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8 settembre, al Monumentale la cerimonia in ricordo dei Caduti

Nella ricorrenza dell’anniversario dell’Armistizio dell’ 8 settembre 1943,  la Città ricorda i caduti,  le  vittime della Resistenza e i deportati nei lager, alle ore 9.30, con una commemorazione al cimitero Monumentale presso il Campo della Gloria  dove sono sepolti i partigiani . Oltre alle Autorità, per il Comune  sarà presente l’assessora ai Servizi Cimiteriali, parteciperanno anche i rappresentanti delle Associazioni combattentistiche dell’ANPI e dell’ANED (Ex Deportati ).

 

La prima sosta è ai Cippi della Deportazione ed ex Internati e al Campo della Gloria o Sacrario della Resistenza, dove sono sepolti i resti dei partigiani recuperati dal loro compagno Nicola Grosa che si ammalò di “cadaverina” per dare loro degna sepoltura, seguirà l’omaggio al Cippo dei Caduti dei Reparti Regolari delle Forze Armate;  la commemorazione si concluderà davanti alla lapide del cimitero Israelitico,  che riporta i nomi dei 479 Ebrei torinesi deportati e mai più tornati.

Ingresso pedonale più vicino Corso Regio Parco 80.

Salvato uno fra gli ultimi autobus storici torinesi

Sarà preservato dal ‘Polo Museale e Culturale dei Trasporti Autofilotranviari’ di La Spezia.

E’ avvenuta questa mattina a Rivoli la cerimonia di consegnadi uno fra gli ultimi pullman storici torinesi. Si tratta di un raro‘Fiat 421 Viberti’ degli anni Settanta, ribattezzato all’epoca ‘autobus col ciuffo’ per via del particolare rialzo della carrozzeria anteriore che contiene l’indicatore di linea.

Il mezzo, riallestito dormitorio viaggiante, ha svolto servizio a Torino dal 2001 al 2020 offrendo riparo ai senza fissa dimora. Il bus è stato donato al ‘Polo Museale e Culturale dei Trasporti Autofilotranviari’ di La Spezia fondato e diretto dall’ingegner Silvia Tarca.

All’evento hanno partecipato il Sindaco di Rivoli Andrea Tragaioli, il Vice Comandante dei Vigili Urbani Augusto Dilonardo, il Commissario A.S.I. Fabio Mazzoncini, il Consigliere ‘AssoFitram’ Maurizio Golinelli. Con loro Paolo Giarre dell’ASL TO3 e Marco Casula dell’associazione ‘Isola di Arran’, gli autorieffettivi della cessione gratuita destinata alla preservazione culturale del mezzo.

Un’iniziativa encomiabile, che testimonia l’ottimo rapporto esistente fra pubblico e privato, fra Piemonte e Liguria nella conservazione dei pullman che hanno motorizzato l’Italia”, ha chiosato Maurizio Scandurra, giornalista radiotelevisivo e collezionista piemontese di autobus e camion d’epoca intervenuto per l’occasione.

Impresario edile assassinato: fermato un operaio trentenne

Nella serata del 6 settembre, i militari del Nucleo Operativo della compagnia Carabinieri di Venaria, al termine di un lungo interrogatorio presso la Procura di Ivrea hanno eseguito un provvedimento di fermo d’indiziato di delitto emesso dal Pubblico Ministero nei confronti di un operaio di 30 anni, italiano, incensurato, per l’omicidio di Ara Fatmir rinvenuto cadavere il 3 settembre scorso.

L’indagato, lunedì, prima è stato sentito dai carabinieri per oltre 12 ore, poi è stato condotto e interrogato presso gli uffici della Procura eporediese dal P.M. dott.ssa Elena Parato per oltre 17 ore durante la notte e il giorno successivo fino al tardo pomeriggio. Il sospettato ha modificato la propria versione più volte, anche a fronte delle puntuali contestazioni degli inquirenti, fino a confessare l’omicidio, fornendo precise indicazioni per il recupero del telefono della vittima, gettato a molta distanza dal luogo dell’omicidio, dei guanti utilizzati per commettere il delitto e dell’arma impiegata, regolarmente detenuta. I carabinieri nel corso delle indagini hanno raccolto tutti i transiti dei veicoli registrati dai varchi dei comuni limitrofi al luogo dell’omicidio, hanno acquisito centinaia di ore di filmati ripresi dalle telecamere pubbliche e private, escusso decine di persone. Proseguono le indagini per chiarire ulteriori aspetti della vicenda.
Si attende, nei prossimi giorni, l’udienza di convalida del fermo

Notte di schiamazzi finita in rissa

Ieri, intorno alle 22, gli abitanti di Lungodora Napoli hanno assistito all’ennesimo episodio di violenza.

