CRONACA- Pagina 956

Il congresso dei geometri

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Si tiene giovedì 29 e venerdì 30 settembre 2022 l’evento “Geometri. Professione e futuro”, organizzato dal Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, con Fondazione Geometri Torino.
Due giorni di incontri, proposte e dibattiti sulle sfide attuali e sull’evoluzione della professione del geometra, all’NH Hotel Santo Stefano, in via Porta Palatina n. 19 a Torino.
Il convegno è realizzato con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino e grazie al contributo di Galileo ing., Analist Group, Geoweb, Geo Network e Deal Service.
Proseguendo il grande lavoro svolto in questi anni dal Collegio, al primo giorno di lavori partecipano anche studenti delle scuole CAT (Costruzioni Ambiente Territorio) degli IIS “Erasmo da Rotterdam” di Nichelino e “Buniva” di Pinerolo. Una presenza massiccia e significativa, in considerazione dei temi trattati, che vertono anche su scuola e università.
“Abbiamo compiuto un grande sforzo organizzativo, sottolinea Luisa Roccia, presidente del Collegio. Nelle dieci sessioni dei due giorni affrontiamo insieme ad esperti tutti i temi fondamentali della nostra professione e della sua evoluzione, dalle tecnologie alle norme, dalla visione sul futuro alla pratica quotidiana, dall’informatizzazione alla sicurezza. Aspetti che in questi ultimi quattro anni, pur tra le difficoltà causate dal periodo pandemico, abbiamo sviluppato con impegno e azioni concrete”.
Le due giornate di lavoro consentono ai geometri partecipanti di acquisire crediti formativi. Il costo di partecipazione è di euro 15,00. Gratuito per gli under 35.

Iscrizioni attraverso il portale ISIFORMAZIONE: www.isiformazione.it
Al seguente link un’immagine di Luisa Roccia, presidente del Collegio dei Geometri di Torino e
Provincia: https://www.dropbox.com/s/d4gcq4ts98g0it4/luisa_roccia.jpg?dl=0 Il programma generale del convegno:
https://www.dropbox.com/s/otc8z66t5tonvtz/programma_generale.pdf?dl=0
Per maggiori informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria del Collegio:
011.537756 – dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 13,30, lunedì e mercoledì anche dalle 14 alle 17, segreteria@collegiogeometri.to.it

Covid, la situazione a Torino e in Piemonte

AGGIORNAMENTO DELLA CAMPAGNA VACCINALE

Da venerdì 30 settembre sul portale www.IlPiemontetivaccina.it al via la preadesione alla 4^ dose per gli over 12, che potranno richiederla anche in farmacia e dal proprio medico di famiglia se vaccinatore.

Da lunedì 3 ottobre invece in Piemonte si passerà alla chiamata diretta per gli over 60 che non hanno ancora preaderito, in modo da incentivare la copertura vaccinale della fascia di età maggiormente esposta al rischio di forme più gravi di contagio.

I 60-79enni quindi, una volta maturati i tempi per la 4^ dose, riceveranno in automatico l’sms di convocazione presso uno degli hub delle aziende sanitarie locali. In alternativa potranno sempre prenotare la 4^ dose in farmacia o presso il proprio medico di famiglia se vaccinatore.

Sempre da lunedì 3 ottobre in Piemonte partirà la chiamata diretta degli immunodepressi per la 5^ dose.

QUARTE DOSI

Sono circa 430 mila (quasi 20 mila in farmacia) le quarte dosi somministrate ad oggi in Piemonte, regione che continua a confermarsi tra le più virtuose nella campagna vaccinale anti Covid.

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA

Il Piemonte presenta un’incidenza di 290.4 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 19-25 settembre), a fronte del valore nazionale di 243.6.

Gli epidemiologi della Regione Piemonte rilevano che, a fronte del basso numero di ospedalizzazioni che continua a registrarsi, l’incremento del contagio nelle ultime due settimane sta sostanzialmente ripetendo l’andamento dello scorso anno: si tratta di un periodo sul quale influiscono il rientro dalle ferie, la ripresa dell’attività scolastica e l’arrivo della stagione autunnale.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 26 settembre si attesta al 4.2%(il valore nazionale è 5,4 %) e quella delle terapie intensive all’1% (il valore nazionale è 1,3%), mentre la positività dei tamponi è all’11,7%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 19 settembre nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara evidenziano la dominanza di Omicron 5 e la presenza di mutazioni appartenenti ad alcune sue sottovarianti.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 19al 25 settembre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 1.773.

