua pelle; è infatti la nipote del presidente socialista Salvador Allende destituito da Pinochet e fu costretta all’esilio. Un tema più che mai attuale .

 

Sandra Petrignani   “Lessico femminile” -Laterza-   euro 18,00

Questo è un affascinante mosaico di scrittrici e scrittura al femminile, a spasso nei secoli e a più latitudini del globo. La giornalista e scrittrice Sandra Petrignani è bravissima nel ricostruire i tasselli di vita di grandi autrici e vi consiglio anche i suoi precedenti “La scrittrice abita qui” (2002, libro di viaggio nelle case-museo di grandi scrittrici del 900), “Marguerite” (2014, dedicato alla Duras) e “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (2018).

In “Lessico femminile”   rilegge pagine di grandi autrici del passato –dalla Bronte alla Woolf- e contemporanee – dalla Ernaux a Joyce Carol Oates- mettendole a confronto, scandagliando i temi a loro più cari e sottolineando la loro sensibilità e il loro sguardo sulla vita, squisitamente geniale e femminile.

E’ un libro che   possiamo prendere come guida per scoprire o riscoprire, pagine magnifiche di capolavori; ma ci conduce anche nelle pieghe più intime del pensiero e delle vite delle scrittrici. Ogni capitolo è   dedicato ad un tema condiviso da molte di loro. Per esempio, c’è l’importanza e il modo di intendere la casa -tempio di vita e nido ordinato- come quella della baronessa Karen Blixen che lasciata alle spalle la fallimentare piantagione di caffè in Africa tornò a scrivere nella sua avita dimora in Danimarca. C’è l‘importanza di avere “una stanza tutta per se” caldeggiata da Virginia Woolf e le tante case al centro dei suoi romanzi e della sua esistenza. Per arrivare all’affascinante ”La grande casa” di Nicole Krauss (del 2010).   Poi tra gli altri temi gli amori e i loro percorsi, le relazioni pericolose come il colpo di fulmine per il marito Ted Hughes che cambiò la vita della poetessa suicida Sylvia Plath. O ancora quelli di coppie famose, spesso molto competitive e a volte fallimentari come Flaubert e Louise Colet, Scott e Zelda Fitzgerald, Sartre e de Beauvoir, o Lillian Hellman e Dashiell Hammett… E tra gli altri spaccati al femminile anche i rapporti complessi tra madri e figli e pagine bellissime dedicate alla solitudine di geniali autrici, al loro modo di affrontare la materialità o l’effimero delle cose.

 

Annie Ernaux “L’evento”   – L’Orma editore – euro   15,00

La Ernaux è una delle scrittrici francesi più seguite perché ha saputo reinventare un personalissimo modo di raccontare la sua vita, trasformandola in specchio che riflette anche indagine sociale ed esistenziale. L’evento che racconta è urticante e drammatico. E’ la narrazione dell’aborto clandestino procuratosi quando era giovane studentessa di lettere, incinta e disperata. Erano gli anni 60, in piena epoca gollista, quando interrompere una gravidanza indesiderata era illegale, difficile e altamente rischioso. E’ la discesa agli inferi della 23enne che vuole a tutti i costi liberarsi del feto e si schianta contro un muro di ostacoli, solitudine, doppia moralità. I suoi genitori non devono sapere, il padre del bambino se ne lava le mani e l’unica ad aiutarla sarà una compagna di scuola –ironia della sorte- molto borghese e cattolica convinta. E’ il racconto struggente di vergogna, sensi di colpa, ginecologi che fanno finta di non capire, tentativi falliti di risolvere da sola il problema infilzandosi con un ferro da calza. Ma il bimbo che nessuno vuole è tenacemente ancorato alle pareti uterine.

La soluzione del problema è nelle mani di una squallida “fabbricante d’angeli” che lucra sulle sventure di sprovvedute fanciulle. La protagonista si ritrova così in una misera stanza adibita per la bisogna, con il ventre invaso da sonde e il pericolo incombente di una setticemia. Straziante la scena in cui “nei bagni dello studentato avevo partorito allo stesso tempo una vita e   una morte” quando con l’aiuto della compagna taglia il cordone ombelicale che la legava al feto di tre mesi… che le scivola tra le gambe e lei getta nella tazza del water. Pagine difficili anche da leggere, immaginiamoci da scrivere affondando la penna nel proprio drammatico passato. La Ernaux ancora una volta è riuscita a mettere in parole “..un’esperienza umana totale, della vita e della morte, del tempo, della morale e del divieto, della legge, un’esperienza vissuta dall’inizio alla fine attraverso il corpo”.

