Rischio alluvioni, nuovi fondi dalla Regione
Nuovi interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per rendere funzionali le infrastrutture pubbliche danneggiate sono stati ottenuti, informa la Giunta regionale, grazie al lavoro degli uffici regionali dell’Assessorato alle Opere Pubbliche con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
Sono 605.000 euro per la provincia di Torino (Comuni e Città Metropolitana), su un totale di 6,5 milioni.
L’ordinanza è stata firmata dal Presidente della Regione Alberto Cirio come Commissario delegato per il superamento dell’emergenza.
“Sono passati molti mesi da quel disastroso ottobre, ma non abbiamo smesso di articolare le nostre richieste e oggi possiamo disporre di questi ulteriori stanziamenti che ci consentono di realizzare oltre 90 interventi in favore di comuni e consorzi di bonifica”- affermano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla difesa del suolo Marco Gabusi. In complesso, con gli stanziamenti precedenti, arriviamo ad oltre 150 milioni di euro per i territori devastati dall’alluvione il 2 ed il 3 ottobre 2020”.
“Se il Governo entrante accettasse la richiesta della Città di Torino di poter dotare la Città stessa di 300 milioni per fronteggiare il caro materiali non avrei nessun problema a dire che potremmo andare tranquillamente in gara mantenendo e confermando sia la previsione integrale della tratta di 10 km da Rebaudengo a Politecnico, sia il numero di stazioni così come sono state previste”.
Così ha risposto il Sindaco Stefano Lo Russo, in Consiglio Comunale, ad una richiesta di comunicazioni da parte della consigliera Dorotea Castiglione (M5S), in merito alle dichiarazioni del sindaco stesso apparse sui quotidiani, relative all’ipotesi di riduzione di fermate o di riduzione del primo lotto della linea 2 della metropolitana.
“La situazione congiunturale ha costruito una situazione complicata per le imprese edili nello stare all’interno dei computi metrici estimativi che riguardano le opere pubbliche”, ha sottolineato il Sindaco.
“Il problema relativo alla metro 2 riguarda principalmente le stime redatte in questo momento su un’enorme volatilità dei prezzi di mercato che producono effetti riguardo la possibilità di procedere alla gara di progettazione del primo lotto” ha precisato.
Per il lotto Rebaudengo – Politecnico, oggetto della discussione, il valore economico stimato sulla quale è stato richiesto e ottenuto dal Governo uscente il finanziamento è di un miliardo 827 milioni.
Lo Russo ha ricordato come tutti gli atti normativi predisposti dal Governo uscente per fronteggiare il caro materiali riguardino la copertura di appalti già banditi o lavori già partiti. In questo caso, ha sottolineato, la gara deve essere bandita e non può accedere a quella capienza finanziaria.
Ha quindi evidenziato le ipotesi a fronte dei rincari che potrebbero procurare scenari diversi, oscillanti dal 20% in più con un costo totale di 2 miliardi 192 milioni, ad un 30% con un costo di 2 miliardi 375 milioni fino ad un 50% in più pari a 2 miliardi 740 milioni, legati esclusivamente al primo lotto.
Lo Russo ha affermato che mentre si sta procedendo con gli iter autorizzativi, si stanno facendo valutazioni per capire, a fronte di rincari costanti, come poter partire con la gara senza correre il rischio che vada deserta.
Quindi, per far sì che l’intera tratta possa avere la copertura finanziaria a fronte dei rincari, ha evidenziato il Sindaco, o si riduce la tratta mandando in gara meno chilometri, arrivando fino a Porta Nuova con interscambio con linea 1, oppure si verifica se la previsione iniziale delle stazioni può essere rivista.
Stimando dunque un rincaro intorno al 20%, ad oggi la somma che manca è di 300 milioni di euro per la quale il primo cittadino auspica l’intervento del nuovo Governo nazionale.
Dopo l’intervento del Sindaco il dibattito in Sala Rossa
Silvio Viale (Lista Civica per Torino) si sente rassicurato dal fatto che la prima tratta e il primo lotto rimangano immutati. Ritiene importante e necessaria questa seconda linea di metro (e ben venga anche la terza) fondamentale per lo sviluppo della città. Lo dimostrano i risultati della linea 1, servita a valorizzare ed aumentare le differenze con le altre parti della città. Per questo, la linea 2 servirà anche ad un riequilibrio. Il capogruppo della Lista civica per Torino propone poi l’ipotesi di finanziare la nuova linea con un pedaggio per l’ingresso delle auto in città.
Dorotea Castiglione (M5S)considera il progetto strategico ma è stupita dall’ipotesi di un taglio delle fermate perché la parte nord della città ha bisogno di questa linea che andrebbe a rivalutare quelle zone della città spesso lasciate indietro. Per la consigliera pentastellata la soluzione non è tagliare fermate, ma che il sindaco si faccia portavoce del territorio presso il nuovo governo. E la Linea 2 si deve fare anche se l’attuale contingenza economica sfavorevole mette a dura prova l’apertura di nuovi cantieri.