Suddivisi per province: Alessandria 149, Asti 93, Biella 95, Cuneo 267, Novara 149, Vercelli 65, VCO 83, Torino città 279, Torino area metropolitana 557.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 12.410 (+3345).

Questa la suddivisione per province: Alessandria 1040 (+166), Asti 653 (+154), Biella 665 (+185), Cuneo 1.867 (+527), Novara 1041 (+358), Vercelli 453 (+85), VCO 584 (+154), Torino città 1.956 (+574), Torino area metropolitana 3.901 (+1091).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 19 al 25 settembre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 290.4 in aumento (+36,9%) rispetto ai 212.1 della settimana precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 143.2 (+33,8%).

Nella fascia 25-44 anni è 299.7 (+43,5%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 321.5 (+ 38,5%).

Nella fascia 60-69 anni è 315.6 (+21,8%).

Tra i 70-79 anni è 314.6 (+21,2%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 224 (+ 17%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 19 al 25 settembre, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in aumento in tutte le fasce.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 190.5 (+12,7%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 216.2 (+37,1%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 340.7 (+84,1%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 379.2 (+93%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 236.3 (+100,4%).

“Non chiamarmi più ‘capo’!”

Diario minimo urbano…vedere e ascoltare per credere

Gianni Milani

Genio è decisamente peggiorato. Tantissimo. Non mi devi più chiamare “capo”! Gliel’ho detto mille volte…ma non lo capisce. Niente da fare! E’un continuo, ogni volta che gli passo davanti: “Ciao, capo! Tutto bene, capo? Hai bisogno, capo?” Ebbasta. Mi ha proprio rotto i coglioni! Adesso non passo più di lì, se no mi incazzo sul serio. E non perché è nero. Ci mancherebbe! Proprio io! E’ che non mi va di essere chiamato “capo”. E allora capiscilo una volta per tutte! Dagli un taglio! Dimmi “ciao Genio” o “ciao” … e basta! Genio è furioso. Urla al vento e ai passanti- che non vede neppure- il suo odierno problema. Che oggi è personificato in quel giovane e gentile ragazzo di colore sempre posizionato all’ingresso del supermercato frequentatissimo del corso. E che per qualche spicciolo è sempre pronto ad aiutare e a dare una mano a quanti – vecchiette e vecchietti soprattutto – escono a spesa fatta con sporte, borsoni e carrelli pieni. Non so il suo nome. E’alto e magrissimo. E gentile, dicevo. Parla a monosillabi l’italiano. Solo qualche parola. Poche. Parole che ha sentito da altri. Magari sul barcone affollato su cui è miseramente (ma almeno lui ce l’ha fatta) riuscito ad approdare in Italia, lasciandosi dietro il suo mondo, il suo “tutto”, per poi arrivare qui a Torino. Non so per quali vie traverse. Non so nulla di lui. Come e dove vive? Dove dorme? So solo che saluta tutti con un Ciao, capo, tutto bene? Ciao, mamma! O (a me, per esempio) Ciao, papà.. e la nonna (mia suocera)? Non fa male e non dà fastidio a nessuno. Anzi, si presta a dare una mano, per un caffè e una brioche, alle persone più anziane che vede in difficoltà. Come il suo amico, qualche isolato dopo, che, ramazza in mano, pulisce il marciapiedi dove un cartone a terra, con qualche riga scritta, invita a lasciare in un raccoglitore di plastica (difficilmente colmo a fine mattinata) qualche spicciolo, magari il resto del giornale acquistato all’edicola di