Un nostro lettore ci ha mandato la foto di quello che ritiene un litigio tra spacciatori.
Il diverbio è esploso con lancio di bottiglie di vetro, calci e pugni e ribaltamento dei bidoni della spazzatura.
All’arrivo delle forze dell’ordine, i malviventi si sono dileguati.

Lb

Il piano della Regione contro gli attacchi hacker dopo il caso dell’Asl Città di Torino

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Rispondendo a due interrogazioni in Consiglio regionale relative all’attacco informatico subito dall’Asl Città di Torino, l’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi ha ribadito che le recenti criticità hanno riguardato l’infrastruttura aziendale, mentre le misure di sicurezza dell’infrastruttura regionale, come da relazione fornita dal Csi il 9 agosto 2021, trovano uno specifico riconoscimento nelle certificazioni ottenute dal CSI Piemonte dai sistemi di gestione ISO 27001 (“Sicurezza dell’informazione”) e sistemi collegati ISO 27017 e ISO 27018 (“Controllo di Sicurezza per i servizi e relativa conformità per la privacy nel Cloud”), nonché nel sistema di gestione ISO 22301 (“Continuità Operativa”).

ASL CITTA’ DI TORINO

Per quanto riguarda l’attacco hacker che ha colpito l’Asl Città di Torino lo scorso 19 agosto, vi è stata una tempestiva reazione del Servizio Informatico e della Task Force aziendale, appositamente costituita, che, insieme ai tecnici dell’Agenzia per la Cybersicurezza del Ministero degli Interni, agli esperti del Csirt Italia e agli agenti della Polizia Postale, hanno adottato tutte le misure necessarie per mettere in sicurezza il sistema e riavviare gradualmente le attività, garantendo che le indagini investigative procedessero parallelamente.

Sul fronte sanitario, le attività di Pronto Soccorso, i ricoveri, e tutti gli interventi chirurgici, elettivi e urgenti, con le relative prestazioni diagnostiche ad essi correlate (esami di laboratorio, indagini di radiologia e di anatomia patologica), così come le visite ambulatoriali ospedaliere e territoriali, sono stati sempre garantiti, pur col ricorso a procedure manuali, che in qualche caso hanno determinato rallentamenti nell’erogazione delle prestazioni.

Dalla scorsa settimana sono state ripristinate le attività del Laboratorio Analisi, dei Centri Prelievo e della Radiologia, le pratiche di scelta e revoca dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, il rinnovo e il duplicato delle tessere sanitarie, le pratiche per l’assistenza sanitaria di soggetti comunitari ed extra comunitari, le esenzioni ticket, le prenotazioni presso gli sportelli Cup aziendali, le visite per il rinnovo patente e per le patenti speciali, le visite per il riconoscimento dell’invalidità, i sistemi amministrativi e contabili (ad esempio le procedure dei Magazzini, degli acquisti, della Logistica, dell’Amministrazione del personale, la procedura di emissione ordini farmaci per allineare le scorte di magazzino e garantire la dispensazione delle terapie ai pazienti cronici in carico alle farmacie ospedaliere) e il pagamento del ticket mediante bonifico e sul circuito PagoPA.

Oggi si è partiti con il ripristino dei sistemi operativi informatici presso il Pronto soccorso dell’Ospedale Maria Vittoria.

Il buon esito delle diverse attività di verifica, bonifica, ricostruzione e messa in sicurezza consentiranno il ripristino degli applicativi che permetteranno l’attivazione dei sistemi informatizzati di tutti i Pronto Soccorso aziendali (6 settembre); delle richieste centralizzate degli esami di laboratorio da parte dei reparti (6 settembre) e del pagamento del ticket presso i punti rossi aziendali (7 settembre).

Si è provveduto inoltre a verificare il contratto di Tesoreria, che non prevede costi aggiuntivi in caso di guasto ai riscuotitori automatici. Nel caso in cui il versamento avvenga tramite bonifico bancario o utilizzando altri servizi bancari le commissioni dovute alla Banca dipendono dalle condizioni contrattuali dei singoli Istituti.

REGIONE PIEMONTE

In riferimento, invece, all’infrastruttura regionale, l’assessore alla Sanità ha relazionato su modalità di accesso fisico ai locali del Datacenter, protezione dati e sicurezza accessi e utenze.