Al via le iniziative degli Amici di Villa della Regina

Con l’inizio del nuovo anno, riprendono le attività dell’associazione culturale

Il primo appuntamento è la  serata di presentazione del calendario delle iniziative del 2020, calendario che si presenta particolarmente ricco di nuove proposte. Quest’anno il Direttivo ha deciso di dedicare più spazio all’organizzazione di iniziative indirizzate ai soci e agli amici che da tempo sostengono l’attività dell’Associazione.

“Il magico potere della comunicazione olfattiva”

giovedì 6 febbraio ore 18.30
Fondazione Paideia Onlus – via Moncalvo 1 Torino.

Patrizia Balbo, consulente di marketing olfattivo e studiosa di simbologia e astrologia, propone un viaggio nel tempo e nella storia, attraverso l’evoluzione dell’Arte del profumo e del Linguaggio dello Zodiaco.

COME PARTECIPARE

La serata, con aperitivo in chiusura, è aperta ad accompagnatori ed amici e l’offerta minima è di 10 euro per i soci e 12 euro per i non soci che potete versare anticipatamente con bonifico bancario sul c/c dell’Associazione o pagare in loco. In ogni caso, la prenotazione dei posti va fatta entro lunedì 3 febbraio, scrivendo alla casella mail infoamicivilladellaregina@gmail.com

Questo primo incontro sarà anche l’occasione di rinnovare la quota di adesione 2020 per chi non avesse già provveduto oppure di associarsi per la prima volta all’associazione.
Anche per il 2020 la quota è rimasta invariata a 100 euro che diventano 85 se ci si iscrive in coppia (1 socio deve essere nuovo).

Riprendono anche gli incontri con lo storico dell’arte Luca Avataneo, che sarà presente all’evento del 6 febbraio e illustrerà il programma di visite organizzato per l’associazione.

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Mariateresa Buttigliengo,  presidente dell’associazione, nella foto di Daniela Foresto pubblicata da  ScattoTorino

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La battaglia di Roma 170 anni dopo

Interverranno Umberto LEVRA, Presidente del Museo Nazionale del Risorgimento e Pier Franco QUAGLIENI

VENERDÌ 7 FEBBRAIO alle ore 15,30 nella Sala Cinema del Museo del Risorgimento (Via Accademia delle Scienze, 5), verrà proiettato il film di Luigi Cozzi “LA BATTAGLIA DI ROMA 1849”, ispirato al libro di Giovanni Adducci “Un garibaldino a casa Giacometti” premiato dal Centro “Pannunzio”.

Interverranno Umberto LEVRA, Presidente del Museo Nazionale del Risorgimento e Pier Franco QUAGLIENI.

 A 170 anni dagli avvenimenti, il film ricostruisce la storia della Repubblica Romana nata nel febbraio del 1849. Governata da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi, ebbe vita breve a seguito dell’intervento dell’esercito francese (Battaglia di Roma, luglio 1849), ma rappresentò uno dei momenti più alti del Risorgimento: la sua Costituzione fu una delle più democratiche d’Europa, le leggi della Repubblica consentivano la libertà di culto, la laicità dello Stato, la separazione dei poteri, la libertà d’opinione.

I posti sono limitati, per cui è necessaria la prenotazione: tel. 3488134847 o email info@centropannunzio.it

La Russia che incanta nei dipinti della Pinacoteca Albertina

E’ aperta al pubblico da oggi la mostra “Incanti russi”,  alla Pinacoteca Albertina di Torino

L’esposizione, curata da Salvo Bitonti, si propone di restituire uno sguardo ‘cinematografico’ su una terra, una cultura e  un popolo che hanno influenzato l’immaginario artistico europeo fin da prima della rivoluzione d’Ottobre.

In mostra  ventidue dipinti perlopiù di grandi dimensioni realizzati da studenti come tesi di diploma o durante i diversi anni di corso di studio all’Accademia Glazunov, nel periodo dal 1999 al 2019.