fronte. Genio non ce l’ha con loro. Ci mancherebbe. Genio (ve ne avevo già parlato, qualche mese fa) non vuole semplicemente essere chiamato “capo”. E lo urla ai due venti. Un pensiero e una rabbia che sbottano in un gridare “fuori senso” e mal contenuto. Un’incazzatura fermentata nel silenzio di casa, forse per giorni, e che oggi è diventa cascata di sfogo al mondo intero. I passanti lo osservano. Sempre più curvo, passi sempre più lenti, dietro – malamente trascinato a mano – il carrello della spesa. La sua “mala solitudine” (ricordate?) lo sta impietosamente divorando. E’ un pugnale ben puntuto che gli trafigge il corpo l’anima e il cuore. I capelli sempre più lunghi bianco-giallognoli (ormai definitivamente dimentichi dell’esistere di quel benefico efficace liquido chiamato shampoo), i pantaloni sempre più larghi, magro magro, la mascherina debitamente portata a coprire il mento (!), da cui fatica a nascondersi perfino la lunga incolta (da chissà quanto?) barba bianca che fa capolino da ogni angolo del volto. “Che succede, Genio?” provo a fermarlo dal suo imprecare e dagli sguardi curiosi, alcuni (a firma di imbecilli) perfino divertiti e ridanciani. Ci conosciamo da trent’anni io e Genio. Un passato per entrambi da insegnanti. Poi altre strade per lui. La morte, qualche anno fa, della dolcissima moglie. I figli giustamente fuori gioco (del tutto o quasi) con le loro vite. Genio è solo. E qualche volta lo grida, a modo suo, al mondo, precipitando lungo un burrone da cui niente e nessuno (e, credo, nemmeno lui) può ormai salvarlo. “Eh, che succede?”, mi risponde. Succede che sono stufo d’essere preso per il culo, sentendomi chiamare tutti i giorni “capo” da quel ragazzotto, che poi mi fa anche pena, davanti al supermercato. Adesso per andare al bar non ci passo più. Mi faccio tutto il mercato. E’ meglio. Per un attimo pare calmarsi. Provo a fargli cambiare discorso. Macché. A me, proprio a me ‘capo’. Proprio a me che non ho mai sopportato quelli che sono o si sentono ‘capi’ facendolo pesare ai sottomessi (per loro) con le parole e con la violenza. Lo spirito sessantottino non s’è spento del tutto in Genio. E poi ‘capo’, non so perché ma mi ricorda troppo il ‘kapò” dei lager nazisti. E con l’aria che tira oggi nel mondo! E da noi! Ahi, non addentriamoci in politica. Cambio le carte. Ma senti un po’, Genio, hai fatto un po’ di ferie quest’estate? Non l’avessi mai detto! Mi sembra ancor più imbufalito. Ferie? Ma io le ferie non mi ricordo neanche più cosa sono! Ah sì, le ultime le ho fatte una decina d’anni fa, mi pare al mare, prima che se ne andasse la mia povera Caterina. Le parole inciampano nella memoria. Per un attimo. E poi Sai cosa mi viene in mente quando sento parlare di ferie? Mi vengono in mente la ‘Feriae Augusti’, quando studiavamo latino al liceo e anche alle medie ai nostri tempi. Ricordi? E ti so ancora perfino dire quando Ottaviano Augusto le istituì. Ci pensa una frazione di secondo. Era il 18 a. C. per ricordare ai Romani la presa di Alessandria e la triste fine di quei due là, lui soprattutto mica tanto furbo, Marco Antonio e l’irresistibile Cleopatra. Genio si è calmato. Genio, ancora oggi e nonostante tutto, uomo di grandi letture. La sua salvezza. Fa un gesto con la mano destra al cielo. Con l’altra trascina sbilenco il carrello della spesa, ingiallito e grigiastro come lui. Non mi saluta neanche. S’avvia (sul marciapiede opposto al supermercato) borbottando …18 a. C.? Boh…A casa devo andare a controllare. Alla prossima, Genio!