▪ SICUREZZA FISICA (modalità di accesso fisico ai locali del Datacenter): gli accessi fisici ai locali tecnici del Datacenter del CSI Piemonte sono regolati e controllati con modalità di massima sicurezza che includono la sorveglianza 24×7, la necessità di abilitazioni individuali, registrazione degli accessi autorizzati e sorveglianza con sistema di videocamere sia nel perimetro circostante, sia all’interno dei locali tecnici. Le caratteristiche di sicurezza fisica (incluse le soluzioni anti-intrusione, anti-incendio, anti-allagamento) del datacenter sono certificate secondo lo standard industriale TIA-942b con rating III (su scala massima di IV).

▪ PROTEZIONE DATI (architetture e gestione dei sistemi di backup): il CSI Piemonte adotta a tale scopo un’articolata architettura per il backup dei dati e delle diverse configurazioni dei sistemi – realizzate anche attraverso strumenti e piattaforme (anche differenziate) di recente tecnologia. L’integrità del processo di consolidamento e protezione dati garantita anche da metodologie di segregazione delle reti, di controllo sulla consistenza del backup in fase di completamento, sui test di ripristino. Tale integrità è anche incrementata da specifiche ridondanze dei salvataggi sui siti secondari. Le politiche di attuazione e ritenzione dei dati salvati seguono le best-practice consolidate che prevedono operazioni giornaliere, settimanali e mensili con periodi di ritenzione adeguati agli standard normativi e alle necessità dei servizi. Per le situazioni mission-critical sono anche possibili e disponibili soluzioni di snapshot con diverse modalità di configurazione.

▪ SICUREZZA ACCESSI E UTENZE: l’ambito cui si riferiscono le richieste di informazioni che riguardano tematiche di presidio della sicurezza e controllo accessi è coordinato da una specifica struttura organizzativa dedicata ai temi della cybersecurity e dell’accesso alle risorse variamente intese. Il CSI in particolare dispone di una struttura SOC 24×7 che opera direttamente e tramite specifiche dotazioni strumentali in ottica di prevenzione, monitoraggio e rilevazione delle minacce informatiche. Il CSI inoltre opera come CSIRT a livello regionale ed è riconosciuto come membro della comunità “Trusted Introducer” (https://www.trusted-introducer.org) per il coordinamento anche a livello europeo tra selezionati team di gestione della cybersecurity. Le modalità di accesso da remoto sono gestite tramite soluzioni differenziate che vanno dall’utilizzo di VPN individuali a soluzioni di smart-working vere e proprie il cui accesso avviene tramite canali securizzati e criptati con diverse soluzioni di certificazione dell’utenza multifattore.

Le postazioni fisiche da cui gli operatori accedono sono dotate di strumenti di protezione da software malevolo continuamente aggiornati e controllati centralmente. Viene, inoltre, assicurata la distribuzione sistematica degli aggiornamenti di sicurezza previsti e raccomandati dal produttore.

L’intero processo di definizione delle credenziali di accesso e di gestione dei privilegi di accesso e utilizzo delle risorse è organizzato con modalità che presuppongo esplicite autorizzazioni e controlli anche sui criteri di composizione delle password che devono seguire un format che esclude impostazioni banali o ripetibili. Come da prescrizioni normative è previsto un ciclo di scadenza e rinnovo delle stesse.

Come gestire il sovraffollamento dei pronto soccorso

Per vincolare le Aziende sanitarie regionali al raggiungimento, in tempi brevi, del contenimento dei tempi di permanenza nei Pronto soccorso, il 4 agosto scorso la Regione Piemonte ha definito le “Linee di indirizzo sulla gestione del boarding”, predisposte con il contributo delle Aziende Sanitarie e conformi al contesto normativo nazionale e regionale di riferimento.

Lo ha ricordato l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale sulle le condizioni di lavoro nei Pronto Soccorso piemontesi.

Entro oggi  7 settembre, le Aziende sanitarie regionali sono tenute a presentare il Piano di gestione del sovraffollamento, sottoposto al monitoraggio dell’Assessorato secondo gli standard di riferimento previsti dalle linee di indirizzo.

La gestione del sovraffollamento nei Pronto soccorso e la gestione del boarding risultano peraltro tra gli obiettivi specifici assegnati ai direttori generali delle stesse Aziende sanitarie per il 2022.

Riguardo al riconoscimento del lavoro svolto dal personale operante nei servizi di Pronto soccorso, l’assessore ha ricordato che la Legge di Bilancio 2022 prevede una specifica indennità di natura accessoria da riconoscere, in ragione dell’effettiva presenza in servizio, a partire dal 1° gennaio di quest’anno. Per l’applicazione della norma, occorre attendere di conoscere gli sviluppi della contrattazione nazionale in corso, che presumibilmente si concluderà entro fine anno.