 

(Foto Carole Allamandi)

Cortometraggi made in Piemonte: al via “To short to wait”

Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con TOO SHORT TO WAIT, la rassegna dedicata ai cortometraggi realizzati nel 2019 in Piemonte che anticipa la 19ª edizione del Glocal Film Festival (12-16 marzo, Cinema Massimo MNC) portando in sala 94 iscritti alla sezione competitiva Spazio Piemonte e i 9 partecipanti al contest Torino Factory, per un totale di 103 opere brevi

Da giovedì 6 a domenica 9 febbraio al Il Movie (Via Cagliari 40/e, Torino), la quattro-giorni darà la possibilità ai giovani registi di confrontarsi con il grande schermo e al pubblico di sentirsi parte attiva dell’evento attraverso il proprio voto. Quest’ultimo contribuirà alla selezione di 5 corti che approderanno al festival di marzo, mentre saranno 15 i titoli selezionati dalle curatrici di Spazio Piemonte Chiara Pellegrini e Roberta Pozza.

In palio per i 20 finalisti il PREMIO TORÈT Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio ODS – Miglior AttorePremio ODS – Miglior Attrice e Miglior Corto d’Animazione assegnati dalla giuria di professionisti del campo, oltre ai premi speciali dei partner Cinemaitaliano.info, Scuola Holden, Machiavelli Music, Seeyousound International Music Film Festival – Premio Vecosell Miglior Videoclip, il Premio Miglior Corto Scuole e il Premio del Pubblico.

Come sempre i film in programma spaziano tra temi attuali come l’ambiente, l’integrazione e il bullismo, generi e modi d’espressione dall’animazione al documentario, sviluppando la rassegna lungo 13 blocchi di proiezione ognuno con un nome identificativo – ART&CARTOON, ART&MUSIC, COMEDY, DOC, DRAMA, SCHOOL e THRILL&NIGHTMARE.

Il pubblico potrà riconoscere in alcuni lavori anche volti familiari del cinema e dello spettacolo, come il cameo di Leo Gullotta ne Il carnevale della vita di Laura Aimone, l’attrice Carolina Crescentini in Fulmini e saette di Daniele Lince e Marco Berry, illusionista, conduttore e autore televisivo in Confessione di Nicholas Bombana. Non mancano anche regie di autori affermati come X.Y.U. e il videoclip Fumo negli occhi del regista e artista torinese d’adozione Donato Sansone, e La sostanza delle nuvole vede la regia di Remo Schellino, veterano del cinema regionale. Inoltre, 17 corti verranno proposti in anteprima assoluta, mentre molti altri vantano già un ricco palmares o una vita festivaliera spesso di caratura internazionale. Ingresso a ogni proiezione 5 € / Ridotto 3 € under12 / gratuito per i soci Piemonte Movie.

Completano il programma gli appuntamenti CORSI CORTI. PICCOLE STORIE DI CINEMA tenuti da diverse tipologie di professionisti del cinema e dell’audiovisivo per condividere la propria esperienza e visione, svelare aneddoti e consigli di insider esperti, a coloro che vogliono seguire questo percorso artistico e lavorativo. Le brevi masterclass di quest’anno, ogni giorno alle 21.30, sono affidate al collettivo NERDO (giovedì 6), alla casa di produzione ZENIT ARTI AUDIOVISIVE con il progetto Flashback (venerdì 7), al regista DAVIDE FERRARIO (sabato 8) e al festival di video mapping BRILLO (domenica 9).

TSTW – Glocal Film Festival è organizzato nell’ambito di Torino Città del Cinema 2020 da Associazione Piemonte Movie in sinergia con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, con il contributo di Regione Piemonte e Fondazione Crt, con il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino e la collaborazione del Centro Nazionale del Cortometraggio e Seeyousound International Music Film Festival. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi.

Bimbi e teatro, nuovo polo in Borgo Vittoria. Anche per le famiglie

Accanto agli spettacoli della domenica e alle Matinée dedicate alle scuole, Teatro Murialdo amplia la sua offerta e fa partire in questi giorni due nuovi progetti, Dietro le Quinte BiblioTeatro, per coinvolgere i bambini

 

Nasce a Torino in Borgo Vittoria un nuovo polo per il teatro dedicato a bambini e ragazzi, un centro che punta a diventare un riferimento per tutte le famiglie e le scuole della città grazie a progetti tanto ambiziosi quanto innovativi.

Nella nuova gestione del Teatro Murialdo di Art. 9 “il pubblico dei più piccoli ha grande importanza – racconta la direttrice Martina Soragna che prima di approdare a Torino è stata la fondatrice di Le 2 e un quarto, una delle prime compagnie al femminile di teatro di strada – sia per offrire dei momenti di cultura dedicati a tutta la famiglia sia perché, in un momento in cui si parla spesso di crisi di pubblico nei teatri, ciò che conta è trovare la chiave giusta per appassionare il pubblico, compresi i più piccoli”.

