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Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx: Tamagno si dimette per gli attacchi elettorali

 

La presidente della Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx, Prof.ssa Elena Tamagno, ha rassegnato le sue dimissioni dopo 12 anni di servizio, motivandole con gli attacchi ricevuti durante la recente campagna elettorale. La decisione, annunciata con rammarico, ha lasciato sgomenti i cittadini ed il pubblico sauzino.

“Credo di dovere una spiegazione anche a voi tutti,” ha dichiarato Tamagno, “La mia decisione è certamente dovuta all’esito delle elezioni, ma non certo perché le abbiamo perse o forse sì, ma devo spiegare il perché.”

Tamagno si era candidata nella lista di Barbara Merlin motivata dalla convinzione che “in un Paese democratico sia essenziale offrire un’alternativa”. “Ho iniziato questa campagna spiegando il nostro programma in ambito sanitario basato sull’assistenza sul territorio e sulla prevenzione come Elena Tamagno e non come Presidente della Pubblica Assistenza, proprio per lasciare fuori un’associazione preziosa per il territorio.”

Tuttavia Tamagno lamenta di essere stata  oggetto da parte della lista avversaria, di pesanti critiche: accuse di ingratitudine, è stata messa in dubbio la legittimità di avere una sede in comodato d’uso gratuito e si è dichiarato che non fosse titolata a parlare dell’ente non essendo lei una socia fondatrice.

“Questo è il motivo delle mie dimissioni. Io non potrei avere/volere una collaborazione serena con questa Amministrazione, e per non danneggiare l’associazione lascerò la Presidenza,” ha spiegato. Tamagno ha inoltre espresso l’impegno di rimanere a servizio della/del nuovo/a presidente, “credendo fortemente che la competenza e l’esperienza, se non condivise, servano a poco”.

Nonostante le difficoltà, Tamagno ha ribadito il suo sostegno alla Pubblica Assistenza e ai suoi volontari e dipendenti: “Non credo che, per colpire me, si voglia affossare un’associazione che lavora molto bene sul territorio, e questo grazie non a me ma ai volontari e ai dipendenti. Se questo dovesse succedere, chiederò l’aiuto di tutti in difesa della Pubblica Assistenza.”

Tamagno ha concluso con una riflessione personale, sottolineando come, cinque anni fa, un volontario della Pubblica Assistenza fosse nella lista del Sindaco Meneguzzi e l’associazione fosse motivo di orgoglio per l’amministrazione, senza dover difendersi da accuse. “Cinque anni dopo, un volontario della Pubblica Assistenza ha fatto una scelta diversa e quello che è successo è storia recente.”

“Elena Tamagno ha dimostrato grande dedizione e impegno durante il suo mandato”, dichiarano alcuni frequentatori della località montana, “e la sua assenza sarà sicuramente sentita, e, benché le ragioni siano legittimamente motivate, è una gravissima sconfitta per il paese”.

“Con le sue dimissioni, – commentano i suoi sostenitori – Tamagno lascia un vuoto significativo nella Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx, ma la sua determinazione a rimanere attiva e il suo sostegno alla nuova gestione sono simbolo di un amore incondizionato oltre che a un occhio di riguardo per il futuro dell’associazione e del paese”.

