CRONACA- Pagina 914

Prende a pugni l’infermiera ma non finisce in carcere

Al  112 erano arrivate ripetute chiamate di cittadini che lamentavano di un individuo, palesemente ubriaco, che dava in escandescenze nella centrale piazza Cavour di Vercelli  molestando gli avventori di più locali. Il giovane, un marocchino pregiudicato di 29 anni, portato  in ambulanza al Pronto soccorso, riprende ad agitarsi e sferra un violento pugno al petto di un’infermiera di 35 anni che riporta lievi lesioni allo sterno e al  torace. Il ragazzo  finisce in manette e nei suoi confronti scattano gli arresti domiciliari nella sua abitazione. Il giorno successivo patteggia sei mesi di reclusione:  per i benefici previsti dalla legge, non li sconterà in carcere.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

L’ospedale da campo del Piemonte in partenza verso Turchia e Siria

Per il soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria la Regione Piemonte ha messo a disposizione del Dipartimento nazionale di Protezione civile l’ospedale da campo in dotazione alla Maxiemergenza 118. In queste ore si stanno completando le operazioni di assemblaggio del materiale, che verrà imbarcato a Brindisi su una nave militare italiana.

L’operazione si avvale del supporto di una squadra specializzata di medici e infermieri del reparto di Maxiemergenza, con il coordinamento di Mario Raviolo.

“Ancora una volta il Piemonte è in prima linea per dare il proprio aiuto di fronte a questa enorme tragedia – dichiara il presidente Alberto Cirio – Nei nostri occhi ci sono le immagini strazianti di ciò che è accaduto e inviamo questo ospedale che rappresenta una eccellenza in Europa, nella speranza che possa dare il massimo supporto per salvare delle vite”.

“Rispondiamo con tempestività alla chiamata di soccorso del Meccanismo europeo di Protezione civile – puntualizza l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – con il contributo di un collaudato staff di professionisti già impegnato in più occasioni in analoghe missioni internazionali. L’intervento è coordinato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, con il quale stiamo seguendo passo per passo l’evoluzione della situazione in rapporto alle necessità logistiche richieste sul campo”.

La struttura della Regione Piemonte è una delle dodici certificate in tutto il mondo per operare negli scenari delle catastrofi internazionali con una squadra medico-chirurgica di altissimo livello professionale. Due anni fa l’intervento in India e precedentemente in Mozambico e in diversi altri Paesi. Comprende un’area di triage, un Pronto soccorso predisposto in spazi per la corretta gestione dei vari codici colore, sale operatorie, un’area di laboratorio (radiologia e esami ematochimici) e 4 letti di terapia intensiva.

Malore in auto. Uomo muore nello schianto contro un albero

A Corio un’auto stamane è uscita di strada schiantandosi contro un albero. Il conducente, di 64 anni, ha probabilmente avuto un malore.  È morto all’ospedale di Ciriè. Sul posto il 118,  i vigili del fuoco del distaccamento di San Maurizio Canavese e i carabinieri di Venaria.

Torino, bici lanciata dai Murazzi: fermati cinque giovani, due sono minorenni L’accusa è tentato omicidio

La madre della minorenne fermata dai carabinieri con altri quattro suoi amici per il lancio della bici dai Murazzi che ha ferito gravemente un giovane ha dichiarato di non sapere nulla della vicenda ma che se sua figlia ha sbagliato è giusto che paghi. Sui giornali trapelano alcune frasi scritte sul diario personale della giovane, dopo quel gesto irresponsabile: “avevamo bevuto”. Sono 5 i  ragazzi tra i 15 e i 18 anni, fermati a Torino dai carabinieri e già interrogati, con l’accusa di aver lanciato dalla strada sopra i Murazzi la bici elettrica di 15 chili che ha ferito, mandandolo in coma,  lo studente palermitano Mauro Glorioso. Ora sta recuperando ma è in prognosi riservata. I giovani, due 18enni e tre minorenni, sono stati fermati con l’accusa di tentato omicidio per i fatti avvenuti il 23 gennaio scorso. I giovani fermati non sono appartenenti ad alcuna baby gang ma ragazzi comuni, amici da anni, residenti nel quartiere di Madonna di Campagna.