La Regione, inoltre, partecipa con un proprio delegato al Tavolo tecnico interregionale che affronta anche le criticità legate alla situazione dei Pronto soccorso.

Al via i progetti del Pnrr sociale per i disabili

La Giunta comunale ha approvato la convenzione con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali per l’avvio dei 5 progetti, articolati in 10 piani operativi, rivolti alle persone con disabilità rientranti nel PNRR sociale di cui è la Città è titolare.

I progetti accoglieranno 60 persone con disabilità attraverso percorsi individualizzati, di abilitazione, autonomia e formazione-lavoro, riqualificando, al tempo stesso, spazi comunali e del privato sociale. Gli interventi, che si concluderanno entro marzo 2026, hanno ottenuto un finanziamento PNRR di 3.575.000 euro, ai quali si aggiungono 546mila euro di risorse comunali necessarie per riqualificare immobili comunali particolarmente degradati.

Gli immobili pubblici interessati dalla convenzione odierna, nell’ambito dell’investimento ‘Percorsi di autonomia per persone con disabilità’, sono: corso Sicilia 53, l’ex Mulino Cavoretto di corso Moncalieri 266, via Onorato Vigliani 104, via Rubino 82, via Sordevolo 1 angolo via Bologna 90, via Roccavione 11, via degli Abeti 12 e piazza Astengo 10, corso Casale 85, via Ghedini 2. Gli immobili degli enti del terzo settore sono una porzione del convitto Alfieri Carrù di via Accademia Albertina 14 e una unità abitativa in via Monte Albergian 23 bis. Gli edifici pubblici saranno assegnati in concessione agli enti del privato sociale, mentre su quelli privati sarà apposto un vincolo di destinazione d’uso.

Nell’ambito del PNRR sociale, la Città ha candidato 19 progettualità rivolte, oltre che alla disabilità, a persone anziane, minori e in condizioni di marginalità e fragilità, con un finanziamento potenziale di oltre 15 milioni di euro nel prossimo triennio.

Tutti gli interventi sono stati ideati dalla Città insieme agli organismi del Terzo settore attraverso un’ampia procedura partecipativa, che ha coinvolto circa 150 enti del privato sociale, con il costante accompagnamento del Forum del terzo settore, delle organizzazioni sindacali, dell’ASL Città di Torino, dell’Università, del Politecnico e delle rappresentanze di secondo livello.

Secondo l’assessore al Welfare e la vicesindaca con questi progetti si ottiene un doppio risultato: da un lato sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie, e dall’altro riqualificare edifici pubblici oggi degradati, a beneficio del territorio e della comunità.

Ragazzo arrestato per rapina a un minore

Gli interventi eseguiti dalla Polizia di Stato

 

Nel pomeriggio di mercoledì 31 agosto, gli agenti del Commissariato Centro durante il servizio di controllo del territorio hanno arrestato un diciottenne gravemente indiziato di aver commesso una rapina aggravata in concorso ai danni di un minore.

Mentre la volante transitava in via Cavour, gli agenti hanno risposto alla richiesta d’aiuto di un ragazzo che lamentava di esser stato vittima di una rapina mentre era in giro con degli amici.

Nello specifico, il ragazzo raccontava agli agenti che, poco prima, era stato avvicinato da un gruppo di circa dieci ragazzi che, dopo aver chiesto una piccola somma di denaro, avrebbero accerchiato il quindicenne mentre uno di loro gli avrebbe tolto il portafogli dalle mani per poi restituirlo una volta svuotato dei contanti presenti all’interno ed ha accompagnato il gesto con uno schiaffo. Mentre il gruppo si sarebbe diretto in via Giolitti, il ragazzo e i suoi amici hanno incontrato una volante della Polizia di Stato all’incrocio tra via Cavour e Via San Francesco Da Paola alla quale si sono rivolti per chiedere aiuto.

Dopo aver invitato i ragazzi a sporgere denuncia, gli agenti iniziavano le ricerche nella zona e giunti in Via San Francesco Da Paola hanno notato un gruppo di ragazzi che, alla vista dei poliziotti, si sono allontanati velocemente in direzione di via Carlo Alberto.

I poliziotti sono riusciti a fermare uno dei sospettati, un diciottenne poi riconosciuto dalle vittime come uno dei partecipanti alla rapina che si era appena perpetrata, e lo hanno arrestato.

Poco distante, anche in linea temporale, nei pressi del Piazzale Valdo Fusi, altri due ragazzini hanno raccontato ad una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale intervenuta di esser stati anch’essi avvicinati da un gruppo di una decina di giovani. Uno di questi avrebbe colpito al volto una delle vittime per poi sottrargli una piccola somma di denaro e la collana d’oro che indossava. All’arrivo degli agenti però, il gruppo si era già dileguato in direzione Corso Vittorio Emanuele II.

