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Colto da malore in piscina: 16enne muore in ospedale

Nel pomeriggio di tre giorni fa nella piscina Blu Paradise di via Gozzano a Orbassano un ragazzino di 16 anni che stava nuotando era stato colto da malore. È stato messo in salvo dai bagnini con le manovre di rianimazione cardiaca. Sul  posto il 118 con l’ambulanza e l’elicottero. Il giovane di Torino si era recato in piscina con una amica. È stato trasportato d’urgenza alle Molinette (nella foto) dove è stato intubato, in prognosi riservata, in gravi condizioni. Purtroppo il ragazzino non ce l’ha fatta nonostante le cure dei medici ed è morto ieri.

Lunedì apertura straordinaria ufficio passaporti

Al fine di agevolare ulteriormente i cittadini residenti nella provincia di Torino è stata  disposta dal Questore una ulteriore  apertura straordinaria dello sportello dell’Ufficio Passaporti della Questura, sito in Piazza Cesare Augusto 5, per la giornata di lunedì 8 agosto p.v. orario 14.30-17.30, dedicata esclusivamente alla presentazione dell’istanza per il rilascio del passaporto  di coloro che non sono riusciti a richiedere un appuntamento sull’Agenda on line e devono partire entro il mese di ottobre 2022.

In questa giornata l’utente può presentare l’istanza senza prenotazione dell’appuntamento sull’Agenda online del sito istituzionale della Polizia di Stato, recandosi presso l’Ufficio portando con se tutta la documentazione richiesta consultabile sul sito della Polizia di Stato all’indirizzo www.poliziadistato.it.

L’iniziativa è replicata per le stesse motivazioni evidenziate  quando sono state pubblicizzate  le due precedenti aperture straordinarie del 16 e 21 luglio u.s.: aumento esponenziale delle richieste di passaporto – fenomeno che ha interessato l’intero territorio nazionale – determinato, in particolare,  dal rinnovato desiderio di trascorrere vacanze all’estero dopo le restrizioni determinate dalla pandemia da covid-19, nonché dalla necessità di munirsi del documento per l’espatrio anche per  recarsi nel Regno Unito imposto dalla “Brexit” o, semplicemente, per rinnovare il passaporto scaduto in questi ultimi due anni ed averne la disponibilità per ogni evenienza.

Il rilascio  del passaporto avverrà secondo tempistica ordinaria, con facoltà, al momento di presentazione dell’istanza,  di delegare una persona di fiducia per il ritiro o di chiederne la spedizione al proprio domicilio tramite assicurata postale.

Nei casi di dimostrata urgente necessità,  riconducibile ai soli  motivi di salute,  di lavoro o studio,  la gentile utenza è invitata a consegnare  al momento della  presentazione dell’istanza la documentazione che attesti l’urgente necessità.

Caccia, “in Piemonte un cortocircuito legislativo mette a rischio la stagione”

Revel Nutini (Dlpa) chiede all’assessore Protopapa di rivedere la normativa, che impone obblighi “assurdi e irrealizzabili”.

Riceviamo e pubblichiamo

Porre rimedio a un cortocircuito legislativo che sta danneggiando in modo illogico l’attività venatoria. L’appello arriva dal vicepresidente del Comitato Dlpa (Difesa dei legali possessori di armi), Andrea Revel Nutini, a nome dei 34.069 membri. È rivolto all’assessore alla Caccia della Regione PiemonteMarco Protopapa.

“Ci troviamo in una situazione assurda – commenta Revel Nutini – creatasi con l’accavallarsi di leggi e deliberazioni, che di fatto ha prodotto un sistema che impedisce l’attività, in contrasto con le leggi nazionali”. Il danno è doppio in questo periodo, perché – aggiunge il vicepresidente Dlpa – “ai cacciatori viene anche richiesto un aiuto per contrastare la proliferazione dei cinghiali, in relazione all’epidemia di peste suina africana”.

Nella lettera aperta inviata all’assessore, “certo di un suo interessamento per risolvere l’errore che sta danneggiando indirettamente la stessa l’amministrazione regionale”, si fa presente che applicando alla lettera tutte le norme, diventa obbligatoria la cosiddetta prova di tiro per ciascuna singola arma posseduta e, d’altro canto, si riducono all’osso le strutture dove effettuare tali prove.

Si allega il testo della lettera aperta inviata dal vicepresidente Dlpa, Andrea Revel Nutini, all’Assessore Regione Piemonte, Marco Protopapa.