La Reggia di Venaria chiude un mese per lavori

CHIUSURA DELLA REGGIA DI VENARIA, DEI GIARDINI E DELLE MOSTRE

DA  LUNEDÌ 13 FEBBRAIO A SABATO 11 MARZO COMPRESO.

ALLA RIAPERTURA, IL 12 MARZO, I VENARIESI POTRANNO VISITARE I GIARDINI TUTTO L’ANNO CON UN ABBONAMENTO A 5 EURO

La Reggia di Venaria con i suoi Giardini e le mostre chiude i battenti per un mese per eseguire lavori di manutenzione straordinaria e si trasforma, nel contempo, in un set cinematografico.

Alla sua riapertura, domenica 12 marzo, i residenti venariesi potranno avvalersi dell’abbonamento annuale, valido per i Giardini, ad un costo agevolato di 5 euro, usufruibile dal martedì alla domenica (compresi le festività ed eventuali aperture straordinarie), valido per tutto il 2023.

L’iniziativa è frutto della mozione presentata nella seduta del Consiglio comunale del 21/03/2022 e votata all’unanimità dall’assemblea consiliare.

L’abbonamento è acquistabile presso la biglietteria della Reggia di via Mensa negli orari di apertura, presentando la carta d’identità o il certificato di residenza.

Si ricorda, inoltre, l’iniziativa “La Reggia e la Città ti fanno gli auguri”. Nel giorno del proprio compleanno i cittadini venariesi residenti (insieme ad 1 solo eventuale accompagnatore) potranno beneficiare di ingresso gratuito al complesso della Venaria (Reggia e Giardini), mostrando la carta d’identità, sempre alle casse della biglietteria, che attesti data di nascita e luogo di residenza (qualora il giorno del compleanno dovesse coincidere con un giorno di chiusura, si potrà fruire della promozione esclusivamente il primo giorno utile successivo a tale giornata di chiusura).

Per altre informazioni: www.lavenaria.it – tel. +39 0114992333

Dichiara Guido Curto, Direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude «La conferma anche per il 2023 dell’accordo con il Comune che prevede l’ingresso ai Giardini della Reggia per i venariesi tramite abbonamento dedicato con un costo simbolico, rientra in una serie di azioni congiunte volte alla valorizzazione reciproca dell’unicum Reggia-Città di Venaria Reale, in questo caso per consentire di apprezzare tutto l’anno le bellezze dei nostri Giardini rafforzando anche il sentimento di identità e appartenenza dei cittadini nei confronti del loro straordinario patrimonio storico e paesaggistico. Per questi motivi non posso che essere soddisfatto per aver colto la proposta del sindaco Fabio Giulivi e dell’assessore Marta Santolin, auspicando che possa essere fruita dal maggior numero possibile di venariesi».

Addominoplastica: l’intervento lo valuta la struttura chirurgica

Questa la replica dell’assessore regionale Maurizio Marrone all’interpellanza della consigliera Francesca Frediani (M4o-Up)  “Diastasi dei retti addominali: patologia, diagnosi e interventi risolutivi” , rivolta all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi.

Marrone ha spiegato che “non vengono presi in considerazione criteri esclusivamente quantitativi, come l’ampiezza in valore assoluto della diastasi (2 cm) ma si richiede una valutazione clinica rapportata al singolo caso, essendo il danno proporzionato alla costituzione della paziente. Quando la patologia risulta di grado elevato – ha infine specificato –  le strutture chirurgiche della Regione Piemonte possono effettuare regolarmente, tra le varie terapie, l’intervento di addominoplastica.

