Al pronto soccorso gli hanno riscontrato una ferita di arma da taglio al collo dopo un’aggressione in strada a Novara. Il ragazzo ventenne ferito ha fornito i dati per rintracciare l’aggressore. La polizia quindi ha denunciato per lesioni aggravate e minacce, un giovane di nazionalità salvadoregna, incensurato che aveva accoltellato un connazionale. La questura ha rintracciato l’aggressore e l’arma usata.
Diario minimo urbano… Vedere e ascoltare per credere
Un silenzio assordante, mi verrebbe da scrivere usando un’espressione tanto inflazionata. Troppo inflazionata! E allora no. Allora scrivo, con parole che forse rendono perfino meglio l’atmosfera di quella spianata di balconi deserti che mi trovo di fronte, affacciati nel vuoto di un cortile grigiastro, abitato solo da poche biciclette “ancorate” a terra: allora scrivo un silenzio triste, triste e dolce ad un tempo. Ho un pelino di groppo in gola in questo scampolo d’estate torinese. La prima senza Adele. La mia dirimpettaia al quarto piano di fronte. Al suo balcone è rimasta solo la vecchia tenda di nylon, aggrappata a fatica, maltrattata dalle piogge incattivite e dalle sfuriate di vento e grandine di un agosto secco bruciante e bizzarro. Il televisore di Adele non parla più. Meglio sarebbe dire non “urla” più. Come andiamo oggi, Adele?, le chiedevo ogni volta che ci incrociavamo dalle rispettive ringhiere. Un incrocio piacevole di sguardi, qualche lagnanza per quei suoi 85 anni che ormai cominciavano a pesare un po’ troppo, poche parole che passavano dall’italiano allo strettissimo torinese o dallo strettissimo torinese ad un improbabile maccheronico piemontese (il mio). A va abastansa bin, la fuma andé! E ti? E tua fumna? Le classiche due parole. Tanto per dire. Con me. E con gli altri “balconari”. Ma che bastavano a frenare per pochi minuti l’interminabile solitudine. E poi quella benedetta (ma davvero benedetta, per lei) televisione, sua miracolante compagnia. Accesa tutto il dì, sparata a tutto volume, fatta eccezione per le prime ore pomeridiane, concesse a un breve pisolo. Era la prima cosa che Adele faceva ogni mattina, in ogni stagione, a finestre chiuse o (giocoforza, in primavera e in estate) aperte: accendere il televisore. Che regalava, senza limiti, voci, suoni e musica a tutto il suo condominio e a quelli che gli stavano intorno. Qualcuno protestava. Ma Adele regolava i volumi (anche quelli del telefono) in tal maniera da tararli alle potenzialità (assai scarse!) del suo udito. A me, sinceramente, quelle voci tenevano compagnia. Mi arrivavano in cucina e mi tenevano perfino aggiornato sui vari programmi Tv. Se d’estate mi affacciavo al balcone potevo tranquillamente sentirmi tutto il Tg. Solitamente prediligeva quelli Rai. In fondo era come ascoltare un radiogiornale. Solo voci. Senza figure e senza immagini. Perfino meglio, forse! A l’è trop aut? Mi chiedeva qualche volta. Sagrinte nén, le rispondevo, tentando un briciolo di piemontese. Vai serena! Chissà se mi sentiva? Ciau né, mi salutava con la manina. E sempre mi regalava un sorriso. Un sorriso dolce e antico. Da torinesissima madamin d’antan. Testa lucidissima, Adele era sempre informata su tutto. In tempo di elezioni, piagnucolava Oh basta là, mi sai pi nén chi vuté, a’m fidu pi nén ‘d gnun! E allargava le braccia al cielo. Che dirle? Cara Adele! Da tempo, ormai, il tuo balcone è vuoto. La tua casa è vuota. Il tuo televisore è tristemente muto. Un malore, alcuni mesi fa. Il ricovero in ospedale. Poi il tuo brevissimo ritorno a casa. Sola. E necessariamente la soluzione presa dalle nipoti di affiancarti una badante. Destino di tante e tanti anziani, soli come te e non più in grado di vivere in autonomia. Decisione mal tollerata, però. Un “no” irremovibile. Per la carità, parleme nén d’na badante!: troppo orgogliosa, troppo lucida, troppo indipendente. E allora e definitivamente, casa di riposo. Di te ora non ho, non abbiamo (forse qualcuno sì) più notizie. Questa è stata la prima estate senza di te. Che pena affacciarsi al balcone! Quello squarcio nell’attempata tenda di nylon sembra quasi aprire un varco alla tua presenza. Ma al di là c’è solo silenzio. Un silenzio desolante e (questa volta, lasciatemelo dire!) assordante. Da far male.