Gianni Milani

Riconosciuto grazie ai tatuaggi e arrestato il ladro seriale dei negozi

La Squadra mobile ha individuato e arrestato un 30enne responsabile di 7 furti con effrazione a Novara. Il ladro  agiva di notte e colpiva attività commerciali, ristoranti, parrucchieri ma non solo. Ha cercato  di rubare nella sede dell’Asl e dell’università. L’uomo è stato ripreso dalle telecamere ed è stato arrestato  anche grazie ai tatuaggi.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Psoriasi, parte dal Piemonte la road map di Motore Sanità per far conoscere meglio la malattia

Quali sono i bisogni reali dei pazienti

Più informazione e più comunicazione su una malattia impattante come la psoriasi, ma anche inserimento della stessa nel Piano nazionale della cronicità, aggiornamento delle linee guida della malattia, lavorare a un percorso diagnostico terapeutico assistenziale e garantire equità di accesso alle nuove terapie.Attorno alla psoriasi ci sono ancora bisogni insoddisfatti a cui l’innovazione potrebbe fornire risposta. Questi sono i temi che dal Piemonte e per tutto lo stivale saranno trattati nella road mapPSORIASI. IO LA VIVO SULLA MIA PELLE, MA TU SAI COSA VUOL DIRE? – PIEMONTE dedicata alla malattia infiammatoria della pelle, non contagiosa, autoimmune, genetica e recidiva che colpisce 125 milioni di persone nel mondo e circa 2,5 milioni in Italia con una prevalenza del 3-4%. La serie di eventi, che coinvolgeranno, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023Piemonte, Veneto, Lombardia, Lazio, Toscana, Puglia, Campania, Sicilia, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, sonoorganizzati da Motore Sanità con il contributo incondizionato di UCB Pharma, con l’obiettivo di creare tavoli di confronto con clinici, tecnici della programmazione, farmacisti, associazioni di pazienti per condividere le azioni che potrebbero garantire vita nuova per i pazienti, attraverso l’innovazione in arrivo e le “proven practices” organizzative esistenti.

Il quadro di comorbilità che la psoriasi crea, abbinato al peso dei sintomi ed alle implicazioni psicologiche, per dover convivere con una malattia molto visibile e in alcuni casi deturpante, ha un impatto rilevante sulla vita, sulla sua qualità, sugli aspetti sociali dei pazienti e delle loro famiglie. Valeria Corazza, Presidente APIAFCO-Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza lo ha rimarcato: Di psoriasi, solo in Italia, secondo le più recenti stime del CliCon Economics & OutcomesResearch, ne soffrono 1,4 milioni di pazienti dei quali circa 56mila in cura con farmaci biologici (il 4%), ai quali si somma un numero lievemente inferiore di pazienti potenzialmente eleggibili alla terapia biologica (54mila). A peggiorare ulteriormente un quadro che, da paziente, non esito a definire devastante, anche in considerazione del vissuto emotivo di chi soffre di psoriasi, una dimensione troppo spesso sottovalutata, quando non del tutto ignorata, concorrono altri due elementi connaturati alla patologia: la cronicità e la multifattorialità. In quanto malattia cronica, la psoriasi richiede un’assistenza continua e permanente, una condizione che evidentemente deteriora la qualità della vita di chi ne soffre; in quanto malattia multifattoriale è spesso accompagnata da comorbidità, ossia dalla presenza contemporanea di altre patologie, e segnatamente: 1 nel 33% dei pazienti psoriasici, 2 nel 19%, 3 nell’8%. È chiaro che il paziente deve avere, da subito, una presa in carico multidisciplinare. Curare, prontamente, le comorbidità significa potere avere una buona Qol e risparmiare sui costi a lungo termine. Eppure, è proprio su questa opportunità che si registrano le maggiori criticità, in primis l’accesso non equo alle cure sullo stesso territorio nazionale – imputabile alla forte eterogeneità tra le Regioni – e il sotto trattamento nonostante la disponibilità di terapie efficaci e innovative: si può parlare di Pasi 90/100, posizioni e argomenti che Motore Sanità pone meritoriamente al centro del dibattito”.