Frediani ha replicato che “manca nella risposta la parte della presa in carico del paziente e delle informazioni alle donne sulle conseguenze che può avere una maternità. Queste informazioni potrebbero essere inserite nell’Agenda di gravidanza, su questo farò magari delle proposte in merito”.

Quel Carnevale indimenticabile di tanti anni fa tra via Po e piazza Vittorio

COSA SUCCEDE(VA) IN CITTÀ

Febbraio, dunque carnevale. Il Carnevale è pagano per eccellenza. Addirittura affonda le radici negli antichi Egizi. Per noi era tre cose.

Il Gianduia. Lecca lecca di varie dimensioni con coriandoli annessi. Le giostre di piazza Vittorio e soprattutto i costumi. Così carnevale alle elementari e medie o all’oratorio Michele Rua. Io ero “sfortunato” perché avendo la madre sarta e  i primi costumi erano fatti in fai da te. All’età di 10 anni mi ribellai e mi venne in soccorso zia Teresina, sorella di mio padre. Ero l’unico nipote. Non aveva figli e viziarmi era quasi un atto dovuto.
Il costume fu comprato al Nido dei bimbi, via Po. Teresina aveva una predilezione per il centro. Erano originari  di Vanchiglietta e quando si era sposata era andata a vivere in via Timavo, pieno San Paolo quasi dietro a San Bernardino. In quell’occasione venne anche mio zio, Roberto Sereno era stato sommergibilista e, buon per lui fatto prigioniero nel 1941 dagli inglesi così per lui la guerra durò poco. Essere stato marinaio lo inorgogliva e al polso sinistro aveva un ” bernoccolo ” figlio di una scheggia di missile che si portò dietro tutta la vita. Diceva sempre: la marina era la sola fedele al Re ed antifascista. Tornando al Nido dei bimbi il seminterrato era carico di giochi e di costumi.
Difatto fui banale nella scelta. Costume da cowboy. Grande capello di cartone e soprattutto la pistola con relativo cinturone.
Per simulare gli spari c’erano apposite cartucce decisamente innoque.
Bene,  arrivò il giorno prestabilito per le giostre di piazza Vittorio. Incontro con gli amici al Michele Rua. 50 lire per il biglietto di andata e ritorno, il 57 passava in via Cherubini e fermava in via xx settembre quasi angolo via Garibaldi. E poi giù per via Po, che freddo faceva. Fortunatamente i miei mi avevano convinto nel mettermi sotto il costume la calzamaglia. Orecchie a sventola congelate e mani ghiacciate. Ma nulla poteva fermare un provetto pistolero come il sottoscritto.
Pochi soldi da saper centellinare per le giostre. Dunque la prima cosa da fare per scegliere erano ampi giri per farsi un’idea.
L’ultima volta fu nel 1986. Alice non aveva ancora 2 anni compiuti. Anche allora faceva freddo. Lei era tutta imbacuccata.
Ed ero felice per essere lì. Per mia figlia Alice e per il ricordo di quegli anni. Sempre freddo, tanto freddo ma non lo sentivamo manco più.
Era quel misto di di allegra felicità che ci faceva superare quel freddo. Ed adesso? Unica possibilità diventare nonno. Ma non dipende dal sottoscritto… questa è un’altra storia.

PATRIZIO TOSETTO

Il bullismo non è un gioco da ragazzi. L’impegno della Regione

“Il bullismo non è un gioco da ragazzi, troppo spesso si è sottovalutata la gravità del bullismo, o perché affiora in luoghi a torto ritenuti al riparo da certi comportamenti, oppure perché si è tentati di confondere tali atteggiamenti con la casistica di scherzi e derisioni che fanno parte della memoria scolastica di ciascuno”.