Gianni Milani
I volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi nel 1968, tornano nelle piazze di Torino per mostrare come la solidarietà sia la risposta più efficace contro le nuove povertà generate da conflitti e crisi globali
Un tasso di povertà assoluta in Italia che si conferma a ridosso dei massimi storici toccati nel 2020. Le speranze della ripresa post-pandemia che continuano a scontrarsi con le nuove difficoltà e con quelle di sempre. E uscendo dai confini nazionali, un mondo che sembra aver dimenticato le dure lezioni del passato, come si vede dal conflitto in Ucraina e dalle nuove tensioni che non mancano di scandire le giornate. Se c’è una lezione che la storia ci insegna, è quanto possa fare la differenza un approccio fondato sulla solidarietà e sul senso di comunità. Valori che la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, pone da sempre al centro del suo impegno, attraverso progetti e realtà di accoglienza in Italia e in 40 Paesi del mondo, e con una presenza costante anche in Ucraina fin dai primissimi giorni del conflitto.
Con l’obiettivo di condividere la consapevolezza e i risultati maturati durante queste esperienze, e per portare avanti un lavoro di sensibilizzazione su tematiche importanti per il futuro di ogni singolo individuo, i volontari della Comunità torneranno anche quest’anno nelle piazze di Torino il 17 e 18 settembre con l’iniziativa solidale “Un Pasto al Giorno”, un evento che all’opera di sensibilizzazione aggiunge anche un prezioso obiettivo che si fa concreto e cruciale per molte persone in situazioni di grande difficoltà: attraverso iniziative come questa, infatti, la Comunità raccoglie attorno a sé quel sostegno che le permette di garantire ogni anno 7 milioni e mezzo di pasti a persone in povertà e in difficoltà che accoglie nelle sue Case, mense e realtà di aiuto.
«Abbiamo vissuto una fase in cui il mondo moderno è stato messo in discussione – ha spiegato il presidente della Comunità, Giovanni Ramonda –, con la pandemia, la fine della pace nel nostro continente europeo, l’emergenza climatica. Le conseguenze di ciascuno di questi eventi hanno ribaltato il nostro modo di vivere la presenza fisica, le priorità, le relazioni, i luoghi. L’unica via per superare questi cambiamenti è avviando una fase “costruttiva”, dove tutto il mondo cerchi la via della rinascita. Costruire è il verbo della consapevolezza, del fare, un verbo al futuro, che parla di un domani che inizia già oggi, è il verbo della speranza. Un concetto semplice ma fondamentale e fondante, sul quale si basa l’essenza della Comunità che di fronte a un’ingiustizia, a una povertà, a un’emarginazione lavora da oltre 50 anni per costruire quel senso di comunità capace, sostenendoci l’un l’altro, di trovare risposta e speranza per chi aveva perso tutto. Oggi, di fronte all’emergenza sociale a cui assistiamo, vogliamo costruire una tavola dove ci sia posto per tutti».
L’impegno di Apg23, del resto, prosegue anche in Piemonte da oltre 50 anni, attraverso l’opera di numerose realtà, tra Case Famiglia, Case di accoglienza e Centri di aggregazione. Sono circa 400 le persone che negli ultimi mesi vi hanno trovato non solo un riparo o un pasto caldo, ma anche un punto di riferimento per far ripartire la propria vita.
E a parlarci di quanto un approccio più solidale sia urgente anche qui, sono i numeri. Basti pensare che in Piemonte la povertà relativa continua a farsi sentire tra le famiglie, con un’incidenza che dal 6,1% del 2020 è salita nel 2021 al 7,5% (dati Istat).
Di fronte a queste cifre, iniziative come “Un Pasto al Giorno” diventano importanti non solo per le risorse che riescono a raccogliere, ma anche perché offrono un nuovo punto di vista sulla quotidianità, attraverso il quale ciascuno può fare una piccola differenza e costruire qualcosa che diventa grande. Proprio per questo gli organizzatori hanno scelto come claim di questa edizione «Costruiamo una tavola in cui ci sia posto per tutti». E come ogni anno, non mancherà un piccolo gesto simbolico: i volontari della Comunità, infatti, distribuiranno a chi prenderà parte all’evento un libricino con sette preghiere in sette lingue diverse. Un modo per sottolineare ancora di più quanto si possa e ci si debba sentire una comunità, e quanto questo possa segnare una vera e propria svolta nella vita di tante persone che hanno più bisogno.