Se la “C” di un imbecille stroppia il nome di una via e di un paese

Diario minimo urbano…vedere e ascoltare per credere

D’accordo. Qualcuno di voi potrà anche dirmi, alla maniera del grande Proietti, ma sì, ma so’ rragazzi! Perché tanto rumore per nulla?. E va bene. Certo non è un gesto terroristico (ci mancherebbe!) con quello che si sente e si vede oggi in giro per il mondo! Ma un gesto da imbecilli, sì. Consentitemelo. Epperbacco! Quando ci vuole ci vuole. Me lo conferma anche Dario, che mi passa vicino, mentre occhi in su osservo il “vil gesto”: Certo che la madre degli imbecilli è sempre incinta, mi sorride e rassicura citando il celebre detto latino Stultorum mater semper gravida. Ma veniamo ai fatti. Ore 9,30 di ieri mattina, solita strada per andare al solito amico bar, a bermi il solito amico caffè. Via Nicola Fabrizi a Torino, attraverso gli assolati (troppo assolati) giardini di piazza Risorgimento dedicati a Francesco Lomonaco (il “Plutarco italiano”), scrittore, filosofo e patriota da Montalbano Jonico precursore dell’Unità d’Italia, imbocco la via Rosta che in un centinaio di metri porta al trafficato corso Francia per lasciarmi all’angolo con via Giacomo Medici, dove appunto mi attende il piacevole dehor, con tanto di simpatiche amicizie acquisite nel tempo, del “mio” caffè. Via Rosta è una bella via, tenuta bene (come suol dirsi), belle e appena appena attempate case e palazzi, gente per bene dal sorriso e dal saluto facile. Mi piace percorrerla. Con calma e attenta curiosità. Mi infilo la FFP2. Alzo gli occhi all’insù e (che é?) resto per un attimo basito. Non può essere! Avrò sbagliato strada? Ma no. Mi guardo intorno con aria perfino un po’ rincoglionita (più del solito) e mi accorgo che tutto è al solito posto. Che io sono anche oggi al solito posto. In via Rosta. Ma, signori miei, via Rosta ha da oggi cambiato nome. Possibile? Via Rosta è diventata, all’angolo con via Vincenzo Nazzaro, via “Crosta”. Proprio così! L’imbecille o gli imbecilli di zona sono tornati a colpire, penso, dopo aver recuperato lo smarrimento. Non di rado capita. Di trovare qualche loro estemporanea esibizione di “street art” per strade e vie di Campidoglio. Dario conferma e alza le braccia al cielo. Imbecilli”! Sì, sì. Però che pena! Possibile che apporre con una pennellata una “C” davanti a Rosta, possa dare tanta soddisfazione e divertimento! Da applausi. Magari il coglione se li aspetta, pure: mi dico. L’avrà fatto nottetempo? O nelle vuote giornate del recente mese vacanziero? Certo non da solo. La targa viaria è almeno a tre metri s. l. m., sul livello del marciapiede. Qualche altro geniale “compagno di merenda” gli avrà fatto scaletta o l’avrà aiutato nell’eroica impresa sorreggendolo su palestrate spalle. Chissà? Ma, intanto, penso qualcuno adesso dovrà provvedere a eliminare quell’obbrobrio. Che magari è lì chissà da quando e non me n’ero mai accorto. Già qualcuno. Chi? Il Comune? Il Quartiere? La Circoscrizione? Saranno già stati interpellati? Magari hanno rimosso. Capita nelle migliori famiglie. Quasi quasi – penso – raccatto uno spazzolone dal lungo manico e ci penso io. Mi prenderebbero per matto. Certo se io abitassi in via Crosta, pardon via Rosta, o fossi un rostese doc, un po’ m’incazzerei a veder trattato così il mio bel paesino, fra i più suggestivi del Torinese, a un tiro di schioppo dalla “Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso” (voluta nel XII secolo dal conte Umberto III di Savoia) e ai piedi del Musiné. Ma tant’é. Chissà per quanto ancora resterà quell’ingombrante “C”?. Sarebbe bello – penso ancora – che sopraffatti da un improbabile rigurgito di vergogna, provvedessero a cancellare il misfatto proprio loro: gli esecutori imbecilloidi compagni di merenda. Magari nottetempo come fatto nella messa in atto dello strategico piano”. Il che mi pare assai utopico. Vedremo. Per intanto mi dirigo, bofonchiando qualche insulto, al bar.

Gianni Milani