Comunicazione e informazione sono le parole chiave che sono state portate all’attenzione da Sarah Disabato, Consigliera regionale del Piemonte, componente della IV Commissione Sanità. “Sono 120mila le persone che in Piemonte soffrono di psoriasi, il 10% soffre di una forma più severa. Mi colpisce che una larga percentuale di queste persone non sono prese in carico dal sistema sanitario ma non per mancanza di volontà dello stesso ma perché non sono informate a dovere rispetto a questa patologia. A livello politico dovremmo lavorare per far conoscere meglio la malattia e per ridurre le discriminazioni ad esso legate. Le azioni che potremmo mettere in campo in occasione della giornata mondiale della psoriasi, il 29 ottobre, è un ciclo di informazioni per la popolazione e per il paziente, per portare il messaggio che affidarsi ad uno specialista e al sistema sanitario è importante. Ma c’è di più. “Dobbiamo assolutamente rilanciare la sanità territorialeha aggiunto Disabato, e i 200milioni legati al PNRR saranno ottimi alleati per creare nuovi ambulatori sul territorio quindi per avvicinare la presa in carico ai pazienti, edobbiamo anche investire in innovazione e ricerca: lo studio di farmaci innovativi e biologi tramite il tavolo di lavoro che si è appena insediato in Regione Piemonte sicuramente produrrà ottimi risultati dal punto di vista della stesura di linee guida per la presa in cario dei pazienti e per monitorare gli effetti benefici a lungo termine di queste applicazioni mediche”.

“La psoriasi è una patologia rilevante dal punto di vista clinico, sociale e sanitario e nonostante questa rilevanza ci sono dei passi in avanti che bisogna fare in termini di politica Italia – ha sottolineato Tonino Aceti, Fondatore e Presidente di Salutequità -. Oggi abbiamo un atto che è molto importante, il piano nazionale della cronicità che deve essere ammodernato alla luce della pandemia Covid, del PNRR e di tutte le novità avvenute dal 2016 in avanti e alla luce delle patologie specifiche che saranno oggetto del modello. Chiediamo pertanto l’inserimento della psoriasi nel piano nazionale della cronicità, che il piano stesso venga finanziato, si chiede altresì un suo ammodernamento generale e la sua attuazione su tutto il territorio nazionale in attesa che il PNRR sviluppi tutti i suoi effetti e ci vorranno anni. Accanto a questo è importante ragionare anche sull’aggiornamento delle linee guida della psoriasi, lavorare a un percorso diagnostico terapeutico assistenziale e garantire equità accesso alle terapie che sappiamo essere terapie molto importanti. Il tema delle terapie, come il tema della diagnosi e della presa in carico si scontra nel nostro Paese con il tema dell’equità di accesso e quindi anche questo è sicuramente un elemento importante sul quale dovremmo tutti impegnarci”.

Innovazione per una malattia come la psoriasi vuol dire puntare non più solo a PASI 75 o 90 bensì a 100, cioè al perfetto controllo della malattia, con una nuova vita per i pazienti.L’innovazione inoltre sta percorrendo nuove strade con lo studio del ruolo chiave giocato da alcune citochine che coordinano la comunicazione tra le cellule immunitarie durante l’infiammazione e sostengono il processo infiammatorio anomalo alla base della patologia.

La definizione di Pasi 100 si riferisce fondamentalmente alla competa risoluzione del quadro cutaneo del malato psoriasicoquindi alla cosiddetta totale pulizia della pelle. Questo è un risultato a cui anelano sia i clinici sia il paziente, ma non deve essere l’unico nostro obiettivo. Il nostro obiettivo deve essere sempre un approccio più olistico alla malattia psoriasicaha spiegato Paolo Dapavo, Dirigente medico della Dermatologia dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino -. Dal Pasi 100 si hanno indubbiamente delle ricadute significative sulla qualità di vita del paziente, perché il paziente che si vede totalmente pulito acquisisce fiducia in se stesso e fiducia nella medicina, ricomincia con una vita sociale normale, incomincia a intraprendere rapporti sociali che prima aveva interrotto e soprattutto mantiene una attenzione alla terapia estremamente significativa e il concetto dell’aderenza terapeutica è sempre stato un problema fondamentale per la gestione della malattia”. E le nuove terapie?Questo è sicuramente il periodo dell’età dell’oro della malattia psoriasica per cui i clinici hanno a disposizione un numero significativo di rimedi terapeutici per gestire la psoriasi. Il compito del clinico è quello di scegliere la migliore terapia per quella tipologia di paziente al fine di evitare eventuali switch o cambiamenti di terapia in corso d’opera. C’è dunque ancora spazio per l’innovazione, perché le risposte che i nostri pazienti ci chiedono sono in termini di velocità, di mantenimento di efficacia e di sicurezza sempre crescente. Per rispondere a queste esigenze terapeutiche nuove molecole, come il Bimekizumab, hanno un comportamento estremamente flessibile e una efficacia estremamente rapida e significativa”.