Restauri a Palazzo Lascaris
È stata formalizzata la consegna dei lavori di ristrutturazione di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte. Un passo ufficiale in direzione dell’ormai da tempo necessario restyling della prestigiosa sede: con la sottoscrizione congiunta del verbale di consegna lavori, l’Amministrazione ha dato infatti all’impresa “Operazione Srl” il via libera per realizzare le aree di cantiere. L’appalto vinto dall’azienda riguarda opere di restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria.
L’operazione complessiva è stata aggiudicata per un importo di circa 6,6 milioni di euro più Iva, frutto di un ribasso del 25,5 percento rispetto alla base di gara. L’intera somma deriva dai risparmi di bilancio degli ultimi anni.
Il cantiere prevede diverse fasi, studiate in modo da non impedire la continuità operativa delle attività del Consiglio.
I lavori per la riqualificazione di Palazzo Lascaris riguardano il restauro dei serramenti esterni e dei prospetti dell’edificio, interventi di ripassatura e rifacimento delle coperture, l’adeguamento degli ascensori e l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento delle strutture e finiture ai fini antincendio, l’illuminazione dei prospetti interni ed esterni, l’adeguamento degli impianti di climatizzazione, ventilazione, elettrici e speciali e antincendio nonché interventi di rifunzionalizzazione della Sala Consiliare al piano interrato.
Continuano i controlli nell’area di Parco Sempione
Gli agenti del Commissariato Barriera Milano vigilano sulla tenuta dell’area
Continuano i controlli straordinari disposti dal Questore di Torino nell’area di Parco Sempione, zona nota anche a seguito delle segnalazioni giunte dai cittadini per le problematiche derivanti da occupazioni abusive, criminalità diffusa e disagi dovuti alla ricollocazione di alcuni soggetti interessati dallo sgombero dell’area dell’ex Gondrand effettuato poche settimane fa.
Durante il controllo straordinario svolto giovedì scorso dal personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. Barriera Milano, con la partecipazione di personale della Polizia Municipale, venivano identificati e allontanati sei soggetti dalle aree degli ex spogliatoi dell’impianto e venivano sanate delle irregolarità strutturali messe in atto dagli occupanti, come un allaccio abusivo alla rete idrica per riempire una delle piscine, successivamente consentendo la bonifica della zona da parte del personale SMAT.
A seguito di quel servizio l’area veniva messa in sicurezza e isolata con la chiusura dei cancelli.
Durante i controlli effettuati nella serata di martedì nell’area in questione e nelle zone limitrofe, sempre ad opera del personale del Commissariato di P.S Barriera Milano, in collaborazione con personale del Reparto Prevenzione Crimine del Piemonte e di un’unità cinofila della Polizia di Stato, era presente un solo occupante, subito allontanato dagli agenti, che hanno successivamente proceduto alla perlustrazione delle aree adiacenti, come quella dell’area verde e del cantiere di via Boccherini, dal quale venivano allontanati altri soggetti intenti a bivaccare.
E’ stata, dunque, riscontrata una situazione in linea con le previsioni volute dai provvedimenti adottati in precedenza.
L’attenzione degli agenti si è in seguito concentrata nell’area di Corso Palermo e in quella dei giardini di via Montanaro, dove un uomo è stato sanzionato amministrativamente perché trovato in possesso di una modica quantità di stupefacente.
Altre zone del quartiere, ritenute sensibili per fenomeni legati alla microcriminalità, sono state oggetto di pattugliamenti da parte delle forze di polizia.
I controlli delle forze dell’ordine, volti al costante monitoraggio dell’area e alla prevenzione delle situazioni di disagio e criminalità diffusa, continueranno nei prossimi giorni.
Per una nuova economia circolare al centro della casa che Nespresso ha rinnovato in Italia, a Torino

In occasione dell’apertura della nuova boutique in via Roma si estende anche al Piemonte il progetto di economia circolare denominato “Da Chicco a Chicco”, vale a dire dell’iniziativa per cui dalle capsule di caffè usate da Nespresso nasce il riso che verrà donato a oltre 100 mila persone in Piemonte ogni anno.
Nespresso, pioniera e punto di riferimento del caffè di alta qualità, ancora una volta conferma il suo ruolo di attore impegnato nella creazione di valore per la società e il territorio italiano. Lo fa lanciando la nuova collaborazione con il Banco Alimentare del Piemonte, nell’ambito del progetto di Nespresso di recupero e riciclo delle capsule esauste, dal titolo “Da Chicco a Chicco”.
Si tratta di un’iniziativa fulcro e esempio tangibile di impatto positivo da parte dell’azienda sui territori e sulle persone, nella completa consapevolezza che il caffè possa contribuire positivamente nei confronti dell’ambiente e degli uomini, della comunità e del clima. Questa iniziativa rientra nel programma “Nespresso per l’Italia”, una serie di attività a supporto del patrimonio ambientale, sociale e culturale, capace di rendere speciale il nostro Paese.