Papa Francesco benedice la fiaccola di Torino 2025

12 giugno 2024, Roma – Buona salute e benessere per le persone, educazione paritaria e di qualità, parità di genere, città e comunità sostenibili, sostenibilità ambientale e sociale.
Lo Sport come occasione per superare le barriere, conquistando spazi anche nel mondo della cultura e dell’impresa, grazie al prezioso apporto dei giovani universitari.
È con questo spirito che nasce su progetto di tre studenti del Politecnico di Torino la Fiaccola di Torino 2025, la “ Guarini” (nome nato dal concept architettonico di esagoni concentrici che, sui sei livelli, si elevano verso l’alto, ispirandosi appunto alla celebre Cupola della Cappella della Sacra Sindone del Duomo di Torino, progettata appunto dal Guarini), che diventa portatrice di valori universali con il coinvolgimento dei giovani, degli universitari e della società civile.
Ed è in virtù di questo messaggio universale di cui è simbolo che la Fiaccola dei Wug Torino 2025  è stata benedetta da Papa Francesco a Roma, mercoledì 12 giugno, in presenza di una delegazione del Comitato Organizzatore dei Giochi Mondiali Invernali di Torino 2025.
Presente all’incontro il Presidente Alessandro Sciretti, che spiega così l’importante evento:
“Saranno oltre 3000 gli universitari che a gennaio 2025 arriveranno a Torino da ogni parte del mondo per partecipare alle Universiadi, e l’odierna benedizione papale alla Fiaccola di Torino 2025 sancisce la portata davvero globale di questo evento, che travalica i confini territoriali e culturali per ribadire i valori spirituali universali su cui si fonda: la rilevanza del ruolo dei giovani nel mondo, l’essenziale importanza del sapere, la lealtà e il rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti dello sport.  Questi sono valori di ogni società sana, fondamentali per la crescita umana”.
“Le Universiadi sono per il Piemonte una grande occasione di sport, turismo e passione, ma anche di solidarietà e partecipazione. I giovani che saranno alle Universiadi 2025 a Torino e in Piemonte contribuiranno a diffondere quei valori della pace e della fratellanza che dovrebbero essere la base della convivenza tra i popoli di tutto il mondo. La benedizione alla Fiaccola da parte di Papa Francesco aggiunge quindi a questo evento un significato particolare e ne arricchisce l’attesa”, commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
“Dall’incontro con il Santo Padre abbiamo tratto un incoraggiamento a fare del viaggio della Fiaccola di Torino 2025 una importante occasione per diffondere i valori più genuini dello sport tra le giovani generazioni del nostro territorio. – dice il Vicesindaco della Città metropolitana Jacopo Suppo, presente nella delegazione a San Pietro per la Benedizione – I World University Games implicano una valorizzazione sportiva e turistica del territorio che pochi altri eventi sportivi consentono, visto che, oltre a Torino, saranno coinvolte Bardonecchia, Pinerolo, Pragelato, Sestriere e Torre Pellice. Ma è altrettanto importante la presa di coscienza dell’importanza sociale e culturale dello sport che, proprio attraverso i FISU Winter Games, sarà possibile promuovere tra i giovani. Dovremmo essere capaci di far comprendere che la fiaccola che cittadini di tutte le età e le condizioni personali e sociali porteranno nelle nostre comunità locali è anche il simbolo della prima Universiade senza barriere, aperta anche alle persone diversamente abili”.
“La Fiaccola di Torino 2025, oltre a rappresentare i valori dell’inclusione, della parità di genere, della sostenibilità e dell’importanza della formazione, rende omaggio al grande architetto Guarino Guarini a 400 anni dalla sua nascita – ricorda il Prorettore del Politecnico di Torino Elena Baralis – Si tratta di un progetto che ci rende particolarmente orgogliosi: dal workshop iniziale allo sviluppo progettuale, ha coinvolto studenti e docenti e ben rappresenta il principio dell’apprendimento attraverso l’applicazione a casi pratici e collaborazioni concrete che ispira, da sempre, la formazione al Politecnico. Progettata da tre studenti dei corsi di Design – Gianluca Basile, Giovanni Bergadano e Matteo Bizzarri – con il coordinamento del professor Cristian Campagnaro e di Luigi Bistagnino, già docente del Politecnico e tutor del workshop insieme ad Alessandro Campanella, la fiaccola oggi è stata presentata a Papa Francesco come rappresentazione dei valori dei Giochi sportivi universitari ed esempio della creatività, della passione e delle capacità dei nostri studenti.”
Il 20 settembre 2024, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport Universitario, prenderà il via il “viaggio della Fiaccola” dal Rettorato dell’Università degli Studi di Torino, dove risiede il braciere delle Universiadi.
Il 2018 infatti ha sancito un protocollo strutturato tra FISU e CUSI che ha inserito Torino come città sede della Fiamma del Sapere e in occasione di tutte le edizioni delle Universiadi, i Paesi organizzatori si recano a Torino per dare inizio ai propri Giochi attraverso l’accensione del braciere.
Questa sarà un’edizione speciale, in cui la Fiaccola dei Giochi partirà da Torino per presentarsi all’Europa, ripercorrere la storia delle Universiadi e ritornare in Piemonte, dove saranno pronti ad accoglierla gli studenti delle diverse province della regione. Il percorso si concluderà dove tutto ha avuto inizio, arrivando a Torino  il 13 gennaio 2025, per accendere il braciere dei XXXII Giochi Mondiali Universitari invernali.