Accanto agli spettacoli della domenica e alle Matinée dedicate alle scuole, Teatro Murialdo amplia la sua offerta e fa partire in questi giorni due nuovi progetti, Dietro le Quinte BiblioTeatro, per coinvolgere i bambini.

Visitare il teatro dietro le quinte e salire sul palco, entrare nei camerini e scoprire i segreti di una cabina di regia ma anche assistere alle prove di un vero spettacolo, parlare con gli attori, vedere come funziona la biglietteria e scoprire chi sia e cosa faccia la maschera…Dietro le Quinte e Biblioteatro sono l’occasione per avvicinarsi al teatro da un punto di vista particolare e divertente.

Il centro di entrambi i progetti è un antico carretto, allestito come quello di un vecchio burattinaio, che contiene tantissimi volumi sul teatro dedicati ai più piccoli, in italiano, inglese, francese. Una vera e propria biblioteca tematica su ruote, unica nel suo genere, dove ogni libro è un’affascinante scoperta.

L’occasione è unica anche perché i ragazzi potranno conoscere gli attori del teatro e quelli ospitati nelle residenze artistiche, in arrivo dalle più grandi compagnie del mondo, e scoprire con loro in assoluta anteprima le novità dei loro prossimi spettacoli. Un vero e proprio viaggio esperienziale, fisico e di conoscenza per guardare, toccare ed ascoltare tutto quello che gravita intorno al magico mondo del teatro.

DIETRO LE QUINTE…

Il progetto permette di effettuare una visita guidata del Teatro e assistere alle prove di uno spettacolo ospite in residenza artistica. I bambini saranno accompagnati a scoprire tutti gli spazi nascosti al pubblico (camerini, sala regia, biglietteria, palco) in una sorta di viaggio/navigazione, con mappa del tesoro e bussola appositamente costruite insieme con la carta, durante il quale verranno mostrate le attrezzature principali del teatro e le figure professionali che le adoperano. Infine i “navigatori” scopriranno cosa accade durante le prove di uno spettacolo, assistendo così ad un momento inedito e magico di creazione artistica: gli artisti saranno a disposizione per rispondere a domande e curiosità che i bambini vorranno sottoporre. Una chiacchierata informale come ulteriore stimolo alla fantasia e alla conoscenza del fascinoso mondo del Teatro!

BIBLIOTEATRO

Il Teatro si trasforma in libreria e i libri si trasformano in palcoscenico: Biblioteatro propone un incontro di lettura ad alta voce e consultazione di libri sul teatro per bambini e si conclude con una visita guidata al Teatro Murialdo. Grazie ad un carretto che ricorda un antico teatrino dell’Ottocento, un piccolo sipario si apre e dietro magicamente appare una libreria: i bambini possono così scoprire, nelle opere a disposizione, brani sulle emozioni, sulla musica, sul teatro classico, sul circo contemporaneo e su alcuni grandi attori e registi internazionali.

Un’attrice accompagnerà questo momento di lettura ad alta voce per poi condurre i partecipanti alla scoperta del luogo, grazie ad una visita guidata interattiva dove il teatro viene presentato come un’isola da scoprire e i bambini saranno i protagonisti navigatori del viaggio.

Utilizzando una mappa (che ognuno porterà poi a casa come ricordo) i naviganti potranno orientarsi negli spazi e vivere la visita come una vera e propria avventura: apprendendo “sul campo” le informazioni tecniche scoperte in precedenza e perlustrando quelle sale che normalmente sono chiuse al pubblico (camerini, sala regia, biglietteria e palco).

Dal dire al fare, dai libri al viaggio, il Biblioteatro si propone come una mattinata esperienziale, per far vivere ai bambini il teatro con un approccio di conoscenza, esplorazione e partecipazione!

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Per entrambi i progetti il numero dei partecipanti è di 1 classe per volta, fino ad un massimo di 25 bambini ad incontro. Nel caso in cui ci siano più classi interessate, per la selezione dei partecipanti si terrà conto dell’ordine di arrivo della prenotazione.

La partecipazione è gratuita e si formalizza tramite compilazione e invio di un modulo e di una liberatoria immagini/privacy* all’indirizzo: scuole@art9.it. Nell’oggetto della mail va indicata la dicitura: Candidatura Biblioteatro e/o Candidatura Dietro le quinte.