Con queste parole, il presidente Stefano Allasia ha aperto la seduta pomeridiana di ieri del Consiglio regionale. A prevedere un momento dedicato in aula al tema del bullismo la stessa legge regionale del 2018 “”Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo”. “Il bullismo è violenza cerebrale, è libertà senza obblighi e doveri, è isolamento. In quest’ottica – ha concluso Allasia –  la scuola e in generale il mondo degli adulti, deve svolgere un ruolo di cerniera.  La qualità della vita di una città, di un paese, si misura in grande parte sulla normalità della vita quotidiana dei cittadini, quindi su quei piccoli gesti e conflitti che, apparentemente insignificanti, possono in realtà essere fattori determinanti per la crescita di una persona”.

Secondo i dati citati in aula dal presidente Allasia, elaborati dall”Osservatorio (in)difesa” del ministero dell’istruzione,  su 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni,  emerso che il 68% di loro ha  assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. La violenza psicologica è quella più diffusa da parte di coetanei (42,23%) e in particolare il 44,57% delle ragazze ha segnalato il forte disagio procurato dal ricevere online commenti non graditi di carattere sessuale”.

Alle parole del presidente del Consiglio sono seguite quelle dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino – “”Bullismo e cyberbullismo sono violenze che vanno contrastate con fermezza per ripristinare la cultura del rispetto in classe: senza di esso non può esistere nessun sistema scolastico degno di questo nome. Il dilagare di entrambe i fenomeni rappresenta la fotografia di una deriva della desertificazione valoriale che non distingue più la differenza tra forza e violenza. Bisogna restituire forza ai nostri valori cercando di abbandonare il concetto di una società che avanza diritti e rimanda agli altri i doveri. Dal 2020 a oggi oltre 350 mila euro sono stati investiti in centinaia di progetti rivolti sia agli studenti che ai docenti delle scuole piemontesi. Tra le varie sfide legate al mondo della scuola – ha concluso Chiorino – vi è anche quella di restituire autorevolezza ai docenti”.

Al dibattito hanno preso parte anche il consigliere Domenico Rossi (Pd) che ha ribadito come non sia solo una questione di educazione etica, ma di un cambiamento che riguarda la relazione tra pari e tra generazioni diverse. Francesca Frediani (M40.UP) ha suggerito di tornare ad aprire le porte di Palazzo Lascaris ai giovani per entrare nel loro mondo e farli sentire ascoltati, capiti e restituire loro una prospettiva. Per Andrea Cane (Lega) “siamo tenuti a rispondere ai segnali d’allarme, come adulti e come eletti,  e atrattare il bullismo con un problema di salute pubblica. Secondo Mario Giaccone (lista Monviso) il 7 febbraio non è semplice ricorrenza ma giornata di impegno educativo, una presa di coscienza di tutti gli attori in campo. Riccardo Lanzo (Lega) rivolge un appello alle piattaforme social che devono fare la loro parte in termini di tutela e segnalazioni. Per Ivano Martinetti (M5S) “non è accettabile che ragazzi arrivino a perdere la vita, come adulti e rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di proteggerli e metterli in guardia”.  Giorgio Bertola (M4o.UP) ricorda Carolina Picchio che nel 2013 ha scelto di togliersi la vota per sottrarsi ai continui episodi di bullismo e invita a non adagiarsi sul fatto che esista una legge nazionale e regionale. Per Paolo Bongioanni (FDI) “la pandemia ha azzerato socialità accrescendo il ricorso ai social, serve che nella scuola i ragazzi possano trovare personale a cui segnalare  eventuali episodi di violenza”.