Colpisce il rivale con tre coltellate alla schiena: in manette per tentato omicidio

Gli agenti dell’UPGeSP e del Comm.to di P.S. Dora Vanchiglia hanno tratto in arresto un cittadino straniero di 26 anni per tentato omicidio.

I fatti sono avvenuti dopo un diverbio, nato per futili motivi, fra due cittadini stranieri che si trovavano all’interno dell’area pedonale di via Balbo; nell’occasione, fra i due sarebbe volato anche qualche pugno, ma sarebbero stati divisi da alcuni amici.

Poco dopo, però, uno dei due contendenti si sarebbe ripresentato sul posto armato di coltello affrontando l’altro e riuscendo a colpirlo con tre fendenti alla schiena.

L’aggressore è stato seguito dalle persone presenti ai fatti fino all’arrivo, pochi istanti dopo, dei poliziotti che lo hanno disarmato e bloccato.

Il ferito è stato immediatamente trasportato in ospedale e ricoverato in codice rosso, mentre il 26eienne è scattato l’arresto per tentato omicidio.

Bimba di due anni si aggrava e muore in ospedale

Aveva solo due anni la bimba residente in Valle D’Aosta morta nel reparto di pediatria dell’ospedale Beauregard per cause ancora in fase di accertamento. La bambina era stata portata in ospedale domenica per una indisposizione. Fatti i controlli e disposto un periodo di osservazione era poi stata dimessa. Ieri i genitori l’hanno riportata in ospedale perché non stava ancora bene ed è stata sottoposta a una terapia endovenosa. Ricoverata,  le sue condizioni sono peggiorate ed è stato richiesto l’intervento di un anestesista-rianimatore. Nella notte è purtroppo deceduta. La procura ha aperto un fascicolo.

Motociclista insegue e blocca rapinatore che aveva fatto cadere una donna per derubarla

I poliziotti del Commissariato Centro hanno arrestato un quarantatreenne di nazionalità marocchina gravemente indiziato di aver commesso una rapina aggravata in concorso con persona rimasta ignota.

I fatti sono accaduti nel cuore della notte quando una ragazza che stava facendo ritorno a casa, camminando su via Nizza, giunta all’altezza di via Monti, viene afferrata alle spalle per il collo da un soggetto che le intima di consegnargli il telefono e che, nella foga, la faceva cadere a terra.

La ragazza nota solo in quel momento la presenza di un secondo uomo, complice del primo, che si dava alla fuga insieme all’aggressore.

Alle richieste di aiuto della giovane accorrevano un passante ed un motociclista in transito, che invertendo la direzione di marcia, inseguiva la coppia di fuggitivi e a bloccarne uno sino all’arrivo, pochi istanti dopo, della pattuglia della Polizia di Stato.

A seguito degli accertamenti effettuati negli uffici di Polizia, è emersa la posizione irregolare dello straniero sul territorio nazionale e l’inottemperanza all’ordine del Questore, emesso e notificato nel mese di aprile 2024, di abbandonare il Paese.

L’uomo è stato arrestato per la rapina e denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione.