TEATRO MURIALDO

Piazza Chiesa della Salute, 17/D, 10147 Torino

Tel. 011- 2480648

www.teatromurialdo.it

I libri più letti e commentati a gennaio

Gennaio di letture per gli iscritti al gruppo Facebook più frequentato della rete: tante proposte, tante discussioni e tanti titoli da scoprire o riscoprire

Primo posto, tra i libri più letti e commentati di questo mese, per La ragazza del Sole, romanzo di Lucinda Riley, sesto capitolo della saga delle Sette Sorelle, saga amatissima dalle lettrici del gruppo; secondo posto per L’Architettrice, romanzo di Melania G. Mazzucco, molto apprezzato da chi vorrebbe interessarsi all’arte; ultimo gradino del podio per Dolcissima Abitudine, di Alberto Schiavone, romanzo che ha per protagonista una prostituta e ha suscitato una vivace discussione.

 

Inauguriamo una nuova piccola rubrica, con i consigli delle librerie: per il mese di gennaio, la libreria Bookstore di Roma vi consiglia:

Salvare le ossa di Jesmyn Ward, NN editore.

Il tempo di morire, di Eduardo Savarese, Wojtek edizioni.

Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov, Voland edizioni.

 

Libri diversi per ogni tipo di lettore.

Per la serie: Time’s List of the 100 Best Novels, ovvero i cento romanzi più importanti del secolo XX, scritti in inglese e selezionati dai critici letterari per la rivista Times, questo mese noi abbiamo discusso de L’urlo e il furore, classico di William Faulkner, il caustico Money, di Martin Amis e il malinconico Sportswriter, di Richard Ford: entrambi, presentano un disincantato e lucido ritratto dell’America degli anni 80.

Per questo mese è tutto, ci rileggeremo il mese prossimo!

 

Podio del mese

La Ragaza del Sole, di L. Riley (Giunti) – L’architettrice, di M. Mazzucco (Einaudi) – Dolcissima Abitidine, di A. Schiavone (Guanda)

 

I consigli del libraio:

Salvare le ossa di J. Ward (NN editore) – Il tempo di morire, di E. Savarese, (Wojtek) – Fisica della malinconia, di G. Gospodinov  (Voland)

 

Time’s List of the 100 Best Novels:

L’urlo e il furore, d W. Faulkner (Einaudi), Money, di M. Amis (Einauidi) –  Sportswriter, di R. Ford (Feltrinelli).

 

Testi di Valentina Leoni, grafica e impaginazione di Claudio Cantini 

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Piccolo capolavoro intorno alla violenza

Repliche fino al 31 gennaio negli spazi della Galleria Franco Noero

Gérard Watkins, che ha oggi superato i cinquanta, è nato a Londra ma dal 1974 vive a Parigi. È drammaturgo con una decina di testi teatrali, regista, musicista e attore (al cinema, tra l’altro, ha lavorato con Julian Schnabel ne Lo scafandro e la farfalla), è rappresentato in ogni tipo di spazio scenico, è stato nominato miglior drammaturgo francofono vivente ai premi Molières del 2017.

Lo ascolti e ti viene dritto dritto il desiderio di conoscerlo di più, di vederlo maggiormente messo in scena. Lucido, duro, modernissimo. Sembra un medico che nel chiuso di una camera chirurgica sia pronto a scoprire tutto di quel corpo che gli sta davanti. Usciti da Scene di violenza coniugale. Atto finale, che lo Stabile torinese propone (con il Teatro di Dioniso), sino a venerdì 31 gennaio, con significativo ardore, per la regia di Elena Serra, in una sala della Galleria Franco Noero (piazza Carignano 2) dove ogni sera fanno corona un gruppo di una quarantina di spettatori, hai la esasperata certezza di quanta autenticità, reale, crudele, quotidiana, l’autore metta nella frammentata vicenda, di quanto i suoi dialoghi riescano a coinvolgerti, amaramente, con rabbia addirittura, di come lo svilupparsi di un rapporto a due possa – e le cronache pressoché di ogni giorno sono lì a testimoniarlo – nascere e deteriorarsi, scivolare attimo dopo attimo verso la tragedia.