Secondo Dapavo i vantaggi della molecola sono tre: la rapidità,perché nel giro di poche settimane, dopo due sole somministrazioni il paziente si vede totalmente pulito almeno nel 60% dei casi; l’efficacia a lungo termine, perché la psoriasi è una malattia cronica e si deve assicurare una risposta terapeutica prolungata nel tempo; infine, la possibilità di modificare a seconda delle esigenze la terapia allungando anche i tempi di somministrazionearrivando al risultato di fare sentire il paziente non più malato di psoriasi, ma l’obiettivo è fargli dimenticare la patologia ha concluso Paolo Dapavo.

Centri di riferimento indispensabili per la presa in carico dei pazienti e nuove terapie: ne ha parlato Paola Savoia, Delegato SiDeMaST Regione Piemonte e Direttore SCDU di Dermatologia AOU Maggiore della Carità di Novara. La frequenza della psoriasi, il notevole impatto di questa patologia sulla qualità di vita e la frequente associazione con comorbidità sistemiche potenzialmente invalidanti rendono indispensabile la presa in carico dei soggetti affetti da parte di centri di riferimento, e il loro trattamento continuativo, anche dopo la remissione delle lesioni cutanee – spiega Savoia -. Negli ultimi anni, le opzioni terapeutiche disponibili per il trattamento della psoriasi sono incrementate, e ai farmaci sistemici “convenzionali” sono stati progressivamente affiancati numerosi farmaci “biologici”, in grado di agire in maniera specifica sui meccanismi molecolari alla base dei fenomeni infiammatori che caratterizzano questa patologia, garantendone un migliore e più rapido controllo, con minori effetti collaterali. La personalizzazione del trattamento, tenendo conto delle caratteristiche cliniche del paziente (età, sesso, eventuali comorbidità associate, ecc.) e delle diverse modalità e tempi di somministrazione dei farmaci incrementa l’aderenza al trattamento e quindi le possibilità di ottenere un rapido e adeguato controllo della patologia, oltre a consentire l’ottimizzazione delle risorse sanitarie”.

I NUMERI DELLA PSORIASI

La maggior parte delle persone colpite da psoriasi soffre della forma più comune, la psoriasi a placche lieve/moderata, mentre circa il 20% è colpito da una forma grave che si manifesta con placche eritemato-desquamative localizzate su diverse superfici del corpo e che possono apparire in qualsiasi periodo della vita, in entrambe i sessi: dalle pieghe cutanee alle zone palmo plantari, dal cuoio capelluto al volto, dalle unghie alle mucose.

Nel 30% dei pazienti la psoriasi ha carattere familiare e molte evidenze la indicano come malattia sistemica con diverse comorbilità (alterazioni distrofiche delle unghie; artropatie; uveiti; malattie infiammatorie croniche intestinali; malattie metaboliche e cardiovascolari; disordini psichiatrici; apnee notturne; osteoporosi; Parkinson).

Alcuni passaggi chiave che possono incidere sulla progressione della malattia e ridurre l’efficacia delle terapie sono: correggere stile di vita e fattori di rischio (fumo, alcool, sovrappeso, sindrome metabolica, depressione); intervenire rapidamente e con una terapia che mantenga la sua efficacia nel tempo(durability); per misurare la gravità della malattia, monitorarne l’evoluzione nel tempo nonché l’efficacia delle terapie si utilizza un combinato di elementi: l’estensione della patologia, la sede delle lesioni, il grado di infiammazione e i sintomi, la risposta al trattamento, la durata della malattia, l’impatto sulla qualità della vita.

La piscina riabilitativa dell’Unità Spinale del Cto di Torino è operativa

«La piscina riabilitativa dell’Unità Spinale del Cto di Torino è operativa, le prime terapie sono in programma. Le operazioni necessarie alla piena ripresa delle attività sono iniziate la scorsa settimana con la verifica della funzionalità degli impianti e la sanificazione dell’area. La riapertura della struttura, programmata per l’ultima settimana di agosto, ha subito un rinvio a causa di una recrudescenza del Covid. Nello stesso periodo, proprio a causa dell’aumento dei contagi e dei ricoveri, anche la chiusura dei reparti Covid di Cto e Molinette è stata differita».