La droga era nascosta nel thermos

La Polizia di Stato ha arrestato due cittadini albanesi di trentadue e diciannove anni, gravemente indiziati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile apprendeva da attività info-investigativa che due cittadini stranieri che vivevano a Borgo Filadelfia erano verosimilmente dediti allo smercio di sostanza stupefacente e che parte del narcotico veniva nascosto presso aree boschive nel Comune di Nichelino. Gli agenti appuravano che nella serata di pochi giorni fa, i due si erano recati nel territorio di Nichelino, proprio dove è presente un’area boschiva. I poliziotti effettuavano un sopralluogo in tale area e rivenivano due thermos con all’interno 12 e 15 involucri contenenti cocaina per oltre 700 grammi.

Dopo aver individuato l’appartamento dove vivevano, i due venivano fermati sul pianerottolo dell’abitazione mostrandosi insofferenti al controllo. Il trentaduenne veniva trovato con 25 dosi di cocaina in tasca. Nel corso della perquisizione domiciliare, in camera da letto i poliziotti rinvenivano 275 grammi di cocaina, mentre dietro un divano in cucina si rinveniva quasi un chilo e mezzo di hashish, oltre ad altro materiale riconducibile all’attività illecita, tra i quali un thermos uguale a quelli occultati e ritrovati nel bosco.

Nell’auto in uso del diciannovenne, gli agenti trovavano cinque grammi di cocaina. In un appartamento nella disponibilità del trentaduenne nel quartiere Mirafiori Sud, i poliziotti sequestravano 1575 euro, verosimile provento dell’attività illecita.

Dopo la convalida dell’arresto, per entrambe le persone fermate è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

A Candiolo lezioni di pilates con Cristina Chiabotto

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, insieme alla madrina Cristina Chiabotto e all’insegnante Simona Romagnolo della scuola “Futura Pilates” di Torino, hanno organizzato questa mattina nel verde dell’Istituto di Candiolo – IRCCS la prima lezione dell’iniziativa “Pilates e benessere. In equilibrio per la ricerca”, un ciclo di lezioni di pilates dedicato alle pazienti, al personale e a tutti gli amici dell’Istituto. Numerose le persone che hanno aderito.

L’armonia del pilates guiderà tutte loro in un viaggio di salute e benessere, un momento speciale per rigenerare corpo e mente. Questo percorso, che si svolgerà fino al mese di ottobre, culminerà con una lezione conclusiva tutta dedicata a Life is Pink, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, per la ricerca sui tumori femminili.

Un ringraziamento a tutti i partner che hanno deciso di sostenere ancora una volta la Fondazione (Galup, Battaglio Frutta, Acqua Valmora e Jolly Sport), e a tutte coloro che hanno partecipato a questa iniziativa che unisce il benessere fisico alla solidarietà, creando un equilibrio perfetto per sostenere la ricerca.

Ecco come saranno ripartiti i seggi del nuovo Consiglio regionale del Piemonte

Con la chiusura dello spoglio nella notte tra lunedì e martedì, sono definitivi i numeri della composizione del Consiglio regionale.
Sono 44 gli eletti delle liste circoscrizionali a cui va aggiunto il presidente Alberto Cirio.
Per effetto della nuova legge elettorale, risultano quindi eletti i primi 6 candidati della lista regionale, il cosiddetto “listino”.
Le forze di maggioranza sono così ripartite: Fratelli d’Italia 11 eletti, Lista civica – Cirio presidente 5, Forza Italia 4, Lega Salvini Piemonte 4, ai quali naturalmente saranno aggiunti i sei eletti nel listino dei rispettivi partiti.
Per quanto riguarda le opposizioni: Partito Democratico 12, Movimento 5 Stelle 3, Alleanza Verdi Sinistra 3, Stati Uniti d’Europa 1, Lista civica Pentenero presidente 1, che però cede il seggio per garantire l’ingresso in Consiglio alla candidata presidente Gianna Pentenero.

Ragazza aggredita e spinta a terra per rubarle il cellulare

I poliziotti del Commissariato Centro hanno arrestato un quarantatreenne di nazionalità marocchina gravemente indiziato di aver commesso una rapina aggravata in concorso con persona rimasta ignota.