Per Antonio Ledda (PD) era inevitabile che la situazione attuale incidesse sui costi dei materiali e di conseguenza sui costi di tutta l’opera. Un’opera fondamentale per la città ma tormentata, combattuta dall’Amministrazione precedente. Per il consigliere del Partito Democratico non si deve sacrificare la qualità del progetto e i soldi sono sufficienti per allestire un bando importante.
Il sindaco vuole chiedere altri 300 milioni al futuro Governo, ma è già stato detto che i fondi del Pnrr non basteranno per tutte le opere – ha affermato il consigliere Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia), auspicando che l’istanza venga comunque presa nella dovuta attenzione. Ha però sottolineato che la priorità sarà aiutare cittadine e cittadini a pagare le bollette.
Siamo favorevoli al progetto della linea 2 – ha dichiarato Simone Fissolo (Moderati) – che va condiviso da parte di tutte le forze politiche, anche con confronti in Commissione e con le Istituzioni. Tutti insieme potremo fare il bene della città – ha concluso, chiedendo la medesima condivisione anche sul progetto Tav.
Anche noi siamo contenti che il M5S, dopo aver osteggiato il progetto, abbia cambiato idea – ha ribadito Nadia Conticelli (PD), spiegando che servono ora lavori concreti, per rivitalizzare la zona nord di Torino e ricucire la città anche da un punto di vista urbanistico.
Per Giuseppe Catizone (Lega) la Linea 2 è un motivo di rivincita per chi vive nella zona nord della città. Per questo non potrebbe mai accettare un taglio al numero delle stazioni previste, mai un progetto al ribasso. Perché l’opera permetterebbe di riqualificare anche la parte in superficie coinvolta dal progetto: arredo urbano, piste ciclabili, passeggiate. Ma questa linea deve essere finanziata adeguatamente e voi dovrete trovare soluzioni non al ribasso. L’amministratore bravo è quello che non si piange addosso ma a parità di condizioni riesce a trovare soluzioni. Senza slittare ulteriormente i tempi del bando.
Paola Ambrogio (Fd’I) dichiara che l’accorato appello del sindaco Lo Russo sulla necessità di fondi verrà ascoltato dal nuovo Governo. Ma ricorda anche che il mondo è molto cambiato negli ultimi due mesi e bisogna tenerne conto. La tragica realtà dell’aumento dei costi dell’energia mette nelle condizioni il Governo di dare precedenza alle urgenze del territorio sul caro bollette, mettendo in sicurezza aziende e famiglie.
Valentina Sganga (M5S) si dichiara stupita dalla tracotanza della maggioranza e ricorda che se di Linea 2 della metro se ne parla da almeno venti anni, è nel mandato della sindaca Appendino che si è arrivati a concretizzare il progetto definitivo e sono arrivati i primi 800 milioni di euro. In quel mandato, sostiene ancora Sganga, è stata fatta la scelta politica di fare partire la Linea 2 dalla zona nord della città. Asserendo che il dibattito odierno è stato ricco di preoccupazioni ma povero di soluzioni, la consigliera propone di stornare fondi destinati a infrastrutture inutili come il TAV per finanziare il progetto della Linea 2.
Tagliare fermate alla linea 2 sarebbe un segnale estremamente negativo per chi aspetta quell’opera da tanto tempo e siamo pronti a dare battaglia per il riscatto della periferia nord di Torino – ha affermato Domenico Garcea (Forza Italia).
Torino Nord ha già pagato in passato per le mancate scelte delle Amministrazioni di sinistra e modificare la linea significherebbe creare un’opera monca – ha denunciato Enzo Liardo (Fratelli d’Italia), che ha chiesto di mantenere il progetto originario.
Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) si è detto deluso: occorrono coraggio e progetti nuovi – ha spiegato – e si dovrebbe già pensare a una terza linea di metropolitana invece di togliere fermate alla linea 2, per dare un futuro migliore alla città.
Il Sindaco, nella replica conclusiva al dibattito, ha evidenziato l’importanza di proseguire il progetto della Linea 2. Lo Russo ha aggiunto che sarebbe un errore strategico usare gli stanziamenti a fini emergenziali per fronteggiare l’attuale fase dei rincari energetici. Fronteggiare il caro bollette e garantire lo sviluppo, ha evidenziato, non sono situazioni da contrapporre ma vanno affrontate entrambe. Ha ribadito l’importanza della zona Nord di Torino definita un’area da tutelare per le sue peculiarità da non considerare periferia degradata ma zona di grandi potenzialità per lo sviluppo della città.