La Regione: “scuola ascensore sociale”

Contro il disagio giovanile e la povertà educativa 21 progetti finanziati in Piemonte dalla Regione.
CHIORINO:”LAVORIAMO PER UNA SCUOLA CHE RITORNI AD ESSERE UN ASCENSORE SOCIALE PER NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO”
430 mila euro dalla Regione a 21 Comuni piemontesi per finanziare progetti di contrasto al disagio biopsicosociale e alla povertà educativa degli studenti con bisogni educativi speciali.
Contrastare la povertà educativa dei bambini oggi, significa creare le basi per ridurre la povertà economica degli adulti di domani – ha commentato l’assessore all’istruzione e merito della Regione Piemonte Elena Chiorino – la scuola deve tornare ad essere un ascensore sociale che non lascia indietro nessuno, superando quel sistema che negli anni ha anestetizzato i nostri giovani. Ritengo indispensabile investire su chi ha voglia di crescere, alimentando le capacità dei più bravi e sostenendo i più fragili“.
Le finalità dei progetti:
Il bando è stata una novità del piano di offerta formativa 22/24. Le finalità sono, appunto, il contrasto all’abbandono scolastico e il ritiro sociale, la prevenzione e gestione delle situazioni di disagio biopsicosociale nei giovani, la creazione di una rete tra famiglie, scuola, istituzioni del territorio, la progettazione percorsi per il recupero degli studenti a rischio dispersione scolastica e il ritiro sociale e la promozione degli apprendimenti e del benessere emotivo.
Lo svolgimento dei progetti si svilupperà sui due anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024.
Chi riceve il contributo:
A ricevere il contributo sono i Comuni con almeno un’istituzione scolastica statale o paritaria del primo ciclo di istruzione, che diventa partner nella progettazione.
La distribuzione delle risorse:
Sono 8 i comuni della Città metropolitana (Pavone, Ozegna, Piobesi, Rivalta di Torino, Pino Torinese, Torre Pellice, Nichelino, Moncalieri), 9 del Cuneese (Pianfei, Cherasco, Boves, Guarene, Savigliano, Santo Stefano Belbo, Saluzzo, Alba, Mondovì), 2 del Novarese (Borgomanero, Invorio), 1 dell’Astigiano (Incisa Scapaccino) e 1 del Vercellese (Varallo). Si allega tabella con le progettualità.

Chieri, bookcrossing in municipio

Le bacheche del Municipio sono state trasformate in un punto per lo scambio gratuito di libri

 Il Sindaco Sicchiero: “Valorizzare la lettura e creare occasioni di convivialità ”

 

Il Comune di Chieri ha siglato un nuovo patto di collaborazione con il gruppo informale “Bookcrossing all’Arka”, che prevede la realizzazione di punti di “bookcrossing” diffusi per la Città di Chieri. Nei giorni scorsi è stato inaugurato il primo punto-oltre a quello attivo al Centro Giovanile-ovvero le bacheche che si trovano all’ingresso del Municipio, oggi in disuso e un tempo utilizzate per affiggere notifiche e atti.

Spiega il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO: «Il bookcrossing è un’iniziativa, diffusa a livello internazionale, che ha come scopo la valorizzazione della lettura attraverso lo scambio gratuito di libri. Dopo le bacheche in Municipio, sempre aperte eccetto che negli orari notturni durante i quali il cancello d’ingresso è chiuso, potrebbero essere realizzati nuovi punti di ritiro come casette autocostruite installate in aree pubblicheI patti di collaborazione attivi a Chieri salgono così a 25, e sono un modo di esercizio della cittadinanza attiva e una forma di partecipazione “dal basso” in cui crediamo molto. Il bookcrossing non solo serve a incentivare la lettura, in particolare coinvolgendo le fasce più giovani dai 12 ai 20 anni, ma anche a promuovere la cultura del riuso e dello scambio (e si può prendere un libro senza per forza sostituirlo con un altro!), oltre a creare occasioni di convivialità».

I volontari del gruppo“Bookcrossing all’Arka” selezioneranno i libri, digitalizzeranno l’archivio degli stessi, si organizzeranno per costruzione e del posizionamento delle casette, garantiranno la manutenzione ordinaria ed il monitoraggio dei punti di bookcrossing, organizzeranno eventi e laboratori per la promozione dell’iniziativa.

Chi desiderasse regalare dei libri per questa iniziativa può mettersi in contatto con i proponenti tramite email: bc.areacaselli19@gmail.com.