I fatti sono accaduti nel cuore della notte quando una ragazza che stava facendo ritorno a casa, camminando su via Nizza, giunta all’altezza di via Monti, viene afferrata alle spalle per il collo da un soggetto che le intima di consegnargli il telefono e che, nella foga, la faceva cadere a terra.

La ragazza nota solo in quel momento la presenza di un secondo uomo, complice del primo, che si dava alla fuga insieme all’aggressore.

Alle richieste di aiuto della giovane accorrevano un passante ed un motociclista in transito, che invertendo la direzione di marcia, inseguiva la coppia di fuggitivi e a bloccarne uno sino all’arrivo, pochi istanti dopo, della pattuglia della Polizia di Stato.

A seguito degli accertamenti effettuati negli uffici di Polizia, è emersa la posizione irregolare dello straniero sul territorio nazionale e l’inottemperanza all’ordine del Questore, emesso e notificato nel mese di aprile 2024, di abbandonare il Paese.

L’uomo è stato arrestato per la rapina e denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione.

Malformazione al cuore: 26enne operato con chirurgia “senza sangue”

Maria Pia Hospital di Torino è punto di riferimento per la cardiochirurgia ed anche per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente

Ad eseguire con successo l’intervento complesso è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

 

Torino, 11 giugno 2024 – Il paziente GUCH (Grown Up Congenital Heart) è un adulto con patologia cardiaca congenita che necessita di un monitoraggio periodico della salute del cuore. Grazie alle evoluzioni in ambito cardiologico e cardiochirurgico, i pazienti affetti da malformazioni congenite hanno oggi un’aspettativa di vita a medio e lungo termine alta e una qualità di vita migliore, anche se, a volte, si rende necessario ricorrere a interventi chirurgici correttivi che, negli anni, possono richiedere una ulteriore revisione. Così come è successo ad Alessandro, 26enne ligure affetto da Tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita complessa, che è stato recentemente sottoposto per la terza volta ad un intervento cardiochirurgico.  Un intervento raro, sia per la complessità sia per il fatto che è stato eseguito con tecnica “bloodless”, cioè con l’applicazione di un protocollo che consente di ottimizzare la “risorsa sangue” del paziente e di evitare le emotrasfusioni durante gli interventi chirurgici.

Presso il Maria Pia Hospital di Torino, Ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research accreditato con il SSN, l’équipe di Cardiochirurgia, guidata dal dott. Mauro Del Giglio, ha messo a punto per lui un intervento di correzione della cosiddetta Tetralogia di Fallot, una delle cardiopatie congenite più trattate che tuttavia presenta un quadro complesso, in quanto vede la concomitanza di quattro anomalie cardiache che riducono l’afflusso di sangue ossigenato al corpo e compromettono il regolare funzionamento dell’organo (ovvero il difetto interatriale, l’aorta a cavaliere cioè a cavallo dei due ventricoli, la dilatazione del ventricolo destro e il restringimento sottovalvolare e valvolare polmonare).

Alessandro è stato sottoposto, in altri ospedali, ad un primo trattamento alla nascita e ad un secondo nel 2013 per l’inserzione di una protesi chirurgica valvolare polmonare che negli anni successivi è andata incontro a una fisiologica degenerazione severa. La situazione attuale richiedeva quindi un ulteriore intervento che è stato valutato dagli ospedali di diverse città. Questo perché, alla complessità dell’intervento si aggiungeva anche la richiesta, da parte del paziente, di evitare qualsiasi trasfusione di sangue.

La struttura torinese di GVM Care & Research è centro di riferimento nazionale per la chirurgia bloodless, ovvero “senza sangue”, che consente di ridurre le emotrasfusioni con un recupero post operatorio più veloce. L’applicazione di protocolli di risparmio del sangue (denominati protocolli di Patient Blood Management) è inoltre raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute. Negli ultimi anni i protocolli cardiochirurgici sono stati ulteriormente perfezionati portando alla necessità di trasfusione solo in 1 caso su 3. Questa casistica diviene oggi ancor più rilevante data la grande expertise del team chirurgico tale da poter valutare e accettare anche interventi sempre più complessi.