A San Maurizio Canavese un’auto stava bruciando nei pressi dell’ecocentro comunale. Arrivati sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Venaria hanno trovato all’interno un cadavere carbonizzato. Sono in corso i rilievi per accertare le cause. I carabinieri sono risaliti alla vittima, si tratta di un uomo di Torino. Potrebbe essersi trattato di suicidio ma sono al vaglio altre ipotesi. (foto archivio)
Spadoni torinese-alassina fuori ordinanza

Detenuto sfonda muro della cella
DAL PIEMONTE – Ancora un grave fatto violento all’interno della Casa circondariale di Vercelli
“Dopo il detenuto che a settembre aveva minacciato di morte e poi aggredito un poliziotto ed una altro ristretto nei giorni scorsi aveva divelto e devastato le plafoniere dei neon del cortile della sezione detentiva“, spiega Mario Corvino, vice segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “questa notte un altro “ospite” del carcere ha pensato bene di spaccare, con un bastone ricavato da un tavolo in legno, parte del muro della cella in cui è ristretto. La situazione si era subito aggravata, anche perché gli altri detenuti stavano dormendo e i forti colpi iniziavano a ingenerare malesseri e malumori, il provvidenziale intervento e la mediazione del personale di Polizia Penitenziaria ha permesso di far cessare la protesta. A suo dire, il detenuto protestava per fatti che gli erano accaduti prima dell’arresto, ma è stato convincente il personale operante ha evidenziato che se voleva rilasciare dichiarazioni in merito avrebbe potuto farlo solamente in mattinata, in presenza del personale addetto all’Ufficio competente. L’uomo, extracomunitario, si è calmato, la situazione si è normalizzata e si è provveduto anche a medicare alcune ferite che si era procurato alle mani con i ripetuti colpi che aveva dato al muro “.
Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ricorda che “la settimana scorsa un altro detenuto extracomunitario si era reso protagonista di una violenta protesta. Anche in questo caso nessun ferito grazie alla prontezza degli agenti ma è indice del clima di tensione. La situazione a Vercelli è molto critica e servono urgenti provvedimenti”.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece esprime “solidarietà ai poliziotti intervenuti. Urgono interventi concreti da parte dell’Amministrazione Penitenziaria regionale a tutela del personale che lavora nelle carceri italiane, del Piemonte e in particolare a Vercelli“. Capece evidenzia come la protesta del detenuto è “sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E che a poco serve un calo parziale dei detenuti, da un anno all’altro, se non si promuovono riforme davvero strutturali nel sistema penitenziario e dell’esecuzione della pena nazionale, a cominciare dall’espulsione dei detenuti stranieri, specie quelli – e sono sempre di più – che, ristretti in carceri italiani, si rendono protagonisti di eventi critici e di violenza durante la detenzione”.
Mercoledì pomeriggio, personale del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia ha tratto in arresto due cittadini marocchini, un uomo di 31 anni ed una donna di 39, gravemente indiziati del delitto di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
L’attività d’indagine condotta dagli investigatori del Comm.to ha portato all’individuazione di un alloggio in una piccola traversa di Corso Regina Margherita, dal quale la coppia avrebbe condotto l’illecita attività utilizzando una finestra per la consegna dello stupefacente. In particolare, i poliziotti hanno assistito ad una presunta cessione, quando il trentunenne si è fatto consegnare in strada una banconota da 50 € da un terzo soggetto, e pochi istanti dopo la sua complice, che era alla finestra, ha gettato a costui un pezzo di hashish di 14 grammi ed il resto, una banconota da 10 €. Sia lo stupefacente che la banconota venivano immediatamente recuperati dai poliziotti, che sanzionavano amministrativamente l’acquirente.
Nell’ambito della successiva perquisizione dell’appartamento in uso alla coppia, sono stati rinvenuti e sequestrati altri tre frammenti di hashish, per un peso di 55 grammi, nascosti nei mobili di casa. Inoltre, l’unità cinofila dell’UPGSP intervenuta ha segnalato la probabile presenza di altro stupefacente sul ballatoio. Fra i panni bagnati stesi, è stato effettivamente rinvenuto un giubbotto asciutto, nelle cui tasche erano presenti 3 panetti di hashish, per un peso di 320 grammi. Sequestrata a carico della coppia anche la somma in denaro contante di 1990 €, di verosimile provenienza delittuosa.
La sera di sabato in via Baveno a Torino un uomo, sfrattato, ha tentato di rientrare nel suo ex appartamento. Si è così arrampicato sulla facciata del condominio salendo sulla grondaia. I vigili del fuoco e la polizia sono intervenuti chiamati dai condomini che lo avevano scambiato per un ladro.
(Foto archivio)
Episodi di microcriminalità da prendere sul serio
IVREA – Sugli ultimi due episodi di cronaca avvenuti ad Ivrea, ferimento al Movicentro ed autista pullman aggredito, interviene anche la web community PiazzaEporedia evidenziando che “tocca sottolineare come le forze politiche e sociali devono prendere sul serio questi episodi ed intervenire immediatamente per attuare la sicurezza dichiarata nei loro programmi. Anche con le politiche di riqualificazione delle aree più esposte.
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Donna ferita da un capriolo nei boschi
Una donna di 57 anni che stava camminando nei boschi è stata ferita da un capriolo nei pressi di Cossato, in provincia di Biella. È stata ricoverata in ospedale in codice giallo. Resta ancora da chiarire l’esatta dinamica dei fatti. Ha riportato diverse ferite. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118.
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