Due coppie nella Parigi di oggi, un accadimento senza importanza è pronto a farle incontrare, un innamoramento e il desiderio di vivere insieme, la ricerca di un appartamento, un episodio che unico le farà incontrare. Pascal è un fotografo, una rabbia lanciata in faccia al mondo intero, cinico e aggressivo, al culmine di una prepotenza incontrollabile, Annie una ragazza madre di due figli in perenne ricerca di lavoro, segnata dalla debolezza e dalla remissione. Liam è un ragazzo di colore, il vizio della droga e l’abitudine allo spaccio, un passato non certo facile alle spalle ma neppure il desiderio di correggerlo, un altalenante percorso di tranquillità e scatti d’ira, Rachida è musulmana, in fuga da una famiglia chiusa e oppressiva, studia e lavora, avverte a più riprese il buio a cui va incontro ma di quel ragazzo qualcosa la spinge a prendersi cura. Già le loro note iniziali non ci hanno messo a nostro agio, i tanti episodi narrativi (alcuni, cruenti, urlati, “riferiti” nel chiuso di un’altra stanza, nascosti al publico) fanno piombare i due uomini in una discesa di violenza che si riversa sulla fisicità come sulla psicologia già malata o debole delle donne.

Una violenza senza più argini, costante, non più gestibile, che nasce dalle parole, da una risposta non data o da un pensiero frainteso, da un desiderio di paternità allontanato nel tempo o da un attimo d’amore negato: le occasioni nella vita di una coppia che già scricchioli non mancano, di piombo o futili, anche l’incapacità a preparare una mayonese può diventare il pretesto per una scarica di botte. Tutto è maledettamente vero, il luogo non-teatrale (la realtà di una casa, una scrivania, una lampada, qualche sedia e qualche piccolo divano) pur nella propria signorilità ti immerge in uno spazio chiuso e asfissiante, i tratti autentici del testo fuoriescono da ogni azione, da ogni parola. La regia di Elena Serra non fa sconti, agguanta il testo e ne ricava con un ritmo eccellente tutta la violenza verbale e fisica di cui è impregnato, quelle cesure tra scena e scena sono il gong verso le tappe inevitabili di una lotta che ha già previsto con grande anticipo il suo vincitore, con un’esattezza tutta geometrica e raggelante si compongono senza ripensamenti le immagini  della vittima e del carnefice; le interpretazioni di Roberto Corradino (Pascal), Clio Cipolletta (Annie), Aron Tewelde (Liam) e Annamaria Troisi (Rachida) testimoniano appieno le sopraffazioni e le debolezze di uomini e di donne del mondo contemporaneo, perfette nell’immergersi nei diversi comportamenti: per tutti una prova di grande maturità.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini dello spettacolo sono di Luigi De Palma

La collezione filatelica di Bruno Segre donata alla Città

La Sala delle Congregazioni di Palazzo Civico ha ospitato oggi pomeriggio la cerimonia per la donazione della collezione filatelica dell’Avvocato Bruno Segre all’Archivio Storico della Città di Torino

La raccolta dell’Avvocato Segre comprende francobolli nuovi, perfetti, quasi tutti illinguellati, ordinati in 67 album iniziando dalle prime emissioni del Regno d’Italia (suddivisa in due parti: una riservata ai francobolli ordinari e commemorativi, l’altra ai francobolli di servizio, posta aerea, segnatasse, espressi, pacchi postali) per arrivare alle emissioni complete della Repubblica italiana sino a quelle del 2019.

Questa collezione ha un significativo carattere storico, perché riunisce quasi tutto quanto emesso dallo Stato italiano dal 1861, e anche commerciale, perché contiene molte rarità. Nel suo complesso, essendo il frutto di molti anni di ricerche, la donazione rappresenta un’acquisizione di elevata importanza culturale per la Città.

Alla cerimonia hanno partecipato l’Avvocato Bruno Segre, la Sindaca Chiara Appendino, il Direttore della Cultura, Emilio Agagliati e la dirigente delle Attività culturali, Monica Sciajno.

L’avvocato Bruno Segre è una figura molto conosciuta a Torino e ha contribuito a fare la storia della nostra città. Ha da poco festeggiato 101 anni, essendo nato il 4 settembre 1918. Si è laureato in legge il 15 giugno 1940, ma a causa delle leggi razziali non ha potuto esercitare la professione di avvocato; in quel periodo ha vissuto dando lezioni private e scrivendo articoli per vari periodici firmandosi con lo pseudonimo “Sicor”. Coraggioso antifascista, nel 1942 venne arrestato per disfattismo politico e detenuto per alcuni mesi nel carcere Le Nuove. Nel settembre del 1944 è stato nuovamente arrestato e condotto alla caserma di Via Asti, sede dell’Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana, luogo di detenzione, tortura ed esecuzione dei prigionieri.