Tornando al caso di Alessandro, il suo quadro clinico inizialmente è stato valutato da altri ospedali che, a causa del tipo di protesi e del modo in cui negli anni si era calcificata, hanno escluso sia la possibilità di procedere con l’inserimento di una nuova valvola con tecnica percutanea all’interno di quella degenerata sia l’eventualità di eseguire un intervento di cardiochirurgia “open”, giudicato non fattibile data la scelta di rifiutare trasfusioni (con la chirurgia “a cielo aperto” sussiste un maggiore rischio di sanguinamento).

“Il paziente è giunto alla nostra attenzione dopo una serie di rifiuti da parte di altre strutture sanitarie e si è rivolto al Maria Pia Hospital data l’esperienza nell’applicazione di tecniche di risparmio di sangue – racconta il dott. Del Giglio – Dopo un’attenta valutazione del rischio, ed esclusa la possibilità di poter intervenire per via percutanea, abbiamo messo a punto una procedura “open” che con buone probabilità ci avrebbe permesso di portare a termine l’operazione riducendo il sanguinamento intraoperatorio e la conseguente necessità di trasfusione. L’intervento è stato particolarmente complesso: abbiamo in primis rimosso la vecchia protesi danneggiata, abbiamo poi ricostruito con patch di pericardio l’arteria polmonare e la via di efflusso del ventricolo destro, ed infine abbiamo impiantato una protesi valvolare biologica di calibro adeguato al paziente. In un paziente giovane la protesi biologica ha una durata molto lunga e quando degenererà tra circa una ventina d’anni sarà più semplice un impianto sostitutivo per via percutanea (una protesi meccanica ha invece un rischio di coagulazione molto alto, pertanto richiede l’assunzione di farmaci anticoagulanti, situazione al limite per un paziente che rifiuta le trasfusioni).

La preparazione del paziente ha costituito una fase estremamente importante e determinante per la riuscita dell’intervento: si è intervenuti in primis sui livelli di emoglobina preoperatori che sono stati innalzati a un livello ritenuto ottimale attraverso una stimolazione midollare per la riproduzione più rapida dei globuli rossi, e si è attuato un puntuale recupero del sangue del paziente a livello intraoperatorio.

Il 26enne è stato dimesso dopo 7 giorni di degenza con una buona condizione cardiaca.

“Convivo con questa malattia dalla nascita, sono stato operato la prima volta a soli 3 mesi, poi ancora a 15 anni e quando, a distanza di 12 anni, ad un controllo annuale è emersa la necessità di sostituire la valvola biologica che mi era stata impiantata, in qualche modo ero preparato, conoscevo le difficoltà a cui sarei andato incontro per tenere fede alla mia scelta di non ricorrere a trasfusioni – racconta Alessandro, tempra da lottatore e voce tranquilla -. Così davanti al rifiuto da parte dell’équipe di cardiochirurgia dell’ospedale che mi aveva sempre avuto in cura, dopo essermi documentato, mi sono rivolto al Maria Pia Hospital, dove ho trovato un’équipe di professionisti straordinari, competenti e generosi, che hanno studiato un intervento su misura per il mio caso clinico. Oggi sto bene, il recupero è veloce e spero di tornare quanto prima alla mia vita di sempre”.

La scelta di un paziente di rifiutare emotrasfusioni può essere dettata anche dalla fede religiosa (ad esempio nel caso dei Testimoni di Geova). “In qualità di équipe chirurgica valutiamo se l’intervento presenta un rischio accettabile; l’intervento viene rifiutato qualora non si riuscisse ad individuare una procedura che ci consenta di portare a termine l’intervento senza trasfusioni. Viene pertanto stipulato un “contratto” con il paziente, il quale accetta il rischio di astensione alla trasfusione”, conclude il dott. Del Giglio.