Oggetto: Prove di Tiro cacciatori e Emergenza Peste Suina Africana

Spettabile Assessore,

in qualità di vicepresidente del “Comitato DLPA – Difesa dei legali Possessori di Armi” e a nome di tutti i nostri 34.069 membri, desidero evidenziarLe quanto segue:

La legge Regionale Piemontese n. 5 del 19 giugno 2018 ha previsto all’art. 12 comma 6 l’obbligatorietà delle “prove di tiro per la caccia”, con modalità di esecuzione formalmente inapplicabili poiché riferite a vecchie normative, che negli anni sono mutate.

Tale erronea formulazione è stata ripetuta ed inasprita nella successiva Deliberazione della Giunta Regionale 16 maggio 2019, n. 130-9037 che ha specificato le modalità operative di tali prove, prevedendo l’assurda l’obbligatorietà per ogni singola arma detenuta.

L’erronea individuazione dei poligoni e dei soggetti “certificanti” tali prove, individua di fatto pochissimi soggetti abilitati, discriminandone altri, prevedendo inoltre titoli e abilitazioni che oggi sono sensibilmente mutate.

Ciò ha generato la messa in dubbio della validità della maggioranza di tali certificazioni, essenziali per l’operatività delle licenze di caccia, con gravi conseguenze per il settore, data l’imminente apertura della stagione venatoria.

L’attuale emergenza nazionale, particolarmente presente in Piemonte, relativa alla Peste Suina Africana ha generato misure straordinarie adottate dalla Regione in merito al contenimento dei cinghiali, per scongiurare il terribile pericolo della contaminazione dei suini domestici, poiché potrebbe provocarne l’abbattimento di centinaia di migliaia di capi, con danni incalcolabili per la filiera Piemontese. Tali misure rischiano pertanto di essere inapplicabili.

Riteniamo necessario e chiediamo un Suo rapido intervento, con una modifica della normativa o una sua eventuale ordinanza di sospensione, in attesa di ulteriori approfondimenti, in modo da risolvere velocemente il possibile blocco di tutte le licenze di selezione ed il regolare e necessario contenimento dei cinghiali.

Confidando nella Sua pronta risposta, le porgiamo i nostri migliori saluti.

Dott. Andrea Revel Nutini 

vice presidente Comitato Difesa Legali Possessori di Armi 

I poliziotti regalano a un bimbo il giocattolo che gli era stato rubato

Lo scorso 12 luglio giungeva presso il Commissariato di Bardonecchia una lettera da parte di un bambino di 5 anni di nome Matteo, il quale, all’interno di un grosso cuore disegnato a mano, raccontava la disavventura che gli era capitata nel fine settimana.
 
Recatosi a Bardonecchia con papà e mamma per trascorrere la domenica in montagna, gli veniva rubato il suo gioco preferito, un piccolo robot con le ali, che aveva dimenticato su una sdraio.
 
Nella lettera il piccolo, affranto, chiedeva aiuto al Commissariato: “Potreste per favore attivare le indagini?” aggiungendo un dettaglio utile al rintraccio del giocattolo: “Sotto il piede c’è scritto Matteo”.
 
I poliziotti del Commissariato, non riuscendo a rintracciare gli autori del furto, hanno deciso di fare una colletta e di ricomprare il robot al piccolo.
 
Nei giorni scorsi, Matteo è tornato a Bardonecchia ed è passato dal Commissariato con i suoi genitori per la consegna del regalo, corredato da un biglietto scritto a mano contenente le firme dei poliziotti all’interno di un grosso cuore.

Arrestato per tentata violenza sessuale il molestatore dei treni

Saliva sui treni della Liguria e del Basso Piemonte, cercava  una ragazza sola le si sedeva accanto e si spogliava , pronunciando frasi oscene.

Un genovese di 30 anni, è stato arrestato dalla polizia ferroviaria  con l’accusa di avere tentato due violenze sessuali.

A suo carico altre sei denunce per le molestie. Gli sono contestati due episodi commessi lo scorso mese, a distanza di 24 ore. Tempo fa era  stato sottoposto ad una misura cautelare per fatti analoghi.