Una volta uscito, si è arruolato col nome di battaglia “Elio” nelle formazioni partigiane Giustizia e Libertà in Val Grana e ha partecipato alla liberazione di Caraglio.

 Dopo la Liberazione ha lavorato come cronista per «L’Opinione» e per altre testate giornalistiche. Segretario dell’Associazione torinese contro l’intolleranza e il razzismo, nel 1949 ha fondato «L’Incontro», giornale impegnato nel campo della difesa dei diritti civili, contro il razzismo e l’antisemitismo, per il disarmo e la pace nel mondo.

Negli anni seguenti si è distinto nella battaglia legale per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza; nel 1958 è stato rappresentante della provincia nel Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia Ospedali Psichiatrici e ha continuato a manifestare una forte spinta all’impegno nell’associazionismo laico seguendo tra le altre l’Associazione Nazionale Libero Pensiero Giordano Bruno, di cui è stato vice presidente e poi presidente dal 1996 al 2008. Si è impegnato inoltre come giornalista, militante e avvocato nella battaglia sul divorzio. Nel 1975 è stato eletto consigliere comunale di Torino nelle liste del Psi.

Bruno Segre ha dunque speso la sua vita per la difesa dei diritti umani, della pace, del laicismo combattendo ogni forma di razzismo e antisemitismo.

I rapporti con l’Archivio Storico della Città si sono andati rinsaldando in occasione della mostra “Torino sotto attacco. Dalle leggi razziali alla Liberazione”, per la quale ha accettato di rilasciare un’intervista, trasmessa nei locali della mostra, e ha prestato rari cimeli degli anni della guerra. È poi intervenuto di persona la sera del 12 aprile, in occasione della Notte degli Archivi, ospite d’onore della conferenza «Se noi taceremo, chi parlerà?» dedicata al ricordo delle persecuzioni razziali subite dagli ebrei torinesi nella seconda guerra mondiale.

Capodanno cinese: Torino festeggia l’ “anno del topo”

Dal 24 al 26 gennaio Torino saluta l’anno del Topo e Via Lagrange e la Rinascente saranno il centro del Capodanno Cinese 2020. Le associazioni che riuniscono la comunità cinese in Piemonte daranno vita a un ricco calendario di appuntamenti per celebrare la più importante ricorrenza del Paese del Dragone

Un evento che coinvolge tutta la cittadinanza realizzato grazie all’impegno dei presidenti storici della comunità cinese a Torino, che conta quasi 11mila residenti.  

“Il Capodanno per la comunità cinese di tutto il mondo è un importante momento di incontro, di cultura, di tradizione. La comunità cinese in questa occasione vive non solo un momento di condivisione, ma sottolinea l’importanza del riconoscimento della propria Storia. Il 2020, l’anno del Topo, abbiamo la consapevolezza che sarà un anno di crescita, di sviluppo, di cooperazione sociale con le istituzioni del territorio e al livello nazionale”, sottolinea Paolo Hu Shaogang, Presidente della Federazione Nazionale Italia – Cina (Fenaic). Un grazie particolare va alla Città di Torino per la collaborazione Istituzionale e alla Rinascente che ha con convinzione collaborato per la realizzazione di questo grande evento”, aggiunge Giovanni Firera, Direttore del Capodanno Cinese di Torino e vice presidente Fenaic.

La Rinascente, sponsor dell’avvenimento, ha inserito l’evento nel programma culturale della catena. Lo store si fa teatro di eventi imperdibili che raccontano le diverse sfumature di una cultura millenaria. Cominciando dalle vetrine che rappresentano un vero e proprio omaggio ai simboli del Capodanno Cinese: in una scenografia dove domina il rosso, circondato da lanterne beneauguranti, il Topo fa il suo ingresso sulla scena. Vestito di grafiche dallo stile ricercato e contemporaneo, il negozio rappresenta un trait d’union tra passato e futuro. Perché quella che si celebra è una tradizione che non smette mai d’incantare, capace di coinvolgere il pubblico attraverso una grande varietà di temi. Anche l’esterno di Rinascente sarà allestito con lanterne e simboli rossi. Si parte venerdì 24 alle 16 con una parata delle associazioni cinesi e la danza benaugurale del Drago e del Leone. L’inaugurazione ufficiale sarà a Palazzo Cisterna (dalle 17.30 su invito) con la consegna del Premio Internazionale Italia-Cina al console generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano Song Xuefeng, alla sindaca Chiara Appendino e al rettore del Politecnico Guido Saracco.