L’avvio della collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte avviene in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Nespresso in Italia, a Torino, sempre in via Roma, ma in una veste rinnovata.
Si tratta di un luogo capace di ispirare, coinvolgere e emozionare, all’interno di una serie di storie del caffè, momenti educativi, di degustazione e una nuova area definita “Roastery”. Qui sarà possibile per il cliente desideroso di farlo di seguire la tostatura del caffè in tempo reale. Lo spazio comprende 140 mq di area vendita e tre diversi ambienti e nasce in via Roma nella precedente boutique completamente rinnovata. Obiettivo di questa area è quello di mettere al centro la cultura del caffè nel mondo, offrendo ai clienti un’area interamente dedicata al riciclo e al recupero delle capsule realizzate in alluminio. Il progetto circolare “Da Chicco a Chicco” consente di trasformare un chicco di caffè in un chicco di riso.
Questo progetto circolare è nato nel 2011 grazie alla collaborazione con il CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), l’Utilitalia e CIC ( Consorzio Italiano Compostatori) e dimostra la volontà da parte della Nespresso di garantire una seconda vita alle capsule esauste, proprio attraverso il loro riciclo, permettendo ai clienti la riconsegna di queste capsule nell’apposita area recycling, presente all’interno della boutique di Nespresso, oltre che in altre isole ecologiche che sono partner di questa iniziativa in tutta Italia. Sono sei i punti di raccolta disponibili in Piemonte, 150 in Italia, in oltre 80 città.
Le capsule esauste, una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, vengono lavorate e recuperate. L’alluminio, infatti, viene destinato alle fonderie per poter avviare un processo di riciclo capace di trasformarlo in nuovi oggetti. Il caffè esausto verrà a sua volta inviato presso un impianto di compostaggio per essere trasformato in compost, che sarà poi ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto tramite questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e donato a diversi Banchi alimentari, della Lombardia, del Lazio e, quest’anno, del Piemonte.
“Siamo molto orgogliosi di aver avviato questa collaborazione con Banco Alimentare del Piemonte – spiega Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana – si tratta di un ulteriore tassello del nostro impegno volto a restituire una seconda vita alle capsule esauste, attraverso il progetto “Da Chicco a Chicco”.
Le capsule esauste diventano una preziosa risorsa per l’ambiente e la società, un obiettivo che, nel corso degli anni, stiamo perseguendo e vogliamo sempre più attuare, permettendo al progetto di crescere sempre di più, costituendo un importante valore aggiunto per il Paese”.
Entrare a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” – afferma Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte – ha per noi un profondo valore aggiunto sotto molti punti di vista. Ci permette di donare un prodotto estremamente prezioso, come il riso, che non è scontato per noi recuperare dalla filiera produttiva. È un elemento inclusivo della tradizione culinaria e abbraccia tante culture diverse, a partire da quella piemontese, per la quale le risaie costituiscono un bene primario, prezioso, sia dal punto di vista economico, sia ambientale. Questo progetto permetterà di supportare 563 strutture caritative con 100 mila piatti di riso del territorio.
La collaborazione tra Nespresso e Banco Alimentare ha permesso di donare 4 mila quintali di riso, che risultano equivalenti a oltre 4 milioni di piatti che, grazie al coinvolgimento del Banco Alimentare del Piemonte, rappresenteranno un valido supporto nei confronti di 2 mila strutture caritative e più di 400 mila persone ogni anno.
Il Banco Alimentare è stato, tra l’altro, impegnato in un anno come il 2021, particolarmente impegnativo per le pesanti conseguenze sociali e economiche generate dall’emergenza sanitaria conseguente questa pandemia. Attualmente il Banco Alimentare, anche grazie a questa preziosa collaborazione con la Nespresso Italia, si pone l’obiettivo di migliorare la capacità di relazione tra i soggetti e i volontari attivi nel settore degli approvvigionamenti, industria e GDO, individuando canali di approvvigionamento e partnership anche nei settori del profit, del pubblico e del terzo settore.
Mara Martellotta
Ennesima vittima degli incidenti stradali che hanno corso coinvolte motociclette sulle strade del Torinese e del Piemonte nelle ultime settimane. È morto un uomo di 60 anni a Carmagnola. La moto che guidava si è scontrata frontalmente con un’auto sulla provinciale 393 in direzione Villastellone. La vettura si trovava nel senso opposto di marcia rispetto alla moto e stava per svoltare a sinistra. Il motociclista è deceduto sul posto.