Incendio al deposito Amiat Tdp 

 

Volpiano, il Comune emette un’ordinanza
Le misure riguardano gli stabilimenti vicini al sito interessato

Giovedì 4 agosto, intorno alle ore 6, si è sviluppato un incendio al deposito di rifiuti elettronici Amiat Tdp di Volpiano, in via Brandizzo; sono intervenuti i vigili del fuoco, insieme a carabinieri polizia municipale, e al nucleo locale di Protezione civile. Le fiamme sono state domate in tarda mattinata; i tecnici Arpa (l’agenzia regionale per l’ambiente) stanno effettuando le analisi della qualità dell’aria ai fini di valutare rischi per la salute e per l’ambiente, e il Comune di Volpiano ha emesso un’ordinanza che dispone «l’interdizione delle attività lavorative e non, internamente ed esternamente», la «chiusura di tutti i punti di aerazione (porte, finestre, ecc..)» e «la chiusura di tutti gli impianti tecnologici (climatizzazione, ventilazione, ecc..)» degli stabilimenti in un’area prossima al sito interessato dall’incendio, come indicato sul sito dell’ente.

West Nile Virus, un caso a Moncalieri

All’ ospedale Santa Croce di Moncalieri si registra il terzo caso in Piemonte  di Virus del Nilo Occidentale, il West Nile Virus, la malattia virale “comparsa”  insieme al Covid e al Vaiolo delle Scimmie. E’ una donna di 75 anni la paziente colpita.  Il virus  si trasmette tramite  punture di zanzara. Spesso i sintomi sono lievi o assenti, raramente si sviluppa una grave infezione che interessa il sistema nervoso centrale, che può condurre alla morte. In Piemonte si sono registrati altri due casi accertati: uno a Vercelli e uno in provincia di Novara

Irregolarità Rdc, Unsic nazionale: “Estranei ai fatti”

Riceviamo e pubblichiamo

L’UNSIC nazionale, il CAF UNSIC nazionale ed il Patronato ENASC evidenziano la loro assoluta estraneità a fatti e condotte contestati dalla Guardia di Finanza di Torino ad operatori di una locale struttura sindacale per irregolarità nell’elaborazione di richieste per reddito di cittadinanza, poi indebitamente percepito dai beneficiari.

L’UNSIC nazionale annovera migliaia di sedi ed operatori su tutto il territorio italiano, che negli oltre vent’anni di attività della nostra organizzazione sindacale hanno sempre operato con attenzione e professionalità, subendo – tra l’altro – ingiusto nocumento dalle notizie odierne.

Nell’immediato, al personale interessato dalle indagini, sono state revocate le credenziali d’accesso ai portali istituzionali al fine di permettere agli inquirenti ogni dovuta serenità nella conduzione delle indagini.

Laddove le accuse dovessero trovare fondamento, l’UNSIC si costituirà parte civile nell’eventuale processo penale per la tutela della propria immagine e degli interessi degli iscritti.

Barista muore dopo ore di attesa in ospedale

Per problemi respiratori e dolori addominali, la 45enne Tiziana Scarcella, una barista  molto conosciuta a Rivarolo, dove aveva lavorato, era giunta in ospedale a Vercelli. La donna, residente nel Vercellese,  è morta, sostengono i parenti che hanno presentato denuncia, dopo avere aspettato per ore di essere visitata.

Sarebbe deceduta per infarto polmonare provocato da un coagulo di sangue. Si sospetta che la morte possa essere legata a un intervento chirurgico a una gamba a cui la donna era stata sottoposta alcuni mesi fa dopo una caduta dalle scale in casa con  frattura di tibia e perone.

Monitoraggio trimestrale della situazione nelle carceri

È stato dedicato all’analisi delle problematiche delle carceri piemontesi l’incontro che il Presidente della Regione Alberto Cirio ha avuto con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria.

Si è stabilito che ogni tre mesi Regione e sindacati si incontreranno per una valutazione della situazione all’interno dei vari istituti.

Nel corso dell’incontro sono state affrontate anche tematiche come la situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari piemontesi, la contestuale grave carenza di organico della Polizia penitenziaria e l’aumento esponenziale delle aggressioni a carico degli agenti in numero mai registrato negli ultimi 40 anni.

Inoltre, aderendo ad una richiesta dei sindacati, la Regione effettuerà una ricognizione dell’utilizzo dei posti letto nei reparti riservati ai detenuti degli ospedali piemontesi, al fine di favorire al massimo l’utilizzo dei reparti ospedalieri dedicati ai detenuti, riducendo ed efficientando di conseguenza l’utilizzo del personale della polizia penitenziaria addetto alla sicurezza.