Tutti i giorni delle celebrazioni sono previsti percorsi gastronomici, show musicali legati alla tradizione, danze, cerimonia del tè e laboratori di calligrafia. Tra i principali appuntamenti, la sfilata della stilista Luna Chen che presenterà abiti della tradizione cinese. Gli spettacoli, tra cui quelli del fuoco, saranno in via Lagrange. Una profonda relazione, quella che lega la comunità cinese a quella piemontese, sia per gli scambi culturali sia per le connessioni economiche. Le esportazioni piemontesi, infatti, rappresentano il 13% delle vendite italiane in Cina, mentre in Piemonte converge il 7,6% dell’import cinese in Italia. Con una quota pari al 3,6% delle esportazioni regionali complessive la Cina è in 8° posizione e il secondo partner extra europeo dopo gli Stati Uniti. Inoltre la provincia di Torino vende alla Cina oltre il 56% delle merci esportate dalla regione Piemonte.  Il Capodanno Cinese 2020 di Torino è curato da “aiquattroeventi” e “Stabilimento delle arti” sotto la direzione artistica di Michela Maggiolo, con il patrocinio di Città di Torino e Camera di Commercio Italo – Cinese.

QUALCHE CURIOSITA’

Moda: L’antica raffinatezza degli abiti tradizionali cinesi incontra i colori e la sensualità della nuova moda a cavallo tra oriente e occidente. Luna Chen è nata a Zhejang, provincia orientale sulla costa del Pacifico, ma è ormai torinese d’adozione e ha creato un suo marchio di moda cinese Made in Italy. Reinterpreta il Qipao, un antico abito che risale alla dinastia Qing ed era indossato dalle donne mancesi costrette in questa sorta di tunica larga e dritta che ne copriva le forme. Negli anni venti a Shangai i Qipao sono stati ridisegnati e hanno affascinato tutto il mondo grazie alla protagonista del film “L’Amore è una cosa meravigliosa” del 1955, che li indossa con eleganza. Luna Chen, che prima di riuscire a diventare stilista lavorava come commessa in un negozio torinese, nei modelli che realizza gioca liberamente con lunghezze e aderenze per renderli contemporanei.

Musica: Erhu, hulusi, guzheng. Per i neofiti della musica tradizionale orientale possono sembrare solo parole complicate e incomprensibili. Invece nascondono un universo di suoni armoniosi tutto da scoprire. Sono gli strumenti che saranno presentati durante gli appuntamenti musicali del Capodanno cinese. Guzheng è la cedra cinese e ha più di 2500 anni di storia, l’hulusi è il flauto a forma di zucca. Il nome deriva dall’unione delle parole cinese HULU (zucca) e SI (seta, in riferimento alla morbidezza del suo suono). Hulusi è originario della provincia dello Yunnan e appartiene alla tradizione del popolo Dai. E’ stato inventato nel 221 a.C. e ha più di due mila anni di storia. Si tiene verticalmente ed è composto da tre canne di bambu inserite in una zucca che ha l’uso di contenere l’aria. L’erhu – detto anche Hu qin (cordofono barbaro) – è una tipologia locale di fidula munita di due corde e composta da una piccola cassa armonica di forma esagonale su cui è tesa una pelle di serpente.

Gastronomia: Se si pensa ai piatti tipici della cucina cinese, ricchissima di sapori diversi, c’è una pietanza che più di tutte racconta la storia della Nazione. E’ l’anatra laccata alla pechinese, un complesso piatto che fu per secoli consumato all’interno della corte imperiale. La ricetta iniziò poi a diffondersi anche tra le classi agiate della capitale cinese grazie a cuochi che avevano prestato servizio a corte e che dopo aver lasciato il palazzo imperiale aprirono ristoranti in città. Proprio questa ricetta si potrà assaggiare tra i banchi del percorso gastronomico organizzato tra via Lagrange e via Teofilo Rossi. E poi ravioli con vari ripieni e involtini di riso. Il tutto accompagnato dalla degustazione di pregiate varietà di tè.

 

Maria La Barbera