Trasporto pubblico, venerdì 16 sciopero di 8 ore
Venerdì 16 settembre 2022 è previsto uno sciopero nazionale della durata di 8 ore del settore trasporto pubblico locale – per la tutela e sicurezza del personale front-line – cui aderiscono le Organizzazioni territoriali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Autoferro.
LO SCIOPERO SI SVOLGERÀ CON LE SEGUENTI MODALITÀ:
- Servizio EXTRAURBANO BUS e Servizio FERROVIARIO sfmA – Venaria-Aeroporto-Ceres: dalle ore 17.30 a fine servizio.
N.B. Dalle ore 16.00 a fine servizio potrebbero non essere garantite le corse della linea bus SF2 tra Venaria e Torino e viceversa. - Servizio Ferroviario sfm1 – Rivarolo–Chieri: dalle ore 17.30 a fine servizio con il rispetto della fascia di garanzia dalle ore 18.00 alle ore 21.00
- Servizio URBANO-SUBURBANO, METROPOLITANA, ASSISTENTI ALLA CLIENTELA: dalle ore 16.00 a fine servizio
- Personale addetto ai CENTRI DI SERVIZI AL CLIENTE: dalle ore 15.00 a fine servizio
Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro l’orario di inizio dello sciopero.
Il Colonnello t.ST Alessandro Langella è il nuovo Comandante del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza Torino. L’Ufficiale superiore subentra al parigrado Enea Zanetti che, dopo tre anni alla guida del Reparto, è stato destinato ad altro prestigioso incarico presso la Scuola di polizia economico – finanziaria delle Fiamme Gialle.
La cerimonia di passaggio di consegna si è svolta ieri mattina, presso la sede del Reparto di via Giordano Bruno, alla presenza del Comandante Provinciale Torino, Gen. B. Luigi Vinciguerra.
Per il Colonnello t.ST Zanetti, quello vissuto alla guida del Nucleo di polizia economico-finanziaria è stato un periodo molto intenso, caratterizzato da un’attività operativa ad ampio raggio, che ha abbracciato contesti di polizia tributaria e di polizia giudiziaria di elevato spessore in tutti i settori di servizio demandati alla Guardia di Finanza.
La guida del Reparto passa ora al Col. t.ST Alessandro Langella, romano, di 47 anni. L’Ufficiale, laureato in Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienze della sicurezza economico finanziaria, nella sua carriera ha rivestito diversi incarichi di comando a Roma e Napoli, maturando un’esperienza pluriennale presso il Nucleo speciale di polizia valutaria e, da ultimo, quale Capo Ufficio Legislazione presso il Comando Generale del Corpo. È titolato del Corso superiore di polizia tributaria.
Nel corso della cerimonia, il Generale Vinciguerra ha espresso al nuovo Comandante i migliori auspici per l’importante incarico assunto ed ha inteso partecipare al predecessore un sentito plauso per il lavoro svolto ed i significativi risultati ottenuti durante il suo mandato.
Riceviamo e pubblichiamo
A settembre un corso biblico interattivo a domicilio
Torino e Provincia – Dopo una pausa di 30 mesi a motivo dellapandemia, dal 1° settembre i Testimoni di Geova tornano in tutto il mondo a svolgere quello per cui sono soprattutto noti:l’evangelizzazione di porta in porta. Nell’occasione verrà offerto a tutti il primo corso interattivo per conoscere la Bibbia.
Daniele Clementi, portavoce locale per Piemonte, ha detto: “Pandemia, guerre, crisi economica, problemi sociali: questi due anni e mezzo ci hanno tolto molte delle certezze che avevamo. La Bibbia però può aiutarci a ricostruire delle certezze migliori, più solide. Il corso biblico interattivo combina testo scritto, immagini, video e audio, permettendo a persone di ogni età di comprendere in modo semplice il messaggio di speranza delle Sacre Scritture”.
L’anno scorso i Testimoni hanno tenuto ogni mese in media cinque milioni di corsi biblici in tutto il mondo, di cui 100.000 solo in Italia. Il programma del corso permette di imparare ciò che la Bibbia insegna su vari argomenti, per esempio, come trovare la felicità, perché l’odio e la sofferenza non fanno che aumentare e quale futuro ci aspetta.
La partecipazione al corso biblico interattivo è gratuita e non comporta alcun obbligo. Il libro di testo principale utilizzato è la Bibbia stessa. Tramite questo corso, i Testimoni di Geova desiderano semplicemente far conoscere ciò che la Bibbia insegna, lasciando che ognuno decida personalmente in cosa credere e quali scelte fare nella vita.
Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito jw.org.