Così l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, rispondendo ad un’interrogazione sulla ripresa del servizio.

«Per quanto riguarda, invece, la riapertura, anche parziale, del reparto al secondo piano dell’Unità Spinale – continua l’assessore -, l’Azienda aveva già comunicato lo scorso aprile alle Associazioni dei pazienti mielolesi l’impossibilità che essa avvenisse prima della fine dell’estate».

La Banda dell’Esercito a Palazzo Arsenale

Evento  conclusivo del “Regio Opera Festival”.

Si è svolto giovedì nel Cortile d’Onore di Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione, il concerto della Banda dell’Esercito quale evento conclusivo della seconda stagione del  “Regio Opera Festival”. Quattro mesi di programmazione di opere, concerti e balletti, realizzate con il patrocinio del Ministero della Difesa, del Ministero della Cultura e della Città di Torino, durante il quale il celebre cortile di Palazzo Arsenale ha visto la presenza di circa 25.000 ospiti.

Il concerto, come nel resto della stagione, ha avuto luogo alla presenza di autorità civili, militari, Ufficiali frequentatori, rappresentanti delle Forze Armate e di Polizia presenti sul territorio.
Il Comandante dell’Istituto di Formazione, Generale di Divisione Mauro D’Ubaldi, nel corso del Suo intervento, ha parlato dell’importanza della sinergia, anche tra organizzazioni eterogenee, che può trovare una sintesi costruttiva nella condivisione di un comune obiettivo, quale il conseguimento di una preziosa offerta culturale alla cittadinanza

La Banda dell’Esercito, diretta dal Maggiore Filippo Cangiamila, ha proposto un programma di sala che curiosamente ha riunito in un unico concerto musiche di autori accomunati dallo stesso cognome, e quest’anno, legati da diversi anniversari.

In particolare ricorrono i 150 anni della nascita di Ralph Vaughan Williams (1872-1958) fra le figure più rappresentative della musica inglese del ‘900, a capo del movimento “neomodale”  ha dedicato molto spazio alle musiche concepite per banda militare, tra i brani eseguiti:Flourish for Wind Band, Toccata Marziale e English Folk Song suit.

I 90 anni compiuti a febbraio da John Williams (1932), famoso direttore d’orchestra e compositore statunitense,  apprezzato per le numerose colonne sonore cinematografiche, Durante l’esibizione sono stati eseguitibrani di particolare effetto, quali: Superman suite, arrangiamento di Bob Lowden, Theme from Schindler’s List,arrangiamento di Jacob de Haan, Indiana Jones Selection, arrangiamento Hans van der Heide e Star Wars Saga, arrangiamento Jo’han.de Meij,

Inoltre, la Banda dell’Esercito ha eseguito Fanfare and Allegro del talentuoso e versatile compositore americano Clifton Williams (1923-1976) che viene ricordato quale primo vincitore di un decennale concorso di compo

La serata è stata presentata dalla giornalista Germana Zuffanti.

Costituita nel 1964, la Banda dell’Esercito si compone di centodue elementi, tutti diplomati al conservatorio e reclutati per concorso diretto. La sua esecuzione dell’Inno Nazionale Italiano, registrata nella versione fedele della partitura di Michele Novaro, è stata inserita tra i simboli della Repubblica Italiana sul sito internet del Quirinale. Il complesso partecipa a molteplici manifestazioni militari e svolge anche un’apprezzata attività, sia in Italia sia all’estero.

A Torino arrivano 100 nuove bikes TIER

TIER Mobility, fornitore leader in Europa e nel Mondo di soluzioni di micro-mobilità condivisa, completa l’offerta già esistente a Torino di 500 e-scooter con 100 e-bikes. 

Ampliando ulteriormente l’offerta dei servizi di microbilità con l’arrivo di 100 e-bikes sulle strade di Torino, vogliamo andare incontro alle esigenze degli utenti che da oggi avranno la possibilità di scegliere il servizio di mobilità in sharing più adatto ai loro spostamenti” Commenta Saverio Galardi, General Manager Italia di TIER. “Il nostro obiettivo è di estendere il nostro servizio intermodale anche ai comuni dell’hinterland, incentivando così strategie di trasporto sostenibile adatte alle necessità di lavoratori e studenti. Inoltre, per limitare l’utilizzo di auto private e ridurre il traffico cittadino, intendiamo integrare i nostri servizi con quelli del trasporto pubblico e per farlo stiamo lavorando affinché i nostri mezzi siano presenti in tutti i principali snodi di raccordo come metro, treni e bus.” 

 

Con l’obiettivo di garantire un sistema di mobilità intermodale, smart e sicuro all’interno del capoluogo piemontese, TIER prevede di ampliare gradualmente la flotta fino a 500 bici elettriche entro marzo 2023.

Ragazzo travolto dal tram è grave al Cto

Nel pomeriggio un giovane è stato  travolto da un tram della linea 16 in corso Regina Margherita. Il ragazzo, di 23 anni, è stato investito all’incrocio con via Aquila, le cause sono all’esame della polizia municipale. È ricoverato all’ospedale Cto in condizioni gravi. Anche l’autista del tram è stato portato all’ospedale Gradenigo per lo stato di choc.

L’assessore Tronzano: “Il 14 ottobre il grattacielo verrà consegnato alla Regione”. Opposizioni scettiche

 “Abbiamo finito i lavori ed entreremo nei tempi previsti, rispettando le procedure di legge senza alcun rallentamento”

 

In merito all’interrogazione presentata in aula sulla Sede Unica della Regione l’Assessore Andrea Tronzano precisa: “Ho letto con stupore le parole del Consigliere Valle, perché considerando che il cantiere del grattacielo era fermo da un tempo interminabile ed è stato sbloccato da questa Giunta in mezzo a emergenze di tutti i tipi, appare quantomeno un po’ surreale che a battere i tempi sia chi ha governato per 5 anni prima di noi senza fare nessun passo avanti per il suo completamento”.

“Rassicuriamo quindi il consigliere: i ritardi c’erano con la sua maggioranza. Noi abbiamo finito i lavori ed entreremo nei tempi previsti, rispettando le procedure di legge senza alcun rallentamento. Come avevamo annunciato il 14 ottobre il grattacielo verrà consegnato alla Regione alle ore 11 con una cerimonia ufficiale. Da quel momento inizieranno le procedure di trasferimento dei dipendenti, partendo dagli uffici che sono in affitto in modo da iniziare a risparmiare sui canoni a carico dell’Ente”

Il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle aveva detto: «L’assessore Tronzano in Aula ha spiegato che si sta predisponendo la pratica SCIA antincendio e che questa sarà presentata il 14 ottobre. Quindi, slitta così a data indefinita la presentazione della pratica di agibilità e così il trasferimento dei dipendenti. Insomma, i lavori di costruzione sono finiti il 29 luglio, ma, dopo 11 anni, il cantiere del grattacielo regionale continua ad essere “infinito” e nessuna certezza è stata data sul cronoprogramma. Inoltre non sappiamo se l’agibilità riguarderà l’intera struttura o sarà solo parziale. Perché non rispondere su questo punto?».

Anche Giulio Manfredi (Radicali Italiani) è intervenuto sulla questione: “Due giorni dopo il voto, in Consiglio Regionale, l’assessore Andrea Tronzano (peraltro candidatosi alle elezioni senza essersi sospeso dalle deleghe, come la sua collega Chiorino), rispondendo a un question time del PD, dichiara che “il prossimo 14 ottobre verrà presentata al Comune di Torino la documentazione relativa alla SCIA antincendio, necessaria per ottenere la pratica di agibilità” del grattacielo della Regione Piemonte.
Una rapida ricerca su Internet permette a tutti di appurare quanto successo lo scorso 4 gennaio, quando il presidente Cirio fece aprire il grattacielo solo ai giornalisti per la conferenza stampa di inizio anno, dove proclamo’ solennemente che l’opera gli sarebbe stata consegnata il 10 ottobre (“Me ne assumo la responsabilità. Parlo con cognizione di causa”, Cirio dixit). Siamo alle solite: il presidente Cirio è bravissimo nella politica degli annunci ma poi la realtà è ben altra”.